domenica 9 ottobre 2016

L'intervista...

...si conclude con queste parole: "so che è brutto dirlo, ma non ci resta che sperare che i paesi che ci impongono l'austerità abbiano sufficienti problemi a casa loro da decidere di non venirne a creare a casa nostra".

Dovrebbe andare domattina al GR1 delle 8:45, probabilmente con qualche taglio dettato da esigenze editoriali (i tempi radiofonici sono molto stretti).

Indipendentemente dall'uso che ne vorrà fare la Rai, il punto politico che ho evidenziato resta, ed è il seguente: il balletto sui decimali è abbastanza insensato. Ricorda i complessi rituali di corteggiamento di certi volatili, o di certi aracnidi. Il tema di fondo rimane però quello che nel calcolo del saldi di bilancio bisogna tener conto delle condizioni cicliche dell'economia, valutate secondo metodologie fumose e arbitrarie, per le quali vi rinvio al paper di Alessandro Cianci Disoccupazione strutturale in Italia e regole europee di bilancio (un pezzo della su tesi di dottorato, in effetti). Dallo studio di queste regole emerge la conclusione, condivisa anche da altri studi, che esse sono distorte in senso restrittivo. Ci impongono cioè più tagli di quanti sarebbero sostenibili all'interno della stessa logica europea inutilmente punitiva, semplicemente perché sottostimano sistematicamente la gravità della nostra situazione, considerando come "strutturale" - e quindi fisiologico - un livello di disoccupazione insensato, socialmente insostenibile, e comunque incompatibile con lo spirito della nostra Costituzione (un dato meritoriamente portato all'attenzione dei media anche da Alfredo D'Attorre, fra gli altri, come ricorderete).

Ora, il punto è che per ogni bicchiere mezzo vuoto c'è sempre un bicchiere mezzo pieno (chiamiamola goofyidraulica...).

In altre parole, proprio perché sono fumose e arbitrarie, queste regole lasciano margini, il che significa, in buona sostanza, che se l'Europa (chi?) volesse venirci incontro, come prospettava in termini ipotetici la gentile Anna Trebbi che mi ha intervistato, un escamotage tecnico per farlo si troverebbe (cambi un parametro del filtro di Kalman e come per magia ti viene fuori un valore del saldo strutturale compatibile con quello che vuoi permettere di spendere allo stato vassallo membro). Viceversa, se l'Europa (chi?) dicesse di no, questo sarebbe un dato politico del quale il governo italiano (quale?) dovrebbe prima o poi decidersi di prendere atto.

Ma sono cose che sapete benissimo...

(...l'intervista partiva da questo dato non sorprendente: secondo la Corte dei Conti mancano all'appello più di tre miliardi di entrate fiscali. Qui, come sapete, ce lo aspettavamo: è l'ovvio risultato di un'impostazione di policy sbagliata. Il gettito manca perché gli imponibili calano, e gli imponibili calano perché una crisi di domanda viene curata tagliando la domanda. Punto. Quando diciamo che il fatturato nella GDO cala, ad esempio, stiamo anche dicendo che cala il gettito dell'IVA - a valle - e che a monte è calato il reddito disponibile delle famiglie, e quindi la relativa IRPEF. Naturalmente il governo è capacissimo di vendere questo calo come un dato positivo: "Visto? Avete pagato meno tasse!". La verità è che non le abbiamo pagate perché o non abbiamo guadagnato abbastanza da doverle pagare, o non avevamo più i soldi per farlo!

Quando ti chiedono: "Tu cosa faresti?" io posso rispondere solo che l'ho già detto. La cosa giusta da fare sarebbe stata quella di tentare di stabilizzare il rapporto debito/PIL, invece di farlo diminuire. Abbiamo visto con il modello di a/simmetrie a quali scenari questo avrebbe portato: a minori tagli, e quindi a un andamento ordinato di redditi e gettito fiscale che non avrebbe abbattuto l'economia, consentendo il vero unico risanamento: quello attraverso la crescita. "Il problema del debito pubblico è un problema di crescita del reddito nazionale", diceva Evsey Domar nel suo paper del 1944. Resta vero anche oggi, come temo resti vero anche oggi che per arrivare a tanto buon senso alcune decine di milioni di morti non bastano, ma aiutano...).




33 commenti:

  1. Professore non vi e' solo l'aspetto visto dalla Corte dei Conti ma anche quello piu' pratico del rinvio dei versamenti IVA la cui liquidita' e' usata per rientrare dalle esposizioni bancarie .

    Alla fine la societa' di capitali non utilizzando piu' le banche potra' chiudere o fallire .
    Nel primo caso il fisco incassera' a rate, nel secondo caso il fisco rimane a bocca asciutta. (Salvo dimostrare mala gestio o bancarotta o simili, ma ormai tutti lo sanno..)
    Basta vedere quanto recupera Equitalia rispetto a quanto gli e' passato e valutarlo in prospettiva .
    Lei che e' pratico di calcoli lo puo' fare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui ci vuole un professore di scienza delle finanze. A differenza di altri, io so di non sapere.

      Elimina
    2. Io credo che la situazione sia grave come nel 2012, dove molte aziende preferivano pagare i dipendenti ed ovviamente le banche, finchè possibile, con ciò che entrava più che pagare le tasse e poi chiudevano.
      Sofferenze in aumento, disoccupazione in aumento, fallimenti in aumento; non credo ci sia da aspettare molto, per vedere i dati che attestano l' evoluzione.
      Io racconto un episodio di un paio di giorni fa. A Roma, via Pannonia, camminavo dopo vari mesi di assenza, per andare a villa Celimontana e vedevo una fila di saracinesche abbassate, a occhio la percentuale era superiore al 70%, mi sono fermato a parlare con un amico che ha lì il negozio e gli ho chiesto se fosse una circostanza legata a qualche festa di quartiere, mi ha risposto, stanno chiudendo tutti ed a me manca poco.
      La stessa via Appia, dopo Re Di Roma presenta molte saracinesche abbassate, come anche il centro di Roma, è in grave regresso, basta farsi una passeggiata anche in strade importanti.
      La provincia laziale poi è uno sfacelo completo!
      La distanza tra la politica, l' esecutivo e la vita reale è una cosa che chiude lo stomaco.

      Elimina
    3. Dal mio piccolo osservatorio di avvocato, posso assicurare che è così ormai da molto tempo, certamente prima del 2005. Se ne accorse il legislatore che con l'art. 1, comma 414, L. 30 dicembre 2004, n. 311, a decorrere dal 1° gennaio 2005 punisce il reato di omesso versamento di ritenute alla fonte e l'art. 35, comma 7, D.L. 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 agosto 2006, n. 248, punisce come reato l'omesso versamento di IVA. Vi sono poi stati interventi della S.C. 3 e del legislatore per aumentare la soglia di punibilità ma resta il fatto che l'imprenditore spesso decideva di accedere alla rateizzazione delle tasse e imposte per pagare fornitori e dipendenti, ma rateizzando incorreva ugualmente nel reato. A ciò si deve aggiungere il ritardo dei pagamenti da parte degli enti pubblici e da parte dello Stato. Una situazione tragica per i piccoli imprenditori, negozi e esercizi pubblici, ai quali non resta che chiudere.

      Elimina
    4. Si ma la situazione aggravatasi dopo il 2008, degenerata dopo il 2011, è diventata oggi catastrofica.

      Elimina
  2. Invece questa mattina su RTL( seimilionierottiascoltatorialgiorno) il solito Giacalone (che fa rima con ...) diceva che siamo straricchi, abbiamo conti in banca a sei zeri, case a più' non posso e che se non spendiamo i soldi e non paghiamo le tasse e' per paura del futuro, motivo per cui i nostri cugini tedeschi non vogliono allentare l'austerità.
    ovviamente volevo intervenire in diretta ma avendolo gia' fatto una volta quando parlavano ( a vanvera) della Grecia ed essendomi accorto che hai a che fare con giornalisti diversamente disinteressati ho soprasseduto.

    RispondiElimina
  3. GR1 delle 8:45 è da intendere GR1 delle 8:00? In genere alle 8:45 del lunedì va in onda Radio Anxh'io lo sport....

    RispondiElimina
  4. "cambi un parametro del filtro di Kalman e come per magia ti viene fuori un valore del saldo strutturale compatibile con quello che vuoi permettere di spendere allo stato vassallo membro"

    Leggendo mi e' tornato in mente un episodio risalente a circa 25 anni fa. Mi trovavo insieme ad altri colleghi piu' anziani in un orinatoio (cioe' il bagno coi vasi appesi al muro per i maschietti) all'interno di uno stabilimento industiale.
    Come spesso capita in questi casi uno dei presenti si lascio' scappare un peto.
    Immediatamente un altro disse:
    "Neh, la vogliamo diagonalizzare questa matrice di controllo?"

    Con le regole EU, comunque applicate, non si potra' mai diagonalizzare la matrice di controllo dell'economia (troppi pochi i parametri liberi per le politiche economiche con il cambio fisso) e per quanto ottimizzati saranno i parametri del filtro di Kalman saremo comunque condannati (come i lattanti) a non poter mai controllare in maniera abbastanza indipendente i nostri sfinteri.

    RispondiElimina
  5. Professore, non si rende conto di quel che ha detto.
    Sara' proprio perché certi paesi hanno problemi in casa loro che verranno a crearne da noi?
    Come pensa che la Germania risolverà il problema Deutsche Bank? Una bella imposta patrimoniale in Italia e zac i soldi prendono la vie del Brennero ESM e titoli greci in pancia ai tedeschi docent!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo, le lezioni dalle a tuo figlio. Come tutti gli liberioti hai un'intelligenza politica nulla, il che è perfettamente compatibile col fatto che la politica, per i liberioti, è il nemico. Con la presente mi pregio di comunicarti che i tuoi successivi commenti saranno cestinati.

      Elimina
  6. lo spiegavo a tal brontolo2013 poi giustamente cliccato che commentava tweet di fassina il perchè eventuali aiuti di stato sono un AFFARE se veramente aiutano ad andare avanti aziende, non capiscono o magari e solo perchè nessuno si è degnato di fare loro i conti che licenziare 2500 "cristi" con contratto indeterminato è un buco colossale sia come previdenza (INPS) che sull'erario (IRPEF + AD. Regionali e Comunali) più la disoccupazione che poi sarà a carico dello stato stesso e più ovviamente il calo relativo ai consumi di 2500 "cristi"
    e questo fa capire anche che la regola sugli aiuti di stato europea "è una cagata pazzesca" se poi ne perdi il doppio in entrate......

    RispondiElimina
  7. Professore, le chiedo umilmente scusa non sapendo cosa fosse la GDO ieri ho vagato disperatamente in centri commerciali semivuoti. Tra un Auchan, una LIDL, Eurospin, Ipersimply capitano in quel di Orio e vedevo decollare la Ryanair. E nella mia testa risuonava unastrana sigla IDE. IDE.....poi mi sovvien che FCA si è trasferita in Olanda: c'entra qualcosa con il suo post?

    RispondiElimina
  8. Intervista al prof. al Tg radio3 di stamattina (dal minuto 8,16)
    L'auspicio (si fa per dire) del prof. che i paesi del nord abbiano sufficienti problemi a casa loro per venire a crearne a casa nostra è per me indicativo della diciamo scarsa fiducia che tutti noi abbiamo nella capacità/volontà/possibilità dei nostri rappresentanti di far valere i nostri interessi.
    Ci hanno legato mani e piedi a 'sta sòla e poi aspettano fiduciosi le briciole dopo aver versato la pagnotta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intervista di ghiaccio! Voce e concetti assolutamente perfetti. Mi è piaciuta molto!

      Elimina
    2. Scusi, ma più chiara della dichiarazione di Renzi ove dice che sono a Strasburgo per fare gli interessi dell'Europa non dell'Italia, che vuole.

      Elimina
    3. @Battista Dotti
      capacità/volontà/possibilità dei nostri rappresentanti: la dichiarazione di Renzi è allucinante alla luce degli interessi nazionali difesi da tutti gli altri (greci esclusi).
      Possibile che dobbiamo essere un passo avanti agli altri verso il burrone?
      O è coglioneria o è tradimento (che poi comprende anche il primo caso).
      Se penso a quelli che ancora votano per 'sti personaggi per appartenenza....

      Elimina
  9. Una domanda per tutti i frequentatori del blog. Qualcuno ha letto Le Défi Américain di Jean-Jacques Servan-Schreiber?
    (In Italiano credo sia uscito come "LA SFIDA AMERICANA" nel 1969).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ho in casa. Tempo fa ci diedi una scorsa. Paventava un dominio assoluto degli Usa sull'Europa a causa della sua supremazia nelle nuove tecnologie. Di conseguenza, predicava una più stretta unione fra i paesi europei con rilevanti cessioni di sovranità. Mi sembra un testo datato in tutto.

      Elimina
  10. A proposito di interviste segnalo Kaczynski intervistato il 9 ottobre da Repubblica (lo presentano come conservatore di destra):
    Presidente, insieme Lei e il premier ungherese Orbàn avete auspicato una 'controrivoluzione', che significa?
    "Programma di cambiamenti ben preparato. Priorità iniziale: rafforzare il capitale nazionale, oggi troppo debole, investe poco. Aumentare il costo del lavoro, per rafforzare potere d'acquisto e domanda. E limitare la paura della povertà, lo facciamo con successo. Il problema riguarda specie famiglie con molti figli. Non siamo dirigisti, ma parte dell'economia deve restare in mano allo Stato. Vogliamo più capitale polacco in economia e banche, abbiamo già preso misure. Siamo felici degli investimenti stranieri, ma vogliamo un trasferimento di economia e finanza in mani polacche. E rafforzare patriottismo e identità nazionale, concetti sfidati dal governo precedente".
    Settimana scorsa il governo Renzi invitava gli investitori stranieri a venire in Italia per sfruttare i bassi salari.
    Su Repubblica di oggi un moscio Enrico Letta replica all'intervista di Kaczynski accusandolo di nazionalismo.
    Per chi segue questo blog è tutto di evidenza solare: il PD è dichiaratamente il partito della compressione salariale al servizio del capitale (preferibilmente straniero) e l'internazionalismo degli eurosognatori è quello delle élite economiche e dei loro tecnici di regime, perfettamente rappresentati dal Letta stesso (emigrato in Francia, da settembre 2015 è Dean della Paris School of International Affairs dell’Università SciencesPo a Parigi e da luglio 2016 e Presidente del “Jacques Delors Institut – NOTRE EUROPE“, think tank fondato dall’ex Presidente della Commissione Europea Jacques Delors, con sedi a Parigi e Berlino). La difesa del lavoro, del ruolo dello stato in economia e dei valori che ciascuna comunità nazionale si è data democraticamente sono abbandonate alle cosiddette destre nazionaliste.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A seguire i link alle due interviste:

      http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/09/news/intervista_kaczynski-149380233/?ref=HREC1-5

      http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/10/news/_il_nazionalismo_e_una_trappola_l_europa_rafforza_anche_gli_stati_-149440488/?ref=HREC1-4

      Elimina
  11. OT: my 2 cents sulle elezioni americane.
    Posto che i dibattiti televisi americani, come ogni show americano sono ben fatti e avvincenti da guardare, credo che la partita si giochera' su un aspetto che i media hanno fino ad ora trascurato nella sua interezza, ovvero la Siria.
    In Siria si corre veramente il rischio della guerra mondiale tra USA e Russia, e sono sicuro che ci saranno due fazioni all'interno del Pentagono: 1) quelli che ritengono di poterla affrontare e vincere 2) quelli che ritengono di dover trovare una via d'uscita dalla situazione di stallo, senza perdere la faccia, ed evitare situazioni ben peggiori. Se le cose si mettessero veramente male, gli USA potrebbero perdere gli alleati europei: Cameron e' stato grigliato sulla questione Libia, la Le Pen ha gia' minacciato di far uscire la Francia dalla NATO, ecc.
    Ieri Trump ha detto, tra le altre cose, che il nemico e' l'ISIS, non la Russia e che anzi si potrebbe intravedere una collaborazione con la Russia per combattere il nemico comune, l'ISIS. Ecco la via d'uscita che consentirebbe di mantenere una certa dignita'.
    Ieri ho avuto l'impressione che qualcosa sia cambiato: qualcuno crede all'opzione n.2

    RispondiElimina
  12. Dalla pagina di Repubblica "osserva Italia" i dati della GDO. Dopo aver inanellato un altro dato negativo la prima parte dell'articolo scopre che chi non ha soldi non spende... Poi, rullo di tamburi... Riporto testuale "Secondo l’analisi di Pugliese, i cittadini sono disorientati dalla situazione politica e in particolar modo dal referendum" (...) eh si, la massaia angosciata dal referendum non spende...

    RispondiElimina
  13. OT, ma anche QED: http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/la-cartina-tornasole-dello-scandalo-confindustria/

    RispondiElimina
  14. Seee, vabbe’, mo’ ci mettiamo pure a fare le pulci alla viglianza BCE per presunti favoritismi verso DB. Ma come si permettono questi di Repubblica di alzare la cresta in questo modo e per di più su pinzillacchere del genere? Che cosa pensano di dimostrare? Che pure loro sanno sparare su quello che fino a ieri credevano un carro armato solo perché adesso gli sembra un’ambulanza? Davvero non hanno ancora minimamente capito da che razza di servizio d’ordine è, e stata e sarà sempre scortata quell’ambulanza, e quali sono i piani generali di sicurezza in via di approntamento? Questi calcolati moti di indignazione a scoppio ritardato sono la quintessenza della codardia viscida e pelosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La informiamo che la BCE è un’istituzione politicamente indipendente e per tanto non può intervenire nelle sfere di competenza dei governi degli Stati membri.

      Risposto a me personalmente!

      Elimina
  15. Sempre Repubblica, sempre loro...

    Chiosa finale dell'articolo:

    "È vero che, come notano gli economisti, ciò ha contribuito ad aumentare le esportazioni, far crescere la Borsa e nel lungo termine potrà servire a rimettere tutto a posto. Ma nel lungo termine, ammoniva John Maynard Keynes, «saremo tutti morti». È il breve termine che conta, viceversa, per la classe medio bassa in partenza per l’Europa sui voli low cost: di colpo si trova con meno soldi in tasca per la piccola vacanza alle Canarie, in Grecia, in Italia. E con un dubbio in testa: sarà stato davvero un buon affare, per l’inglese medio, l’inglese scontento, l’inglese colpito dal disagio sociale, votare per Brexit?"

    Quindi la classe medio-bassa (inglese) si preoccupa delle vacanze, mica del futuro dei figli o delle loro pensioni!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. devono avere sotto la scrivania il "come sovvertire i fatti travisando le citazioni (for dummies)"

      https://www.youtube.com/watch?v=aYjtN1BwDZc

      Elimina
    2. La frase di Keynes (che ovviamente viene spesso citata a sproposito, e decontestualizzata, come non avesse scritto nulla prima e nulla dopo), assieme al celebre Rasoio "di Occam", penso siano tra gli elementi più travisati di sempre.

      Elimina
  16. La seguo da tempo, professor Bagnai, la seguo e la apprezzo; da quando ha utilizzato la locuzione Me ne batto il belino, poi, lei ha fatto breccia nel mio cuore.
    Robo (GE)

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.