[...]
"Luca?" "Facciamone un'altra subito." "Silenzio!"
[...]
"Luca?" "Va bene, ci sono piccole cose... Qualcosa non va nell'armonia a battuta 12, dove i bassi hanno un sol..." "Ma io a battuta 12 ho un la!" "Ma che parti hai?" "Guarda che hai numerato male le battute!" "Sì, ma qualcuno ha trascritto male la parte!" "Allora, che nota c'è a battuta 12? Alberto?" "Ma, non so, a me pare strano che Porpora mettesse una sesta e quarta in battere..." "Sì, però se fai salire il basso dal sol al mi la linea non è melodica..." "Ragazzi, io alle otto me ne vado..." "Va bene, proviamola così!" "Alberto, sei troppo presente!" "E abbassa il microfono!" "È spento: sei presente nei panoramici!" "Allora: o tolgo un registro, o metto il coperchio..." "No, il coperchio no...". "Facciamone un'altra fino a battuta 20".
[...]
"Luca?" "Va quasi bene: manca l'assieme da 12 a 14, le scalette a 15 sono un po' calanti, mi manca ancora il do a 18..." "Del basso?" "No, dei violini." "Alberto, ma tu quando stacchi la finale? Devi guardare l'arco del primo violino!" "Col periscopio?" "Allora guarda l'arco del secondo!" "Scusa, sento il mio mi un po' crescente..." "A me sembra calante." "Per favore, accordate che dobbiamo farne un'altra?"
(...Mutti parla di Europa a due velocità. I "Ripositz! Platz!" dei cani rognosi della propaganda eurista non si contano. Come previsto nel Tramonto dell'euro, gli USA, paese debitore, hanno interessi opposti a quelli della Germania, paese creditore. Eh, sì: passerò il 2017 a dire ve l'avevo detto (hashtag: #VLAD). Ma intanto passo il weekend a Todi, registrando nel refettorio di un convento del '600 l'integrale dell'opera per violoncello di Niccolò Porpora con Musica Perduta:
Mutti è chiusa nel suo bunker, e io lavoro sotto questo affresco:
Unicuique suum. Mi raccomando: carini e coccolosi. Questi sono i momenti più pericolosi. Ma dureranno poco...)
Una risata li seppellirà. Ma nel frattempo continueranno a ingozzarsi con le polpettine mentre li portano via, come Fantozzi nella clinica dimagrante...
RispondiEliminaOff topic, ma forse utile per aggiungere dati sulle origini del fogno degli Stati Uniti d'Europa e sulla posizione della sinistra in merito:
RispondiElimina"Un opportunista tedesco, Gerhard Hildebrand, che a suo tempo venne espulso dal partito socialdemocratico per aver difeso l'imperialismo, ma che oggi potrebbe benissimo essere tra i capi del partito cosiddetto "socialdemocratico" di Germania, [...] fa propaganda per gli "Stati Uniti d'Europa" (senza la Russia), precisamente allo scopo di azioni in comune contro... i negri d'Africa, contro il "grande movimento islamico", per mantenere "un esercito e una flotta poderosi", contro una "coalizione cino-giapponese", e così via."
Lenin, L'imperialismo fase suprema del capitalismo, 1917
E, nella pagina precedente, Lenin argomenta (ma sarebbe una citazione troppo lunga per riportarla parola per parola) come l'unico significato degli Stati Uniti d'Europa sarebbe lo sfruttamento ancor più brutale del proletariato europeo, l'ulteriore perequazione e la colonizzazione finanziaria della Cina a tutto vantaggio dei rentier europei.
Chiedo umilmente perdono se la citazione é già nota o di poco interesse.
C'ho fatto la tesi di laurea ormai (ahimè) quasi quindici anni fa sull'Europa a due velocità (allora si diceva "con cooperazione rafforzata" o "a geometria variabile") e, francamente, non capisco i grandi entusiasmi che ho visto oggi dal "sta venendo giù tutto" al "è finita" al "è crollato il nuovo muro".
RispondiEliminaA differenza dell'Europa "a la carte", dove i vari paesi scelgono fra una serie di programmi, quella a due velocità è semplicemente tutti verso lo stesso obbiettivo, ma con delle bande di oscillazioni più larghe nel medio periodo o tempi più lunghi per raggiungere un obbiettivo comunque unico per tutti. Ah, e quello che si è raggiunto finora comunque rimane come base di partenza, perchè è Aquis Communitaire sacro.
Insomma, una ridenominazione per allungare tempi comunque lunghi di loro e su cui la EU non può comunque fare nulla (basti pensare all'ingresso nell'euro di Repubblica Ceca ed Ungheria) e per tentare di far scendere la febbre populista e nulla più, secondo me.
io non credo che l'euro verrà giù dall'oggi al domani come venne giù il muro, per una domanda inaspettata in un momento di enorme confusione e con le guardie che sostanzialmente volevano pure loro andare all'ovest. Qui nessuno può ancora fare domande, la confusione non è ancora così grande e le guardie sono ancora nelle garitte con i fucili per, magari far passare il secondo, ma sparare al primo perchè serva di esempio perla prossima volta.
(mia opinione, ovviamente, probabilmente sbaglio alla grande, ovvio)
Le condizioni economiche e geopolitiche odierne sono molto diverse da quelle di 15 anni fa. Anche se le autorità europee tentassero di riproporre lo schema di Europa a due velocità di allora, dovrebbero farlo in un contesto mutato radicalmente, fatt che non può non inficiare l'esito del tentativo stesso.
EliminaNon è una questione di riproporre questo o quello schema, o questo o quel contesto, ma il fatto che esplicitamente vogliano farlo secondo i trattati, ovvero secondo art 20 a 326 a 334 TUE.
Eliminainsomma
- solo nelle competenze non esclusive dell'Unione e non nella politica estera o di sicurezza
- per promuovere gli obbiettivi dell'Unione
- per rafforzarne il processo di integrazione
- non possono recare "pregiudizio" né al mercato interno né alla coesione economica
E quindi, di che stiamo parlando? O meglio, a che serve a noi? A nulla, anzi, finirà nel senso opposto che molti sembrano sperare, ovvero nel modello Schenghen (caso di scuola delle cooperazioni rafforzate, fra l'altro): alcuni paesi si mettono daccordo fra di loro e si fanno le regole che gli pare, che poi vengono imposte ai più lenti in un secondo momento. Un affarone.
Non solo, chi dice che nell'Europa a due velocità noi saremo con il gruppo a velocità moderata piuttosto che aggregati al gruppo di velocità tedesco?
OT: @Guido temo che tu abbia ragione, specialmente poi se uscire significa, come dovrebbe, uscire dall'art. 81, dal JA, dalla responsabilità dei risparmiatori, dall'economia di mercato fortemente competitiva dei Trattati, per ritornare al modello economico e sociale voluto dai Costituenti. Per non parlare di quel che racconta Marco Zanni a byoblu sulla modifica dell'art. 507 della legge bancaria relativa al possesso dei titoli di stato da parte delle banche, forse il famoso "vogliono i vostri risparmi". Sono cose che servono a Trump? Perché sembra che tutto ruoti intorno a lui e lui con qualcuno verrà pure a patti: facile non sia con Keynes in Italia.
EliminaCerto poi uno legge in giro le piroette verbali di giornalisti e commentatori da sempre fedeli alla linea divenuti improvvisamente dubbiosi sull'euro a seguito di un un travaglio interiore che durerebbe da molto tempo e si fa una risata sardonica. Ma poi?
Per questo ho trovato nel complesso deludente la serata del 31 che ho visto online, perché di tutte queste questioni non c'era quasi traccia. Allo stesso modo, per chi fosse stato ancora da convincere, la cui presenza Salvini si augurava mentre riportava l'attenzione sul libretto sventolandolo ogni volta che poteva, non c'era alcun accenno di spiegazione sulle domande spicciole, né vecchie né nuove, magari partendo da una breve lettura del testo stesso. Ad esempio Target2 su cui per fortuna Voci dall'estero ha tradotto Pritchard due giorni fa.
Sono cose che possono disorientare e impaurire parecchio, persino adesso.
ZH ha commentato poco fa le sorprendenti dichiarazioni odierne di Schauble.
Elimina"#hastatodraghi": con questa puerile giustificazione il governo tedesco cerca di rinnegare le proprie responsabilità nella politica monetaria EU.
La prima considerazione da fare è però che Draghi fa evidentemente parte degli "expendables".
Molti altri seguiranno: la nuova amministrazione USA ha messo nel mirino i "Davos' boys" e la lista è lunga....
Sta avvenendo tutto così in fretta che non ci sarà neppure il tempo di spendere tutte le banconote nei materassi....
@Pellegrina,
Eliminaperò la serata del 31 non aveva evidentemente lo scopo di dissertare tecnicamente circa le modalità d'uscita né tantomeno fare proselitismo. Si trattava invece di una conferenza stampa dove per la prima volta Matteo Salvini definiva nettamente la linea politica del proprio partito non solo in Italia e poneva l'uscita dalla Moneta Unica e la sua gestione a base insindacabile e del proprio programma e di qualsiasi possibile alleanza con altre e diverse forze. È stata pure una dichiarazione di disponibilità verso queste forze, purché rispettose di quella condizione programmatica minima. Non era tanto una dichiarazione per noi o per il resto dell'elettorato, ma soprattutto una dichiarazione da far arrivare a quelle forze. A noi e all'elettorato in generale è servito solo a chiarire: se volete un partito da votare ce lo avete perché l'impegno è preso con serietà, anche con altri partiti in Europa. Si sarebbe dovuto ammorbare tutti con inutili specifiche tecniche che - diciamocelo spassionatamente - nessuno capisce o a nessuno interessano? E a quale scopo? Per capire da che parte stare occorrono buon senso, forse qualche buona lettura e neppure troppo patriottismo perché è vero che l'Italia è nel pieno della bolgia, ma quello che è stato fatto in Grecia (per dire il più clamoroso) fa umanamente schifo. E non è il nostro Paese. Di più, basterebbe guardare la più parte degli euristi per capire da che parte della linea stare, basta guardare i Taddei o i Gozi, fate voi altri nomi, per capire che hanno la credibilità sotto le scarpe: un giorno è rosso, l'altro piroettano e PUFF! è violetto, poi ecco che improvvisamente appare un coniglio bianco, SGNIK! scivolamento sugli specchi e Signori guardate le colombe TA-DAAAN! Capire da che parte stare è esercizio per infanti. Per la gestione dell'uscita, invece, occorrono i tecnici e la serata del 31 è servita a dichiarare a tutti che pure quelli ci sono, sono pronti e a disposizione di chi li vorrà concretamente chiamare quando sarà necessario.
Personalmente sono stato molto contento: m'ha sollevato da un certo peso, da alcuni dubbi sulla credibilità di Salvini circa la serietà del suo impegno. Trump non è un outsider, è solo il rappresentante di un differente gruppo di potere che per una diciamo fortunata fatalità s'incontra su quel punto con l'interesse che hanno alcuni popoli Europei ad uscire da un gioco folle e incommentabile. Forse la cosa interessante di Trump è che almeno non finge di essere chi non è. Di questi tempi è già tanto. Ed essendo più incline a dire le cose come stanno incontra le stracciatissime gonadi di un elettorato che si è oramai rotto dei Jim Messina che gli (in)cantano che tutto va a gonfie vele. Oggigiorno c'è così tanto bisogno di verità che anche solo una goccina fa diventare Presidenti. Salvini è quella goccina, qui da noi, l'unica che mi risulti al momento: noi facciamo i cittadini - non i tecnici - e quindi è responsabilità nostra unicamente capire da che parte stare e - a questo punto - votare. Se abbiamo "cannato" solo il tempo lo dirà: si è sempre obbligati a scegliere.
e soprattutto smettere di preoccuparsi perche' chi conta ha gia' deciso per noi e, stavolta, nel nostro interesse. Sono bastati 10 gg scarsi di insediamento di Trump per far traballare la costruzione UE
Elimina@Marvin
EliminaSintesi impeccabile. Ché poi votare questo Fronte altro non significa che indicare in coloro che coi fatti hanno dimostrato d'essere degni di fiducia chi gestirà l'uscita. Quella è l'unica partita in cui la nostra matitina copiativa avrà la sua discreta rilevanza e io la spenderò per chi è da anni che si prepara e spiega perché sarebbe successo.
Pensavo che mi ha fatto davvero piacere abbracciarti e ringraziarti di persona prima che finisca. Dopo sarebbe stato troppo facile.
RispondiElimina"noi siamo un grande paese, non dobbiamo aver paura"
RispondiEliminaPer favore lo ripeta ad ogni occasione, ora come mai ce n'è bisogno.
“Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l'epoca della fede e l'epoca dell'incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l'inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi; eravamo tutti diretti al cielo, eravamo tutti diretti a quell'altra parte — a farla
RispondiEliminabreve, gli anni erano così simili ai nostri, che alcuni i quali li conoscevano profondamente sostenevano che, in bene o in male, se ne potesse parlare soltanto al superlativo. Un re dalla grossa mandibola e una regina dall'aspetto volgare sedevano sul trono d'Inghilterra; un re dalla grossa mandibola e una regina dal leggiadro volto, sul trono di Francia. In entrambi i Paesi ai signori dalle riserve di Stato del pane e del pesce era chiaro più del cristallo che tutto in generale andava nel miglior ordine possibile e nel più duraturo assetto del mondo.
Era l'anno di Nostro Signore millesettecentosettantacinque.”
Prof, forse è ancora presto, però mi sentivo ispirato:
RispondiElimina« Comando Supremo, 4 Febbraio 2017, ore 12
Bollettino di guerra n. 1268
La guerra contro le forze euriste che, sotto l'alta guida der Cavajere Nero, guru supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 16 novembre 2011 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 63 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata l’8 dello scorso novembre ed alla quale prendevano parte 306 grandi elettori del Donald e Clint Eastwood, contro 232 grandi elettori democratici, la grande finanza internazionale, tutti gli alleati degli Stati Uniti e quasi tutte le stelle del cinema e dell'accademia, è finita. La fulminea e arditissima avanzata della Brexit, sbarrando la ritirata alle forze nemiche, travolte ad occidente dalle truppe degli Stati Uniti ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Da Parigi a Roma l'irresistibile slancio delle forze di Marine Le Pen e delle divisioni di Claudio Borghi, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. L'Esercito eurista è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanito riposizionamento degli ultimi giorni e nell'inseguimento ha perduto il paper pro euro e pressoché per intero la sua dignità. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila gigabyte di dichiarazioni allucinanti, espressioni di servilismo e strafalcioni madornali. I resti di quello che fu uno dei più cialtroni eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza. »
Buona domenica
L'integrale di Porpora per violoncello!!! Ho sognato di entrare in un negozio e pagarla in Lire. Quando esce fate un fischio!
RispondiEliminaNell'affresco dell'Ultima Cena, Giuda è a fianco del Cristo, con gli Apostoli, oppure è dall'altra parte della tavola, solo?
RispondiElimina...e fu così che il vincolismo fu vincolato
RispondiEliminaCome diceva il notaio barese....
Elimina@Francesco Pellegrini
EliminaPoiché ormai (mi) sento quella che cade dal pero, allora non mi pongo più limiti.
Chi era il notaio barese? Il protagonista di una storia o di un detto che tutti conoscono tranne me, o solo l'indimenticabile (?) Vendola, ammesso sia nativo di Bari?
Ciao e grazie.
spero un giorno di potervi sentire suonare nella cappella dei pittori in SS Annunziata a Firenze.
RispondiEliminaVi invito a leggere sulla sua pagina Facebook la confessione probatoria di Ugo Gumpel, una dichiarazione di guerra all'Italia anzi l'ammissione a posteriori di una guerra che ci stanno facendo non dichiarandola ma anzi dissimulando con la propaganda i veri obiettivi. Adesso verrà il bello , l'impegno richiesto a ciascuno e' massimo e tutti nel proprio campo dovranno contribuire, ma soprattutto nella ricerca e nella produzione manifatturiera ci sarà battaglia. Udo non ha idea di cosa siamo capaci 😎 e se ben guidati e motivati i tecnici, i progettisti e i lavoratori italiani sono i migliori al mondo. Lo dico per certo avendo 20 anni di esperienza in aziende di produzione globali e avendo avuto modo di confrontarmi con realtà europee, asiatiche e americane. https://t.co/cv8M8DKc4w https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10212096758763399&id=1507948316&refid=52&ref=m_notif¬if_t=group_r2j_approved&_ft_=top_level_post_id.10212096758763399%3Atl_objid.10212096758763399%3Athrowback_story_fbid.10212096758763399%3Athid.1507948316
RispondiEliminaUdo non ha idea e basta. E non merita attenzione alcuna.
EliminaNo, grazie, non lo leggo, dato che ha twittato: "L'Italia non cresce dal '96, cinque anni prima dell'euro".
EliminaUno che scrive una cosa così è un ignorante o un paraculo.
Non se ne può più. Sono un po' stanco dei giornalisti disinformati. Dovrebbe essere un ossimoro, dato che, se sei un giornalista, il tuo compito sarebbe quello di informare. Ma così è.
Disgustorama, disgustomatico (cit.)
Ottimo Prof, immergersi nella musica è il miglior modo per scappare dai deliri dei social:stanno sclerando tutti. Pensavo mi sarei divertito, ora che er dibbbattito è mainstream, invece mi viene da vomitare.
RispondiEliminaIo mi rifugio nei funkettoni e gli stacchi da paura degli Heart Wind and Fire (ad ognuno secondo i propri bisogni...etc etc).
grazie della suggestione.
Eliminametto su "gratitude" chiudo gli occhi e mi limito a seguire Verdine White alla linea del basso.
Dovró aumentare i contributi ad asimmetrie
gia che oltre le lezioni di economia sto cominciando a usare questo blog per le suggestioni musicali.
( passato il fine settimana con lo stabat mater ).
Stessa sensazione Mons Colombo, mi viene da vomitare.
EliminaPenso immediatamente ad Alberto per resistere cercando la forza, nel mio piccolissimo, di continuare a fare del mio meglio, o quasi.
https://youtu.be/cnWEnYJwjVI
RispondiEliminaMinuto 1:37, scopro che il prof. Bagnai è un marZista.
Domine non sum dignus.
EliminaI francesi dell'Essilor si fondono con Luxottica diventandone di fatto proprietaria.
RispondiEliminaI francesi di LVMH si comprano il 51% di Marcolin diventandone proprietaria.
I francesi di Carrefour lasceranno a casa 500 dipendenti.
La Francese vuole uscire dall'euro, dall'UE e dalla NATO.
mmm mi piace l'odore del napalm la mattina...
@occhio di falco
Elimina...e se bene intendo.
Chiarissima la lettera di tutto quanto, ma:
- bene l'ultima e la penultima;
- no buona la terz'ultima, come no buone la quart'ultima e la quint'ultima.
Ma - di nuovo ma: sembra, dico sembra, che tu esulti per tutto quanto e non credo proprio.
Mi spieghi per quali delle cinque affermazioni il napalm ti
piace, a parte l'ultima a base
di napalm?
Lo chiedo senza ironia perché in questo periodo ho più volte
constatato di dormire pur parlando, stando in piedi, lavandomi i denti etc. etc.
Ciao a te e a tutti e grazie :-)
Quella di Soros che finanzia Transparency International è una notizia davvero carina per tutti quelli che continuano ancora oggi a prendere quei dati sulla corruzione PERCEPITA come scientificamente validi o comunque degni di considerazione.
RispondiEliminaMa suppongo che per loro Soros sia un eroe, difensore dei diritti per la globalizzazione che tanto amano.
Contrordine compagni...
RispondiEliminahttp://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2017/02/05/contrordine-compagni-basta-autocritiche-riprendiamoci-le-idee-di-sinistra/208322/
Intanto Draghi se la canta e se la suona.
RispondiEliminaLe perle (con commento):
- "In Europa vi è sempre stato scetticismo riguardo alla libera fluttuazione dei tassi di cambio, in quanto si riteneva la volatilità valutaria nociva per l’integrazione commerciale. (...) Il pensiero dominante è stato ben colto dal Premio Nobel Robert Mundell, che ha elaborato la teoria delle aree valutarie ottimali, sostenendo di non riuscire a comprendere perché paesi in procinto di formare un mercato comune si dovessero gravare di una nuova barriera al commercio sotto forma di incertezza riguardo ai tassi di cambio. Era quindi inevitabile che il mercato unico fosse rafforzato da una qualche forma di cambio fisso." (di shock esterni però Draghi non parla...)
- "Quando si ricorreva alla svalutazione, questa scelta non si dimostrava sempre un meccanismo di aggiustamento efficace per gli choc nominali, provocando invece l’aumento dell’inflazione e la necessità di altre svalutazioni. Inoltre, si temeva che senza una moneta unica reiterati cicli di svalutazioni avrebbero distorto le condizioni per un contesto concorrenziale equo e compromesso il mercato unico nel lungo periodo." (l'inflazzzzzione signora mia, che cosa brutta!)
- "Tuttavia, le ragioni a favore dell’euro risiedono da sempre nel compromesso." (...eh?)
- "Dobbiamo rendere la nostra Unione più stabile e prospera per dare ai cittadini la sicurezza che ci chiedono. In questo modo saremo più preparati per affrontare le sfide di oggi: l’emergere di estremismi politici, l’insicurezza alle frontiere e un ordine mondiale ancora più incerto." (E chi ce la darebbe questa sicurezza???!? Qui le "sicurezze" sono ben altre. Anzi sono proprio certezze.)
E qui il gran finale:
- "Ciò ha consentito ai cittadini di ottenere miglioramenti tangibili, come la libertà di lavorare e commerciare all’interno del nostro continente e di utilizzare una moneta unica." (In effetti mi sposto tutti i giorni di 7-800km per andare a fare la spesa... la moneta unica mi è proprio utile! Anche fare il nomade per lavoro mi riempie di gioia. A quando la lingua unica?).
La lingua unica c'è già.
EliminaE non è la nostra.
A quando la lingua unica?
EliminaCi stanno pensando davvero...
http://m.huffpost.com/it/entry/12619010
Lo sapevo che la risposta era pronta; però studiare di più l'Inglese a noi "italians" non ci farebbe male.
Elimina"Ciò ha consentito ai cittadini di ottenere miglioramenti tangibili, come la libertà di lavorare e commerciare all’interno del nostro continente e di utilizzare una moneta unica."
EliminaA parte le altre puttanate, ma questa è davvero sesquipedale! Una trilogia di asserzioni banali, errate e false, soprattutto se escono dalla bocca di un banchiere centrale e di un economista che dovrebbe essere serio: "con quella bocca, lei, non può dire ciò che vuole"!
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo "lingua unica", non è stata la lingua inglese, ma il luogocomunismo.
EliminaStasera apprendiamo dalla De Romanis, ospite a Piazzapulita, che la Le Pen dice sì di voler uscire dall'UE, ma non ha assolutamente mai parlato di uscita della Francia dall'euro. E che in realtà in Europa gli unici a parlarne sono alcuni irresponsabili e squinternati avventuristi qui in Italia (parole non testuali ma sostanzialmente suffragate dalle espressioni facciali).
EliminaOvviamente nessuno si sogna di ribattere nulla: troppo plausibile la verità delle affermazioni, e troppo autorevole e... celestiale la fonte, perché possa configurarsi diritto di cittadinanza per il minimo dubbio.
Nel frattempo Tremonti dice cose di ovvia (per chi è fornito di corretto sistema di coordinate) sensatezza, ma ho la netta sensazione che al piddino medio che ero continui a fare l'effetto del solito Guzzanti-Paperin-Tremonti.
Caracciolo lo puntella a tratti con navigata circospezione, attento a mantenersi a debita distanza, agli occhi del piddino medio, dal suo squalificante cono di stravaganza.
Formigli dirige il traffico, attento prima di tutto a evitare che i discorsi di Tremonti si strutturino in argomentazioni di senso sufficientemente compiuto.
Nel finale la De Romanis torna alla carica ammonendo che grazie all'euro risparmiamo 60 (?!) miliardi l'anno di interessi sul debito pubblico, che la svalutazione non ci ha mai aiutato in alcun modo, che uscire sarebbe l'apocalisse e che saremmo dei pazzi a non restarcene al calduccio dove siamo.
Tremonti chiosa di rapina: irreversibile non è l'euro, ma la democrazia. La De Romanis incassa e porta a casa: mai distrarsi troppo di fronte ai paperi sciolti.
UN' ORCHESTRA CHE PROVA E POI SUONA; PROVE, PROVE, FINO A CHE SI VA AVANTI AL MEGLIO, TUTTI VERSO LO STESSO RISULTATO, IL MIGLIORE, UTILE A TUTTI, ANCHE A CHI ASCOLTERA' E GODRA' DI UN BREVE MA INTENSO PERIODO DI BEATITUDINE.
RispondiEliminaC' E' UN DIRETTORE D' ORCHESTRA CHE PRESIEDE E SOSTIENE IL GRUPPO, NON CONCEDE SCONTI A NESSUNO E PRETENDE IL MASSIMO DA TUTTI, E NESSUNO PUO' ESONDARE ED ABUSARE PER AVERNE VANTAGGI.
LE ORCHESTRE CHE NON FANNO QUESTO, SI SFASCIANO, NON DURANO NEMMENO UN GIORNO QUANDO LE SUDDETTE CONDIZIONI VENGONO MENO.
L' UEM, MI SIA CONSENTITA LA METAFORA, E' UN' ORCHESTRA CHE FA VOMITARE, DOPO ANNI CHE SUONA ROBA IMMONDA IN MODO IMMONDO E CHE NESSUNO SOPPORTA PIU', E SOPRATTUTTO QUALCUNO PIUTTOSTO IMPORTANTE COMINCIA A FISCHIARE LE PROVE IN MODOTANTO CLAMOROSO CHE NESSUNO PUO' PIU' IGNORARE E SOTTACERE, NEMMENO IL PRIMO VIOLINO CHE SEMBRAVA APPROFITTARE DELLA SITUAZIONE, MA MOLTI IMBECILLI SEMBRANO NON RENDERSENE CONTO ANCORA O MEGLIO FANNO FINTA DI NON RENDERSENE CONTO. E' UNA PLETORA DI PERSONAGGI DI VARIA NATURA, RUOLI E RESPONSABILITA' E DAVANTI ALLA DURA ED EVIDENTE REALTA' DEL PROSSIMO INEVITABILE SFASCIO CHE SI DETERMINERA' DI CERTO BEN PRIMA DI NOVEMBRE 2018, QUANDO ANCHE IL DIRETTORE D' ORCHESTRA LASCERA' LA CAOTICA BAND COMPOSTA DA UNA CRICCA DI STRALUNATI SUONATORI CHE HA CONTRIBUITO A TENERE IN PIEDI DISSENNATAMENTE PEGGIORANDONE NOTEVOLMENTE LA REPUTAZIONE E LE CAPACITA' DI PRESTAZIONI.
IL PRIMO VIOLINO, SENTE CHE DEVE MOLLARE L' ORCHESTRA E TROVARNE UN'ALTRA, MA DOVE TROVERA' UNA NUOVA ORCHESTRA CHE POSSA SOPPORTARE I SUOI ABUSI; MAGARI TROVERA' QUALCHE COMPRIMARIO PER SUONARE IN QUALCHE BALERA DI SECONDA CATEGORIA MA CI CREDO POCO?
MI DISPIACE AMICO O AMICA, E' FINITA ANCHE PER TE!
CHIUDO DICENDO CHE UN' ORCHESTRA SI PUO' SFASCIARE SENZA GROSSI PROBLEMI, MENTRE AL PUNTO IN CUI SIAMO LO SFASCIO DELL' UEM, OVVIAMENTE SARA' PIUTTOSTO TRAUMATICO.
Mi si perdoni l'OT
RispondiEliminaL'euro è irrevocabile, lo spread si impenna...
È arrivato il momento delle scelte irrevocabili...
L'assonanza è inquietante, un brivido mi percorre la schiena... per chi non lo avesse ancora capito, SIAMO IN GUERRA! Del resto, se come ci dicono gli "illuminati padri della patria" (mi si perdoni la parola patria) ancora in vita un parlamento sostanzialmente dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale NON DEVE essere sciolto, proprio come indica la Costituzione in stato di guerra, vorrà dire che siamo in guerra! E la guerra ce l'ha dichiarata non una potenza straniera, ma una entità PRIVATA, strumento creato ad arte da chi quella guerra l'ha voluta, la vuole e ne ha determinato scientificamente le premesse, per raggiungere i propri fini: il PROPRIO INTERESSE ED ARRICCHIMENTO! Nulla di nuovo: le guerre a cosa sono storicamente servite se non ad arricchire qualcuno? Quando ci sveglieremo? Quanto ancora saremo schiavi di queste classi dirigenti che nella migliore delle ipotesi sono totalmente incompetenti e nella peggiore complici? God save all us, perché se speriamo che ci debba salvare chi ci ha portato in questa guerra, sarà bene iniziare a contare i nostri (ulteriori) futuri morti...
Approposito, oggi in tv si parla di legge elettorale, virginia raggi e san remo...
"Devi guardare l'arco del primo violino!" "Col periscopio?"
RispondiEliminaEcco, con questa in ufficio hanno capito che non sto facendo crescere il PIL :-D
"gli USA, paese debitore, hanno interessi opposti a quelli della Germania, paese creditore"
RispondiEliminaIl quadro pero' non e' completo senza i creditori transnazionali, i piu' potenti e pericolosi, che stanno sfruttando tutto il loro enorme potere occulto per fermare la SStoria.
http://www.zerohedge.com/news/2017-02-06/trump-be-barred-speaking-uk-parliaments-westminster-hall
Probabilmente alla fine Trump non parlera' nella Westminster Hall, ma parlera', altroche' se parlera'....
Scommetto che parlera' nella Royal Hall.
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_people_who_have_addressed_both_Houses_of_the_United_Kingdom_Parliament
EPPURE C'E' UNA SOSTANZIALE IDENTITA' DI VEDUTE"
EliminaQUI IN ITALIA NON MI PARE NE SIA STATO DATO MOLTO RISALTO CON LE SOLITE FANFAR-ONATE MEDIATICHE SULLA QUESTIONE. GRANDI CAMPAGNE PER AMMAESTRARE IL POPOLO (SUPPOSTO) BUE SUI PROBLEMI INESISTENTI DELLA BREXIT O SULLA SUPPOSTA VITTORIA DELLA EROINA GINA MILLER, MA DI QUESTO NON MI PARE DI AVER SENTITO MOLTO!
QUESTO È L'ULTIMO MESSAGGIO SCRITTO TUTTO IN MAIUSCOLE.
EliminaScusami, l'ho fatto perchè ci vedo poco e mi risultava più facile il controllo. Sarà immediatamente posta in atto, la cortese esortazione.
EliminaGrazie!
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RispondiEliminaSuppongo perché te lo meritavi.
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RispondiEliminaDi solito non vi sottopongo le varie puttanate di IBL che mi arrivano e che mi diletto ancora a ricevere senza bloccarli, per osservare a che livello si possa arrivare in termini di spregio della verità e della scientificità. Ma questa è una perla tra le perle. Sempre se Alberto è d'accordo nel consertirmi di pubblicare questo fango di fogna.
RispondiEliminaLa vera domanda è perché tu ti sia mai iscritto a questo organo di becera propaganda. Se non ti piacciono le cose molto fantasiose che dicono, basta cliccare su unsuscribe...
EliminaLe risposte alla prima domanda sono molteplici.
EliminaIl blog si chiamava Chicago Blog, si quello dove scriveva Giannino (che fra parentesi era supportato anche da Zingales), che ma anche altri soggetti come Stagnaro, Mingardi, Giuricin, ultraliberisti da strapazzo, ma intervenivano anche altri molto seri su argomenti di carattere tecnico economico e tecnico scientifico non schierati sulle posizioni liberiste come anche un mio amico titolare di cattedra di ingegneria a Tor Vergata.
Erano gli anni 2009; 2010; 2011; ma vedo proseguono anche ora come IBL blog. Gli interventi che non erano moderati, erano molti su ogni cosidetto articolo roba anche di 400/500 per articolo.
Sostanzialmente mi piaceva intervenire sui vari argomenti, soprattutto quelli di carattere tecnico ma anche per cercare di demolire le puttanate che si scrivevano lì sulle mirabilie del governo Berlusconi/Tremonti (a proposito fu davvero da ridere il ripensamento di Giannino sui risultati dei governi di CD e della crescita del debito sotto i governi di centro destra rispetto a quelli di CS, ci fece pure un video che era di una incompetenza allucinante) sulla spesa eccessiva, la spesa pensionistica, la moneta forte, il costo degli interessi che avremmo pagato uscendo dall' euro, l' evasione fiscale etc etc, insomma tutta la serie di castronerie che ancora leggiamo; debbo dire che fin d'allora mi era chiaro che l' euro non era un grosso affare per noi e la stessa Confindustria riportava almeno correttamente i dati sul declino economico produttivo, anche se le cause di tale declino erano attribuite in modo errato, come ben sappiamo.
Poi apristi il tuo blog e l' altro seguì e subì lo sfacelo di Giannino con l' azzeramento dell' interesse. Quasi un segno dei tempi e sicuramente un indice della tua autorevolezza; senza piaggeria, i fatti d' altronde ne danno conto, dico, proprio alla luce di ciò che fu, e di ciò che fu la mia esperienza che con te è cambiata la percezione della realtà e siamo passati ad un altra era.
Alla seconda domanda credo di aver risposto già.
Che co...indecenza; stasera - La7 Gabbia Open - c'è una esponente dell'istituto Bruno Leoni. A fare da contraltare, Claudio Borghi. Interessante... intendo Borghi, non la "becera propaganda".
Eliminahttp://www.bastaeuro.org/
EliminaIntanto a Torino sta andando tutto a ramengo:
RispondiEliminanel pubblico,
nel privatizzato
e nel privato.
E lo chiamano pessimismo populista.
Devo avere fatto degli errori nel copia/incolla dei codici (eppure mi sembrava funzionassero...); metto i link per esteso:
Eliminahttp://www.lastampa.it/2017/02/07/cronaca/pronto-soccorso-nel-caos-al-san-luigi-Rlt1or0Hj7rlUVpGc7zaBP/pagina.html
http://www.lastampa.it/2017/02/07/cronaca/telecom-italia-ridimensiona-la-sede-torinese-JhPK42oaBApKCvOoNfHinN/pagina.html
http://www.lastampa.it/2017/02/06/cronaca/la-uil-torino-la-citt-pi-cassintegrata-ditalia-FpNmgX8NASGhHiFrZgFZsK/pagina.html
Secondo voi il gruppo Eurocrati su Facebook quanti mesi hanno di sopravvivenza?
RispondiEliminaNon c'entra,
RispondiEliminama i nostri Euroamici hanno discusso per svariati lustri, senza mai trovare un accordo, per fare "più europa".
Non è che ora per fare "meno europa" s'intende adottare la stessa procedura?
Un trentenne precario si è arreso e i genitori hanno fatto pubblicare la sua ultima lettera.
RispondiEliminaMi viene in mente il TG5 di un paio di giorni fa (TG5 che comunque mi irrita così tanto da costringermi a cambiare canale in un tempo più lungo rispetto ai Tiggì degli altri canali).
EliminaLa presentatrice facendo polemica sui soliti furbetti del cartellino (che naturalmente, è sott'inteso, sono emblematici del comportameto di TUTTI i dipendenti pubblici...) sosteneva che fosse un comportamento grave: "specie alla luce dei licenziamenti programmati di Carrefour e ????",
come a dire:
lavoratori, non vedete che siete fortunati ad essere tali, come osate avanzare pretese e lamentarvi?
Ho guardato le principali testate giornalistiche on line. O non ne parlano oppure, prima, danno questa notizia:
Eliminahttp://www.corriere.it/cronache/17_febbraio_08/martina-firma-contratto-4063de96-ed75-11e6-9982-e7f0326adfad.shtml
Martina lavorava per un'azienda friulana, è una web designer, è al nono mese di gravidanza eppure è stata assunta...
Basta con questi pessimismi, questi lamentosi suicidi: se sei bravo e meritevole, un lavoro lo trovi.
Coincidenze.
Ah, quasi dimenticavo:
Elimina"E ho pensato - aggiunge Renzi - che una delle più belle e meno conosciute novità del Jobs Act non sono solo i 602.000 posti di lavoro in più in tre anni. Ma anche aver introdotto di nuovo il divieto delle dimissioni in bianco, la squallida pratica contro le donne e contro la maternità. Di solito fa notizia solo l'albero che cade. Ma la foresta di buone notizie di cui non ci accorgiamo va evidenziata, raccontata, sottolineata. Grazie Samuele, in bocca al lupo Martina".
È merito del job act.
Difficile usare la bilancia da mercato per "valutare" certe cose, nell’un verso come nell’altro. Se è vero che molti giovani temono l'uscita dall'euro perché si dovrà tornare a cambiar la valuta per viaggiare all'estero, allora Michele è stato un vero leone; non s’è lamentato per la mancanza di zucchero sulla brioche, quanto per non aver avuto degna possibilità di prendere adeguata parte all’esistenza (e disdegnando l’idea che la stessa possa mutarsi in uno scontro da Colosseo, reziario contro trace o mirmillone, come se nulla fosse, per conquistarsi, simile a un animale sanguinario e tronfio, il diritto di trascorrerla in modo più che decente). Ha dunque scelto, e pare piuttosto lucidamente, di esercitare una facoltà che già gli stoici ritenevano tale, dopo averla mondata d’ogni leggerezza o facile perturbazione. Anche cercando di leggere bene il testo che ci ha consegnato - e senza lasciarsi cogliere troppo dall'impatto emozionale che inevitabilmente ciò comporta – più che una resa, la sua vicenda è stato come quando il carro armato passa sopra la tua buca e gira i cingoli.
EliminaVivessimo in una società avveduta, ci accorgeremmo d’aver perduto non soltanto una vita, ma anche – come Michele stesso suggerisce – un’attenta sensibilità (un plusvalore che fa la differenza tra l’essere umano-oggetto e l’essere umano-spirito). Di ciò non si cureranno i satrapi fallaci che continueranno a considerar Michele un fragile vaso di cui poter ben fare a meno, magari auspicandone in modo volgare e vergognoso il trasferimento all’estero – finché un sussulto arcano e senza volto non contrarrà loro la fronte gocciolante di sudore, prede immobilizzate da afasico terrore del quale ignorano la veritiera causa: lento macina il mulino degli dei, ma alquanto fino.
Riposi in pace, Michele, e lasci ora a noialtri l’imbarazzo di non dimenticarla: questo, Lei se lo merita.
Da padre mi vengono i brividi. Questo ragazzo non è un suicida patologico, almeno non mi sembra questo, è uno che ha denunciato dei fatti e ne ha tratto le conseguenze radicali e comunque mi viene da piangere perchè un ragazzo di 30 anni non deve suicidarsi, in ogni caso.
EliminaMa non solo, nelle righe scritte senza inveire contro chi è sostanzialmente e massicciamente responsabile della situazione e nella chiosa ne da atto e noi sappiamo di chi sono in primis (certo mi ci metto dentro anch' io, anche se cerco di battermi con tutte le mie forze contro queste merde), leggo anche ed appunto, la disperazione di chi ha capito qualcosa di grosso e non ha mediato con i suoi alibi e che altri magari hanno capito ma ancora tentano di mediare.
In ogni caso io pubblico sui social questo atto di accusa; credo che domani ne sentiremo parlare!
Chi non lavora non fa l'amore. Perché se non lavori non sei niente, ma perché si formi, si consolidi una personalità il lavoro deve essere quello vero, non il moderno accattonaggio.
Elimina@Citodacal, le tue parole sono ispirate, e fanno un gran bene. Purtroppo dopo averle lette ho creduto di volerne sapere di più; sono passato sul sito di un giornale e ho letto l'articolo di un giovane, untuoso bocconiano in bancarotta morale. E ora anch'io ho un bel diavoletto nel cuore. Che assurdità.
Elimina@ALBERTO49
EliminaIn altra sede la figura di Michele, pur riconoscendone la dignità, è stata affiancata, sebbene non completamente, a quella dei cosiddetti “snowflakes”, ovvero le giovani generazioni cresciute con l’iPad e con tutta una serie di velleità, tali da renderli più vulnerabili. Il paragone, indubbiamente stridente, è almeno quello con le generazioni che fecero le due guerre mondiali, e tuttavia richiederebbe parecchie integrazioni di sostegno; è raro, se non impossibile, passare del tutto indenni attraverso una guerra, moralmente e psicologicamente, e il crollo psicologico di chi diventa apatico al combattimento, o giunge a conficcarsi una baionetta in una coscia oppure spararsi in un piede sono del tutto comprensibili, oltre che documentati, nonché accettati dai medesimi compagni di trincea; certuni strascichi, poi, potrebbero manifestarsi ben più tardi e cogliere perfino i soggetti più refrattari a farsene coinvolgere; posso affermarlo poiché molti di coloro che hanno avuto un comportamento esemplare e riconosciuto in guerra, hanno spesso sostenuto di diffidare dei “perfetti”, considerando se stessi soltanto fortunati a uscirne vivi.
Personalmente, non me la sento di tentare nemmeno un parallelo tra la parabola di Michele e quella di cert’altri soggetti attuali, che vanno in depressione se scappa loro un Pokemon (i quali, comunque, non andrebbero considerati come irrecuperabile carta straccia) e dunque concordo con te nel dire che riesce difficile percepire una componente patologica nel giovane suicida (la quale richiederebbe egualmente un rimedio); bisogna saper fare un chiaro distinguo tra cosa sia il disagio e cosa la distratta insoddisfazione. Mi pare sia sufficientemente percepibile la linea di demarcazione che il giovane friulano ha cercato di tracciare: con l’espressione “di fare del malessere un’arte”, non solo ha ridicolizzato il semplice “choosy” della Fornero, ma ha anche posto una pietra esaurientemente chiara su quanto sia indubbiamente utile e doveroso apprendere, ma altrettanto lecito chiedere di non dover praticare per una vita intera (sempre che non si giunga a un punto di ricerca individuale tale da voler consapevolmente sostenere, come suggeriva Bodidharma, perfino l’insostenibile). Le propaggini d’una riflessione profonda sul disagio esistenziale tutto, a cui Michele stesso accenna, potrebbero condurre alla lunga alle considerazioni d’un altro giovane e più illustre suicida anch’egli friulano, Carlo Michelstaedter: anch’egli mise in luce il senso del tradimento, nella specifica di quello che gli uomini in genere perpetrano nel disattendere, spesso in maniera ipocrita, la direzione indicata dai grandi pensatori e spiriti religiosi, per consegnarsi fin nell’intimità al pascaliano e obnubilante “divertissement”.
Invece un differente e più tenue spessore di parecchi giovani odierni andrebbe indagato meglio alla sua origine, e con migliore onestà intellettuale. Ripudio completamente l’idea esistenziale che un essere incarnato debba sapersi da subito “adattare” alla vita che si trova innanzi, lasciato in piena solitudine esistenziale oppure cooptato secondo consuetudini e stereotipi - peraltro immaturi – simili a quelli di bulli da quartiere raccolti al bancone del bar. Così come in un esercito un buono ed oculato addestramento forma un soldato degno del nome e non una brutale e irrecuperabile macchina per uccidere, nella vita civile esiste un diritto ad essere educati e un dovere a farlo, e senza moventi precipuamente utilitaristici. La cosa veramente tragica è quanto i tempi in cui viviamo si siano dimenticati dell’importanza essenziale dell’educazione reale – procedimento che non finisce mai, nemmeno per l’educatore –, sostituendola coi deleteri estremi dell’ “insegnare” a ottusi schiaffoni, oppure del lasciare la questione tra le mani d’una naturale e liberistica, quanto spesso indifferente, “spontaneità”.
@Citodacal
Eliminaho letto con molta attenzione le tue considerazioni molto profonde e che trattano di insostenibilità o meglio di difficoltà dell' essere a sostenersi e di necessità di educare l' essere a farlo in modo adeguato da parte di chi a ciò è preposto in tutte e con tutte le possibili modalità e mentre le leggevo, pensavo a Michele ed ai milioni di giovani disoccupati in Italia, Spagna, etc ma anche ai sottoccupati dei Paesi del core dell' UEM e mi chiedevo quale fosse la differenza tra la mia esperienza di lavoro e quella di questi tempi, e mentre facevo questo parallelo pensavo rapidamente a tutto ciò che Alberto scrive in questo blog e sui suoi libri, in particolare alla domanda "cosa c' entra l' euro con l' art. 18". Allora a me risulta chiaro un fatto, e vedo che non risulta fortunamente chiaro solo a me, anziano ed anarchico fortunato ex sessantottino ma anche ai tanti ragazzi che qui scrivono; l' insostenibilità di cui si parlava è diventata terribilmente più complicata e difficile nelle condizioni in cui siamo con l' euro. Ciò di cui vogliono convincerci, vedo o credo di vedere, senza riuscirci, le oligarchie eurofile ed euroirreversibiliste è che sia ineluttabile che ciò stia accadendo e soprattutto che solo restando nell' euro sia possibile migliorare la sostenibilità di ciò che fuori dall' euro sarebbe terribilmente peggiorativo.
No non ci convincono e credo che ai giovani come Michele, dovremmo far capire che siamo disposti a tutto e qui il discorso diventa terribilmente personale ed ognuno deve sapere che arriveremo necessariamente a doverci impegnare personalmente in modo totalizzante per la battaglia finale contro questo fascismo dittatoriale dell' euro; sarà sicuramente una cosa molto pesante e più passa il tempo e più lo diventa e da sessantottino e anche da rocker ho fatto tanti errori, ma quelle esperienze mi hanno formato sicuramente ad annusare l' aria, come il protagonista di "IN THE AIR TONIGHT".
Capisco perfettamente il suo stato d'animo, avendolo provato personalmente in un periodo per me difficile. L'unica differenza tra me e lui, è che rientrai nella graduatoria di uno dei tanti concorsi a cui mio padre mi fece partecipare, quando ancora si facevano, quando ancora non c'era la "chiamata diretta" o il "lavora con noi".
RispondiEliminaNon ho niente da aggiungere alla lucida e disperata lettera che ha lasciato e difficilmente potró dimenticarmene, essendo stato il suo dolore, il mio.
Condivido totalmente - e condividere non basta e serve a poco - il commento di @Citodacal, che mi sento di ringraziare anche perché ha scritto quanto e come non sarei stata in grado.
RispondiEliminaHo una collega che a 50 anni a perso il lavoro a causa dei posti e tempo determinato creati dalla Moratti alla universita'. Essendo fra le massime studiose del suo settore, gli invidiosi hanno approfittato del suo stato per abbandonarla e utilizzare I suoi punti organico (siamo punti e non uomini...). Prima del 2006 non sarebbe potuto succedere. Quando la sento al telefono, temo per il suo equilibrio mentale. Ha perso tutto.
RispondiEliminapossa il sangue dei vinti ricadere sulle vostre coscienze
RispondiEliminaQED di ieri 8/2
RispondiEliminaSi è osservato più volte in passato che sarebbe giunto il momento in cui si sarebbero dipinti i dipendenti pubblici come dei previlegiati etc etc..
Nella 'messa' di ieri sera, sotto lo sguardo compiaciuto degli araldi del sinedrio, un simpatico stakanovista, presentato come eroe del lavoro (in quanto dipendente pubblico che in 40 anni non ha mai marcato visita), si è esibito in un patetico sermone.
Dopo aver ricordato che anche suo padre aveva già sostenuto i suoi doveri lavoratovi in forma eroica ha invitato tutti i suoi colleghi a non marcare visita in quanto previlegiati titolari di un regolare stipendio e rispetto ai poveri precari che arrivano anche a commettere gesti estremi.
In quel momento veniva inquadrata l'officiante donna che annuiva con mestizia.....
Dopo questo vomitevole spin mia moglie mi ha detto: ma che schifo è questo, avrei voluto sentire due canzoni ma hai ragione tu, guardiamo James Bond....
https://www.youtube.com/watch?v=RMXE2qeSumk
RispondiEliminaanvedi la cristina!
chi se lo sarebbe creso!
:)))))
da schianto
baci
la funambola
E io che per un attimo ho pensato alla Lagarde...
EliminaAh che bella la moooosica, come anche l'amicizia e lo stare insieme cazzeggiando con classe. Il mondo è brutto ma la vita è bella. E noi ci meritiamo la seconda perché più che vederla, capirla e testimoniarla, questa enorme bruttezza, non possiamo fare. Ognuno come può, se non proprio belli, direi che siamo parecchio carucci.
RispondiEliminaE’ arrivata la zia Tina…
RispondiEliminaScherzi a parte: questi sono gli argomenti del nemico. Voltaire girava sempre con una copia della Bibbia in tasca e, a chi gli chiedeva per quale motivo un mangiapreti come lui si portasse appresso un libro del genere, lui rispondeva che bisogna sempre sapere come la pensano i tuoi avversari…
http://www.lastampa.it/2017/02/09/cultura/opinioni/buongiorno/lo-stato-finito-CliZg9bBLTfVl0TiumU9VI/pagina.html
Lo Stato è finito
MATTIA FELTRI
La Danimarca ha deciso di mandare un ambasciatore in Internet. Un ambasciatore vero, come l’ambasciatore in Cina o in Italia o in Russia. Soltanto che invece di trattare con gli Stati e coi governi tratterà con Google, Apple e Facebook e coi loro amministratori delegati. Secondo il ministro degli Esteri di Copenaghen, l’economia dei colossi del digitale vale più di quelle di Grecia o Portogallo, perciò è necessario stabilire con loro rapporti diplomatici.
Piacerà o dispiacerà, ma è questo il mondo cui andiamo incontro, dove le nazioni contano sempre di meno e non soltanto per lo strapotere del denaro sulla politica, ma perché ogni volta che ci connettiamo a Twitter o comunichiamo con WhatsApp o sentiamo musica su Spotify o vediamo una serie su Netflix, noi espatriamo, attraversiamo i continenti, accettiamo il sistema senza frontiere e dogane. Lo facciamo quando acquistiamo su Amazon o eBay, ogni volta che ingoiamo famelici l’ultima app, e cioè siamo noi della comunità connessa a essere multietnici e globalizzati e apolidi. La fine dello Stato era stata descritta con qualche rammarico dieci anni fa da Eric Hobsbawm, serio marxista inglese, che fra l’altro sottolineava lo sbriciolarsi dei confini. E nel frattempo che spuntano Donald Trump e Marine Le Pen con l’idea di rafforzarli, i confini stanno semplicemente diventando inutili, ci si vola sopra, ci si passa attraverso: siamo noi stessi ad amare e ingrassare il mostro che ci terrorizza. Ora, davvero crediamo di rimediare con Matteo Salvini?
IL MESSAGGIO DELL’IMPERATORE (FRANZ KAFKA)
RispondiEliminaL’imperatore – così si dice – ha inviato a te, al singolo, all’umilissimo, suddito, alla minuscola ombra sperduta nel più remoto cantuccio di fronte al sole imperiale, proprio a te l’imperatore ha mandato un messaggio dal suo letto di morte. Ha fatto inginocchiare il messaggero accanto al letto e gli ha bisbigliato il messaggio nell’orecchio; tanto gli stavi a cuore che s’era fatto ripetere, sempre nell’orecchio, il messaggio. Con un cenno del capo ne ha confermato l’esattezza. E dinanzi a tutti coloro che erano accorsi per assistere al suo trapasso: tutte le pareti che ingombrano sono abbattute e sulle scalinate che si ergono in larghezza ed in altezza stanno in cerchio i grandi dell’impero; dinanzi a tutti questi ha congedato il messaggero. Il messaggero s’è messo subito in cammino; un uomo robusto, instancabile; stendendo a volte un braccio, a volte l’altro fende la moltitudine; se incontra resistenza fisica indica il petto dove c’è il segno del sole; egli avanza facilmente come nessun altro. Ma la moltitudine è enorme; le sue abitazioni non finiscono mai. Come volerebbe se potesse arrivare in aperta campagna e presto udresti il meraviglioso bussare di suoi pugni al tuo uscio. Invece si affatica quasi senza scopo, si dibatte ancora lungo gli appartamenti del palazzo interno; non li supererà mai, e se anche ci riuscisse nulla sarebbe ancora raggiunto; dovrebbe lottare per scendere le scale, e se anche ci riuscisse nulla sarebbe ancora raggiunto; bisognerebbe attraversare i cortili, e dopo i cortili il secondo palazzo che racchiude il primo; altre scale, altri cortili; e un altro palazzo; e così via per millenni; e se ci riuscisse infine a sbucare fuori dal portone più esterno, si troverebbe ancora davanti la capitale, il centro del mondo, ricoperta di tutti i suoi rifiuti. Nessuno può uscirne fuori e tanto meno col messaggio di un morto. Tu, però, stai alla tua finestra e lo sogni, quando scende la sera.
caldo abbraccio
la funambola
Buonasera, faccio la maestra. È il mio meraviglioso lavoro.
RispondiEliminaSono sicura che lo studio migliori chiunque e sia sempre un ottimo investimento. In base a queste convinzioni ho cresciuto i miei figli. Il maggiore dei due non è stato ammesso all'università perché non ha superato il test di ingresso. È poco importante citare la facoltà per la quale è stato negato l'accesso. È invece molto importante sapere che il ragazzo è sempre stato un bravo studente.
Lavoro ogni giorno per trasmettere la bellezza di conoscere. Mio figlio, e tanti altri con lui, oggi imparano rapidamente che studiare non serve per continuare a farlo.
Grazie, professore, per il suo lavoro importante che mi ha insegnato tanto.
Scusate, era "Mio figlio e tanti altri come lui oggi imparano rapidamente..."
RispondiElimina