domenica 20 febbraio 2022

QED 97: l'inflazione da offerta esiste

Flash back: correva l'anno 2020, era il mese di marzo, eravamo rinchiusi in casa e questo mi dava l'opportunità di intrattenermi con voi in diretta Facebook e qui sul blog. Il 29 marzo scrissi questo post, di cui vi riporto l'estratto che qui interessa:



Flash forward: quando ormai per me la pratica era chiusa (come sempre quando succede quello che scrivo su questo blog) un cortese funzionario parlamentare mi segnala questo pregiato studio prodotto tre giorni fa da una nota ditta (molto attiva nel ramo dei fallimenti degli Stati, nel senso che con le sue politiche ne ha fatti fallire parecchi):


"Strozzature dell'offerta: dove, perché, quanto, e che succederà?" 

Il FMI compie un accurato studio e ci spiega che:


"i vincoli all'offerta hanno compromesso la ripresa e spinto l'inflazione nel 2021... globalmente, le chiusure spiegano il 40% dello shock di offerta complessivo". Sì, perché nel ragionamento che facevamo a marzo 2020 mancava in effetti un pezzo: la sconnessione delle catene del valore e delle catene di approvvigionamento globali, che, grazie a noti episodi come quello della Ever Given (e tanti altri meno noti), ha dato un contributo certamente importante e secondo il FMI superiore a quello della distruzione di capacità produttiva.

Ma la forza del nostro argomento resta, come la lettura del paper vi confermerà. Magari chi è qui da un po' non sarà stupito. Immagino anche la reazione di neofiti e livorosi: "Bagnai, chi si loda s'imbroda, lo sappiamo che sei bravo, puoi anche fare a meno di raccontarcelo...". No, cari amici, vedo che non avete capito, pardon: che non mi sono espresso bene! Qui il problema non è certo quello di illustrare a voi quanto io sia bravo, perché, con tutto il rispetto, difficilmente sareste in grado di comprenderlo (così come io non sono in grado di apprezzare l'abilità di altri in altre professioni).

Più in generale, il nostro problema non è quanto sono bravo io, ma quanto sono scarsi gli altri.

Perché il ragionamento assolutamente limpido e elementare che facevo due anni fa in linea di principio non avrebbe dovuto essere solo alla mia portata, nel 2020. Di conseguenza, non solo il Governo, ma anche i consigli di amministrazione di tante partecipate (per dirne una) avrebbero dovuto coprirsi contro uno scenario che era chiaramente inflazionistico. Il modo per farlo, secondo me, sapete qual era, perché ve lo dissi all'epoca: usare la politica monetaria per spingere sulla crescita senza far aumentare il debito, evitando di distruggere offerta (cioè di far chiudere imprese, ecc.). Una strada che anche il compianto David Sassoli aveva provato a indicare.

Ma questa soluzione all'epoca sembrava inflazionistica, e a chi la pensava così (praticamente tutti gli altri) mi viene da dire: potevate scegliere fra il rigore e l'inflazione, avete scelto il rigore, avrete l'inflazione!

Più in generale, dovremmo tutti porci (con la "o" chiusa) l'affascinante tema intellettuale di una classe dirigente "tecnica" che, abituata da tre decenni a contenere l'inflazione reprimendo la domanda con politiche di austerità, è ormai entrata in un mindset totalmente inadeguato ai tempi: quello secondo cui l'inflazione è determinata solo dalla domanda (perché reprimere la domanda ha aiutato in una certa fase a contenerla), da cui scaturisce l'idea che in qualsiasi contesto la si possa contrastare solo tagliando i redditi per scoraggiare la domanda di beni di consumo, o, al limite, innalzando il tasso di interesse per scoraggiare la domanda di beni di investimento (macchinari, attrezzature, beni strumentali in genere, capannoni e fabbricati). Purtroppo quando l'inflazione è da offerta la politica monetaria è più facile che crei problemi, piuttosto che li risolva. Perché se l'inflazione è da offerta, il problema non si risolve reprimendo la domanda, ma promuovendo l'offerta, il che richiede più, non meno, investimenti. Un innalzamento dei tassi di interesse, quindi, potrebbe avere l'effetto paradossale (ma in realtà ovvio) di portarci in una situazione di stagflazione: stagnazione della crescita e inflazione dei prezzi.

Scommettiamo che finirà così?

Ci rivediamo fra un paio d'anni, che passano in fretta quando (non) ci si diverte!

Per ora godiamoci la soddisfazione di essere arrivati con due anni di anticipo, usando i 1350 grammi di cervello in dotazione e un notebook comprato al supermercato, dove una prestigiosissima istituzione, dotata di mezzi infinitamente superiori ai miei (per scrivere il paper citato sono stati usati oltre sette chili di cervello e non so dirvi quante migliaia di dollari - ma tante!) è arrivata con due anni di ritardo.

Questa è la forza di noi italiani, ed è per questo che il mondo ci ama... o almeno ama i nostri risparmi!

(...ma di questo parliamo un'altra volta...)

31 commenti:

  1. Salve Professore, faccio qualche domanda.
    Che la la Sig.ra francese dalla chioma argentea alzi o tenga fermi i tassi, a noi cosa cambia?
    Se la nostra struttura produttiva (di micro piccole imprese) è già decimata, ne consegue, in qualsiasi caso, solo la continuazione dell'agonia, o sbaglio?
    La fine del governo del cambiamento e la conseguente riallocazione (in ultimo anche della lega nello spirito "del fare qualcosa") nell'alveo europeo, ha ormai portato il nostro paese, col draghi condottiero, a politiche etero dirette ben risapute.
    Voglio dire, i 1000 a testa, alla fine, secondo me (ah ah faccio l'economista), cambiavano poco, anche perchè, come Lei ci ha indicato varie volte, le razzie a buon mercato sulle nostre aziende, ci sono già state e ora continueranno ancor meglio.
    In definitiva, il post che ha scritto, secondo me, un tempo sarebbe stato uno dei suoi intessantimi post, ma ora, dopo il suo ingresso nella Lega, è un pò così... cioè vien da dire... ma la Lega che farà? e Bagnai ci rimarrà? (mi perdoni: l'ultima, era solo per la rima).
    mauro

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    1. Caro sconosciuto, mentre mi è sufficientemente chiaro che cosa cambierebbe per il nostro Paese se i tassi di interesse si innalzassero, non mi è assolutamente chiaro che cosa cambierebbe per te se io uscissi dal mio partito. Facciamo così: visto che hai cominciato tu, prima chiariscimi il tuo pensiero, poi leggiti il blog e come per magia ti si chiarirà anche il punto che ti è oscuro.

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    2. in effetti ricordo ancora quando si scagliava contro i piddini perché sostenevano che l'euro fosse riformabile. Sia chiaro: è lecito sostenere che la Lega riuscirebbe dove il PD fallirebbe. Lecito, ma non molto credibile 😁

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    3. Perdonami: dove ho detto che l'euro è riformabile? Già semplicemente dal tono del tuo commento si capisce che non sei un'aquila: se ci dai qualche altro indizio capiamo come collocarti.

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  2. (con la "o" chiusa)... ne viene che lei già sapeva che qualcuno avrebbe letto porci con la "o" aperta. Complimenti, ennesima previsione azzeccata, io l'ho fatto...��

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  3. E guai se ha da comprare le cartucce per stampante collegata al suo laptop ormai il loro costo sta letteralmente volando da anni, e sempre per li stessi modelli 🤣

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  4. Sarebbe molto divertente, però, veder finire il sistema neoliberista nello stesso pantano che gli consentì di affermarsi affossando Bretton Woods.
    Chi di stagflazione ferisce, di stagflazione perisce (spero).

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  5. Siamo al QED n.97, eppure continuano imperterriti sulla stessa strada. Dove vogliono arrivare? Non riescono più a fermarsi? Si arriverà davvero ad esiti violenti? Confesso di avere paura

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    1. Che vuoi che ti dica? Se è scritto qui da qualche parte inevitabilmente succederà. Se non fossi stato preoccupato non avrei aperto il blog.

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    2. Quello che mi sconcerta è che per quanto li si possa avvertire, vanno avanti e soprattutto ci stanno portando sempre più avanti, verso l'iceberg. Si ha l'impressione che certe dinamiche non si possano fermare, per quanti avvertimenti si diano, per quanto uno si possa impegnare, come se a un certo punto anche i fenomeni legati alla vita associata e, si suppone, modificabili in base alle nostre scelte, acquisissero le caratteristiche tipiche di fenomeni naturali e non certo suscettibili di essere influenzati dalle nostre decisioni, tipo la caduta di un asteroide.

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    3. Qualunque cosa succeda, comunque finisca, la strada è ancora maledettamente lunga.

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  6. Strano come uno strumento efficace in certe condizioni diventi inefficace o controproduente quando le condizioni al contorno sono differenti (o opposte).

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  7. Fu lei, una mesata fa, a scrivere di farmi vivo, subito dopo l’elezione del Presidente (l’egregio figliolo di Bernardo Mattarella). Probabilmente per sancire la giustezza della sua previsione.

    Io dicevo che non sarebbe cambiato niente. Lei, invece, che sarebbe cambiato tutto.

    A meno che non abbia ragione D’Agostino. Ovvero, la terza ipotesi: “… non si cambia niente (formalmente) perché tutto possa cambiare (nella sostanza)”. Ma D’Agostino, come analista, è un sopravvalutato (come leaker, invece, niente da dire. Ha le sue fonti).

    Chi ha vinto questa scommessa senza posta in palio?

    Un insider leghista mi disse che stavate puntando su Tremonti e che la cosa sembrava fatta. “Troppa grazia”, direbbe il saggio cinese.

    Intanto, lei già scrive che sarà fra i 200 Senatori superstiti (complimenti. Altri se la stanno facendo sotto), che saranno gravati da iper-lavoro. Non mi farete pena, negli Stati Uniti sono solo 100 e nessuno è mai morto di fatica (magari, per qualche altro motivo, sì). Mi stia bene.

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    1. Ricordo bene i tuoi interventi, sempre così piacevolmente (?) agrodolci. La scommessa ovviamente l'ho vinta io, il tuo insider leghista immagino chi potesse essere, ma visto che sai tante cose saprai anche perché Forza Italia si sarebbe messa di traverso. Mi sembra però che tutti quelli che la sanno luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga (e come potresti tu mancare a questo appello) vadano di red herring in red herring dimenticandosi una cosa fondamentale, ovvero quale fosse lo scenario che fronteggiavamo a dicembre. Perché avete la memoria così corta? Se non ti sembra un cambiamento questo, amico mio, non ti serve a nulla venire a leggermi.

      Quanto alle tue cazzate grilline (che spiegano bene il livello complessivo dei tuoi interventi) permettimi di dirti che forse il bicameralismo statunitense è un po' diverso da quello italiano. Forse, eh! Io a differenza di te non ho certezze, né tantomeno quella di essere ricandidato e rieletto. Sarei anche curioso di sapere dove avrei espresso questo pronostico: di solito ne emetto su cose che mi interessano, quelle che non mi interessano... non mi interessano! Tu vai avanti con l'antipolitica, che fa bene alla pelle...

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    2. Si sente il rumore delle unghia sugli specchi.
      Che Draghi non avesse possibilitá lo si era capito fin dal suo incontro con Schwab del 21 novembre (mi pare) a Roma
      Secondo lei di cosa avevano parlato? Di calcio?
      L'UE e Davos lo volevano PM, non Presidente.
      PS 1 - Non sono grillino. Ero leghista ma, ora, non so più.
      PS 2 - Continuo a volerle bene. Forse è meglio pensare a quello che sta succedendo ad Est. A risentirla

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    3. Sono contento che tu ti intrattenga con Schwab. Per me che incontro persone meno rilevanti quello scenario aveva una sua concretezza. Poi ovviamente chi verrà al goofy saprà com’è andata. Tu sei antropologicamente grillino. Non c’entra nulla cosa credi o dichiari di essere. La tua livida antipolitica è grillismo, o leghismo del 4%. Quella roba lì non c’è più: ha scommesso sul cavallo perdente. Ma tranquillo: quanto si fatica in Parlamento non lo saprai mai, proprio perché avresti sempre voluto saperlo.

      Con immutata stima.

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  8. La ringrazio spesso e perlopiù ex post. Oggi, invece, la ringrazio anticipatamente. Sto lavorando su un importante investimento e ho deciso, con qualche onere in più e vincendo lo scetticismo di alcuni soci, di accelerarne l'esecuzione, perché temo che accadrà per i tassi di interesse come Lei ha anticipato e come conclude in questo post. Se sarà così - e, purtroppo, non ho ragione di dubitarne - avrò modo di ringraziarla nuovamente e, magari, non da solo

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  9. Su " Voci dall' estero"apparse il 23 aprile del 2020 un post che riproduceva un articolo apparso su Vox eu d' un "frugale finlandese" ,che sosteneva la creazione di "un programma di acquisto e conversione dei titoli detenuti dalla BCE in debito perpetuo a tasso zero: insomma, il finanziamento monetario" .Quindi il buon senso c'è a tutte le latitudini.http://vocidallestero.blogspot.com/2020/04/voxeu-fare-spazio-allo-stimolo-fiscale.html .Però nell' Ue la volontà dell' egemone è quella che ha detto lei a Catania https://scenarieconomici.it/bagnai-ci-faranno-indebitare-con-leuropa-chi-ama/" Ci faranno indebitare ,mentre loro otterranno la monetizzazione"

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  10. Ringrazio il senatore per aver segnalato il documento dell'IMF, l'ho circolato nel comitato di direzione della mia azienda e mi hanno ringraziato anche i colleghi.
    A proposito di vincoli inflattivi sull'offerta segnalo che oggi entra in vigore la nuova normativa EU sul trasporto (EU2020/1055) che vuole meritoriamente limitare tanti eccessi che abbiamo visto nel settore.
    Solo che c'è un problema, grosso. La vecchia normativa, lasciata libera di sviluppare i suoi effetti per più di dieci anni, ha, nei fatti, "distrutto" (per usare un termine caro ad un vecchio "amico" di Goofynomics) l' "offerta" di camionisti italiani, ora la nuova normativa ponendo vincoli all'utilizzo selvaggio di camionisti stranieri sul territorio italiano, avrà nel breve periodo (e medio, autisti di camion, come medici, non si formano da un giorno all'altro) effetto inflattivo sui costi di trasporto nazionali.
    Questo ovviamente non lo dico io, ma diversi analisti del settore come ad esempio Violeta Keckarovska su Transport Intelligence: https://tinyurl.com/bdh3kfw3.

    Ah, una chicca per i gretini: l'impatto della normativa sulla produzione della CO2 è anche più grande di quello sull'inflazione!

    Come al solito la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.

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    1. Grazie. Fin dall'estate 2020 sentivo operatori del tuo settore lamentarsi della mancanza di autisti. Non sarà una passeggiata. Segnalo il tema. Se vuoi approfondirlo c'è spazio.

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    2. Può aggiungere i riferimenti alla vechia normativa (o aggiunger delle keyword per trovarla, non son molto "webfriendly"). Grazie!

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  11. Salve professore, potrebbe consigliarmi un libro di macroeconomia che approfondisca in maniera esaustiva la teoria post-keynesiana e un libro sulla storia economica che, pur non approfondendo tutto nel minimo dettaglio, spieghi comunque i momenti cardine dei vari periodi.
    I libri possono anche essere in inglese così abbattiamo un filo la cifra di provincialismo che in certi momemti caratterizza colui che scrive.
    Grazie mille e distinti saluti (in attesa di un eventuale riedizione de "Il tramonto dell Euro" che non trovo ormai da nessuna parte)

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    1. Secondo me per la teoria post-Keynesiana va bene questo. Per la storia economica a me piace molto questo, anche se sembra distante dall'attualità.

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  12. Si due anni fa! Il funesto 2020 mi ha dato l'opportunità di cominciare a seguirla. Ricordo ciò che ci disse nelle sue dirette e soprattutto la questione relativa anche ai titoli perpetui che gli stati emettevano in tempo di guerra.
    Tema ripreso da Sassoli un pò di tempo dopo.

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  13. Segnalo un articolo su "Civiltà Cattolica" n. 4119 febbraio 2022 dal titolo "l'euro compie ventanni" di Etienne Perrot S.J. nel quale l'autore riferisce "Lavorando sulle statistiche europee tra il 1999 e il 2019, il Centre for European Policy (Cep), con sede a Bruxelles, ha calcolato quanto la Germania e l'Olanda hanno guadagnato dall'euro. A parità di condizione, secondo questo studio, ogni tedesco avebbe guadagnato poco più di 23.000 euro in più in ventanni, mentre ciscun italiano avrebbe perso quasi 56.000 euro, ovvero 246 euro al mese, e il francese poco meno. Queste cifre sono state molto dibattute, ma non è stata messa in discussione la tendenza di fondo".
    Mi sembra interessante.

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  14. Le “carriole” con l’euro manderebbero fuori di testa molti liberisti delle vongole nostrani, che ovviamente si affretterebbero a farci notare che “fuori dall’euro sarebbe 70 volte 7 peggio”.

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  15. "potevate scegliere fra il rigore e l'inflazione, avete scelto il rigore, avrete l'inflazione!" Questa cosa mi farebbe sbellicare dalle risate perche' dimostra la loro totale incompetenza ed ha provocato il classico "ci e' esploso in faccia", se non fosse che molte famiglie soffriranno a causa di queste politiche. Comunque ora possono prendere il loro “below, but close to, 2%” e infilarselo...

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  16. Dopo un enorme aperitivo degli ultimi anni adesso si preparano a uno stellare banchetto di nome Italia.

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  17. Amico caro, qui sono alcuni anni (diciamo sette o otto) che, preso atto della radicale impossibilità dei piddini antropologici di lasciarsi coinvolgere in un discorso di cambiamento, abbiamo serenamente riconosciuto che l'unica possibile e inevitabile rottura di sistema sarebbe stata un conflitto mondiale, sotto la forma tradizionale di "guerra civile europea".

    Attenzione: non sto dicendo che sia auspicabile! Sto dicendo che è inevitabile. Ora ci preoccupiamo, giustamente, per Mariupol. Io da almeno sette anni sono preoccupato per Villa Glori. Si vede che sono un pessimista. Non credo che né io né te possiamo farci niente, non credo che ci sia un modo efficiente di attivare una minima consapevolezza sul fatto che l'irrazionalità economica genera irrazionalità politica. O, per lo meno, non credo di poterci riuscire io. La risposta quindi è che vivo un giorno alla volta sapendo che arriverà il giorno in cui non riuscirò a vivere fino al giorno dopo. Hai risposte migliori?

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  18. Per la comunicazione prevalente dei giornali e televisioni, la guerra è ora presentata come la causa della stagflazione cercando così di oscurare le scelte sbagliate del 2020 ,sintetizzate nella frase del Qued "potevate scegliere fra il rigore e l'inflazione, avete scelto il rigore, avrete l'inflazione!".Ma contro un inflazione da offerta che rimedi si possono usare?

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