domenica 4 settembre 2022

Scaldare la poltrona: teoria e pratica.

La legislatura volge al termine. Approfitto del breve intervallo fra l'intervento su Sky e l'investitura del Mastrogiurato di Lanciano per tirare le somme di quattro anni di lavoro, proseguendo sul solco dei tanti post scritti qui per darvi qualche indicazione su come valutare i vostri rappresentanti (ad esempio qui, qui e qui). Un lavoro di trasparenza che nessun altro parlamentare ha fatto, perché è una perdita di tempo rispetto agli obiettivi del parlamentare standard (fare carriera), così come, del resto, nessun collega economista si era mai impegnato in Italia in un'attività di divulgazione di ampiezza pari a quella sviluppata qui, per il semplice motivo che una simile opera è una perdita di tempo rispetto agli obiettivi del docente standard (fare carriera).

Ma io ho stretto un patto con voi quando ho aperto questo blog, e a quel patto mi attengo: un patto di aiuto reciproco nella crescita della nostra consapevolezza. Spiace per chi non vuole farsene una ragione, ma passiamo oltre.

Il Parlamento è in teoria fra le istituzioni più trasparenti: tutto è pubblico e pubblicato (o quasi, come vedremo). Basta sapere dove andare a cercare. Ogni senatore, ad esempio, ha la sua scheda, raggiungibile dall'elenco dei senatori. La mia è qui:


e ci trovate quello che c'è scritto: i dati anagrafici, le iniziative legislative (i disegni di legge presentati come firmatario o cofirmatario), l'attività svolta come relatore di DDL, gli interventi svolti sui DDL (con i video di quelli svolti in assemblea), la presentazione di documenti (mozioni, interpellanze, interrogazioni), gli interventi su attività non legislative (ad esempio, sui voti di fiducia), e la documentazione patrimoniale.

Sembrano elementi sufficienti per valutare l'attività del vostro parlamentare di riferimento, o di quelli altrui, ma purtroppo non è esattamente così. Anche al netto del fatto che l'attività di un parlamentare non è solo attività legislativa, ma attività politica in senso più ampio, e quindi, ad esempio, prevede l'intervento ai vari tavoli informali (di maggioranza, di coalizione, ecc.) per definire la linea politica su provvedimenti sui quali magari il tuo nome mancherà perché vengono chiusi nell'altro ramo del Parlamento, le riunioni riservate per decidere su quali nomi fare affidamento nelle varie tornate di elezioni o nomine, le riunioni fra le aziende del territorio e gli esperti dei vari ministeri, ecc., restando nel perimetro dell'attività legislativa il sito del Senato non fornisce alcune informazioni essenziali, ed è su questa lacuna che furbastri e voltagabbana speculano per farsi una pubblicità ingannevole. Mi affretto a dire che questa non è una lacuna del sito in sé: fornire tutte le informazioni equivarrebbe a non fornirne nessuna, probabilmente, quindi va bene così: ma siamo qui per approfondire e chiarire.

Il punto da cui partire è quello di cui più volte ci siamo lamentati: come vi ho spiegato molte volte, è ormai invalsa l'abitudine di legiferare solo per decreto. Ne consegue che le iniziative legislative ordinarie, in questa legislatura più che nelle altre, lasciano abbastanza il tempo che trovano. Non escludo che ci sia qualche Rodomonte paesano che si aggira per le lande del suo territorio a vantare i meriti del suo disegno di legge sull'argomento tale, quello firmato da esso lui in persona, disegno che magari non è mai stato nemmeno incardinato (cioè non gli è stato assegnato un relatore e non se ne è iniziata la discussione in Commissione), e che quindi è rimasto carta straccia, buona per abbindolare le persone più distratte.

La verità, per voi facilmente comprensibile, è che in un mondo in cui si legifera per decreto legge, l'attività del parlamentare, più che sui disegni di legge presentati, va valutata sugli emendamenti approvati ai vari decreti andati in conversione o alle leggi di bilancio.

Quindi, a mero titolo di esempio, per quel che riguarda me il resoconto dell'attività fatto dal sito del Senato è lievemente carente (ripeto: non è una critica, è un fatto) perché mancano (dalla mia scheda, non dal sito del Senato) alcuni emendamenti approvati:

  • l'emendamento 20.0.5 testo 2 Bagnai al decreto fiscale 2018 (AS 886) con cui sono stati introdotti nel Testo Unico Bancario (TUB) i Sistemi di tutela istituzionale (limitati purtroppo alle sole banche delle province autonome), cioè uno strumento di aggregazione fra banche del territorio ampiamente adottato in Germania, che la riforma Renzi aveva escluso, imponendo lo strumento del Gruppo bancario cooperativo di cui oggi tutti si lamentano perché a tempo debito non ci avevano ascoltato.
  • l'emendamento 1.055 Bagnai alla legge di bilancio 2019 (AS 981) con cui è stata introdotta la flat tax per pensionati esteri (di cui vi dirò più in dettaglio in un post successivo, anche perché gli interventi legislativi "fantasma" sono stati più di uno: c'è stato anche un emendamento al Decreto crescita, concordato con l'Agenzia delle Entrate, quindi ci sono stati tavoli tecnici con l'Agenzia delle Entrate, ecc., e perché questo regime fiscale ha grosse potenzialità per il collegio in cui sono stato candidato);
  • l'emendamento 17.0.2 testo 2 Bagnai, Pillon al decreto legge "reclutamento PNRR" (AS 2272), con cui si prorogava fino alla fine del 2024 l'applicazione delle modifiche inerenti alle circoscrizioni giudiziarie di Chieti e L'Aquila (un tema che andrà inquadrato e riconsiderato nell'ambito di una valutazione  complessiva dell'annoso tema della revisione della geografia giudiziaria);
  • l'emendamento 149.125 Bagnai e altri alla legge di bilancio 2022 (AS 2448) con cui si riportava da 7 a 10 milioni il contributo straordinario per la città dell'Aquila.

e così via (non vi annoio, ma se l'argomento vi interessa, ce n'è per tutti i gusti: dal regime fiscale dei lavoratori impatriati alle quote di partecipazione nel capitale della Banca d'Italia).

Siamo d'accordo che se non si è del settore, trovare questa roba, che in alcuni casi può sembrare bagatellare o localistica (ma un parlamentare rappresenta pur sempre gli interessi di un territorio!), e in altri ha comportato significative modifiche dell'ordinamento fiscale o bancario, sarebbe come andare in cerca del proverbiale ago nel pagliaio, giusto?

Su ognuno di questi emendamenti, e in particolare sul primo, ci sarebbe un romanzo da scrivere, ma ora non c'è tempo per farlo. Fra un po' mi devo muovere. Vi lascio al vostro pomeriggio, e vado a terminare il mio in una città fondata nel 1179 a.C. (due anni dopo Chieti).

(...ah, naturalmente oggi abbiamo parlato di quello che sulla mia scheda non c'è, ma quando volete parliamo anche di quello che c'è...)

5 commenti:

  1. Egregio Professore, non c'entra molto con il post ma ignoravo questa conferenza del prof. Barbero. L'argomento, che è più attuale che mai, è stato trattato molto da Lei in passato. La condivido per gli interessati. https://youtu.be/PeHC-77_p58

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  2. Chi vuole essere convinto delle argomentazioni che lei contribuisce a rendere pubbliche e che cerca nelle carte l'ispirazione elettorale è un inconsapevole grillino.

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  3. Gentilissimo Professore, l'unico rammarico è non poterla votare direttamente perché abito a Roma ma voterò la squadra.

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  4. Lei, Borghi e forse qualche altro siete delle mosche bianche.

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  5. spero di incontrarci ad Ortona , comunque mi sto muovendo

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