sabato 21 settembre 2019

Otto anni dopo: Bagnai e Monti ad Assisi


Oggi pomeriggio, mentre leggete questo post, sono ospite, insieme col collega Monti, dei frati minori di Assisi, che ringrazio, per un dibattito sul tema "Garanzia e sostenibilità del welfare nel breve e nel lungo periodo". Non ho idea di chi abbia avuto l'idea di chiamarmi, né di chi abbia scelto il tema del dibattito, sul quale avrei qualcosa da dire (intendo: sulla formulazione del tema). Intanto, cerco di mettermi nella testa dei turisti del dibattito, che abbonderanno in sala, e di immaginare che cosa possano capire di quello che vedranno e ascolteranno. Suppongo che i turisti del dibattito riterranno di assistere a un dibattito fra due uomini politici, e quelli più evoluti al dibattito fra un intellettuale prestato alla politica (Monti) e un uomo politico nazifascioxenorazzista cresciuto bastonando stranieri e affiggendo manifesti nelle nebbie padane (fedele ritratto, come sapete, di tutti i miei colleghi parlamentari della Lega)!

Poveri turisti del dibattito! Noi ne abbiamo compassione, ma sbagliamo, dovremmo invidiarli: brancolare nel buio non è poi così male, se consideri l'alternativa: la consapevolezza. La consapevolezza è sempre dolorosa, se non altro perché passa per una operazione necessariamente dolorosa: la soppressione di un proprio io più ignorante, condizione necessaria per l'affermazione di un io meno ignorante! Voi, qui, ci siete passati tutti, o quasi (escludo, ovviamente, i turisti del dibattito). I più fortunati (o sfortunati, dipende...) si presero uno schiaffo in faccia nell'agosto 2011 leggendo sul manifesto l'articolo che poi ripubblicai pochi mesi dopo qui. All'epoca, ricorderete, ero un intellettuale di sinistra, che si rivolgeva a chi credeva avesse gli strumenti culturali per capire. Sopravvalutavo la cultura, in effetti, perché da capire c'era molto poco: sarebbe bastato ascoltare, ma non mi era ancora così chiaro ed evidente come oggi quanto la cultura sia una corazza, uno schermo che preclude a chi ritiene di possederla l'apertura, l'accoglienza a idee estranee dal perimetro dei propri preconcetti.

Eppure, non tutti a sinistra usavano la cultura come schermo. Qualcuno la usava per quello che è, cioè come strumento di lettura della realtà.

Mi ricordo che ero a Mondovì, all'Accademia Montis Regalis, dove ero stato chiamato come maestro accompagnatore per un corso di flauto tenuto da Kees Boeke e Francis Colpron, due artisti dai quali ho imparato molto (magari, un giorno vi dirò un paio di cose che potrebbero essere utili anche a voi). Dopo le lezioni provavamo con Colpron il concerto di Palazzo Rosso (qui, qui, qui). Nelle pause Francis, col quale abbiamo un amico comune che gli aveva illustrato il mio peculiare percorso professionale, si informava sul mio lavoro e sulla situazione dell'Italia. Ricordo come gli esprimessi la preoccupazione per il successo inaspettato che un mio articolo aveva avuto, e per l'esposizione politica che ne sarebbe derivata. Sapevo quanto fosse fascista il mio ambiente e mi chiedevo quanto fossi pronto a combattere lo squadrismo, il conformismo, la subalternità culturale dell'accademia, che le semplici verità espresse nell'articolo avrebbero inevitabilmente aizzato, come poi fu. Non mi passava nemmeno per la testa di poter un giorno assumere un ruolo politico, una carica elettiva, né, tanto meno, di farlo con un partito che vedevo lontanissimo dalle mie posizioni, e che tutti (tranne me) vedevano in caduta libera.

Questo esito del tutto inaspettato è stato reso possibile da una persona alla quale, come ben sapete, va tutta la mia gratitudine, se non altro perché mi vale l'onore di esprimermi in una sede così prestigiosa: proprio il collega Monti!

Se lui non fosse stato chiamato, il 16 novembre del 2011, a salvare l'Italia nelle note circostanze, io mai e poi mai avrei pensato di lanciare nello stesso giorno il mio guanto di sfida all'establishment pubblicando in proprio I salvataggi che non ci salveranno, un articolo che era stato rifiutato da lavoce.info per ordini di scuderia, proprio a seguito della visibilità che mi aveva dato l'articolo sul manifesto. Un rifiuto, oggi posso dirlo, motivato certo non dalla mancanza di merito scientifico, visto che la semplice tesi ivi espresse venne poi ripresa in pompa magna da Giavazzi nel 2015 (ovviamente con la consueta disonestà intellettuale che vieta di citare chi ci è arrivato prima di te, se non appartiene alla tua squadra). L'articolo spiegava che "la crisi dei PIGS nasce dall’accumulazione di debito privato verso creditori esteri" (Bagnai, 2011), cioè che "era stata una classica crisi di debito estero, non una crisi di debito pubblico" (Giavazzi, 2015). Questa essendo la diagnosi, la terapia non avrebbe dovuto insistere con tagli sul debito pubblico (che non era la causa della crisi). Se si fosse seguita la strada dell'austerità, si sarebbe andati incontro a un fallimento: i salvataggi non ci avrebbero salvato.

I turisti del dibattito, a differenza di voi, non hanno idea di tutte le infinite sfaccettature di questo semplice ragionamento, sulle quali qui ci siamo intrattenuti in dettaglio per otto lunghi anni, e non hanno nemmeno idea degli ordini di grandezza del "salvataggio". Eppure, basta osservare i dati:


Come sapete, le politiche di Monti, il cui avvento è evidenziato nel grafico dal pallino rosso sul tracciato blu del Pil, ampliarono e resero persistente quella che era comunque stata, la crisi più grave dalla Seconda guerra mondiale in poi, non tanto per l'entità dello shock proveniente dagli Stati Uniti (indubbiamente più rilevante del solito), quanto per la mancanza di alcuni strumenti standard di politica economica (fra cui la flessibilità del cambio).

Altri paesi, quelli che avevano fatto deficit, come la Francia, sopperendo con lo strumento fiscale alla mancanza di altri strumenti, si ritrovano oggi anche loro con cicatrici nel tracciato del proprio Pil, ma di entità molto più contenuta:

Per quanto questa metodologia sia rozza, ci fornisce degli ordini di grandezza che meritano una riflessione (i dati vengono da AMECO). Nel 2019 il Pil italiano è 445 miliardi di euro al di sotto della sua tendenza storica, osservata con minimi scostamenti ciclici nei 47 anni precedenti alla crisi. In Francia è solo (si fa per dire!) 107 miliardi di euro al di sotto del tendenziale. Rinuncio a fornirvi la perdita cumulata dal 2008 ad oggi.

E qui si torna al tema sul quale sono oggi convocato, quello della "sostenibilità del welfare nel breve e nel lungo periodo". Mi restano oscure due cose: intanto, perché io? Il significato profondo, quello che l'intelligenza della Storia conferisce a questo incontro, ve l'ho detto: la creatura (io) incontra il suo creatore (Monti)! Ma questo gli organizzatori certo non possono saperlo. Non si capisce allora perché chiamare a parlare di welfare due persone che di welfare mai si sono occupate a livello scientifico. Siamo, insomma, alle solite: magari l'uomo colto capisce che se ha male a un dente non gli serve un cardiologo. Quando però, invece che del corpo umano, si parla del corpo sociale, allora siamo todos economistas! Certo, la militanza politica a questo ci condanna: a essere tuttologi. Accettiamo con santa rassegnazione questa croce, e proviamo a dire comunque qualcosa di intelligente...

Ad esempio, a me resta anche oscuro il significato di "sostenibilità nel breve periodo". Quello di "sostenibilità", anche nell'ambito "ambientale" in cui generalmente lo incontriamo, è intrinsecamente un concetto di lungo periodo, riferito alle famose "generazioni future", e noi qui sappiamo che la Commissione Europea non era preoccupata dalla sostenibilità a lungo termine del welfare italiano all'epoca in cui, con una immotivata logica di urgenza, vennero promossi provvedimenti tanto dolorosi per i cittadini. Certo, nel frattempo le cose sono cambiate. L'Italia, da unico paese con una posizione fiscale sostanzialmente sostenibile a lungo termine:


(la fonte è il Fiscal Sustainability Report del 2012), si trova oggi con tutti gli altri paesi nella zona di insostenibilità a lungo termine:


(la fonte è il Fiscal Sustainability Report del 2018), ma attenzione! Questo cambiamento sfavorevole non è dovuto a uno spostamento verso l'alto, cioè a un peggioramento delle prospettive demografiche a lungo termine (leggi: insostenibilità del sistema pensionistico), bensì a uno spostamento verso destra, cioè a un peggioramento della posizione fiscale iniziale (leggi: aumento del debito pubblico).

E sarebbe forse anche il caso di ricordare ai turisti del dibattito, e ai cretini che "l'orologio del debito", come siano in effetti andate le cose. Il tracciato del debito è qui:


(i dati vengono da qui), e il puntino rosso indica sempre la stessa cosa: l'avvento del salvatore (con la "s" minuscola).

Si vede bene che il debito pubblico non poteva essere stato la causa della crisi del 2008, visto che dal 1995 al 2007 era sceso di 17 punti percentuali. Ma allora, dirà qualche turista del dibattito, ha ragione chi dice che Monti non ha fatto austerità, visto che con lui il rapporto debito/Pil è aumentato! Bè, se fosse così, allora dovremmo dire che la stagione 1995-2007, in cui il debito tendenzialmente è sceso arrivando sotto il 100% del Pil, è stata un'unica, lunga stagione di austerità! Ma le cose non stanno esattamente così:


In effetti, nel periodo dal 1995 al 2017, quello in cui il rapporto al Pil diminuiva di 17 punti percentuali, il debito in termini assoluti aumentava (non diminuiva) di 535 miliardi di euro, cioè di circa 45 miliardi all'anno. Nel periodo dal 2011 al 2018 l'aumento assoluto è stato di 413 miliardi, corrispondenti a circa 59 miliardi all'anno. Una accelerazione c'è stata, ma il grosso dell'aumento del rapporto al Pil nell'era di Monti, pari a 16 punti, è stato determinato non tanto dall'aumento del debito, tutto sommato in linea con l'esperienza storica, quanto dal micidiale crollo del Pil, documentato dal primo grafico. Lo so che molti non ci sono ancora arrivati, che molti non ci arriveranno mai, e che molti sono pagati per non arrivarci: tuttavia il rapporto debito/Pil può crescere non solo se aumenta il debito, ma anche se diminuisce il Pil. Quello che ci ha spostato nella zona di insostenibilità, secondo la Commissione, non è quindi stato il peggioramento delle nostre tendenze demografiche, ma il crollo del nostro Pil: questo ha determinato un deterioramento della nostra posizione iniziale (cioè, appunto, un innalzamento del rapporto debito/Pil).

Non abbiamo tagliato troppo poco: abbiamo tagliato troppo, e non lo dico io: lo dicono loro! Dopo che le regole fiscali "complicate" hanno causato un disastro a casa nostra, ora i nostri amici vogliono regole più semplici a casa loro. Ma questo sarà oggetto di altre considerazioni. Ora vi lascio: devo mettermi per strada per andare ad incontrare il mio creatore (involontario, e con la "c" minuscola)...

51 commenti:

  1. Immenso prof. BAGNAI! Diciamo che ho capito poco,anzi pochissimo,ma la leggo e ascolto sempre molto volentieri in quanto condivido pienamente le sue precise analisi. NON SI MOLLA!👏🏻👍🏻

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    1. Con un po' di calma rileggiti i post dal 2011 in poi, uno ogni due giorni. Dopo probabilmente capirai.

      P.s. firmati. In altri tempi saresti stato bannato.

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  2. Ma chi qui ha molta consapevolezza ce l'ha anche sui temi trattati in "Limits to the growth" (1972) e sull'abbondante e recente letteratura correlata?
    Perché tutto il resto, ma proprio tutto, sono chiacchiere.

    Un turista del dibattito

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    1. Mio caro turista, I limiti dello sviluppo, grafici cartonati allegati, ce l'ho in libreria in edizione vintage. Molto interessante la matematica dei modelli. Il problema è che non ci hanno azzeccato (problemi con le ipotesi iniziali).

      Probabilmente non hai ben chiara la differenza tra una crescita infinita degli indicatori economici, e una crescita infinita dell'estrazione di risorse dall'ambiente (quest'ultima cosa ovviamente impossibile in un pianeta finito). Mi fai ricordare che moltissimi "ambientalisti" non distinguono ad esempio tra riserve e risorse petrolifere. Per questo sono oltre quarant'anni che ci raccontano che abbiamo riserve petrolifere per circa trent'anni (che è vero! Trova il paradosso che non c'è...).

      Spero di aver sollevato qualche dubbio, l'unico atteggiamento scientifico in circolazione.

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    2. Limiti della crescita=Decrescita felice=Grillino=Gretino=Piddino.

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    3. Come ben dice Stefano: ipotesi iniziali infondate, confusione tra indicatori economici e risorse ambientali, dati smentiti dalla storia. Del resto, trattandosi di uno studio con fondi della Volkswagen , non mi sorprende che abbiano truccato i risultati!!!
      Prevedere un aumento esponenziale dell'uso della stessa risorsa è antistorico, ignora che esistono il progresso tecnologico, dinamiche dei prezzi, meccanismi di protezione del sistema (che in genere - non sempre - non sega il ramo su cui è seduto ma quello su cui sono seduti gli altri) e tutta una serie di altre variabili.
      Ti faccio un esempio: il Cile tanti anni fa campava con il salnitro, poi un tedesco (per sfortuna dei cileni) l'ha sintetizzato. Oppure un altro: oggi a Coffie break parlavano di un'azienda italiana che ha appena brevettato un materiale del tutto simile alla plastica ma prodotto a partire da scarti alimentari.
      Non dico che non esista un problema ambientale, ma non risiede nella crescita bensì nel modo di produzione capitalista.

      Cordiali saluti

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    4. Citavo LTG come capostipite di tutta una serie di letteratura che è venuta fuori in questi 50 anni. Il miracolo tecnologico non ci salverà dall'EROEI di molte risorse fondamentali (alla faccia delle bioplastiche o della plastiche da scarti, mi metto a ridere proprio), dalla sovrappopolazione e dall'inquinamento (e non parlo di cambiamento climatico). Sono problemi fisici, di termodinamica, non matematici. Saluti

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  3. si va bene , ma ora si sta proseguendo nella stessa direzione accelerando , ora si tassano anche le merendine e se non ricordo male ci fu nella storia la tassa sul pane e poi le gigliottine si usurarono per il troppo lavoro . d'accordo che la ghigliottina non si può comprare dalla francia per non sbilanciare le partite correnti , però non sarei così tranquillo

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    1. tino T.V.B

      La tassa sul macinato, imposta indiretta, quindi regressiva, introdotta da Luigi Menabrea, ideata da Quintino Sella al fine di contribuire al risanamento delle finanze pubbliche (destra storica, cioè liberale) nel 1969, fu mantenuta, ma ridotta, dalla sinistra storica (cioè liberale) nel quindicennio successivo fino alla sua soppressione nel 1884 (De Pretis), a seguito delle rivolte popolari che avevano accompagnato il Regno (liberale)nel quindicennio trascorso.

      Passiamo direttamente alla crisi economica, politico-istituzionale di fine secolo (1896-cattivo raccolto e blocco importazioni cereali dagli USA impegnati in una guerricciòla): il Re nomina Di Rudinì, per sostituire Crispi (umiliato ad Adua dai "selvaggi" abissini-sono sfighe che càpitano ai fautori del
      keynesismo militare = liberali), il prezzo del pane ri-aumenta (è il mercato bellezza, se avessi avuto i conti in ordine... ).

      Negli anni settanta l' incarico alla repressione dei moti fu assunto dal caro Generale Cadorna, nel 1898 a reprimere i moti di Milano (ma la protesta era diffusa nel Regno, tanto da far proclamare dal governo del Re lo stato d' assedio)fu il nostro caro Generale Bava Beccaris, ci diede tante soddisfazioni (fece aprire il fuoco sulla folla inerme provocando un centinaio di morti più qualche effetto collaterale, 500 feriri a spanne. Turati, Bissolati e il cattolico Albertario furono arrestati). Grande fu la soddisfazione.

      In segno di riconoscimento Bava Beccaris fu insignito del titolo di grande ufficiale dell' Ordine militare di Savoia dal Re Umberto I e nominato SENATORE DEL REGNO).

      ... aspè, manca il #DAR: il 1° dicembre 1897 il Ministro del Tesoro Luzzati (che non è Lazzati, per i turisti) presenta la nota di aggiornamento al DEF, la finanziaria si diceva ai miei tempi: un successo, 17 milioni di lire di avanzo e il raggiungimento di "BUONI RISULTATI" grazie AI PESANTI TAGLI DELLA SPESA PUBBLICA, ma invece di impiegare tali fondi per gli urgenti bisogni sociali (qui abbiamo un cortocircuito tipicamente liberale-in recessione taglio la spesa pubblica per diminuire le tasse), essi furono destinati al SOSTEGNO D' APPARATI BUROCRATICI E DI CREDITO.
      (Forse il problema era di finanza privata e non di debito pubblico... )

      Poi vabbè, venne il giorno di Maria Elena Boschi e Claudio Borghi... la Thatcher s' immedesimò in Bava Beccaris, ma lei era fuuuurba, mantenne la flessibilità del cambio, quindi ora ideologicamente siamo messi così. A me la cosa preoccupa, a voi?

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    2. "Tutti gli intervenuti si mostrarono favorevoli all' ipotesi del partito cattolico, da te opportunamente patrocinato come scrive Mazzolari, ma lasciando cadere la specifica questione posta da La Pira (partito federale e legato alla contingenza e non all' unitarietà dottrinale di soluzioni politiche cattoliche, in funzione anticomunista, NDR). Mazzolari insiste sul lavoro concreto e sul fare una unità che escluda la componente conservatrice del movimento cattolico, perché di certe confusioni e di certe unanimità abbiamo anche troppo sofferto.

      (P. Mazzolari, Operare in concreto, in "L' Avvenire d' Italia", 22 agosto '43, in P. Pombeni, Il gruppo dossettiano... cit.)

      Noi stessi, a nostra volta, siamo turisti del dibattito.

      Peccato = "ho capito"
      Diavolo = parlavo ai giovani invitandoli ad una rivolta generazionale, mentre ai genitori raccomandavo di ridurre le prestazioni dello Stato per non pregiudicare il diritto dei figli ad un futuro di benessere. Prof. Sen. Monti = Il Creatore di Bagnai (il dìscolo colto della politica italiano.

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  4. "L'articolo spiegava che "la crisi dei PIGS nasce dall’accumulazione di debito privato verso creditori esteri" (Bagnai, 2011), cioè che "era stata una classica crisi di debito estero, non una crisi di debito pubblico" (Giavazzi, 2015)".
    Allora il sen. Monti la legge...
    Rivelazione.😊

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  5. Grazie per questi preziosi post (ma Prof, quando trova il tempo scriverli?!)
    .. Ma la strada pare ancora impervia e tutta in salita, visto cosa ci aspetta secondo i piani dei Nostri Nuovi Salvatori PD+ 5ELLE (ricordate i neologismi del Grillo prima maniera? il PD+Elle e il PD-Elle?.. Ora siamo salvi: di ELLE al governo ne abbiamo 5!!)
    A leggere qui:
    https://www.italiaoggi.it/news/un-tornado-di-tasse-sulle-merendine-le-bibite-il-contante-2387558
    è chiaro che siamo sempre alla logica suicida di ridurre il debito, come se il disastro che emerge dai grafici postati, così drammaticamente evidenti (li ho capiti anch'io!) non avesse alcun valore.. (come Qualcuno diceva tempo fa, se la teoria non si adegua ai fatti, tanto peggio per i fatti).
    Ma una buona notizia c'è (o forse, da neofita, mi illudo beatamente che lo sia): finalmente si svegliano e danno notizie come questa (e con questo tono) anche media come Italia Oggi, asserviti fino a poco fa alle logiche del Suo "creatore" Monti (SalvatoredellaPatriaSantoSubito). Forse non è molto, ma è un segno che la misura è colma.
    O sbaglio?

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  6. Domanda , perché non abbiamo fatto deficit anche noi?

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  7. Ero presente al dibattito. Mi sento di dover ringraziare il prof. Bagnai per averci ancora una volta offerto una "boccata di aria fresca" nel mondo asfittico della religione alla monti&co(ttarelli).
    Mi duole ammettere che la definizione "turisti del dibattito" individua perfettamente il tipo di platea presente all'evento...quelli che dopo vanno a sentir parlare anche cottarelli, "perché è così pacato, educato, parla bene.." mi fa tremar i polsi e ribollire il sangue...ma, ahimè, siamo in democrazia...

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    1. Errata corrige: "ma PER FORTUNA siamo [ANCORA] in democrazia"

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  8. Anche al sottoscritto è toccato partecipare a qualcosa a cui avrei avuto da ridire, non poco, a dire il vero.
    Alle 18 la messa, in cui la predica era praticamente incentrata sulla accoglienza e immigrazione.
    La solita colpa che dobbiamo avere sul groppone. Con spruzzate di bufale extra come lo stato italiano che 30 anni fa non passava medicinali....mentre oggi al prete passa ben 18 medicine, italiavivaeuropa.
    In serata nei panni del consigliere comunale serata sviluppo e legalità.
    Due concetti originali, in cui tutti ci vedono quello che ci vogliono vedere.
    In questa occasione lo sviluppo è puntare sul bello, sul turismo.
    Concetto non nuovo ma che ancora non riesco a farmi spiegare chi sarebbe il turista e se è qualcosa di applicabile a tutti.
    Perché stai puntando tutto sul reddito altrui o almeno che qualcuno quel reddito lo abbia.
    E qua, le persone con il reddito da ferie sono in estinzione.

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  9. La Musica,il clavicembalo, ci salverà dal presente insopportabile degrado politico. Mi piacerebbe ascoltare di J.S. BACH " Variazioni su Giuseppi " !

    Mi accontento invece di "Alle Menschen müssen sterben," BWV 262 in D Major.

    Dir, ein musikalischer Gruß !

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  10. Ho potuto vedere il dibattito su you tube ed anch'io voglio ringraziare il Sen. Prof. Bagnai perché ha mostrato come si conduce e si argomenta un dibattito e come si riesce ad ottenere risultati positivi argomentando sui dati e sui fatti. Ritengo che abbia dato un concreto contributo all'apprezzamento delle posizioni della Lega nelle prossime elezioni regionali in Umbria.

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  11. Il giornalista Sola24Ore ha fatto un errore capitale: farla giocare di rimessa, caro Guru.
    Siccome in ciò lei è meglio di Bonimba, e credo che il dott. Monti non lo abbia gradito, non vorrei essere nei panni del moderatore.
    Che altro dire?
    Grazie, al solito.

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  12. Il blog è una miniera di dati preziosi e di post fondamentali (li definisco pietre miliari). Occorre tempo, pazienza e voglia di approfondire. Se posso consigliarti, direi di partire nella navigazione dalla sezione "per cominciare". Poi ci sono i libri: il Tramonto dell'euro e L'Italia può farcela.
    La consapevolezza è faticosa e i post "tecnici" sono davvero indigesti per i non addetti ai lavori. Ma la fatica merita la soddisfazione dell'essere liberati dal pregiudizio del luogo comune e dalle visioni unilaterali, dogmatiche, quasi religiose propagate dai media e dai tanti fanatici liberisti su piazza (si chiama in verità propaganda).
    La consapevolezza rende liberi.

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  13. Visto il video e il confronto si è svolto giustamente su un livello accessibile a tutti, anche se chi frequenta questo blog partiva da un background più completo.
    Ora, il mio commento non vuole essere per forza l'ennesimo complimento (non ne ha bisogno) al Prof. per come ha argomentato i suoi interventi, ma Monti mi è sembrato totalmente impreparato nell'argomentare i suoi. Nella fase finale mi è quasi sembrato lo scolaretto attento ad ascoltare il Professore.
    Ci sarebbe molto altro da dire ma mi fermi quì, e come si dice in gergo...set, partita, incontro!

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  14. Ecco il link dell'incontro ad Assisi https://www.youtube.com/watch?v=5mgp3uhp9NU

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  15. Sono O.T. ma....opporre l'asciuttezza longobarda allo scilinguagnolo fiorentino non sembra una grande idea.

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  16. Tutto il resto sono chiacchiere mi sembra una frase da PUV (Partito Unico della Verità). Comunque, se ha qualche informazione utile, prego, non esiti a divulgarla.

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  17. Scusate, ma devo aver sbagliato: il mio era un commento alle considerazioni dello sconosciuto delle 16,24, circa le difficoltà delle considerazioni in campo economico ("ho capito poco, pochissimo").
    Volevo soltanto sottolineare che nel blog, nei link, con pazienza e voglia di approfondire, si trovano molte risposte ai nostri dubbi.
    Buon lavoro.

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  18. Prof. c'è un refuso: "In effetti, nel periodo dal 1995 al 2017, quello in cui il rapporto al Pil diminuiva di 17 punti..." ovviamente è 2007.

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  19. Finito adesso di vedete il video di un ora e mezza con Mario Monti.. poi non dica che non le vogliamo bene Prof.!

    Comunque il Monti ecologista non si può sentire :-)

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    1. Ai minuti 1:11:50 c'è anche il Monti che prefigura la minaccia della Germania, che se non imbrigliata da Maastricht avrebbe potuto far valere la legge del più forte. La subalternità predicata è evidente, con tutte le possibili deroghe da concedere al più forte.

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  20. E mentre,
    sui media,
    si assiste solo a estenuanti vaniloqui
    proposti in sequenza infinita
    da personaggi di cui non rimarrà
    nemmeno il ricordo della loro ingloriosa fine,
    noi

    hic manebimus optime

    Dal "Salvini finto pazzo"...

    Anderò! Volerò! Griderò
    su la Senna, su il Tebro, su il Reno
    animando a battaglia, a vendetta
    ogni cuore che vanti valor!

    Empio duol, che mi serpi nel seno,
    scaglia pur la fatale saetta
    a finire il mio acerbo dolor!

    Anderò! Volerò! Griderò
    su la Senna, su il Tebro, su il Reno
    animando a battaglia, a vendetta
    ogni cuore che vanti valor!

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  21. Un bel paper di Servaas Storm "Lost in deflation: Why Italy’s woes are a warning to the whole Eurozone”, (ampiamente utilizzato da Vladimiro Giacché nel suo recente bellissimo articolo "il coraggio di ciò che si sa") riprende ed aggiorna, con i dati al 2017/18, molti dei temi trattati dal Prof. Bagnai nei suoi due libri e in questo blog.
    L'angolo di analisi è, per alcuni aspetti simile, quando individua nella carenza della domanda interna iniziata a metà anni 90, il problema al cuore della bassa crescita e successiva decrescita del nostro PIL. L'impianto di analisi ed i risultati che ne emergono sembrano coerenti, se non fosse per la (voluta?) trascuratezza di un aspetto importante che avviene nel 2007: la fissazione dei cambi con l'adesione all' Euro.
    L'effetto dei cambi fissi, con relativa, necessaria svalutazione interna, è affrontato, ma l'autore sorvola su un aspetto assolutamente cruciale, secondo me, del processo: la rivalutazione che abbiamo avuto, o dovuto subire, nel 1996 per essere ammessi nella moneta unica.
    Molti, se non tutti, i problemi nascono da lì….

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  22. Professore, ho ascoltato e riascoltato l'incontro tra Lei e il Senatore Monti. Lei è stato eccelso. Siamo in un momento propizio per il Paese in quanto abbiamo Lei nelle Istituzioni.La nostra ammirazione nei suoi confronti è colma di commozione e speranza.

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  23. Il senatore Monti ha mostrato una inusitata empatia, sorrisi, battutine, quasi non sembrava la statua di cera che probabilmente è. Ciò nonostante l'impressione che se ne ricava non ė che non capisca, come credo di aver letto, o che sia il Male Assoluto, e probabilmente lo è, quanto il fatto che non sia neanche sfiorato dal pensiero di non aver ragione. E che comunque sia totalmente disinteressato ad una narrativa alternativa al suo pensiero.
    In fondo il post ė di aritmetica e, questo, veramente tutti possono intenderlo.
    Corollario la deprimente impressione che il dialogo, il rispetto delle persone, dei ruoli, passati presenti e futuri, delle idee, del convegno, della Politica con la p maiuscola, non servano ormai a un accidenti ďi niente.

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    1. Si, tanti giri di parole ma alla fine la conclusione è sempre la stessa:
      l'euro è una religione.

      Chi veramente ha fede in una religione, non si chiede se il tale profeta è stato coerente o se i santi in vita sono stati veramente dei santi.

      Comunque verso la fine il Monti ha ammesso: l'euro è stato creato per imbrigliare la Germania.... e lo stesso senatore faticava a dare la mano al Prof.

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    2. Guarda, riguardo allo stringere la mano al Prof. non si pone il problema, perché lui non se ne sarebbe andato senza stringere la mano a Monti, per rispetto, per rispetto umano e del ruolo, suo e di Monti, per cultura, per educazione, si concordi o meno con tale atteggiamento.
      Per il resto mi pare che Monti abbia fatto il Bagnai. Non solo con sfoggio di empatia come detto, ma anche cercando dati e citazioni sullo smartphone, cosa peraltro odiosa anche se quando la fa il nostro ha sempre occhi ed orecchi per la realtà circostante, non so se Monti ce la faceva. Cercando dati, dicevo, quei dati di cui alle dichiarazioni del Prof., dati che Monti trovava e forniva per difendere la qualunque. Dati alla cazzo? Probabile, ma cosa cambia? Quando Alberto ha chiesto di alzare la mano per vedere quante persone avessero visto il grafico del debito pubblico, hanno alzato la mano in pochi. E se la domanda la facesse in Parlamento? Il risultato sarebbe difforme?
      E quindi? E quindi soccazzi, non c'è dato che tenga, non esiste alcun contatto tra che mondi che viaggiano nel tempo e nello spazio parallelamente senza incontrarsi mai. Per loro non è una religione,ma la schifosa realtà.
      Vedremo. D'altro canto più che aspettare non posso, nell'attes di unire qualche altro puntino.

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  24. Ricordo un altro noto "blogger" il quale, dopo anni, è anche lui riuscito ad incontrare la sua "nemesi" ed è riuscito solo a farsi spolverare la seggiola. A lei è andata mooolto ma molto meglio :)
    Dibattito piacevole, interessante ed educato.
    Complimentoni e grazie!

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  25. Questo video mi ha fatto pensare a quanto bravo fosse quando faceva l'economista. E a quanto borioso presuntuoso e spocchioso sia diventato da politico.Ricordo con sgomento i continui, ed evidentemente forzati, applausi in Senato a quel gradasso mitomane, sbruffone e spaccone del suo capo politico mentre cercava di spiegare,senza riuscirci, la sua decisione di far cadere il governo.Sono veramente affranto per la sua parabola, anche umana.

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    1. Ah non restate umani con chi non vi aggrada? E già PD5-Elle.

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    2. Veramente il prof. economista progressista era molto più spocchioso e presuntuoso del prof. politico conservatore.

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  26. Avevo scritto un bel commentone poi non si sa come Google mi ha dato errore (io non mi fiderei tanto di queste supermegaonnipotentcorporation USA). Glielo riscrivo in modo telegrafico: la più grande cosa di cui le sono grato è di avermi fatto conoscere la scuola economica post-keynesiana. Ultimamente sto leggendo Marc Lavoie, ovviamente nei ritagli di tempo che mi consente il mio lavoro. Ho letto anche Marco Minenna sull'euro, non so cosa ne pensi lei ma nella mia ignoranza certe cose mi pare di averle capite bene. Soprattutto ho capito che l'importante è che le cose che contano rimangano tra gli addetti ai lavori e non trapelino tra il popolo bue. PS non sono un economista ma se non mi interesso di economia l'economia si interessa di me.

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  27. Avevo scritto un bel commentone poi non si sa come Google mi ha dato errore (io non mi fiderei tanto di queste supermegaonnipotentcorporation USA). Glielo riscrivo in modo telegrafico: la più grande cosa di cui le sono grato è di avermi fatto conoscere la scuola economica post-keynesiana. Ultimamente sto leggendo Marc Lavoie, ovviamente nei ritagli di tempo che mi consente il mio lavoro. Ho letto anche Marco Minenna sull'euro, non so cosa ne pensi lei ma nella mia ignoranza certe cose mi pare di averle capite bene. Soprattutto ho capito che l'importante è che le cose che contano rimangano tra gli addetti ai lavori e non trapelino tra il popolo bue. PS non sono un economista ma se non mi interesso di economia l'economia si interessa di me.

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  28. Di F. William Engdahl
    LA FED SI STA PREPARANDO A ROVESCIARE IL DOLLARO USA?
    "Osservazioni e azioni insolite da parte del capo uscente della Banca d'Inghilterra e di altri addetti ai lavori delle banche centrali suggeriscono fortemente che ci sia uno scenario molto brutto per porre fine al ruolo del dollaro USA come valuta di riserva mondiale. Il processo implicherebbe che sia la stessa Fed ad innescare deliberatamente una drammatica depressione economica. Se questo scenario verrà effettivamente implementato nei prossimi mesi, Donald Trump passerà ai libri di storia come il secondo Herbert Hoover, e l'economia mondiale sarà spinta nel peggior crollo dagli anni '30.

    Ecco alcuni elementi che vale la pena considerare.

    Discorso della Bank of England
    Il capo in pensione della particolarissima Bank of England, Mark Carney, ha tenuto un discorso straordinario durante il recente incontro annuale di banchieri centrali ed élite finanziarie a Jackson Hole, Wyoming, il 23 agosto. Il discorso di 23 pagine indirizzato ai colleghi banchieri centrali e gli addetti ai lavori finanziari è chiaramente un segnale importante di dove i poteri, che gestiscono le banche centrali mondiali, intendono portare il mondo.
    Carney affronta le evidenti anomalie prodette dal sistema di riserva del dollaro post-1944, rilevando che,

    “… Un'asimmetria destabilizzante nel cuore dell'IMFS (Sistema monetario e finanziario internazionale) sta crescendo. Mentre l'economia mondiale viene riordinata, il dollaro USA rimane importante come quando è crollato Bretton Woods. "Dichiara senza mezzi termini," ... A più lungo termine, dobbiamo cambiare il gioco ... I rischi stanno aumentando e sono strutturali ".

    Ciò che segue poi delinea un progetto straordinariamente dettagliato per la trasformazione globale della banca centrale dell'ordine del dollaro, un cambiamento rivoluzionario.
    Carney discute del fatto che la Cina come principale nazione commerciale mondiale è il candidato ovvio a sostituire il dollaro come riserva principale, tuttavia, osserva,

    “… Affinché il Renminbi diventi una valuta veramente globale, è necessario molto di più. Inoltre, la storia insegna che la transizione verso una nuova valuta di riserva globale potrebbe non procedere senza intoppi. "

    Ciò indica che spesso si ha bisogno di guerre o depressioni, e in questo cita il ruolo della prima guerra mondiale quando il sistema fu costretto a rinunciare alla sterlina a favore del dollaro USA. Ciò che Carney trova più immediato è un nuovo sistema monetario basato sul FMI per sostituire il ruolo dominante del dollaro. Carney dichiara,

    “Mentre l'ascesa del Renminbi potrebbe nel tempo fornire una seconda migliore soluzione agli attuali problemi con l'IMFS, la prima cosa migliore sarebbe costruire un sistema multipolare. Il vantaggio principale di un IMFS multipolare è la diversificazione ... "Aggiunge," ... Quando arriva il cambiamento, non dovrebbe essere quello di scambiare un egemon di valuta con un altro. Qualsiasi sistema unipolare non è adatto a un mondo multipolare ... In altre parole, dice: "Mi dispiace, Pechino, devi aspettare."

    Il Governatore della Banca d'Inghilterra propone in effetti che il FMI, con i suoi diritti speciali di prelievo multi-valuta (DSP), crei un paniere di cinque valute - dollaro, sterlina, yen, euro e ora renminbi - svolgendo un ruolo centrale nel creare un nuovo sistema monetario:

    “L'FMI ​​dovrebbe svolgere un ruolo centrale nell'ispirare le politiche sia nazionali che transnazionali. ... Raggruppando le risorse dell'FMI, e quindi distribuendo i costi in tutti i 189 paesi membri ... "

    A tal fine, propone di aumentare i fondi DSP del FMI da 3 a 3 trilioni di dollari come nucleo di un nuovo sistema monetario.

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  29. Quindi Carney propone che il FMI sovrintenda alla creazione di una nuova infrastruttura di pagamenti basata su una "stablecoin" internazionale. Riferendosi alla Bilancia privata, afferma chiaramente che una "nuova valuta egemonica sintetica (SHC) sarebbe bene che fosse fornita dal settore pubblico, forse attraverso una rete di valute digitali della banca centrale".
    Si noti che Carney, un ex banchiere di Goldman Sachs, è menzionato come uno dei principali candidati a sostituire Christine Lagarde come capo del FMI. Il suo intervento è un'ammissione aperta di ciò che viene pianificato dai principali banchieri centrali del mondo come il prossimo passo verso una valuta mondiale e un controllo economico globale?

    Guardiamo oltre.

    Lagarde alla BCE
    Il discorso di Carney, quando decifrato dal suo linguaggio, ci offre per la prima volta una chiara tabella di marcia in cui i poteri che controllano le banche centrali mondiali vorrebbero portarci.
    Il ruolo di riserva mondiale del dollaro USA deve finire; deve essere sostituito da una qualche forma di DSP del FMI come base per una riserva multivaluta. Ciò a sua volta si baserebbe sulla moneta digitale, le cosiddette valute a catena di blocchi. Tali valute, senza errori, sarebbero completamente controllate dalle autorità delle banche centrali e dal FMI. Ciò richiederebbe la loro proposta di eliminazione di tutti i contanti a favore del denaro digitale in cui ogni centesimo che spendiamo può essere monitorato dallo stato.

    Il FMI ​​sarebbe dietro la svolta verso le valute digitali blockchain globali e l'uso dei DSP per sostituire il dollaro USA dominante.
    In un discorso poco notato del 14 novembre 2018, il capo dell'FMI Lagarde ha fortemente indicato che l'FMI era alla base delle valute digitali delle banche centrali e delle società senza contanti. Ha dichiarato con molta attenzione,

    "Credo che dovremmo considerare la possibilità di emettere valuta digitale. Potrebbe esserci un ruolo per lo stato nel fornire denaro all'economia digitale".
    Ha aggiunto: "Sta soffiando un nuovo vento, quello della digitalizzazione... Quale ruolo rimarrà per il denaro in questo mondo digitale?… La domanda di contanti sta diminuendo, come mostrato nel recente lavoro del FMI.
    E tra dieci, venti, trenta anni, chi scambierà ancora pezzi di carta?"

    (quindi il ruolo della Lagard alla BCE sarebbe quello di traghettare le nazioni europee verso questa nuova fase)

    Dudley Osservazioni

    L'introduzione del nuovo mondo della valuta digitale gestito dalle banche centrali richiederà, come suggerisce Carney, drammatici sconvolgimenti dello status quo, sconvolgimenti che porterebbero alla fine del ruolo dominante che il dollaro USA ha avuto dall'accordo di Bretton Woods del 1944.
    Dato che il ruolo di valuta di riserva del dollaro è un pilastro della potenza americana nel mondo, perché ciò accada, potrebbe richiedere a dir poco una catastrofe. È davvero questo ciò che la Federal Reserve sta pianificando tranquillamente con le sue politiche monetarie?

    Un indizio notevole di ciò che potrebbe essere nell'agenda della finanza internazionale è arrivato in una OpEd della persona che fino al 2018 era il presidente molto importante della Federal Reserve Bank di New York, Bill Dudley, che come Mark Carney è un Partner senior di Goldman Sachs. Dudley non è un attore secondario nel mondo dei banchieri centrali. Fino allo scorso anno è stato anche membro del Consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali e ha presieduto il comitato BRI sui sistemi di pagamento e il comitato sul sistema finanziario globale.

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  30. Dudley, indicando le politiche di guerra commerciale di Trump e i suoi pericoli economici, rilascia la seguente dichiarazione per nulla diplomatica:

    “La rielezione di Trump rappresenta probabilmente una minaccia per gli Stati Uniti e l'economia globale, per l'indipendenza della Fed e per la sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi in ​​termini di occupazione e inflazione. Se l'obiettivo della politica monetaria è raggiungere il miglior risultato economico a lungo termine,
    i funzionari della Fed dovrebbero considerare in che modo le loro decisioni influenzeranno l'esito politico nel 2020."

    Sebbene abbia scioccato molti, Dudley sta semplicemente rendendo pubblico ciò che la Fed ha fatto sin dalla sua creazione nel 1913 - influenza furtivamente il corso della politica mondiale e americana dietro la copertura di politiche monetarie "neutrali". Dudley suggerisce non "interferenze russe" ma piuttosto interferenze della Fed.
    La Fed potrebbe facilmente far cadere in crisi gli Stati Uniti. Il debito dell'economia americana è a livelli record per le famiglie, per il governo federale e per quello delle aziende. La maggior parte di queste aziende ha utilizzato un debito crescente, ben oltre $ 9 trilioni, per riacquistare azioni piuttosto che investire in nuovi impianti e attrezzature, alimentando una bolla senza precedenti nelle azioni S&P.
    Le azioni in aumento non sono un segno di salute economica ma di una pericolosa bolla speculativa vulnerabile al collasso.

    Se la Fed ora riprendesse i rialzi dei tassi e continuasse il suo inasprimento quantitativo anche nel 2020, una serie di insolvenze in stile domino, fallimenti societari, pignoramenti sui mutui casa, inadempienza sui prestiti automobilistici e sui prestiti studenteschi potrebbero rapidamente portare, più che certo, a una seconda presidenza Trump. Tuttavia, ciò non costituirebbe motivo per tifare Trump per il resto del mondo contrario alle sue politiche. L'impossibilità di ripagare il debito Innescherebbe anche il collasso nei principali paesi dei mercati emergenti che hanno preso in prestito centinaia di miliardi denominati in dollari statunitensi, tra cui società statali cinesi, Turchia, Argentina, Brasile, per citarne alcuni. Le banche dell'UE dall'Italia alla Germania alla Francia fallirebbero.

    Se questo scenario di Dudley si realizzerà nel 2020 o meno, solo gli attori chiave della banca centrale lo sanno per certo. È chiaro che, dopo quasi undici anni dal crollo finanziario globale del 2008, le politiche senza precedenti sul tasso di interesse zero della banca centrale nell'UE e, fino a poco tempo fa, degli Stati Uniti, hanno alimentato la creazione di quella che alcuni chiamano "bolla di tutto", non solo in azioni, in obbligazioni societarie e pubbliche, e nei prezzi delle abitazioni. È un nuovo intervento della Fed per aumentare i tassi e inasprire il credito - la deliberata intenzione della Banca Centrale di romper questa bolla tanto gonfiata usando la scusa del pericolo di Trump per l'economia mondiale - che Carney ha in mente quando dice che il "passaggio ad una nuova valuta globale di riserva potrebbe non procedere senza intoppi”, Speriamo di no. I prossimi mesi lo diranno.

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  31. Sono un turista del dibattito...
    Ho visto e rivisto il video per cogliere anche quelle sfumature che ad un primo ascolto inevitabilmente si perdono.
    Nonostante l'interessante dibattito tra due fini economisti sia necessariamente piacevole per un "amante del genere" e nonostante il piacere di ascoltare un fine oratore come il Senatore Monti, con i suoi toni morbidi e cordiali, a me è rimasto in bocca uno strano senso di amaro.
    Non so se dipende dall'unica cosa buona che i tedeschi hanno fatto per noi meridionali d'Europa, l'Uerige Alt, oppure per queste testuali parole:
    “Se la Germania è così potente da porre attriti al funzionamento delle regole nell’Unione Europea QUANDO NON LE PIACCIONO, proviamo un attimo a pensare come saremmo molto, ma molto, più soggiogati dalla Germania in un’Europa continente senza Unione Europea in cui valesse la regola del più forte.” [Sen. Mario Monti A.D. 2019].
    Quindi, cari amici, preferite essere nemici dichiarati della Germania e rischiare con onore lo scontro o essere un nuova Provincia Subordinata?

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  32. Alberto risponde citando la parabola di Modigliani, dalla critica allo SME (l' Italia non può seguire la politica monetaria della Bundesbank, ma quando ci sarà una BCE i rapporti saranno più equilibrati), alla forse maturata consapevolezza che le istituzioni dell' UE sono egemonizzate dal centro-Germania e satelliti.
    Implicito invece è rimasto il fatto che legare la propria moneta ad un paese economicamente più produttivo determina la subordinazione del paese relativamente più arretrato, con il corollario che un regime di cambio flessibile ha intrinsecamente scopo difensivo, rispetto ad un paese che non distribuisce l' aumento della propria produttività ai lavoratori, campando sulla domanda estera e sul debito privato del paese che si vorrebbe colonizzare.
    Di queste dinamiche, lo studio delle quali hanno fatto di Goofynomics un movimento di opinione a livello nazionale, milioni di italiani non hanno consapevolezza, ed i partiti, veicoli di maturazione politica delle masse, ne dovrebbero parlare in ogni sede, in particolare Lega-Salvini. Forse è questo ciò che intendeva Unknown 16 settembre 11.45 nel suo commento a Come(non)funziona-seconda lezione.
    Condivido il suo commento, nel quale esprime preoccupazione per ambiguità ed omissioni che riscontra nel dibattito, ma non ne ho verificato la fondatezza.
    Aggiungerei però che occorre tenere conto di come i media strumentalizzerebbero il tema in questa lunga campagna elettorale. Non so dire, da qui, cosa sia più opportuno.
    Per non rischiare, ribadisco la mia posizione: esprimere nel dibattito un nucleo di concetti che pongano al centro, in maniera chiara e coerente, una visione di Stato e Società che verta sulla distinzione tra diritti formali e sostanziali, costituzionalmente garantiti. Io non ho mai sentito Salvini citare la Costituzione, ma ammetto che preferisco passare il tempo sui libri piuttosto che ascoltare comizi. I media proprio non li considero. Mi informo limitandomi a seguire la timeline di Alberto Bagnai e Claudio Borghi su twitter e telegram. Ogni tanto faccio eccezione, ad esempio Pontida e tutto ciò che trovo su Alberto. Ovviamente sul funzionamento dei mercati e delle banche centrali Claudio, con la sua esperienza in banche d' affari e in aule universitarie è imprescindibile.

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  33. Sarebbe interessante sapere chi si è divertito a nascondere al povero Monti la verità!

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