venerdì 15 settembre 2017

Vingt ans après...

Alle 10:40 mi chiamerà Stefano Molinari da RadioRadio (nel Lazio FM 104.500, canale 826 di Sky, canale 218 del digitale terrestre, streaming su www.radioradio.it) per propormi un interessante tema: come è cambiata l'economia italiana rispetto al 1997?

Ora ho da fare, ma intanto, per vostra comodità, aspettando che mi ascoltiate per radio, vi fornisco il dati. Questo è l'"estratto conto" dell'Italia nel 1997 e nel 2016 secondo il Fondo monetario internazionale. Le colonne a destra dei dati indicano variazioni percentuali (%) o assolute (a seconda dell'unità di misura delle variabili: non ha senso calcolare una variazione percentuale di una variazione percentuale, e non ha senso calcolare variazioni assolute di un indice):



Trovate le differenze (quando ci sono). Quali vi sembrano più significative?

Vostro,

Athos

P.s.: non vorrei insistere, ma siccome nessuno vi informa così, ricordatevi di votare questo sito come miglior sito politico (categoria 27) ai Macchia Nera Award: servirà ad informare altri vostri concittadini così, cioè coi dati, e non col wishful thinking dei nostri politici inetti, al soldo, insieme alle nostre gazzette, dei nostri capitalisti cialtroni e bancarottieri. Ricordatevi di esprimere almeno 10 voti in totale: sul resto avete libertà di coscienza. L'euro è un confine, e tutti gli altri sono dall'altra parte, per cui politicamente si equivalgono: la cosa migliore è andare a simpatia!



27 commenti:

  1. Il calo percentuale degli investimenti e quello del risparmio privato sono quasi uguali: chissà perché?

    RispondiElimina
  2. Qualcuno mi può aiutare ad interpretare un dato dalla tabella?
    L'indice dell'inflazione è aumentato del 43.3% ma il "cambio percentuale" è calato del 1.9.
    Non mi è chiara la relazione

    Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso debbano essere letti così:
      1996 indice dei prezzi al consumo = 69,8
      2016 indice dei prezzi al consumo = 99,9
      VARIAZIONE DELL'INDICE nel periodo 1997-2016 = +43,3%
      Parliamo di un indice che è un dato costruito per poter raffrontare l'andamento del dato negli anni e considerando come base 100 il valore del dato di un certo anno(2016).
      Per il tasso di inflazione invece il dato è rappresentato da una variazione percentuale in base ai prezzi dell'inizio dell'anno; quindi le singole percentuali dell'inflazione ci dicono solo la velocità di variazione dei prezzi mentre l'indice ci permette di calcolare un valore di variazione su un arco temporale pluriennale.
      In altre parole:
      1997 = tasso inflazione = 1,8%
      2016 = tasso di inflazione = -0,1%
      ci dicono che nel 1997 la tendenza dei prezzi era al rialzo e maggiore di quella del 2016, anzi nel 2016 abbiamo avuto inflazione negativa ossia deflazione(calo) dei prezzi al consumo, sempre secondo questi dati del FMI e considerando che si tratta di medie.

      Elimina
    2. Ok, quindi se ho capito correttamente il primo è il rapporto dei prezzi data la base 100 del 2016 mentre il secondo è l'inflazione annuale.
      Giusto?

      Grazie mille

      Elimina
  3. Sono andato a votare per i macchianera: è decisamente peggio dell'anno scorso, è tutto pensiero unico tranne la categoria di goofynomics in cui hanno messo tutti non allineati, impressionante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, il trionfo del politicamente corretto (anche quando tenta di fare lo scorretto).

      Meglio evidenziare che è l'ultimo giorno per votare.

      Elimina
    2. Impressionante, sì. Ma è anche il sintomo che IL problema politico esiste ed è particolarmente sentito.

      Elimina
    3. È vero però è vero anche che lagggente ormai segue solo i non allineati.

      Elimina
    4. E son d'accordo. il decimo per disperazione l'ho dato a Belen, in nome del ricordo di com'era...

      Elimina
    5. Votare, ho votato. Ma gli altri nove voti sono stati veramente difficili. Come può questo blog stare lì in mezzo, per me è un mistero.

      Elimina
  4. Votato. Se dovesse vincere lei professore do per scontato che toglieranno la categoria o la frantumeranno in venti pezzettini.

    RispondiElimina
  5. Salve a tutti, a me trova le differenze mi piace da quando ero alto 1 metro.
    La prima che mi salta all'occhio (dopo un po di calcoli semplici semplici) sono le persone scomparse. Guardiamo la variazione di popolazione nel periodo considerato, ovvero 3.8 milioni. La variazione degli occupati ovvero 1.8 milioni. e poi calcoliamo la variazione del numero di disoccupati: 60.7*11.7-56.9*11.2 ovviamente il tutto diviso 100. Otteniamo un bel 0.73 circa. Ora se la variazione totale è di 3.8, gli occupati in più sono 1.8 e i disoccupati in più sono 0.73 mancano all'appello ben 1.27 milioni di persone.
    Ipotesi interpretativa 1: l'età della popolazione italiana nel periodo compreso è drammaticamente scesa facendo andare i mancanti nella fascia compresa nell'età scolare, ovvero fino ai 18 (o un poco di più se uno frequenta l'università). Direi improbabile a meno che non abbiamo avuto una demografia sub saariana e non se ne siamo accorti.
    Ipotesi 2: Sono andati ad ingrossare le file degli inattivi, ovvero quelli che si sono semplicemente arresi alla vita e come i paria in India che trascorrono il tempo sulle rive del Gange aspettando l'inveitabile, i nostri (qui dove siamo un paese più sviluppato) osservano lo scorrere della vita davanti a FB o Amici
    o se proprio sono avanti davanti allo sport.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Calano inesorabilmente i nati vivi.

      http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_NATI1

      Qui il grafico fino al 2008:
      http://www.istat.it/it/files/2010/03/testointegrale20100318.pdf

      Oggi nascono circa 450K bambini l'anno, cioe' la meta' che negli anni cinquanta e sessanta (di quando nel cortile delle case popolari ricordo che per giocare a pallone serviva la palla da tennis, perche' c'erano sempre troppi giocatori in campo).

      Il picco delle nascite (oltre un milione) ci fu nel 1964.

      Se aumenta la popolazione e diminuiscono le nascite.... e' perche' il reddito pro capite scende ineluttabilmente.

      Elimina
  6. Vorrei avere qualche dato più preciso sulla distribuzione delle spese italiche, magari anche a paragone con qualche paese sviluppato (Francia Germania) e se posso chiedere anche con qualche non sviluppato (Ruanda, Brasile), così per vedere a chi assomigliamo di più come tendenza. Spiego meglio: Se sono diminuti gli investimenti -2.3, se è calato il risparmio -2.5, dove e come sono state allocate queste differenze? Lo farei da solo, ma non neanche la più pallida idea da dove iniziare (ho provato su Google, ma non collabora).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devi andare qui:
      http://databank.worldbank.org/data/home.aspx
      smanetta e ti tiri giu' tutto .

      Elimina
  7. Share of world GDP at PPP: da 3,4 a 1,9
    abbiamo perso un'altra guerra mondiale.

    RispondiElimina
  8. Ho votato radio Italia..
    Radioradio non c'era.

    RispondiElimina
  9. Praticamente fermi in 20 anni. Il reddito pro/capite a + 1,2% a prezzi costanti, in 20 anni con l' indice di disuguaglianza cresciuto; la famosa redistribuzione della torta PDeurina (lo chiamerei il problema di Cuperlo e Cofferati).
    La quota GDP PPP nel mondo è scesa dal 3,4% a 1,9%, mi piacerebbe sapere di altri paesi nell' eurozona; l' euro ci ha protetto, vedo, grande è meglio.
    Il CAB passa da 3% su GDP a 2,7 % dopo la cura del destroyer; sarebbe interessante sapere i consumi a prezzi costanti come si sono evoluti, come disse Prodi, "con l'euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più"(pare che la frase sia vera e non smentita).
    Dati molto utili ed istruttivi.

    RispondiElimina
  10. L'avanzo primario da 5,7% a 1,4% su GDP; un altro dato che mostra le potenzialità di un Paese in salute. Mi pare che in quell anno la Germania non fosse messa tanto bene; vado a memoria.

    RispondiElimina
  11. I dati presentati dal professore aiutano a fare un salto nel tempo e a giudicare in modo non emozionale la storia "economica" anche personale negli ultimi anni. L'intervista rilasciata ieri alla Radio dal professor Bagnai mi ha ricordato un episodio della mia vita. Nel 1987, avevo 5 anni ai tempi, i miei genitori ottennero un mutuo di 150 milioni di lire di quei tempi per acquistare la casa. Entrambi impiegati con stipendi normalissimi, intorno a 1.8 milioni di lire di allora (possiamo dire medio alto). Il mutuo venne estinto in soli 10 anni nel 1997 con tassi più alti di quelli odierni. Se penso che un mio collega che con la moglie (doppia entrata come i miei) ha sottoscritto l'anno scorso un mutuo per una casa di valore reale analogo. La Banca ha chiesto garanzie consistenti impossibili da rispettare se uno non ha genitori con patrimonio oppure è solo a questo mondo con semplice busta paga. Ora il mutuo verrà ripagato in 30 anni. Giusto come esempio: ai miei stessa situazione, poche garanzie a parte contratto di lavoro a tempo indeterminato, 10 anni con rata di 800 mila lire al mese. Al mio amico 30 anni , rata da 500 euro al mese, con tassi più bassi. Oltre ai dati chi ha vissuto quegli anni ha gli strumenti, contratti o mutui dei propri genitori, per toccare con mano lo iato con la situazione attuale.

    RispondiElimina
  12. Provo a fare una sintesi
    ci avevano insegnato che :PIL =C+I+ G+ (E-I)
    PIL a prezzi costanti fermo da venti anni
    Spesa Pubblica al 50% del Pil (costante ma troppa),
    Investimenti Privati e Risparmi privati in diminuzione sul PIL,
    Importiamo di meno ed Esportiamo ancora(ma meno Servizi ad alto valore aggiunto),
    non ci sono i Consumi Privati ma da quanto visto sopra sembrano flat (grazie all’ aumento del debito Privato?)
    Debito Pubblico ai massimi nonostanze l'avanzo primario sia sempre sul 3% ( la spesa da interessi senza una moneta "Sovrana" e' diventata un arma contro di noi )
    PIL PPP nel mondo.siamo passati da 3.4 a 1.9 % .
    Elephant in the room : Euro/Dollaro passato da 0.8 a 1.60 (2007)…. che ci ha portato alla deflazione salariale di questi anni

    Morale del cervo alla fonte: Tunc spiritum efflans hanc vocem emisit: “O me infelicem! Nunc demum intellego: stultus ego contempsi crura mea, sed ea mihi saepe tam utilia fuerant, et nunc cornua quae laudaveram mihi exitus causa sunt”

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono tirato giu' da qui:
      http://databank.worldbank.org/data/home.aspx
      Il PIL PPP a prezzi costanti del periodo di una serie di nazioni (USA,DEU,JPN,FRA,ITA e Repubblica Domenicana DOM).In rapporto al PIL mondiale tutti i paesi calano tranne DOM che aumenta di un 50% , ovviamente in termini dimensionali e' un microbo . Ma e' un microbo che ha la sua moneta e DAZI su tutto . Tasse basse (col nostro metro) .

      Elimina
  13. OT - Non sono un artificiere ma...

    http://cdn.newsapi.com.au/image/v1/21b7d2da52b99135cd48fc168b0d7039?width=650

    Questo sarebbe l'ordigno la cui esplosione avrebbe ustionato 20 passeggeri?

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.