sabato 10 dicembre 2016

I perché del no (in dissenso da Illy)

Mentre gli intellettuali organici si leccano le ferite, rilasciando dichiarazioni francamente inquietanti, da cui trapela, con un misto di ingenuità e protervia che lascia sbalorditi, la ferma volontà di servirsi della categoria dell'odio per criminalizzare il dissenso politico (fenomeno particolarmente appariscente in chi è stato così poco lungimirante da saltare sul carro del vincitore un attimo prima dello schianto), a/simmetrie continua a lavorare. Chi si fosse messo in ascolto in questo momento, e magari gradisse la trasmissione, è esortato a ragionare su quel "la libertà non è gratis" scritto in rosso qua sopra, magari dopo aver notato che le poche voci autorevoli realmente critiche nel dibattito italiano collaborano a questo progetto.

Conversando ieri sera con Vladimiro Giacché, dall'A24, lui attirava la mia attenzione su un dato il cui significato sembra essere sfuggito ai commentatori: il "sì" ha prevalso fra gli elettori oltre i 55 anni, come documenta il Corriere. Documenta, ovviamente, è una parola grossa. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, il più autorevole quotidiano nazionale ci ha dato soddisfazioni anche con i dati misurabili. In questo caso, però, più che la fonte (ideologicamente schierata, il che è lecito, come è lecito esercitare diritto di critica), suscita qualche perplessità la natura stessa del dato. Visto che il voto è segreto, viene un po' da sorridere al constatare la pretesa di quegli stessi sondaggisti che ultimamente toppano tutti i pronostici di descriverci ex post la natura dei risultati: quanti giovani, quanti vecchi, quanto uomini, quante donne, quanti colti, quanti incolti, e via divinando.

Tuttavia:

1) in questo caso i sondaggiai ci avevano tutto sommato preso: il no lo davano vincente tutti, anche se nessuno si aspettava una percentuale simile (proprio nessuno no...);

2) il dato sulla maggiore propensione al sì degli anziani risulta da più di una indagine. Ad esempio, SWG segnala che la percentuale di no decresce monotonamente con le classi di età, dal 71% dei 18-24, al 55% degli oltre 64.

Il post precedente spiega le ragioni del "no" con una variabile che presenta una buona capacità esplicativa: la disoccupazione giovanile. Questa variabile, però, è riferita appunto alla condizione dei nostri amati giovini. Ora, la domanda è: se il voto è stato per difendere i Sacri Principi consacrati nella Carta Costituzionale col Sangue dei Partigiani che hanno combattuto sulle Montagne ecc., perché mai proprio chi è più anziano, cioè chi quella stagione l'ha vissuta e dovrebbe serbarne il caro ricordo che si mantiene della giovinezza, delle sue vittorie, e anche delle sue sconfitte, ha votato per stuprare questa Carta Costituzionale? Come mai chi ha (oggettivamente) meno futuro davanti ha manifestato tanta attiva volontà di incidere sulle norme che lo regoleranno?

Chiaramente c'è qualcosa che non torna. Ma forse potrebbe semplicemente non tornare il dato dei sondaggiai. Siamo allora andati a verificare come stanno le cose basandoci su dati oggettivi: la distribuzione regionale del no, la disoccupazione giovanile (come nel grafico precedente), e alcune variabili descrittive della struttura della popolazione.

Cominciamo con il replicare il grafico del post precedente, mettendo qualche numero:



I numeri ci dicono che la disoccupazione giovanile spiega il 64% della variabilità infraregionale del voto (è il coefficiente R quadro che vedete nel grafico e nel tabulato), e che un aumento di un punto della disoccupazione giovanile U1524 fa aumentare di mezzo punto la percentuale di votanti per il No (più esattamente, di 0.502492 punti). La relazione statisticamente è molto significativa, come sa chi sa cosa significa statisticamente significativo. I residui sono normali, omoschedastici, incorrelati (se interessa).

Tutto bene, ma si può fare di più. Intanto, vediamo se è vero che esiste una relazione negativa fra età e percentuale di no. A questo scopo, utilizziamo alcune statistiche che descrivono la struttura demografica regionale: la percentuale di popolazione sopra i 55 anni POP55 (per analogia con la suddivisione dei votanti utilizzata dal Corriere), quella sopra i 65 anni POP65 (che ha più senso perché legata al termine della vita lavorativa (quando va bene), l'età media regionale AGE, il tasso di dipendenza DIP, e il tasso di dipendenza degli anziani DIPA (come il precedente, ma considera solo gli anziani al numeratore). Le correlazioni in effetti sono tutte negative:


(le leggete sulla prima colonna), ma dato che il campione è esiguo (20 regioni), quelle effettivamente significative sono solo tre: con la percentuale di over 65 (-0.43), con il tasso di dipendenza degli anziani (-0.47), e con il tasso di dipendenza (-0.64) (per verificare la significatività vi consiglio questo simpatico strumentino). Per le vostre sempre opportune verifiche, qui i dati:



Quindi in effetti sembra che nel determinare la distribuzione regionale del risultato l'età abbia contato qualcosa. Ad esempio, fra percentuale di no e popolazione sopra i 65 anni di età si ottiene questa relazione negativa:


La relazione esiste, ma è relativamente debole: spiega solo il 19% della variabilità infraregionale del voto. Tuttavia, il coefficiente che lega le due variabili è statisticamente significativo al livello del 10%:


(lo vedete nella colonna "Prob.": la probabilità che il coefficiente sia statisticamente nullo è del 5.3%, molto bassa).

Si capisce anche cosa c'è che non va: il visibile outlier (cioè osservazione che "sta fuori" dalla nuvola di punti) cerchiato di rosso nel grafico, corrispondente, pensate un po', al Trentino Alto Adige: regione dove il no ha raggiunto appena il 46%, nonostante la popolazione fosse relativamente giovane (o meglio: la percentuale sopra i 65 anni relativamente bassa: 19.9%). La statistica ci permette di tenere conto di questa idiosincrasia, utilizzando quella che tecnicamente si chiama una variabile dummy, ovvero una variabile che vale uno in corrispondenza dell'anomalia statistica che si vuole isolare, e zero altrove. Se operiamo in questo modo, otteniamo questi risultati:


I risultati ci dicono, in definitiva, che il Trentino Alto Adige ha avuto una percentuale di no pari a 19.6 punti in meno rispetto a quelli previsti dalla sua struttura demografica (è il coefficiente della variabile CRUCCHI - aspetto fiducioso il flame dei cari amici sudtirolesi). Una volta tenuto conto di questa anomalia, la struttura demografica impatta in modo molto, molto significativo: il coefficiente di POP65 arriva a -1.88 ed è significativo all'1% (la probabilità che sia statisticamente nullo è pari allo 0.45%, irrisoria...).

Non ve la faccio tanto lunga. Da un rapido processo di specification search, il modello più robusto ottenuto su dati regionali mettendo insieme tutte le variabili delle quali vi ho parlato è una cosa di questo genere:

Una volta "nettato" con la variabile dummy l'impatto delle appartenenze etniche e partitiche (la variabili "PIDDINI" vale uno in Emilia Romagna, Toscana e Umbria, regioni "rosse", e zero altrove), che in media hanno abbassato do 9.36 punti la percentuale di "no", la determinante socioeconomica più rilevante è il tasso di disoccupazione giovanile, seguito dal tasso di dipendenza. Sarei curioso di vedere cosa verrebbe fuori a livello provinciale. Ovviamente, con dati più "fini" avremmo più rumore statistico, ma da qualche analisi che mi è arrivata il segnale circa l'impatto positivo della disoccupazione emerge bello chiaro:


Diciamo che a livello provinciale la disoccupazione tout court spiega il 52% della variabilità del voto (mentre a livello regionale la disoccupazione giovanile spiega il 64%). Purtroppo in questo momento a/simmetrie è senza ricercatore, e non ho nessuno da incaricare di lavori simili, che ovviamente sarebbero interessanti. Vi faccio solo un esempio: secondo voi, quale altra variabile potrebbe influenzare l'atteggiamento degli elettori verso l'Europa? La risposta è dentro di voi ed è giusta.

Intanto, però, dobbiamo tirare un senso politico da questo delirio statistico. Diciamo che a grandi linee il dato desunto dai sondaggiai pare essere supportato dall'evidenza: la struttura demografica della popolazione conta, nel senso che una maggiore percentuale di pensionati (over 65) o una maggiore dipendenza strutturale (che non è esattamente la stessa cosa) influiscono in modo negativo e statisticamente significativo sul no alla riforma.

Pare che così gli anziani fossero ansiosi di riformare, anche se un po' meno di quanto i giovani fossero ansiosi di lavorare. Torno a dire che il primo dato è strano, dato che, normalmente, con l'età sorge una certa neofobia, e anche una certa cautela, che confluiscono in un atteggiamento generalmente conservatore. Inoltre, si suppone che chi è più maturo abbia avuto più tempo (anche se non necessariamente più voglia, o più opportunità) di informarsi, anche perché è senz'altro passato, come me e come i miei coetanei, per un sistema scolastico nel quale l'educazione civica esisteva, e la Costituzione veniva studiata, o almeno rammentata, anche a scuola.

Tutti elementi che contrastano con certe analisi sinceramente un po' estemporanee, come quelle profuse a Radio 24 da Riccardo Illy, secondo cui l'Italia del "no" sarebbe quella che "si è fatta influenzare da persone che perseguono altri obiettivi di breve termine, che sarebbero quelli di vincere le elezioni", "un'Italia poco informata", insomma.

Ah, questo, naturalmente detto da uno secondo cui:

1) non ci sono stati sfracelli dopo il no perché "i mercati a termine tendono sempre a scontare in anticipo gli effetti che si prevedono", ma "purtroppo i mercati e soprattutto la borsa tende a premiare i risultati a breve termine, non quelli a medio lungo" (ravviso una certa incongruenza: e voi? I mercati anticipano il medio termine, o premiano il breve termine?).

2) la Spagna è ripartita perché "aveva fatto riforme molto importanti in precedenza e quindi è andata avanti per inerzia; anche con il governo Renzi alcune riforme importanti sono state fatte... ne cito una per tutte, quella del mercato del lavoro, che erano attese da decenni"

3) in Italia la recessione è stata devastante più che altrove perché "gli altri paesi non avevano il 130% di debito pubblico"

Vi risparmio le altre perle, ma già da queste trapela una persona molto consapevole dei propri interessi di classe più immediati (tagliare i salari e togliersi di torno i lavoratori sindacalizzati grazie alla meravigliosa riforma del jobs act), ma poco consapevole dei più elementari dati di finanza pubblica di un paese nel quale tuttavia mi risulta abbia esercitato funzioni di governo locale (la nostra non è una crisi di debito pubblico, come qui abbiamo detto fin dall'inizio, la situazione della finanza pubblica italiana non ha mai destato l'allarme delle autorità europee, il rapporto debito/Pil all'inizio della crisi era al 103% e non al 130% del Pil - dislessia? - ed è stato portato al 130% dalle politiche di Monti che Renzi - e quindi presumo Illy - ha appoggiato, come abbiamo visto tante volte e dettagliatamente qui). Una persona, infine, piuttosto all'oscuro (nella migliore delle ipotesi) di cosa ci sia dietro i pretesi miracoli altrui (lo schiacciamento delle retribuzioni e dei diritti dei lavoratori, come abbiamo ampiamente documentato qui e qui).

Naturalmente povertà non è vergogna: se uno che per lavoro deve fare altro (a quanto capisco, il renziano post litteram) mi dà dell'ignorante, io lo scuso, lo compatisco, e non compro i suoi prodotti.

Come sempre, però, prendo il buono da chi la vita mette sulla mia strada. Analisi come questa, che attribuisce il "no" a motivazioni superficiali, sono a loro volta di una tale superficialità, o, se vogliamo, di una tale cecità ideologica, da lasciarci supporre che in effetti le motivazioni del "no" non possano che essere più razionali ed avvedute, subordinatamente alle informazioni di cui gli elettori disponevano.

Sì, caro Illy: una parte degli elettori aveva effettivamente un obiettivo di breve termine, e in questo senso la sua analisi è corretta. Temo però che l'obiettivo non fosse quello che ella ravvisa (vincere le elezioni), bensì quello, meno ambizioso, di mettersi a lavorare il prima possibile. Sa, quella cosa un po' démodé dell'esistenza libera e dignitosa da realizzare con una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del proprio lavoro? Ella naturalmente non ignora da dove vengano queste parole, giusto?

Ecco: questa anticaglia, che lei voleva legittimamente spazzare via, oggi è fattualmente ostacolata dall'appartenenza all'euro, che obbliga a realizzare l'aggiustamento macroeconomico innalzando la disoccupazione, come qui è stato spiegato in tempi non sospetti (cioè prima che lo spiegassero i soloni del mainstream, i quali, peraltro, ne erano consapevoli da sempre: valga per tutti Dornbusch, da noi citato qui). Cianciate sempre di quanto sarebbe immorale la "svalutazione competitiva", voi industriali italiani (sempre più scissi dalla vera base produttiva del paese, fatta di piccole e medie imprese), e questo sarebbe strano, perché della flessibilità del cambio avete beneficiato. Ma l'apparente mistero si risolve quando si consideri che a voi sta ancora meglio la disoccupazione competitiva, il regolare la competitività schiacciando i salari di lavoratori più ricattabili perché più stremati. Certo, a voi questo meccanismo di aggiustamento sembra perfettamente naturale, non avendo voi quasi mai dovuto preoccuparvi di come garantire a voi stessi un domani, come non se ne dovette mai preoccupare il compianto Padoa Schioppa, quello che da figlio di amministratore delegato delle Generali, condannato a vivere nella bambagia, auspicava per gli altri un sano contatto con la durezza del vivere.

Poi c'è l'altra parte dell'elettorato, quel quinto della popolazione (a spanna) fatto di pensionati. Credo su di loro abbia fatto leva l'opera cialtrona e fascista di disinformazione condotta dai media. Questi da anni terrorizzano le fasce più anziane della popolazione con l'idea (non supportata né della teoria, né dall'evidenza empirica) che un'uscita dall'euro significherebbe una svalutazione catastrofica, con una impennata dell'inflazione che eroderebbe il valore reale delle loro pensioni. Il pensionato che legge il giornale, che passa il tempo di fronte alla televisione, succube di fronte alla marea di disinformazione crescente, è lo stesso che ai tanti incontri che ho fatto in giro per l'Italia mi dice "ma io non lo so usare il blog"! A differenza del giovane, quindi, non ha accesso ad altre informazioni che non siano quelle che gli ottimati vogliono che abbia. Ma esattamente come il giovane, anche il vecchio ha dato un voto razionale ed informato (anche se il suo info set era stato inquinato dal giusquiamo di un'informazione che dovrà, prima o poi, essere richiamata seriamente ai suoi stessi principi deontologici).

In sintesi, insomma, anche l'impatto della struttura demografica sulla distribuzione del voto ci chiarisce che questo non è stato (solo) un voto pro o contro la riforma costituzionale, dato per motivazioni ideali, ma è stato (soprattutto) un voto pro o contro l'euro dato per motivazioni economiche. Ha votato a favore chi temeva che il voto, causando un'uscita dall'euro, ledesse i suoi interessi economici. Ha votato contro chi sperava che il voto, causando un'uscita dall'euro, favorisse i suoi interessi economici. Certo, questa consapevolezza non può essere stata chiara e distinta in ognuno. Ma il dato sull'età è in qualche modo la prova del nove, e rivela che i merdia hanno fatto un gigantesco autogol quando hanno legato l'esito del referendum a una potenziale uscita dall'Italia. Hanno tirato dalla propria parte il 22% dei pensionati (esclusi i tanti, di cui qui si è parlato, con la spina dorsale dritta), ma hanno anche allontanato il restante 78% della popolazione, quella che ha capito che di Unione Europea si muore.

Quella che i piddini chiamano "Europa", quel delirio imperialistico scisso da qualsiasi percorso di razionalità storica e politica, quel luogo ideale che rappresenta la radicale negazione non tanto della democrazia, quanto della stessa politica, perché non può esserci polis, cioè comunità, senza logos, e che infatti ci propone di sostituire alla politica la "governabilità", la governance, intesa come aderenza passiva a un insieme di regole spacciate per ottimali, nonostante siano producendo disastri ovunque (tranne che dove ci si può permettere di non applicarle), regole che esprimono rapporti di forza sui quali le nostre élite non hanno voluto incidere (perché volevano servirsene per schiacciare i sottoposti, cioè noi) e ora non possono più incidere (perché aderendo ad esse hanno indebolito il paese, cioè loro stessi), la famigerata governance, che è l'idea che il paese sia come un treno che viaggia sui binari, e dove il macchinista deve semplicemente regolare la velocità, cioè l'inflazione: ecco: questo delirio fascista è mortifero perché è menzogna, a tutti i livelli.

Ai pensionati che hanno votato "sì" perché preoccupati del legame fra svalutazione e inflazione io non dirò altezzosamente che sono disinformati, come un padrone qualsiasi. Darò loro umilmente, con dedizione, con impegno, con sforzo, un'informazione, quella che ho diffuso nell'ultima newsletter dell'associazione a/simmetrie, ovvero questa:


La vedete? Questa è la relazione fra svalutazione (variazione del prezzo del dollaro in sterline) e inflazione nel Regno Unito. Sì, con la Brexit c'è stato un rapido riallineamento del cambio, una svalutazione di circa l'8% (il primo picco della linea verde scuro), nel mese di luglio. Ma l'inflazione è addirittura calata, nonostante Carney abbia fatto una politica monetaria inutilmente espansiva per intestarsi il merito dei benefici economici che il Regno Unito stava traendo dall'aver abbandonato un cambio che le stime del Fondo Monetario Internazionale indicavano come chiaramente sopravvalutato:



(le fonti sono questa per il tasso di cambio, questa per i prezzi al consumo nel Regno Unito, questa per la sopravvalutazione della sterlina pre-Brexit).

Sì, cari amici pensionati, disinformati da media criminali, perché responsabili della più atroce delle guerre civili, quella dei vecchi contro i giovani: potete credere ai vostri occhi! Una svalutazione dell'8% ha portato con sé un'inflazione di quanto? Ve lo dico io: dello 0%.

Non credete ai giornali!

Come potete pensare che organi di informazione in mano a una classe imprenditoriale giustamente sensibile ai propri interessi vi forniscano informazioni utili a tutelare i vostri? Potete pensare che un Illy, o un Boccia, vogliano il vostro bene? No: giustamente essi vorranno il loro, che non coincide, né mai coinciderà, col vostro, perché ora che il paese è spolpato l'unico modo che queste persone hanno di estrarne valore è spremere ancor più le retribuzioni, o spostare all'estero la creazione di valore. In questo modo, cari amici pensionati, la vostra pensione diminuirà per forza: non si può distribuire il reddito che non viene creato. Ora, le cose stanno così: è il lavoro che crea valore, ma l'unico modo di tutelare la stabilità dei prezzi è far aumentare i disoccupati, cioè distruggere valore. Non è per cattiveria che la Fornero vi ha fatto il bello scherzo che sapete, e non è perché le finanza pubbliche fossero in pericolo (questa è una enorme balla): è perché nel mondo della disoccupazione competitiva bisogna tagliare i redditi per favorire l'aggiustamento di competitività, e quindi, tautologicamente, diminuiscono i redditi da redistribuire per garantire un'esistenza dignitosa a chi in vita sua di valore ne ha prodotto, come voi, amici pensionati, che avete contribuito a fare grande questo paese.

Votando sì, cari amici, avete votato contro i vostri figli (per fortuna perdendo), e lo avete fatto non per cattiveria, ma per mancanza di informazioni, di dati, come quelli che vi ho fornito, e che nessuno dei grandi media in Italia vi fornisce. I vostri figli possono accedere ai pochi baluardi di informazione libera e indipendente, come questo blog: mi dispiace aver spiegato loro come stanno le cose, perché il triste esito dell'aver adempiuto alla mia missione di intellettuale rischia di essere che i vostri figli vi chiudano gli occhi non con una lacrima, ma con una maledizione. Questo, naturalmente, a meno che tutti, vecchi e giovani, non ci attrezziamo per contrastare efficacemente la marea montante della disinformazione e del delirio fascista che vuole delegittimare a tutti i livelli e in tutte le sedi la libera espressione del voto.

Oggi compio 54 anni.

Non avrei mai pensato di essere chiamato un giorno a rivolgermi ai miei concittadini, a mostrar loro i dati della crisi, a svolgere, inizialmente in completa solitudine, in questo paese, l'unica operazione veramente politica: coinvolgere la mia polis in un processo di graduale consapevolezza del meccanismo che ci sta schiacciando, un processo nel quale ho insegnato molto, ma ho anche molto appreso, al quale ho sacrificato molto, ma che mi ha anche dato molto, e quotidianamente mi dà, in termini di soddisfazioni umane inaspettate e incommensurabili. Le vostre parole di incoraggiamento e gratitudine sono il coronamento di cinque anni di lavoro che non avrei mai pensato di poter sostenere e che ho sopportato solo grazie alla vostra presenza.

All'orizzonte si profila la troika, come qui avevamo ampiamente previsto dodici mesi or sono. Saranno momenti molto duri: dopo le nostre libertà economiche, verrà conculcata anche la nostra libertà di espressione, la nostra possibilità di dissentire dal disegno criminale delle nostre élite cialtrone e bancarottiere. Vi chiedo un ulteriore sforzo: sostenete a/simmetrie, unico laboratorio coerente e strutturato di elaborazione di un pensiero critico scientificamente rigoroso, accuratamente documentato e comunicativamente efficace. Abbiamo bisogno di incidere sulla realtà finché abbiamo ancora (per poco) la possibilità concreta di farlo, attraverso i social media. C'è molto da fare in questa direzione (e ve ne parlerò), ma le risorse di cui disponiamo non ce lo consentono (e ve ne parlerò).

Vi chiedo anche di prendere in considerazione l'opportunità di aderire ad a/simmetrie, i cui scopi sociali sono descritti dallo statuto. Ci aspettano anni duri. Forse è il momento di conoscerci meglio, di contare quanti siamo, di promuovere con più efficacia presso i nostri compatrioti il tanto lavoro che abbiamo fatto e che non deve andare disperso.


Concludo però con una nota di ottimismo. Al di là delle analisi dei sociologi da bar, gli italiani hanno dimostrato di votare col portafoglio, razionalmente, subordinatamente alle informazioni in loro possesso, spesso di pessima qualità. Questo conferma la validità del messaggio che fin dall'inizio vi ho dato: l'unico, decisivo atto politico da compiere è portare corretta informazione. Il resto segue. I tanti "qualcosisti" che hanno disperso forze in improbabili esperimenti "politici" invece di concentrarsi nella diffusione dei messaggi corretti hanno la mia compassione, ma non sono miei alleati: sono miei nemici. Questo va chiarito, come va anche chiarito che se il nemico si arrende, è possibile stilare un trattato di pace e andare avanti.

Qui stiamo facendo la cosa giusta: voi la state facendo.

Vi chiedo solo di non arrendervi.

106 commenti:

  1. E' il tuo compleanno, ho fatto la donazione e dunque mi sono fatto un regalo.

    Auguri

    RispondiElimina
  2. Le porgo, con l'affetto di un lettore assiduo, gli auguri per il Suo compleanno.
    P.S.: qui in Sicilia c'è gente che produce caffè macinato o in cialde che Illy se lo sogna......

    RispondiElimina
  3. Auguri Professore da un ignorante e disincatato dipendente illycaffè grazie di cuore! un abbraccio Angelo

    RispondiElimina
  4. Auguri Professore

    Ricevuto

    Ora e sempre Resistenza.

    RispondiElimina
  5. Professore le faccio i migliori auguri per almeno ulteriori 54 ! Dai suoi "post" ho appreso moltissimo, anche se molte volte con grossa difficoltà ... grazie.
    Walter, un 72enne che ha votato NO

    RispondiElimina
  6. Posso escludere mia madre e i mieivsuoceri perciò semplice motivo che: "voto no perché voglio far capire che vogliamo decidere noi. E non ci incanta sapere che se non ci fosse €E e UE la nostra pensione varrebbe di meno grazie a inflazione e svalutazione. Perché non è vero! Per il semplice motivo che grazie all'€ abbiamo nipoti e figli disoccupati. È che la nostra pensione è svalutata dal dovere aiutare economicamente figli e nipoti.Quindi se votiamo NO abbiamo un piccolo barlume di speranza di rompere queste catene e dare a figli e nipoti una piccola speranza di miglioramento senza dovere andarsene". Questo è quello che mi hanno detto prima di votarem

    RispondiElimina
  7. Professore i miei migliori Auguri per i Suoi 54,con un ulteriore augurio per altri 54 ! Da quando anni fa ho scoperto i Suoi " post " ho appreso moltissimo, anche se con grande difficoltà e scontri in famiglia quando critico l'€, la Ue e naturalmente i media ..... Walter un 72enne che ha votato NO ( ed è riuscito a convincere i riluttanti familiari ) grazie !

    RispondiElimina
  8. Tanti auguri di buon compleanno.

    Io non mi arrenderò

    RispondiElimina
  9. Auguri Prof. Bagnai,

    sono commosso da questo suo post. Ho ordinato proprio ieri il bonifico per pagare con gioia la mia quota associativa 2016. Spero di poter, presto, fare di più...

    Le sarò sempre infinitamente debitore per avermi aperto gli occhi, e credo che questa sia non soltanto la mia storia ma la storia di centinaia di migliaia di persone nel nostro paese che hanno potuto prendere la "pillola rossa" grazie a lei. Soprattutto gli under 30 (come me) che hanno vissuto tutta la loro vita precedente sotto la cappa della (dis)informazione, la propaganda del regime "europeista" della Seconda Repubblica che ha fatto credere loro che l'euro e l'"Europa" fossero il "sogno" (ricordo ancora nel '98, in seconda media, i depliant a fumetti per esaltare il nuovo vitello d'oro).

    Mi fa male il ricordo del mio piddismo (ma d'altronde come si fa a sospettare la plumbea uniformità dell'informazione su una falsa rappresentazione della realtà) e di come una volta trattai con sufficienza e ingiustificata superiorità un signore inglese, di origine italiana, con 30 anni più di me, e molti più anni di esperienza come importatore di prodotti italiani nel Regno Unito che mi spiegò, per filo e per segno - seppur con un italo-napoletano rimembrato dall'infanzia - che la crisi del nostro paese non dipendeva da Berlusconi ma dall'euro. Ripeto, lo trattai con inaccettabile presunzione e non me lo perdono ancora oggi.

    Per fortuna nel 2012 decisi di mettere in gioco le mie convinzioni e lessi - con molta cautela e, devo ammetter, un forte pregiudizio - Il Tramonto dell'Euro. Da allora la quotidiana frequentazione del suo blog mi ha cambiato la vita.

    Mi ha regalato la gioia di capire e di essere uscito dalla trappola intellettuale che per quelli della mia generazione era stata preparata nei dettagli, con frasi fatte propalate come dogmi che oggi ancora sento in giro e che ormai mi danno la nausea, ma anche l'amarezza di vedere ogni giorno centinaia di persone che ancora non capiscono (o forse, per un meccanismo di difesa primordiale, non VOGLIONO capire) e guardare in faccia qualche vigliacco che sa - si vede che sa - ma non ha il fegato per dire la verità ad alta voce e mente sapendo di mentire.

    Grazie ancora per il suo impegno, anche se la verità mi ha traumatizzato irreversibilmente. Preferisco vedere il male piuttosto che le ombre nella caverna. Anche se non sopporto l'idea di essere stato preso in giro per decenni (io che mi credevo così intelligente, che sapevo di sapere). La prendo comunque come una lezione di umiltà...

    Buon compleanno ancora

    RispondiElimina
  10. Auguri Professore! A Marzo farò il mio dovere per quanto riguarda quella scritta rossa qua sopra.. io non mi arrendo!!

    RispondiElimina
  11. Un augurio sincero da parte mia e di mia moglie.
    Sono dispiaciuto che questo paese non abbia almeno un centinaio di persone come Lei.

    RispondiElimina
  12. Auguri da me e da mia moglie (è anche il suo compleanno), professore...
    noi non ci arrendiamo.
    Se ci riusciamo, aumenteremo anche il nostro contributo mensile ad asimmetrie.
    Grazie per il bellissimo post.

    RispondiElimina
  13. E' sempre un grande piacere leggere i suoi articoli.
    I Migliori Auguri per 54 anni in grandissima forma.
    Grazie per il Suo impegno divulgativo. Senza di Lei non avrei capito fino in fondo cosa è l'Euro e il vincolo che impone alla nostra vita.

    RispondiElimina
  14. Per me, "giovine" 24enne, supportare il blog ed a/simmetrie non può che essere un TINA. Aver assunto consapevolezza sul futuro che attende la mia generazione è stato (e continua ad essere) traumatico, ma in fondo è stato certamente meglio così. A confortarmi c'è però la speranza di poter, un giorno, contribuire e partecipare alla liberazione/rinascita del mio, del nostro, amato Paese. Per il resto, caro prof, le auguro un buon compleanno. Ad avercene di più di persone come lei.

    RispondiElimina
  15. Ieri ho comprato caffè Illy per l'ultima volta.

    RispondiElimina
  16. Auguri Professore! Grazie infinite per quello che fa e per come lo fa

    RispondiElimina
  17. Un augurio sincero e affettuoso, professore.
    Come sempre grazie.
    “Still I rise”
    Da anni non compro caffè Illy, quello rosso lo trovavo un po' acidino, ne ho trovato uno più buono in una piccola torrefazione a 100 mt da casa mia.

    RispondiElimina
  18. Buon compleanno, Professore.
    Mi unisco al coro dei grazie, unendo i miei personali ringraziamenti.
    Grazie per quello che Lei fa, che fate voi di Asimmetrie. Siete una luce di speranza.
    Una speranza che nasce dalla possibilità che ci donate, quella di comprendere la nostra storia e la realtà che ci circonda.
    E grazie, ancora, per l'insegnamento più grande che si possa fare ad un essere umano: l'importanza di avere sempre l'umiltà di Studiare.
    Nel mio piccolo sto studiando, e ho sempre ritenuto fosse questo il modo migliore per rendere Onore al Suo e Vostro grande insegnamento, così come all'insegnamento dei tanti amici che contribuiscono con i loro commenti al blog.
    È arrivato tuttavia il momento di contribuire attivamente.

    RispondiElimina
  19. Tanti auguri Prof. Spero un giorno di poterla conoscere oggi ero a Trieste e quando ho bevuto un caffè mi sono ben guardato intorno ed ho trovato un bar che non aveva fornitura Illy ....

    RispondiElimina
  20. Auguri, Prof.! Sono già donatore regolare di a/simmetrie, ma comprendo il suo appello ad aderire ufficialmente: il peggio deve ancora arrivare. Ma ci troverà pronti a riceverlo: aderirò ad a/simmetrie. Grazie per tutto quanto ha fatto, fa e farà per questo Paese.

    RispondiElimina
  21. Auguri,Professore! La informo che io,quasi settantenne, e tutto il mio milieu,dai quaranta in su, abbiamo votato NO....abbiamo infatti votato nel merito. È stata sufficiente la lettura dell'articolo 70 riformato....

    RispondiElimina
  22. Auguri e grazie. So che non perdona, ma va bene così. Quando posso dono.

    RispondiElimina
  23. Grazie e auguri sinceri.
    Per Asimmetrie deve accontentarsi del 5x1000. Non posso dare altro. Anche quest'anno lo chiuderò in deficit. E' solo grazie ai risparmi della buon anima se ancora ho un tetto sulla testa.

    RispondiElimina
  24. Mi unisco a quanti invitano a boicottare Illy e da buon autarchico rossobruno rilancio: perchè non sostituire il caffè con una bevanda totalmente italiana (non solo trasformata ma pure coltivata in patria): http://www.alcenero.com/prodotti/bevande/orzo/orzo-moka-tostato-e-macinato-500-g/ .
    Vi assicuro che superato lo scetticismo iniziale è davvero ottima (e migliore per la salute)!

    RispondiElimina
  25. Da gennaio aumentiamo il sostegno mensile.
    Buon compleanno prof

    RispondiElimina
  26. Tanti, tanti auguri Professore. Le sue parole sono sempre fonte di nuova energia. Mi rammarico solo di non essere capace di comunicare ad altri quello che con molta fatica ho capito leggendola. L'unica cosa che posso fare è sostenere con piccole donazioni. Spero che voi, che avete studiato e che possedete gli strumenti per leggere la realtà, non ci lascerete mai più da soli nel vuoto di questa maledetta disinformazione che ha accompagnato e condizionato la vita di chi, come me, non possedeva alcun strumento se non un poco di istinto e voglia di capire. Grazie, sempre grazie,perché quello che lei ha deciso di fare in questi anni e che ancora dimostra di fare con le parole di questo post è proprio che non ci sta abbandonando.

    RispondiElimina
  27. La morte della verità e dell’ onestà; il crepuscolo della ragione. Ovvero Riccardo Illy!

    OTTOEMEZZO del 26/1/2015; Ad un certo punto, la Gruber chiede a Riccardo Illy, di pronunciarsi sulle conseguenze del voto greco sulla forza della Merkel e sull’ analogia tra taglio del debito della Germania del 1953 e quello che la Grecia vorrebbe attuato per loro (dal tempo 11′:08″).

    Ebbene, Illy risponde testualmente:

    “Direi proprio di no, non credo che la Germania ne esca né rafforzata, né indebolita, così nemmeno la Merkel. Ogni confronto con il periodo post bellico e ogni riferimento alla Germania è del tutto fuori luogo.
    Lì ci fù una guerra e la Germania usciva come un paese distrutto dalla guerra che aveva perso; la Grecia ha dei grossi problemi economici e sociali ma non è stata distrutta da nulla, e si è messa in quelle condizioni, deliberatamente, falsificando i bilanci dello Stato per anni e anni. Quindi non è applicabile… (l’ abbuono analogo del debito NdR).”



    Grazie Albe' non c' è nemmeno un' unghia di Illy che ti somigli!

    Lunedì mattina vado a fare il mio dovere e buon compleanno!

    Forse il "vinculo a doppio" stadio del M.E.S. farà svegliare i miei "colleghi dipendenti INPS" e finalmente iniziare a non credere più alle favole, ad una certa età!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo é interessante come l'abbuono del debito sarebbe stato possibile per Illy se fatto perdendo una guerra da aggressore con tanto di tentato genocidio di una minoranza, mentre un misero taroccamento dei conti, un po' come quello legalizzato dall'Europa permettendo di inserire nel Pil delle stime su settori dell'economia sommersa, sia troppo grave per essere perdonato.

      Evidentemente la sua filosofia di vita consiste nel puntare sempre e solo al sole, da bravo solone.

      Elimina
    2. Non è facile trovare gente del genere, o almeno non mi è capitato mai di ascoltare cose di quest ferocia associate ad una persona sana di mente! Lo stesso Monti, quando espresse la famosa frase "LA GRECIA È STATO IL PIÙ GRANDE SUCCESSO DELL'EURO" mi è apparso meno cinico e feroce!
      Questo è il motivo per cui sono rimasto impressionato!

      Elimina
    3. Lineare, ai grandi capitalisti la guerra piace assai. Sai quanto costava il caffe' alla borsa nera? Piace meno, molto meno, lo Stato che gli "ruba" qualcosina...

      Elimina
  28. Auguri di buon compleanno e grazie, grazie alla sua attivita’ di ricerca e divulgativa sta fornendo un enorme contributo affinche’ sempre piu’ italiani comincino ad aprire gli occhi prima che sia troppo tardi. Nel mio piccolo mi sto adoperando per diffondere le idee del suo lavoro, la gente con cui parlo se non rimane chiusa nelle proprie convinzioni, rimane sopresa.
    Grazie ancora – NEVER GIVE UP!!!

    RispondiElimina
  29. Voglio ripetermi perché penso di non poter trovare parole migliori:

    "L'Italia può farcela", ma in generale tutta l'opera del professor Bagnai, compreso quest'ennesimo, splendido, post, ricorda per passione civile, integrità, onestà intellettuale e coraggio, le "Lettere dal carcere".

    Il mio contributo, per quel poco che può contare, non mancherà.

    Auguri: siamo tutti orgogliosi di lei.

    RispondiElimina
  30. Per il suo compleanno l'augurio che mi sento di esprimere è che Lei possa mantenere, per almeno il doppio dei suoi anni, cuore puro e mente lucida in un corpo inossidabile ai maltrattamenti del tempo.

    RispondiElimina
  31. Auguri e grazie per tutto quello che fa per l'Italia.

    RispondiElimina
  32. Caro Alberto, grazie. Come sempre, le tue parole mettono ordine nel confuso panorama che abbiamo davanti. Sono d'accordo che la sola operazione possibile, la sola che può dare dei frutti, è quella di essere un centro di corretta informazione, sia diffondendo i messaggi scientificamente corretto sia confutando e combattendo le bufale che i merdia spargono , impuniti, per l'aere. Mi piace l'idea di una Asimmetrie più compatta e più conscia. Attendo con ansia di conoscere che cosa hai in mente e come possiamo, insieme, contribuire. Intanto , lunedì, parte bonifico per donazione a sostegno.
    Ancora grazie.
    E tanti, tanti auguri di buon compleanno.

    Sergio
    LaDurezza del vivere
    @stat_wald

    RispondiElimina
  33. Tantissimi auguri Professore dalla Svizzera.
    Ha semplicemente cambiato la mia vita !!!
    Grazie di cuore per tutto.
    Io non mi arrendo
    Mario Cherchi

    RispondiElimina
  34. Scusi Prof, accetta gli auguri anche con un giorno di ritardo?
    Nel lontano 2011 contribuii alla famosa intervista dell'amico Messora e da quel giorno la mia vita ( ma anche la sua) è cambiata ...
    Dopo cinque lunghi anni rimetto mano al portafogli con la consapevolezza che se non l'avessi conosciuta sarei un uomo peggiore.
    Grazie ancora di tutto.

    RispondiElimina
  35. Nel giorno del suo compleanno, ci fa un regalo come questo. E ci chiede di farci un regalo. Provvedere presto.

    Nel frattempo, Grazie. E che Dio ci assista.

    RispondiElimina
  36. Tanti auguri professore. Lunedì manderò un contributo, e per l'anno prossimo cercherò di combinare qualcosa di utile. Sono già passati 5 anni, e non ho risolto niente, né per me né per la causa. È stato un anno triste. Ma qui si trova ispirazione. Grazie, come sempre.

    RispondiElimina
  37. Auguri, Alberto. Stagion lieta è cotesta

    RispondiElimina
  38. Auguri, Alberto.
    (Lunedì vedrò di concretizzarli come si conviene)

    RispondiElimina
  39. Buon compleanno Professore
    Ho mandato la mia richiesta di adesione ad Asimmetrie lo scorso 1° dicembre... faremo questo pezzo di strada assieme, a Dio piacendo

    RispondiElimina
  40. Le porgo pure io i miei piú sinceri auguri professore.
    E no, non ho nessuna intenzione di arrendermi.
    Continueró quindi con i donativi ad asimmetrie
    e, per quel che posso esser utile dal mio romito esilio dove il caffé Illy non lo vendono neanche,
    sono a disposizione.
    Grazie ancora una volta.

    RispondiElimina
  41. Buon compleanno professore. E grazie di tutto.

    RispondiElimina
  42. Un augurio immenso di buon compleanno, buon lavoro e buona vita!

    RispondiElimina
  43. Buon compleanno Alberto, #nonsonouneconomistama sono felice di vivere da vicino questa meravigliosa avventura di verità e giustizia. Pur nel dolore e nella sofferenza di questo momento storico, grazie a te, posso sentirmi parte di una comunità solidale. Il dono più grande continui a farlo tu, a me rimane lo spazio di un ringraziamento con il mio piccolo contributo e la quota associativa.
    A cent'annus

    RispondiElimina
  44. Tanti auguri Professore. Mi dispiace non potervi accompagnare da vicino in questa guerra perchè, quando cominciò, già ero stato costretto ad emigrare. Però questo blog è la cosa, ovviamente insieme alla famiglia e agli amici, che più mi ha tenuto in contatto con l'Italia. E, insieme alla consapevolezza politica, mi ha aiutato a sentirmi ancora parte di una comunità umana. Tutta la mia stima e il mio affetto, e un grosso augurio a tutti noi per le battaglie future. Forte abraço, come dicono qui in Brasile...

    RispondiElimina
  45. Auguri prof! Donazione in arrivo: i regali diplomatici quest'anno possono aspettare.

    RispondiElimina
  46. Scusate la mia povertà di argomenti ma forse può aiutare sapere che ci altri che stanno provando: http://programma101.org

    RispondiElimina
  47. Prof, però per favore non smetta di parlarti di afd e di quello che lei pensa succederà dal 2017 con le prossime elezioni. Quanto può durare la troika?

    RispondiElimina
  48. Buon Compleanno professor Bagnai, con immensa gratitudine.

    RispondiElimina
  49. Le faccio i miei auguri sig Bagnai e grazie

    RispondiElimina
  50. Io non voglio arrendermi. Spero di farcela. Grazie.

    RispondiElimina
  51. grazie di cuore e carissimi auguri, prof. Seguo il blog dal 2012 e devo dire che mi ha davvero cambiato la vita. Per quel che conta, insegnando diritto ed economia in un liceo, cerco di fare del mio meglio, ma a differenza di tanti, confesso che in famiglia e con amici e colleghi (tranne qualcuno), non ci provo proprio, perché ci si fa solo del male (sono stato sul punto di rompere un'amicizia ultradecennale, e con mio fratello preferisco non pranzare più neanche a natale, per intenderci...). Oltre a contribuire ad asimmetrie da qualche tempo con un minuscolo versamento mensile, ho intenzione di iscrivermi ad asimmetrie.

    RispondiElimina
  52. Prof auguri per ieri.
    A giorni provvederò volentieri

    RispondiElimina
  53. Auguri prof. Giusto in tempo, alle 00:00 un piccolo surplus alla mia donazione mensile. Ho interrotto la lettura del post , si stava facendo tardi ..
    Torno allo studio.

    RispondiElimina
  54. Auguri! La mia quota di mercato del caffè Illy fu di circa 60 baratoli/anno.

    RispondiElimina
  55. Le porgo in netto ritardo i miei auguri di un buon compleanno.
    Grazie infinite per quello che ha fatto e sta facendo.

    Sul non arrendersi una piccola citazione :

    https://m.youtube.com/watch?v=SwMUY5ro5Xo

    King Aragorn: Battle Speech at the Black Gate
    Aragorn:

    Hold your ground! Hold your ground!

    Sons of Gondor, of Rohan, my brothers,

    I see in your eyes the same fear that would take the heart of me.

    A day may come when the courage of men fails,

    when we forsake our friends

    and break all bonds of fellowship,

    but it is not this day.

    An hour of wolves and shattered shields,

    when the age of men comes crashing down,

    but it is not this day!

    This day we fight!!

    By all that you hold dear on this good Earth,

    I bid you stand, Men of the West!!!

    Paolo


    RispondiElimina
  56. Fatta ieri la mia prima donazione, senza neanche sapere che fosse il suo compleanno. Quindi, seppur in ritardo, auguri!
    Grazie di tutto!

    RispondiElimina
  57. Anche se in ritardo, buon compleanno Professore.
    E grazie ancora per il suo impegno. Un impegno politico, culturale, etico di grandissimo valore che mi ha cambiato la vita.
    Sì, la consapevolezza ha dei prezzi da pagare, vi sono lutti da elaborare.
    E io ho fatto i conti con la mia parte politica, la sinistra. Anzi, l' asini-stra.
    Grazie anche per questo.

    RispondiElimina
  58. http://www.lastampa.it/2016/12/11/italia/cronache/effetto-jobs-act-crescono-i-licenziamenti-disciplinari-bCi3iZEKm4EMKY4j0CZcVO/pagina.html

    RispondiElimina
  59. La crisi secondo Shakespeare http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2016/12/la-politicaitaliana-secondo-shakespeare.html?m=1

    RispondiElimina
  60. Anche se in ritardo,tantissimi auguri
    Professore.Ho letto e riletto i suoi libri,seguo quotidianamente il suo blog,un MILIARDO di GRAZIE per avermi reso libero nel pensiero. Davide Pusseddu.

    RispondiElimina
  61. Innanzitutto auguri, anche se non sei più un giovine ;)

    Vorrei sottolineare un altro dato che evidenzia la pochezza e l'assenza di lungimiranza degli organi di stampa nostrani e non solo.

    Dopo il voto sulla Brexit ci hanno fracassato i coglioni (scusa il termine) con il fatto che gli anziani avendo votato in maggioranza per l'uscita, avevano danneggiato il futuro dei giovani, ovviamente omettendo il dato essenziale che il 64% dei ragazzi (18-24 anni) non era andato a votare.
    A seguito dell'esito del nostro referendum, e visto che il SI è stato votato in massa dai GGGiovani, hanno fatto la loro ennesima figura di merda, perché non hanno potuto criminalizzare il presunto scontro generazionale usato a torto pochi mesi prima dopo il voto pro Brexit.

    Per quanto riguarda il sostegno ad A/simmetrie, nel mio piccolo contribuisco e se non vado errato nel 2017 dovrebbero arrivare anche il 5x1000 devoluto nel 2015.

    RispondiElimina
  62. Tanti auguri Professore,Un miliardo(IN NUOVE LIRE) di grazie per avermi arricchito culturalmente e scientificamente.GRAZIE.

    RispondiElimina
  63. la riforma costituzionale italiana non avrebbe toccata le competenze autonome di Bolzano (Alto Adige)! Hanno inserito una clausola; il presidente della provincia per questi ragioni ha sostenuto il referendum di renzi!
    Soprattutto per questo la provincia ha votato in un modo diverso

    RispondiElimina
  64. Auguri professore!!!( anche se in ritardo).
    Gia' questa estate era uscito uno studio del FMI ( e dunque non strani "eterodossi") su come fossero loro (la Germania)ad avere una moneta particolarmaente sottovalutata,e non Noi ad aver accumulato una particolare necessita' di svalutare ( appena il 5 % in tutti questi anni di moneta unica e crisi)rispetto alla media dei paesi dell' eurozona (media influenzata dall'Italia solo in piccola parte).Lo si puo' leggere qui
    http://www.laltrapagina.it/mag/euro-troppo-forte-per-litalia-e-troppo-debole-per-la-germania/
    La ringrazio per la sua opera di divulgazione.Capisco il suo coraggio la solitudine iniziale sua e dei tanti che parlano e non sono compresi, derisi e osteggiati. A lezione sono stanco di fare osservazioni ai professori. Non pretendo di far loro cambiare idea, vorrei solo svegliare la curiosita' dei miei colleghi e far capire loro che c'e' un altra possibile realta' ma forse nemmeno sentono o capiscono quello che dico.E' poco meno di un anno che va avanti questa storia. Ogni giorno sento cose che non condivido e cerco di rispondere.Mi sono riproposto di stere buono ma poi non ce la faccio specie quando sento il solito refrain: il peso del debito, la spesa pubblica,la crisi,quanto siamo spreconi, fino agli inviti a lasciare il Paese e a definire fesso chi viene dall' estero ad investire in Italia.L' euro e la situazione attuale e' presa come realta' data ed unica per non parlare poi di quello che si insegna. Cete volte mi prende lo scoforto e mi chiedo a che pro. Meno male che poi ci sono post come il suo ci ridanno la fierezza e non ci fanno sentire soli!

    RispondiElimina
  65. Bene, Bagnai, ci piace l'articolo.
    Ora però bisogna capire cosa possono fare quelli che lo condividono: votare Lega, o M5S, o a sinistra del PD? Non so se questo è sufficiente. O forse è condizione necessaria ma non sufficiente per cambiare?

    RispondiElimina
  66. Professor Bagnai,
    é il mio primo commento, sono uno dei suoi lettori silenti.

    Sono un italiano emigrato in Germania da 8 anni, e ho studiato a Roma Economia tanti anni fa con molti dei professori che spesso cita.

    Non sono tra quelli che, essendo andati via, odiano il proprio paese d´origine, l´Italia, cogliendo ogni occasione per dileggiarlo.

    Al mio paese d´origine devo moltissime difficoltà ma anche opportunità e gratitudine per tutto quello che mi ha offerto e a cui lei fa spesso fa riferimento nei suoi interventi.

    Non lascerò il mio paese crollare senza fare la mia parte per evitarlo.

    E farò la mia parte, da lontano, per ricostruirlo assieme a persone giuste come lei.

    La mia donazione è fatta, se altro aiuto servirà, farò tutto il possibile.

    Vada avanti.

    RispondiElimina
  67. Professore, le faccio i miei auguri con colpevole ritardo.

    Oggi ho fatto la mia prima donazione ad Asimmetrie.
    Non è una grande somma, ma è quello che per ora riesco fare, e l'ho fatto più che volentieri. Il Goofy di quest'anno per me è stato il primo e si è rivelato, come sospettavo, un'esperienza magnifica e liberatoria.

    Quindi niente, ancora grazie e buona domenica.
    Giulia

    RispondiElimina
  68. Si prospetta per me una possinilità di avere un lavoro a gennaio 2017.
    Prometto solennemente che col primo stipendio farò la mia donazione.
    Da ora non scriveró più finché non avrò adempiuto a questa promessa.

    In fede

    Stefano

    RispondiElimina
  69. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  70. "Cambiare tutto per non cambiare niente". Il titolo di uno splendido intervento di Augusto Graziani del 1985, uno dei tanti contributi che Goofynomics, direttamente o indirettamente, mi ha consentito di scoprire. Si attaglierebbe alle ultime di cronaca, se non coltivassi il dubbio che forse ad ogni giro di vite riescono perfino a peggiorare le cose, verso un disastro che faccio fatica a non immaginare violento.

    Non basta, ma è una piccola consolazione sapere che l'affetto,il sostegno e la gratitudine che hai strameritatamente raccolto in questi anni leniscano, in parte, la fatica e quel "ma nun me potevo fa' li cazzi mia" che ogni tanto si farà sentire nella testa.
    In colpevole ritardo, buon compleanno.

    RispondiElimina
  71. Grazie mille prof, anche noi abbiamo raddoppiato la donazione (è sempre poco però ),in quanto a Illy noi preferiamo la Brasilana forte senza zucchero e quando c'è con un goccio si sambuca :

    RispondiElimina
  72. Carissimo Professore, carissimo Alberto,
    anzitutto non mi ero accorto della pubblicazione e quindi ho letto il post solo oggi; ti faccio i migliori auguri di buon compleanno. Come sai non ci conosciamo, non mi hai mai visto ad alcun Goofy, neppure quando sei venuto nel mio una volta ridente capoluogo mi sono permesso di avvicinare la tua persona, per la verità neanche ero presente. So di non essere tra “la meglio gioventù” della brigata, in ogni senso; immagino che la situazione sociale della mia città contribuisca non poco a quello che immagino essere un latente disinteresse in loco per le problematiche da te trattate (impieghi pubblici, banche, una piccola e familiare ruralità del contado circostante che contribuisce ad alcune necessità, università, un tempo ormai andato due caserme, locazione immobili, hanno sempre consentito un tenore di vita da considerarsi privilegiato, pur rappresentando nella realtà un concreto impedimento allo sviluppo di imprenditori ed imprese); ritengo quindi che non dovrebbe essere difficile per te che immagino attento a queste cose come annualmente segnali, sapere chi sono, per quanto con qualche periodo d’imposta di ritardo e per quanto possa essere importante; cioè nulla. Come ho avuto sicuramente modo di dire in passato il mio anonimato mi consente solo di essere no euro, su posizioni che immagino non coincidenti con quelle dell’istituzione finanziaria alla quale vendo il mio lavoro (è pazzesco come ci sia gente anche in quest’oasi che ancora non ha capito che il lavoro “è” del lavoratore, appartiene al lavoratore che lo offre all’imprenditore che a sua volta lo domanda. Qualche post fa hai richiamato brevemente questa nozione, sulla quale qualcuno mi aveva preso a sberleffi. Ma evidentemente i tuoi richiami servono. Non comprendo come i miei colleghi che stanno andando a riposo, fondo in attesa della pensione, ligi alla vulgata comune di dover ringraziare chi gli ‘offre’ lavoro – poveri ignoranti mentecatti -, siano delusi dal fatto che nessuno li ha ringraziati per il lavoro svolto…la confusione regna sovrana). Ciò non di meno i miei auguri ti giungano graditi proprio perché sono autentici ed autenticamente presentati.
    Anche se un ipotetico lettore, un ipotetico cittadino italiano tornasse da un ventennio su Marte, basterebbe la lettura di questo solo post per avere un quadro più che sufficiente della realtà che lo circonda; non avrebbe bisogno di null’altro per capire, per pensare, per decidere, per scegliere. Post quasi privo della consueta ironia, nel senso che lascia molto amaro in bocca (hai ragione, sto caffè non s’ha da comprare direbbe Don Abbondio) e non lascia indulgere al sorriso come spesso accade leggendoti; immagino le grasse risate che ti fai mentre scrivi certi post. “Potete pensare che un Illy… voglia il vostro bene?”, no, non possiamo pensarlo. Ecco, solo questo basterebbe per esserti lungamente grati. È questa sostanzialmente la prima cosa che volevo dirti, cosa che seppur raramente ma ho già fatto. Volevo dirti grazie! Grazie perché tu sei stato la luce che ha squarciato un buio che, magari senza convincere tutti, era davvero pesto.
    La seconda ed ultima cosa è riferita al tuo appello finale, non arrendetevi. Vedi, un altro dei motivi che mi rende ‘invisibile’ per così dire è la coscienza della mia irrilevanza, oltre a quel poco che faccio, oltre al fatto che non posso combattere, su nessun piano e per una somma di motivi.
    Però posso resistere, ed è quello che faccio giorno dopo giorno, cerco di spiegare la ‘resistenza’ alla mia famiglia, in modo che anche loro, i miei figli, possano un giorno resistere. È non è anche questo forse un tuo successo? E tu dici a noi di non arrenderci? No Alberto. Sei tu che non ti devi arrendere. Perché vedi, anche se io ormai continuerei a resistere a prescindere, te l’ho detto, io non posso combattere, ma tu puoi. Allora Alberto NON TI ARRENDERE MAI, COMBATTI, noi siamo al tuo fianco, noi siamo con te.

    RispondiElimina
  73. Caro prof, ieri è morto mio suocero, uno dei tanti vecchi che come lei scrive, hanno fatto grande questo paese. Se mi permette vorrei dedicare a lui questo suo così sentito e commovente post. Nel salutarla e ringraziarla, lascio la tastiera perché non riesco a frenare le lacrime che scendono copiose nel suo ricordo e in quello dell'Italia che fu.
    Grazie! Gianluca

    RispondiElimina
  74. Auguri Alberto, arrivo in ritardo di un giorno, ma arrivo.
    Arrendersi non è una parola contemplata nel mio vocabolario e per quanto riguarda il sostegno ad a/simmetrie, tra alti e bassi, puoi sempre contare su di me. Questo 2016 non è stato un anno felice e quindi il flusso di denaro non è stato particolarmente generoso, ma finchè ci riesco...

    RispondiElimina
  75. Macché flame, simpaticissima la variabile CRUCCHI. It made my day.

    Tanti auguri anche se in ritardo da Merano, in provincia di Giovinia.

    RispondiElimina
  76. [Attenzione: questa voce sull'argomento Alberto è solo un abbozzo]

    Auguri Prof. Bagnai


    RispondiElimina
  77. Buon compleanno Professore. GRAZIE di tutto

    RispondiElimina
  78. Mi unisco con ritardo ( dopo 4 giorni senza computer ) ma con grande piacere al coro per gli auguri. Buon compleanno partigiano. P.S. Non sarò stato un buon figlio ma ho condotto mia madre, ottantenne, a votare "no" dopo un notte al ponto soccorso per un piccolo malore.

    RispondiElimina
  79. Le auguro altri 54 anni così fecondi e facondi.
    Ho 10 anni più di lei, in pensione da un anno (il pentolaio mi ha estorto 4 anni di contributi), ed ho votato no. Credo che abbia prevalso in me la formazione che ho ricevuto al liceo, quando, seconda metà dei '60, si studiava la Costituzione (gli elementi basilari, naturalmente) e, anche se il prof. di storia e filosofia era un prete, che p.es. tendeva a glissare sulla natura socialista della stessa (dati i tempi), risultava chiara la sacralità che le veniva attribuita nella scuola, che, poi, aveva ancora l'ossatura della riforma Gentile. Il babbo, a casa, ci saggiava proprio su questo; il resto era affare della mamma. Al tempo credevo che fosse fissato, ma c'era poco da discutere.
    Credo che abbia influito, prima di tutto, il confronto tra quelle lezioni e molti elementi della rozza comunicazione dei politici per il sì (...è una legge quadro ... (E. Rossi), ... meglio che niente ... etc.). Il contenuto di "superiorem non recognoscens" riferito allo stato non era più fondamentale, eppure, nella mia formazione e, credo in quella di tutti i miei compagni, era rimasto come un bene irrinunciabile. La Costituzione come un regolamento condominiale era offensivo.
    Il suo blog, che ho scoperto qualche anno fa, e gli altri, che mi ha fatto scoprire (LBC e gli altri connessi), mi hanno dissipato la nebbia di 45 anni, con la loro accuratezza scientifica ed il loro fervore. Ma a sentimento avrei scelto il no. Ed avrei detto che i vecchi avrebbero fatto altrettanto, ma evidentemente la concezione tritamente utilitaristica della scuola è sempre esistita, così come l'appartenenza strumentale ad una parte politica.
    Leggere il suo blog mi ha fatto chiudere l'abbonamento all'Economist e deviarne la spesa a favore di a/simmetrie. Avevo chiuso con la stampa italiana più di dieci anni fa. Il periodico inglese almeno dava informazioni abbastanza oggettive, tuttavia la preoccupazione dominante di fare apparire la via liberista (no red tape etc.) come irrinunciabile mi dava un po' sui nervi, soprattutto quando invocava poi l'intervento dello stato per risolvere i pasticci della finanza.
    Un proficuo avvenire e grazie ancora per l'opera di divulgazione.

    RispondiElimina
  80. auguri in ritardo.....la donazione l'ho fatta (per quello che ho potuto) qualche giorno fà.....

    RispondiElimina
  81. E Chi si arrende Alberto ? Se c'è un momento di aumentare tutti gli sforzi di diffusione, e di dialettica, è questo.. insegnare alle gente a pensare in maniera critica, a riconoscere il percolato mentale collettivo del "pensiero unico" che ha impregnato tutto il sociale proprio attraverso i maggiori responsabili (media mainstream) del malessere collettivo, questi hanno operato nel dividere il giovane dal vecchio, il "produttivamente" inutile dal "produttivamente" utile, il danno è enorme perchè, oltre alla distruzione del tessuto economico che hanno perseguito, hanno ammorbato la psiche degli anziani confermandoli in una condizione di passività e di delega, che è quella così cara e funzionale alla "cessione di sovranità" così irresponsabilmente sbandierata.. Ma in questa puntata non ci sono risuciti, è questa è la prima buona notizia, non ci sono riusciti, il ceffone sulla guancia (sinistra) del NO brucia tantissimo, sappiamo tutti che non basta, quindi avanti tutta, e Grazie per l'Immenso lavoro

    RispondiElimina
  82. Anche io formulo, con colpevolissimo ritardo, i miei auguri.

    Accompagnati da un sentito ringraziamento per tutto quello che ha fatto e che sta facendo.

    RispondiElimina
  83. Tanto è cari auguri, e grazie per la consapevolezza che ci hai regalato.

    RispondiElimina
  84. Buon compleanno Professore.

    Ho una domanda. Ho letto il suo post ieri e stamattina mi sono imbattuto in una notizia della BBC che riportava un innalzamento dell'inflazione a 1.2% nel mese di Novembre nel Regno Unito. A Ottobre era dello 0.9%. Mi sono ricordato del suo post e sono andato a controllare le fonti che lei cita in quest'articolo. Ho guardato le seguenti cifre che ad occhio non mi sembrano concordare con il suo grafico:

    2016 JAN 0.3
    2016 FEB 0.3
    2016 MAR 0.5
    2016 APR 0.3
    2016 MAY 0.3
    2016 JUN 0.5
    2016 JUL 0.6
    2016 AUG 0.6
    2016 SEP 1.0
    2016 OCT 0.9
    2016 NOV 1.2

    Sono sicuro che sto commettendo un errore da qualche parte. Può darmi una dritta per favore. Apprezzerei anche la risposta di un altro lettore di questo blog un po' più esperto di me.

    Con affetto.

    Martino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Conosci la differenza fra tasso congiunturale e tasso tendenziale? I merdia hanno equivocato su questa differenza. Se non è sufficiente chiedi e provo a risponderti con calma, ora devo andare in classe. Qualcuno dei lettori è sicuramente in grado di risponderti.

      Elimina
    2. Se posso....un tasso tendenziale raffronta meglio una variazione, tra stessi periodi, confrontabili tra loro. Se confronto i turisti del comune di Vattelapescarla nell'agosto 16 e nell'agosto 15, e vedo un aumento del 20%, sono tutto contento, e faccio bene, perchè confronto delle variazioni tendenziali.
      Se poi vedo che da agosto 16 a settembre 16 i turisti calano del 60%, mi rattristo senza senso, perchè vedo solo questo tasso congiunturale, che però è ovvio, in quanto a Vattelapescarla il turismo crolla dopo l'estate.

      Insomma non gioire che sei calato di un kg a gennaio rispetto a dicembre, dopo le abbuffate natalizie, ma preoccupati perchè il gennaio dell'anno prima pesavi 10 kg di meno.

      Elimina
    3. Non conoscevo. Ho fatto una ricerca e ho verificato i dati e credo di essere giunto agli stessi valori mostrati nel grafico. I media hanno riportato la variazione tendenziale mentre nel grafico è usata la variazione congiunturale. Mi sono anche interrogato sul perchè il grafico usa la var. congiunturale invece di quella tendenziale. Non avrebbe nessun senso relazionare la variazione tendenziale con il tasso di cambio dato che questa misura si riferisce sempre a un periodo precedente come appunto la variazione congiunturale per l'inflazione (?). Grazie.

      Elimina
  85. Mu unisco agli auguri dei lettori del blog (per quello che conta).
    Comunque già all'inizio dell'articolo avevo capito dove andava a parare. I cosìddetti "vecchi" passano le ore e/o le giornate davanti alla tv, più raramente leggono i giornali. E da tempo l'unica cosa che si vedeva era il renzi su qualsiasi canale a qualsiasi ora a dire di votare sì. Il risultato era ovvio, almeno in parte. Per fortuna ha vinto il no. Abito in trentino, nel mio paese il no ha battuto il si di 16 voti su quasi 150 totali.. Una piccola soddisfazione.
    Rinnovo gli auguri e come tanti la sprono ad andare avanti, una decene donazione l ho fatta qualche settimana fa, finita la stagione, sperando nella neve che non si è ancora vista, ne farò un'altra e mi iscriverò all'associazione.
    Saluti e grazie per tutto, da tutti.

    RispondiElimina
  86. Anche se in ritardo, Auguri carissimi Professore. Mi sta salvando l'esistenza.

    Danilo

    RispondiElimina
  87. Buonasera Prof. Bagnai. Da semplice lettore del suo blog che cerca di capire pure non essendo laureato in economia, mi sfugge una cosa. Nella fig.3 si prende in considerazione la sopra o sottovalutazione della valuta nazionale. Quell'immagine penso sia tratta dall' External Sector report del fondo monetario Internazionale e cita i dati del REER GAP. Ora la mia domanda è: in che modo nel pratico il FMI sopravvaluta la valuta italiana del 5 per cento?
    Sperando in una cortese risposta porgo cordiali saluti

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.