(...noi saremo in montagna...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
lunedì 27 giugno 2016
Brexit: l'analisi di Blyth
(...credevo che Blyth fosse uno degli gne gne tsiprioti per i quali "autteità bbutta, euo bello". Forse era così quando ha scritto il suo libro - non posso darvene una valutazione: qualcuno lo conosce? - ma ora le cose le dice veramente bene ed è bello poter condividere con voi quattro minuti di vero godimento...)
(...noi saremo in montagna...)
(...noi saremo in montagna...)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
"(...noi saremo in montagna...)"
RispondiEliminaIn vacanza, o finalmente si costituiscono le nuove brigate partigiane di liberazione? (per il brigadiere che ci monitora, si scherza, si scherza...)
Come disse quello nell'immortale film: "Ma perchè non siamo nati tutti finocchi".
RispondiEliminaE:
RispondiEliminaa) bellissimo accento, ma meno male che ci sono i sottotitoli
b) veramente una goduria, grazie.
L'intera intervista qui: https://www.youtube.com/watch?v=rGvZil0qWPg
RispondiEliminaGrazie. Se possibile, ancora PIU' goduriosa. Blyth al goofynomics!
EliminaLo conosco, ma non l'ho letto tutto perché troppo lungo. Delinea una storia abbastanza minuziosa del concetto di austerità; credo sia uno dei pochissimi contributi in materia (un altro che conosco è di Florian Schui). Si potrebbe fare una ricerca testuale sul pdf per verificare cosa dice dell'euro, ma al momento non ho tempo.
RispondiEliminaMolto interessante. Sto cercando di condividere questo video con i miei amici inglesi con i quali faccio una fatica bestiale a spiegare le mie (mie si fa per dire) ragioni...
RispondiEliminaConcordo pienamente riguardo le motivazioni del voto sulla Brexit, e la reazione del sistema, governato dalle elite, lo evidenzia in modo lampante a mio modo di vedere.
RispondiEliminaIn questo articolo del Guardian ad esempio
http://gu.com/p/4mymc/sfb
si fa tutta un'analisi sul come e sul perché il parlamento inglese debba far valere il suo
potere per non dar seguito al volere espresso della maggioranza dei votanti in questo referendum.
Lungo tutto l'articolo incredibilmente non si parla mai di questa maggioranza, nemmeno una parola (seria e non le scempiaggini sentite finora magari) e sul perché di questo risultato.
La maggioranza democratica prima schernita, insultata, delegittimata (strategia classica applicata come da copione) e poi fatta definitivamente sparire.
Non vorrei rovinarvi il sogno ma chiacchierando qualche mese fa' con gente di Manchester l'unica cosa che mi e' stata chiara e' che non volevano piu' immigrati punto.
EliminaNon credo che la maggior parte si sia posto altri tipi di problema.
E' un inizio. E fare la cosa giusta per il motivo sbagliato (o, come in questo caso, giusto, ma parziale) è comunque fare la cosa giusta.
EliminaPochi non fanno statistica...
EliminaParlando con gente di Cardiff, mi raccontavano l'insofferenza di manager per l'europa, per via dei constraint sul mercato del lavoro, perché l'EU tende a richiedere minimi standard, tipo minimum wages, difficoltà a licenziare, etc. E quindi concludevano - meno male che c'è l'EU, se no qui saremmo tutti per strada uno contro l'altro.
Al contrario quindi :(
"You'll be fine! You'll all end-up as computer programmers, it'll be fantaSSSStic!"
RispondiEliminaCe lo ripetevano sempre in facoltà di Ing.Informatica, quei criminali fanatici.
Mentre io già vedevo all'orizzonte ragazzetti indiani con paghe da fame passare la vita a "codare" (scrivere codice SWare) con gli occhi gonfi davanti ad un monitor, e miei compagni di corso fare la medesima fine,ma in italia... Avevo ragione.
Questo video è una goduria immensa! Grazie!
Salve professore. Scrivo poco o niente come commenti, leggo spesso, ma non sempre. Quindi abbiate pazienza con me che sono un ignorante in materia economica (ma molto meno in altre materie) e che sono molto, molto preoccupato. Chiedo a lei, chiedo ai lettori un po' di conforto. Sono oggettivamente spaventato a morte.
RispondiEliminaMi sento agitato per i seguenti motivi:
1) Il mainstream PDino ha lanciato campagne indecenti sul diritto di voto ad anziani/incolti (falsificando i dati)
2) Sempre da parte dell’establishment c’è un accostamento dei nemici politici a svastiche e ad altri simboli che poco hanno a che fare con una normale dialettica parlamentare/politica, che è normale penseranno in molti, ma non in questi momenti che dovrebbero richiedere un molto più pragmatico dialogo.
3) Se le banche non riescono col BAILIN a salvarsi credo che le salveranno con un BAILOUT all’Italia.
Io sono un lavoratore dipendente, ho 35 anni. Ho sempre applicato una certa flessibilità cambiando parecchi posti di lavoro, sempre nello stesso settore, ma cercando di sfruttare con una ingenuità che è solo colpa mia una certa fiducia nella meritocrazia.
Mi ritrovo con la piena e totale coscienza di cosa voglia dire aver distrutto il mercato del lavoro, ovvero la precarizzazione forzata del “finché ci sono commesse andiamo avanti” fatta da imprenditori che di sicuro pensano (giustamente) a non finire col sedere per terra, ma che assumono, non investono in formazione, non investono in salari più alti, perché tanto se non vai bene tu andrà bene qualcun altro.
Io ho fiducia nelle sue previsioni, ripeto, la seguo da anni, ma ultimamente comincio a incavolarmi.
E onestamente comincio a pensare che l’Italia non possa proprio farcela.
Sto cominciando ad odiarli e questo è sbagliato, porta all’irrazionalità. Ma li odio perché mi odiano. Ed è ancora più sbagliato. Ma come posso chiamare diversamente da odio dei discorsi di eugenetica del corpo elettorale? Come diavolo posso non odiarli?
Scusi lo sfogo.
"con una normale dialettica parlamentare/politica"
EliminaLa normale dialettica parlamentare in Italia è finita nel 1920, se mai ci fosse staat prima.
In tempi più moderni, ricordo che la dialettica degli ultimi 20 anni è stata "Berlusconi male assoluto" contro "I comunisti alle porte!" con ampi usi di voti di fiducia da entrambi le parti (più a sinistra, dati i problemi derivanti da ammucchiare qualunque cosa pur di battere Berlusconi).
Dal 2011 è finito proprio il parlamento: 3 primi ministri senza mandato elettorale, un parlamento eletto con legge elettorale incostituzionale che cambia la costituzione a stretta maggioranza imbarcando numerosi parlamentari eletti dall'altra parte, presidente della repubblica che giura sulla costituzione e platealmente ignora l'art.1 della medesima "la sovranità appartiene al popolo", etc.
Ma, d'altronde, tutto è normale: se il parlamento può decidere solo fra A e A più o meno niente, il parlamento è sostanzialmente inutile. Se non può decidere come e dove e perchè spendere le tasse del popolo italiano, il parlamento è inutile. Se non può modificare una virgola, se non in dettagli di contorno, gli atti normativi che piovono da Brussels (essi stessi non di iniziativa parlamentare), il parlamento è inutile.
Chiudo: l'odio per il nemico finchè si è in guerra non è solo giusto, è indispensabile e noi siamo in guerra. Dopo la fine delle ostilità si fanno le amnistie, le leggi di pacificazione nazionale ed il parcere subjectis, ma finchè si è in guerra l'odio è parte della strategia di sopravvivenza, non si senta in colpa.
La goduria é anche sentire come dice le cose, con quello splendido accento scozzese che a sentirlo ti viene voglia di tingerti la faccia di blu e di infilare pali appuntiti contro il cuore della cavalleria pesante di Edward Longshanks. A nessuno avanzano delle pive fuorilegge?
RispondiEliminapag. 78-79 del libro di Blyth:
RispondiEliminaAt the time of its launch, many economists predicted that the euro
would fail. Martin Feldstein noted that the countries adopting the euro
did not constitute an “optimal currency area,” where business cycles
and the like would be strongly integrated such that efficiency gains
could be realized. Paul Krugman saw trouble in the decade of recession
and unemployment necessitated by the convergence criteria of the
Maastricht Treaty of 1992, the precondition for adoption of the euro,
where budget deficits, debts, and inflation rates all had to be cut at the
same time. Both were correct, but what really caused problems was
that instead of creating convergence, the introduction of the euro created
a great divergence between European economies (see fi gure 3.1) in
almost everything except their bond spreads and balance of payments.
Notice that before the introduction of the euro, France was the
only country with a current account surplus. After its introduction,
France held on until 2005 before moving into deficit. Germany moved
into surplus in 2001, and the rest of the Eurozone moved further into
deficit. There was a convergence of sorts. Everyone except Germany
started to run deficits. To see why this happened, we need to turn to
how such deficits were financed, which takes us into the realm of
sovereign debt markets, and what the introduction of the euro did to
the incentives of European banks (figure 3.2 ).
If a picture paints a thousand words, figure 3.2 paints a million. On
the left-hand side, we see what the markets used to think of sovereign
bonds before the euro was introduced. Greek ten-year bond yields
started out at 25 percent, fell to 11 percent, and then came within fifty
basis points (half a percent) of German bonds by 2001. Similarly, Italian
bonds fell from a high of 13 percent in 1994 to becoming “almost
German” in 2001 in terms of yields. Yet it is manifestly obvious that
neither Greece nor Italy, nor Ireland, nor anyone else, actually became
Germany, so why then did we see this convergence in yields? The
popular answer is that the introduction of the ECB and its unending
quest for anti-inflationary credibility signaled to bond buyers that both
foreign exchange risk and inflation risk were now things of the past.
The euro was basically an expanded deutsche mark, and everyone was
now German.
Despite the fact that national bonds were still issued by the same
national governments, banks and other financial players loaded up
with them, assuming that the risks we saw on the left-hand side of
fi gure 3.2 had all been magically sponged away by adoption of the euro.
This flooded the periphery states with cheap money, completely
swamping local wholesale funding markets, thereby making them vulnerable to the capital flight that was to render them illiquid in 2011,
while pumping up, in the case of Spain in particular, private-sector
indebtedness. While the Northern lenders lent to local banks, property
developers, and the like, periphery consumers used this tsunami
of cheap cash to buy German products, hence the current account
imbalances noted earlier.
Very hard to defend a low-lying beach.
RispondiEliminaConfesso che solletica il mio piazzaleloretismo.
Sorvoliamo su certe sue discutibili tendenze populistiche, professor Bagnai, ma un (imminente) anziano nostalgico cattedratico de provincia - sia pur scozzese - incapace di rassegnarsi che un gggiovane Erasmus gli porti via la cadrega è in palese conflitto di interessi.
RispondiElimina("signora mia, 'sti vecchi sono tanto cattivi, fanno lo sgambetto ai nipoti... so' invidiossi..)
Molto bello. E sarcastico da morire nei confronti dei nazionalisti scozzesi proUE, quando dice:
RispondiElimina"so your nice little Scottish welfare state's going to be protected by the tender embrace of the Germans...".
Una goduria.
Chissà se Cuperlo e Bersani masticano due parole d' inglese....Dubito.
andrebbero fatti i sottotitoli in italiano (ma dell'intervista intera, che parla anche della fine annunciata ed inevitabile dei partiti di sinistra, non so di questo spezzone).
EliminaQualcuno sa se si deve chiedere il permesso, o se finisce sotto creative commons e fair use?
Professore, la seguo da tempo, ma questo è il mio primo commento.
RispondiEliminaNel frattempo si parla già di European Security Compact: http://static.presspublica.pl/red/rp/pdf/DokumentUE.pdf
Mark ha appena ridato 1000 punti alla mia personale classifica di reputazione del popolo scozzese. Non me ne vogliano, ma l'idea di lasciare il Regno Unito, dopo il referendum del 2014, per unirsi alla UE e magari adottare l'euro mi sembrava una leggerissima imprecisione nell'analisi della situazione.
RispondiEliminaQui è riportata la trascrizione del video.
RispondiEliminaGrazie a Voci dall'estero , indispensabile a noi così fedeli (e a volte neanche abbastanza) alla lingua italiana .
https://www.youtube.com/watch?v=rGvZil0qWPg
RispondiEliminavideo dell'intera intervista
Mi fa una certa tristezza la domanda del gggiovine greco verso la fine "ma come e' possibile che abbiamo fatto tutte queste riforme e niente sembra funzionare?". Ringraziamo la sorte o la provvidenza che abbiamo un Goofynomics in Italia. Se il livello della sinistra greca e' quello...
Elimina