mercoledì 29 aprile 2015

Ad Ascanio, detto Iulo

(...perché nessuno, dopo, possa dire di non sapere. Come ho scritto a Landini, così scrivo ad Ascanio, detto Iulo...)


Caro Ascanio,

ieri un lettore di questo blog mi ha segnalato questo ennesimo manifesto di regime, la consueta accozzaglia di proclami luogocomunisti:

[1] l'euro pilastro del mercato unico (scemenza: per avere un mercato unico non occorre una moneta unica, e lo prova il fatto che a questo mercato aderiscono paesi che non sono nell'euro, nei quali sia il reddito che il commercio si sono sviluppati di più che nei paesi aderenti all'euro. Va anche detto che è una colossale scemenza vedere nel "commercio" un bene in sé: cosa c'è di intrinsecamente positivo nel mangiare un'arancia spagnola anziché siciliana? La visione liberista che fa del commercio un feticcio si scontra con il buonsenso e anche con la ricerca scientifica, ma di questo parleremo solo se vorrai...)

[2] l'Europa che ci ha dato la pace (scemenza: la pace ce l'hanno data le basi Nato, cioè il fatto che, volens nolens, avendo perso la Seconda guerra mondiale, i paesi dell'Europa continentale sono stati ricostruiti coi soldi degli Usa e quindi posti sotto tutela - in base al principio "pago pretendo!" - per costituire un blocco coeso che si opponesse al blocco sovietico, come credo tu abbia notato e possa ricordare);

[3] il rigore necessario per affrontare la crisi del debito (scemenza: la crisi che stiamo vivendo non nasce dal debito pubblico, come ho dimostrato fin dal primo, profetico, articolo di questo blog, e come due anni dopo - cioè due anni fa - ammise perfino il vicepresidente della Bce! L'auterità, intesa come taglio della spesa pubblica o aumento delle imposte, è quindi stata la risposta sbagliata, come avevo previsto, e infatti ha portato a un deterioramento dei conti pubblici, con un rapporto debito/Pil che è aumentato di 13 punti! Risposta tanto più sbagliata in quanto l'Italia non ha un problema di spesa pubblica eccessiva, come i dati dimostrano - e questa è solo una delle menzogne del potere, che smonto nei miei libri. L'attacco ideologico al debito pubblico è condotto allo scopo di sottrarre allo Stato il ruolo di intermediario del risparmio, che svolge gestendo pensioni, sanità, istruzione, ecc., costringendo i cittadini a rivolgersi ad assicurazioni private per permettersi sanità, pensioni e istruzione, cioè a mettere i propri risparmi nel circuito della finanza privata, come ho spiegato in Crisi finanziaria e governo dell'economia, e con maggior dettaglio tecnico, se interessa, qui. La nostra è quindi una crisi di debito privato, determinata da uno squilibrio nella distribuzione del reddito - i ricchi guadagnano sempre di più e i poveri sempre di meno, e quindi devono indebitarsi; una crisi amplificata dall'adozione di una moneta unica che ha avuto effetti distorsivi pesantissimi, come ho spiegato al Parlamento europeo e al Parlamento italiano - questi due discorsi sono a prova di politico, quindi credo che dovresti ascoltarli, se ce l'hanno fatta loro ce la puoi fare anche tu...).

Inutile dire che questa immonda silloge di scemenze è firmata dai soliti noti.

Spicca, ad esempio, l'adesione di Romano Prodi, la persona che, come ricordo nel mio blog e nei miei libri, ha apertamente confessato (sul Financial Times!) di essere consapevole del fatto che l'adozione della moneta unica in Europa avrebbe portato a una crisi, ma che la violenza di questa crisi sarebbe stata motore di una dinamica politica positiva, perché avrebbe condotto i cittadini europei a chiedere "più Europa". Ti accordo il beneficio del dubbio, e quindi per tua comodità accludo il link alla confessione di Prodi, uno dei potenziali fondatori di un improbabile "nuovo Ulivo" (daje a ride...).

Che la violenza economica fosse da considerare un instrumentum regni legittimo, che le tante vite spezzate, private di futuro, fossero da considerare, nelle eloquenti parole di Keynes, an inevitable incident in the scheme of progress, Prodi (sì, il tuo cofirmatario, caro Ascanio) lo pensava e lo diceva, e forse tuttora lo pensa (se non lo pensasse sarebbe libero di dissociarsi da se stesso), ma non è certo stato lui il primo a teorizzarlo. Come ho scoperto, grazie ai lettori di questo blog, che è un laboratorio di pensiero critico e di resistenza unico in Europa, l'uso della violenza economica era stato apertamente teorizzato dai cosiddetti "federalisti europei": un pugno di reazionari pagati dalla CIA prima, e dalla Commissione Europa dopo, per proporre (o, se del caso, imporre) ai paesi europei il modello statunitense di "Stati Uniti d'Europa": modello funzionale agli interessi del paese che ci teneva sotto tutela, si intende, ma non ai nostri, e questo per l'ottimo motivo che da noi, questo modello, non può funzionare.

Gli Stati Uniti d'America, infatti, non sono una federazione, ma una nazione. Noi non potremo mai essere una federazione, se non a patto di reprimere la democrazia, perché non abbiamo la possibilità di evolvere verso un modello di integrazione politica sovranazionale realmente partecipato, dato che ci manca uno strumento essenziale della dialettica politica: una lingua comune. E infatti quelli che propugnavano gli Stati Uniti d'Europa sono anche quelli che ci hanno detto in faccia che questo percorso politico serviva a porre le scelte economiche cruciali "al riparo dal processo elettorale". Del resto, tutte le federazioni "di successo" sono residui dell'esperienza coloniale britannica: Usa, Australia, Canada, India... dove la colonizzazione, quando non ha fatto tabula rasa delle culture indigene (Usa, Australia, Canada), ha comunque livellato culturalmente le élite al potere, dando loro un minimo comune denominatore culturale (la formazione nelle università britanniche: India). Ormai, che il Parlamento europeo sia il paradiso dei lobbisti e l'inferno della democrazia lo dicono tutti, non sono più solo...

Credo tu stia piano piano capendo cosa hai firmato, vero?

Bene.

Tu non mi conosci, e io ti conosco.

Ora ti spiego come e quando ho deciso di espormi. Ho deciso di farlo, io, che sono un membro delle élite, che ho appena salutato il consigliere economico della signora Merkel, che parlo quattro lingue europee, che vivo ai Parioli, che ho un lavoro tutelato, che ho fatto consulenza per banche e governi, che scrivo sulle riviste scientifiche del mainstream, ho deciso di espormi quando un mio collega, che decisi di chiamare Aristide, mi fece un certo discorsetto: "Sai, il popolo non sa dove dovrebbe andare, ma noi lo sappiamo, e abbiamo scelto l'euro per costringerlo a fare la cosa giusta". Insomma: il discorsetto di Romanone e dei federalisti europeo. Lo raccontai nel 2011 in un articolo sul Manifesto, articolo che molti presero come uno schiaffo in faccia: lo schiaffo che ti dà chi vuole che tu riprenda i sensi.

E molti hanno ripreso i sensi.

Molti hanno capito, grazie a me, quello che io stesso ho capito troppo tardi: che l'euro non è una moneta, ma un metodo di governo, un metodo fascista, perché antidemocratico (cioè funzionale alla compressione della democrazia) e classista (cioè funzionale alla compressione dei salari).


Ora, tu sei uno che per lavoro dà voce alle vittime di questa epocale strage di Stato: la recessione più catastrofica dell'intera (intera) storia italiana, che ci ha riportato indietro di diciotto anni (noi lo dicevamo alcuni anni fa: oggi cominciano ad accorgersene tutti: ti chiedo nel tuo interesse di apprezzare questo dettaglio). Alcuni lettori si sono quindi stupiti nel vedere la tua adesione a questa robaccia, che stravolge la verità storica, che mistifica la spiegazione che della crisi danno perfino i più autorevoli organi ufficiali, che propone delle non soluzioni ad esclusivo uso e consumo di quelle élite criminali per le quali la violenza economica era uno strumento lecito di coercizione politica, per le quali l'Europa è un'opportunità in quanto consente di sottrarre al controllo democratico della maggioranza dei cittadini le scelte dalle quali dipende il loro benessere.

Ma come! Io, che sono un fottuto aristocratico, mi trovo paradossalmente a combattere gli interessi del potere cui mi sarebbe così comodo appartenere, mentre tu, figlio del popolo (o presunto tale, non conosco la tua biografia), firmi i manifesti del potere?

Scusami se sono malizioso, ma sai, io non sono uno di quelli "der popolo", che tu difendi. Da fottuto aristocratico ho letto tanti libri senza figure, e ne ho anche scritto qualcuno, che sta cambiando la testa di tante persone: ho letto troppo Proust, troppo Balzac, e quindi l'apparente paradosso di un intellettuale che si indigna per i call center ma sta muto sull'euro non mi ha stupito più di tanto (mentre avrai visto lo stupore, la costernazione dei miei 20 - mila - lettori!).
 
Perché certo, è vero: per le persone insieme alle quali hai festeggiato il 25 aprile chi si schiera dalla parte del popolo è populista, a meno che, però, non lo faccia con le debite forme...

Chi potrebbe non commuoversi sentendoti raccontare, col tuo talento di attore, le vicende degli umiliati e offesi? Se non piangi, di che pianger suoli? Le tue pittoriche (e un po' buoniste, if I may) descrizioni del sintomo, fanno la gioia dei simpatici e repleti borghesucci piddini, cui un po' di indignazione, di sera, smuove la bile, facilitando la loro digestione, e placando le loro coscienze. Al "penso quindi sono" hanno sostituito il "mi indigno quindi sono di sinistra", e tu in questi li aiuti, oh, come li aiuti! I tuoi racconti sono perfetti: c'è tutto: nessuno come te sa esprimere lo squilibrio di forze fra oppressi ed oppressori. Oddio, per la precisione dovrei dire che c'è quasi tutto. Una cosa in effetti manca. Tu aderisci, e fai aderire, emotivamente, alle vicende degli umiliati e offesi, ma manca, nel tuo racconto, un qualsiasi accenno alle cause delle offese e delle umiliazioni. Cosa rende così mortifero e devastante questo capitalismo? Cosa ha distrutto, qui in Italia, il tessuto industriale e la speranza di intere generazioni?

Su questo, sulle logiche del capitale, su quanto l'integrazione finanziaria (cioè la possibilità accordata al capitale di fare il porco del comodo suo senza alcun controllo né amministrativo né politico) stia opprimendo il lavoro, non mi sembra che tu ti esprima, forse perché se lo facessi passeresti dalla cistifellea al cervello dell'ascoltatore, con risultati potenzialmente destabilizzanti per il potere, che quindi non ti accoglierebbe più a braccia (semi)aperte, ma tenderebbe ad emarginarti, come sta provando (senza riuscirci) a fare con me

Perdonami, sarò sincero, anche al rischio di essere repellente (nel senso di repulsivo)! Vedi, io di quelli come te, che si commuovono per le sorti degli umili dalle televisioni dei potenti, ho sempre diffidato un pochino. Mi perdoni, vero, questo atteggiamento sospettoso? Se ho torto lo riconoscerò: mi succede così di rado che farlo mi costa molto poco. Sarei lieto di poter ammettere il mio torto: mi eviterebbe di litigare con la mia compagna, che ti ammira tanto e che tu conosci! Ma il potere, chi ha letto libri senza figure, lo sa come funziona, e non è che ci voglia poi molto a capirlo: basta pensare che ogni monarca ha il suo giullare, al quale è permesso di dire cose scomodissime, purché resti dentro al recinto.

È uno scambio vantaggioso per entrambi: il potere canalizza il dissenso, e il giullare monetizza il dissenso.

Nei libri che ho letto c'è scritto che il potere traccia un recinto, e nei libri che ho scritto spiego che oggi il recinto è l'euro.

Se hai avuto la bontà di leggere il materiale che ti ho linkato credo che anche tu, come decine di migliaia di italiani, sarai d'accordo con me.

Ora, io sono fortemente avverso all'uso della categoria di "buona fede" o di "sincerità", per almeno un paio di motivi. Il primo è la mia forma mentis scientifica: a me interessa ciò che è misurabile. Le intenzioni non lo sono, i risultati sì. Il secondo è la mia umiltà, che è ben nascosta, lo ammetto, ma c'è: la buona fede riguarda Dio. Quindi, a me, sinceramente, se tu abbia firmato quella merda coscientemente o incoscientemente, se tu sia organico al potere che ci opprime per motivi venali o per intimo convincimento, non interessa, non mi sembra rilevante.

Quello che invece è rilevante è che tu sei, per tanti motivi, un'icona di quella poltiglia buonista che si ritiene "di sinistra" e che, avendo le terga sufficientemente protette (per ora, perché fra un po' la scure della crisi si abbatterà su di lei) evita di mettere in discussione le proprie certezze ideologiche, e assiste imperterrita al massacro dei suoi prossimi, dei suoi concittadini, pensando che tanto a lei non toccherà mai, inveendo al grido di "Fascista! Populista! Nazionalista!" contro chiunque dica ciò che è nei libri di economia, ovvero che l'esperimento di integrazione monetaria europea, antistorico e distopico, è stato e sarà foriero di morte fino a quando non si deciderà di porvi fine.

Il problema non è se, ma quando e come, e quanto democratico sarà il "come" dipende da quanto gli intellettuali avranno saputo contribuire a creare una coscienza di classe.

Ripeto, caro Ascanio: tu sei, per tuo merito (cioè perché sei bravo), un'icona (dentro al recinto, certo, ma pur sempre icona), e in quanto tale incombe su di te una responsabilità morale: quella di essere coerente con te stesso e di passare dalla compassione per le vittime alla denuncia dei carnefici.

Io su Twitter mi sono espresso in modo un po' sommario, affidandomi al mio pregiudizio, che raramente falla, ma posso aver fallato, e allora, caro Ascanio, se sei veramente disposto a metterti in gioco, come mi ci sono messo io, per difendere i più deboli, dovresti fare due cose.

La prima l'hai già fatta (anche se, forse, si potrebbe fare di più): dissociarti da quella merda nella quale ti hanno coinvolto "a tua insaputa". Una frase un po' alla Scaiola, ma insomma, se è stato incastrato DSK, puoi essere stato incastrato anche tu. Ora però sei di fronte al tribunale dei social: il paese è piccolo, la gente mormora...

La seconda è un classico: RTFM, ovvero Read The Fucking Manual. Dai una letta, caro Ascanio, al Tramonto dell'euro, e a l'Italia può farcela. Qualcuno te li porterà. Poi starà a te decidere cosa fare. Tu hai un grande potere, e da un grande potere derivano grandi responsabilità. Se tu volessi contribuire al progetto di questo blog, quello di aprire gli occhi agli italiani, incontreresti enormi difficoltà, cercherebbero di massacrarti, ma avresti anche, ti assicuro, enormi soddisfazioni. Perderesti, forse, l'ospitalità della Dandini di turno (ma questo sistema non può tenere, Ascanio, fidati, e quindi la tua eclissi durerebbe poco): acquisteresti però la stima di decine di migliaia di italiani i quali hanno bisogno che qualcuno, a sinistra, dica cose di sinistra.

Certo, prima bisogna capire, bisogna studiare.

Non è stato facile nemmeno per me, che sono del mestiere e che avevo intuito decenni or sono che la fregatura c'era (e l'avevo anche scritto, come tanti altri prima e dopo di me). Convincere Fassina è stato relativamente facile: lui viene dalla Bocconi e dal Fmi, sono sicuro che aveva capito tutto prima di me, anche se non poteva dirlo, e comunque ora si sta esprimendo. Ancora più facile è stato convincere i tanti umili, quelli le cui vicende tu narri. Ti faccio questo esempio per farti capire che tendenzialmente io sarei "de sinistra", come te, capisci? Per rassicurarti, insomma. Se dopo aver letto i miei libri (e dopo essere state sconfitte politicamente) queste persone non ce la fanno più a mentire, questo qualcosa vorrà pur dire, no? Ad esempio, vorrà dire che per chi decidesse di cominciare a dire la verità ci sarebbero spazi, per ora risicati, ma in futuro sempre più ampi, di copertura politica.

Te lo dico solo nel caso che ti interessi...

Con una cosa come questa, caro Ascanio, si può fare un ottimo spettacolo. Io so scrivere e tu sai leggere: ci sono spazi per una collaborazione proficua.

Pensaci.

Non fare l'errore che fanno i politici. Loro pensano che siccome la crisi sembra finita (ma non lo è) questo non sia il momento per parlare di economia. Non è vero. Proprio ora, e proprio perché i toni si sono abbassati, questo è il momento per costruire capitale politico, per intervenire nel dibattito rinnovando le categorie culturali, aprendo a chi ci ascolta - e sono tanti - nuove prospettive. Il potere ha abbassato la guardia, proprio perché pensa di aver sedato i moti. Approfittiamo di questa finestra di relativa tranquillità per esprimerci: quando i nodi verranno al pettine, noi, da intellettuali, avremo la coscienza a posto, avremo la consapevolezza di aver fatto il possibile per far maturare i nostri concittadini, per favorire il processo democratico; loro, i politici, se avranno parlato chiaro adesso potranno dire dopo, appunto, di averlo fatto (e non sarà vantaggio da poco rispetto a chi ancora oggi, contro ogni evidenza, continua a mentire, proponendo un modello economico, politico e sociale distopico).

La vera battaglia per la democrazia, caro Ascanio, non è politica, è culturale, e in questa battaglia gli intellettuali sono arruolati per definizione, che piaccia loro o meno.

Io e te siamo in guerra, carissimo, e stiamo già combattendo, anche se magari non sempre ce ne rendiamo conto.

Tu da che parte stai?

La risposta la daranno i fatti.

Tuo,

Alberto


P.s.: questo è stato l'ultimo compleanno del mio blog, così ti fai un'idea. Se vuoi partecipare al prossimo, credo che molti ne sarebbero lieti. Sentirti leggere Il romanzo di centro e di periferia, o magari Eurodelitto ed eurocastigo, o, perché no, Il trotzkista e il liberista, sarebbe, appunto, un fatto. Nota bene: non ti sto chiedendo di farlo aggratise! Io ho pagato molto, di persona, per la mia battaglia, ma grazie a Dio posso pagare chi lavora per noi...

89 commenti:

  1. Per non lasciare nulla di intentato.
    D'altronde se i politici pensano che la crisi sia finita sono proprio marziani.
    Meglio interloquire con un terrestre.
    A trovarlo.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Al contrario di me che sono un suo lettore affezionato, non credo che Celestini avrà mai voglia di leggere tutta la sua filippica. Ma magari mi sbaglio, a me succede spesso.

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  4. "Ti faccio questo esempio per farti capire che tendenzialmente io sarei "de sinistra", come te, capisci? Per rassicurarti, insomma."

    Delizioso. Ma tutto l'articolo è grande. Stanotte partiranno molte mail…
















    P.s.: ah dimenticavo, finalmente ho capito il significato dell'espressione "pugno di fero in guanto di velluto"… grazie (anche) per questo!










    P.p.s.: e comunque so' proprio bbeato: chi c… è Ascanio Celestini?!?

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    1. Oh, chi si... rivede! Ciao Marco neanc'io zo chi è 'Ascanio.. ma non è che il prof. è un po' troppo morbido? Uno un po' onesto e minimamente intelligente dovrebbe aver già capito senza bizogno di spiegazioni ulteriori, ti pare? Anzi sono loro i principali colpevoli di tutte queste menzogne continue, ripetute fino allo sfinimento : io non ne posso più e non ho più parole... ciao baci uno anche prof.

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    2. Dicevo, ciao Marilena (l'aifon mi ha troncato il seguito), guarda che il prof in questo post è stato tutt'altro che morbido, tutt'altro! E' proprio quando adotta quel registro accomodante/propositivo che si sente scorrere sottotraccia un'incazzatura potente e a stento trattenuta e un disprezzo o - direi più precisamente - uno schifo, una repulsione quasi, per il tipo umano del piddino d'asini-stra (questo ovviamente riferito non al destinatario del post, ma al suo inclito pubblico).
      Baci anche a te e uno, of corz, anche al maestro.

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  5. piccolo OT (visto che tra unione monetaria, TTIP, Ucraina etc gli Stati Uniti centrano molto)

    nuovo step contro la RUSSIA, tolto il codice SWIFT alla banche in Crimea!!! Uguale isolamento bancario dal mondo

    http://rt.com/business/253649-crimea-payments-blocked-swift/

    tornando in topic, condivido l'appello anche se tristemente ne conosciamo l'esito...

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  6. La citazione pop "da un grande potere derivano grandi responsabilità" è plendida! (Lo sfigatissimo uomo ragno è stato sempre il mio supereroe preferito... )

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  7. Mirabile sintesi di tutto il cammino da lei segnato in questi anni.
    Fossi in Celestini sarei gratificato di ricevere una simile lettera contenente l'invito ad unirsi ad una lotta essenzialmente di verità e radicalmente antisistema.
    Se è quel che sembra non potrà ignorarla e fornire per lo meno un qualche riscontro.
    Cordiali saluti

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  8. Mi spiegate chi è Ascanio?????
    Un altro post magistrale, che ho fatto leggere a un collega piddino, e la risposta è sempre quella: con la lira pagheremo la benzina 5.000 lire al litro, la nostra moneta sarebbe carta straccia, il debito pubblico sarebbe esploso. Ricordargli solo qualche problema provocato dall'euro non serve a smuoverli. Io comunque non mollo e provo a convincerli. Grazie Prof.

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  9. Ascanio Celestini? Non ci posso credere, che delusione.....

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  10. Anche se col tempo, ma più con la rabbia, ho imparato a leggere i libri senza figure, anche queste ultime hanno il loro fascino e qui è il caso.

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  11. Una perla partorita dalla molesta "piddinitas" di Jovanotti (a 49 anni, per lui sarebbe più appropriato Anzianotti): "A me piace l'Europa, la moneta unica. Io vorrei una moneta unica mondiale. L'Europa è il mio progetto, è quello a cui tendo."

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    1. Ecco: per una roba così credo e spero che sia stata emessa fattura.

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    2. Purtroppo io invece penso che l'abbia detta perche' ci crede, e' il fogno euromondialista.

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  12. C'è un refuso: “L'auterità, intesa come taglio della spesa pubblica..“

    Just my 2 cents..

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  13. Non mi pare che Ascanio Celestini possa essere annoverato come una presenza stabile nel Pantheon del PDismo culturale italiano. Certo, negli ultimi anni i suoi lavori sono stati (ri)pubblicati da Einaudi e Feltrinelli, Espresso-Repubblica sta pubblicando in DVD i suoi lavori, ma il successo (che come diceva Pasolini, e condivido, è sempre una brutta cosa per un uomo) mi pare che sia cosa piuttosto recente, sull'onda della trasposizione cinematografica di una sua opera teatrale.
    Del resto il suo bellissimo lavoro sugli emarginati, meglio dire i reietti di questa società (non tanto i lavoratori dei call center, ma quelli che in molti avrebbero difficoltà anche soltanto a considerare esseri umani), non mi pare che abbia sortito comparsate o la notorietà nei salotti televisivi, anzi, più che "compreso" io ho avuto l'impressione che il suo lavoro sia stato strumentalizzato dall'ipocrisia di sinistra.
    Ascanio è un autore di grande talento e notevole capacità di introspezione, oltre che innovativo nella sua prosa, non è semplicemente un attore.
    Non so... capisco lo scopo di questo articolo, e anche il tono un po' provocatorio, ma io sinceramente ho avuto l'impressione che lei abbia sparato ad alzo zero per il timore di non colpire il bersaglio.
    La situazione però è grave, non c'è dubbio... sono convinto che Ascanio rifletterà su quanto sta accadendo.

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    1. Ma credete davvero che sta gente possa avere un rigurgito di coscienza e preoccuparsi VERAMENTE del popolino? Ieri sera ho preso una ragazza a Fiumicino andava a Monteverde (un quartiere di Roma) siamo abbonati paga mamma con il buono taxi ....io non c'è problema arriviamo carichiamo la mamma indovinate chi?? Si la sunnominata Dandini tappa successiva un'ottima ristorante lì in zona...... pensate davvero che sta gente si preoccupa del popolo pena la decadenza di tutti i vantaggi acquisiti al servizio del sistema?...Ripeto prof. Sono veramente sconsolato coma e che ca.....o dobbiamo fare per smuovere qualcosa..

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    2. Vincenzo non è questa la logica di questo blog...altrimenti ricadiamo nell'assurda utopia di Grillo alla ricerca di una onestà che pochi esseri umani possono permettersi di sostenere fino in fondo...tra un po' vedrai che pure loro inizieranno a rubacchiare!

      Lo sappiamo benissimo che del popolino non gli frega assolutamente niente, si fa leva sul loro egoismo...

      Quello che si cerca di far capire alla nostra classe dirigente è che se vogliono continuare a stare "comodi" devono portare questo paese fuori dall'euro!



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    3. Comunque a me spiace moltissimo vedere tra i firmatari di quel manifesto il nome di Salvatore Settis. Spero che qualcuno che gli è vicino gli faccia capire il senso della cosa, magari Giacchè che immagino lo conosca di persona da normalista.

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  14. Sarebbe bello se Ascanio Celestini accettasse l'invito, c'è davvero un gran bisogno di contrastare un'infame propaganda propalata nei modi più subdoli.

    Ad esempio la puntata odierna (29/04/2015) de Il tempo e la Storia, La scala mobile, presenta il referendum per ripristinare l'indicizzazione dei salari all'inflazione come una battaglia conservatrice (come se conservare qualcosa di buono sia sempre e comunque disdicevole).

    Notare l'incoerenza logica del discorso: prima si ricorda che il sistema aureo (convertibilità del dollaro in oro) è saltato, poi che il prezzo del petrolio è quadruplicato nel '73; in seguito, non si capisce bene perché, sul banco degli imputati, come causa dell'inflazione galoppante, ci finisce la scala mobile, il motore di questa spirale perversa (sappiamo che è una lieve imprecisione).

    Notare altro dettaglio: sembra una puntata di economia acconsente il conduttore, ma bellamente se ne fottono e in studio c'è uno storico (non dell'economia, ma sicuramente anche lui sarà liberista a sua insaputa) che afferma che quella battaglia [contro la scala mobile] è stata giusta e di passaggio elogia Beniamino Andreatta (il famigerato divorziatore del Ministero del Tesoro dalla Banca d'Italia, cioè quello che ha divorziato per decreto la politica monetaria dalla democrazia). Il contagio della svolta liberista, che, dopo l'incubazione in America Latina, appesta più o meno tutti i paesi avanzati, viene presentato come la solita TINA.

    Infine, notare come le parole d'ordine della sinistra (nonostante il PCI fosse per il sì al referendum, quindi per il ripristino della scala mobile, a differenza del PSI) e del sindacato di allora erano (già): austerità, lotta agli sprechi, alla spesa pubblica improduttiva

    P.S.: nella tramissione viene ripreso un dibattito televisivo fra il sindacalista Giorgio Benvenuti e Giorgio La Malfa: sarei curioso di sapere se La Malfa ha cambiato idea riguardo la scala mobile.

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  15. Professore, ma perche' lei da' tutta questa importanza ad un Ascanio Celestini? E chi sara' mai? Sara' che non faccio vita "mondina" ...

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    1. È uno bravo e ascoltato dai piddini. Sarebbe utile capisse.

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    2. Su una cosa non sono d'accordo...deve venire aggratis

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    3. "Su una cosa non sono d'accordo...deve venire aggratis"

      ... e in ginocchio (i ceci li pago io).

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    4. Strisciando per terra e col viso visibilmente affranto e dispiaciuto.

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    5. non credo che lo farà , mi stupirei davvero molto se ascoltasse un simile appello, non credo proprio gli freghi un cazzo dell'euro e compagnia...

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    6. Caro @gransage,

      al #goofy3 Sergio (Cesaratto) ha detto una cosa che sento profondamente giusta: ormai chi voleva capire ha capito. Intuisci l'implicazione? È semplice: vuol dire che quando io chiamo qualcuno, a me interessa abbastanza poco che risponda. Io dalla mia ho la storia, e di avere anche il simpatico Ascanio me ne batto, te lo dico con la delicatezza che mi rimane dopo una giornata di lavoro. A me basta solo che poi, dopo, siano pochi a poter dire "io non sapevo" o "io eseguivo gli ordini". Ogni persona che riceve una lettera da questo blog non potrà dirlo. Da oggi il simpatico Ascanio non potrà dirlo. Punto. Noi andiamo avanti per la nostra strada, e così come tutti aspettano il nostro schianto, noi aspettiamo il loro. Ci siamo capiti, no? Sed de hoc satis. Se l'uomo è intelligente, lo dimostrerà.

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    7. Prof. Ma non è meglio Paolini, di Celestini? Celestini mi ha sempre dato l'impressione di finto. (Ma anch'io posso aver fallato).

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  16. Al di là di tutto, questo post è bellissimo. Una sintesi perfetta, chiara e appassionata. E sincera.
    Vabbè, mi fermo qui che è sempre meglio non esagerare con i complimenti. Spero che colpisca anche Ascanio Celestini (che a me personalmente piace, soprattutto per il suo tocco surreale) quanto ha colpito me (d'altra parte, che sempre solo io ho da esse colpita dar prof? Gli altri mai? E che cavolo...)

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    1. Come? Ma io sono colpitissimacolpitissima...

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    2. No, no... certi colpi (di spigola) li ho presi solo io, contessa... Ci avrei in mente uno di quei lipoacrostici...;-) Si ricordi che qui a Pastrufazio la si attende sempre, btw...

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    3. Colgo l' occasione per dirti BENTORNATA NAT!

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    4. Grazie Erik. Anche a me fa molto piacere rileggerti e in generale ritrovarti.

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  17. Un altro post (l'ennesimo) da incorniciare.

    Certo che se Celestini avesse la voglia e la pazienza di seguire tutto il percorso che gli hai indicato nel post attraverso i link, capisse e saltasse il fosso, sarebbe un bel colpo.

    Temo invece che data la sua frettolosa adesione al manifesto "New Deal 4 Europe" quanto la sua altrettanta frettolosa retromarcia, lo collochino nel girone dei "superficiali in economia", quelli che vanno per sentito dire.
    Però un tentativo andava fatto.

    Io sono scettico, ma vedremo.

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  18. Di recente ho provato a contattare un`altro artista diciamo, intuitivamente ddesinistra, Natalino Balasso, che nella sua pagina FacciaLibro spesso pubblica spezzoni video molto esilaranti, dove prende in giro le storture e le contraddizioni dei politici, o le ipocrisie dell`informazione mainstream nel caso di eventi particolari e tragici.
    L`ho contattato perche` in uno dei suoi video in cui prendeva di mira il buon Salvini, massacrandolo per le affermazioni tipiche della lega che un buon comico ddesinistra deve stroncare di default, ma utilizzava la sua ironia e satira sbeffeggiando anche l`idea di salvini di sostenere e promuovere l` uscita dell`Italia dall`euro.
    Gli ho scritto una email cui non ho ricevuto risposta, e ne sono francamente rimasto deluso: si e`dimostrato l`ennesimo pseudo intellettuale ddesinistra che a parole pretende di difendere l` elettorato che il proprio partito di riferimento ha invece da anni deciso di abbandonare...senza comunicarglielo peraltro!
    Sono convinto che questa lettera aperta a Celestini dovrebbe essere inoltrata anche a tutti gli altri artisti, di area sinistrorsa, per conoscenza, con preghiera di fare uno sforzino di impegno per leggersi i 2 testi di cui sopra, e fare finalmente outing sul tradimento della propria elite di riferimento.
    Altro attore che piacerebbe sentire a proposito e` Crozza....con la visibilità`che ha...problemi a massacrare renzi bersani e co. non ne ha...

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    1. Questo è il muro dei giusti. Ci ricorderemo di chi ci avrà aiutato. Io so come ho fatto a prendermi la mia visibilità. Come abbiano fatto gli altri lo sapranno loro. Balasso è simpatico.

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    2. Cazzo, ma dove vivo? Neppure questo so chi sia

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    3. Io Balasso me lo ricordavo, più che come intellettuale, come comico di Zelig. Tra i suoi personaggi, memorabile l'attore porno. Qui un video di una sua performance (dal minuto 1.30) Video Balasso

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  19. uno bravo? mah.... e come mai a 6 anni dalla crisi è ancora nelle secche della retorica eurista?

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  20. Nell'ultimo paragrafo ps:... il rimando al compleanno del blog e quello successivo al romanzo di centro e di periferia sono errati. Per tutto quello che fa grazie!

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  21. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-84fd7960-0807-4d51-94be-813b0f0a1bb0.html

    Ecco, questo sarebbe un buon tema per Ascanio.
    A patto che si faccia dare una buona consulenza dal prof. Se non altro per comprendere come il quarto Paese industriale d'Europa preferisca pagare 70 euro al giorno alle cooperative piddine, piuttosto che 20 alle famiglie sfrattate. E non venite dirmi che è colpa della corruzione ecc. ecc.

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  22. So tutti euristi col culo degli altri

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  23. "Se vuoi partecipare al prossimo, credo che molti ne sarebbero lieti. Sentirti leggere Il romanzo di centro e di periferia, o magari Eurodelitto ed eurocastigo, o, perché no, Il trotzkista e il liberista, sarebbe, appunto, un fatto. Nota bene: non ti sto chiedendo di farlo aggratise!" Spettacolare proposta. Non tutto il male vien per nuocere con un assist del genere.Mi auguro risponda. Lettera appassionata e commovente grazie.

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  24. Caro professore, lei è uno stratega e io una passionale.
    Penso di aver capito il suo spirito e spero, da pragmatica, che porti qualche risultato.
    Non è quindi mia intenzione criticare la sua lettera, né tantomeno le sue intenzioni, tuttavia a me tutte queste mani tese verso artefici, collaborazionisti e giullari, idealmente, non piacciono.
    Non mi piace che si offrano occasioni facili a chi avrebbe dovuto avere le capacità di capire da solo e non lo ha fatto, anzi ha tratto vantaggio a non capire.

    Celestini dovrebbe espiare, non me ne frega se legge bene e ha un ascendente sulla nicchia sinistra (NON di sinistra), nicchia che non sembra neppure intellettualmente brillante se nel 2015 sta a questo livello.
    Se l'importante è il numero, tanto vale che scriva a Crozza.

    "chiedo scusa, mi hanno incastrato, era una manifestazione come altre alle quali partecipo..."
    Ma a che cazzo di manifestazioni va? E chi lo invita almeno lo sa?
    E soprattutto: ma dove è vissuto negli ultimi 5 anni (se fosse così intelligente come vuol far apparire, direi negli ultimi 20 anni).
    Niente pasti gratis ai giullari.
    Celestini deve fare il mea culpa ed esserle grato per l'occasione che le sta offrendo e per i consigli che le ha dato. Qui, pubblicamente, su questo blog.
    Altrimenti è solo quello che sembra.

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    1. Marie Antoinette, questo ti metterà in grave contrasto con la mia spoa morganatica (Rodelinda)... Comunque su una cosa sono d'accordo: tutto è come sembra. Ma come sembra?

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    2. condivido le parole di silvia anche se l'idea di diffondere il verbo attraverso con uno spettacolo teatrale potrebbe essere divertente e utile ... tipo ridendo castigo i mori

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    3. A proposito di "legge bene":

      mi propongo per eventuale voce femminile.
      Nella lettura e nella recitazione mi è stata sempre riconosciuta una certa espressività, ho discreta voce e buona (pare) dizione.

      Ex attrice dilettante (ex nel senso che il mio piccolo gruppo non ha più un posto dove provare), partecipo dal 2008 al Bloomsday, lettura pubblica di brani dell'Ulisse di Joyce il 16 giugno, organizzato ogni anno dal prof. Massimo Bacigalupo, anglista, docente universitario, traduttore.
      Per lettura pubblica di altri testi letterari ho ricevuto le congratulazioni di un doppiatore televisivo e cinematografico di alto livello (vabbe', è pure un mio ex compagno di classe, ormai romano da molto), che a suo tempo lavorò con Nando Gazzolo.


      Ma è evidente che il massimo "per la causa" sarebbe Celestini che, coinvolto se stesso, si porta dietro un'attrice professionista di area pidina.
      Nel caso, ritiro la candidatura, perché "Ubi maior..."


      Ma solo in questo caso.

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    4. Oh Signur prof, nella versione "bel Rosino" proprio non ce la vedo!

      :-))))

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    5. Adriana 29 aprile 2015 22:39

      "Ma è evidente che il massimo "per la causa" sarebbe Celestini che, coinvolto se stesso, si porta dietro un'attrice professionista di area pidina."

      Gentilissima, mi permetto di dissentire. Preferisco un'interprete estemporanea, acqua e sapone…

      aletta-ocean-takes-an-intimate-bubble-bath-7.jpg

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    6. Me too, Alex.
      Proprio bella la canzone, mi piace da matti! E combinazione
      l'ha cantata anche uno originario delle mie parti.

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  25. ma chi è Ascanio Celestini? Se si tratta di un nuovo intellettale di sinistra allora, no grazie, dato che ne abbiamo avuti già troppi,anzi una valanga,una marea ; ma basta con gli intellettuali, fanno solo danni e poi se uno non sa fare un cavolo o fa l'intellettuale di sinistra o il politico, nun te regghe più!

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  26. Così.

    Cara Roberta, per te mi sono (quasi completamente) astenuta dal turpiloquio.
    Spero che apprezzi lo sforzo e la sincerità.

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  27. a me gli spettacoli di ascanio piacciono molto, spero tanto che legga, studi e che si schieri chiaramente dove vorrà lui senza superficiali firme a caso. una possibilità di redenzione la si dà a tutti, o quasi tutti. Un altro che mi piace è marco paolini, chissà... la scrematura continua

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  28. ho già scritto qui una volta che "eurodelitto ed eurocastigo" per me è un capolavoro.
    Come questo post è un capolavoro di sintesi che raccoglie in poche righe tutto il blog.
    Prof, lei ha messo la sua arte e la sua cultura al servizio di una buona causa come questa, è un lavoro pesante, ma non è solo.

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  29. @Silvia
    Se dovessimo aspettare i mea culpa..
    un piddino non lo farà mai.

    E cmq, abbiamo di fronte un progetto devastante ma ambizioso, frutto di investimenti ingenti.
    E in Italia penso che Renzi sia l'epilogo di un crescendo che obiettivamente non oso pensare possa avere altri peggiori di lui.
    Gli obiettivi devono essere altri.. scusami!

    La cattiveria che sta emergendo in certe persone è paurosa.
    poi se uno cambia registro e non chiede scusa, amen!
    ma intanto che cambi registro e si sappia che il mondo reale è un altro.
    Ho sempre "denunciato" questa sinistra moralizzatrice.. e poi dico, ma avessero mai spiegato come vanno le cose e come si risolvono!
    solo proclami.

    Però.. però non abbiamo tempo né possiamo permetterci tribunali dei "poveri"

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    1. Caro Valsandra,
      se dovessimo aspettare i Celestini... (con o senza me culpa)
      Se Bagnai dice che lo paga, vuol dire che è sicuro che non verrà.
      Non prima che l'attuale regime si sia schiantato, almeno.
      E dopo gli sbatteremo la porta e la lettera in faccia.
      Non voglio nessun tribunale: a 'sti menestrelli con velleità intellettualeggianti un processo sarebbe dargli troppa importanza.
      Gli auguro che nessuno lo caghi neanche di sghembo. Non che gli cambi più di tanto la vita, già adesso lo conoscono in 4 o 5.

      Su Renzi non avrei mai immaginato che un solo essere vivente potesse raggruppare tutti i difetti del Berlusca e del PD nello stesso corpo.
      Ma anche con Monti, Fornero & c. credevo si fosse toccato il fondo.
      E lo avevo creduto già con Prodi.
      Per me abbiamo tempo di schiattare tutti prima che costoro (uno vale l'altro) cambino registro.
      Sei troppo ottimista.

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  30. Devo prendere atto che 10 anni di tv spenta .... mi hanno relegato ai margini della società. Sono rimasto ai Fazio, Benigni, Crozza che vorrei avere tra le mani soli 5 minuti... e sarebbero i loro ultimi 5 minuti. Forse sono un pò violento ma sapete, oggi è scaduto il mio contratto da precario e non si può rinnovare, di assunzione non se ne parla nonostante i risparmi sui contributi, quindi se permettete, me rode un po il culo. Se come sospetto è rimasto tutto invariato, dopodomani al mega concertone del primo maggio ci sarà sicuramente uno di questi simpaticissimi attori/comici/giornal...ai che spara una vagonata di stronzate per ricordarci, per esempio, che la nostra repubblica è fondata sul lavoro. Cazzo che scoperta, visti i tempi!!! Ma va tutto bene, ho ancora lucidità sufficiente da non confondere i miei problemi personali con quelli nazionali che ho la presunzione di aver capito molto prima di aver perso il lavoro.Però adesso un problema vero ce l'ho. Cosa cazzo festeggio dopodomani? Che sappiate c'è una festa del disoccupato o in alternativa (ma proprio come ultima possibilità) la festa del frustrato di sinistra che gli rode sempre il culo, pessimista, complottista ecc ecc?

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    1. Mi spiace sempre molto sentire queste cose. Ho visto e sentito molte storie come questa, anche direttamente da amici e parenti. Rispetto a loro, tu almeno hai consapevolezza del perche' sta succedendo. Il problema pero' rimane, alla faccia del job acts. Un caro saluto.

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    2. Aldo de Vicaris. Se parli almeno un poco di francese posso aiutarti a trovare lavoro qui. A tempo indeterminato. 1300 euro (absit iniuria verbis) netti al mese 35 ore a settimana.

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  31. A me Celestini è sempre stato sul cazzo, per i motivi che il prof. ha sintetizzato nel suo post. Non penso che accetterà e se accettasse non penso che sarà utile.

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  32. Ascanio Celestini, che poraccio. Penso a mio papà, che era un classe 1928 ed aveva la sola licenza elementare, però il fascismo e la guerra e la fame la vide per davvero e nemmeno si riempiva la bocca di vuota retorica." Papà", gli chiesi un giorno da bambino, "che cos'è il fascismo?|". La risposta fu lapidaria: " Il fascismo è lavorare tanto e guadagnare poco".
    Ora, se tanto mi da tanto, chi è che oggi ti chiede di lavorare di più ( e in pochi), in cambio di meno (sempre meno)?
    Ma no,aspetta un po' che che ci penso, oohhh cazzo, ma l'€uropa dei fognatori federalisti globalizzatori che bisognasalvarel'euroadognicostocostiquelchecosti.
    L'Ascanio ha firmato per i fascisti. Complimenti!

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    1. Ecco, vedi, allora siamo in due a pensarla così: io e tuo padre. Sottoporrò la nostra definizione di fascismo ai fini politologi che frequento. Loro, e i nostalgici alla Totò Tritolo, non saranno contenti... Hanno in comune più di quanto credano! (ma Totò almeno è simpatico e ci mette la faccia: del resto, ognuno mette quel che ha...).

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    2. "Il fascismo è lavorare tanto e guadagnare poco". I fascisti lo chiamano "libero mercato", perche' travisare e mentire e' appunto necessario.

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  33. Bellissimo post che va in risonanza con l'intelligenza sopita, delusa e frustrata dall'evidenza con la quale personaggi (di sinistra?) pubblici dotati di talento, capacità e influenza su molti, manifestano "compassione per le vittime" e mai "denunciano i colpevoli" e nel contempo coltiva la speranza che le sue missive e il suo immane lavoro possano aprire una breccia in tanto squallore e che chi si sia fatto "a sua insaputa", anche se indirettamente, carnefice, possa finalmente ravvedersi e dignitosamente riscattarsi.
    Tornaconto o ignavia che sia non si possono sentire più.

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  34. C'è un refuso: "se sei veramente disposto a metterto in gioco"

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  35. Quando colui che nella sua vita ha creduto di essere il più colto dei rivoluzionari, capirà di esser solo stato (inconsapevolmente) un pedone nelle mani dei più determinati reazionari, questo vecchio continente potrà vivere sereno.

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    1. Suppongo che per ottenere questo risultato occorrerà aspettare che tu vada a spiegarglielo, vero?

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    2. Ci penseranno gli altri 499999999 europei che potranno andare a dormire senza preoccuparsi del destino dei loro figli. Io son come quelli che giocavano a carte col Marchese del Grillo.

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  36. Luttazzi sulla funzione della satira contro il potere ci ha scritto fiumi di parole. E nel bel mezzo della più grande crisi del dopoguerra che fa? Scrive "Lolito" . Un merito l'euro ce l'ha: ha smascherato i paraculi de sinistra.

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  37. José Bové! Un altro dei miei miti adolescenziali tra i firmatari. Pessima adolescenza che ho avuto.

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  38. Ecco già la depressione/disperazione mi faceva salire le lacrime agli occhi, ora anche sentire alcuni di voi starmi vicino in un momento per me non proprio facile....volete proprio le lacrime allora!!! Che dire, non era l'effetto che volevo ottenere scrivendo quello che ho scritto ma tant'è. In questo posto c'è tanta brava gente e ....occhio....per quanto mi riguarda essere una brava persona è il valore in assoluto più alto. Questo è il mio rifugio ideologico, voi tutti gli stimolatori della mia coscienza. Del Comandante non dirò più nulla perchè ormai superfluo. Credo che siamo pochi ma ogni anima recuperata sarà la nostra piccola grande vittoria. Grazie di cuore a tutti voi. Ora basta ..... vado a cercarmi un cazzo di lavoro di merda .....e avanti con la lotta!!!

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  39. bellissimo post. a mio modesto parere però la proposta fatta dal prof. proprio al distratto Celestini, è la più classica delle polpette avvelenate. e credo che il fatto che la signora Roberta consideri l' Ascanio persona speciale, ha motivato Alberto a fare questo passo (del resto anche io condivido il pensiero del prof. secondo cui se ancora fosse vivo, pure De Andrè sarebbe uno dei cantori del più europa). molti si stupiscono del fatto che persone che consideravano dei "nostri", prendano posizione a favore dell' euro. io invece mi stupisco - ingenuamente lo so - come mai quelli che a parole si schierano a favore "der popolo" non abbiano ancora preso una chiara posizione CONTRO l' euro. non oggi dove anche un somaro come me ha gli strumenti per capire come stanno le cose. basta con i "santini", per me una persona come il papà di Luciano - il fascismo è lavorare tanto e guadagnare poco - vale mille Celestini.

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    1. Ma si, De André, lo stesso Guccini , che ancora oggi si dispera se nella sua Bologna il PD, dico il PD ( oohh mon Dieu, provo ribrezzo solo a citarne il nome) non conquista il trono di Palazzo Accursio, sono tutti €uristi, forse per inconsapevolezza.
      Ma il dovere di un intellettuale non dovrebbe essre quello di informarsi, capire, elaborare un pensiero autonomo?

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  40. Tra i firmatari non vedo Vattimo.
    O è una grossa omissione, o "Il più grande successo dell'euro" è servito a qualcosa (alla proiezione era molto zitto e pensoso).
    Vedremo.

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  41. Persino Thilo Sazzarin, membro della Deutsche Bundesbank, ha scritto un libro in cui spiega come l'Euro abbia avvantaggiato solo la Germania e distrutto il sud europa, forse la sinistra in Italia dovrebbe farsi un esame di coscienza...

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  42. ha risposto, esattamente come ci si poteva aspettare: un quarto d'ora di pippone per non entrare nel merito e mistificare la parte in cui Bagnai elenca i propri titoli accademici (per dire che lui potrebbe benissimo fare l'economista di regime e crepare nel lusso dei Parioli in cui vive già adesso, ma che non lo fa proprio perchè al volgo ignorante ci tiene molto di più di quelli come Celestini) spacciandola per una versione moderna di "io sò io e voi nun sete un cazzo":
    https://www.youtube.com/watch?v=uAbW_Ui26C4
    Populismo degno dei peggiori Salvini e Grilli.

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