mercoledì 4 luglio 2018

I mercati

Lo so che per molti di voi sono speculatoribbrutti, banksters, squali della finanza, ecc., però io con i mercati mi ci trovo bene, e se anche non fosse così, mi ci dovrei trovare bene per forza, dato il lavoro che faccio. Li incontro spesso, perché loro sono molto curiosi di capire chi siano questi barbari populisti, le lance spezzate del fearless Salvini (cit.). Allora io li accolgo con un bel sorriso, e gli faccio un bel discorsetto in tre parti: perché sono qui, cosa faccio qui, e cosa vogliamo fare.

La prima parte è semplice. Sono qui perché ho detto nel 2011 quello che solo nel 2015 sarebbe stato ammesso dai colleghi pavidi e conformisti, nonostante nel 2011 la Bce lo avesse chiarito un mese prima di me (!). Siccome mi so esprimere e ho un minimo curriculum, e siccome Salvini non usa la testa per separare le orecchie, e usa le orecchie per ascoltare chi parla, sono finito qui, da dove vi sto scrivendo (scaldando la poltrona).

La seconda parte è più complicata. Spesso ho l'idea che i miei amici mercati si trovino un po' a disagio coi classici: l'idea che io sia (per scelta, prima vostra e poi mia) un parlamentare e non un membro dell'esecutivo sembra stupirli, pare non ne afferrino (ma io gliele spiego con un sorriso) le ovvie implicazioni, come ad esempio il fatto che io non posso emettere decreti, sembrano ignari (nonostante io dai miei libri abbia appreso che essi sono onniscienti) del fatto che io sono l'ultimo arrivato nel mio partito, e sono all'oscuro (ma anch'io lo sono, per ora!) di cosa esattamente faccia un presidente di commissione (decide insieme all'ufficio di presidenza l'ordine dei lavori, valuta l'ammissibilità degli emendamenti, nomina i relatori per i singoli provvedimenti, ecc.). Diciamo che do il ritmo, cercando di far esprimere e di ascoltare tutti, con l'aiuto di una struttura di grande livello (cui si aggiungerà presto una segreteria tecnica che sto insediando). Per fortuna sono amico di tutti (con alcune eccezioni, altrimenti sarebbe preoccupante), e comunque sono qui per costruire, non per distruggere, e so stare al posto mio.

Sul cosa vogliamo fare, bè, non mi soffermo: lo state vedendo. Chi è qui da un po' ha gli strumenti per valutarlo. Andiamo avanti.

Una delle ultime volte che li ho incontrati, dopo una serie di domande che vertevano su quello che sembra essere il loro assillo principale, senz'altro comprensibile nella loro ottica (dove trovate i soldi?), mi sono permesso di fare questa osservazione: "Amici, abbiamo due problemi: il primo è che le agenzie di rating non credono a noi, e il secondo è che voi credete alle agenzie di rating!"

Risate, e immediato disclaimer: "No, guardi, veramente noi non ci crediamo! Gridano 'al fuoco!' quando l'incendio è ormai spento, siamo anche stanchi di dar loro retta. Il problema è che ci crede la Bce".

Ci siamo così fatti insieme due amare risate sullo strano mondo in cui viviamo: un mondo nel quale un ente che ha la responsabilità principale di assicurare la funzionalità del sistema dei pagamenti, cioè di svolgere quello che in fondo resta un servizio pubblico, viene condizionato nella sua politica monetaria dalle valutazioni di società private cui altre società private, incaricate del più importante compito di gestire il risparmio, non credono ormai più.

Che strano gioco delle parti...

Ma i mercati, credetemi, non sono cattivi. In fondo, anche loro preferirebbero vivere in un mondo meno irrazionale. Possono fallire, e se non fallissero io non sarei mai diventato professore di politica economica prima, e senatore poi, ma il loro interesse, per quanto ad alcuni possa sembrare strano, spesso coincide con quello dei cittadini, che poi sono, quando guadagnano abbastanza, anche risparmiatori (e hanno quindi a loro volta interesse che chi si prende i loro soldi cerchi di capire se potrà restituirli). Non è più complicato di così, anche se le cose semplici, come sa chiunque abbia provato a suonare questo, sono spesso le più difficili.

E ora, al lavoro (ci sarebbero un paio di decreti da convertire in legge...).


(...risparmio commenti sulla corte dei miracoli che si sta sfilacciando: fanno i fenomeni, e poi ignorano i più elementari fatti stilizzati della storia economica recente. Cose che riconciliano con la bibliometria: il loro h-index, quando non è nullo, è comunque inferiore a quello di chi vi scrive, e un motivo ci sarà: evidentemente, le agenzie di rating accademico sono meno influenzabili di quelle di rating finanziario, o almeno si basano su fatti documentabili, come le pubblicazioni, che o ci sono, o, come nel caso dei nani e delle ballerine da talk show, non ci sono!...)

81 commenti:

  1. Siamo in tanti tra i seguaci dei primi anni ad aver scalato 'mount stupid' grazie a questo blog per ritrovarci oggi a godere della passeggiata a valle.
    Ci arriveranno pure imercati.

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  2. Prof... Stia vicino ai mercati...hanno tanto bisogno anche loro di carinità e coccolosità.

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  3. Non sono cattivi i mercati, lo sono quelli che li fanno andare dove vogliono con speculazioni che sottraggono valore alla vera produttività.

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    1. Capisco il senso dell'intervento, che preciserei chiarendo che gli strumenti utilizzati per "speculare" nascono come strumenti per la copertura dal rischio. Quanto al fare andare il mercato dove si vuole, credo che sia possibile solo fino a un certo punto...

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    2. Mah, se servono a coprire un rischio non capisco perché si possano rivendere: non basta renderli legati in maniera indissolubile al prodotto assicurato? Che senso ha avere un mercato di questo tipo? (la domanda è retorica...)

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  4. E' stato fortunato ad incontrare i mercati, iMercati l'avrebbero punita immediatamente...

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  5. La BCE crede alle Agenzie di rating = Accetta in garanzia i titoli che queste marchiano AAA come fossero lingotti d'oro.
    Più che fede, c'è un problema di regole contabili.

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  6. Ma perché tutta la musica che pubblica lei mi piace sempre così tanto, prof? Oggi, poi, era quello che ci voleva per salvarmi da una morte certa: Mozart deve agire su qualche struttura neurocerebrale importante (anche Chopin e Buxtehude e Bach e Schumann). Ma comunque resta sempre anche un grandissimo piacere leggerla. Tutte cose che non possono essere perse, vada come vada.
    Insomma, anche se magari con l'avanzare dell'età mi sono fatta più silenziosa di un tempo (per il presumibile sollievo generale della community), sappia però che la seguo con lo stupore e i tremori di sempre.

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  7. Tutto condivisibile. Solo sottolineerei che, se è vera l'affermazione sulla non influenzabilità delle agenzie di rating accademico, opinabili sono i dati bibliometrici che ne vengono fuori. L'h index del Giavazzi a 54 (Google Scholar: https://scholar.google.es/citations?user=fP-3OMEAAAAJ&hl=it&oi=ao) ne è la prova...

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    1. Lui ha dalla sua un mainstream accademico di matrice neo-liberista, pervasivo tanto quanto quello giornalistico, che agevola enormemente il processo di peer review in riviste scientifiche formalmente prestigiose.

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  8. Tendiamo a dimenticare che i mercati (nelle forme più disparate) esistono da tempo immemore, "perfino" quando il nostro Paese era sulla cresta dell'onda. È il nostro rapporto con essi a essere stato profondamente distorto.

    Disinformazione, manipolazione mediatica, malgoverno. Ogni deviazione sul percorso di un'equilibrata e corretta consapevolezza della reale dimensione delle dinamiche economiche porta a questo: distorsione e distrazione.

    Facendo leva su ignoranza, pigrizia e/o malafede si veicolano rabbia e dibattito altrove e si invertono i concetti di strumento e problema. Così passa per normale il fatto che una Banca Centrale detti l'agenda politica, possa scegliere autonomamente di affondare una nazione, che ci faccia passare per un favore l'acquisto dei nostri Titoli e si dà colpa ai mercati che avrebbero paura di noi.

    È importante tenere sempre vigile la coscienza su ruoli e responsabilità reali senza lasciarci distrarre da chi vuole tenerci distanti dalle radici più profonde dei problemi che vogliamo affrontare.

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  9. Ottimo spunto per riflettere sulla differenza che intercorre tra la mistica mediatica de iMercati™ e i mercati, quelli veri. E sulla differenza tra i partiti dello 0,08% e i partiti di governo.

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  10. A sette anni (circa sei e mezzo per quanto mi riguarda) dall'inizio del dibattito partito da questo blog, non avrei mai e sottolineo mai pensato che avrei finito col preferire le ciniche e relativamente disinteressate decisioni di mercato di breve termine a quelle politiche (soprattutto estere - e non mi si venga a dire che tutto parte da un più o meno giustificato odio per l'Italia, perché si è dimostrato, dati alla mano, che l'Italia, quando lo si è voluto, ha sempre funzionato: posso capire l'imprenditore che lucra sull'import, il CEO di una multinazionale con sede all'estero, ma il giornalista, l'intellettuale o l'economista no! Proprio no!), le quali sottendono sempre una volontà, un'intenzione di egemonia e dunque una pianificazione ex ante. Certo, poi pensi a Soros e un dubbio ti viene ... le sue sono decisioni politiche o di mercato?

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    1. Umm...direi ingerenze politiche in favore di interessi di mercato(il suo portafoglio).

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    2. Speriamo nel suo caso sia così... gratta, gratta l'imprenditore filantropo e ti esce fuori lo scienziato sociale.

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    3. Ma quale scienziato sociale... le finalità sono ben chiare e ben note. Non a caso in Ungheria gli hanno dato il benservito!

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  11. Sono sicuro che il senatore Cimaglia si farà apprezzare anche dai mercati. Interessante il discorso secondo cui sia la BCE ha credere alle agenzie. Fa capire quando sia ridicola la questione dell'indipendenza della Banca Centrale.

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    1. Da tempo ho questo dubbio:
      Non credo che la questione sia che noi dobbiamo farci apprezzare dai mercati ma che siano loro a doversi fare apprezzare da noi. Oppure si può trovare un compromesso.

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    2. Peccato che in questo blog non c'è il "mi piace" e "condividi"

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    3. Ho come la sensazione che vi siano sfuggiti alcuni sviluppi politici recenti. Non è perché mi son fatto l'amante che ho così poco tempo da dedicarvi. Il compromesso è in cammino.

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  12. Gentile senatore e professore, perdoni la mia ignoranza in materia macro: ho studiato ingegneria a Firenze e Bologna e poi MBA in quel covo neoliberista chiamato INSEAD.
    Per quel poco che ho capito di economia, una proposta come quella di Siri dei titoli per sole famiglie italiane, non avrebbe l’effetto di farlo aumentare lo spread almeno nel breve medio termine, visto che diminuisce il numero di potenziali creditori?

    Poi capisco le considerazioni poi sovraniste nel lungo termine, e poi ovvio, avessimo la palla di cristallo saremmo miliardari....

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    1. Per quale motivo l'aumento dei creditori dovrebbe far abbassare lo spread, visto che questo rappresenta il costo del rischio che i mercati vedono nel soggetto emittente (in tal caso L'Italia) di non riuscire a restituire il capitale prestato?

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    2. E io che pensavo di essermi masterizzato nella peggiore school of management del mondo (SDA Bocconi).
      Ma guardi (e glielo dirà anche il senatore Cimaglia) il suo peccato originale non è la school of management, ma ingegneria (a Bologna come me, magari è chimico anche lei?)

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    3. Scusate, non sto commentando perché non ho un attimo di tempo per studiare. Mi linkate la proposta di Siri? Da quando è sottosegretario le occasioni di scambio sono poche. La politica è fatta anche di questo: stranamente, se non si è nello stesso palazzo e non si segue la stessa pratica poi capita che non ci si parli perché ognuno pensa a fare al meglio il pezzo di lavoro che gli è stato affidato. Vi ricordo che al momento in cui vi scrivo i ministri per lo più non hanno ancora assegnato le deleghe a viceministri e sottosegretari, e chi ha titolo per farlo (come me) non ha ancora completato l'insediamento delle proprie segreterie tecniche (ho appena firmato la richiesta di casella email per la mia assistente personale, per dire...). Nel mondo vero, le cose accadono nel tempo e nello spazio. La contemporaneità e simultaneità del mondo virtuale, purtroppo, tendono a trarre in inganno.

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    4. Ecco un collegamento a quanto proposto da Siri https://www.google.com.hk/amp/s/quifinanza.it/finanza/siri-bot-btp-famiglie-italiane-spread/206392/amp/

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    5. Professore il mondo virtuale non crea solo disallineamenti temporali ma crea anche litigi dove non dovrebbero esserci, eg seguo il suo blog con marcato disinteresse e disaccordo da quasi 3 anni, Eppure mi sono appena visto il suo discorso al senato e mi trovo al 200% d’accordo. Cita però qualcosa di interessante: se uscissimo dall’europa come ci potremmo difendere dai dazi USA visto che noi siamo netti esportatori verso gli USA?

      Ethane, son sicuro abbiate studiato come si prezzano i titoli di debito in SDA, un ripasso di quella parte del programma sarà subito risposta visto che lo spread è un numero che viene fuori a valle delle aste di detti titoli e non si misura col termometro...ecco ci sono appena cascato: mondo virtuale crea dissidio

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    6. «Allora diciamo che bisogna far in modo che, per quanto riguarda il debito pubblico, le famiglie italiane, che hanno 5mila miliardi di liquidità, tornino a riprendersi quella parte del debito, pari a 780 miliardi, collocata presso investitori stranieri, che sono quelli che fanno girare la giostra dello spread».

      QUI.

      Non mi pare una cattiva idea, anche se, e questo è oggettivamente un problema, sarà sottoposta a una denigrazione "a prescindere" da parte del solito esercito di media schierati: chi poi si fiderà?
      Avere l'euro l'altro grosso problema, per ora inevitabile.
      Da valutare bene, ma non mi pare idea da scartare a priori.

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    7. Quindi chi a SX bercia che "non hanno ancora fatto niente" mente, sapendo di mentire. Insomma, niente di nuovo.

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    8. Caro anonimo, il tuo mondo non è virtuale: è rovesciato. Basta con la scemenza de Leuropa che ci protegge dai dazi! Chi è qui sa come stanno le cose. È perché siamo in Europa, cioè perché ci siamo legati alla Germania, che subiremo dei dazi rivolti a contenere l’illecito (secondo le regole europee) e irrazionale (secondo gli economisti tedeschi) surplus tedesco. Il paese messo da anni nella lista dei manipolatori di valuta dagli USA è la Germania. I dazi ci colpiscono perché l’UE è anche un’unione doganale. Se stessimo oer i fatti nostri non saremmo colpiti.

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    9. Prof e chi lo sa se uscendo dall’euro e svalutando qualunque moneta avremo, anche noi non finiremo tra i manipolatori...ma è che ad oggi sono i tedeschi ad avere una valuta sottoprezzata...

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    10. Meglio manipolatori ogni tanto che manipolati sempre

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  13. Umilmente, facendo parte dei mercati da circa 15 anni, mi permetto di suggerire la massima cautela nella loro frequentazione. A mio parere forse non sono "cattivi" ma sono senz'altro:
    - Ignoranti, nonostante siano estremamente esperti in un piccolo campo, non sono piu' disponibili ad imparare nulla (= piddini) di diverso rispetto a quanto loro impartito dalle prestigiose istituzioni accademiche e professionali che hanno frequentato;
    - Mercenari, pronti a tutto pur di difendere - consapevolmente o meno - gli interessi piu' o meno beceri dei loro padroni;
    - Egoisti, privi di empatia per il resto del mondo salvo lavarsi la coscienza finanziando o fondando una qualche ONG.

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  14. Poi c'è chi, come me, ancora e nonostante tutte le spiegazioni, ritiene che i mercati siano manipolati.
    Perchè se oggi la moneta la si crea dal nulla e la si decuplica a colpi di operazioni spesso poco chiare, poi questo mucchio di numeri (o soldi) c'è chi li usa per spingere la politica a deregolamentare e introdurre leggi al fine di ottenere maggior controllo sul processo democratico oltre che politiche che spostano ricchezza verso pochi, favorevoli cioè a chi la ricchezza la detiene e che tramite essa determina le scelte collettive.

    Fin dove questo processo può spingersi non è chiaro, perchè se è vero come dice Bagnai che c'è un limite, poi arrivano le rotture, è anche vero che certe rotture possono arrivare più tardi e la sopportazione dei popoli al giorno d'oggi, dove la povertà è meno mordace di quando davvero nono trovavi un tozzo di pane, dove la propaganda fornisce una spiegazione alla crisi per molti plausibile, può prolungare tanto le anomalie democratiche fino al punto da renderle modernità, fino al punto da plasmare generazioni di giovani a quel modello competitivo in cui il fallimento porta al non potersi permettere la sanità, l'istruzione ed un tetto sotto il quale vivere, ed accettarlo come normalità. Ovvero fino al punto da modellare la società senza mai metter piede in un parlamento e fino ad ora mi pare che il piano sia decisamente ben avviato.

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    1. Così bene avviato che un piede in parlamento (anzi, almeno una decina di piedi) ce li abbiamo messi noi, cioè voi (mi riferisco a questa community). Quindi, come dire: non tutte le ciambelle riescono col buco.

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    2. Nel nostro caso, la rottura, siamo noi.
      Grazie al grande contributo di pochi che hanno saputo spiegarci cosa stava accadendo, ovvero Bagnai, Barra Caracciolo e pochi altri il cui merito non è egualmente ripartibile ma necessario e prezioso.

      La mia riflessione riguarda più in generale quella parte ancora consistente, non solo italiana ma soprattutto europea, che ostacola ed ostacolerà il processo democratico, perfino con mezzi poco leciti, con colpi bassi e tanti, tanti mezzi.

      Risiede in me ancora un cauto pessimismo, il mio spirito si è rinforzato da quando le cose sono cambiate, da quando cioè in parlamento siedono forze realmente innovatrici.
      Purtroppo temo risvolti imprevisti, spero che questa partita a scacchi sia giocata lealmente, le nostre mosse saranno vincenti, ma giocando con dei bari ciò potrebbe non bastare.

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    3. Caro Amabile, relativamente al tuo "Poi c'è chi, come me, ancora e nonostante tutte le spiegazioni, ritiene che i mercati siano manipolati." sappi che i mercati se non manipolati, sono quantomeno truccati.

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  15. Domanda di uno sprovveduto, ma dotato di un residuato pre-bellico chiamato "amore di patria": "Quale allocazione del rispsrmio privato è ottimale per fare da leva finanziaria nell'esclusivo interesse dell'Italia? Devo liquidare quel po' di risparmio in fondi esteri, (denominati in €) magari rimettendoci qualcosa? E' meglio pagare per contanti o con carte di credito? (sempre nell'interesse dell'Italia). Dobbiamo limitare al massimo l'acquisto di prodotti tedeschi e francesi? Credo che in economia (materia che inizierò a studiare sulla base delle sue pregevoli lezioni) contino anche gli aspetti psicologici, per innescare processi virtuosi, anche se spostano il punto di incontro di domanda e offerta in zona non ottimale.

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  16. Tempo fa, dopo le crisi bancarie del nostro paese, partecipai ad un corso per (colpevoli) analfabeti finanziari promosso dalla banca in cui lavorava un amico che cercava di farmi diventare suo cliente (evidentemente si era stufato di essermi amico). La conclusione del corso che fu che il mondo bancario è troppo complesso, a volte anche per loro, quindi è meglio avere un consulente, se però poi ci perdi sono cavolacci tuoi.

    Uno degli insegnanti, che era anche uno dei mercati, ci disse che, dopo la crisi americana dei mutui subprime, una agenzia di rating acquistò una pagina su un giornale per dire chiaro e tondo che era preferibile non fidarsi di loro (e che quindi non era colpa loro). Purtroppo non ricordo né l'agenzia, né il giornale, qualcuno può aiutare?



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  17. Mumble mumble .... cosa sono i mercati????
    I mercati siamo anche noi quando compriamo un'azione o una obbligazione o sottoscriviamo un fondo comune.
    I mercati sono (dovrebbero essere) competizione ed efficienza, insomma il contrario dello statalismo e nemici delle tasse.
    Poi ci accorgiamo che alcuni dei massimi esponenti dei mercati si schierano a favore dell’imposta patrimoniale.
    Strano eh!
    Come mai accade ciò??? Sinceramente non lo so. Non ho la risposta.
    Ma a pelle sento che chi riuscisse a rispondere a questo quesito chiarirebbe molti punti oscuri della situazione attuale.

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    1. forse nella prospettiva del pedante(la crisi narrata)si puo dire che chi fa molto profitto si preoccupa di gettare una manciata di lenticchie anche al volgo perche la narrazione continui ...si ho fatto n sacco di soldi sono bello ma anche buono e riconosco che quando e' troppo e' troppo ...tie' magna pure tu

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    2. Forse perche' in Italia non detengono piu' "patrimoni" , ma "rendite" . Una societa' si controlla con meno azioni tanto quanto e' piu' grande, i prezzi trasferiti fanno comparire le rendite in paesi a fiscalita' inferiore o zero .
      Es.: societa' che vende "xyz" in Italia che compra da ditta Austriaca che importa da una ditta di Shangai .
      Se il padrone e' cinese in Italia non resta nulla , se il padrone e' italiano paga IMU sulla sua villa e quasi nulla sugli utili sociali in quanto (legittimamente) non sono valorizzati nella ditta italiana.

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    3. I mercati siamo noi quando andiamo al mercato e scegliamo un prodotto rispetto ad un altro,un mercato rispetto ad un'altro.
      Il ns portafoglio è più potente e temuto della ns pistola se l'abbiamo. Se solo ci si organizzasse.....

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  18. Una delle cose che credo di avere imparato da lei è che il problema non è la cattiveria di qualcuno (i mercati, le élite, o i piddini) ma il fatto che agendo ognuno nei propri interessi, o credendo di farlo, non è sempre detto che si realizzi un bene più grande per la comunità. Il ruolo della politica è proprio quello di raddrizzare le cose quando necessario. E lei sa molto bene quanto ne abbiamo bisogno in questo momento. In bocca al lupo.

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    1. Si chiama "fallimento del mercato", appunto. Mi diceva ieri un esperto che nel corso del tempo Stiglitz ha lievemente cambiato l'intonazione del suo testo di economia pubblica. Nelle prime edizioni i fallimenti del mercato e dello Stato (mi diceva) venivano riportati all'inizio del testo, con pari enfasi. Pare che nelle ultime versioni i fallimenti dello Stato siano stati spostati verso le ultime pagine. Come si cambia...

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    2. Uno studio interessante su come, massimizzando il proprio interesse, si consegua il "bene comune":

      https://www.news.com.au/lifestyle/parenting/school-life/dylan-seltermans-challenge-has-baffled-his-students-since-2008-could-you-master-it/news-story/03cdc55319e453204d523ef70e1c6a00

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    3. "Imercati" necessitano di essere riportati sulla retta via, con le buone o con le cattive. Parole forti, ma visti i risultati, qualche correttivo va preso.

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  19. Bellissimo,ma certo anche di non facile esecuzione,il brano musicale,da lei proposto,del grandissimo Mozart,magistralmente interpretato,al pianoforte,dal maestro Perahia:l'ho ascoltato un paio di volte,trovandolo molto rasserenante.Interessante ed originale il post sui "mercati", con cui ha frequenti incontri.Molto intelligente e saggia la sua scelta di non far parte dell'esecutivo,perchè potrà essere molto più utile nella posizione,prestigiosa ma maggiormente defilata,attualmente occupata,coadiuvando e coordinando,al bisogno, serenamente un team economico di altissimo profilo.Cari saluti,senatore Bagnai, e grazie per il suo preziosissimo impegno.

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    1. Semplicemente, occupare una posizione nell'esecutivo senza avere idea di come funzioni il legislativo secondo me crea qualche problema all'efficacia dell'azione di governo. A me non piace arrivare impreparato. Se e quando ci sarà bisogno di me in altri ruoli non voglio deludere nessuno. Ora è il momento dello studio.

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  20. Buongiorno Senatore. Sto seguendo sulla stampa la vicenda della "moratoria sulle BCC" e oggi ho letto l'articolo di Angelo de Mattia (ADM) su MF. Ne ho dedotto che il punto dirimente sarà il ruolo e la competenza della BCE sulle "capogruppo". Da sottolineare le parole di ADM: " ... andrebbero impiegati tutti i mezzi ... a tutela delle corrette posizioni nazionali". In definitiva: complimenti per avere centrato sin dai primi istanti di lavoro un obiettivo significativo e ... in bocca al lupo ...

    Piergiorgio Rosso
    Roma

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    1. Ehm... grazie, ma... i complimenti fatemeli dopo! Quasi tutti gli attori coinvolti nel processo sono convinti che aggiustamenti qui e in Europa siano necessari. Io sono anche convinto che siano possibili, e che in democrazia conti la maggioranza. Sto cercando di mettermi a disposizione di tutti, in modo che questa vicenda si concluda nel migliore dei modi possibili per tutti.

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    2. prof, spero che, defilato e in silenzio, trovi il tempo per studiare, e alla fine infilzare, a mezzo di uomini in gamba e norme, la nostra cara defunta leuropa...sai che gioia!!

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    3. Come spiegavo oggi a iMercati, seduto in una splendida terrazza romana (iMercati si trattano bene), Leuropa mi sembra abbastanza in autocombustione, motivo per cui attaccarla non mi sembra strategicamente opportuno: si rischia di vedersi addossare la responsabilità di un fallimento che non dipende da noi ma dalla natura irrazionale del progetto. Mi sembra più utile dedicarmi a mettere in sicurezza il paese, a partire dal suo sistema bancario.

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    4. no non..sono d'accordo...dobbiamo smantellare la rete tedesca di tecnici nei gangli vitali dove si determinano i regolamenti de leuropa, non altro. a questo mi riferivo. quindi mi raccomando nella scelta degli uomini da andare a piazzare li a difesa. i interessano poco i mogherini!

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    5. Expiddino, sicuro di non essere ancora un piddino? L'EURO E' UN PROGETTO FALLITO IN PARTENZA. ERO UNO DI QUELLI ENTUSIASTI, MA A FURIA DI LEGNATE HO DOVUTO CAMBIARE IDEA. Evidentemente non ne hai prese abbastanza. Auguri.

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    6. A chi parla di voler sistemare l'europa e rimanere nell'euro, vorrei raccontare qualche aneddoto reale, chiaro indice di dove l'euro ci ha portato (e dove ci porterà).
      Mi occupo di consulenza industriale, e dai clienti sento un po' di tutto. Quello che sto sentendo ultimamente però non mi piace per niente.
      1) Cliente A che un paio di mesi fa mi dice "devo comprare delle lastre in metacrilato, mi costa meno farle arrivare dalla Cina che comprarle qui".
      2) Cliente B che un mesetto fa mi dice "Devo comprare delle fusioni (pezzi stampati in alluminio NDR), le ho trovate in Cina ma anche in Turchia dello stesso tipo costano uguale. Mi sa che le prendo in Turchia che se c'è un problema con l'aereo sono li in un attimo". Evidentemente non conviene comprarle in Italia.
      3) Una settimana fa al ristorante di fianco al mio tavolo ci sono due persone che parlano tra di loro: "si gli scaldabagni li faccio assemblare a Singapore che mi conviene".
      4) Cliente C che mi dice "devo comprare delle schede elettroniche: qui in Italia mi costano 12 euro l'una, in Polonia 8 euro". (Tra me e me penso: guarda caso la Polonia non è nell'euro, e se anche noi fossimo fuori dall'euro il differenziale di cambio ci rimetterebbe in pari, se non di più).
      Poi però il cliente fa un'aggiunta: "sa poi comprando all'estero non c'è l'IVA che dovrei anticipare in Italia. Potrei chiedere l'esenzione, ma così in azienda mi viene la Finanza e mi fa perdere un sacco di tempo". Ecco, lì ho provato una grande, grande tristezza: non bastava una martellata sugli zebedei, ce la dobbiamo dare doppia.
      Comunque a parte il discorso sull'IVA, non so se a qualche piddino è sfuggito il senso del discorso: l'euro è una valuta che non ci possiamo più permettere. Non solo bisogna uscire, ma una mossa alla Trump (ovvero mettere dei dazi a protezione del mercato nazionale) non la vedo male.

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    7. Carissimo expd
      Se ho capito bene la situazione non solo "dobbiamo smantellare la rete tedesca di tecnici nei gangli vitali dove si determinano i regolamenti de leuropa" ma bisogna anche convincerli a dire bye bye al loro surplus. E per questo ci vuole taaaaaaaaaanta carinità e coccolosità.

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    8. Facciano ciò che credono: ci vuole flessibilità (del cambio). Più si irrigidiscono e più i partiti Leuropeisti perdono una elezione dietro l' altra. Con dei NO famo prima. (Questo mi pare di aver capito dopo un mese di governo Conte).
      Sui minibot mi autocensuro: io mi fido!

      Mettiamo in sicurezza il Paese. Questo basta.

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  21. Bella questa replica all'ultima brillante uscita di Boeri:
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/boeri-infilzato-giovane-ricercatore-paolo-savona-177985.htm.
    Spero che il link funzioni, non sono un esperto.

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    1. Non funziona o è stato rimosso

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    2. a voi dal nostro caro Mazzalai di Icebergfinanza

      http://icebergfinanza.finanza.com/2018/07/06/pensioni-le-fake-news-di-boeri/

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    3. Il link funziona: basta togliere il punto in fondo alla stringa.

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    4. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/boeri-infilzato-giovane-ricercatore-paolo-savona-177985.htm
      A me il link dopo copia e incolla su google si è aperto 😊

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    5. Le castronerie, le cifre buttate lì a casaccio, l' approssimazione di questo pessimo presidente dell' INPS, il peggiore della storia, meriterebbero puntuali e documentate repliche da parte dell' attuale ministro del lavoro; cosa che ovviamente il precedente si è ben guardato dal fare.

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  22. Buongiorno Prof. Credo di cominciare a soffrire di alzheimer: ho saltato alcuni degli F24 che sto pagando per un'IVA non versata negli anni scorsi (la maledetta crisi...). Ma non volevo parlarvi di questo, ma della risposta della commercialista quando ha saputo del fattaccio: "cavolo adesso ti arriverà la sanzione del 30% invece che del 10%. Succede anche se ritardi anche solo una rata". Epperò, mi viene in mente lo slogan "ti piace vincere facile?". Bello fare i soldi così: quanto mi piacerebbe applicare anche solo il 10% di interesse quando un cliente mi paga in ritardo (succede regolarmente). Ora so che lei non si può occupare di tutto e che quello che sta facendo è infinitamente più importante (chi sta qua da un po' sa bene cosa significhi "mettere in sicurezza il paese") però potrebbe dire due paroline a quello giusto... mi vengono in mente le parole di un altro amico piccolo imprenditore: "anche se hai fatto sempre il tuo dovere, come sgarri ti trattano come un delinquente, come quello che non ha mai pagato". Purtroppo nella rete di Equitalia c'è cascato dentro anche lui. Credo che oltre la "pace fiscale" (in cui non so se potrò rientrare, ma non mi interessa, ce la dovrei fare) credo che una sforbiciata agli interessi sui ritardati pagamenti sia doverosa, altrimenti ci credo che quando uno è in difficoltà è un attimo che venga "fatto fuori" e pensi (o faccia) gesti estremi.
    Grazie.

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  23. Ok, vada per i mercati non bruttissimi e non cattivissimi (idea che tendenzialmente credo sia aderente alla realtà) ma, per dirne una, non credo che "la vealtà pulvifcolave" (cit, vendoliana) degli attori economici constati di banche sovraffollate di "investitori" attenti e pronti a reindirizzare le proprie ricchezze in tempo reale.

    Sarebbe corretto immaginarsi che a decidere le mosse finanziarie nelle veci dei Pinchi Pallini, siano una minoranza di "delegati" (amministratori)e che quindi il "libero mercato" sia anch'esso un pensiero magico?

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    1. Errato applicare principi e teorie del mercato detto delle merci ai mercati finanziari. Il fattore speculativo pesa e condiziona diversamente.

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    2. Esatto: l'eccesso di soldi in mano a pochi può produrre storture e speculazioni anche nel mondo reale. Ricordo di aver letto che una banca di investimenti si era messa nel business di un metallo (credo il rame, ma non ho trovato link: è una storia di parecchi anni fa). Bene, dopo averne conquistato una bella fetta come ha pensato di lucrarci sopra? Cominciando a far girare a vuoto treni e camion con sopra il materiale senza consegnarlo: in poco tempo il prezzo ha cominciato a salire. O come quella società finanziaria che ha comprato una società farmaceutica con brevetti su farmaci e da un giorno all'altro ne ha aumentato di moltissimo i prezzi. Inoltre per "aumentare la redditività" ha tagliato su R&S e lasciato a casa migliaia di dipendenti, così il titolo ha cominciato a salire, ma qui c'è tutta la storia: ovviamente è finita malissimo. Qui c'è un intervento che tocca l'intero settore farmaceutico. Ecco cosa succede quando la finanza speculativa entra nel mondo reale. Che si sbranassero pure tra di loro: nessuno ne sentirà la mancanza.

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    3. Ah...e quali sarebbero questi "altri" principi?

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  24. Lei e' costretto a stringere
    mani che io non vorrei neanche toccare.

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  25. Storica conferenza dello Schiller Institute: Europa e Stati Uniti aderiscano al Nuovo Paradigma

    La coincidenza tra gli opposti – il mondo di domani

    "[...] Helga Zepp-LaRouche ha aperto la conferenza parlando della “Coincidenza tra gli opposti – il mondo di domani.” Sottolineando l’importanza dell’incontro tra Trump e Putin ad Helsinki il 16 luglio, ha espresso la speranza che verrà concordata un’agenda per il Nuovo Paradigma, per porre fine al dogma liberista che ha portato al disastro. I 68 milioni di rifugiati registrati dall’ONU alla fine del 2017 sono solo uno dei risultati sconvolgenti della brutale politica imposta dal mondo transatlantico nell’ultimo periodo. L’unica alternativa è la dinamica della Nuova Via della Seta, ha detto, coerente coi principii fondamentali a cui si ispirano da oltre 40 anni Lyndon LaRouche, lei stessa e lo Schiller Institute, ed ai progetti che hanno promosso.

    La Nuova Via della Seta risponde alle esigenze di crescita di tutti, offre la costruzione di una “comunità con un futuro condiviso per tutto il genere umano” e in effetti hanno aderito già 140 nazioni, che rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale, che trarrà beneficio da questa politica vincente. Il contributo della Cina, fondato sulla filosofia del Confucianesimo, è coerente con le idee di Friedrich Schiller e con l’opera del Card. Niccolò Cusano, “Coincidentia Oppositorum “. Il filo comune che unisce tutti e tre è l’amore per il genere umano, per un mondo in cui non ha alcun posto la geopolitica.
    http://movisol.org/storica-conferenza-dello-schiller-institute-europa-e-stati-uniti-aderiscano-al-nuovo-paradigma/

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  26. ... ma alla fine della fiera, si esce dall'euro sì o no? Perché la Goofynomics senza l'uscita dall'Euro è come il cristianesimo senza Gesù che resuscita dopo 3 giorni, è come Budda senza illuminazione, è un guscio vuoto pieno di chiacchiere autoreferenziali...

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    1. Caro Roberto, ricordo il valore dei tuoi contributi alla discussione, ben chiariti da quest’ultimo: è evidente come del tanto lavoro fatto qui ti abbia colpito solo la parte al tuo livello, quella meno originale. Per il resto, c’è un programma di governo, sintesi dei programmi dei due partiti di maggioranza.

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  27. L’Iniziativa Belt and Road sta cambiando l’Africa e il Medio Oriente

    La seconda sessione della conferenza era dedicata ai cambiamenti resi possibili dalla Iniziativa Belt & Road (BRI), come unica soluzione umana alla crisi dei rifugiati. Ha preso la parola per primo Hussein Askary, coordinatore dello Schiller Institute per il Sud Ovest Asiatico, che ha sottolineato che per risolvere le molte crisi dei rifugiati al mondo occorre creare un ordine economico mondiale più giusto.

    Ha quindi preso la parola Wang Hao, Primo Segretario per l’Economia e il Commercio dell’Ambasciata Cinese in Germania. Ha lanciato un appello affinché l’UE aderisca all’Iniziativa Belt & Road, in quanto l’UE è il principale partner commerciale della Cina.

    H.E. Yusuf Maitama Tuggar, ambasciatore della Repubblica Federale di Nigeria in Germania, ha chiesto al pubblico di “non guardare attraverso la lente binaria della Cina contrapposta all’Europa, residuo della guerra fredda. Abbiamo bisogno della cooperazione di tutti e tre”. L’Africa deve partecipare a tutte le discussioni sulle infrastrutture, lo sviluppo e la questione dei migranti. Un esempio che ha citato è il progetto per riempire il Lago Ciad. Progetti come questo sono necessari per lo svilupop sostenibile, e vanno finanziati. Mohammed Bila, modellista dell’Osservatorio del Bacino del Lago Ciad, ha spiegato il progetto Transaqua, che è stato approvato al vertice di Abuja da otto capi di stato africani nel marzo 2018. Porterà sviluppo economico e migliorerà la sicurezza per sette paesi, e indirettamente altri cinque. Bila ha spiegato che stimolerà anche il commercio regionale, creando nuove infrastrutture economiche quali porti fluviali, terminal per container, zone agro-industriali e nuove strade.

    La lunga storia dei rapporti tra Cina e Africa è stata illustrata da Amzat Boukari-Yabara, storico africano e Segretario Generale della Lega Panafricana Umoja. Le critiche contro la presenza cinese in Africa, frequenti sui media occidentali, non sono dovute ad un vero interesse per il futuro degli africani, ma al declino dell’influsso euro-americano su mercati che pensavano appartenesse a loro per sempre. Boukari-Yabara ha proposto la creazione di una Banca Panafricana per le riparazioni e la ricostruzione.

    Abdullatif Elwashali e Aiman Al-Mansor dell’Associazione Yemenita per i Diritti Umani e la Pace INSAN hanno descritto la situazione orrenda nel loro paese, a causa della guerra di aggressione condotta dalla coalizione a guida saudita. Dopo 3 anni di guerra, la nazione è distrutta, ci sono state oltre 36.000 vittime civili, di cui 14.000 morti, e la popolazione soffre per la catastrofe umanitaria, aggravata dal blocco navale. Hanno citato statistiche allarmanti: 1,25 milioni di persone che rischiano di morire di fame ed epidemie, per altri 22 milioni mancano medicinali. 896 scuole sono state distrutte, e il 55% delle strutture mediche non sono in grado di funzionare. Non arrivano gli aiuti umanitari, e la comunità internazionale è riluttante a intervenire. Lo Yemen è in una posizione chiave per il progetto della Nuova Via della Seta, ma la coalizione saudita vuole impedirlo.

    Hussein Askary ha presentato a questo punto il nuovo studio che ha preparato sulla ricostruzione dello Yemen, dal titolo Operation Felix. Lo scopo di questa operazione (che prende il nome Felix dal nome latino originale di Arabia felix per la regione dello Yemen) non è solo di ricostruire il paese come era prima della guerra, ma di fornire la “piattaforma economica” per una nazione prospera legata alla BRI.
    http://movisol.org/storica-conferenza-dello-schiller-institute-europa-e-stati-uniti-aderiscano-al-nuovo-paradigma/

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  28. Salve,
    perdoni l'OT, ma sono un curiosone, e le volevo porgere la seguente domanda, se è lecito avanzarla:
    Dopo il successo alle elezioni, sia del partito che suo personale, e la diminuzione dei post pubblicati qui sul blog, come ha reagito la community?
    Sono aumentate le visualizzazioni? Di quanto? Quando? Da dove?

    In altre parole, come si raccontano gli ultimi mesi visti dall'analytics del suo blog.

    PS i migliori auguri non sono mai stato così contento di aver votato, e di chi avevo votato. Una sensazione mai provata.

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  29. Gli MBS i CDO i CDO al cubo i sintetici esprimono un richio implicito con l'interesse ma non lo garantiscono, sono solo strumenti speculativi che non nascono a copertura del rischio,sono la semplice evoluzione degli ABs di Ranieri e degli MBS. Alcune tipologie di swap lo fanno ed hanno questa funzione.

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  30. Se i mercati non sono cattivi allora non hanno bisogno di essere governati, ma se non hanno bisogno di essere governati allora hanno ragione i neoliberisti che non vogliono vincoli e lacciuoli. Se i mercati fanno gli interessi dei più allora va bene l’euro come strumento principe delle élites mercatiste... prof. Non la seguo in questo ragionamento.

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