domenica 19 febbraio 2023

Stiamo riformando le regole. Lo sapevate?

 (...domani abbiamo in Commissione XIV l'incardinamento della COM(2022) 583, la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, alla Banca Centrale Europea, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni sugli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell'UE - suggerisco il pdf in inglese qui. Una cosa da nulla: sostanzialmente una riforma della parte più intrusiva del Trattato di Maastricht, le regole di bilancio, fatta senza riformare il Trattato - perché dice che ci vorrebbe troppo tempo - con la solita logica del FATE PRESTO! e con la solita verbosità europeese, che rende così sgradevole approcciare certi testi. Ogni legislatore, del resto, ha le sue peculiarità. I testi del legislatore italiano sono illeggibili per l'eccesso di rimandi - "al comma 6 dell'art 5-quindecies del DL 4 aprile duemilacredici approvato con modificazioni dalla legge settordici ottembre ecc. la parola qualunquemente è sostituita dalla parola quantunquemente" - mentre quelli del legislatore europeo sono più autocontenuti, ma resi forse ancor più illeggibili dall'eccesso di luoghi comuni e di slogan. Il testo a mio avviso non è molto rassicurante. Di cose da dire ne avrei, ma prima vi pregherei di dare un'occhiata e di vedere se tutto vi convince. La scheda dell'iter alla Camera è questa, ci trovate questo dossier, che interpreta e contestualizza la proposta, io domani incardino e poi ne dovremo parlare, qui, visto che altrove nessuno ne parla, e mi sembra che pochi abbiano letto, anche fra gli addetti ai lavori. Sarei proprio curioso se data un'occhiata al testo provaste a raccontarlo con parole vostre. Se i relatori foste voi, se doveste spiegare a qualcuno che cosa c'è scritto, come lo fareste? Attenzione, siamo in un momento come altri ne abbiamo vissuti in questo blog che, ve lo ricordo, nacque nello stesso giorno in cui venivano approvati quattro dei cinque regolamenti del six-pack. Le regole ci hanno visto nascere, le regole ci hanno accompagnato, le regole continuano a seguirci, o perseguirci, o perseguitarci. Ora vado a riposarmi perché domattina si comincia presto. Voi date un'occhiata...)

26 commenti:

  1. Già a pagina due, il bel grafico a caselle blu (il colore è azzeccato) è agghiacciante, cominciando con "sostenibilità del debito e crescita sostenibile", e subito punta al "FISCAL PRUDENCE".
    Sto leggendo (con notevole ritardo) il libro di Ray Dalio su "big debt crises" e mi ricorda qualcosina sulla Grande Depressione e gli anni immediatamente successivi al 1929.

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    1. Tutto il framework è concentrato sul debito pubblico. Non abbiamo fatto in tempo a licenziare il nostro parere (molto) condizionate, che è scoppiato un enorme problema di debito privato. Sfruttare la forza dell'avversario, amici, sfruttare la forza dell'avversario! Chi è qui c'è perché sa dove vuole andare. Forse state anche cominciando a capire come ci arriveremo.

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  2. "Per gli Stati membri con un problema di debito pubblico sostanziale, il percorso di spesa netta di riferimento dovrebbe far sì che, entro l'orizzonte del piano (4 anni), i) la traiettoria del debito decennale a politiche invariate sia su un percorso plausibile e in continuo calo e ii) il disavanzo sia mantenuto al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL a politiche invariate nello stesso periodo di 10 anni."
    "...una serie di riforme e investimenti a supporto della crescita sostenibile e della sostenibilità del debito. Gli Stati membri potranno proporre un percorso di aggiustamento più graduale, a condizione che sia sorretto da una serie di impegni prioritari di riforma e di investimento".
    2 passaggi a caso, non certo sufficienti a dare un giudizio esaustivo (che beninteso non sarei comunque in grado di dare), ma credo indicativi della volontà di cambiare poco delle richieste precedenti che comunque mi pare abbiano fallito per troppa rigidità e omogeneità ("Il quadro non aveva operato una sufficiente distinzione tra Stati membri, malgrado le diverse posizioni di bilancio, i diversi rischi per la sostenibilità e le altre vulnerabilità"), oltreché per insensatezza tanto è vero che hanno dovuto essere sospese al sopraggiungere delle crisi (e che comunque sono state ignorate più da altri che non da noi).
    Avranno molto da lavorare e combattere i nostri rappresentanti per far valere i nostri interessi in quelle sedi.

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    1. invece per gli stati membri con problema di debito privato?

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    2. Ma il debito privato non è previsto come problema, semmai come un'opportunità.
      Beggar thy neighbour.
      Se poi il sistema crolla sappiamo a chi affibieranno la colpa.

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    3. Vedi sopra: nel documento si fa un accenno rituale alla Macroeconomic imbalances procedure, che qui ci siamo visti in lungo e in largo, ma che si continua a non prendere sul serio. Meglio: è quello che li ammazzerà (il suicidio dei gasdotti, per esempio, non è incorrelato alla violazione di certi parametri, secondo me).

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    4. Un rinforzino al dieselgate.
      E in riferimento al "vedi sopra" credo torni utile ricordare quanto letto in questi anni su questo blog riguardo le affinità tra paesi.

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  3. Solo alcune osservazioni di carattere generale sulla riforma, non avendo competenze adeguate per permettermi di entrare nel dettaglio (ho imparato molto su questo blog, ma resto un profano in campo economico), qui si tratta infatti di intervenire su un impianto di regole che sono strettamente connesse a dinamiche macroeocomiche ed equilibri di bilancio.
    1) Tra i 5 elementi di novità elencati a pag. 5 del dossier, l'unico positivo mi sembra il n. 3, laddove si prevede una clausola di salvaguardia nazionale in caso di shock asimmetrici specifici di un singolo paese, che si aggiungerebbe alla clausola generale.
    2) Il punto 4, che introduce un'applicazione ex post più rigorosa delle regole di bilancio, per controbilanciare la maggiore flessibilità, iniziale, mi sembra alquanto pericolosa per l'Italia, in quanto prevede il rafforzamento delle procedure per i disavanzi eccessivi.
    3 Circa l'"Analisi di sostenibilità del debito" (pag. 7-8), la suddivisione dei paesi in tre fasce secondo il livello di indebitamento, con l'Italia che rientrerebbe ovviamente nella fascia più a rischio, quella degli stato con debito pubblico 'sostanziale', appare un rafforzamento di quel deleterio approccio discriminatorio e manicheo (buoni vs cattivi), che tanto piace ai vertici europei, e credo favorirebbe un ulteriore indebolimento della forza contrattuale italiana in tutte le sedi negoziali.
    In generale, non posso non accennare al linguaggio di questi testi elaborati dagli euroburocrati di Bruxelles, ormai totalmente informati alla più insopportabile retorica ambientalista: "La finalità del nuovo quadro proposto dalla Commissione europea è quello di coniugare gli obiettivi della sostenibilità del debito e della crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri, attraverso riforme e investimenti strategici che in particolare promuovano la duplice transizione (verde e digitale), aumentino la resilienza sociale ed economica e la coesione territoriale...").
    La bolla in cui vivono beatamente politici e funzionari della commissione europea mi sembra sempre più lontana dalla realtà e ciò spiega come possano avere concepito una follia come quella del blocco al 2035 dei motori termici.

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    1. Penso che la frase "crescita sostenibile e inclusiva" ormai sia più urticante del termine "resilienza".
      Il problema è che i tre termini non vengono mai definiti nè qualitativamente, nè quantitativamente.
      Crescita di cosa? Secondo quali indicatori?
      Sostenibile in che senso? Economico, ambientale, energetico, agricolo?
      Inclusivo di chi in cosa? Chi/cosa devo considerare escluso e quindi voglio includere in chi/cosa?
      Quali indicatori dobbiamo guardare? Che valori di riferimento dobbiamo misurare per giudicare se la crescita è crescita e se è stata sostenibile e inclusiva?

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  4. Infatti ... è sempre la solita litania Box 1 the debt sustainibly criterio piano di aggiustamento "on the basis of a 10 Years trajectory and assuming unchanged policies after the adjustement periodo" ... the Commission's DSA framework is well established analytical toolkit" insomma la UE non risolve nulla la logica è quella di sempre frutto di quell'austerita ben descritta da Clara Mattei nel libro Operazione Austerità.

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  5. Non so se definirlo "fuffa". Perché in realtà mi sa più di inkoolata. Ovviamente se la raccontano come hanno sempre fatto: un futuro lastricato di successi, così come lo è stato il passato. Lo includerei sempre nella serie "Potevamo stupirvi con effetti speciali" (ma non ve ne renderete nemmeno conto e il gioco sarà fatto: siete fottuti!).

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  6. Highlights della comunicazione con modesta proposta di traduzione.

    Testo leuropeo:

    It is now time to move from debate to decisions. This Communication outlines the Commission’s orientations for a reform of the economic governance framework… pagina 1, in grassetto).

    Traduzione:

    “Basta ciance, adesso di fa così.” Il tono del documento è da ultimatum, non da riforma condivisa.

    Testo leuropeo:

    The Treaty reference values of 3%of GDP budget deficit and 60%debt-to-GDP ratio remain unchanged. These values are established in a Treaty Protocol and the focus of the review is on making sure that those values are adhered to in a more effective manner. (pagina 6).

    Traduzione

    I parametri tanto infondati quanto controproducenti non vengono cambiati. Signifer, statue signum; hic manebimus optime!

    Testo leuropeo:

    While more scope would be given to Member States for the design of their fiscal trajectories, a more stringent EU enforcement would underpin multilateral surveillance. […] The Excessive Deficit Procedure for breaches of the debt criterion (the so-called ‘debt-based EDP’) would be strengthened for both activation and abrogation. It would focus on departures from the agreed fiscal path, which the Member State has committed itself to and endorsed by the Council. For Member States with a substantial public debt challenge, departures from the agreed path would by default lead to the opening of an EDP. For Member States with a moderate public debt challenge, departures could lead to the opening of an EDP, if assessed as giving rise to “gross errors”. (pagina 9).

    Traduzione:

    I folli “rientri” restano anche se allungati. Per l’Italia (ma non per Francia e Germania) le devianze comportano apertura automatica di una procedura di infrazione. La “sorveglianza” all’Italia sarà fatta a colpi di procedure di infrazione.


    Testo leuropeo:

    In case of non-implementation of those commitments, a new enforcement tool would lead to a revision of the adjustment path towards a stricter path (11) . Due to the particular risk of negative spillovers within a monetary union, it would be possible to apply financial sanctions for euro area countries in case of non-implementation.
    (Nota 11) The precise modalities and legal basis of this instrument will need to be elaborated. (pagina 10).

    Traduzione:

    Si prevede un nuovo strumento di coercizione al “rientro” senza averne definito la natura. Una carta bianca per fabbricare la pistola che verrà piantata alla testa degli italiani.
    Si prevede anche l’uso di sanzioni finanziarie a chi non “adempie”.


    Sintesi

    Per continuare a mungere la vacca italiana occorre non che essa non crepi, ma che venga bastonata con più vigore per assicurarsi che continui a fare il latte.

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  7. Premesso che non ho le basi culturali per poter entrare nei dettagli di questo dossier, per come ho potuto leggerlo mi sembra che l'Europa voglia mettere nero su bianco, la transizione green nascondendola dietro una figurativa presa di coscienza del fallimento delle regole che fin qui hanno portato all'austerità e a non tenere conto dei mutati assetti economici che dal trattato di Maastricht ad oggi sono cambiati partendo dal patto di stabilità in poi...in particolare mi sembra di capire che la pandemia, in questo senso, sia stata presa come un opportunità da parte di chi vuole instaurare probabilmente un nuovo modello culturale, in cui, con la transizione green che li vedrebbe capofila, loro possano mantenere "il controllo" sull'intero continente europeo...ciò verrebbe fatto attraverso un ente sovranazionale in cui verrebbero fissate regole stringenti sugli obiettivi green in cambio della possibilità di includere i debiti nazionali in un contesto comune e la possibilità di scontare gli investimenti pubblici in strutture dal conteggio del debito pubblico. La cosa che mi sembra preoccupante sono due, a mio avviso, intanto immagino potrebbe esserci un Board la cui formazione non si conosce ne in base a quali caratteristiche se ne faccia parte ne, cosa più importante, chi sarebbero gli elementi che farebbero parte e quali interessi difenderebbero, si potrebbe ricadere ad una governance simile a quella che dovrebbe gestire il MES...e poi che le regole sarebbero stringenti e legate agli obiettivi in cui non si può mettere bocca se non in modo marginale tra l'altro a medio termine nell'ordine di soli quattro anni...e come se volessero istituzionalizzare una sorta di Mes col green new deal...una roba dal quale non ci si può ne liberare ne poterne stare fuori, considerato che le regole prevederebbero tre categorie di Paesi con rischio connesso, in cui guarda caso l'attenzione più grande è destinata a coloro i quali hanno un deficit/pil superiore al 90%, si parla già di piani di rientro e di controllo annuale dei piani presentati e "discussi" con la Commissione Europea..quindi un misto di ciò che abbiamo temuto col MES e che col pnrr stiamo già subendo...io non credo che per noi così sarebbe conveniente...e sarebbe un altro pezzo di sovranità nazionale ceduto...e forse verso il punto di non ritorno.
    Personalmente non mi fa stare tranquillo che dal dossier emerge che in linea di massima i Paesi hanno concordato il tutto ma che ciò debba essere, in prtaica, messo nero su bianco...e chi ha discusso dell'Italia? Casualmente coloro i quali hanno appoggiato tutte le decisioni, a partire dall'austerità, al Mes, all'unione bancaria ( che si auspica in questa sede), e che hanno lasciato che la zona euro non fosse uguale da tutte le parti lasciando alcuni Paesi di poter attuare una propria politica fiscale che ha attirato gli investitori a danno di altri Paesi ( Olanda...)
    Questo è quello che credo di aver capito...mi auguro di sbagliare.
    Il fatto poi che tutto sia fatto in sordina non mi fa stare troppo tranquillo..

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  8. Grazie sempre professore per trattarci da esseri adulti e senzienti che possono, ognuno nel loro piccolo, dare un'opinione su temi importanti come questi.

    Non ho le competenze per dare un parere ragionato, né il tempo per leggere tutto.

    Sottolineo solo due cose:

    - dice il Dossier "Resta sullo sfondo anche la questione del ruolo della BCE che, a differenza della FED, non persegue statutariamente l'obiettivo della crescita insieme a quello della stabilità". Io la direi meglio: "l'obiettivo della PIENA OCCUPAZIONE", cavolo, chiamiamo le cose con il loro nome.
    Per dirla come la dice la FED "The Federal Reserve Act mandates that the Federal Reserve conduct monetary policy "so as to promote effectively the goals of maximum employment, stable prices, and moderate long-term interest rates". Senza di quello, non si esce dalla logica puramente economicistica delle politiche europee.

    - resta l'attenzione unica sul debito pubblico come faro per le politiche economiche, nessuna menzione al debito privato né al debito estero, che - come ho imparato qui - è fondamentale per avere un quadro corretto. In più, rimangono i buoni e i cattivi (debito sostanziale...). Inalterati nei trattati i numeri magici 3% e 60%.

    - sorvolo sulla fuffa green e digital, per carità di patria...

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  9. Mi ricordano un poco le convulsioni al senato di venezia prima della sua caduta da autodistruzione nel 1797, le cose sono 2 o si combatte o si fa entrare il "Bonaparte" di turno in casa nostra mostrandosi come nuovo "Re" Italiano (monti docet).

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  10. Però al contrario di quel periodo dove Bonaparte con il trattato di campoformio ne uscì vittorioso, eh... L'oiropa e lo zio sam a est stanno piano piano per sparire, che possa essere una possibilità nostra per resistere agli stati del nord.

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  11. Fermo restando che il problema irrisolto e irrisolvibile rimane sempre lo stesso (se ce dicono de no, che famo?), si potrebbe tentare con queste argomentazioni?
    La figura 1 di pagina 2 evidenzia chiaramente che praticamente (quasi) TUTTI i paesi hanno messo in campo strumenti anticiclici per affrontare la crisi, come confermato dalla premessa che "la crisi pandemica ha evidenziato la NECESSITÀ che la politica di bilancio agisca in modo anticiclico per sostenere l'economia durante le crisi".
    Pare quindi non avere molto senso il fatto che sia necessaria (punto 4 pagina 5) una "applicazione ex post delle regole (quindi procicliche) più rigorosa come CONTROPARTITA della maggiore flessibilità concessa agli stati membri", perchè gli stati membri stessi utilizzerebbero evidentemente la "maggiore flessibilità" per muoversi nella direzione "evidenziata dalla pandemia" : politiche di bilancio anticicliche!
    Secondo punto: poiché pare che non ci sia molta voglia di "trasformare una quota dei debiti pubblici nazionali accumulati durante la pandemia ad una agenzia europea di gestione del debito di nuova creazione" (pagina 3) si potrebbe dotare questa nuova agenzia, anziché di fondi derivanti da debito comune (futuro incerto) a cui sono allergici su al nord, dei fondi derivanti (passato certo) dalla semplice applicazione di regole già esistenti: le quote eccedenti il 6% dei "saldi delle partite correnti poiché alcuni stati membri tra cui la Germania e i Paesi Bassi hanno costantemente registrato un avanzo MOLTO CONSISTENTE" (pagina 11 e tabella pagina 12).
    E siccome i nostri cugini teutonici oltre che frugalissimi sono pure fortunati, per il fatto che "la relazione sul meccanismo di allerta 2023 della commissione europea rileva, per il 2022, una forte riduzione dei saldi delle partite correnti" (pagina 11), non sarebbero nemmeno costretti ad allargare immediatamente i cordoni della borsa.
    Se valutano di riuscire a tenere in piedi una baracca pericolante, pagano.
    Se invece la situazione è irrecuperabile, beh ... magari! 🙂

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  12. Purtroppo non ho il tempo né la preparazione di spiegarlo come se fossi il relatore, però immagino che, quando i media decideranno di parlare di questa cosa, qualcuno mi chiamerà al telefono o verrà a bere un caffè a casa mia per chiedermi cosa ne penso (“tu che segui aaaaabolidiga...”). Io glielo racconterei così:
    le istituzioni europee dichiarano finalmente che il patto di stabilità si fonda su indici teorici difficili da applicare e che hanno spesso avuto un impatto negativo sulla crescita, propongono però di sostituirli con concetti sufficientemente ampi e fumosi da poterli riproporre in altre forme. Ma non è tutto, si vogliono costituire strutture legislative permanenti allo scopo di spazzare via ogni piccola briciola di sovranità degli Stati membri, dei quali l’osservato speciale saremmo proprio noi che abbiamo il debito pubblico alto. Il tutto con l’aggiunta di uno specchietto per le allodole costituito dalla possibilità di deroga per gli investimenti su green e digitale, che sono proprio gli strumenti più idonei ad intaccare le libertà individuali dei cittadini prima che degli Stati.
    Io purtroppo non ci vedo nulla di buono. La Commissione europea ci fornisce degli orientamenti che sembrano l’evoluzione malvagia e “smart” della prassi gattopardiana. Servirebbe una convergenza tra gli Stati membri a monte, perché ritengo che, se questi propositi della Commissione verranno realizzati, diventare la sabbia tra gli ingranaggi potrebbe essere ininfluente.

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  13. Mi chiedo come si possa pensare di correggere un documento che è profondamente sbagliato fin dai presupposti.
    L'obiettivo che si è completamente perso di vista è il reddito di ognuno dei 60 milini di cittadini italiani (e europei).
    L'unico aspetto positivo è la presa d'atto della fallacità di concetti perversi tipo l'output gap.
    Il PNRR si sta rivelando un generatore di sprechi, con progetti buttati giù in fretta e furia da funzionari pubblici per lo più poco competenti, numericamente insufficienti e malpagati e pochi consulenti per lo più improvvisati e non è certo un modello da imitare, ma proprio il contrario.
    La "rivoluzione industriale" ha comportato per l'italia enormi problemi a partire dall'inquinamento, ma almeno ha significativamente aumentato la richezza delle famiglie, mentre non perseguiranno certamente questo scopo nè la "rivoluzione verde" nè quella "digitale" nè hanno senso i vincoli della BCE in applicazione dei quali l'Eurozona è divenuta da anni il buco nero della crescita globale.
    Fate 2 +2:
    1) Dalla rivoluzione digitale guadagneranno Cina e Stati Uniti, a meno che non si spezzino certi aberranti monopoli (tipo, gli scadentissimi software da ufficio Microsoft).
    1b) Dalla rivoluzione verde guadagnerà la Cina e basta
    2) Il Quatargate è esploso, per altro senza scalfire l'immagine dello stesso Qatar (ci mancherebbe! Il dipendente pubblico corrotto è brutto, il corruttore mai...), perchè l'emirato è uno stato piccolino e tutto sommato marginale. Sembra però chiaro che chi si vende al Quatar, come ogni brava etera, si può vendere anche ad altri? Ed è chiaro che in certi ambienti le moraliste sono malviste, mentre quelle di facili costumi sono elogiate e apprezzate? E non è che tra questi ambienti ci sono anche sedi politiche e istituzionali, magari di livello europeo? E come mai le Europee le ha stravinte la Lega, ma il Quatargate ha interessato alcuni dei ben pochi eletti del PD? - e come mai l'unica denuncia contro la Vonderleyen proviene da oltreoceano?
    Insomma, l'Europa o la si rifà da cima a fondo o si lascia che s'affondi da sola -> La nave è alta decine di metri, per tuffarsi da tali altezze bisogna averci il fisico e le capacità. Sennò meglio aspettare che lo scafo imbarchi acqua, così la linea di galleggiamento si abbassa...

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  14. Caro Alberto, ti scrivo queste note con colpevole ritardo, ma ho finito solo oggi di leggere il documento.
    Una premessa però è necessaria: le considerazioni che ti espongo sono sicuramente banali e non aggiungeranno alcunché a quanto tu hai già chiaro dei punti favorevoli e di quelli critici del nuovo regolamento, per cui chiedo venia in anticipo per le ovvietà che seguiranno!
    Il primo punto che mi sembra di significativo rilievo rispetto al passato è la suddivisione nei tre gruppi di Paesi per la DSA. Può sembrare, a prima lettura, una "punizione" per noi. Viceversa è, per me, una grandissima opportunità. Nel groppo "Stati con debito un pubblico sostanziale perché superiore al 90% del PIL" saremo in compagnia non più soltanto degli altri PIGS, ma anche di Francia e Belgio. Questo cambia in modo significativo lo scenario rispetto al presente soprattutto per la possibile reazione che avranno i Mercati Finanziari a questa ri-classificazione. Oggi, come sai, il deb pub. francese ha un rating ed una valutazione da quasi safe asset. Lo spread del decennale OAT con il BUND è inferiore ai 50 bp, addirittura più basso delle obbligazioni comunitarie Nex Gen EU (olre 60 bp). Lo stesso o quasi dicasi per il debito belga. Se si esclude la Grecia noi paghiamo il maggior premio al rischio. Credo che la segmentazione che verrà operata nelle tre fasce porterà progressivamente i Mercati a ri-analizzare i livelli di rischio, portando alla luce quegli aspetti critici che oggi passano sotto traccia. Mi riferisco, in particolare, ai Deficit Gemelli di Parigi che hanno fatto accumulare ai cugini d'oltralpe un debito netto estero (in rapporto al PIL) più grande di quello che avevamo noi al Monti Moment. Se questo re-rating si materializzerà (e per la mia modesta, ma oramai ventennale, esperienza di lavoro nel settore le probabilità aumenteranno subito dopo la messa in atto della nuova Governance) ne avremo molti benefici perché, come tu ben dici, la Francia conta molto ed averla come coinquilina cambia assai gli scenari!
    Il secondo punto che mi sembra significativo è la maggiore rilevanza data agli Squilibri Macro. Se sarà impostata come il doc. ipotizza avremo, finalmente, una maggiore pressione sui cosiddetti “frugali” per aumentare la loro Domanda Interna (soprattutto Consumi) così da ridurre l’eccesso di avanzo delle current account: buona notizia per il ns export!
    Ci sarebbero, poi, i altri punti che mancano, in primis la golden rule per gli Investimenti, ma anche una evoluzione verso una maggiore capacità fiscale federale (utopia oggi....). Intanto prendiamo questo e proviamo ad assecondare questi (pochi) passi avanti.
    Scusami se sono stato prolisso, e grazie per lo spazio che ci dai! A presto . Roberto

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  15. A)"considerare a carattere permanente strumenti comuni a livello europeo, sulla base
    dell'esperienza maturata con Next Generation EU e con SURE;"


    B)"dotare l'Unione o l'Eurozona di una capacità fiscale centrale comune con una funzione di
    stabilizzazione macroeconomica;"

    C)"trasferire una quota dei debiti pubblici nazionali accumulati
    durante la pandemia ad un'agenzia europea di gestione del debito di nuova creazione;"

    Vorrei capire meglio il punto A) in termini di contribuzione netta sia di ciò che già è stato previsto e di come si intende procedere con i successivi strumenti, la qual cosa riguarda anche il punto B).

    Per il punto C) che è quello che potenzialmente mi preoccupa di più (somiglia tanto al fiscal Compact ma partendo dal 100% potrebbe apparire raggiungibile per chi sta al 145% rispetto al 60% per chi stava al 130%), ovvio che chi parte dal 112% senza fare nomi, avrebbe un percorso "apparentemente" più "tranquillo", na passeggiata de salute con la spesa che si ritrova.

    Che famo? Annamo avanti? Non bastano le cazzate fatte fino ad oggi da questa combriccola di pseudo paraculi che qualcuno chiama famiglia e non comitato d'affari?

    Cari saluti e buon lavoro.

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  16. mmmah!.....mi sono sorbito oggi l'audizione di Lilia Cavallari sulle regole europee in cui Lei (Bagnai) esprimeva alcune delle perplessità (ma anche quasicertezze) che in effetti in questo spazio ci propone argomentando in ordine tecnico alla proposta da Lei (Bagnai) sottoposta a vaglio...e.....non so....ho avuto come l'impressione che steste giocando lo stesso gioco ma con due mazzi di carte differenti o meglio...il gioco è il poker ma la Cavallari lo giocava con le carte da briscola, per cui se Lei (Bagnai) ostentava un colore di fiori, l'altra (Cavallari) rispondeva con una primiera di sei ed assi coppe e bastoni....in altre parole: non ha risposto alle domande (o forse non ho colto io la valenza delle risposte).

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  17. Ero rimasto indietro a leggere i post in quanto non mi arriva più la email di avviso: ho recuperato.
    Sono d'accordo con Marco: fuffa , ad essere buoni .
    Nel secondo capoverso : " quindi a riscoprire lo spirito di Maastricht": spirito di Maastrict ?
    Lascio perdere .

    Chatgpt a domanda risponde :

    Mi scrivi il pil dell'Italia nel 1997 , nel 2017 e la percentuale di incremento ?
    Il Pil dell'Italia nel 1997 era di circa 1,345 trilioni di dollari USA, nel 2017 era di circa 1,940 trilioni di dollari USA.
    La percentuale di incremento è del 43% circa.

    La stessa cosa per la Repubblica Dominicana ?
    Il Pil della Repubblica Dominicana nel 1997 era di circa 23 miliardi di dollari USA, nel 2017 era di circa 72 miliardi di dollari USA.
    La percentuale di incremento è del 212% circa.

    La stessa cosa per la Germania ?
    Il Pil della Germania nel 1997 era di circa 1,580 trilioni di dollari USA, nel 2017 era di circa 4,170 trilioni di dollari USA.
    La percentuale di incremento è del 164% circa.

    Ovviamente non ho posto l'ultima domanda: All'Italia converrebbe uscire dall'euro e dalla unione europea ?

    Post che mi piacerebbe venissero fatti:
    Dove sono finiti i minibot ? e Perchè non sono stati agganciati al 110% ?
    Auto-contenuto del post :
    Un debito che non si comporta da debito non è un debito anche se l'Europa dice che è un debito .
    Certe cose vanno fatte digerire a mezzo di leggi anche mandando in pensione i dirigenti apicali nelle istituzioni che cantano musiche di altri .

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  18. https://goofynomics.blogspot.com/2015/03/accumulazione-in-condizioni-di.html?m=1 a leggerlo adesso fa un certo effetto, nonostante siano passati quasi 10 anni è attualissimo

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  19. Io credo che, prima ancora che nel merito, si dovrebbe ri-aprire una finestra sul metodo.

    Il primissimo paragrafo del documento della commissione da un grande peso alle consultazioni pubbliche ("citizens and a wide range of participants, including national governments, parliaments, social partners, academia and other EU institutions, have debated how today’s and tomorrow’s economic challenges require reforms of the EU economic governance framework." ovvero "i cittadini ce lo chiedono!!!").

    Poi uno va a vedere il report (SWD(2022) 104 final) sulla consultazione pubblica -di cui forse sapeva qualcosa lo 0,01% del pubblico- e scopre che le risposte su un tema del genere sono state in tutto 225 (di cui un numero imprecisato arrivate da paesi fuori dalla UE, ovvero USA, United Kingdom, Switzerland, and Brazil), di cui più di un quarto dall'Italia, e dove pure la Commissione è costretta ad ammettere che "The characteristics of the survey participants do not mirror those of the EU population and, as such, the replies cannot be interpreted as representative of the prevailing view of all EU citizens and stakeholders".

    Questa follia di prendere i primi che passano per strada ed elevarli a rappresentanti del volere del popolo, che ha avuto la sua apoteosi nalla "Conferenza sul futuro dell'Europa" i cui "rappresentanti" a tutt'oggi non si è capito come siano stati selezionati ed i cui "risultati" stanno cominciando a percolare nei documenti di policy delle varie DG, non viene sufficientemente sottolineata, secondo me, ed invece andrebbe giustamente ridicolizzata, in particolare in questo caso, anche con slogan di basso livello (tipo, "perchè un brasiliano deve aver diritto di parola sulle regole fiscali di casa nostra?").

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