martedì 21 novembre 2017

Cartoline dall'Europa

(...lavoro come una bestia, giorno e notte. Mi sveglio ogni mattina alle quattro. Va bene, capisco che dovrei concentrarmi solo sulle cose essenziali, ma ogni tanto vorrete pur concedermi qualche distrazione!...)



Rzeszów (Podcarpazia), 16 novembre 2017

(didascalia)


 Pescara (Abruzzo), 16 novembre 2017


(didascalia)







(...caro Giampiero,

qualche anno fa, molti anni fa, mi trovavo sulle prealpi friburghesi, salendo dal Lac Noir allo Schopfenspitz - so che tu, che sai tante cose, sapresti anche ubicarlo su una cartina, e non è quindi a uso tuo, ma dei miei pochi lettori, di quei poverini che (a sentir te) si sono lasciati abbindolare da uno sciamano scientificamente inconsistente, che ricordo di cosa si tratta:


A quel tempo, essendo più giovane, ero anche meno saggio, e più pigro. Ricordo ancora la fatica fatta nell'accesso alla valle, per una strada di servizio alle malghe ripida e tortuosa. Ma ricordo soprattutto l'ultima parte del percorso, la breve salita finale verso la cima. Io ero andato, come al solito, da solo, ma essendo una bella giornata mi ero ritrovato in compagnia. Il sentiero, come sai e come si vede in questa foto:



sale da est verso una crestina orientata da nord-ovest a sud-est, e percorre il ciglio di un prato fortemente inclinato verso ovest, al bordo occidentale del quale comincia un dirupo (nella foto, vedi le prime frane in basso a destra). A sinistra (nella foto, la zona in ombra) la montagna scende a picco, per qualche decina di metri, verso una valletta. Certamente vedi anche, col tuo occhio esperto, che poco dopo aver guadagnato il ciglio ed aver piegato a sud-est, dal sentiero si dipartono delle tracce che invece di seguire il ciglio orientale del prato, passano in mezzo ad esso. Io, un po' timoroso e molto inesperto, invece di tenermi sul ciglio orientale (con connesso dirupetto a sinistra), mi lasciai tentare proprio da quelle tracce, e quindi percorsi il centro del prato (con relativo dirupone a destra). Ero già a metà strada, più o meno in mezzo alla foto, quando qualcuno, dalla vetta, rivolgendosi a dei suoi amici che, dietro di me, invece di tenersi sulla sinistra - cosa in quel caso consigliabile - avevano optato per il centro, gridò: "Tenetevi a sinistra, evitate il prato! Ha piovuto, è scivoloso, e a destra avete l'Abgrund!" Inutile dire che le mie ginocchia subirono una immediata trasformazione, facendosi in un istante di pastafrolla. Mi resi immediatamente conto del fatto che, per evitare un pericolo, mi ero messo in un pericolo peggiore. D'altra parte, ormai ero a metà strada, e correvo tanti rischi a tornare indietro quanti ad andare avanti: anzi, tornando indietro ne correvo uno in più: quello della brutta figura, che il mio giovanile orgoglio proprio non poteva concedermi. Con grande attenzione ripresi quota, e ora sono qui a raccontarti questo aneddoto (l'Abgrund non mi ha avuto).

Da questa esperienza ho tratto due lezioni, che non sempre seguo: in montagna non si va da soli (ma allora che ci si va a fare?); se si è in compagnia di esperti conviene fare quello che fanno loro.

Ora, forse non ci avrai fatto caso, perché magari nei corridoi della facoltà, quando io sono altrove, non è così (non lo so e non mi interessa): tuttavia, nessuno dei miei colleghi economisti in tanti anni ha mai avuto l'idea di avventurarsi in una critica pubblica delle tesi che sostengo nelle mie pubblicazioni, e questo per due motivi. Il primo, di mera cortesia e senso dell'opportunità accademici: i panni sporchi si lavano in famiglia, e questo non per omertà, ma semplicemente perché è inutile creare ulteriori tensioni in un ambiente in cui, essendo la competizione un dato fisiologico (quello che noi facciamo non è un lavoro: è una carriera...), tensioni ce ne sono già più che a sufficienza, soprattutto in un periodo di risorse artificialmente limitate. Il secondo un po' più sostanziale: come quei quattro sprovveduti che mi seguono ormai sanno bene, le cosiddette "tesi di Bagnai" in realtà sono semplicemente le conclusioni della letteratura scientifica più autorevole in materia. Ovviamente tu sei assente giustificato dal dibattito, dal momento che ti occupi di altro (se dovessi dire di cosa sarei in difficoltà, appunto perché... apparteniamo a settori diversi!). Tuttavia, proprio come se io fossi sul Sirente, dai cui canaloni orientali tu ti lanci sci ai piedi (perché di coraggio ne hai, da vendere!) tenderei a darti retta (o magari a restare a casa), riconoscendoti una superiore capacità di orientamento e di decisione in un contesto a me sostanzialmente estraneo (per quanto mi affascini), così mi sembrerebbe normale che tu, nel momento in cui ti affacci al contesto a te estraneo dell'economia e più specificamente della politica economica, ti lasciassi guidare da chi ne sa di più.

Invece, guarda cosa mi segnala uno dei tanti amici che ti vuole bene (non ne ho solo io: ne hai anche tu. Cose che capitano a chi ha una personalità forte...)! Una pagina che io non avrei mai letto - in effetti, non l'ha letta quasi nessuno (e un motivo ci sarà...) - e che non posso non trovare alquanto sorprendente!




Ora... cosa vuoi che ti dica? Su quanto il Regno Unito si penta, su quanto l'Esercito europeo sia una buona idea, su quanto la Bce abbia servito i nostri interessi, preferisco non pronunciarmi. Sarebbe crudele, da parte mia, voler infrangere le tue illusioni, visto che questa settimana ti ha già riservato due recise risposte negative dalla storia, anzi, dalla SStoria: a pochi giorni dal tuo appassionato esercizio di wishful thinking, l'Europa dimostra tutta la sua impotenza decisionale (o la sua natura truffaldina) assegnando per sorteggio, al cospetto di un'Italia crocefissa dall'ignavia dei suoi governanti, due importanti agenzie, così come i legionari si giocarono la tunica del Cristo crocefisso. Mi pare di capire che questi siano i tuoi governanti di riferimento, e ti sono vicino nel tuo dolore per la loro prossima dipartita. D'altro canto, la Germania, che mi pare di capire sia il tuo modello economico/sociale di riferimento, si arena, dopo le elezioni, in uno stallo diretta conseguenza di quelle tensioni sociali, che io descrivevo nel mio testo del 2012, figlie della sleale svalutazione competitiva dei salari la cui natura disfunzionale oggi è ammessa dagli stessi economisti tedeschi. Le famose "riforme", tanto decantate da chi non sa cosa siano, non potevano non portare al potere partiti di destra più o meno nazionalista, con conseguenze che a me erano e sono piuttosto chiare, e con le quali rinuncio a tediarti.

Questa è quella che tu chiami "l'abbondante rielezione della Merkel", con un umorismo certamente involontario, dal momento che, in tutta evidenza, di abbondante c'è solo la Merkel: la rielezione no, tant'è che probabilmente si andrà a rivotare, con esiti che in questo caso non riesco a prefigurarmi, ma che già da ora delineano una sconfitta del "modello" (?) tedesco.

E questa (la tua) sarebbe un'analisi non ideologica della realtà?


Caro Giampiero, mi sia consentito dubitarne. Ma, attenzione: se i dati sono in disaccordo con te su tutta la linea, io sono in disaccordo con te su un unico punto, un punto di metodo: nonostante tu sia di avviso contrario (che io certamente rispetto), tuttavia mi chiedo cosa mai dovrebbe fare un intellettuale se non intervenire nel dibattito, per tentare di incidere sulla realtà mettendo a disposizione della comunità che lo mantiene il proprio bagaglio di esperienze e risultati scientifici? Se quello che io faccio sia scienza, lascialo decidere ai comitati editoriali delle riviste internazionali su cui pubblico: sai, noi economisti siamo affezionati al principio della divisione del lavoro... Qui il punto è un altro: possibile mai che tu, un giurista, ti faccia abbindolare dalla retorica liberista che vorrebbe ricondurre le scienze sociali a un astratto e irrealistico paradigma naturalistico? Bisogna essersi dimenticati Galileo, tanto per dirne una, per ignorare che la distinzione fra scienze sociali e scienze naturali (hard sciences), proposta, guarda caso, dagli americani, è, appunto, un'americanata! (Detto con affetto per gli americani e per i loro burger). La falsa dicotomia fra hard sciences tanto affidabili quanto asettiche, e scienze sociali da cui diffidare perché non matematizzabili, questo pitagorismo dell'Illinois, fa sorridere chiunque abbia letto un testo di storia della scienza. Qui sappiamo che anche Euclide, anche Newton, erano ideologici, e tentavano di "incidere sulle cose" influendo sul procedimento analitico. E sappiamo anche - ma questo dovresti insegnarcelo tu, che sai la lingua - che "all'ùteme s'arecònde le pècure". Questa scienza "ideologica" ci ha permesso - anche troppo! - di incidere sulle cose! Perché, vedi, pare che gli scienziati, guarda un po', in effetti tentino di incidere sulla realtà, di essere utili, e questa tutto è tranne che una cosa nuova: a quale scopo mai si vorrebbe conoscere la realtà se non per incidere su di essa? Chi sa che un certo assetto di regole è disfunzionale, e lo sa perché ha compiuto un percorso di studi specialistici, che gli permettono di appoggiarsi su una dottrina che si è stratificata lungo i decenni, e su riscontri empirici provenienti da una messe di casi precedenti, cosa mai dovrebbe fare, se non dirlo (finché gli viene concesso) per mettere in guardia i propri concittadini? Sei proprio sicuro che per uno scienziato sociale sia una buona idea auspicare l'irrilevanza sociale dei propri studi?

Aspetto suggerimenti...

Caro Giampiero, la tua carriera, più rapida e brillante della mia, ti ha dato tante soddisfazioni. Hai combattuto tante battaglie, e ne hai anche vinte alcune. Oggi, considerande le due smentite che il tuo sogno irenico europeo ha incassato in meno di una settimana, consentimi, in serenità e amicizia, di apporre al tuo intervento su Facebook, in guisa di commento, la lapide che ricorda altri italiani, quelli che combatterono in una compagnia che si sarebbe dovuto evitare (sempre la solita) una battaglia che si sarebbe potuto evitare:




Valoroso tu, certo, lo sei. Ma in questo caso sei stato un po' sfortunato.

Questo, ovviamente, per chi crede alla sfortuna.

Io non ci credo: sono uno scienziato.

Affettuosità.

Alberto)


(...nonostante qualche volta se ne dimentichi, Giampiero è un amico e quindi esigo ancor più rispetto del consueto...)

87 commenti:

  1. Col rispetto richiesto, ricordo il sempre attuale non virtute hostium, sed amicorum perfidia decidi

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  2. -Regno Unito pentito. Infatti in Italia stanno atterando aerei pieni di Britannici che emigrano lasciando una terra senza presente e soprattutto senza futuro.

    -Tristezza alla Di Plinio. Giorno 26 novembre emigrano altri due amici (appena laureatisi)lasciano la Trinacria, direzione Scozia.

    Colla presente le porgo i miei saluti

    Marcello da Palermo

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  3. Caro professore, devo essere sincero, anche erano venuti quei dubbi a cui fa riferimento il suo amico Gianpiero. Tuttavia, essendo un cronico lettore dei suoi post, devo dire che lei lo aveva detto che l'euro è in sostanza un malato terminale, e che lei non essendo un medico non poteva prevedere quando sarebbe morto. Ora i tentativi che si stanno facendo per tenerlo in vita andrebbero messi sotto la voce " ACCANIMENTO TERAPEUTICO". Un po' come quando due persone stanno insieme per forza, arriva la goccia che fa traboccare il vaso e mi sembra che in queste due settimane di acqua alla brocca ne sia arrivata molta. Ora il rubinetto sta sgocciolando, vedremo quando le leggi fisiche faranno traboccare la brocca.

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    1. Non mi stupisce che ti siano venuti dei dubbi, data la potenza di fuoco della propaganda, e il fatto che probabilmente non lavori in una università, istituzione che, in teoria, dovrebbe favorire la generazione di anticorpi contro la propaganda. In teoria.

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    2. Giusto questa mattina ricevo una mail dal mio Ateneo che mi invita a questo importante evento.
      E leggendo "...Moniz riflette sul ruolo della scienza e delle università nel veicolare tematiche capitali come i cambiamenti climatici, la sicurezza del nucleare e le opportunità provenienti dall'energia pulita.", mi si accendono immediatamente i sensori.
      Due googlate e scopro quanto, anche la Fisica, sia materia assolutamente priva di contaminazioni, sia ideologiche, sia dettate da interessi economici.
      Il discrimine non è mai stato tra scienze naturali e scienze sociali, ma tra uomini di scienza con o senza conflitti di interesse, come si è già ampiamente ribadito in questi lidi.

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  4. Sarebbe molto gradito che il professor Di Plinio comunicasse in cosa vede la politica migratoria comune della UE.
    Quanto a Macron suggerirei di rileggere come è diventato presidente e con quanti consensi. Chi non lo ha votato non è che manchi di idee. Solo che non le porta in cabina elettorale. Ciò non vuole dire che non le voglia esprimere e sappiamo bene come i francesi esprimono periodicamente le proprie idee.
    Quanto all'esercito europeo, forse il professor Di Plinio non ha ben compreso cosa c'è dietro. Si studi la storia della seconda guerra mondiale e dei comandi unificati sotto i generali tedeschi.
    Parafrasando Marco potremmo dire SPATIOSA EST VIA QUAE DUCIT AD COLLABORATIONEM

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  5. Era evidente questo tipo di attacchi.. d'altro canto le uniche critiche serir riguardano il tema: "visto che nn si è distrutto e siamo ancora più uniti?"

    Bullshit

    Ricordo (vagamente) la versione frattalica di Barra Caracciolo e per me, x come siamo messi, potremmo essere agli anni 70 dell'ottocento e nn agli anni 30 del 900.

    Rimane il fatto che siamo nella m. ma è facile fare retorica e nn analizzare i fatti (entriamo in un mondo parallelo di persone che godono nell' "aver ragione" mentre tutto crolla)

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  6. Se non è un omonimo, il prof. Di Plinio di cui si parla è stato fortemente impegnato per il Si al referendum del 4 dicembre. Per comprenderne il pensiero è forse utile ricordare alcune sue affermazioni di quel periodo (da un'intervista del 5 ottobre 2016, fonte: ofcs.report):
    “Questa riforma cambia il sistema politico, passando da una democrazia dell’inciucio a una democrazia maggioritaria, del popolo”. “Negli anni ’90 siamo passati da una Costituzione economica spendacciona a una più rigida. Oggi abbiamo bisogno di fare delle scelte, scegliere comporta anche rinunce. Ma per scegliere bene c’è la necessità di avere un governo stabile in grado di mettere in ordine il bilancio”. “Io non sono un politico e non dico a nessuno di votare qualcosa per interesse, io sono uno scienziato ed è un dato empirico la riuscita di questa riforma”. “Potrei pensare che chi dice No a questa riforma dica invece sì ai vitalizi che per forza di cose verrebbero ridotti una volta ridimensionata la vecchia politica”.
    Onestamente, e col massimo rispetto, non sembrano riflessioni giuridicamente molto significative, ma piuttosto suggestioni che attingono al solito armamentario cricca/casta/corruzione. (Resterebbe poi da capire il misterioso concetto per cui la riuscita della riforma di Renzi sarebbe un ”dato empirico”).
    Peraltro, giacchè le opinioni politiche del professor Di Plinio (ovviamente legittime e purtroppo largamente maggioritarie nel Paese) sono pur sempre opinioni, sarebbe molto più onesto se le presentasse come tali, piuttosto che ammantarle di una pretesa “scientificità”, di cui non si scorge alcuna traccia.
    (Quanto al riferimento agli inglesi che si sarebbero pentiti della Brexit, evito di fare commenti perchè è materia su cui non riesco ad essere 'moderato' e andrei certamente a violare le raccomandazioni del prof. Bagnai).

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    1. cioè...ma capisci?!...lui è un giurista!!...pazzesco!!!

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    2. Non è così strano. Diciamo che il riferimento ideale di molti giuristi, come abbiamo appreso grazie a Luciano Barra Caracciolo, è il liberismo più becero, quello di Oscar Giannino, per capirci. La loro ansia di tagliare la spesa pubblica è l'esatto e significativo pendant dell'ansia di tagliare teste con la quale molti non giuristi vogliono risolvere problemi giuridici. Stessa fondatezza, stessa consistenza scientifica, stessi risultati (disastrosi). Sarebbe tanto bello se ognuno facesse bene il suo lavoro fidandosi degli altri. Ma questo sappiamo di non poterlo chiedere, quindi non dobbiamo stupirci e dobbiamo essere molto cauti nell'avventurarci in terreno altrui. Sempre.

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    3. Intanto in Germagna stentano a fare un governo, e le possibilità di formare un'alleanza è praticamente prossima allo zero.
      A questo punto veramente tutto e possibile nel 2018.
      Sul prof di Plinio mi astengo, accogliendo l'invito di Alberto Bagnai.
      Il tempo è galantuomo e vedremo chi darà ragione ( non certo gli europeisti ).

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  7. In effetti il progetto invece che rallentare, pare proprio in accelerazione, ma come due stelle che collassano in un buco nero. Un Fate Presto dopo l'altro - oggi è il turno della proposta BCE di togliere la tutela ai conti sotto i 100kEuro.

    http://www.zerohedge.com/news/2017-11-19/ecb-proposes-end-deposit-protection

    (La BCE che ci protegge.)

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    1. Quella è l'affermazione più ridicola. Però va anche capito che probabilmente la nozione di "depositi difesi fino a 100000 euro" è già troppo tecnica. Mentre il "big bazooka" si capisce subito cos'è (o meglio: lo si intuisce). Chiaro quale sia il problema, no?

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    2. Ma mi pare più tecnico il bazooka di 100 testoni in pericolo....

      Ultimamente mi sto orientando alla spiegazione psicologica - si vuole credere e persistere perché si ha paura di confessarsi in errore, di ammettere di non aver pensato abbastanza, o abbastanza scientificamente per chi è un uomo di scienza.
      Ed è per quello che il meccanico sotto casa ha fatto il salto concettuale da tempo - non ha una autostima da difendere. Il professore universitario invece sì. :( Catch 22...

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    3. I pro euro non si esauriscono in un unica categoria...
      1. Chi ha ordito la trama
      2. Chi ha attuato il programma (essendo stato pagato per questo)
      3. Chi,subalterno ed organico a quelli del punto 2, deve obbedire per lavoro a prescindere che abbia capito o meno quello che sta facendo
      4. Chi pur non avendo capito nulla del problema, sostiene l'euro a prescindere o per partito preso (elettori ed intellettuali)
      5. I media, chi dipendenti da quelli del punto 1 e chi da quelli del punto 2
      6. Chi ha sempre saputo che c'era qualcosa che non quadrava ma non aveva gli strumenti per capirne il perché
      7. Quelli che hanno capito qual'è il problema perché qualcuno glielo ha spiegato (e comunque erano ben disposti ad ascoltare)
      8. Quelli che invecchieranno e/o moriranno senza aver percepito ne il problema ne tantomeno il dibattito. Come se nulla fosse intorno a loro.

      Quest'ultima è la categoria di persone per la quale provo i sentimenti più contrastanti: tenerezza da un lato perché indifesi in balia degli squali, ma anche odio per la dabbenaggine con la quale rifiutano o evitano qualsiasi analisi (si rifugiano solo nella famosissima corrruzzziooone, er debito, a casta e i vitalizzzzi).

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  8. Era a Miseno e comandava direttamente la flotta. Il 24 di agosto, verso l'una pomeridiana, mia madre lo avverte che spuntava una nube di grandezza e forme inusitate […]L'importanza del fenomeno non sfuggì a mio zio, il quale, nel suo zelo per la scienza, volle esaminarlo più da vicino. […]Dopo un attimo di esitazione sull'eventualità di fare ritorno, disse al pilota che proprio a questo lo esortava: "La fortuna aiuta i forti, dirigiti alla dimora di Pomponiano". Pomponiano si trovava a Stabia, dall'altra parte del golfo (infatti il mare penetra nella dolce insenatura formata dalle rive disposte ad arco) e alla vista del pericolo che era ancor lontano, ma imminente in tutta la sua grave evidenza, perché la nube cresceva progressivamente nell'avvicinarsi, aveva caricato sulle navi tutte le sue masserizie, pronto a prendere il largo non appena fosse caduto il vento contrario. Mio zio, invece, approda col vento a favore, lo abbraccia, lo conforta e lo rassicura nella sua trepidazione e, per dissipare i timori di quello con l'esempio della propria serenità, si fa portare nel bagno, dopo di che si mette a tavola e cena in allegria o, cosa che fa supporre la stessa forza d'animo, simulando di essere allegro. Intanto in più punti del Vesuvio si vedevano brillare ampie strisce di fuoco e altre vampate di cui le tenebre della notte contribuivano a far risaltare il bagliore. Egli, per calmare lo sgomento dei suoi ospiti, andava dicendo che si trattava di fuochi lasciati accesi dai contadini nell'affanno della fuga e di case abbandonate alle fiamme nella campagna. Poi andò a riposare e dormì di un sonno realmente profondo, perché passando davanti alla sua porta riuscivano a percepirne il respiro, che la sua corpulenza rendeva pesante e rumoroso.

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    1. Di Plinio e del suo amore (fatale) per la scienza...

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    2. ...fatale per lui, ma soprattutto per quel poveraccio di Pomponiano che avrebbe di certo preferito scamparla, magari in modo anticonvenzionale, piuttosto che perire per la reputazione Di Plinio...

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  9. da https://ofcs.report/internazionale/difesa-e-sicurezza-nazionale/referendum-giampiero-di-plinio-riuscita-riforma-e-un-dato-empirico/

    Professor Giampiero Di Plinio, docente di diritto pubblico all’Università di Pescara, cosa pensa del referendum costituzionale previsto per il 4 dicembre?

    “Penso che sia cosa buona e giusta per noi e l’Italia e per questo voterò Sì”.

    Si spieghi.
    “Questa riforma cambia il sistema politico, passando da una democrazia dell’inciucio a una democrazia maggioritaria, del popolo. I cittadini fino a oggi hanno votato un programma e un partito che per un motivo o l’altro nel tempo si sono modificati scendendo a compromessi”.

    Un cambiamento drastico. Quindi questa politica non ha mai funzionato secondo lei?
    “Negli anni ’90 siamo passati da una Costituzione economica spendacciona a una più rigida. Oggi abbiamo bisogno di fare delle scelte, scegliere comporta anche a rinunce. Ma per scegliere bene c’è la necessità di avere un governo stabile in grado di mettere in ordine il bilancio. Questa riforma consente di fare scelte responsabili. La vecchia politica ha funzionato finché a potuto e ha funzionato solo quando ha avuto capi autorevoli, ma non sono poi così tanti. Se continuiamo così rischiamo di avere un sistema tripolare che va contro al Paese. Perché dove manca il potere entrano altri poteri”.
    [...]

    C’è anche chi pensa che se passasse la riforma l’Italia darebbe più potere all’Europa di scegliere per noi.

    “Io credo che non sia assolutamente così, anzi. Il premier Renzi è stato il primo che è riuscito ad opporsi a decisioni prese in Europa. E mi lasci dire che se le cose continuano così non ci sarà più l’Europa che conosciamo. Ne sono l’esempio il Brexit, l’Ungheria e anche la Germania che sta sviluppando al suo interno movimenti populisti contro la Merkel”.

    Ma perché votare sì?
    “Io non sono un politico e non dico a nessuno di votare qualcosa per interesse, io sono uno scienziato ed è un dato empirico la riuscita di questa riforma. La politica deve pensare prima di tutto a riformare se stessa e questo referendum non è che una buona base, un terreno fertile per andare avanti”.

    (vorrei saper esplicitare la contraddizione fra le alate parole su facebook del prof. Di Plinio e questa intervista, ma potrei riuscirci senza dargli quantomeno implicitamente dell'ipocrita scriba e fariseo? È tanto difficile...)

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    1. Per quanto mi riguarda, la campagna referendaria ha avuto il grande merito di separare il grano dal loglio.

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    2. Negli anni ’90 siamo passati da una Costituzione economica spendacciona a una più rigida
      -----
      Non mi sembra proprio. Regalare 63 miliardi alle banche tedesche non mi pare un gran segno di parsimonia.

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  10. Boh...mi chiedo solo che libro abbia letto...

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    1. Ma sappiamo bene, dopo cinque anni di presentazioni di un libro che è ancora sugli scaffali, che per criticare un libro non è necessario leggerlo. Non dico capirlo: leggerlo. Vi ricorderete, credo (sono nei filmati), gli interventi di miei colleghi economisti che cominciavano con un rituale "io il libro non l'ho letto ma"?

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    2. Che tristezza... Fanno il paio con "è vero l'euro è sbagliato ma..." Voglio votare voglio votare voglio votare!!!!

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  11. Il Professore Di Plinio, nel suo commento conferma ciò che il Professore Bagnai ha sempre detto: l'Euro è prima di tutto un progetto politico, pensato ed attuato per costringere gli Stati Europei a federarsi in una entità sovranazionale; esso è un obbligo imposto a soddisfacimento degli interessi Statunitensi che pensavano che solo ingabbiando l'Europa dentro l'Unione Europea e l'Euro si possa evitare l'alleanza e l'integrazione economica e militare tra Germania e Russia.
    L'evidenza economica dimostra che il regime di cambi fissi imposto dall'Euro è, allo stato attuale, disfunzionale per Paesi come l'Italia: genera squilibri nelle Bilancia dei Pagamenti, altera il funzionamento dei mercati finanziari, impone la deflazione salariale, aggrava le crisi bancarie ed aziendali.
    Per una economia come quella italiana l'Euro è un vincolo troppo stringente: abbiamo tasse troppo alte, costi dell'energia maggiori di quelli della Germania, la logistica in Italia non può competere con quella tedesca, dato che il territorio è diverso.
    L'Italia non potrà mai essere la Germania e la Germania non è per l'Italia un modello da seguire.
    Lo era invece l'Italia della Lira, con una propria Banca Centrale Nazionale, che molti italiani ora rimpiangono perchè comprendono in quale abisso ci ha sprofondato quella parte della classe politica italiana che si è legata mani e pieni "al più Europa", senza essere in grado di fronteggiarne il potere ai fini della tutela e della promozione degli interessi nazionali.
    Lo vediamo ogni giorno....
    La Grecia ha mostrato a tutti come funziona l'Europa...vali se hai la forza economica di non dover subire, altrimenti dovrai solo sottostare ai diktat dei creditori.
    Per un Paese ricco come l'Italia non ha senso sottomettersi.
    Qualcuno ci dovrebbe anche spiegare perchè è stato fatto.

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    1. Forse perchè i miei ex compagni sono stati "spinti" verso il vincolo esterno dall'abbaglio di scaricare le loro irresponsabilità su "altri". Per i partiti della SX,difensori dei lavoratori e della Costituzione nata dalla Resistenza,è stata l'accettazione supina delle volontà degli americani ma anche della Germania del IV Reich che sta combattendo un'altra guerra di dominio sui paesi europei;il triste è vedere il collaborazionismo dei francesi mentre quello dei nostri è talmente vergognoso che non basteranno altri 70 anni per ricominciare a parlare di "socialismo".

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  12. Mammamia. Mammamia. Per noi della UdA, che bello sto post...

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    1. Non mi fate i pettegoli! Se Giampiero non fosse un amico non avrei mai raccolto la sua amabile provocazione.

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    2. Alberto, se gli amici ti trattano così i nemici che ti fanno? Ti sparano a vista?

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    3. Cosa che, come tutti credo comprendiate, è ampiamente preferibile...

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  13. Non so cosa abbia visto, non so cosa abbia letto, ma non mi pare abbia colto.
    Definire "operazioni strabilianti" atti utili solo a mantenere in vita una monata (cit. Bruno de Giusti) fonte di squilibri e sofferenze di paesi interi mi pare quantomeno un azzardo.
    Definiamole tecnicamente utili a mantenere l'euro, squilibri annessi.
    Poi gli altri fatti sono lì che parlano, cosa vogliamo capire dipende solo da noi.

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    1. Il refuso sulla moneta è fantastico! (per un veneto almeno)

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  14. C'e' lo studioso conscio che il procedimento analitico non e' e non puo' essere qualcosa di ideale, esterno, divino, e lostudioso.

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  15. Quando ero molto più giovane, intorno al 91, quel piccolo professorino di una piccola facoltà di provincia mi insegnò, nelle sue lezioni, almeno un paio di cose che sono rimaste fondamentali in tutto il seguito della mia vita:
    1- la struttura ue è fondamentalmente contraria al funzionamento della democrazia, passa soipora alla nistra costituzione e per avere una vaga democrazia andrebbe ristrutturata completamente
    2- il liberismo è una follia antica che ha prodotto danni spaventosi e solo sostituendolo con lo stato sociale si è potuti uscire da guerre e dittature
    3- qualunque pensiero va sostenuto da una logica coerente, altrimenti si arriva a conclusioni idiote

    Cosa abbia potuto ribaltare del tutto la sua mente non riesco a spiegarmelo, non da lui...

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    1. Nel frattempo sia il professore che la facoltà sono cresciuti. Scommetto che lui rifiuterebbe la tua lettura: non direbbe di essere cambiato, perché, come vedi, anche lui passa per le liturgiche parole di accreditamento, che una volta erano "io sono europeista", e ora sono "questa Europa va cambiata". La religione del questismo, sulla quale ci intratterrà il Pedante a Montesilvano, è naturalmente un oppio dei popoli. Quando questo mondo crollerà, loro se ne dichiareranno soddisfatti dicendo di aver sempre voluto qualcosa di diverso. Poi, restano gli scritti...

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    2. ... e le opere (di b€n€ per l'€U)

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    3. Temo che l'analisi giusta sia proprio questa, anche se preferirei fosse tutta sbagliata, io a di plinio dovevo molto...

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    4. Carissimo, ti sono vicino. Ho parlato più volte in questo blog del mio sgomento nello scoprire che le persone che al Dipartimento di Economia Pubblica (quello di Caffè) mi avevano insegnato il pensiero critico erano diventati dei "baccelloni" (nel senso de "L'invasione degli ultracorpi") neoliberisti. Un'altra chiave di lettura è che certe persone siano particolarmente sensibili alle egemonie culturali (o, se vuoi, alle mode). Una volta era fico essere di ultrasinistra, e Padoan criticava Keynes da "Critica marxista". Oggi è fico (ancora per poco) essere liberisti, e Padoan liquida Keynes con l'aiuto della troika. Giusto per dire che forse certi cambiamenti si riferiscono più alla superficie che all'intima essenza ("modaiola") delle persone.

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    5. Nota: la morale è che si può imparare, e molto, anche dalle persone sbagliate. Il che mi rassicura, perché se Giampiero ha ragione, e io sono sbagliato, mi potrà restare il ragionevole dubbio di avervi insegnato qualcosa.

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  16. Sulle parole del Di Plinio nulla da dire, l'attualità gli ha già dato torto.
    Sul credere alla sfortuna perché si è scienziati nemmeno... c'è solo da pregare che uno non si trovi mai a doverci credere, alla iella.

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  17. Io ho letto qualche giorno fa il post del prof. Di Plinio perchè me lo hanno inviato per telefono e tra i vari commenti al suo post avrebbe anche detto che Bagnai ha fatto più danni alle menti della religione Cattolica

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    1. ...ma meno del questismo (vedi sopra).

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    2. "Bagnai ha fatto più danni alle menti della religione Cattolica"

      Impossibile!
      Gli interventi politico/lascientifici del papa sono inarrivabili.

      http://www.foxnews.com/world/2017/11/16/pope-rebukes-climate-deniers-as-perverse-in-bonn-message.html

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    3. Again, come se la religione Cattolica fosse un'imposizione di una razza aliena. Ridicolizzare e banalizzare sentimenti umani e' degno del tecnocrate ingegnere che e' dalla parte giusta by definition.

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  18. Magari questo:
    http://www.stopeuro.news/lislanda-via-dalla-ue-e-fuori-dalleuro-e-in-fortissima-crescita-e-ha-mandato-in-galera-i-banchieri-gangster-filo-ue/
    Non va nel senso indicato dal prof. Di Plinio .

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  19. La SStoria entrerà anche nelle torri d'avorio, e allora sai che anfibiate sui denti...

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  20. Il prof. Di Plinio teme che il prof. Bagnai rischi di prendere anfibiate sui denti da parte del Creato.
    Sta bene; ma coloro i quali si sono cimentati in infuocati fervorini a favore del Sì nel referendum del 4 dicembre, cosa avranno ricevuto? Un calcio di punta sulle gonadi con stivali chiodati da parte di Dio?

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    1. ...se non fossero stati umiliati dal risultato non si esibirebbero in certi commenti un po' aciduli.

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    2. Negli incontri di boxe chi prende un colpo molto forte ,quasi da ko, cerca il clinch,cioè abbraccia l' avversario,per non prendere altri colpi e tirare il fiato .Così ha fatto la maggioranza piddina dopo la botta del 4 dicembre,con l' acquiescenza dell'opposizione compresa quella ortottera che ho votato.Il suo collega ha scambiato ,quindi,una mossa dilatoria ,per evitare il ko,per una vittoria ai punti,mentre invece dovrebbe chiedersi perchè ,dopo decine d' anni di assoluto dominio del progetto ue e dell' ideologia ad esso sottostante l' esistenza stessa di così tanti oppositori ne abbia spezzato l' egemonia.Resta il timore della "palude"da lei espresso 2 anni fa riprendendo le considerazioni del prof Majone .E' il timore che in questo periodo m' inquieta sempre di più.

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    3. Ma non erano loro a sbagliare, è stato il popoloino a non aver capito... (HastatoPutin con le feicnius).

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  21. La Merkel abbondantemente eletta????
    Come?? Cosa?? La BCE che ha fatto SOLO? gli interessi dei paesi del sud,certo,magari lo avesse applicato prima il QE,che poi, non era quello che facevano le banche centrali dipendenti dal Tesoro,MA QUELLE SON BRUTTE E CATTIVE...Ma Prof DI PLINIO Lei non se lo chiede come mai la SUA cara MERKEL non è stata riconfermata con una schiacciante vittoria nella sua grande Germania dove va? tutto bene
    e ora non riesce a fare un governo?
    E che dire della Francia dove il Front National è il secondo partito
    e i Socialisti sono praticamente scomparsi FACENDO POLITICHE DI DESTRA(LIBERISMO).Prof Di Plinio non sarà che forse anche lei pensa che LEUROPA NON VA E CI VUOLE UN'ALTRA LEUROPA? Quale? Quella di una Germania che CONDIVIDE?? i rischi con i paesi del sud AIUTANDOLI tramite trasferimenti,pensa che potrà mai esistere,FORSE lei pensa di si,io proprio no.Non sono nè un giurista nè un economista,ma ho capito grazie al Prof Bagnai e ai suoi 1400 post di questo BLOG e ai suoi libri,che un'area valutaria OTTIMALE non funziona così.Prima implode meglio è, amo questo paese e non voglio che diventi una colonia,LO è GIA? SECONDO LEI?
    La saluto cordialmente.
    Davide Pusceddu da Cagliari.

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  22. Scientificamente partirei dal fondo, cioè, dalla sfortuna; in particolare, dal sorteggio EMA. Siamo così sicuri di cotanta sfortuna, o si può parlare di sudditanza della ns classe dirigente ben espressa dal Signor Giampiero? Non è la prima volta che medito sulla rappresentanza italiana ne' LEuropa. Non la voglio far lunga ma di solito parto dai 6 Paesi fondatori; 4 di questi, ospitano sul proprio territorio quelle che vengono definite come istituzioni europee. Guarda caso, i due paesi esclusi da questa "distribuzione" sono proprio Italia e Olanda. Con riferimento all'Italia, abbiamo un paese fondatore, di grandi dimensioni e contribuente netto che, dall'inizio, è stato marginalizzato dal punto di vista geo-politico. Non disquisisco sulla validità delle motivazioni (se ce ne sono, visto che anche il Lussemburgo, sotto questo punto di vista conta di più) ma ciò rappresentava un credito per avere una congrua compensazione con le famigerate agenzie. La storia delle rappresentanze non nasce ieri e la lista completa per paese la si trova qui Nel caso specifico, la natura matrigna de' LEuropa ben si evidenzia nel dettaglio. L'Olanda è sicuramente un Paese fondatore, contribuente netto, di dimensioni ridotte ma con quella di ieri ha ben 3 agenzie all'attivo, una più dell'Italia. La stonatura, a parte le dimensioni, e considerando che l'Olanda è un Paese fondatore starebbe nelle dimensioni e nel fatto che tutte le principali istituzioni sono concentrate nell'area che sta tra Strasburgo e Francoforte. Bene! vediamo allora altri paesi, visto che il fato è così ingiusto. Prendiamo ad esempio la Spagna, Paese non fondatore, non contribuente netto e più piccolo del nostro. Risultato? 5 agenzie!!! ma di che cosa stiamo parlando? Il sorteggio è stato solo un PRETESTO per dire no all'Italia. La verità è che la Germania ha optato per Amsterdam, così come l'amica della Dea Fortuna (Spagna) ma anche questo è un caso e il signor Giampiero ci sta dicendo che dovremo essere umiliati e maltrattati eternamente per qualche arcano motivo.
    Non voglio parlare dello scontato contenuto scientifico delle cosiddette "Teorie di Bagnai", sono un lettore del blog (e quindi di parte) ma dopo le dichiarazioni del caro Giampiero, mi chiedo come si fa ancora a sostenere un ineluttabile fatalismo di fronte a tante e tali umiliazioni e ingiustizie? Non è più una questione economica e nemmeno più una questione prettamente democratica è sempre più una questione di DIGNITÀ.

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  23. Se il Creato è "atto di volontà" e il coraggio è la qualità necessaria a disvelarne l'essenza, allora chi desidera modificare le cose con volontà e coraggio, contribuisce all'armonia del Creato stesso, non raggiunge solamente una sua personale armonia del Creato! Quindi l'errore logico e epistemologico e' tutto del Professor Di Plinio che, invece, si 'adatta' a ciò che hanno creato di altri per lui e le anfibiate sui denti le prende di continuo, e lui, dentro di se, lo sa! Chi è il sommerso nel diluvio delle 'dure repliche della Storia' e chi si salverà? Chi vuole e opera con coraggio, as usual!

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    1. Penso di poter dire che in questo caso più che di coraggio si è trattato di incoscienza. Aggiungo che in questo mi riconosco: anche questo blog è stato aperto più per incoscienza che per coraggio.

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  24. Comunque anche in una scienza 'dura' come la Fisica, uno come Enrico Fermi (solo per fare un esempio) ne ha avuta parecchia di rilevanza sociale. E mi pare che ci tenesse ad averla.

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  25. IL post del prof. Di Plinio in altri tempi mi avrebbe irritato , oggi mi ha suscitato solo un sorriso di compatimento dopo che ho letto la sua frase " L'HO RILETTO " Domando : se abbiamo definito piddino colui il quale sa di sapere. come si può definire colui il quale crede di aver capito ?
    se abbiamo defin

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    1. Caro Gianni: leggere è lecito, comprendere è cortesia. Con questo voglio dire che siamo tutti immersi nell'egemonia culturale neoliberista, e quindi è assolutamente comprensibile e scusabile che la maggioranza di noi veda il mondo attraverso certe lenti.

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  26. Quel modello tedesco a cui il prof. Di Plinio mostra una non celata benevolenza ha solo sostituito i cannoni con il surplus commerciale.
    Un impero basato su un iniquo vantaggio monetario, che ha dimostrato come si possa peggiorare ancor più la redistribuzione del reddito, aumentando la povertà e ancor peggio creando lavoratori poveri, gente che lavora per sopravvivere! Oltre ad avere distrutto tanti piccoli imprenditori ed aziende.

    Non capire che il Job act, il limite del 3%, le nuove regole sui conti correnti e tutto ciò che è stato fatto sotto dettatura di entità sovranazionali, sono un regresso palese ed un chiaro segno di espropriazione della democrazia, è sintomo di incoscienza.
    Come può una cessione di sovranità rappresentare un miglioramento?
    Magari Di Plinio immagina che una prigione sia un posto sicuro e che con il giusto carceriere si possa vivere bene.
    Sarei disposto a vivere peggio ma non a privarmi della mia libertà, mi basta questo per capire che l'Europa che si sta delineando non è un posto che fa per me e che Di Plinio vede delle opportunità in un metodo che puzza di nazismo.

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    1. Il percorso fatto in questo blog, che i nostri simpatici avversari denigrano e banalizzano, ci ha permesso di affrontare tanti temi che nel dibattito corrente sono assenti. Uno di questi è il legame organico fra capitalismo tedesco e nazismo. Studiarlo, in effetti, fornirebbe a certi inguaribili ottimisti una chiave di lettura più critica delle dinamiche attuali.

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  27. Scalfari ha appena detto che tra centrodestra e 5stelle voterebbe il primo. Sappiamo chi votare. Ci si vede al goofy6. Bye. Gila

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    1. Non sono sicuro che questa uscita di Samantha Scalphari sia stata interpretata correttamente. Seguirà esegesi.

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  28. ...in un'altra epoca, Alberto Bagnai, come Giordano Bruno o Galileo Galilei, sarebbe stato costretto ad abiurare. La storia ha dato ragione a questi ultimi due e due indizi fanno una prova!

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    1. Ora però non allargatevi! Io non sono Galileo, e soprattutto Giampiero non è il cardinale Bellarmino. Non sono solo altri tempi: siamo anche altre persone.

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  29. Risposte
    1. Amor omnia vincit. Non entro in sottili (ma essenziali) disquisizioni sulla differenza fra dinamica e statica comparata.

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  30. Sarò breve come è richiesto da una questione di piccolo cabotaggio.
    Vorrei consigliare il tuo amico scienziato di considerare che le specie anfibie sono tra le più a rischio di estinzione e che comunque alla rana specie anfibia per eccellenza, va portato grande rispetto e va tenuta in grande considerazione dato che viene usata per esperimenti di adattamento alla bollitura lenta, in analogia a ciò che viene applicato ai cittadini dell' eurozona.
    Ciò premesso ed al netto delle banali castronerie dichiarate dal tuo amico e già adeguatamente da te trattate, lui porta l' attacco più infelice (perchè evidentemente non ha capito o non ha letto bene i passi citati) su due previsioni che tu trattavi con un certo grado di potersi avverare, e tratto solo la prima, la più importante, ovvero quella francese, dove tu dicevi che l' introduzione della segmentazione del lavoro analoga a quella tedesca avrebbe provocato reazioni molto forti nel Paese; il problema è che quella segmentazione non è ancora avvenuta e Macron (come dice lui, Giampiero, l' europeista inespugnabile) sta lì apposta per tentare di attuare politiche del lavoro che dovrebbero introdurla. Poi vedremo se l' inespugnabile roccaforte macroniana reggerà davvero all' urto.
    Chiudo con due riflessioni:
    - Bagnai parla di UEM non di EU, ciò che va cambiata non è la EU, che andava bene prima che fosse creato l' EUro ma è l' EUrozona che non va, quella della moneta unica, non so se sia chiaro a Giampiero questo concetto.
    - Il procedimento analitico non è influenzabile, come non lo è il rigore scientifico ed il procedimento analitico lo è o non lo è (scientifico) indipendentemente da Bagnai o da Di Plinio. Lui fa scienza e pubblica le sue analisi su riviste e piattaforme scientifiche internazionali e chiunque può contestare tali analisi se ha argomenti adeguati che inficino le sue ricerche; se lei, Giampiero, ha da contestare analiticamente, lo faccia nelle sedi adeguate altrimenti taccia e si occupi delle cose che conosce.
    Ammazza però che animo nobile che c' hai Albè e già te l' ho detto varie volte e poi che begli amici che c'hai Albè!
    Pure questo deve esse un amico a cui vuoi davvero molto bene e pure stavolta ti capisco, capita anche a me (raramente, perchè molti li ho mandati verso altre destinazioni), che ci vogliamo fare.

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    1. Giampiero è una delle poche persone con le quali mi sentirei assolutamente sicuro in montagna, il che significa che gli affiderei tranquillamente la mia vita, ma preferisco non affidargli la mia reputazione scientifica (che è una cosa oggettivamente meno importante).

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    2. Vabbè, ma Rockapasso lasciala a valle!

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  31. Questa mattina gli amici del sig. Giampiero ci danno un saggio di come ci si limita a descrivere le cose (http://www.lastampa.it):

    Xenofobia, Putin, anticasta: in Italia un nuovo network di disinformazione su Facebook
    Buzzfeed: una rete ultracattolica, incroci e sovrapposizioni con gruppi grillini e Lega su Fb
    JACOPO IACOBONI
    Un nuovo vasto network di disinformazione, fatto di siti web e pagine Facebook, è stato scoperto in Italia da un’analisi informatica e giornalistica di Buzzfeed. Il network, scrive Buzzfeed, «è proprietà di un imprenditore romano, con legami con un’associazione cattolica assai riservata, La Luce di Maria», ed è uno dei più estesi in lingua italiana tra i network organizzati che compiono operazioni di disinformazione su Facebook. Nel network circolano i contenuti e i temi classici delle propagande populiste, con una sovrapposizione tra post anti-migranti, mondo ultranazionalista, clickbaiting (ossia ricerca ingannevole dei clic, a fini di monetizzazione pubblicitaria). La cosa più interessante e inquietante è che questo network si collega - a valle - con gruppi Facebook di propaganda politica vicini ad altri network, di due aree politiche italiane in particolare, come vedremo più sotto.

    Facciamo un esempio di questa propaganda: se aprite il sito direttanews.it trovate una colonna «politica» che spinge notizie favorevoli ai cinque stelle, o a CasaPound, oppure attacca personaggi come Monti, Visco, Laura Boldrini, Renzi.
    Il post «Monti-Visco, lo spettro di patrimoniale e nuove tasse da pagare», per citare solo un caso, diventa virale anche dentro il fan club non ufficiale di big grillini, e sentiamo cosa dice: «Adesso l’incubo che possano essere reintrodotte nuove tasse sembra essere reale. Laura Boldrini, presidente della Camera, aveva espresso parere favorevole all’introduzione di una nuova imposta sul modello della vecchia patrimoniale. E Renzi, nella sua corsa alle elezioni, potrebbe scendere a compromessi con Mdp». Abbiamo verificato che Boldrini - una delle vittime più frequenti di questa disinformazia - mai si è espressa sul tema della patrimoniale; come del resto Matteo Renzi. La notizia è falsa ma virale, nel network scoperto da Buzzfeed (e nel network pro M5S, con cui esistono sovrapposizioni).

    Al cuore del primo network, scoperto da Craig Silverman e Alberto Nardelli, «c’è Giancarlo Colono, e la sua società chiamata Web365». La società controlla 175 domini Internet, e una rete di pagine Facebook. News, salute, calcio, gattini e gossip: la medesima catena di altre galassie di disinformazione, comprese quelle più vicine a precisi partiti politici italiani. Allarmismo, attacchi forsennati ai migranti, xenofobia, false storie, islamofobia sono i temi ricorrenti di questa rete. Assieme - sostiene Buzzfeed - a propaganda pro Putin e anticasta. I due principali siti di «news operations», «operazioni legate alle notizie», sono direttanews.it e inews24.it. Ieri le relative pagine Facebook risultavano chiuse.

    Si tratta di un network che può raggiungere tra gli otto e i dieci milioni di like su Facebook, più della somma di due dei tre principali quotidiani italiani. Colono ha dichiarato che uno degli account Facebook sottopostigli da Buzzfeed, e più strettamente interconnessi al network, è «fake» (cosa che secondo le policy di Facebook sarebbe vietata). Intestato a tale «Roberto Granieri», è la porta che conduce dal sito Inews24 fin dentro una serie di gruppi Facebook «aperti o chiusi, di estrema destra, nazionalisti, anti-migranti, anti-Islam, come anche dentro gruppi pro-Putin, pro M5S, e gruppi inneggianti a Matteo Salvini».

    Una fonte a conoscenza delle analisi di Buzzfeed spiega: «Attraverso queste sovrapposizioni il network entra in un altro network, quello delle pagine fan club che usano i nomi dei big grillini». Pagine non ufficiali, giova ripeterlo, ma - per quanto riguarda le pagine filogrilline - a sua volta centralissime in un’altra rete raccontata a lungo da «La Stampa».

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    1. Se non ricordo male, questo giornalista fu autore di una fake news non indifferente che coinvolgeva la compagna dell'onorevole Brunetta. Potete rinfrescarmi la memoria? L'allora presidente dell'ordine dei giornalisti, poi dimissionario, fece capire su Twitter che se ne sarebbe occupato. Invece, forse, chissà, si occuparono di lui. Vi ricordate il tweet?

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    2. https://www.nextquotidiano.it/preso-la-stampa-la-storia-beatrice-maio-titti-brunetta/

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    3. Ho trovato questo articolo di Dagospia del 24/11/2016

      http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/titti-brunetta-beatrice-maio-sono-io-ma-mio-marito-renato-non-136440.htm

      che probabilmente si riferisce a questo del nostro Jacopo

      http://www.lastampa.it/2016/11/16/italia/politica/palazzo-chigi-denuncia-laccount-della-cyber-propaganda-pro-ms-mOsOd6Vh4O8y4y0n4WrwlN/pagina.html

      pubblicato su La Stampa del 16/11/2016.

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    4. Ma che figuuuuuuura! E ancora insiste?

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  32. Ritengo che un giurista dovrebbe proteggere -in primis- la propria Costituzione , e le leggi che da essa derivano . Fate sapere al Prof. Di Plinio , che sono davvero amareggiato che egli non abbia adempiuto a questo compito fondamentale. Perché è chiaro che tutto l'impianto dell' Unione Europea, BCE e quant'altro, sono in contrasto con la nostra Costituzione.

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    1. Non sono del tutto d'accordo. Un giurista la Costituzione dovrebbe studiarla (magari senza pregiudizi come quelli che portano certe persone a parlare di "Costituzione spendacciona" perché di Keynes sanno solo quello che ne dice la radio della Confindustria). La Costituzione devono difenderla i cittadini, in primo luogo scegliendo i rappresentanti giusti.

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  33. Le obiezioni del Prof. di Plinio sono le stesse che mi muovono tutti quelli a cui cerco di spiegare il Prof. Bagnai e spesso rimango inerme perché dovrei tirare fuori dati per dimostrare le sue tesi (o perlomeno li invito a consultare il blog, ma tanto non lo fanno), così rimaniamo ognuno della sua opinione e concludo dicendo "ai posteri l'ardua sentenza". A proposito del Prof. Bagnai, che invece di stare per Professore potrebbe stare anche per Profeta, ho appena letto un passo di un libro sul ruolo di quest'ultimo che recita: "Com'è dimostrato dalla comprovata esperienza dei profeti, prima che si dimostri che avete ragione sarete oltraggiati; non appena sarà provato che avevate ragione, sarete odiati per un po' oppure, il che è peggio, le vostre idee appariranno "banali" a causa della distorsione retrospettiva".

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  34. una domanda, alla fine... il Di Plinio ha risposto al suo post?

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  35. Ignoro se questo giurista sia o meno piddino...ma ne palesa tutte le caratteristiche!
    Fra le argomentazioni che hai addotto per smentire la sua affermazione, secondo cui lo studioso non dovrebbe tentare di condizionare a fini politici i risultati della sua analisi, ne avrei aggiunta una. Si tratta di una delle pochissime perentorie asserzioni che condivido del vecchio Carletto Marx. Scienze, arti, filosofie, insomma tutta la "cultura", non è altro che una "sovrastruttura" rispetto alla "struttura" dei rapporti di produzione. Il che, tradotto, significa che scienziati, artisti, filosofi non sono altro che fiancheggiatori più o meno consapevoli della classe dominante. Certo, ma nell'era del webbe qualcosa passa tra le maglie della censura...ed ecco spiegato un fenomeno come Bagnai!

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  36. "Lo studioso che tenta di influire sul procedimento analitico, sulla sperimentazione e sui suoi risultati, NON è uno scienziato"

    Allo scienziato che ama il proprio cantuccio tranquillo, accogliente e caldo si potrebbe anche replicare con questa frase:

    «Ad accogliere i visitatori c’è una grande scritta che non passa di certo inosservata. INDIFFERENZA. Questa parola è stata scelta con cura e sta a rappresentare il sentimento che, più di ogni altro, ha fatto patire gli ebrei: l’indifferenza della gente nei confronti di ciò che stava accadendo

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  37. Non a tutti la montagna potrebbe suscitare ciò che suscita a te. Non è certo un avvertimento, so che il tuo intento è pedagogico. In effetti, tra le righe, questo post è molto denso: non si riesce a smettere di riflettere sui motivi che muovono sconclusionate critiche alla tua persona, al tuo operato, da un rispettato e stimato professore di diritto del tuo ateneo.
    Si apre un universo psichico da comprendere, con il quale ognuno di noi è chiamato in ogni momento a fare i conti.

    Mi chiedo cosa ti abbia sorpreso Alberto di tutto ciò che è accaduto in questi 6 anni. So bene che la consapevolezza non lenisce il dolore, anzi. Ma a parte il dolore, al netto del tuo congenito ottimismo (DAR!), l' autore della categoria antropologica del piddino, ha avuto modo di illudersi, nonostante tutto, e rimanere sorpreso dell' ennesimo lutto da elaborare?

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    1. Sai, se anche qualcosa mi avesse sorpreso, ovviamente non lo darei a vedere. Non è esibendo le proprie debolezze che si vincono le guerre. Spero quindi di riuscire a nascondere bene il mio stupore nel constatare la vostra assoluta incapacità di leggere fra le righe. Detto, ovviamente, con il consueto affetto...

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    2. Non era una domanda retorica. Infatti, paradossalmente, non prevedevo una risposta . Ti ho conosciuto a causa di una guerra, non posso quindi dispiacermene, mio malgrado.

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  38. E pensare che Di Plinio nel 1985 a lezione di Diritto Pubblico dell'Economia decantava a noi studentelli le meraviglie della Mitbestimmung. "Come si cambia per..."(cit. Fiorella Mannoia).

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  39. Caro Direttore, vorrei che mi spiegasse per quale ragione il suo giornale ritiene l’immigrazione di massa un valore progressista e di civiltà, dal momento che l’immigrazione di massa è per definizione illegale e la legalità è un valore di sinistra; porta alle industrie un esercito di lavoratori a basso costo deprimendo i salari, e salari dignitosi sono un valore di sinistra; una forte componente di tale immigrazione appartiene a una fede religiosa che disprezza le donne e i diversi, e la valorizzazione delle diversità è un valore di sinistra. Cordialmente.
    Firma

    Caro Casetta, l’immigrazione, di massa o meno, è da sempre un’opportunità di crescita e sviluppo: per chi né è protagonista come per chi accoglie i nuovi arrivati. Le grandi democrazie – come gli Stati Uniti e il Canada, la Gran Bretagna o l’Australia – hanno in comune l’essersi formate grazie alla capacità di integrare migranti. Si è trattato però di processi lunghi, dolorosi, disseminati di sofferenze e sacrifici. Perché chi arrivava doveva rinunciare a parte della sua identità per integrarsi e chi accoglieva dove compiere scelte analoghe per rafforzarsi, consolidarsi, come società. Se c’è un luogo che raffigura la difficoltà di tale integrazione sono quelle chiese cattoliche fra Brooklyn e Queen, nella città di New York, che hanno ancora oggi due sale di preghiera: al piano terreno e nel sottoscala. Il motivo è che quando gli italiani arrivarono, alla fine dell’Ottocento, erano gli irlandesi che gestivano queste chiese e obbligarono i nostri connazionali ad andare a pregare negli scantinati. Perché non volevano mischiarsi con loro. Li consideravano infatti eretici, blasfemi perché «anti-papisti» in quanto provenivano da una nazione che si era appena unita liberandosi del potere temporale dei Pontefici. Quegli immigrati spesso non comprendevano l’ostilità ma accettarono l’umiliazione, andarono a pregare sottoterra. E ciò non gli impedì di integrarsi, anzi li spinse a lavorare più di altri, ad essere i migliori ed avere successo fino a diventare protagonisti della trasformazione di New York nella più grande metropoli del Pianeta. In questo precedente – come in molti altri – c’è una lezione da apprendere.
    Per avere successo le migrazioni devono avere più ingredienti: la determinazione da parte di chi immigra ad accettare sacrifici, la scelta da parte di accoglie a modificare il proprio modo di vita. In ultima istanza è da questa somma di scelte che una migrazione di massa può trasformarsi in volano di crescita e sviluppo. Se invece prevalgono, su entrambi i fronti, resistenze ed egoismi il risultato è un domino di intolleranza che impoverisce tutti.

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