venerdì 15 luglio 2016

La crociata

Non cascateci.

119 commenti:

  1. Strategia della tensione su area vasta.

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  2. "In effetti dietro il motivo religioso si nascondevano anche altri interessi: il desiderio di controllare il proficuo commercio con l’Oriente e la volontà della Chiesa di pacificare l’Europa, soggetta a continue lotte tra le case regnanti". Sostituiamo globalizzazione-colonialismo-neoliberismo (funzionali agli interessi del capitale ,con l'Euro come strumento ulteriore per la realizzazione di questi obiettivi) con "proficuo commercio con l'Oriente" ,e la Chiesa con le Élites tecno-finanziarie(la nuova Chiesa) e case regnanti con Stati Nazioni,e tutto si riduce ad un ri-corso storico,in cui si inventano motivazioni e pretesti per portare avanti ben altri interessi

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    1. Infatti, solo le grandi federazioni di stati sono immuni, un esempio tra tutti? Gli USA! Come? Torri gemelle? Un errore della SStoria

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    2. Più Europa, più disuguaglianze, più esclusione, meno identità culturale (=nazionale?) = più tensioni sociali... e terrorismo..?

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    3. È un assioma o pensi di dimostrarcelo?

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    4. #menoacqua=#menopossibilitàdilavarsi=#piùtempolibero
      (indiciamo un concorso di queste sequenze di logica superiore)
      A Yanez...! ma manco un Orchetto di Cirith Ungol...

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    5. #menoYanez= #piùintelligenza

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    6. Mah, prima c'era meno Europa e meno terrorismo, chissa'.

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    7. La Francia ha purtroppo un triste primato in termini di attacchi terroristici negli ultimi mesi (qua un elenco da Bloomberg).

      Al netto che non mi occupo di Intelligence (e suppongo nemmento tu, Yanez) mi spiegheresti esattamente in che termini "il piu' Europa" avrebbe aiutato a sventarne qualcuno?

      Ti chiedo solo di non limitarti a fare vaghi accenni alla solita centralizzazione delle forze di polizia: nei casi in cui e' mancata la coordinazione (come pare sia avvenuto nel caso del Bataclan) stiamo parlando di mancata collaborazione tra forze dell'ordine di un unico paese. Figuriamoci quanto bene funzionerebbe la catena di comando (per non parlare della corretta disseminazione delle informazioni) in una struttura composta da funzionari e ufficiali provenienti da paesi diversi.
      (O pensi che anche in questo basta lasciar decidere tutto alla Germania?)

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    8. Quoto Diego Crimi. I conti tornano all'istante visto che, nonostante il monito, ci sia immancabilmente cascato.

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    9. #appellismo social = #indulgenza radical chic dei nostri giorni?
      (Si è scatenato il generatore automatico di PeterYanezzate).

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    10. Peter
      Meno Internet e più Cabernet!
      Non c'entra un cazzo, ma hai cominciato tu!

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    11. L'Europa non è mai esistita. Ora un po' esiste perché un po' esiste Peter Yanez.

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    12. "meno Europa=più terrorismo".

      Che grandissima cazzata...

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    13. Don't feed the Pe_troll Yanez!

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    14. Ci ha ragggione

      #menoEuropa=#piùterrorismo (per tornare ad avere più europa)

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  4. Oggi si potevano rimettere gli orologi sulle invocazioni al salvifico più Europa. Da raitre al corriere per finire a Pittella. Neanche il tempo di seppellire quelle povere vittime. E ovviamente, invocazioni alla guerra santa (vedi alla voce Riotta). Il QED maior è sempre più vicino.

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    1. ieri sera su RAI 3, con i morti ancora sulla strada, tra Mannoni, Cacciari e Padellaro, accenni per nulla velati sul fatto che questi episodi porteranno tanta legna da ardere per il fuoco dei populismi, che le periferie della Costa Azzurra e di Nizza in particolare sono ricettacoli di disagio sociale, che il Sindaco di Nizza è lepenista per cui non dobbiamo stupirci se…, e ovviamente che occorre creare dei servizi di Intelligence unificati.

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    2. ... e per le notizie in diretta erano in collegamento con la CNN, mica con France 2.

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    3. Come potremmo definire l'atteggiamento di chi (intenzionalmente?) confonde i sintomi con l'etiologia? A proposito di "what-have-we-learned boys".

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    4. È vero che per un brutto riflesso andranno più voti ai "populisti", ma non ci si può lamentare se dall'altra parte la risposta è "più Europa", che ha lo stesso nesso che hanno avuto i coni stradali con l'attentato. Una cosa secondo me è certa: proposte così assurde, come una crociata, in questo momento arriverebbero solo dal politico, perché in queste tragiche occasioni le poche parole che ho sentito da parte di generali italiani erano di estrema cautela e buonsenso. Perché sia chiaro: sto dicendo che mi fido di più di un generale militare che di un capo di stato, ed è preoccupante. O sbaglio?

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  5. No,non ci cascheremo.
    Mica siamo come Peter Yanez,
    che nota il colore della pelle dei camerieri.

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  6. Dal sito di Nice-Matin:

    Le point sur l’enquête après l’attentat de la promenade des Anglais
    Le conducteur du camion, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, a été identifié après avoir été abattu par deux gardiens de la paix. Une perquisition a été menée à son ancien domicile vendredi matin, ainsi que dans l’ancien domicile conjugal. L’homme était marqué par sa séparation en 2012.

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  7. Sì, grazie (a lei ed a 48) dell'esortazione. Spesso gli istinti più bassi sgomitano per venire a galla, aiutando a tenere corta la corda dell'anello al naso.

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  8. Dopo ormai ben 4 attentati recenti al centro dell'Europa (Charlie Hebdo, Bataclan, Bruxelles, Nizza) la cartuccia del "più Europa"/"siamo in guerra"/"famo l'esercitone europeo" non funziona più, è un arma spuntata, non ha prodotto alcun risultato effettivo se non quello di guadagnare qualche mese di tempo. Sarò forse troppo ottimista, ma li vedo finiti, non hanno più alcun appiglio cui aggrapparsi, li hanno sprecati tutti; l'ultima spiaggia di "Essi" rimane la svolta autoritaria.

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  9. sempre da Nice-Matin:

    Depuis hier soir, l’enquête a rapidement avancé sur l’homme qui a foncé avec un camion de déménagement sur la foule, promenade des Anglais, après le feu d’artifices du 14-Juillet.

    UN CAMION LOUÉ À SAINT-LAURENT DU VAR

    L’homme a été identifié grâce à une carte d’identité, retrouvée à bord du véhicule, au nom de Mohamed Lahouaiej Bouhlel.

    Il s’agit d’un Niçois, franco-tunisien de 31 ans, père de 3 enfants.

    Cet homme a loué le camion à Saint-Laurent du Var lundi dernier.

    Il a pris le plus gros camion de la flotte de locations: un camion de 19 tonnes qui sert d’ordinaire à des déménagements.

    PAS FICHÉ POUR RADICALISATION

    Mohamed Lahouaiej Bouhlel était connu des services de police pour des faits de délinquance et de violences conjugales, mais n'était pas fiché pour radicalisation.

    Il avait été placé en garde à vue à la suite d’un accident de la route pendant le Ramadan.

    Des faits plutôt mineurs, en comparaison du drame qui a eu lieu hier soir, faisant près de 84 morts et des dizaines de blessés, dont de nombreux enfants.

    MUSULMAN "PEU PRATIQUANT"

    Ses voisins évoquent un homme musulman "peu pratiquant", plutôt renfermé, marqué par sa séparation en 2012.

    Une dizaine de voisins interrogés ont décrit le locataire de l'appartement comme étant "solitaire" et "silencieux". L'homme montait toujours dans son logement avec son vélo et garait aussi à proximité une petite camionnette de travail.

    Mohamed Lahouij Bouhlel serait arrivé au milieu des années 2000 en France. Il aurait obtenu son permis poids-lourd peu de temps avant l'attaque. Son épouse avait dénoncé des faits de violences à son encontre.

    Ce que l'on sait vendredi à midi

    Vendredi matin, vers 9h30, un appartement a été perquisitionné avenue Henri-Sappia, en présence de membres du Raid lourdement armés. Un appartement qui est d’ailleurs l’ancien domicile conjugal qu’il avait du quitter en 2012.

    Depuis, il vivait route de Turin, dans le quartier des anciens abattoirs de Nice. Cet autre domicile a été perquisitionné également ce vendredi matin.

    DÉMINAGE D’UN AUTRE CAMION

    Les démineurs ont également procédé à l’ouverture d’un autre camion, toujours route de Turin.

    Peut-être celui du suspect, qui exerçait la profession de chauffeur-livreur.

    ENQUÊTE POUR ASSASSINAT "EN LIEN AVEC UNE ENTREPRISE TERRORISTE"

    Le parquet anti-terroriste a été saisi de l’enquête.

    Une information judiciaire a été ouverte pour "assassinat et tentatives d'assassinats en bande organisée en lien avec une entreprise terroriste" et "association de malfaiteurs terroriste criminelle".

    François Molins, procureur, tiendra une conférence de presse à 17 heures à Nice. L’attentat n’a toujours pas été revendiqué.

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  10. E puntualmente sui media fioccano gli "eroi": i cani eroi in Afghanistan, il motociclista eroe che ha affiancato il TIR...
    Il simbolico (e inutile) Enrico Toti con la stampella? Perché no?
    Quando non si vuole o non si può fare qualcosa, si va di simboli. Adesso arrivano, e arriveranno, altri eroi a ripeterci tutti lo stesso messaggio: "Coraggio, fatti ammazzare (e non farti troppe domande)".
    Merda.

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  11. Certo e' il primo istinto. Come toccare le tette alla bella collega. Poi non si fa, ne' la deportazione ne' la molestia, perche' entrambe creano piu' problemi di quelli che risolvono, senza neppure scomodare l'etica.

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  12. Un altro motivo per cui mi risuonava tanto familiare la sequenza del film "Braveheart" in cui Wallace esorta i propri fanti scozzesi, pressati dall'incombente carica della cavalleria pesante del Plantageneto, a non farsi prendere dal panico, o innalzare i pali acuminati prima del tempo corretto.

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  13. Vorrei rispondere a Marco Nastasi,io sono contro l'Euro ma vorrei la si piantasse con il solito frusto 'automatico' materialismo storico con il quale si pensa di potere spiegare tutto quando invece e' solo una chiave di lettura parziale:va bene 'a complemento',non va bene per niente se con quella coperta si vuole coprire la storia in tutta la sua complessita.Avviso ai naviganti tutti:l'uomo non agisce solo per interesse,la Germania vuole dominare non solo per motivi economici ma perche alla base di tutto c'e' il loro carattere nazionale e una certa idea che hanno di se stessi,idea che non li fa rassegnare al ruolo di media potenza.Lo stesso vale per l'Islam,chi si fa saltare in aria non lo fa per interesse,se non per il beneficio ultraterreno del paradiso di Allah;i duemila armigeri che partirono dal granducato di Urbino per unirsi alla lega Santa della battaglia di Lepanto non pensavano a chissa quali benefici materiali vista la brutta fine che rischiavano di fare,non era solo il dominio commerciale marittimo tra repubbliche marinare spagnoli da una parte e turchi dall'altra...l'Italia oggi ha una sola politica,quella dell'utile idiota;utile idiota dell'Euro,servi della Germania nella speranza di ottenere qualche elemosina,utili idioti dell'Islam quando aboliamo il confine marino e alimentiamo l'economia degli sbarchi dei quali si pascono anche le milizie islamiche....non siamo neppure capaci di sfruttare l'occasione della Brexit!la Gran Bretagna fa saltare un muro per 'evadere'dall'Europa?Tu che fino ad oggi non avevi il coraggio ora puoi cogliere l'occasione di infilartici in quel buco!Quale migliore occasione di questa?E invece no!Prima di arzigogolare troppo col solito materialismo storico teniamo a mente che i popoli sono diversi e che ne' la brexit ne' l'euro ne l'islam sono spiegabili solo con i conti della serva,l'italia che accetta di farsi invadere da euro e barconi e' una italia che di se stessa ha una idea decisamente umiliante,quella dell'utile idiota che abolisce la sovranita monetaria e quella sul confine,la seconda nella speranza di essere per un po risparmiato dalle bombe guerrasantiere,un paraculismo di piccolo cabotaggio;voterei qualunque partito mi desse oggi sovranita monetaria e blocco navale armato davanti alle coste libiche.Respingimenti e chiusura dei centri di accoglienza.Chi ci lavora potra essere reimpiegato nella bonifica del territorio o nella assistenza agli anziani

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    1. Sara'. Rilevo solo che il terrorismo atesino e' sparito in concomitanza con la pioggia di quattrini arrivati alla regione. Se stai bene, hai la tua casetta e la macchina, i figli in scuole decenti e prospettive dignitose di lavoro e felicita', noi uomini medi non ci schiodiamo dal divano se non per fare la corsetta. Il disagio economico e' il primo trigger, il resto e' contorno/condizionamento.

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    2. Secondo me va fatta una distinzione tra quello che le persone sono indotte a credere e le motivazioni reali che restano "dietro le quinte" ma che effettivamente sono la causa di conflitti (o crociate o terrorismo, ecc).
      Le ideologie attecchiscono di più là dove c'è più disperazione. Si indica un nemico (o se ne crea uno o se ne inventa uno fittizio) imputandogli tutte le responsabilità e le colpe e il gioco è fatto.

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    3. In parte è vero Silvia, ma l' essere umano sente la carenza di uno stato di pienezza che solo una sincera ricerca spirituale può fornirgli (ammetto che di surrogati che soddisfano superficialmente questa esigenza, almeno fino a vent' anni fa qui potevamo permetterceli, mentre i monoteismi più in voga, religiosi e NON, appaiono gratuiti e virtuosi):



      Roberto Buffagni l' ha postato su FB. Lo condivido qui perchè è tra le analisi che più ho apprezzato in questi giorni dolorosi.


      Ad integrazione. Con stima.

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    4. @Erik
      Ho letto "L'islamizzazione del radicalismo" e non posso che essere d'accordo dal momento che è espresso meglio (molto meglio) ma non è molto distante dai miei pensieri.

      @aquilano ha portato alle estreme conseguenze quello che ho scritto più sotto perché non intendevo giungere fino all'eliminazione delle religioni. Sono agnostica, ma credo anch'io che molti sentano un bisogno di spiritualità che non sarebbe giusto negare... ma quello che sta avvenendo va molto oltre la spiritualità, purtroppo.

      Tornando al post di Roberto che ha toccato argomenti veramente interessanti, non penso siano tutti "viziati figli di papà" gli attentatori. Quelli di Dacca lo erano, molti altri no. Secondo me questa radicalizzazione violenta dell'islamismo (ma potrebbe essere anche un totalitarismo laico) è nata come bisogno di riscatto in ambienti/paesi provati dalla miseria e dalle ingiustizie, ora inizia ad essere emulata anche da giovani dalla vita apparentemente "normale" o agiata, ma vuota di valori. E sicuramente anche in questo la cultura occidentale ha enormi responsabilità.
      Sembrerò banalizzare ma non troppo tempo fa parlai di tatuaggi: un tempo erano roba da carcerato, ora quasi tutti i ragazzi si deturpano con indelebili disegni dalle dimensioni incredibili. Personalmente lo vedo un segno di malessere.

      Ma mi ricollego anche a quanto scritto sull'amore nel post precedente. Molti hanno banalizzato, ma questo cinismo della gnocca (che ha conosciuto un corrispondente cinismo da parte delle donne veramente inconsueto) rientra, a mio modo di vedere in questa generale perdita di valori. Non voglio dire che le scappatelle prima non esistessero, che non ci fossero i "machi" truzzi, che tutti fossero felici, ma adesso sembra di stare al mercato delle vacche e dei tori, il tutto divulgato e pubblicato (sembra quasi che lo facciano per pubblicarlo più che per il piacere di farlo) con conseguente perdita sia dei sentimenti profondi verso il/la consorte, sia del proibito della scappatella.

      Quindi Roberto ed Erik, scusate se mi sono allargata, sono assolutamente d'accordo con con voi: dobbiamo tutti interrogarci sulle cause, che le nostre classi dirigenti conoscono, ma non vogliono che noi conosciamo.
      E a questo proposito, con il permesso del padrone di casa, vorrei parafrasare questa sua osservazione:
      "... il suicidio politico (della sinistra) deriva dall'aver accettato l'impostazione data al dibattito dall'avversario, contribuendo così a legittimarla nonostante fosse smentita dai fatti, infondata teoricamente, e distorta politicamente a vantaggio dell'avversario: il problema è il debbbitopubblico, l'unica politica è quella monetaria, ecc."

      Ecco personalmente, credo che sia un errore accettare la motivazione "Islam cattivo", perché contribuiremmo a legittimarla mentre è solo un pretesto che, per nascondere motivazioni, responsabilità e interessi reali, innesca una guerra tra poveri a cui non vorrei prendere parte.

      Scusate gli errori e la forma, sono un po' di fretta, ho scritto di getto... per favore Peter, pensaci tu.

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    5. Interpretazioni differenti di un concetto sono sempre possibili quando un autore non ha ritenuto di, o non è riuscito a, darne una definizione sufficientemente precisa. Ma non è questo il caso: l'idea che il materialismo storico sostenga che l'uomo agisce solo per interesse è una sciocchezza che si può sostenere solo se non si è letta neanche mezza riga sull'argomento.

      Ve lo dimostro con una citazione tratta da L'ideologia tedesca, Parte I: Feuerbach. Opposizione fra la Prospettiva Materialista e Idealista. B. L'Illusione dell'Epoca, di Karl Marx (si leggano anche la voce Materialism della Marxists Internet Archive Encyclopedia e un estratto tratto dalla prefazione a Un Contributo alla Critica dell'Economia Politica.):

      «Questa concezione [materialista] della storia dipende dalla nostra capacità di mostrare il vero processo di produzione, a partire dalla produzione materiale della vita stessa, e di comprendere la forma di rapporto collegata con questo e creata da questo modo di produzione (cioè la società civile nei suoi vari stadi), come base di tutta la storia; e mostrarlo nella sua azione come Stato, per spiegare tutti i diversi prodotti teorici e forme di coscienza, religione, filosofia, etica, ecc. ecc. e rintracciare le loro origini e la crescita da questa base; dai quali mezzi, naturalmente, il tutto può essere rappresentato nella sua totalità (e quindi anche l'azione reciproca di questi vari aspetti l'uno sull'altro).

      Non va in cerca, come la visione idealistica della storia, in ogni periodo di una categoria, ma resta costantemente sul terreno reale della storia; non spiega la pratica dall'idea, ma spiega la formazione delle idee dalla prassi materiale; e di conseguenza giunge alla conclusione che tutte le forme e i prodotti della coscienza non possono essere dissolti dalla critica mentale, con riduzione a "autocoscienza" o trasformazione in "apparizioni", "spettri", "fantasie", ecc. ma solo da parte del rovesciamento pratico dei rapporti sociali reali che hanno dato origine a questa impostura idealista; che non la critica ma la rivoluzione è la forza motrice della storia, anche della religione, della filosofia e tutti gli altri tipi di teoria.

      Essa mostra che la storia non finisce con la riduzione a "autocoscienza come spirito dello spirito", ma che in essa in ogni fase ci si trova un risultato materiale: una somma di forze produttive, una storicamente creata relazione degli individui con la natura e tra di essi, che si tramanda a ogni generazione da quella che l'ha preceduta; una massa di forze produttive, fondi di capitale e condizioni, che, da un lato, è realmente modificata dalla nuova generazione, ma dall'altro prescrive le sue condizioni di vita e dà a tale generazione un preciso sviluppo, uno speciale carattere. Ciò mostra che le circostanze creano gli uomini tanto quanto gli uomini creano circostanze.
      »

      Si può, ovviamente, non essere d'accordo con questa concezione, ma stravolgerne il senso in modo da banalizzarla tanto da renderla così ridicola è un'operazione che non ha alcuna utilità per noi qui.

      P.S.: ... e anche da questi stralci si capisce che certi sedicenti marxisti non hanno mai letto Marx: i rapporti sociali reali che la moneta unica determina non sono ormai opinabili (perché vengono riconosciuti anche nei lavori della Banca Centrale Europea), quindi i leuroèsolounamoneta non sono marxisti, sono imbecilli (o sono prezzolati per confondere le acque).

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  14. credere che questi attentati siano frutto di arditi piani del'ISIS o di altre fazioni che mirano a immolarsi per ritrovarsi con 40 vergini in paradiso e' da ingenui. Piuttosto vorrei sapere cosa hanno fatto i francesi agli americani per meritarsi questo.... ops Echelon mi spia: e chi se ne frega.....:)

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  15. Non ci casco, tuttavia restano due elementi pesanti come pietre sul mio cuore. Uno, se basta noleggiare un furgone per fare più morti che alla stazione di Bologna il senso di impotenza ed inadeguatezza della nostra rete di difesa sale forte. Due, la nostra fede cieca nella forza dell'integrazione (nasci a Roma da genitori stranieri, frequenti la scuola pubblica, a 14 anni vai allo stadio coi coetanei a tifare Roma, hai una normale vita sociale e ti realizzi professionalmente) è annichilita giorno dopo giorno. Nessun rumeno si fa saltare in aria, nessun albanese schiaccia la gente con un tir, questi sono fatti. Arriverà il giorno in cui masse crescenti di persone si chiederanno cosa dobbiamo fare colle nostre comunità musulmane per sentirci al riparo della follia del singolo, un singolo che sa far male più di mille Delfo Zorzi, più delle bombe della mafia e che non ha alcuna rivendicazione da portare avanti. Incapaci di darsi una risposta in tanti invocheranno il pogrom e ci sarà di certo qualcuno pronto ad offrirglielo.

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  16. Io ormai uso "più Europa" a sfottó.

    "Pensavo che questo ristorante facesse delle lasagne migliori ma abbiamo speso un sacco e non s'è mangiato bene"
    "Hai ragione. Ci vuole più Europa"

    "Guarda ho un mal di testa martellante da giorni..."
    "Ho io la soluzione: "piú Europa".

    "Ho pestato una m***a! Dannazione!!"
    "Che schifo! Le deiezioni canine per strada sono una maledizione.Piú Europa!!"

    E via cosi...
    Tanto ho visto che fargli discorsi macroeconomici, citazioni di premi nobel, non serve. Troppa munnezza propagandistica nei cervelli. E mi viene in mente la Leosini: "il cervello non é una polpetta che sta al centro della testa, eh"

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    1. Curioso: è una cosa che ho notato anch'io: provare ad argomentare in modo articolato facendo ricorso ai dati provoca un effetto quasi di fastidio nell'interlocutore medio, che annichilito prova a ribattere puntualmente snocciolando luoghi comuni e conoscenze approssimate pescate dal mainstream e ripetute a pappagallo. Ma grazie a Dio l'ironia vale più di 100 sermoni...

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    2. Io lo faccio da anni.
      Non serve ad una fava lo stesso, ma almeno mi diverto arenderli per i fondelli!

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  17. Poco da cascarci, continueranno ad ammazzarci.

    E noi continueremo ad accogliere ed accudire i ns carnefici,a meno di non cambiare rotta.

    Non saprei dove cascare.

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  18. Professore, siamo già caduti nell'€; le pare che ci faremmo sfuggire l'occasione di sbaragliare la concorrenza straniera con qualche bombetta messa bene a un palmo dal canale di Sicilia? Con la gioia di quelli che "questo che fa gli attentati non è vero islam".

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  19. Mi vengono sinistramente in mente alcune pagine di Pierre Miquel sull'inizio delle guerre di religione in Francia.

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  20. E chi ci casca, finora "quei" terroristi sono tutti "europei", o meglio, nati in Europa.

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  21. Scusate ma.. mi sfugge qualcosa.
    Vivo senza tv per cui qualcosa mi sfugge per definizione.

    Non capisco il bisogno di attentati per giustificare #piùeuropa agli occhi del popolo, quando l'europa è un organismo antidemocratico (e quindi l'opinione pubblica non è richiesta).

    Potrebbe servire a #piùguerre=#piùcrociate, ma non credo che questo possa tenere in piedi l'€pa, visto che, almeno che io sappia, di solito i soldi che si spendono in una guerra non si spendono in altre cose, specialmente in pareggio di bilancio.

    Potrebbe servire ad avere svolte autoritarie nei Paesi, ma...quanti governi non eletti ci sono stati negli ultimi anni?

    Pertanto, nel ragionamento, qualcosa mi sfugge.

    Grazie a chi vorrà chiare la questione.

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    1. Il mezzo che il potere utilizza per convincere i popoli europei a restare tutti uniti è la PAURA. Il piano consiste nello sfruttare le crisi (economica, militare...) per indurre i cittadini a percepire la dimensione dei "singoli e piccoli staterelli" come "non adeguati ad affrontare le emergenze" (operazione piuttosto facile, dopo averli ridotti sul lastrico). In questo modo i cittadini saranno spinti "volontariamente" a vedere il "più Europa" come l'unica soluzione. Poco importa se nel frattempo qualcuno si suicida...

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    2. Mi permetto di suggerire anche questo brillante articolo... http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/23/attentati-bruxelles-per-avere-piu-europa-ce-bisogno-di-crisi-sistemiche/2572963/

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  22. ma nessuno che si ricordi che Vall l'aveva previsto ? come faceva a saperlo ?....opppss è vero sono complottista !

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  23. no, no....e poi.... é mai possibile, che i mercati sempre così sensibilie e cagionevoli, non accusino mai niente dopo simili eventi?

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  24. scusate , le fonti : http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/02/13/isis-valls-ci-saranno-grandi-attentati_b9daeeb4-f805-460f-b9e9-4c3583cdb9cb.html...http://www.ilgiornale.it/news/mondo/valls-ci-saranno-altri-grandi-attentati-parte-dellisis-1224367.html......http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Terrorismo-Valls-ci-saranno-altri-grandi-attentati-deba10ec-d622-4c6c-9d08-03a09682c3a0.html

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  25. Ma un embargo al Qatar e all'Arabia Saudita quando lo faranno?

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  26. Ho appena letto l'articolo di Fubini sul Corsera: ecco un modo per caderci dentro con tutti e due i piedi! Un gombloddo, dice lui, di Isis e Le Pen, uniti nondimeno, per fare cadere la UE, che ovviamente siamo tutti noi, con tutto quello che comporta!

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  27. la follia del singolo è in effetti un problema visto che uno solo può ucciderne cento e più in meno di 2 minuti...rimane il dato inconfutabile che il lavaggio del cervello ( accoppiato ovviamente alla emarginazione e alla povertà su cui attecchisce così bene il fanatismo ) che produce attualmente più singoli dementi è quello di matrice islamica ...ed è un lavaggio mirato proprio a questo scopo, di scatenare una sorta di guerra santa ... già una donna atea ci raccontava , ne "la forza della ragione", dove e come tale rabbiosa revanche islamica avesse le sue radici i suoi mandanti i suoi complici… quelli che bevevano solo aranciate glielo dicevano apertamente in faccia dello scambio petrolio-finanza contro immigrazione e manodopera a basso costo , e come quest’ultima con la sua superiore prolificità avrebbe trasformato l’europa in eurabia ...la fallaci, che dovè sposarsi un iraniano per intervistare laiatollà komeini , rob de mat…
    del resto la violenza dell’islamismo è probabilmente un aspetto della natura umana che in questa religione si manifesta e si sublima ; certi caratteri come la poligamia il culto del potere assoluto del diritto di vita o di morte il culto del guerriero il dispregio della donna vista come una fattrice e basta , non sono fissazioni esclusive di quella confessione… è anche vero che molti mussulmani non sono dei terroristi ma rimane il fatto che le sura del corano dicono che non ti devi assolutamente integrare anzi devi convertire i cani infedeli … e non credo che vi sarà mai un monaco mussulmano che si da fuoco in israele per protesta come i monaci buddisti a saigon

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    1. In quanto a singoli folli, gli USA hanno una lunga tradizione. Qualche spiegazione religiosa?

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    2. Qualche anno fa uno in Norvegia é andato in una isola a sparare a caso, uccidendo una ottantina di giovani.
      Il tizio (Brevik) era Norvegese e cristiano..

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  28. Vorrei fare qualche sporadica considerazione.

    La vicenda di Nizza somiglia a quella della Germanwings di marzo 2015, quando un copilota anche lui con problemi di relazione si suicidò portandosi dietro tutto l'aereo e facendo più vittime di quelle di Nizza.
    L'esistenza innegabile del terrorismo di Daìsh non elimina tutto il resto, brutto o bello che sia.
    Intanto la vicenda è già stata usata dal solito per prolungare di tre mesi lo stato d'eccezione. Che non serve a nulla contro il terrorismo, ma contro le manifestazioni sì. Manifestazioni che in Francia continuano, anche quelle di cui la stampa non parla.

    Ora un paio di note a Steve. "Materialismo" (storico o astorico) non ha il significato che la radice ha nell'espressione "ma come sei materiale!". Non ha nulla a che vedere con l'"interesse materiale". Ha a che fare con "materia" come contrapposta a "spirito", ovvero contrapposta all'idealismo (filosofico, non quello dei Boy Scout). Indendendo cioè che la realtà (che è materiale, il che non significa "sassi", ma anche cose astratte come i rapporti sociali) non si deduce dalle categorie dello spirito (tanto "il reale è razionale, e il razionale è reale"!).
    E a proposito della Germania e del loro "carattere nazionale", anche qui, non si tratta di una categoria dello spirito: i tedeschi non sono tutti uguali, e i "caratteri nazionali" sono un'invenzione dei vari Benedetto Croce (il quasi ignoto filosofo dialettale). Esistono le culture nazionali, variegate e piene di contraddizioni come tutte le cose di questo mondo, e sempre in fieri, e quella della cultura tedesca come "votata alla dominazione" è una barzelletta che può far ridere solo chi la cultura e la storia tedesca non conosce neanche un po'. E soprattutto non consce la storia degli altri paesi europei, in primis l'Inghilterra.
    Si narra (e forse è vero) che Beethoven stracciò la dedica dell'Eroica a Napoleone quando questi si autoincoronò Imperatore. E Beethoven non è meno tedesco di Hitler, anche perché quest'ultimo oltretutto era austriaco.

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  29. I matti (quelli veri), le personalità narcisiste in crisi, i serial killer, i "sociopatici" sono sempre esistiti, e sempre esisteranno. Il copilota della Germanwings del volo 9525 del marzo 2015 era tedesco, eppure si è suicidato tirandosi dietro tutto l'aereo, che non aveva avuto neanche bisogno di noleggiare.
    È pericoloso vagheggiare di un mondo e una vita perfetti. Chi ha cercato di perseguirli (un tedesco coi baffetti, ad esempio) ha fatto stragi ben peggiori.
    E forse gli autori di questi crimini-suicidi sono anche loro sognatori di un mondo perfetto, dove tutto va sempre dritto. A loro, e se va storto, lo va agli altri. E quando va storto a loro, sono dolori inenarrabili, tali da giustificare qualunque cosa.

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  30. Ennesima ondata di indignazione e sconcerto. Tutti a condannare il terrorismo. Alcuni, i meno pavidi, lo definiscono terrorismo islamico, ma subito distinguono tra Islam fondamentalista e moderato. Poniamoci una domanda: che cosa sono l’Islam fondamentalista e quello moderato, se non due categorie occidentali, applicate artificiosamente ad un complesso di culture e popoli che tale distinzione ignora? L’Islam è uno solo, violento e autoritario. L’ha dimostrato per secoli e secoli, di quante altre prove abbiamo bisogno?

    Personalmente sono sconcertato non solo dal numero dei morti, ma anche dalla continua e crescente legittimazione che le comunità islamiche, dette moderate, ricevono dopo ogni attentato. Se non ricordo male, fu all’indomani dei fatti di Charlie Hebdo, che Bruno Vespa si appellò all’imam di Firenze e presidente dell’Ucoii, dicendo: “Voi ci dovete proteggere!”.

    Da chi dovremmo farci proteggere? L’attentatore di ieri era francese, l’ennesimo europeo di seconda o terza generazione che compie un’ecatombe nel nome di Allah. Inoltre, chi assegnerebbe la patente di moderato e di fondamentalista? Guarda caso, tutti i fondamentalisti hanno avuto un passato da moderato. Come distinguere gli uni dagli altri? In base a quali criteri? Come essere certi che non avverrà in futuro la transazione da moderato a fondamentalista? Tutte queste domande sembrano domande difficili, invece sono domande semplicemente sbagliate. Può porsele solo chi rifiuta il dato di realtà: Islam non conosce moderazione. Gli stessi rappresentanti islamici che oggi condannano gli attentati, saranno coloro che domani ci imporranno le loro leggi. E’ già successo tante volte, il mondo è pieno di Paesi islamizzati.

    A mio parere, rimanendo in metafora storica, non si tratta di fare una crociata, bensì una riconquista spagnola. Il pericolo non è il terrorista. Può apparire un ragionamento crudele, ma quante persone potrà mai uccidere un terrorista? 10, 100, 1000, 10000? Per quante potranno essere, non costituiranno mai un rischio per l’intera civiltà. Il pericolo vero è costituito dalle comunità cosiddette moderate: loro possono islamizzare la nostra civiltà. E lo faranno.

    Concludendo, non ci siamo ancora svegliati dal sogno dell’Europa unita, sebbene sia già un incubo politico, economico e sociale. Ma è assai più pericoloso il sogno mondialista di culture diverse che coabitano felicemente. Se non ci svegliamo in tempo, esso si trasformerà in incubo da terrore del vicino di appartamento.

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    1. Capisco i ritmi della vita moderna, frenetici, mille cose da fare, ne vorresti fare duemila e riesci a farne solo 10. Ma poi il brechtiano dubbio avanza.
      Ma il post di Alberto l'hai letto?
      Ora non dico che quello che dice e scrive è legge, non dico che si debba per forza essere d'accordo, non sta a me moderare i commenti o il dissenso. E però il dubbio permane. Tu sai di aver scritto cinque capoversi in totale contrasto con le due parole due del post, vero? Ho sempre pensato che Alberto a volte indugiasse in una compiaciuta prolissità...

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    2. e da quando uno scrive su un blog solo per dire sissignore?

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    3. La differenza fra scrivere e commentare è semplice: chi scrive dovrebbe aver capito ciò che ha scritto, chi commenta ciò che ha letto. Chi non vuole capire ciò che ha letto può fare come Pietrino: aprire un blog che nessuno legge. Sono appunto lebbasi...

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  31. Qualcuno il rospo-BrExit proprio non se lo vuole ingoiare....

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/False_flag

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  32. attiro la vs. attenzione sul fatto che i Nizza e i dipartimenti vicini sono feudo elettorale di MLP. Il nemico, che non è stupido, sta già cominciando a saggiare le reazioni di MLP e a provocarla.....

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  33. Da qualche mese lavoro in uno stato arabo (UAE). Su circa dieci milioni di residenti, solo due sono cittadini. Gli altri otto sono immigrati, per lo più non arabi, e tantissimi non sono nemmeno musulmani.
    Nonostante la presenza di gente di tutti i colori, razze, lingue e religioni, perfino la Farnesina (dopo la frasetta di rito sul "permanere delle tensioni nella regione") deve ammettere che "In generale il livello di sicurezza nel Paese è elevato.". Qui episodi come quello di Colonia sono impensabili. Infatti, è impensabile anche solo che qualcuno rivolga degli apprezzamenti pesanti ad una donna.

    Non sono un sociologo, ma dovendo ora portare qui la famiglia qualche osservazione e riflessione è stata necessaria:

    1) Ottenere il visto è facile, basta avere uno un datore di lavoro che garantisca un reddito minimo stabilito per legge (sponsor). Chi ha la residenza può fare da sponsor. Invece ottenere la cittadinanza, anche dopo molti anni, è pressoché impossibile. Chi viene qui sa benissimo che prima o poi dovrà andar via.

    2) Poiché non si viene qui per integrarsi, ma per lavorare, mettere da parte un gruzzoletto e poi goderselo in pensione nel proprio paese d'origine, si arriva solo se si può svolgere un lavoro in condizioni migliori e con un salario notevolmente più alto che nel luogo di origine.
    Questo non vuol dire che i salari siano tutti alti, anzi, c'è una disparità di redditi notevolissima. Però i lavavetri del Bangladesh che puliscono le finestre dei grattacieli guadagnano molto di più che a casa loro, e con condizioni di lavoro non solo migliori che in Bangladesh, ma anche che in Italia (mai visto un operaio senza imbrago, guanti, caschetto e occhiali protettivi). Checché ne dicano le anime belle di Amnesty.

    3) Chi sgarra viene rispedito immediatamente nel suo paese d'origine. Non sono tollerati atteggiamenti rissosi, o l'insultare pubblicamente qualcuno (non solo un arabo, chiunque). I social network sono considerati un luogo pubblico (come ha imparato nel modo più brusco qualche "occidentale").

    Quindi la sicurezza è garantita dal fatto che tutti hanno qualcosa da perdere. Inclusi gli emiratini, ovviamente, che hanno tutto il diritto a rimarcare la differenza tra loro e gli immigrati ma non possono creare scontento o miseria, altrimenti gli si inceppa il giocattolo.

    Il modello UAE non è ovviamente esportabile in Italia (per il banale motivo che non abbiamo il petrolio per finanziare una simile espansione demografica). Però quello che ho visto finora mi fa capire che l'islam non c'entra nulla se un francese disperato, da tempo delinquente, salta su di un camion e fa una strage. L'unico ruolo che posso immaginare per l'identità religiosa musulmana (concetto assai lasco, basta parlare con un indonesiano, un arabo ed un kazako per capirlo) nel terrorismo franco-belga è solo quello di rendere immediatamente chiaro a chi vi appartiene di essere un escluso, un cittadino di serie B, senza possibilità di redenzione, né per se né per i propri figli. L'eredità del colonialismo francese è che le classi più povere della Francia hanno delle chiare stimmate: ils sont arabes! Non c'è possibilità di redenzione, né di mimesi, e nemmeno c'è una patria in cui tornare: sono francesi! Da qui a sentirsi come uno che non ha nulla da perdere è un passo breve.

    Quindi credo che se da noi non sono ancora accaduti fatti del genere è perché non c'è ancora una fascia sociale sufficientemente ampia e capace di auto-identificarsi che abbia la percezione di non avere alcuna possibilità in un futuro migliore, né a livello individuale, né a livello di gruppo, e quindi diventi terreno di coltura per disperati pronti a tutto. Se le cose continueranno ad andare in questo modo, non tarderà a formarsi.

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    1. Non é francese. E' un tunisino arrivato in Francia nel 2011. Daje pero' almeno le basi...

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    2. Quando ho scritto lo si dava per francese (così come lo erano, per esempio, i criminali di Charlie Hebdo e degli attacchi del 13 Novembre).

      Poi han detto che non era francese, ma che si era trasferito (nel 2005) avendo sposato una francese.

      Hanno anche detto che era un donnaiolo, anzi forse anche bisessuale, ubriacone, violento e i vicini testimoniano che non faceva mai il ramadan né andava in moschea.

      Però così il frame si incrina, e quindi, lesti lesti, corrono a spiegarci che c'è stata una rapida radicalizzazione, durata... 15 giorni! (o giù di lì)

      Lebbbbbbasi sono che in questo caso la religione conta ancora meno che negli altri. Poi se uno ha gli occhi per vedere, veda. Se vuole tenerli chiusi è inutile strillare Islam, Islam quando si sbatte il naso.

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  34. State tranquilli l'Europa ci protegge

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  35. Più che fare crociate noi dovrebbero fare pulizia al loro interno.
    Altrimenti lo scontro tra religioni diverrà inevitabile.

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  36. Pare che l'unica motivazione a favore dell'Unione Europea sia rimasta la paura, la quale magari giustificherebbe l'adozione di un esercito e di una polizia unica comandata da Bruxelles, che per ora resta il centro del potere politico e finanziario ma non ancora di quello militare.
    Qual'è il senso di questi attentati ?
    Perchè in Francia ?
    Dobbiamo provare paura ?
    Sentirci minacciati ?
    Perchè nel Giorno Simbolo dell'Unità Nazionale Francese ?
    Lo Stress e la Paura sono rimasti veramente gli unici sentimenti che possono unire un popolo ?
    Un attentato, per quanto grave, può giustificare una eventuale legislazione di restrizione delle libertà individuali ?
    I morti sono reali ma chi li ha uccisi veramente ?
    Chi ha premeditato questa carneficina ?

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    1. La butto in fantapolitica:

      1. La Francia è l’unico paese rimasto nella UE che ha il plutonio, e chi ha il plutonio comanda (o potrebbe farlo, se non fosse immerso nelle sue paure o venduto dalle sue classi dirigenti: l’accoppiata Hollande-Valls forse è anche peggio di quella Napolitano-Monti);
      2. ha una curva demografica favorevole;
      3. per il combinato composto dei punti 1) e 2) avrebbe buoni motivi per mandare tutti a stendere, e una sua uscita dalla UE avrebbe effetti ben più importanti della Brexit, anche perché sarebbe la fine dell’Euro;
      4. tenere a cuccia la Francia è pertanto la principale preoccupazione di chi ha messo in piedi questo sistema.

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    2. Magari per i trascorsi in Algeria e in altre colonie? Magari per la solerzia dei suoi ultimi premier a bombardare o minacciare di farlo?
      Magari anche perché c'è una quantità maggiore di immigrati emarginati da più tempo?

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  37. Come diceva Monti nel '98: più paure = più integrazione...

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  38. Una precisazione doverosa: l'attentatore di Nizza non e' cittadino francese, ma tunisino, in Francia da pochi anni dove ha sposato una franco-tunisina (da cui ha avuto tre figli) da cui si e' separato.

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  39. @gransage sage
    Quale sarebbe la sura del Corano dove si dice che si devono convertire i cani infedeli? Questa per caso?
    Sura CIX
    Al-Kafirun
    (I Miscredenti)

    1 Di': " O miscredenti!
    2 Io non adoro quel che voi adorate
    3 e voi non siete adoratori di quel che io adoro.
    4 Io non sono adoratore di quel che voi avete adorato
    5 e voi non siete adoratori di quel che io adoro:
    6 a voi la vostra religione, a me la mia".

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    1. E perché si omette, o non si conosce affatto, la Sura al-Baqarah versetto 62, sempre nel Corano? “Coloro che hanno prestato fede come musulmani, i giudei, i cristiani e i sabei, quelli {di loro} che credono in Dio e nell’Ultimo Giorno e compiono buone azioni, hanno la propria ricompensa presso il loro Signore; non avranno nulla da temere e non saranno mai tristi.”. Oppure la Sura Al-‘Imran versetto 64: “Oh Gente del Libro, convenite con una parola comune tra noi e voi: veneriamo unicamente Dio, senza associargli nulla e non prendiamoci l’uno con l’altro come signori al posto di Dio”.
      Giudei e cristiani, in particolare, sono considerati Ahl al-Kitab, ovvero Gente del Libro; estraggo per comodità da Wikipedia la definizione appropriata: “La giurisprudenza islamica si riferisce ai fedeli di quelle religioni che fanno riferimento a testi ritenuti di origine divina dallo stesso Islam: Tōrāh per gli ebrei, Injīl per i cristiani, Avesta per gli zoroastriani o Veda per gli induisti. Per questa ragione i devoti di queste religioni sono considerati meritevoli di "protezione" (dhimma) dall'Islam, purché assoggettati a un'imposta personale (jizya) ed, eventualmente, a una fondiaria (kharāj), oltre che alla lealtà nei confronti della Umma islamica da un punto di vista esclusivamente politico.”.
      Sostanzialmente si dice che, laddove rispettino le leggi sociali e politiche dello stato islamico di residenza, alle Genti del Libro è dovuta protezione da parte dei muslim autentici, anche e soprattutto per quel che concerne la loro fede. Lo stesso Profeta Muhammad dice in un’occasione: “Chiunque ferisce un membro appartenente alla Gente del Libro, è come se ferisse me in persona”. Poi, che nei fatti le cose possano andare più o meno diversamente, a seconda dell’autorità politica di turno e del periodo storico, non autorizza ad affermare che le discriminazioni siano caldeggiate dal Corano. E infatti lo scorso Natale, nella cittadina di Lens, regione del Pas-de-Calais, nord della Francia, dodici musulmani hanno presidiato la parrocchia di San Francesco d’Assisi durante la messa di mezzanotte per accogliere gli appelli a una maggior sicurezza contro il terrorismo. Sempre nell’anno passato, nel nord-est del Kenya un gruppo di musulmani si è opposto alle minacce di miliziani del gruppo jihadista Al Shabaab i quali, dopo aver assalito un bus, intendevano separare i cristiani per ucciderli: i musulmani non si sono mossi ed anzi, secondo testimoni, avrebbero risposto: “Uccideteci tutti o lasciateci andare”. Si obietterà che sono fatti sporadici, ma non sta scritto anche in Matteo 22:14: “Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti”?
      Del resto, se prendessimo alla lettera le parole del Cristo, sempre in Matteo 10:34-37, cosa accadrebbe? “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me.”.
      (ah, vengono già prese nel senso esclusivamente letterale, oppure ignorate? Mannaggia, arrivo sempre tardi…)

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    2. premesso che non ho mai letto ne mi frega del corano ne della bibbia e credo si viva una volta sola e chi se la spassa se la spassa , le sura sono riportate a pag 100 del libro della fallaci la forza della ragione, una è questa " Allah non permette ai suoi fedeli di fare amicizia con gli infedeli .L'amicizia produce affetto attrazione spirituale.inclina verso la morale e il modo di vivere degli infedeli e le ideedegli ifedeli sono contrarie alla sharia.conducono alla perdita dell'indipendenza e mirano a sormontarci. e l'islam sormonta non si fa sormontare". l'altra è questa "non siate debolicol nemico. non invitatelo alla pace . specialmente mentre avete il sopravvento...ucidete gli infedeli ovunque si trovino combatteteli con qualsiasi sorta di tranello". Questo è quanto riporta la fallaci nel suo libro ; può darsi che conti balle ma io sono pigro e mi fido...riguardo agli atti di eroismo e altruismo da parte di islamici sono sicuro che siano autentici e ne sono commosso e toccato ...mi piacerebbe tuttavia vedere una più ferma condanna del terrorismo da parte delle comunità islamiche alla magdi allam per intenderci ma non riesco a trovarne in giro , qualche suggerimento su dove trovarle ?

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    3. @gransage
      Premesso che neaanch'io ho mai letto nessun testo sacro - se non quel poco Vangelo a catechismo - trovo questi ragionamenti sui testi sacri faziosi per diversi motivi.

      In primis perché anche la Bibbia contiene passi molti crudeli.
      Alcuni sostengono che si tratta di descrizioni storiche e metaforiche, non di precetti da seguire.
      Si arrampicano sugli specchi: perché un Dio buono e misericordioso sarebbe stato favorevole a tanta violenza? Non è forse Dio l'esempio massimo di perfezione, bontà, perdono a cui dovremmo aspirare?
      Ah, che sciocca, il significato biblico NATURALMENTE era metaforico, mica letterale come il Corano, perché NOI siamo NATURALMENTE buoni e intelligenti mentre loro NATURALMENTE cattivi e bestiali.

      Nel Vangelo Gesù rinnega questa crudeltà. Benissimo.
      Ma allora perché chi ha una religione (che paradossalmente non coincide né con le le parole di Gesù né con quelle di suo Padre, ma NON voglio aprire questo argomento) così "pacifista", così amorevole verso il prossimo, è nella realtà così avido e guerrafondaio?
      Penso che le religioni siano soprattutto usate come come "colla", come pretesti "unificanti" per giustificare ad esempio guerre "sante" che di santo non hanno niente perché ogni guerra è economica (il malcontento generato dalle ingiustizie è la base indispensabile perché certi precetti religiosi - SPESSO INTERPRETATI E DISTORTI AD ARTE - attecchiscano).
      Quindi non ha senso lottare contro una religione: si dovrebbero rimuovere le cause economiche/politiche che generano tante ingiustizie e tanto dolore su cui poi qualsiasi ideologia - religiosa o meno - attecchisce con facilità.

      Perché quando si critica l'arroganza dello stato di Israele, si cerca di evitare un certo parallelismo religioso?
      Per coerenza specifico che secondo me non c'è, ma che Israele sia prepotente è innegabile. E perché lo può essere si sa.

      La nuova religione unificante di un'Europa laicizzata non è il cristianesimo (cui ormai tutti dicono di credere "a modo loro" cioè in piena conformità con l'individualismo sfrenato liberista, ognuno accetta, rifiuta e plasma ogni precetto come gli fa comodo, ma in linea con il conformismo da gregge perbenista, non ammette di non essere cristiano in quanto concretamente quasi nulla di ciò che fa o pensa è in linea con il cristianesimo, neppure in salsa luterana o calvinista) ma l'europeismo, cioè il liberismo sfrenato (made in UK e USA - non in Terra Santa - and directed by Germany) con la conseguente mercificazione di qualsiasi cosa: il bene supremo è il successo economico attraverso il quale si può comprare e giustificare tutto.

      Ma se questi poveracci stessero bene nei loro Paesi che l'occidente ha così reiteratamente sfruttato e oppresso - e di cui ha finanziato le forze più estremiste e violente nella logica imperialista del divide et impera - secondo te verrebbero qui a fare gli accattoni emarginati? O si farebbero saltare in nome di Allah?
      Se la loro disperazione li rende permeabili a ideologie assurde e violente, solo un occidentale stupido (o fazioso) può credere che la causa vera di quello che sta succedendo sia la religione.


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    4. Mi pare che Silvia tocchi aspetti spesso sottaciuti e non secondari. Credo infatti che la critica al cristianesimo sia derubricata come quella all'€ Con eccessiva fretta. Aboliamo ogni religione, a partire da Islam e cattolicesimo, e staremo se non bene sicuramente meglio.

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    5. ok ragà dipingiamo tutti i muri e aboliamo tutte le riliggioni , io però ribadito che non mi frega nulla sia in senso letterale che in senso metaforico anche del vangelo e financo del bhudda (che però non mi sembra il diavolo" ,volevo, agganciandomi al discorso "crociate" dire , riesumando la fallaci e quel suo particolare libro che io ci sono quasi caduto ; e vi sono caduto perchè in quel libro la fallaci che io non mi stanco di ammirare con commozione profonda e rileggere più di ogni profeta , da delle spiegazioni molto chiare e documentate e lucide e numinose sul fenomeno islam che è complesso e ambiguo come del resto si coglie bene riflettendo un attimo sulla raffinata psicologia cui rimandano quei versetti sull'amicizia che " produce affetto ,attrazione spirituale, inclina verso la morale..."

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    6. La Fallaci era sì sopravvalutata, ma credo che per motivi etnici e anagrafici sapesse che si scrive "dà". Grazie a chi ci è cascato per avermelo detto. La sua presenza qui è controproducente e ne terrò conto. Dice che Yanez ha aperto un blog dove i razzisti come lui possono scambiarsi le loro idee...

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    7. Fallaci era un'ottima scrittrice... ma una pessima giornalista, iperideologizzata. e anche un pò distratta.

      D'altronde, le era anche un attimino sfuggito il fatto che il suo Alekos (al quale ha dedicato il bel libro "Un Uomo", quindi scripta manent) glielo torturò (e che torture!) a morte da un regime impiantato in Grecia proprio dagli USA.
      Quegli occhialoni neocon fanno strani scherzi...

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    8. nella mia pochezza intellettuale ho citato la fallaci perché il tema della crociata me l'ha fatta venire in mente in particolare per il libro la forza della ragione; e mi sono andato a rileggere alcune pagine che hanno toccato il mio emisfero cerebrale destro per la sua vicenda umana; che sia grande o piccola scrittrice non mi interessa ; senz'altro come lei stessa ammette ha commesso errori madornali , ma di non è questo che mi interessa ; mi ha attratto la sua vicenda intellettuale e umana di donna che si è confrontata fisicamente con le teocrazie islamiche e che ha osato parlare contro i sommi sacerdoti e in questo suo mancare di rispetto in questo suo sfanculare, da toscana verace, tutto e tutti, la sento molto vicina,molto attuale anche se non ha mai scritto nessun paper e non ha mai avuto peer review ; che poi fosse una grande scrittrice o una grande giornalista o nessuna delle due cose mi interessa 0 ese per caso lo era ,come parrebbe dalle vendite, ciò non esclude che possa essere anche stata una grande testa di cazzo ihmo

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  40. Carissimi tutti,
    siccome da queste parti siete tutti latinisti provetti, immagino che conosciate il motto latino "divide et impera". Se non lo conoscete, forse conoscete però l'aforisma del sommo Sun Tzu che recita "Quando il nemico è unito, dividilo".

    Se l'Occidente (Europa e USA) sono il nemico dell'Islam radicale che fomenta il terrorismo, l'Islam radicale ha interesse a creare divisioni nel campo nemico o, detto altrimenti, un'Europa divisa favorisce le azioni e gli interessi dell'Islam radicale.

    Se volete un'Europa divisa, sappiate che favorite l'Islam radicale (ma anche gli USA, Putin e la Cina) e che state remando contro l'interesse nazionale.

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    1. Non sono latinista, ma secondo me in questo caso sarebbe più appropriato: "Qui ventum seminabunt et turbinem metent".

      Il "nemico dell'Islam radicale" l'ha creato (e finanziato) l'occidente per motivi più petroliferi che religiosi. E lo sta cavalcando l'occidente per motivi più di politiche interne (tagli salariali, creazione di disoccupazione e cessioni di sovranità) che di religione.
      Io vorrei meno ingerenze occidentali, meno imperialismo USA&C., meno "nemici" da combattere "uniti".

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    2. Ti ho già invitato più sopra a spiegare in concreto quale parte di "Più Europa" sarebbe funzionale a eliminare o almeno mitigare gli effetti del terrorismo.
      Non sto parlando di motti latini o di Sun Tzu - sto parlando di azioni e politiche concrete.

      In particolare io non dico mica che non ci debbano essere alleanze di tipo militare o di intelligence (per inciso, Putin aveva già chiesto di collaborare con l'Occidente contro un nemico comune: l'ISIS e il terrorismo islamico).

      Le alleanze e le collaborazioni tra stati sovrani vanno benissimo o quantomeno, come per la Democrazia, non siamo ancora riusciti a trovare di meglio, con tutti i suoi evidenti difetti.

      Per cui la domanda rimane: in cosa dovrebbe avvantaggiarci tendere ad un super-stato federale (ammesso che sia quello cui miriamo) e accelerare il processo di integrazione politica/economica/militare?

      Gli Stati Uniti sono un grande stato federale. Questo non gli ha permesso di sradicare il terrorismo sul proprio territorio né tantomeno di annientarlo con il peacekeeping nel mondo. Operazioni, queste ultime, dove a volte hanno comunque partecipato anche altre nazioni, senza per questo dover prima farsi annettere dagli USA.

      Hai tu evidenza che - per fare un esempio - i Servizi Segreti Austriaci sapessero già tutto dell'attentato a Charlie Hebdo e non abbiano detto nulla ai Francesi per campanilismo? O vecchie ruggini sulle quote latte?

      Hai tu evidenza che la strage di Nizza si sarebbe potuto evitare se avessimo schierato un contingente di poliziotti Irlandesi sotto il comando unico della Supergendarmeria Europea che per questo semestre sarebbe stata comandata da un Direttore spagnolo?

      Io questo vorrei capire: in concreto se avessimo già ora un Esercito Europeo , una Intelligence Europea e una Polizia Europea, che caratteristiche dovrebbero avere per poter scongiurare gli episodi dell'ultimo anno?

      (Per concludere: io non so che lavoro faccia tu - ti invito a non sottovalutare gli effetti della Legge di Brooks e al fatto che non si applica solo al campo specifico in cui fu concepita dal suo autore, ma rimane valida in qualsiasi organizzazione, comprese quelle militari e di intelligence).

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    3. Aspe`, non ho capito cosa vuoi dire. Gli Stati Uniti sono amici o nemici?
      Dobbiamo unirci con gli SUA per combattere il terrorismo o unirci in europa occidentale per combattere SUA, Russia e Cina?
      E perche' dovremmo combattere SUA, Russia e Cina?

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    4. Anche la Russia, mi pare, contrasto' l'islam radicale in cecenia. Inoltre l'europa è divisa in stati...

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    5. Sempre simpatico il birbante Yanez, però stavolta troppo prolisso. Meglio le bordatine veloci di poppa; non ti scoprire troppo!

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    6. Se poi volete un'Europa VERAMENTE divisa, con ogni Stato ridotto a uno spezzatino+le normali rivalità interstatali, affidatevi sicuri e sereni alla UE, che lungimirante ha inserito, inserisce e continuerà a inserire nella medesima Europa molti milioni di stranieri, che per una normale reazione difensiva formano enclaves su base etnica e/o religiosa (la più celebre è Molenbeek, ma anche la nostra Prato non è da meno) dove la lealtà degli abitanti NON va allo Stato nazionale e/o alla UE, bensì all'etnia e/o alla religione e alle figure che le rappresentano, che a volte - spesso - sono direttamente collegate con potenze straniere che le finanziano in vista di fini tutt'altro che coincidenti con l'interesse degli europei (v. Repubblica Popolare Cinese, v. Stati arabi del Golfo e Casa di Saud). Si aggiunga poi che nelle dette enclaves usualmente prosperano e sono anche socialmente egemoni organizzazioni criminali, tra le quali la palma dell'antichità e della expertise va alle Triadi cinesi (grazie alle quali le Chinatown di tutto il mondo sono santuari inviolabili ed extraterritoriali come e meglio di ambasciate straniere). Tralsscio la predicazione della jihad islamica ad opera di imam salafiti pagati, come le moschee che dirigono, dai suddetti Stati arabi, perchè fin troppo nota.

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    7. Minchia,
      meno male che ero sdraiato,
      perché sennò mi ribaltavo giù dalla sedia dal ridere.
      Sunzù e l'Islamradicale
      il Tao ci vuole divisi!

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  41. Il prof. stuzzica.
    Ma Peter ormai è come una mascotte, il prototipo del troll, perché rispondergli?

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  42. Ottimo esempio dei paralogismi che la propaganda ci propina ogni giorno. Da manuale (1984) l'uso del Nemico come enzima compattante.

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  43. @Peter Yanez

    Dimmi che stai scherzando, su, ti prego.

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  44. registriamo che Pietrino è un fautore della teoria del "grande pennello"...

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  45. "Paro paro" la IV Crociata, dove un occidente riluttante ad combattere l' Islam, pensò bene di deporre l'Imperatore bizantino e mettere a ferro e fuoco Costantinopoli. Anche ai tempi gli alleati e i nemici seguivano la linea dell'opportunità del momento.

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  46. A ottobre ci "vorrà molta Europa" anche il Italia!
    Qui siamo i migliori almeno in Europa, quanto a strategie della tensione!

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  47. Carissimi tutti,
    nel ringraziarvi per l'attenzione che mi dedicate, vi devo però avvertire che non sono in grado di intavolare con voi discussioni articolate e argomentate e/o di giustificare le mie amichevoli provocazioni socratiche per il semplice fatto che non posso perdere ore e ore a rispondervi senza avere la certezza di essere pubblicato.

    Buona serata

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    1. Non svicolare. E soprattutto non cercare di farlo con lo straw man di una ipotetica "censura".

      Se sei veramente in grado di dare risposte articolate e argomentate puoi sempre pubblicarle sul tuo blog, con un link alla domanda qua.

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    2. Ce ne faremo una ragione... :)

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    3. Peter, vai sul sito "google.it", nel riquadro che appare scrivi "Socrate Wikipedia" e poi clicca "mi sento fortunato".
      Potresti leggere cose interessanti.
      E scopriresti quanto risulta ridicolo chiamare "provocazione socratica" l'affermazione di un'uguaglianza in forma di assioma come facesti prima.

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  48. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Già. L'emarginazione non è più di moda: roba anni '70. La collezione autunno inverno proporrà problemi psichiatrici in combinazione con lunghe gonne e abiti fiorati di tessuto fluido. Andrà molto pure lo scontro di civiltà indossato con corte giacche di shearling dalle tonalità dark, non dimenticando l'austerità con maglie oversize da portare con le sneaker, soprattutto al sud.



      https://it.m.wikipedia.org/wiki/Emarginazione

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    2. Colti e di buona famiglia: ecco chi erano i terroristi di Dacca

      Studenti nelle migliori scuole e università. Figli di famiglie ricche, dell’alta borghesia bengalese. Sono questi i profili di coloro che venerdì scorso sono entrati nel ristorante Holey Artisan Bakery di Dacca e hanno massacrato 20 persone, tutti stranieri, tra loro i 9 italiani. “Tutti istruiti, provenienti da famiglie benestanti, sono andati all’università e nessuno di loro ha mai frequentato una madrassa”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Asaduzzaman Khan, secondo il quale quei giovani sarebbero diventati militanti islamici perché ormai “è diventata una moda”.
      Il Bangladesh, che ha reso omaggio questa mattina alle vittime della strage nello Stadio dell’esercito della capitale, dovrà affrontare una volta per tutte la questione terrorismo islamico, dopo che per tanto tempo il governo ha negato la presenza di seguaci del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
      Ma ancora ieri il ministro dell’Interno ha mantenuto la linea portata avanti finora, rifiutando la teoria di possibili collegamenti con il terrorismo internazionale come l’Isis o Al Qaeda, ma parlando di un gruppo jihadista indigeno, il Jumatul Mujaheddin Bangladesh.
      Non tutto l’esecutivo, però, segue la linea di Khan e c’è chi come il ministro degli Esteri bengalese Shahidul Haque che non esclude contatti tra alcune cellule in Bangladesh e l’Isis o Al Qaeda, pur confermando che gli attentatori sono tutti interni: “Non vengono dall’Iraq o dalla Siria, sono giovani bengalesi, molti dei quali colti, con buone prospettive ed appartenenti alla classe media del Paese”.
      E mentre durante il secondo giorno di lutto nazionale la premier bengalese Sheikh Hasina ha deposto una corona di fiori vicino ai feretri che erano coperti dalle bandiere di Italia, Giappone, India, Usa e Bangladesh, il nostro Paese si prepara al rimpatrio delle nove vittime che dovrebbero essere in Italia già domani in tarda serata, dopo che ieri è atterrato nella capitale bengalese l’aereo inviato dal governo italiano con a bordo un gruppo dell’Unità di crisi della Farnesina e dello staff di Palazzo Chigi, che insieme all’ambasciatore italiano Mario Palma stanno portando avanti tutte le pratiche necessarie per prendere in consegna i feretri. E il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha interrotto la visita ufficiale in America Latina, sarà a presente a Roma per accogliere le salme italiane.

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    3. Qui una analisi precedente a Dacca e quindi pure a Nizza che vale la pena di leggere.

      http://www.internazionale.it/opinione/olivier-roy/2015/11/27/islam-giovani-jihad

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    4. http://www.internazionale.it/opinione/olivier-roy/2015/11/27/islam-giovani-jihad

      Ho letto l’articolo da lei suggerito. Interessante, soprattutto perché mi ha lasciato alcune perplessità. Ne elenco qualcuna citando il testo originale tra virgolette.

      “identificazione dei giovani con la causa palestinese”

      Chi sono questi “giovani”? E, soprattutto, quanti anni hanno? E’ possibile tentare un’analisi sociologica partendo da un soggetto così indeterminato? Dire “i giovani” è come dire “la Chiesa” o “i mercati”: terminologie talmente ampie e generiche che consentono al lettore di interpretarle con i contorni che preferisce e che scaturiscono spontaneamente dal suo immaginario. Quando si finisce, al giorno d’oggi, di essere “giovani”? Ai miei tempi (ormai posso permettermi di iniziare a parlare come i vecchi) la ricreazione finiva tradizionalmente con il servizio militare, quindi intorno ai vent’anni; quello era lo spartiacque e valeva per tutti, anche per quelli che il militare non l’avevano fatto e per gli imboscati: una sorta di rito di passaggio collettivo che creava un “idem sentire” intorno a quelle che erano le stagioni della vita. Ma oggi quando arriva il momento del passaggio dall’età giovanile alla maturità? Con l’ingresso nel mondo del lavoro (quanto mai aleatorio)? Con l’arrivo dei primi capelli bianchi? Oppure, visto che pare sia normale parlare di “un ragazzo di cinquant’anni”, con il raggiungimento dell’età della pensione e il conseguente ingresso nell’esercito degli improduttivi? “Identificazione dei giovani”: ma di quali soggetti stiamo parlando in termini anagrafici? Di teenagers con i turbamenti tipici dell’età adolescenziale o di sfaccendati ultratrentenni senza arte né parte?

      “Quasi tutti i jihadisti francesi appartengono a due categorie: i francesi di seconda generazione nati in Francia o arrivati quando erano bambini e i convertiti, che già nel 1990 costituivano il 25 per cento degli estremisti e che continuano ad aumentare (…) Teniamo presente che molti convertiti vengono dalle campagne francesi”.

      Il 25% di quanto? I toni dell’articolo, piuttosto apocalittici (con un incipit che non lascia spazio a dubbi: “La Francia è in guerra!”), sembrano fatti apposta per indurre nel lettore la percezione che l’estremismo sia un fenomeno in crescita inarrestabile, che finirà per travolgere tutto e tutti: peccato manchi qualsiasi indicazione utile a quantificare il fenomeno in termini assoluti. Ma quel “25%” (di cosa?), calato lì come un asso di bastoni, effettivamente riesce a fare un bel colpo sulla sfera emotiva del lettore, anche perché parrebbe essere riferito ai soli “convertiti”: ma davvero la campagna francese è così piena di autoctoni desiderosi di trasformarsi in tanti feroci Saladini? L’immagine dei “Paysans” degli anni ’50-’60 era quella di una coppia di contadini che, a bordo di una Citroën 2CV, trasportava cinquanta chili di patate ed un paniere di uova attraverso un campo arato. Senza rompere un uovo. Oggi i loro nipoti non hanno nulla di meglio da fare che convertisti all’Islam e vendicare le umiliazione subite dai Musulmani? ma quanti potranno essere questi fuori di testa? Purtroppo l’articolo non ce lo dice, ma il racconto resta. Nel frattempo resto dell’idea che, almeno per ora, abbia più seguito José Bové (o almeno spero).

      “ Non è una radicalizzazione dell’islam, ma un’islamizzazione del radicalismo”

      Vabbè: buonanotte amici della notte…

      .../...

      Elimina
    5. .../...

      “La loro è prima di tutto una rivolta generazionale. Entrambe le categorie hanno rotto i ponti con i loro genitori e con tutto ciò che rappresentano in termini di cultura e religione”.

      Mi sa che qui si parla di “rivolta generazionale” con la stessa leggerezza con la quale si parla di “generazione Erasmus”. La definizione di “rivolta generazionale” evoca i grandi fenomeni di massa eterogenei degli anni ’60 e ’70: ma il jihadismo di cui tratta l’articolo è davvero paragonabile, tanto per mettere un termine di paragone, con il ’68 francese? A mia impressione parrebbe di no, e l’autore non fornisce nessun dato per fare chiarezza in merito. Ma intanto il parallelismo evocativo-emotivo è fatto e la distorsione, a livello di percezione del fenomeno da parte del lettore, attivata.

      “i genitori musulmani degli estremisti francesi non capiscono più la rivolta dei loro figli. Come i genitori dei convertiti, anche loro cercano sempre più spesso di frenare la radicalizzazione dei figli: chiamano la polizia, vanno in Turchia a recuperarli, temono che i fratelli maggiori possano trascinare i più piccoli. In questo senso, lungi dall’essere il simbolo di una radicalizzazione della popolazione musulmana, i jihadisti creano e alimentano una frattura generazionale, spaccando in due le famiglie. I jihadisti finiscono così emarginati anche dalle comunità musulmane”.

      Passaggio interessante: questi “giovani” pare abbiano delle buone famiglie alle spalle. Stando così le cose, tali soggetti non sono diventati dei delinquenti perché emarginati, ma vengono emarginati perché sono dei delinquenti. Montanelli diceva che era contento di non avere figli perché quando fai un figlio non sai mai chi ti metti in casa: effettivamente il legno storto esiste e non se ne può dare sempre la colpa “alla società”. Purtroppo l’autista del Tir di Nizza sfugge da questo tipo di narrazione: era lui il padre di famiglia e anche i suoi figli erano sue vittime. Qualcosa non torna.

      In conclusione, mi pare di avere letto un articolo che vuole dare delle spiegazioni senza porsi l’onere di doverle dimostrare, fatto più per impressionare che per informare, un esercizio di apparente razionalità dove è tuttavia difficile distinguere la realtà dalle visioni oniriche dell’autore.
      Un esempio di quanto sia necessario porre una buona dose di attenzione nella selezione delle fonti.

      Mi faccia sapere le sue impressioni.

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  49. Non riesco, oggi, a leggere i numerosi e sicuramente istruttivi commenti, lascio il mio.

    E' difficile non cascarci, molto.

    Ci proverò.

    Paolo

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    1. Con permesso, mi rispondo.
      A qualche giorno di distanza dall'abominevole strage e dopo aver letto questo appello ho sentito suonare un campanellino da qualche zona recondita (purtroppo...) del mio cervello.
      Il quale cervello, in pieno pilota automatico (cit.), stava viaggiando a tutta forza verso questo pensiero: siamo praticamente in guerra (e lo siamo, non so con chi, ma la gente muore, qui e ora), ci manca anche il casino finanziario che seguirebbe ad un'implosione dell'eurozona o della stessa unione (minuscolo), speriamo non accada proprio adesso.
      *Questo anche perché mi pare chiaro, ormai, che finirà male, il germe infetto del nazionalismo, quello peggiore, ora si scorge chiaramente nei pensieri, negli atti e nelle dichiarazioni delle elites che sgovernano la Medusa europea, altro che populisti..
      Ed è li che ho unito i puntini, grazie al tuo prezioso warning.
      Mi spiace, soprattutto per me, che sia stato difficile, ma lo è stato.
      Buone vacanze.
      Paolo

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  50. Questa sera osservavo una lampada sterminatrice di insetti, ad ogni frittura me lo ribadivo sempre più! Utilizza quanto feromone vuoi, non ci casco...

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  51. Che gioverà l’aver d’Europa accolto
    sí grande sforzo, e posto in Asia il foco,
    quando sia poi di sí gran moti il fine
    non fabbriche di regni, ma ruine?


    Non edifica quei che vuol gl’imperi
    su fondamenti fabricar mondani,
    ove ha pochi di patria e fé stranieri
    fra gl’infiniti popoli pagani,
    ove ne’ Greci non conven che speri,
    e i favor d’Occidente ha sí lontani;
    ma ben move ruine, ond’egli oppresso
    sol construtto un sepolcro abbia a se stesso.

    Turchi, Persi, Antiochia (illustre suono
    e di nome magnifico e di cose)
    opre nostre non già, ma del Ciel dono
    furo, e vittorie fur meravigliose.
    Or se da noi rivolte e torte sono
    contra quel fin che ’l donator dispose,
    temo ce ’n privi, e favola a le genti
    quel sí chiaro rimbombo al fin diventi.

    Ah non sia alcun, per Dio, che sí graditi
    doni in uso sí reo perda e diffonda!
    A quei che sono alti princípi orditi
    di tutta l’opra il filo e ’l fin risponda.
    Ora che i passi liberi e spediti,
    ora che la stagione abbiam seconda,
    ché non corriamo a la città ch’è mèta
    d’ogni nostra vittoria? e che piú ’l vieta?

    [...]

    Disse, e a i detti seguí breve bisbiglio;
    ma sorse poscia il solitario Piero,
    che privato fra’ principi a consiglio
    sedea, del gran passaggio autor primiero:
    «Ciò ch’essorta Goffredo, ed io consiglio,
    né loco a dubbio v’ha, sí certo è il vero
    e per sé noto: ei dimostrollo a lungo,
    voi l’approvate, io questo sol v’aggiungo:

    se ben raccolgo le discordie e l’onte
    quasi a prova da voi fatte e patite,
    i ritrosi pareri, e le non pronte
    e in mezzo a l’esseguire opre impedite,
    reco ad un’altra originaria fonte
    la cagion d’ogni indugio e d’ogni lite,
    a quella autorità che, in molti e vari
    d’opinion quasi librata, è pari.

    Ove un sol non impera, onde i giudíci
    pendano poi de’ premi e de le pene,
    onde sian compartite opre ed uffici,
    ivi errante il governo esser conviene.
    Deh! fate un corpo sol de’ membri amici,
    fate un capo che gli altri indrizzi e frene,
    date ad un sol lo scettro e la possanza,
    e sostenga di re vece e sembianza."



    (Peraltro farsi cantori del Più Cristianità non sembra giovare alla salute mentale, povero Tasso...)

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