sabato 25 giugno 2016

La semplice macroeconomia del Brexit

(...l'affetto degli umili. L'orgoglio del loro riscatto. "Professore, io lo dicevo che questa cosa non funzionava, ma tutti me pijavano pe' mmatto. Io je dicevo: 'Ma vieni a véde, ce sta uno in televisione che queste cose te le spiega, guarda qui!' Ma nun me staveno a sentì. Grazie, professore". Questo ai corpi di guardia, al trucco, in taxi, in studio. Con loro mi sono fatto la famosa #fotocolguru, perché loro lo meritavano. Poi, naturalmente, ci sono gli illustri colleghi di storia. Ma a che ti serve studiare storia, se poi ti metti dalla parte sbagliata della storia? Del resto sia Fisher che Keynes insegnavano economia, ma uno solo divenne ricco. Non è un problema di settore scientifico-disciplinare. E ci sarebbe anche quel piccolo problemino: la storia la insegnano in pochi, e la fanno in pochissimi. Tutti gli altri votano. #ciaone!...)

(...anche in ambito accademico sono sempre meno i gggiovani che hanno paura di stringermi la mano. E questo è un segno...)

(...questa è la settimana dei QED, ma li celebreremo nel giorno del Signore. Ora vi dico due cosette al volo: 15 minuti per mettere a fuoco un punto semplice, ma essenziale...)

Sto leggendo lo studio di Matthes e Busch del quale vi parlo oggi sul Fatto Quotidiano. Nascondo, per innata pudicizia, l'inverecondo orgasmo intellettuale (altro che i tassi che schizzano!) che provo nel vedere i volenterosi carnefici degli scenari disapprovare i modelli mainstream (GGE, DSGE, VAR) e forward-looking solo perché non dicono quello che secondo loro dovrebbero dire. Potranno condividerlo con me, dopo essersi procurati un megarotolo di Scottex intellettuale, solo i colleghi del SEX, pardon: SECS-P/05.

(...anzi: potrebbero. Purtroppo loro sono i più ideologizzati, quelli che "Bagnai non fa scienza quindi l'aula per il seminario non te la do", ma lasciamo perdere...)

Peraltro, la loro linea di attacco nel ritrattare la modellistica in cui hanno sempre creduto è, a grandi linee, che ci sarebbero problemi politici dei quali i modelli non tengono conto, la lunghezza dei negoziati, le ritorsioni della Germagna. Nel pezzo di oggi parlo anche di questo. Potrei evocare il concetto di minaccia non credibile e di subgame perfect equilibrium, così, per rassicurare il povero Ricchiardo (una prece). Mi limito a dire che da chiacchierate fatte con amici di Bruxelles sono emerse cose che la lettura di Majone lasciava comunque intuire. In pratica, da quando l'iniziativa Brexit è partita (di fatto, dal termine del negoziato con Cameron), la DG-ECFIN ha sospeso qualsiasi analisi di scenario, qualsiasi studio di un possibile piano B. La retorica è sempre la solita: "abbiamo solo un piano A, and this is it". In realtà, questa retorica non risponde solo all'esigenza (pure vitale) di convincere se stessi che quanto si sta facendo è la cosa giusta (e quindi chi se ne frega se la gente muore). Oltre a questo problema esistenziale c'è un problema organizzativo: in una organizzazione mastodontica, la probabilità che un piano B rimanga segreto (cioè la probabilità che tutti stiano zitti) si calcola applicando il teorema delle probabilità composte: moltiplica che ti moltiplica, da funzionario a ricercatore, da ricercatore a caposervizio, da caposervizio a vicedirettore, ecc., ti avvicini di molto a zero. Ora, siccome il semplice sapere che un piano B ci fosse (indipendentemente da quale fosse) avrebbe dato un segnale politico, l'unico modo per non far sapere che un piano c'era, in questa come in altre circostanze, era non prepararlo.

E questa storia contiene una lezione cruciale, che chiarisce perché il progetto di megastato europeo è delirante e antistorico. Dato che i contingency plans (vedete oggi come parlo forbito?), cioè, appunto, i piani B, hanno un ovvio valore politico e devono essere tenuti segreti, perché svelarli creerebbe problemi di time consistency (oh, come godo a perculare i miei cosiddetti colleghi...), e dato che la probabilità di mantenerli segreti è inversamente proporzionale alle dimensioni dell'organizzazione che li produce, ne consegue che solo organizzazioni sufficientemente piccole potranno dotarsi di contingency plans. Di converso, organizzazioni mastodontiche sono condannate ad arrivare impreparate agli appuntamenti con la SStoria. Questa osservazione fa il paio con quella di Alesina, secondo cui gli stati piccoli sono dotati di maggiore capacità decisionale perché è più facile per loro costruire un consenso politico. Ne consegue che nel mondo della globalizzazione, dove un piano B in tasca fa sempre comodo (la Brexit lo dimostra), e dove è opportuno decidere in fretta, stati piccoli sopravvivono meglio di imperi giganteschi.

Mettiamola così: se sei una preda e arriva un predatore, un buon contingency plan è nascondersi. Secondo voi, ci riesce meglio un topo o uno gnu? Chi si fa gnu il leone se lo mangia, e questa è la storia dell'UE.

A pagina 6 dello studio di Matthes e Busch trovo la perla della quale volevo parlarvi. Gli autori sostengono che "the country would lose free access to the Internal Market of the EU if no other agreement were concluded". Intanto li rassicuro: da Bruxelles mi dicono che la Commissione non intende avere un atteggiamento confrontational. Faranno ponti d'oro alla Gran Bretagna, in particolare ponti d'oro nero, proponendole una soluzione "norvegese": accesso allo Spazio Economico Europeo, e via andare. In parte questo è il risultato della mancanza di piano B, e in parte della permanenza di un residuo di buon senso.

Il downside (per loro) è che ora sappiamo che pitbull che abbaia non morde.






















































HAI CAPITO, PIER CARLO?



























































Bene.

Ma supponiamo invece che la Gran Bretagna venga isolata dalla Germagna, che le proporrebbe faticose trattative lunghe ben cinque anni (dicono i bene informati, i quali evidentemente non hanno mai sentito parlare di Doha Round...). I poveri inglesi dovrebbero quindi elaborare il lutto di non essere più legati all'Eurozona (che è magna pars di quel che resta dell'UE).

Ora, facciamo un ragionamento semplicissimo, da Econ102 (settore disciplinare SECS-P/01 o P/02), partendo dalla solita premessa: che l'economia del Brexit è banale e poco interessante (molto più interessante la politica, come la prima parte di questo post spero dimostri). Ragioniamo cioè in termini di commercio internazionale. Mi dite voi che interesse può avere un paese come la Gran Bretagna a stringere legami commerciali con un'area che appena arriva una crisi:

1) è costretta a tagliare la propria domanda interna (praticando politiche di austerità, cioè di svalutazione interna) per ripristinare i rapporti di competitività interni, e così facendo però si priva nell'aggregato di risorse per comprare i beni altrui (e quindi anche quelli tedeschi);

2) grazie a questa politica delirante manda regolarmente in dissesto le proprie finanze, il che rende la valuta del proprio vicino (la sterlina) un bene rifugio, costringendola ad apprezzarsi (perché tutti comprano gilt) nel momento in cui avrebbe magari bisogno di cedere anche lei (perché dollaro, euro e yen hanno ingaggiato una race to the bottom), compromettendo ulteriormente l'equilibrio esterno inglese?

Sì, avete capito bene: quando arriva una crisi, sia l'effetto reddito (distruzione della domanda dell'Eurozona) che l'effetto prezzo relativo (apprezzamento del cambio reale inglese, dovuto all'apprezzamento del cambio nominale della sterlina e alla inevitabile deflazione nell'area euro) penalizzano il commercio britannico, che accusa pesantemente il colpo. Ai gazzettieri propagandisti mostro questo disegnino, che tanto non capiscono (tranquilli, Upton Sinclair non aveva capito nulla: la maggior parte di essi non lo capisce aggratise...):


Chiaro il concetto?

Ah, sì, per quelli che si sono svegliati adesso, ovviamente questo è il rapporto saldo partite correnti/Pil della Gran Bretagna (studiate prima di aprire bocca, cazzo, altrimenti diventate complici dei delinquenti che vi stanno massacrando: ogni minuto che mi sottraete per rispiegarvi l'ovvio è un minuto che regalate a quei criminali e ai loro corifei...). Il punto in evidenza è il 2011, inizio delle politiche di austerità, che, come vedete, inverte la tendenza provocata dalla svalutazione fra 2008 e 2009 (descritta nel Tramonto dell'euro, presto in edizione economica), e condanna la Gran Bretagna e un pesantissimo deficit, cioè a essere acquirente di ultima istanza delle nostre merci.

Se la sterlina è ai minimi storici (cosa che non è vera rispetto all'euro, peraltro: ma su questo i gazzettieri equivocano, perché gli pesa tanto scrivere gli undici caratteri: "sul dollaro"), questo dipende dal fatto che il saldo delle partite correnti britannico è ai minimi storici. Questo minimo storico è sempre legato alle deliranti dinamiche monetarie del resto dell'Europa (guardate un po' dov'è l'altro minimo?).

E se la Germania non farà ritorsioni, è per il motivo che potrete vedere alla figura 2.3 dello studio di Matthes e Busch, i quali, evidentemente, nei loro studi mettono disegnini dei quali però non sono esattamente in grado di cogliere la portata politica.

Bene: ribadito che questo non è il motivo principale per il quale è stata votata la Brexit, confermo anche che in termini puramente razionali questo avrebbe dovuto essere il motivo per il quale la Gran Bretagna si sarebbe dovuta sganciare. Nel mare della globalizzazione non ha alcun senso legarsi mani e piedi a un peso morto simile. Anzi! La scelta razionale sarebbe starsene fuori, e invocare la clausola della valuta scarsa del Fmi, o l'ordinamento del Wto, per applicare dazi difensivi contro la Germania (visto che comunque la sterlina rimarrebbe, come rimarrà, un bene rifugio, soggetto pertanto a apprezzamento in caso di crisi, cioè a un andamento prociclico del cambio).

Ma queste cose, in tutto questo porco mondo di cialtroni, di colleghi che credono ai propri modelli solo se dicono quello che gli è stato detto di dire, di gazzettieri che non hanno capito che è finita la pacchia, queste cose, in tutto il globo, potete leggerle solo qui. Sono troppo semplici perché i miei colleghi ci si sporchino le mani, e troppo complesse perché i gazzettieri le capiscano. Ma questi ultimi, lo abbiamo visto per tutta lagiornata di ieri, sono colti, hanno fatto er classico, mica sono straccioni come gli incauti elettori britannici. Saranno quindi in grado di leggere queste parole:


πρῶτον οὖν τοῦτο θεωρητέον, ὅτι τὰ τοιαῦτα πέφυκεν ὑπ᾽ ἐνδείας καὶ ὑπερβολῆς φθείρεσθαι, δεῖ γὰρ ὑπὲρ τῶν ἀφανῶν τοῖς φανεροῖς μαρτυρίοις χρῆσθαι ὥσπερ ἐπὶ τῆς ἰσχύος καὶ τῆς ὑγιείας ὁρῶμεν: τά τε γὰρ ὑπερβάλλοντα γυμνάσια καὶ τὰ ἐλλείποντα φθείρει τὴν ἰσχύν, ὁμοίως δὲ καὶ τὰ ποτὰ καὶ τὰ σιτία πλείω καὶ ἐλάττω γινόμενα φθείρει τὴν ὑγίειαν, τὰ δὲ σύμμετρα καὶ ποιεῖ καὶ αὔξει καὶ σῴζει. οὕτως οὖν καὶ ἐπὶ σωφροσύνης καὶ ἀνδρείας ἔχει καὶ τῶν ἄλλων ἀρετῶν.

(...ma non di capirle, e questa sarà la loro fine...)

(...questo è il momento di spingere. Due cose: [1] estrema cautela nel linguaggio; [2] contribuite ad a/simmetrie. Se qui trovate queste semplici verità, è perché c'è uno staff che mi sostiene. Se non ci fosse, voi sareste al buio, prede inconsapevoli del cetriolo globale. Inutile scrivermi lettere lacrimevoli se poi non vi frugate le vostre cazzo di tasche. Non è vero che non avete un euro al giorno da darmi: lo date a chi vi mente perché la verità ve l'offro gratis. Non fatemi pensare che questo sia un errore: un secondo dopo spegnerei la luce, e il cetriolo globale troverebbe la sua strada dentro di voi...)

89 commenti:

  1. Il teorema delle probabilità composte?

    Mi ricorda qualcosa

    Una delle più gran consolazioni di questa vita è l’amicizia; e una delle consolazioni dell’amicizia è quell’avere a cui confidare un segreto. Ora, gli amici non sono a due a due, come gli sposi; ognuno, generalmente parlando, ne ha più d’uno: il che forma una catena, di cui nessuno potrebbe trovar la fine. Quando dunque un amico si procura quella consolazione di deporre un segreto nel seno d’un altro, dà a costui la voglia di procurarsi la stessa consolazione anche lui. Lo prega, è vero, di non dir nulla a nessuno; e una tal condizione, chi la prendesse nel senso rigoroso delle parole, troncherebbe immediatamente il corso delle consolazioni. Ma la pratica generale ha voluto che obblighi soltanto a non confidare il segreto, se non a chi sia un amico ugualmente fidato, e imponendogli la stessa condizione. Così, d’amico fidato in amico fidato, il segreto gira e gira per quell’immensa catena, tanto che arriva all’orecchio di colui o di coloro a cui il primo che ha parlato intendeva appunto di non lasciarlo arrivar mai. Avrebbe però ordinariamente a stare un gran pezzo in cammino, se ognuno non avesse che due amici: quello che gli dice, e quello a cui ridice la cosa da tacersi. Ma ci son degli uomini privilegiati che li contano a centinaia; e quando il segreto è venuto a uno di questi uomini, i giri divengon sì rapidi e sì moltiplici, che non è più possibile di seguirne la traccia.

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  2. "Sono questi colti i nostri veri nemici" (Brigitte Granville). Le discussioni ed i confronti occasionali di questi giorni mi hanno confermato che sono proprio le persone più semplici ad aver compreso perfettamente le dinamiche che ci dominano.

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  3. Corro a fare la donazione appena ho finito di rotolarmi per terra dalle risate.
    Si stanno distruggendo da soli guitti e gazzettieri vari, delirando in preda al panico dai salottini televisive e dalle testate giornalistiche, ho visto molti miei familiari aprire gli occhi sentendo tali deliri.
    Non hanno un piano b e si stanno impiccando da soli.
    Grazie prof se oggi rido è merito suo e le devo molto di piú di quello che posso darle.

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  4. Mi viene da dire:"C'è chi passa alla storia e chi passa alla cassa".
    Chi si unisce a me per un uischetto?

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  5. Io sono iscritto a diverse newsletter di giornalisti ed economisti inglesi, molti dei quali seguono la scuola austriaca.

    Ebbene, erano anche loro favorevoli al Brexit: non partivano nelle loro analisi dal current account deficit, cioé dal deficit delle partite correnti, ma dalle politiche di QE della Banca Centrale inglese.

    Quest'ultima ha riversato miliardi di sterline in liquiditá favorendo enormemente asset finanziari e gonfiando a dismisura la bolla immobiliare londinese. Creando pertando una enorme sperequazione fra la condizioni economiche di quelli che hanno, e di quelli che non hanno e vivono di sussidi del welfare.

    Le due angolazioni alla fine si incrociano: UK ha potuto evitare il collasso finanziario del 2008 svalutando la moneta e nazionalizzando, ovvero ricapitalizzando le banche con i soldi dei contribuenti.
    Di contro, ha accumulato deficit commerciali MAI VISTI PRIMA (altro che cambio sterlina euro), a botte di trenta miliardi l'anno di sterline.

    Chiaramente é una situazione insostenibile.
    Ma lo é per il mondo in generale. Un conto é creare denaro dal nulla per sostenere la propria economia in un momento di crisi epocale, un altro farlo diventare la norma per 8 anni consecutivi come in USA, Giappone e BCE.


    Tornano al pensiero degli analisti economici di cui prima, la cosa che rimproverano maggiormente all'EU é che é un superstato dittatoriale e coercitivo, che ora aspira anche ad avere una propria (orwelliana?) polizia.
    Su, questo, indipendentemente dalla scuola di pensiero, siamo tutti d'accordo.

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  6. La "mesotes" l'hanno già superata da un pezzo, proprio celando deliberatamente ciò che è evidente, ma che solo grazie a persone come Lei e Quarantotto è divenuta conoscenza per tutti (o almeno per chi si sforza di capire). Perciò non se ne abbia a male se, senza alcuna piaggeria, mi permetto di ringraziarLa. E siccome i ringraziamenti da soli non bastano, sarò lieto di regalarmi anch’io una “polizza-vita”. Spero inoltre di poter essere presente all’Eremo di Montecastello. Buona giornata

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  7. «Non è vero che non avete un euro al giorno da darmi: lo date a chi vi mente perché la verità ve l'offro gratis. Non fatemi pensare che questo sia un errore: un secondo dopo spegnerei la luce, e il cetriolo globale troverebbe la sua strada dentro di voi...»

    Bagnai fa terrorismo "ortaggioso" sul #BagnExit , ma sappia che ad alcuni gli oblunghi e retroposti ortaggi potrebbero piacere!

    C'è poi chi pensa di poter maneggiare enormi verdure globali e rimanerne indenne: il cetriolo ha due estremità simili ed equivalenti in ambo le direzioni, dipende solo da chi spinge un po' più forte, come Cameron ha potuto verificare - alla faccia del "niente sesso siamo inglesi" - !

    Qui da noi c'è la versione OGM del prodotto agrario in oggetto: il cetriolum piddinum, per cui tutto il mondo imploderà a causa dei rozzi contadini inglesi - che coltivino ortaggi nucleari? - con buona pace della tettonica a zolle.

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  8. Guru, ho fatto l'Istituto Tecnico Industriale, lei è crudele, spietato und ingiusto.
    (Vado a mettere due soldini, finalmente lavoro).

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  9. Traduco per chi fosse interessato il passo in greco.

    "In primo luogo, dunque, bisogna considerare che questo tipo di cose per sua natura viene mandato in rovina sia dalla carenza sia dall'eccesso, come vediamo che avviene per il vigore e la salute (per capire ciò che non si vede bisogna basarsi su ciò che si vede): infatti sia troppo sia troppo poco esercizio fisico distruggono il vigore, e allo stesso modo bevande e cibi in quantità sia eccessiva sia insufficiente rovinano la salute, mentre la giusta quantità la produce, la accresce e la preserva. E così è anche per la prudenza, il coraggio e le altre virtù.

    Aristotele, Etica a Nicomaco, libro II

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    1. Grazie Nat, con le lingue me la cavo malissimo.

      Oggi vorrei fare una citazione anch'io:
      "Forse è una verità storica che nessun ordinamento sociale perisce se non per mano propria"
      (J.M. Keynes - Le conseguenze economiche della pace)

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    2. Etica. Quella di cui stanno facendo tabula rasa molti giornalisti sulle principali testate mainstream in queste ore. Mai vista tanta rabbia, tanto odio riversato con parole sputato con la bava alla bocca da una categoria che dovrebbi fare dell'analisi lucida e obbiettiva la sua stella polare. Adesso il problema sono i "vecchi, furibondo, razzisti e hooligans", la generazione dei Beatles che tradisce, gli anziani egoisti, i suffragi universali mali assoluti...sì, perché sempre più voci si levano vergognosamente contro la legittimità dei voti popolari, del diritto delle masse a scegliere. Dopotutto poveri giovani inglesi, i loro erasmus e i loro viaggi lowcost, cose che potrebbero drammaticamente perdere e che hanno potuto assaporare grazie ad un trattamento di riguardo che fino a oggi a impedito loro di provare il vero gusto dell' Unione che per esempio porta mezzo milione di italiani a vivere nella capitale inglese e non viceversa.

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    3. @Silvia Bella. Io spesso penso alle cellule tumorali come metafora del modo in cui le società si autodistruggono dall'interno. Sono cellule straordinarie, con prestazioni impensabili per le cellule sane: per esempio quella di attecchire in tessuti estranei. Ma completamente indifferenti al contesto e a quello che provocano. E infine, quando l'organismo muore, fanno immediatamente la stessa fine che hanno provocato.

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    4. Grazie nat il prof è cosi cattivo con noi che non abbiamo fatto il classico

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    5. La virtù è a metà strada fra quello che è troppo semplice per i colleghi e troppo difficile per gli informatori.

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    6. Nonhofattoilclassicoquindi grazie :)

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    7. grazie Nat ,se un'ancora di salvezza per chi ha fatto solo studi scientifici

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    8. Uno Smack! al prof... E DUE PER NAT! :-)

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    9. Grazie Nat. ho fatto il classico, ma ricordo molto poco.Una ripresa degli studi,già tentata, è diventata un po' pesante per la mia memoria che sta cominciando a farsi i fatti suoi, senza nessun rispetto per il titolare.

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  10. “Davvero l'Europa se l'è sbrigata? Ma chi mai ve l'ha detto? É alla vigilia del suo crollo, la vostra Europa. Un crollo totale e terribile. Il formicaio che già da un pezzo vi è stato edificato senza Chiesa e senza Cristo (perché la Chiesa, intorbidatosi il suo ideale, già da un pezzo vi si è trasformata in Stato), questo formicaio dal principio morale scosso alla base, privo ormai di ogni concetto generale ed assoluto, è tutto scavato di sotto. Il quarto stato si farà rumorosamente sentire, picchierà violentemente alla porta, e se non gli apriranno la sfonderà. Esso non vuole gli ideali di una volta, respinge ogni legge finora ammessa. Non verrà a compromessi, non farà concessioni; con sostegni non salverete edificio. Le concessioni rinfocolano soltanto, ed esso vuole tutto. Avverrà qualcosa a cui nessuno neppure pensa.
    […]
    Tutto ciò “è vicino, è alle porte”. Voi ridete? Beati coloro che ridono. Che Dio vi conceda vita e vedrete voi stessi. Sarete sorpresi allora. Voi mi direte, ridendo: “L'amate proprio davvero l'Europa, se le fatte tali profezie". Ma forse io mi rallegro? Io soltanto ho il presentimento che è stata fatta la somma. Il conto finale, il pagamento della somma può avere luogo perfino assai più presto di quanto potrebbe immaginare la più forte fantasia. I sintomi sono terribili. Già soltanto la situazione politica degli Stati europei, da tanto tempo così innaturale, potrà essere il principio di tutto. E come potrebbe essere naturale, quando l'innaturalezza è alla base, accumulatavisi nel corso dei secoli? Una piccola parte dell'umanità non può dominare su tutta la rimanente umanità in schiavitù e intanto proprio con questo unico scopo si sono formate finora tutte le istituzioni civiche (da un pezzo già non cristiane) d'Europa, adesso del tutto pagana. Questa innaturalezza e queste “insolubili” questiono politiche (a tutti note, del resto) debbono immancabilmente portare ad un enorme, definitiva, guerra politica di scissione, nella quale saranno trascinati tutti; una guerra che scoppierà nell'attuale secolo e forse perfino nel prossimo decennio. Che ve ne pare: resisterà là la società ad una lunga guerra politica?”

    Non preoccupatevi, è stato scritto nel “lontano” 1880. Non ci sono analogie.
    Buona giornata.

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  11. Buongiorno, ho provveduto a versare il 5x1000 ad Assimetrie. Grazie per il suo lavoro.

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  12. Prof, dal st. Crispin's day speech

    We few
    We happy few
    We band of Brothers

    Al st john's day speech

    We legion
    We furious legion
    We band of voters

    Il passo è stato lungo e a lungo atteso, ma il futuro adesso è un po' meno cupo.

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  13. La ripresa della Spagna (se ritiene OT, non pubblichi) mi ha lasciato a corto di argomenti in una recente discussione. Il PIL ha ripreso a salire da un paio d'anni, ma non si tratta di una nuova bolla alimentata dall'afflusso di capitali perché il current account è in surplus. La spesa pubblica in percentuale al PIL è calata e l'equivalente dell'IVA è salito dal 2012 al 21%. Sembra un successo dell'austerità, rimanendo nell'euro. Quello che ho saputo rispondere: 1) Vorrei vedere il ruolo del QE e relativa svalutazione dell'euro nel commercio con l'extra-eurozona (dovrei disaggregare i dati del commercio) 2) La Spagna importa fuels (19% dell'import) e il calo del prezzo del petrolio le ha sicuramente giovato 3) La ripresa è comunque jobless, la disoccupazione resta al 21%. Mi sto perdendo qualcosa?

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    1. Ti sei perso il mejo: i soldi! Da dove vengono? Anche Falcone e Borsellino seguivano il denaro per capire figuriamoci con esseri peggiori:
      Target2
      LA ri-presa degli schiavi dei tedeschi! Quello che non ti hanno preso prima te lo prendono dopo.
      Se continui ad aumentare il tuo debito con i tedeschi per una ri-presa finta come finisci? Come Trippas detto Tsipras. Salutami gli spagnoli!
      Scrivi su google "target2 2016" e scoprirai un mondo

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    2. Per trovare la risposta basta guardare un post tecnico del prof. di qualche giorno fa proprio sull'argomento. Si evince chiaramente che la quota salari è calata, per cui di questa effimera ripresina i lavoratori non se ne sono affatto accorti.

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    3. Oltre ai saldi Target 2 mi hanno insegnato a non guardare il pil ma il rapporto debito/pil, che nel caso spagnolo è semplicemente triplicato (283 punti) , facendo come riferimento la base di partenza 100 nel 2007.
      Si pensi che il Portogallo l'ha quasi raddoppiato (188 punti) , come la Grecia (173).
      E noi ?
      133
      Francia 150
      Germania 113 dopo aver toccato tra il 2009 e il 2012 i 130 punti a causa del salvataggio del proprio sistema bancario .
      Uno dei motivi per cui partiti no euro in Spagna non se ne vedono all'orizzonte: sono nella fase in cui vengono prestati loro i soldi per "la crescita".

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    4. Ricordo il post, che però si chiudeva lasciandoci in sospeso. Ok che i lavoratori (e anche i disoccupati) l'han preso in quel posto. Avevamo dubbi? Ma stiamo pur sempre osservando una ripresa senza svalutare, con anzi austerità e senza nuovo indebitamento estero. Che sta succedendo?

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    5. Notare il calo di popolazione dovuto probabilmente all'emigrazione.

      http://www.tradingeconomics.com/spain/population

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    6. Se si fossero indebitati nuovamente per lanciare la ripresa ne vedremmo l'effetto sul current account, che invece resta positivo. Il calo di popolazione chiaramente indica emigrazione (chi resta è ancora disoccupato al 21%) ma le remittances sono poca cosa in proporzione al pil. Quindi rimane la difficoltà di spiegare la ripresa.

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  14. Ma quando smetteranno di dire che hanno votato no i poveri, gli ignoranti, i paesani, gli opera? (Notate il disprezzo riservato alle categorie).

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    1. I rurali che non lasciavano la loro caverna dalle elezioni generali del 1945 hanno inciso la loro X con la pietra (così i sondaggisti hanno potuto individuare i loro voti).
      I più arzilli ne hanno approfittato per "esultare rumorosamente, proprio per strada... appena vedono una telecamera cominciano a salutare e a urlare Britain free, liberation day..."
      come si può osservare alle spalle dell'inviata che lo sostiene (da 11:40 a 14:50)
      Gli altri sono rientrati nelle loro fatiscenti dimore, dove rallentati dall'artrite, dalla presbiopia e dal semianalfabetismo, hanno chiesto a Google “What is the EU?”

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    2. Proprio l'unica volta che non mentono li vuoi zittire? Il punto è che l'europa è un vulnus democratico troppo pericoloso per chiunque. Il fatto che i più disagiati ne subiscano maggiormante gli effetti non è una cosa di cui stupirsi.

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    3. Ma è un quadro che ben rientra nel capovolgimento, anche etico, dei fondamenti umani: l'anziano non è più latore di saggezza - poiché si vuole che la stessa non esista più nel nuovo mondo, ove tutto è egualmente saggio! - ma di inutilità intrinseca e utilità estrinseca (cioè, non essendo più pienamente produttivo, essere almeno perfetto recipiente ove versare quell' "altruismo" e quella "socialità", buone soltanto a tranquillizzare ipocritamente la falsa coscienza; e il passo che separa il caritatevole compatimento dal greve disprezzo è ben più breve del sospettabile).
      Magari tra gli anziani che hanno votato Brexit sopravvivono ancora alcuni dei ragazzi che, invece delle spensierate notti europee di cui si teme l'incommensurabile perdita - nemmeno un meteorite in linea di collisione terrestre... -, si fecero la storica e drammatica Notte del Pegasus Bridge, e proprio perché potessero esservi ancora notti gradevoli e libere: a tutti loro, e a tutti i “brexiters”, "Hua Mohamed!".

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    4. aaa!
      sì, probabilmente i sondaggi non sono così lontani dal vero.
      Un sistema che aumenta la disuguaglianza e ingrossa costantemente il numero di disagiati non è un buon sistema.
      Quindi il fatto che essi abbiano votato "leave" sarebbe effettivamente un argomento a nostro favore, ma non è questa l' interpretazione che danno dei dati (ammesso che siano esatti).

      Una parentesi inter nos, nel caso inglese penso che siano più vittime di politiche thatcheriane autoctone che dell'EU. Anzi magari l'EU è stata pure utilizzata come capro espiatorio per scelte impopolari. Così come anche il Brexit lo sarà quando farà comodo. Vedremo gli sviluppi.

      Ma tornando a noi, perché il messaggio che i media mandano è rivolto a noi ed è la nostra uscita che temono: chi è contro l'EU è un troglodita (quando non è peggio).
      L'unica risposta intelligente è non abbassarsi al loro livello:
      "Chi ha votato leave? La maggioranza". (Bagnai)
      E la figura dei trogloditi la fanno loro.

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    5. Due cose. Gli anziani hanno votato contro perchè hanno vissuto senza UE e sanno che c'è vita fuori. I giovani questa cosa non la sanno, e quindi di generazione in generazione sarà sempre piu facile dare a bere alla gente "il salto nel buio" perchè effettivamente le nuove generazioni non avranno mai vissuto senza l'ue, e non sanno cosa c'è fuori.
      Due, è inutile nascondersi dietro al dito. Tutta la upper class europea è pro europa. Alla fine bisogna capire quanto questo pro europa sia giustificato dalla loro posizione sociale (cioè se si possono realmente permettere di essere pro europa) o se siano in errore. Bagnai a uno mattina ha saggiamente "scavallato" il discorso sulla composizione elettorale perchè di solito uno mattina è seguito da un ceto sociale medio basso.

      Infine in linea generale anche il big business se l'uscita verrà gestita bene avrà da guadagnarci, perchè le leggi europee di matrice tedesca possono solo essere di ostacolo ai britannici.

      Comunque ho la sensazione che i brexiters siano in un certo affanno, non sanno che pesci prendere. Bisogna capire come andranno le elezioni di ottobre, perchè non è detto che vinca un brexiter. A quel punto si creerebbe il paradosso: il referendum con un indirizzo politico, e il governo con un altro.

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  15. Buongiorno prof., di seguito le pubblico il mio post condivisosu Facebook analizzando la scomposizione del saldo delle partite correnti britanniche, applicando le conclusioni che più volte ci ha indicato. La mia domanda è la seguente: guardando la scomposizione del saldo delle partite correnti, la trade balance rimane sostanzialmente stabile mentre quello che va a picco è il saldo dei redditi, in particolare il saldo FDI. Non è che la Gran Bretagna si sta indebitando v/estero per pagare gli interessi sul suo debito estero più che per fare l' acquirente di ultima istanza delle nostre merci, perchè evidentemente, i suoi FDI stanno subendo le dinamiche di un continente che si suicida e di un mondo che complessivamente, non gode di un ottima salute.
    Ecco i link ai grafici ai quali mi riferisco:
    http://s3-eu-west-1.amazonaws.com/tutor2u-media/subjects/economics/current_account_components_2015.png

    https://thenextrecession.files.wordpress.com/2016/06/uk-current-account.png

    La saluto
    Gianluca

    UK: ANCHE I RICCHI SVALUTANO
    In molti associano alla Brexit la caduta della sterlina rispetto alle principali valute (euro, dollaro, yen e franco svizzero). Se guardiamo ai dati macroeconomici la realtà è un'altra: la Gran Bretagna avrebbe svalutato anche senza Brexit e la Brexit solo un pretesto per fare quello che hanno bisogno di fare. La Gran Bretagna da Thatcher in poi ha "finanziarizzato" la sua economia. Infatti da metà anni 80 in poi ha sempre avuto un deficit in conto corrente, diventando di fatto volutamente un importatore netto di capitali. Fino al 2011, nonostante la posizione debitoria netta verso l'estero, riusciva a prendere in prestito soldi a tassi bassi, e a investire all’ estero a tassi alti, per cui, nonostante tale debito netto verso l'estero, invece di pagare interessi netti incassava interessi netti. "Perché la Gran Bretagna pagava interessi bassi è chiaro: il rischio paese era molto basso, essendo fuori dalla zona euro e comunque sia un'economia solida. Perché incassava interessi alti è altresì chiaro: la Gran Bretagna ha una posizione attiva in termini di investimenti diretti esteri. Le imprese se scelte bene rendono più di un titolo di stato". (Preso dal suo blog, per correttezza). Dal 2011 la situazione è cambiata. Il saldo reddituale da investimenti diretti esteri (azzurro nel grafico) è andato peggiorando per via delle vicende di un continente che grazie alla disfunzionalità delle regole che si è dato si sta suicidando (e portando giù con se anche l'UK)insieme alle dinamiche complessive dell'economia mondiale, fino ad arrivare in terreno negativo nel 2015. Gli incassi derivanti dai FDI dal 2012 non generavano surplus e addirittura non coprivano i soldi in termini di redditi che l'UK doveva pagare all'estero. In altri termini, l'UK si sta indebitando con l'estero per pagare gli interessi sui debiti esteri. Il saldo complessivo del conto corrente si è inabissato fino a toccare il 5% del Pil, soglia di allarme al 4,5% per gli studi empirici più accreditati. L'UK ha bisogno di svalutare per ridurre il suo indebitamento estero netto e sistemare la sua posizione v/estero se vuole evitare di entrare nella spirale di debito estero e fare il botto.

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  16. "Il popolo non può votare su tematiche del genere, non ne ha le competenze. Stento a credere alla democrazia parlamentare, figuriamoci su quella diretta. Non si può fare un referendum sulla Brexit", così parlò un docente di Storia economica dell'Università degli Studi di Milano (cfr. Il fatto quotidiano on line di oggi). Come Lei, professore, illustra da tantissimo tempo, esiste un grossissimo deficit di democrazia e di conoscenza delle regole del gioco democratico. Il suo blog è davvero una boccata d'ossigeno. Lunedì procederò al bonifico ad asimmetrie. Ma anche la distribuzione del Tramonto, de La costituzione nella palude, di Anschluss-l'annessione può essere un utile veicolo: regaliamoli a chi ancora non li ha avuti in regalo.

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    1. Vladimiro Giacche': lLa fabbrica del falso (ristampato da poco dopo oltre un anno di esaurito)

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  17. Grazie
    Prof.
    Mi ha dato una mano a. Combattere. Ma l'ennesima cartella de
    Equitalia ma stroncato. Sto rubando la connessione da autogrill. Vado fino a quando finisce la benda... Poi...

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  18. Nulla più della raccolta di firme per Londra indipendente svela il vero volto elitario e classista del disegno europeista. I ricchi londinesi non accettano una decisione democratica (che ritengono evidentemente penalizzante per loro) e chiedono l'indipendenza.

    In aggiunta la secessione di Londra dal Regno Unito ha un forte sapore di Padania libera. Che strana contraddizione. Il Brexit sta dando il via al periodo delle secessioni buone. Adesso i separatisti scozzesi passano finalmente dalla parte della ragione.
    Insomma, la via secessionista all'europeismo!

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  19. Riguardo alla presunta maggiore capacità di giudizio critico delle fasce sociali più scolarizzate mi piace ricordare una celebre serie di sondaggi Gallup fatti in USA intorno al 1970 da cui traspare come gli americani con istruzione universitaria fossero molto meno critici verso il governo riguardo l'intervento in Vientam di quanto lo fossero gli americani meno istruiti.
    Qui un riferimento bibliografico.

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    1. Succede quando la scuola diventa un'agenzia di propaganda. Ce la stanno mettendo tutta anche da noi. Penso alla studentessa che piange per l'erasmus che le ha consentito di vivere sei mesi in norvegia parlando inglese e dando esami facilitati. Quella si' che e' istruzione, perbacco!

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    2. Ahi ahi ahi, cos'è la Norvegia?
      La Norvegia non esiste, qualora esistesse si tratterebbe di certo di un paese di serie b.
      Avrai voluto dire Finlandia!

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    3. In prima linea in Vietnam finivano molti più soldati provenienti dalle classi meno agiate e meno istruite, sostanzialmente come spesso accade (1). Per i ragazzi di colore, poi, c'era sempre la possibilità d'incappare in trattamenti o favori particolari, riassunti nella nota battuta da "Full Metal Jacket": "Sempre il negretto dietro al grilletto!".
      Mi sarei sentito fortunato e onorato a combattere accanto a un "bro" mitragliere di M60 come il King di "Platoon", o accanto a quello della foto di Khe Sanh in cui, benché appena bendato, cerca di soccorrere un compagno anch'egli ferito - fanculo se non erano istruiti -: me li sarei tenuti belli stretti alle chiappe, cercando di parar le loro!

      (1) la storia ci ha lasciato l'involontaria testimonianza di un fante italiano della Grande Guerra allorché, lette le fandonie che Luigi Barzini scriveva sul Corriere della Sera in merito alla vita di prima linea, si lasciò scappare un esasperato: "Se vedo Barzino ci sparo!".

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    4. Lei mostra una certa conoscenza, che io credo un filo superficiale della cinematografia, di quegli anni.
      Ricorda, in FMJ, la scena dell'elicottero:
      "sto andando, quanto sono figo io maschio bianco, a raccontare il fronte dei poracci? Spariamo!!!!"

      Altrimenti parliamo di robe differenti, e mi spiacerebbe, nella misura in cui quella roba l'ho mandata a memoria da piccolo. A memoria. 1996 avevo 14 anni.
      "joker" e "cowboy" sono tra i miei nick preferiti: la pieganza della realtà, non lo è.
      Non ci caschi proprio lei, che mi pare di gran lunga uno tra i più attenti del commento-cucuzzaro der blogghe. La prego.-

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  20. Complimenti.
    Ma Pier Carlo rispose ?
    In fondo e' una persona per bene: quando mente ed ha una fifa blu lo si vede anche in tv.

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  21. "First and foremost, the “people stood up and spoke”. The vote to exit is without a doubt the largest protest vote the world has seen in many years. It is important to note that the Brexit vote is symptomatic of what is happening worldwide. I would also say it is very similar to the Trump phenomenon here in the States, people are angry. (I would also say the results are very encouraging to the Trump camp). Next, we must wonder “who” is next? Italy, Spain, France? Then, the next exit is the curtain for the EU experiment as a whole. It is only a matter of time before the next referendum (Italy in October), Brexit is only the beginning of an end where individual countries will prefer to steer their own destinies. “Globalization” has been dealt a huge blow!"

    by Bill Holter

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  22. Non potendo fare guerre tra stati atomici , fomentano le guerre civili che è un modo molto sbrigativo di fare morti non radioattivi .
    Un tempo esistette donna Cassandra , ora il Dott. Bagnai , tra mille anni sui chips neuro cerebrali sarà associato a ragione all'antica sacerdotessa greca e se è vera la notizia che chi ha perso in inghilterra sta promuovendo un altro referendum e si voterà fino a quando il risultato sarà quello voluto ecco che le sue profezie vanno ad avverarsi . Il POTERE vuole essere tinto di rosso per ridimensionarsi e la storia ed i suoi modelli sono sempre stati perseguiti .

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  23. La canea scatenatasi sui nostri media (giornali e TV, con l'esclusione de Il Giornale e di Libero) all'indomani del brexit, tradisce il nervosismo e la paura che serpeggia tra i gazzettieri e i loro editori. Spiace constatare che pure Il Fatto Quotidiano rientri a pieno titolo tra i dispensatori di anatemi e profeti di sventure, nella "deprecabile" prospettiva di una dissoluzione della UE.

    Il conformismo fanatico e assoluto che si sta rivelando in queste ultime ore in Italia, sull'onda del panico (-12,5% in borsa!) di chi ha da perdere assai, li sta mettendo tutti a nudo, ma al contempo mi provoca un voltastomaco irrefrenabile.

    Sono le masse che debbono conformarsi alle decisioni del Partito (o delle elite che siano), oppure sono i partiti che devono rappresentare ed attuare il volere delle masse? La differenza tra dittatura e democrazia - a mio avviso - è tutta qua.

    Vi voglio bene, voi che condividete - via web - con me la mia frustrazione e la mia rabbia. Le voglio bene professore, anche se il comprender meglio - grazie a Lei - mi causa ancor più rabbia e frustrazione.

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  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  25. Limitare il linguaggio d'accordo. Ma questi stanno seriamente preparando il terreno a un giro di vite per restringere il diritto di voto. E lo stanno facendo con geometria brunelleschiana. Gente del genere come la vuoi chiamare?

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  26. Impressionanti le reazioni dei media, sia ieri che oggi. Isteriche, rabbiose, puerili, vanno dal tracollo delle borse alla costernazione dei britanni per l'atrocità commessa, dal "rifacciamo il referendum, che non è giusto" alla minaccia di feroci sanzioni; il titolo migliore è quello della predica di Calabresi su Repubblica: "Cari ragazzi, l'Europa è vostra: non lasciate che vincano i venditori di paure". Detto dal direttore della più rinomata agenzia della paura è una squisitezza.
    Per valutare le tensioni crescenti bastano i dati, ma vedere, assaporare certe reazioni dà una sensazione fisica delle pressioni accumulate, fa percepire "a pelle" le dinamiche che portano ad una guerra.

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    1. È esattamente la stessa cosa che ho pensato io e probabilmente molti dei lettori del blog (e che il prof ha capito prima di tutti noi); la sensazione è quella di una pentola che, raccolta tensione su tensione in questi anni (sappiamo chi dobbiamo ringraziare per questo), è pronta ad esplodere da un momento all'altro. Il livello di odio che viene riversato e alimentato dai media è palpabile, la violenza dei toni utilizzati è degna della propaganda di guerra. Spero solo che le élites stiano maturando un diverso modo di pensare e di agire dopo il referendum, anche se ne dubito fortemente. Altro che "fine della storia".

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    2. Eppure, pensandoci meglio, devo ammettere che queste reazioni non sono affatto imprevedibili, anzi sono conseguenti.
      Due premesse sono state continuamente ribadite negli ultimi dieci anni, fino a diventare senso comune:
      a) L'Europa "è" "la" democrazia
      b) Non ci sono alternative

      Il resto ne consegue, qualcuno convinto c'è, ma in ogni caso i media sono maestri nel moltiplicare fino all'assurdo i portatori dell'idea da promuovere. (Due milioni di firme in due giorni, senza preparazione e con organizzazione spontanea? Ma che bravi!)

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  27. Subgame perfect equilibrium... come la fai fine :)

    Questi quando si renderanno conto che il giocattolo è rotto, prenderanno a calci tutto quello che gli capita a tiro come dei forsennati... a cominciare dalle banche di chi non può più credere al loro fogno.

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  28. Eh questo seguitissimo signore?
    https://www.youtube.com/watch?v=oeB8Cc3nT_g

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    1. mi pare uno dei tanti che fanno recensioni di videogiochi, stesso spirito, molta meno competenza.

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  29. La cosa che più mi preoccupa è che se con il Regno Unito poco hanno potuto fare per evitare la Brexit, con noi, che per colpa di Romano Prodi abbia ceduto la moneta, il randello dell'euro potrebbe essere un arma davvero dura, più di quanto lo sia stata finora.
    E chissà se anche stavolta dovremo fare affidamento a qualche altro paese, forse la Le Pen riuscirà laddove Salvini potrebbe fallire.

    Se poi avete avuto modo di ascoltare l'intervista a Prodi a commentare la Brexit, allora avrete certamente capito che da certe malattie non si guarisce.

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  30. <>

    Rudolf Steiner

    estratto da <>

    Basilea, 4 maggio 1920

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    1. Molto criptico, ma un messaggio ce lo dà: non conosci l'HTML.

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    2. Se osserviamo diversi movimenti del XIX secolo che a partire dalla metà del secolo hanno tentato di introdurre la valuta aurea come valuta unica al posto del bimetallismo, che era l’unità monetaria fissata in termini sia d’oro che d’argento, possiamo notare che questi seguaci del cosiddetto “monometallismo” affrontavano la questione da un punto di vista ben preciso. Dicevano - e lo si può ricavare dagli innumerevoli verbali dei parlamenti europei - che sotto l’influsso della valuta aurea, unica in tutto il mondo civile, si sarebbe dovuto sviluppare il libero scambio come portatore effettivo della libera vita economica, che non deve essere pregiudicata da nessun genere di barriere doganali, dazi protettivi e così via. Si è parlato in tutte le sfumature possibili di questa incentivazione al libero scambio per mezzo del monometallismo, della valuta aurea.

      Ma che cosa è accaduto sotto l’influsso della valuta aurea? Proprio laddove questa è stata introdotta in maniera radicale si è verificato l’esatto contrario di quanto era stato predetto dai valenti esperti di economia! Dappertutto è emersa la necessità di ricorrere a dazi protettivi, Stati americani compresi. Ciò significa che quasi tutti coloro i quali hanno disquisito sulla valuta aurea basandosi sulle loro conoscenze pratiche o di economia politica, si sono sbagliati a proposito di qualcosa che era radicato nella realtà.

      A questo punto ci si può chiedere: ma allora quegli individui erano tutti stupidi? Erano privi di qualsiasi tipo di logica? Hanno capito così poco della vita, al punto che si è verificato l’esatto contrario di quel che avevano previsto? Io non sono dell’opinione che gli individui che si sono occupati di libero scambio nel XIX secolo fossero tutti degli stupidi; al contrario, ritengo che siano state persone piene di acume, che si siano espresse con una logica sottile - e che ciononostante non abbiano colto nel segno riguardo alla realtà!

      Quello di cui non ci si rende conto quando oggi si discute su un tale argomento è appunto il fatto che si può essere molto in gamba riguardo al modo di pensare formatosi nel mondo civile nel corso degli ultimi tre o quattro secoli, e tuttavia non essere aderenti alla realtà nel proprio giudizio; che ci si può ritenere grandi esperti eppure dare i consigli più inesperti. E in fin dei conti negli ultimi decenni sono stati questi consigli incompetenti a condurre l’umanità ad una terribile catastrofe.

      È in Germania che si è potuto vedere in particolare come la gestione pubblica sia stata gradualmente affidata al giudizio dei grandi o piccoli dirigenti commerciali e industriali dello stato. Gli altri sono diventati più o meno dipendenti dai dirigenti commerciali e industriali. L’influenza di costoro è stata molto più grande di quanto si voglia ammettere. Solo durante la guerra si è visto come tutto abbia dato ascolto ai giudizi di queste parti e come tali giudizi si siano rivelati fatali. E in ciò si è potuto vedere che tutta la vita pubblica è in un certo senso costituita dal giudizio di questi sedicenti esperti.

      Il risultato di tutto ciò è che negli ultimi cinque o sei anni l’umanità è stata improvvisamente colpita da una disastrosa catastrofe, ancora ben lungi dall’essersi conclusa.

      Rudolf Steiner

      estratto da La scienza dello spirituale in rapporto allo spirito e al controspirito del nostro tempo

      Basilea, 4 maggio 1920

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    3. La ringrazio. Lei però concorderà che a fronte del giudizio di uno storico competente e non offuscato da interessi di bottega politica come Andrea Romano, il giudizio di Steiner perde qualsiasi rilevanza. O no?

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    4. Quella puntata di di Coffee Break va conservata su un supporto a prova di radiazioni nucleari in uno shelter antiatomico AD PERPETUAM REI MEMORIAM tradotta in tutte le lingue.

      "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno"

      Vangelo di Luca 23,34

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  31. Occhio, credo che i tedeschi cerchino il confronto con UK.
    Le sparate sopratutto dalla germania verso UK diventano sempre più aggressive è deliranti, tipo Grecia 2015. Sui media tedeschi incomincia a girare lo Spin" Scozia è Irlanda N. vogliono uscire dal Regno Unito è unirsi al UE.



    Scotland, N Ireland can stay in EU says Merkel ally
    Scotland and even Northern Ireland would be welcome to remain members of the EU according to Manfred Weber, a top MEP and key ally of German chancellor Angela Merkel.


    Mr Weber, who leads the centre right EPP group in the European Parliament, also called on the British government to trigger Article 50 – which officially begins the process of leaving the EU – immediately.

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    1. Fino a ieri i tedeschi schifavano i sussidiati e adesso li vogliono in massa?

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    2. @ rossini


      Non solo questo. Non voglio nemmeno immaginarmi cosa succederebbe in Germania sè un italiano, francese o polacco incitasse i bavaresi ad uscire dalla Germania, probabilmente il putiferio.
      Comunque gli europeisti mi sembrano molto nervosi è quando si è nervosi si commettono sbagli.

      OT

      la vera catastrofe del Brexit

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    3. Chissà come stando ridendo a Donetsk (bombardamenti ucraini permettendo).

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  32. Dopo aver guardato l’intera Maratona di Mentana e dopo aver ascoltato il giorno dopo le 4 interviste di Bagnai, la soddisfazione per il successo del LEAVE mi è stata pesantemente ridimensionata dalla lettura di ben 5 articoli pubblicati sul sito di Paul Craig Roberts, un signore di 77 anni già assistant Secretary of the Treasury for Economic Policy ai tempi del presidente Reagan, associate editor del Wall Street Journal e docente universitario di economia, insomma non certo uno “de passaggio” o un “complottista bensì una figura dell’establishment USA che per altro è diventato da anni estremamente critico nei confronti del neoliberismo americano e della politica estera USA.

    Gli articoli sul Brexit (4 suoi e uno di un “guest contributor”) li trovate sul suo sito al link:
    http://www.paulcraigroberts.org/
    I titoli degli articoli sono:
    P.C.Roberts - Brexit: what is about ? (22 giugno); The Brexit vote (24 giugno); More on Brexit (24 giugno)
    Despite the vote the odds are against Britain leaving the EU (24 giugno)
    R.Allen The campaign to undermind the vote (24 giugno)

    Se solo la metà di quanto affermato negli articoli è vero allora la concretizzazione del LEAVE è assai improbabile; in ogni caso è molto utile leggerli per poter cogliere e leggere i segnali che nei prossimi giorni verranno da tutti i protagonisti; un paio di tali segnali sono già stati mandati oggi: la petizione per rifare il referendum (già oltre il milione di firme) e il preannuncio dei rincari dei voli low-cost da parte di Easy Jet e Ryan Air.
    A questo punto forse si ripete uno schema: se il referendum non va come “deve”, si rifà finchè va nel verso giuso (modello Irlanda) oppure non se ne tiene conto (modello Grecia); certo, con gli inglesi sarà più dura, però …. anche Borghi è rimasto stupito che Nigel Farage (un combattente) abbia dato il referendum per perso subito dopo la pubblicazione degli exit poll (che notoriamente in UK vengono regolarmente “cannati”); Boris Johnson poi tace su Twitter e, intervistato con Michael Gove nel pomeriggio del 24 ha detto che non c’è alcuna fretta di invocare l’articolo 50; mi viene da chiedere: e se la premiata ditta Farage & Johnson fosse la versione “British” di Syriza, M5S, PODEMOS, ….. ?
    In tal caso tutto è perduto e non ci resta che aspettare che le Scritture si compiano e che il figlio dell’Uomo torni sulla terra.
    Ciò non significa naturalmente che non combatteremo “bis zum letztem Gang”.

    NB. 5x1000 versato e fatto versare ad altri 3

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    1. Grazie del link, conclusioni inquietanti e tremendamente plausibili. Però, mi dico, se anche agli inglesi verrà 'invalidato' un voto popolare, se saranno costretti con le buone o con le cattive a rientrare nella UE...forse servirà a far si che altra gente, sia nella stessa UK che nel resto d'Europa e del mondo, apra una buona volta gli occhi?
      Il grande burattinaio vuole la UE (e te credo,l'ha inventata), non si lascerà deludere facilmente.

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  33. La situazione è decisamente tanto delirante quanto preoccupante. Mentre ieri i media facevano ascoltare alcune voci dissonanti, tra i quali il nostro prof, oggi non ho sentito nessuno pro Brexit (spero mi sia sfuggito). Anzi stanno cercando l'aperto conflitto. Stanno inventandosi il conflitto generazionale, il conflitto tra le classi colte e gli ignoranti, ora dichiarazioni dove si mettono ad appoggiare apertamente la secessione di parti del Regno Unito! Pazzesco, un tempo atteggiamenti simili erano considerati casus belli.

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  34. E non va dimenticato che il "Regno Unito" è membro NATO e rimane "a vital cornerstone of U.S..." come serenamente, pacatamente, Obama ha ricordato alla Sig.ra Merkel (non Juncker o altri leader U.E.)

    White House website
    President Obama spoke by phone with UK Prime Minister David Cameron and German Chancellor Angela Merkel.

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  35. Ero molto contento per la vittoria del LEAVE.
    Poi però la TV mi ha spiegato che, si ha vinto il leave, ma quelli che lo hanno votato sono vecchi, buzzurri, ignoranti, brutti e non si lavano.
    Dalle statistiche si evincererebbe, invece, che chi ha votato REMAIN sia giovane, colto, raffinato, intelligente e vesta con estrema eleganza...

    Matteo

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    1. Stasera su la7 hanno dato la notizia che a londra hanno di nuovo raccolto le firme per un nuovo referendum, sono circa 2 milioni che vogliono di nuovo esprimersi ed hanno anche una proposta per la percentuale di chi vincerà il referendum che dovrà essere almeno del 60% al di sotto della quale non sarà valido. Vedo che lo spirito piddino non scherza anche nelle lande inglesi. Pura follia

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  36. In effetti la reazione del fronte...'Europeista'?(come chiamarlo del resto,mi rendo conto che non c'e' per ora un termine efficace per targare questo livido neototalitarismo)e' qualcosa che supera l'immaginazione....si va dal -E ora Isis prepara nuovi attentati per sfruttare 'l'eventuale caos'-hanno scritto proprio cosi' EVENTUALE CAOS-provocato dalla Brexit agli Italiani,va da se 'democratici',parodia involontaria degli esuli del risorgimento,che vivono a Londra e che ora 'si sentono defraudati'e 'non sanno se resteranno',come se UK fosse stata fino ad oggi emblema di purezza europeista con la sua Sterlina e il suo No a Schengen!!Tutta una posa tenorile,quasi un 'Leninismo in salsa City-radical in cui lo studentello squattrinato generazione RyanAir Erasmus-orgasmus viene arruolato da fantaccino al distretto di coscrizione messo su in fretta e furia dalle elite col mignolino alzato....tutto cio suona falso,tutta questa pseudovigilanza democratica di chi vuole un superstato e per ottenerlo non puo che proporre,in nome della 'liberta e della pace'la soppressione della democrazia.Eh si perche il SuperStato europeo si puo fare solo impedendo e seppellendo 'for good'la democrazia.Non sono ottimista,gli Italiani sono stati efficacemente riempiti di paura da anni,governare gli italiani sara' anche inutile ma non e' difficile,questi italiani impauriti e ingannati si terranno l'euro,riprenderanno la sovranita monetaria solo se saranno costretti a raccoglierla dalla polvere,in una parola l'Euro sparisce,o se saranno forzati a riprendersela dopo essere stati derubati di tutto(Eni,Acqua,risparmi)...coraggio il meglio e' passato diceva Flaiano.Non Sono Ottimista

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    1. Però Steve, perdonami: senza offesa, non potresti curare di più l'ortografia? È faticoso leggere commenti così, senza neppure un accento al posto giusto.

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  37. Insomma... "Più grossi sono, più rumore fanno quando cadono" (cit.)
    :)

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  38. Gustoso il 'nanetto' della studentessa che piange per 'l'Erasmus in Norvegia',noto Stato cosi' europeista da starsene alla larga dalla UE!!Ma come ha potuto accettare di 'farsi l'Orgasmus'in quel pericoloso stato deviazionista e 'nemico del popolo'che e' la Norvegia,uno stato che osa non volere entrare nella radiosa Unione Europea!!Magari dopo Quisling preferiscono tenere il Teutone a distanza di sicurezza

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  39. Qualche chicca televisiva.
    Ieri era possibile passare da un canale all'altro mantenendo costante il filo del discorso, o almeno, quando a sera ho potuto sedermici di fronte, la tv italiana ha dato questa grande prova di se: pareri tutti identici. La notte prima era però bastato Borghi e tutto poteva essere seguito con divertimento. Tra gli altri è da menzionare Bianca Berlinger che dall'alto della sua saggezza, verso la mezzanotte si chiedeva, con sentimento creduto arguto: “Ma come ha potuto fare Cameron a commettere un simile errore?” E qui, per poterle darle ancora qualche merito, dirò che il nome Cameron lo pronunciava con la “o” particolarmente chiusa, ed allora è già un miracolo che non lo confondesse con il famoso stato africano. Per assaporare la squisita qualità del suo interrogativo, invece, è possibile ricorrere a quell'esegeta di Berlusconi che un tempo chiosava: “Tanto in testa ci hanno solo Stalin”.

    Purtroppo però la cosa più divertente non la posso indicare con la precisione che desidererei, perché oggi, pur avendo con insistenza cercato in rete, rainews non riporta più il servizio che ha dato ieri proprio quando ho lasciato Bianca Berlinguer al suo destino cambiando canale, e non so quindi indicare quei magnifici esperti consultati, un paio di gaglioffi che sono intervenuti sulla Brexit. Potrebbero averci a che fare con quel professore di storia contemporanea di cui parla sopra giuseppe vetrugno? Non so, il riferimento che ne fa non mi ha permesso di rintracciare l'articolo sul fatto quotidiano, ma il succo dell'esegesi è lo stesso. Il primo gaglioffo, intervistato da uno che preventivamente condivideva quello che lui avrebbe risposto, con un ghigno di soddisfazione ci ha tenuto a chiarire che in Italia ciò che è accaduto in Gran Bretagna non sarebbe possibile, perché la Costituzione non prevede che il popolo si pronunci sui trattati internazionali. Il ghigno era la cosa interessante. Il secondo gaglioffo, invece ha superato, credo, qualsiasi altro commentatore per affetto alla causa comune: “Perché mandare tutto in rovina?, I tedeschi, i francesi, noi italiani, abbiamo creato la Germania, distruggere tutto così è da irresponsabili.” Non è improbabile che qualcuno si sia accorto di questo madornale lapsus freudiano, e che questo sia il motivo per il quale in rete non ritrovo nulla.

    Infine, per disperazione, ho girato sulla CNN, trovando un altro fatto interessante. Otto anni fa seguii i dibattiti per la scelta tra il primo presidente donna o il primo presidente nero. Sulla CNN le tavole rotonde vedevano un solo parere, ripetuto da ciascuno tra i sorrisi e fino allo sfinimento, senza contraddittorio e senza neanche un filo di dubbio. Tutto il contrario del processo di Biscardi per intenderci. Bene, ieri sera ho potuto scoprire che la discussione per il nuovo presidente veniva condotta con gli stessi sorrisi tirati, ma tra due gruppi di persone indisciplinate, si davano la voce l'uno con l'altro e parlavano tutti insieme. Come cambia il mondo. Povero Biscardi, dovrà emigrare.

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  40. Dani Rodrik sulla Brexit. Rodrik è uno dei massimi economisti dello sviluppo al mondo e quasi certamente un futuro premio Nobel.
    "La mia generazione di turchi considerava l’Unione europea un modello da emulare ed un faro di democrazia. Mi rattrista vedere che oggi rappresenta uno stile di governo così antitetico alla democrazia che anche osservatori attenti e ragionevoli come AEP pensano che uscirne sia l’unico modo per restaurare la democrazia."

    "Nel 2000 vedevo l’UE come l’unica regione dell’economia globale che potesse combinare con successo l’iperglobalizzazione (“il mercato unico”) con la democrazia, attraverso la creazione di un demos e di un ordinamento politico europei. Ho espresso la stessa opinione, in maniera un po’ più cauta, anche nel libro del 2011, La globalizzazione intelligente.

    Ma adesso devo ammettere che avevo torto. La maniera in cui la Germania ed in particolare Angela Merkel hanno reagito alla crisi del debito in Grecia ed in altri paesi ha sepolto qualunque speranza di costruire un’Europa democratica. Avrebbe potuto presentare la crisi come una crisi di interdipendenza («Abbiamo tutti contribuito a crearla, e dobbiamo contribuire tutti a risolverla»), sfruttandola come opportunità per fare un salto in avanti verso una maggiore unione politica. Invece l’ha trattata come una morality play, con i paesi responsabili del nord da un lato e gli scansafatiche del sud dall’altro, affidandone la risoluzione ai tecnocrati europei, che hanno proposto soluzioni economiche devastanti."

    L'intero articolo si può trovare qui

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  41. Domani si vota in Spagna, chissa' che non arrivino altre sorprese.

    P.S. Bonifico & 5 per mille ad asimmetrie: fatto.

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  42. Anche io come l'anno scorso ho scelto nella denuncia dei redditi per il 5 per mille asimmetrie.

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  43. Se facciamo un'analisi territoriale del voto sulla Brexit, salta all'occhio la vittoria del Remain in Scozia con il 62% dei voti favorevoli al restare nell'Unione Europea contro il 38% per il Leave
    La vulgata popolare, perlatro vera, è quella che vede contrapposte Londra con Edinburgo rispetto ai trasferimenti dal centro alla periferia: i rapporti fra Londra ed Edimburgo non sono mai stati idilliaci, anche e soprattutto perché i soldi che da Westminster vanno verso le Highlands sono molti di più di quelli che fanno il tragitto opposto.
    Detto ciò, possiamo analizzare uno dei fattori che a mio parere hanno portato la Scozia a votare per restare in UE: il motivo è da trovare nell'elargizione dei fondi comunitari (FSE e FESR).
    Se andiamo a vedere il settennio 2007-2013, i fondi comunitari sono stati di 820 milioni di euro, ridotti rispetto al passato e come si evince qui nei dati forniti dal Governo Scozzese che riconosce il territorio come uno dei mercato dei capitali più proficui "Scotland is internationally recognised as one of the best-developed early-stage risk capital markets, certainly outside the US. The European Commission regularly uses us—and especially the Scottish co-investment fund—as an exemplar…We regularly get queries from people around the world. Our co-investment fund model has been replicated in various countries, such as New Zealand, Canada and parts of the European Union. People from the European Investment Fund have spent a few days with us to go into detail on what we do. It piloted a version of the Scottish co-investment fund in Germany and, earlier this year, announced that it would introduce Europe-wide what it calls an angel capital fund. We are really good at sharing knowledge with regard to financial instruments"
    Il
    Per il settennio 2014-2020, il valore dei fondi comunitari è aumentato passando a 941 milioni di euro, quindi di 120 milioni in più rispetto al 2007-2013.
    Quei soldi servono per la sviluppo di un'area su cui fare molti investimenti, i cittadini si adeguano...

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  44. La sua forza è la chiarezza, io pur non essendo uno studioso della materia capisco il suo messaggio, lei è la parte aggiornata della buon'anima di mia nonna classe 1890 vecchia commerciante di Palermo che mi diceva che capre e cavoli non si possono sommare, sembra sentire lei quando parla di moneta unica per paesi così diversi. Mia nonna avrebbe voluto tanto conoscere Veronica De Romanis...Cordialmente.

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