lunedì 31 ottobre 2016

Mentre guardo mio padre morire...

questa ė l'acqua ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Dal Brasile con riconoscenza (tutto il mondo è pae...":

Caro Professore e cari amici del blog, quest'anno, con immenso dispicere, non potrò venire a Pescara: è dal mese di agosto che io e mio fratello assistiamo i miei genitori. Mio padre è gravissimo e mia madre è caduta con frattura dell'anca. Tutto si ferma. Si continua a lavorare in attesa della pensione, a marzo, dopo 46 anni di lavoro, e si assistono i propri cari con difficoltà enormi. Unico contatto di vita vera questo blog. Non ho mai smesso di leggere. Nonostante le notizie non siano buone io solo qui mi sento viva. Altri hanno saputo analizzare meglio di me il perché, non posso che dire grazie, un enorme grazie. Mentre guardo mio padre morire, capisco che nulla è più importante della consapevolezza. Buon goofy5 a tutti.



(...ne parliamo dopo. Ho distrutto la mia famiglia, ma ho creato una bella famiglia...)

84 commenti:

  1. Un abbraccio forte. Ti sono vicino. Ciao

    RispondiElimina
  2. Non ci sono parole, purtroppo. Ti abbraccio stretta. Una carezza al tuo papà.

    RispondiElimina
  3. Un abbraccio forte a "questa è l'acqua".
    Sì, prof, hai creato una bella famiglia. Se hai distrutto la tua, te lo dirà solo il tempo.

    RispondiElimina
  4. Alberto,non posso sapere se tu abbia veramente distrutto la tua famiglia.
    Quello che so è che hai fatto uno sforzo al limite delle possibilità dell'individuo,per il loro bene e per quello di tutti,e questo anche loro lo capiranno,comunque vada a finire.
    Hai già vinto e lo sai,spero conti ancora qualcosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sottoscrivo. Lo sforzo evidentemente è figlio non solo di capacità ma anche di ferma forza di volontà, di tensione verso una meta, di missione da compiere se posso. Non ricordo se te l'ho già detto, comunque tu per me sei l'Hari Seldon de noantri. Che non sarà un classico ma per me, neppure appassionato al genere, sicuramente una gran lettura.

      Elimina
  5. Qualcosa resta dopo di noi, ed è ciò che lasciamo ai giovani. Una preghiera

    RispondiElimina
  6. Professore, non distrugga la sua famiglia, avete bisogno gli uni degli altri. E domani porti tutti a vedere "Cicogne in missione". Ci sono dentro tutti i motivi per stare insieme.
    A 'questa è l'acqua' dico soltanto:coraggio, non temete; riceverete tutta la forza di cui avete necessità. Ve lo dice una che della propr ia mamma ha raccolto veramente l'ultimo respiro.

    RispondiElimina
  7. Un lanciafiamme dovremo lasciare ai giovani , con le istruzioni per l'uso .
    Gianni z.

    RispondiElimina
  8. "...capisco che nulla è più importante della consapevolezza".

    Parole sante!
    Dio ti benedica e ti introduca a quella consapevolezza.

    RispondiElimina
  9. "...capisco che nulla è più importante della consapevolezza".

    Parole sante!
    Dio ti benedica e ti introduca a quella consapevolezza.

    RispondiElimina
  10. Solidarietà! Mio padre, ricoverato il giorno dell'insediamento di Monti, morì il giorno de"i salvataggi che non ci salveranno ". Questo blog mi aiutò a superare il periodo più difficile della mia vita. Coraggio, la bellezza salverà il mondo e la verità salverà noi!

    RispondiElimina
  11. Non è frequente mia cara ciò che fate per i vostri genitori; di solito accade che i figli non lo facciano direttamente. Io vi ammiro e vi auguro ogni bene e so quanto sia pesante farlo, soprattutto qui e ora. Un abbraccio forte forte!

    RispondiElimina
  12. Un abbraccio anche da parte mia. Non posso condividere il tuo dolore in questi momenti, ma condivido le tue riflessioni su questo blog, dove sto imparando, non senza difficoltà e dolore, a scrollarmi di dosso decenni di piddinitas e ad acquisire consapevolezza.

    RispondiElimina
  13. Non so se potrà aiutarti, in questi momenti di grande tristezza, ma spero in qualche modo di sì: un abbraccio di cuore

    RispondiElimina
  14. Vorrei trovare le parole per esprimere affetto e solidarietà a questa è l'acqua e ringraziamenti ad Alberto per avermi dato gli strumenti per zoomare sulla realtà economica e politica. Ero piddino ora sono un uomo. Meglio a 51 anni (nel 2011) che mai.

    RispondiElimina
  15. Grazie a tutti di cuore. Erano parecchi giorni che papà non parlava più. Poco fa sentendo i bambini per strada che festeggiano halloween gli dico: - papà è halloween, quella festa degli americani- E lui,che viene dalla provincia di Benevento, ha fatto l'operaio alla Montecatini,ha sempre votato comunista ma negli ultimi anni non voleva più votare:- non è vero,è una ricorrenza antica che gli americani hanno copiato. Gli americani sono degli adulti rimasti bambini, un popolo senza razionalità non potrà mai essere un popolo.- Poi mi chiede cosa vedo nel suo futuro.

    RispondiElimina
  16. Sono commosso. Ti sono vicino con la mente ed il cuore in questi momenti difficili. Hai ragione, la consapevolezza aiuta molto. A me ha aiutato molto, mi ha aiutato a restare vivo.

    RispondiElimina
  17. Quest'Italia è piena di storie tristi ora molto più che in passato, e per "er cavajere" chhe ha distrutto la sua famiglia una domanda:
    ne è valsa la pena?
    Per me la risposta è sì e credo anche per lui.
    Ogni sforzo fatto per gli altri verra ripagato.

    RispondiElimina
  18. Coraggio @questa è l'acqua.
    Nei momenti pesanti che ognuno di noi si trova prima o poi ad affrontare è dolce trovare un porto dove riposare, un luogo dove non sentirsi soli.
    Infiniti grazie al prof., infinite scuse alla sua famiglia, infinite maledizioni a chi ci ha costretto a questo delirio.

    RispondiElimina
  19. Immagino che il nick di "questa è l'acqua" sia tratto da quello straordinario discorso pronunciato dallo scrittore David Foster Wallace una decina d'anni fa in un college americano, davanti ad una platea di studenti.
    Qualcuno già lo conoscerà, divenne così celebre che ne fecero un libro, che in Italia venne pubblicato con il titolo "Questa è l'acqua", appunto.

    Un discorso che brillava per consapevolezza e senso della verità, anche se non riguardava temi economici bensì, per così dire, esistenziali e filosofici.
    Si chiudeva con un aneddoto su alcuni pesci che si incontrano in fondo al mare, da cui quel "This is water. This is water." che fa da epilogo all'aneddoto.

    Siccome in questo blog si parla (anche) della potenza liberatoria e liberatrice della Verità, mi permetto di proporre il discorso di DFW dalla sua viva voce: https://youtu.be/8CrOL-ydFMI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È proprio così era in risposta ad ANAKYN. Quanto era meravigliosamente diverso il suo discorso agli studenti universitari da quello di Stive Jobs.

      Elimina
    2. Dopo aver letto il post ho continuato a leggere i commenti con ľintenzione di arrivare in fondo ed esprimere la mia vicinanza a "questa è ľacqua", pensando a quanto fosse bello il nickname da lei scelto. Un pensiero assolutamente irrazionale dato che non sapevo nulla del discorso di Foster Wallace. Incuriosito dal commento di Anakyn ho letto "This is water". E ho deciso di non esprimere solo solidarietà a "questa è ľacqua" ma sopratutto un sentito GRAZIE. Il discorso di Foster Wallace è bellissimo e appena mi sarà possibile acquisterò il libro che ne è derivato. Grazie per avermelo fatto conoscere cara compagna. Che bel luogo che ha creato Prof.

      Elimina
    3. Lascio il link per chi, come me, è diversamente europeo e ha la curiosità di leggere il discorso di DFW.
      Un abbraccio a "questa è l'acqua".

      Elimina
    4. Grazie a Gabriele per il link che mi ha fatto conoscere un brano straordinario. Grazie a questa splendida famiglia in cui mi sento sempre "a casa". Infinitamente grazie ad Alberto per il coraggio e la passione di insistere senza mai arrendersi in questa lotta per "educare a pensare", che "non riguarda la capacità di pensare, ma piuttosto la scelta di cosa pensare".

      Grazie.

      PS
      Per chi può, ricordiamoci di contribuire ad A/Simmetrie. Testimoniare è importante, ma - se vogliamo che qualcosa cambi davvero - mettere mano al portafoglio lo è ancora di più.

      Elimina
  20. FT (fuori tema)
    All'international economic forum di S.Pietroburgo di quest'anno Putin è stato tremendamente chiaro
    Non seguo in maniera assidua i tg e la stampa nazionale, ma non mi risulta che sia stato dato il giusto risalto a questo suo intervento, in verità non ho sentito nemmeno il minimo commento, sono io che mi son perso la notizia oppure hanno taciuto?

    RispondiElimina
  21. Non ha distrutto la sua personale famiglia, professore, ha dato loro un motivo per essere orgogliosa per le generazioni a venire.
    E io sono orgoglioso di far parte della sua famiglia allargata.
    Nulla è più importante della consapevolezza.

    RispondiElimina
  22. Mi sento solidale.

    Un abbraccio.


    Quanto ad Alberto, spero esageri, come di solito si fa in un momento di stanchezza.
    Ma vero è che l'ha già scritto altre volte...

    RispondiElimina
  23. Grazie al professore è a persone come questa che ha scritto ho scoperto una famiglia e una umanità che mi fanno sentire meno solo in questo mondo che gira al contrario. Grazie, veramente.

    RispondiElimina
  24. Caro professore.
    Sono l'infermiere romano che poco commmenta perché sa di non sapere un cazzo.
    Ma quel suo "ho distrutto la mia famiglia" mi ha colpito molto e voglio provare a testimoniare una delle poche cose che ho imparato dall'essere figlio.
    Non so i motivi che l'hanno portata a scrivere quelle cose. Le dinamiche di una famiglia sono varie, sempre diverse e private. Ma io nella mia ho imparato una cosa.
    Sono il quarto di cinque figli.
    I miei genitori medici hanno lavorato come matti decidendo di fare di tutto per poterci offrire una buona istruzione e una vita serena oltre al fatto di essere medici con un certo spirito.
    Per far questo hanno rinunciato a una buona quota del tempo trascorso con noi soprattutto nell'età in cui eravano più piccoli.
    Questa loro mancanza ha fatto nascere nei miei genitori un certo senso di colpa che ogni tanto manifestano con malinconica tristezza.
    Noi fratelli siamo però tutti concordi, guardando in dietro nel tempo, di non sentire quella loro mancanza in modo negativo.
    Io credo di sapere il perchè
    I bambini, anche se molto piccoli, hanno una capacità particolare di percepire se l'assenza dei genitori é data da mire personali (soldi, carriera, prestigio ecc) o dallo spirito di servizio (verso la famiglia, una comunità di persone, un paese, o un continente).
    Il percepire l'assenza del padre o della madre in un modo o nell'altro lascia un segno nei figli che puó non corrispondere a ciò che é sentito dai genitori.
    Sursum corda prof.
    I suoi figli e la sua compagna di vita sono da oggi anche nelle mie preghiere.

    Ps ah la famiglia é per sua natura imperfetta.

    Come sempre grazie

    Stefanl

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo in pieno con Stefano.
      Professore l'esempio di impegno civile che lei da ai suoi figli ormai adolescenti rimarra' nelle loro coscenze come la piu' importante eredita'. Grazie!

      Elimina
    2. Sono assenti i genitori che dedicano poco tempo ai figli perché vogliono lasciare loro del denaro, non lo sono i genitori che dedicano poco tempo ai figli perché vogliono lasciare loro un esempio. Bisogna avere fiducia che Uga e Er Palla capiranno. Un abbraccio a questa è l'acqua.

      Elimina
  25. Si tenga stretto la famiglia ... tutto il resto è ombra e polvere

    RispondiElimina
  26. Volevo ringraziarvi tutti di cuore, mi siete di grande aiuto. Avevo già scritto ieri per dirvi grazie,forse ho sbagliato l'invio. Io vorrei che questo luogo d'incontro non smettesse mai di esistere, però sono certa che grazie al Prof. Bagnai abbiamo "ricostruito" dentro di noi un modo di pensare che ci permette anche di essere soli.Grazie siete tutti molto cari.

    RispondiElimina
  27. Ho vissuto un'esperienza del genere con mia madre (che fortunatamente ora sta bene). È stato un attimo. Tutto si ferma.

    Un forte abbraccio anche da parte mia.

    RispondiElimina
  28. Mi permettono, "questa è l'acqua" e il Prof., un off topic (se del caso non esitate a cestinare)? Ho appena letto quest'articolo di Zero Hedge:http://www.zerohedge.com/news/2016-11-01/italy-seen-more-likely-exit-eurozone-greece-italian-bond-yields-surge

    Più che per i contenuti (niente di nuovo), mi sembra importante per il "sentiment". Un abbraccio anche da parte mia. Rosso Piceno

    RispondiElimina
  29. Cara Questa è l'acqua,
    ho letto e riletto. Ho iniziato a scrivere e ho cancellato. Ti sono vicina, anche se non trovo parole.

    RispondiElimina
  30. Cara Questa e' l'acqua
    ho avuto la fortuna di capitare su questo blog quasi 2 anni fa quando era morto da poco mio padre. Mi sono sentita subito accolta in una famiglia.
    Non riesco a trovare le parole per dimostrarti la mia vicinanza ma so anche che le parole ora a te non servono molto. La tua vita e' fatta di azioni amorevoli, e di gesti e sguardi che non dimenticherai. Un forte abbraccio.

    RispondiElimina
  31. Questi economisti che oggi dicono che uscire dall'euro sarebbe un problema, lo hanno mai detto che il problema è stato entrarci ?

    RispondiElimina
  32. Posso solo dire solo una cosa: 13 anni fa ho assistito mio padre notte e giorno fino alla fine. Ho solo un ricordo bello la sua mano calda stretta nella mia, forte, nonostante il dolore spaventoso. E' stato un conforto in questi tempi spaventosi.

    RispondiElimina
  33. Ti capisco e ti sono vicina.
    Quando accadono certe cose, cambi prospettiva: lo sto provando sulla pelle.
    Un abbraccio grande

    RispondiElimina
  34. Sul Fatto Quotidiano di oggi mi pare venga n manipolata la posizione espressa dal professore nel manifesto di solidarietà europea del 2013. In quell'appello si auspicava uno smantellamento concordato dell'unione monetaria con, sostanzialmente , la sua separazione in due valute, una per i paesi più competitivi ed il mantenimento dell'euro per i paesi del sud Europa. Un gruppetto gli economisti euristi d'assalto evidenzia soltanto il caos che si impadronirebbe delle economie dei paesi del sud, manipolando quanto espresso nel suddetto manifesto. Oltre a preconizzare una catastrofe finanziaria globale. Spero di poter leggere presto una confutazione da parte del prof. Bagnai.

    RispondiElimina
  35. cara questa è l'acqua - un grande abbraccio e un sentito ringraziamento per quei valori che sei riuscita a comunicare nel tuo post. - Leggerlo mi ha dato tristezza ma anche nuova speranza per tutti noi.

    RispondiElimina
  36. Cara questa è l'acqua un grande abbraccio e un sentito ringraziamento per quello che sei riuscita a comunicare. Un sentimento e spirito che sembra perduto nella vita frenetica del terzo millennio in cui tutto sembra ridotto ad economia. Grande tristezza ma nuova speranza per tutti noi. grazie.

    RispondiElimina
  37. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  38. OT - Spero di non apparire inopportunamente cavilloso e petulante, ma vorrei condividere alcune mie perplessità circa un passaggio credo importante della peraltro interessantissima recensione del prof. Fabio Petri all’altrettanto interessante libro Rottamare Maastricht.

    A fronte infatti della ribadita necessità di procedere finalmente, a sinistra, a una aperta e rigorosa operazione di verità, ovvero, con le parole di Petri, a una

    "battaglia scientifica […] che è anche politica [finalizzata a] rompere la torre d’avorio dei credenti nel liberismo, costringere gli ‘esperti’, gli accademici, il pubblico colto, a confrontarsi con gli argomenti critici e la visione alternativa [tramite] una serie di incontri scientifici politicamente sponsorizzati e approvati, in cui le teorie economiche dei banchieri centrali o di uno Schauble vengano attaccate durissimamente come frutto di dogmatismo e ignoranza, fino all’irrisione"

    Petri, nell’apprezzabilissimo e per altri versi validamente tradotto intento di prospettare possibili strade concrete da percorrere a livello politico per liberarsi dalla morsa asfissiante dell’austerità euro-indotta, formula la seguente proposta:

    "Vi è forse una alternativa all’uscita dall’euro se si vuole stimolare crescita e occupazione: violare Maastricht andando molto di più in deficit, e fregarsene delle sanzioni, giacché queste saranno meno rilevanti dell’aumento delle entrate dovuto all’aumento del pil, se i soldi vengono spesi bene. L’argomento è semplice: l’austerità ha fatto aumentare il rapporto debito/pil, dunque l’abbandono dell’austerità lo farà diminuire! E i detentori stranieri di debito pubblico italiano, che non sono stupidi, capirebbero che una spesa pubbica che stimoli il pil (e ovviamente anche, tramite politica industriale ben fatta, stimoli l’investimento e l’innovazione, per cui la maggiore crescita si annunci duratura) rende meno probabile un default italiano, perché aumenta le entrate statali. Ma la BCE e Bruxelles non ce lo lascerebbero fare a lungo."

    [continua]

    RispondiElimina
  39. [segue]

    Ecco, la mia umile impressione, con tutto il rispetto per il prof. Petri, è che finché non siamo tutti d’accordo e non diciamo tutti chiaramente che l’impedimento ultimo e strutturale all’attuazione di politiche espansive non è l’opposizione della BCE e di Bruxelles, ma gli effetti di compromissione dell’equilibrio esterno inevitabilmente e automaticamente innescati (a maggior ragione dopo la perdita del 25% di apparato industriale) dai meccanismi macroeconomici su cui si regge l’euro, l’operazione di chiarezza politica e ripristino della verità scientifica che egli stesso fortemente invoca e auspica non potrà mai essere veramente tale. Finché non si ribadisce tutti insieme, al di là di ogni a questo punto irragionevole equivoco, che la manovra semi-keynesiana (o meglio, la semi-manovra keynesiana) fatta da Monti nel 2012 e sostanzialmente proseguita da tutti i governi successivi era inevitabile nel contesto dell’euro, non si fa, per quanto involontariamente e con ragioni forse (malintesamente) diplomatiche, che aumentare la confusione e il disorientamento a sinistra.

    Mi perdonerà il prof. Petri per il poco lusinghiero e certamente improprio accostamento, ma ritengo non improprio affermare che non solo il credo neoliberista, ma anche il "modo di vedere le cose martellato nel cervello" di certe anime belle della sinistra da gente come i Tor Vergata boys abbia fatto abbastanza danni nell’immaginario macroeconomico delle suddette anime. E che, pertanto, prendere le distanze in modo assolutamente cristallino da certe ricette (i cui propalatori, come premio, si pregiano di ottener pubblicate sulle primarie testate nazionali puntualizzazioni al fulmicotone come questa odierna) sia un presupposto a questo punto irrinunciabile per poter davvero contribuire, tramite il supporto a una "formazione politica […] che stimoli e si impegni essa stessa in seri studi su tutto ciò", la rottamazione di Maastricht (e che voglia trovare davvero "in Bagnai un utile riferimento per avviare questo lavoro").

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa Fabrì, due cose al fulmicotone;
      A)Vorrei che Petri ci dicesse chi sono quegli intellettuali illuminati che parteciperebbero all' operazione verità basata su analisi economiche di tipo scientifico;
      B) Io non ho capito poi Puglisi, ovvero la relazione tecnica allegata alla finanziaria prevede l' IRI al 24% sul reddito dell' imprenditore che si può scorporare dai redditi di impresa, che vuoldire una diminuzione delgettito tributario. Poi si dice che questa diminuzione viene più che compensata dalla riduzione delle agevolazioni a chi si finanzia con capitali di rischio invece che con prestiti bancari; ergo poi conclude che in tal modo lo stato induce le imprese a finaziarsi dalle banche per ricevere maggiori agevolazioni. Mi piace molto poi la chiosa: "Siamo sicuri che spingere le imprese a rafforzarsi invece che con capitale proprio ricorrendo ai prestiti bancari sia la strada giusta in un sistema già banco-centrico? E soprattutto: il segnale di incertezza inviato alle imprese si pretende che si trasformi in investimenti?"
      Io credo che Puglisi sia su "scherzi a parte" o è entrato direttamente attraverso la porta, di "Alice nel Paese delle Meraviglie"

      Elimina
    2. 1) Mi pare di capire che in sostanza Petri alluda alla necessità, superando ogni autoreferenziale e asfittico velleitarismo movimentodalbassista, di rafforzare ed estendere l'opera 'professorale' di deprogrammazione anti-neoliberista della parte ancora non irrecuperabilmente cerebrolesa della classe politica 'de sinistra', rigenerando in essa quel minimo sindacale di coscienza di classe (in senso cognitivo-quarantottesco) senza cui ogni altro discorso e indirizzo operativo è vano. Ma - e questa era la mia osservazione - se questa è la road map, le fila scientifiche devono essere il più possibile serrate, e assolutamente devono esserlo in relazione agli snodi cruciali (e quello del rapporto tra euro e vincolo esterno lo è) dell'interpretazione macroeconomica 'alternativa' (termine peraltro secondo me poco opportuno in quanto implicitamente auto-squalificante) dei dati di realtà.

      2) Le quindici righe (pardon, secondi) di esibizione onanistica per procura in cui Puglisi ieri si è plasticamente prodotto sul Corriere fanno parte di quegli spettacoli della natura che troverebbero più consona collocazione in una apposita versione v.m. 14 di Educational Channel.

      Elimina
  40. OT - Ieri, nei coccodrilli tv su Tina Anselmi, passa improvvisamente questa frase da lei pronunciata in una intervista del 2003: "Attenti, ché nessuna conquista è irreversibile". Ho sobbalzato. Cosa avrà voluto dire, quale sarà stato il contesto, già allora c'entrava con qualcosa che sappiamo oggi?...
    Sarebbe stato interessante sentire tutto il passaggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello che citi è a mio parere il principio più importante della politica e della vita.
      Dovrebbe essere scolpito nel cuore e nella mente di ogni cittadino consapevole. Non so se Tina Anselmi avesse in mente qualcosa di particolare. Noto con terrore che a sinistra molto più che a destra si tende a dimenticarlo.

      Elimina
    2. "Nessuna vittoria è irreversibile. Dopo aver vinto possiamo anche perdere, se viene meno la nostra vigilanza su quel che vive il Paese, su quel che c’è nelle istituzioni. Noi non possiamo abdicare, dobbiamo ogni giorno prenderci la nostra parte di responsabilità perchè solo così le vittorie che abbiamo avuto sono permanenti"
      Tratto da qui.
      Qui invece, un esempio di cosa intendeva per politica.

      Elimina
  41. @questa è l'acqua, una carezza.

    (Alessandra, da Firenze)

    RispondiElimina
  42. Dal New York Times: In Greece property is debt (in Inglese).

    In sintesi la gravissima crisi del mercato immobiliare spinge chi eredita un immobile dai propri genitori a rinunciare all'eredita' per non dover far fronte a spese di mantenimento e tasse su in immobile che non costituisce piu' un bene rifugio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ricorda molto ciò che accadde con l'ANSCHLUSS nella ex DDR. Comunque, in un paese fortemente sismico, come anche il nostro lo è, cessa la necessità di ricostruire a carico delle casse pubbliche e anche l' UEM non dovrà concedere flessibilità in caso di sismi o alluvioni; gli immobili vecchi andranno in malora e inizierà la ricostruzione di nuovi immobili dove la gente andrà in affitto, come accade nei paesi civili.

      Elimina
    2. Non percepisco se sei serio o ironico, scusa....

      Elimina
  43. Dall'Istat: Tra il 1995 e il 2015 la produttività del lavoro in Italia è aumentata al tasso medio annuo dello 0,3%, contro l'1,6% registrato dall'UE.
    http://www.finanzaonline.com/notizie/italia-maglia-nera-in-europa-crescita-della-produttivit%C3%A0-666802

    Dal professore: Cosa sapete della produttività?
    http://goofynomics.blogspot.it/2012/03/cosa-sapete-della-produttivita.html

    Vado a rileggermelo...

    RispondiElimina
  44. Mentre leggo le tue parole, mi tornano in mente le affermazioni del (poco) compianto Padoa Schioppa: Nell’Europa continentale «un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora». Obiettivo, letteralmente: «Attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna». In altre parole: cancellare le conquiste sociali del welfare europeo, secondo Padoa Schioppa, «degenerato a campo dei diritti che un accidioso individuo, senza più meriti né doveri, rivendica dallo Stato», abusando sostanzialmente della solidarietà pubblica elevata a sistema, al punto da rendere necessarie «coraggiose correzioni». Queste parole, calate nell'abisso di sofferenza concreta e reale che simili personaggi, "santini" della sinistra, hanno causato, risuonano sempre più sinistre.
    "Quelli dell'euro" dovranno prima o poi rispondere dei loro crimini.

    RispondiElimina
  45. Anche da me un abbraccio. Tutto ciò che fai e farai per i tuoi genitori è un segno d'amore che resterà sempre con te. E ti renderà migliore.

    RispondiElimina
  46. Non c'entra, ma c'entra. Mi è tornato in mente un articolo di un certo Uriel Fanelli (molti se lo ricorderanno). Il 1° Novembre 2014 riprese un argomento trattato ancora prima, e scrisse un pezzo dal titolo "la teoria della montagna di merda". Ora nel pezzo si evidenziava questo fatto:
    "Centomila milioni di scimmie che battono a casaccio su una tastiera finiranno, se battono per abbastanza tempo, per scrivere il miglior romanzo della storia. L'opera assoluta.

    Questa cosa sembra confortante, quasi un invito a consentire a milioni di scimmie di scrivere su una tastiera. Il guaio e' che l'enunciazione non parla degli effetti collaterali. Centomila milioni di scimmie che battono a casaccio su una tastiera produrranno si' il miglior romanzo della storia, ma produrranno anche una catastrofica, cataclismica, gigantesca, sterminata,

    MONTAGNA DI MERDA.

    E questo e quanto sta accadendo oggi al mondo democratico, diretto dalla "gente". Nel momento in cui essi erano limitati e potevano solo leggere i mass media, o potevano solo ascoltarli, tutto andava bene, o quasi. Erano comunque delle elite che battevano sui tasti, e anche se non era sicuro che avrebbero scritto il migliore romanzo della storia, era comunque garantita una certa qualita' (non è il mio parere, NdM).

    Quando le scimmie iniziarono a battere sui tasti, e il problema sembrava quasi approcciabile, ci furono persone, dette "debunkers" , che iniziarono a contestarli. Persone come Attivissimo, Piero Angela o altri, che si misero in mente che, rimboccandosi le manich , si poteva informare correttamente chiunque su tutto.

    C'era un errore di base in questa idea di debunking, ed era molto semplice: chi si proponeva di informare meglio aveva studiato. Chi andava informato no. E l'ipotesi ottimistica dei debunkers era che bastasse informare per capire. Che e' la stessa idea dei ciarlatani, che dicono sempre la stessa cosa: "informatevi". Senza nessuno che dica loro: no, informarsi non serve ad un cazzo, quel che serve e' studiare.

    Ma specialmente, senza nessuno che faccia notare loro che informarsi dentro una montagna di merda prodotta da scimmie che battono a casaccio serve solo a leggere merda. Ovvero, a niente."

    Il problema a mio parere, sottovalutato da Uriel, è che a scrivere una montagna di merda non c'è più solo l'esercito di scimmie, ma oggi come oggi c'è anche "il mainstream". Il problema enorme è che il mainstream essendo autoreferenziale difficilmente dà spiegazioni, anzi; le "figure di riferimento" (giornalisti, pseudoeconomisti, conduttori) danno spiegazioni che non è altro che un'altra montagna di merda. Fare "debunking", spiegare a questa gente e alla massa è difficilissimo. Questo non impedisce di provarci, di gettare semini che (come questo blog) non solo informano e rendono consapevoli, ma spingono la gente a leggere, a studiare. E a ritrovarsi quando persi davanti al dubbio del "c'è qualcosa che non mi convince" trovano altre persone consapevoli, e ci fa rendere conto che "non siamo soli". Pochi forse, ma buoni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Top.
      Aggiungerei il "si vergogni" al bestiario lessicale dei simpatici paladini del nulla, come duale dell'"informatevi".

      ps per ritornare on topic, un abbraccio virtuale all'autrice/destinataria di questo post.

      Elimina
    2. scusi solo una domandina , come mai ha elevato fuori dal mainstream Attivissimo , Angela ecc. ? una curiosità .

      Elimina
    3. Bisognerebbe chiederlo a lui, ma si è ritirato dalla rete. E poi si parlava di questi siti qualche anno fa. Angela in particolare come divulgazione scientifica era al top, lascerei stare ora aspetti che non conosce (e che forse gli dicono di dire). In ogni caso mi ricordo perfettamente quando nei suoi Quark segnalava la Corea del sud ("investono nella scuola e nella ricerca molto più di noi,..."). Infatti dopo qualche anno c'è stato il boom di Samsung e a seguire Kia, LG, ecc... In certe cose 2+2 fa proprio 4.

      Elimina
    4. Bisognerebbe chiederlo a lui, ma non è più online da un po'.

      Elimina
  47. Buongiorno Professore,
    un pensiero di vicinanza e di ringraziamento per Lei, un abbraccio a Questa è l'acqua.

    RispondiElimina
  48. Carissima, "questa è l'acqua", mi viene in mente mio suocero morto l'anno scorso all'età di 101 anni, in casa sua.Mio marito lo ha seguito con amore e cocciutaggine (gli deriva dal quarto tedesco). Il giorno prima passai a salutarlo e come al solito si lamentò, e come al solito gli dissi: ma Alberto ... e lui come al solito mi rispose sorridendo appena con i suoi occhi azzurri (che gli giungevano dalla sua metà tedesca): Hai ragione mi sono consumato ... E' un ricordo dolce, avevo imparato ad apprezzare le sue qualità e a trascurare i suoi difetti, lo avevo imparato quando aveva lasciato andare la sua forte tenacia ed era divenato debole e fragile. Sentivo che mi voleva bene, a modo suo, ma mi voleva bene. Si trova la forza nelle avversità quotidiane quando si trova una famiglia. Sta scritto: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà (Marco 10, 29-30) Ognuno cambi Vangelo con verità se vuole, ma il risultato finale non cambierà. Una stretta forte forte

    RispondiElimina
  49. Ora che il Professore mi ha tolto dall'imbarazzo di stare lì in alto nel blog ( che Dio la benedica) sento il desiderio, per amor di verità, di spiegare cosa intendevo per "consapevolezza". Mi scuso per gli errori di scrittura che ho fatto e faró: non è colpa della tastiera. Oltre al senso più ampio, riflettevo sulla morte e sul rapporto con la famiglia.
    Morire non è come nei films.
    Gli atti che si svolgono prima possono essere dolci ma anche disgustosi sia in senso fisico che emotivo.Ho già fatto esperienza con mio suocero.
    Mio padre quando gli carezzo la mano la ritira, non perché non mi vuole bene, ma perché non vuole morire o vuole morire in fretta: è molto incazzato, non sta pensando a noi.
    I figli che seguono i genitori morenti sono così stanchi che sentono sentimenti contrastanti su cui è meglio non soffermarsi. I miei genitori sono stati straordinari per noi due figli,ma quella generazione non ha avuto strumenti per analizzare la propria vita, le contraddizioni sono rimaste irrisolte e la vecchiaia le evidenzia.
    Voglio che di loro mi rimanga il ricordo di tutte le cose belle, ma desidero ancora di più essere consapevole di tutte queste contraddizioni sena colpevolizzarsi.
    È inevitabile in questi momenti pensare alla propria morte. Queste ed altre riflessioni mi hanno fatto scrivere quelle parole.
    Su David Foste Wallace due parole.
    Ho letto quasi tutti i suoi libri: attenzione i libri sono scritti in modo molto diverso dal quel discorso, sono complicati La mia cultura mi permette di comprendere un decimo del contenuto di tutte le cose difficili che leggo, compreso DFW, ma quando chi scrive racconta la verità ti raggiunge comunque in quel luogo profondo di te stesso. Vi ringrazio tutti, siete molto cari e avrei voluto conoscervi al goofy5. Vi abbraccio.

    RispondiElimina
  50. Anch'io, come @questa è l'acqua a cui mando un abbraccio di cuore, trovo in questo luogo quella boccata di ossigeno puro che mi permette di continuare ad avere una concreta speranza.
    Mi sento parte di questa famiglia e spesso vorrei inviare miei commenti o esperienze ma mi rendo conto che le banalità che direi non aggiungerebbero nulla a quanto già detto e anche quelle poche (ma comunque troppe) volte che sono intervenuto ho sempre avuto il dubbio di abusare della disponibilità e del tempo prezioso che il padrone di casa costretto a leggermi.

    Però, Prof., leggere che ha distrutto la sua famiglia è pesante e mi lascia sgomento.
    Qui ci sono 5 anni di spiegazioni, previsioni e QED, penso che nessuno le rimprovererà alcunchè se da oggi in poi si riappropria di quello che le serve della sua vita privata e la dedica alla sua prima famiglia.
    Io, in ogni caso, le sarò sempre immensamente grato per tutto quello che ha fatto.
    Un abbraccia anche a lei Prof.!

    RispondiElimina
  51. Ha creato una bellissima famiglia. Non vedo l'ora di incontrarla riunita al Goofy5, il mio primo Goofy.

    RispondiElimina
  52. So cosa vuol dire avere una persona cara malata; ti sono vicino con lo spirito. Un saluto!

    RispondiElimina
  53. Ho appena perso mio padre e come te l'ho visto morire giorno dopo giorno. Mi ritrovo perfettamente in quello che scrivi e so cosa state passando. Anche per me è importante venire qui, per la consapevolezza e gli stimoli intellettuali che trovo. Un abbraccio.
    Mi spiace leggere che il Professore ha distrutto la sua famiglia; nel mio piccolo cercherò di supportarla come posso, anche se mi rendo conto di non poter far nulla per la sua sfera famigliare.

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.