giovedì 3 dicembre 2015

Valuta e handicap (m'ha detto micuggino...)

Dixit micugginus micuggino meo:

Oggi all'ora di pranzo, mentre camminavo sui prati, litigando con la pallina, pensavo che l'handicap (traduzione esatta: vantaggio di gioco) è come la valuta.
 

Con l'handicap posso giocare anche contro Tiger Woods, avendo pure una reale possibilità di vittoria; senza non sarebbe possibile e la sconfitta sarebbe certa. 



(...il problema è che nel gioco delle valute le regole le ha fatte appunto Tiger Woods, no, scusa: era Bretton Woods - sò parenti? Poi le ha stampate sulla stampante della Merkel...)


(...e la morale della favola qual è? Che la fairness è una cosa da ricchi: puoi incontrarla solo sul "green" - che è quello che le insegnanti di inglese dei licei bene dei Parioli dal nome patriottico scrivono "grin" - o in regata - altro sport che micuggino praticò quando poteva permettersi di stressarsi. Fra ricchi e poveri sarà sempre e solo slealtà, come del resto fra poveri e poveri, e il compagno Rizzo lo ben sa e lo ben disse in tempi non sospetti - novembre 2011...)


(...e adesso non rompetemi i coglioni con la storia che però lui è divisivo: la verità è divisiva, e lo è soprattutto la menzogna, cioè l'esser stati zitti...)

77 commenti:

  1. Professore, ha per caso ascoltato la trasmissione di ieri sull'Europa a Radio radicale? Tra gli interventi c'erano quelli di Romano Prodi, Antonio Tajani e Lorenzo Bini Smaghi. Se vuole risentirla...www.spaziotransnazionale.it/2015/12/speciale-europa-alza-la-voce/

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    1. Verrà anche il momento di ascoltare queste persone, ma lo deciderò io e la sede non sarà Radio Radicale. La ringrazio comunque per la segnalazione.

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    2. BTW niente di nuovo

      Zatterin: "Presidente prodi buonasera: quanto pesa il fatto che in europa oggi ci siano leggi, trattati, economici (fiscal compact etc) che regolano i bilanci pubblici, e non ci sia avere una costituzione, europea.
      Prodi: Mah, pesa enormemente, ma, cosa vuol fare, la costituzione? per un bel po' ce la dobbiamo dimenticare. C'è un momento in cui si deve difendere con cura quel poco che si ha, in attesa che ci sia una classe dirigente che pensi all'europa (...) È un'europa mezza cotta: (...) c'èra l'impegno tedesco prima di tutto quando si è fatta l'europa, per una politica europea solidale. Finché non si torna al punto di partenza non c'è niente da fare... Avremo tante Grecie, perché è nella statistica, è nella vita che ci sia qualcuno che fa degli errori...

      e riassumo

      Roberto Sommella: Lei è stato fautore dell'allargamento a est (...) e oggi loro erigono barriere... Ma, se uno va a vedere i fondamentali economici, balza agli occhi che questi crescono di più dei paesi fondatori come noi, Germania, Francia etc che hanno adottato l'euro. Lei si è dato una spiegazione dei motivi economici?
      Prodi: No, la spiegazione economica è molto semplice: erano paesi isolati, con un mercato ristretto, si sono aperti ad investimenti esteri, sono arrivate valanghe di soldi, e li hanno spesi bene, e vanno forte.
      Ironia della sorte - la Polonia non è mai andata così bene nella sua storia.
      Ma guardate: una unione monetaria che fa crescere di più le sue economie periferiche e più povere, è una grande unione monetaria.

      (Oh, chiedo scusa).

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  2. Anche quando non capivo un cazzo (non che ora ...) Rizzo mi stava simpatico.
    A dimostrazione del fatto che la verità è una cosa semplice da dire (e da capire) e quando uno parla chiaro è chiaro, chiaro?

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  3. Professore, Lei mi ricorda il grande Jonathan Swift delle " Lettere del Drappiere"

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  4. Ma infatti noi li abbiamo sempre massacrati fino a farli piangere quando le regole non le facevano loro ma ognuno applica (va) le sue; persino la Grecia se la cavava bene.

    Ma purtroppo ai compagnucci della parrocchietta, non piaceva il gioco all' italiana per meri motivi ideologici ed autorazzisti e da allora le soddisfazioni si sono azzerate e abbiamo dovuto ingoiare sempre più rospi.

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    1. Non avevo mai visto l'ultimo filmato,sono disgustato dal personaggio che è stato un catalizzatore per disarticolare il welfare e mi chiedo, ma la sua assistenza negli anni del coma l'abbiamo pagata noi con i nostri 740?Si lo so che è una domanda poco empatica e meschina,ma ascoltandolo mi vengono in mente i tagli della Lorenzin,o le file di indigenti davanti al Pane Quotidiano,e provo non sconcerto ma rabbia.

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    2. Sì, 3000 euri/die per più di sei anni di posto-letto di rianimazione per uno in coma irreversibile (decerebrato in senso tecnico) al fine di far incassare prima lo stipendio e poi la pensione per intero (e non solo la percentuale di reversibilità) alla moglie e ai piezz'e core. Tenendo occupato inutilmente un poso-letto di rianimazione (dei quali vi è, in genere, scarsità) per anni. Ospedale Sant'Orsola-Malpighi di Piddinia, ovviamente

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    3. Sarà che verso sera mi sento sempre più tradizionalista-vecchioborghese-reazioniaria-dogmatica-nostalgica, ma tifavo i Greci; quegli altri in gran parte non hanno fatto che demolire, anche in filosofia :)

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    4. Dato che quasi tutto nacque da lui, e date le enormi stupidaggini scientifiche e tecniche che disse in quella breve trasmissione (1995) e che ebbe la sfacciataggine di esplicitare e di cui andare fiero, soprattutto del Divorzio, nella famosa intervista al Sole del '91, purtroppo non ci fu in seguito nessuno, nemmeno tra coloro che contestarono quella scelta e che abbia avuto a cuore i destini del nostro paese, alla luce dei danni provocati da quella decisione.

      Guardate semplicemente i punti a) e b) di quella intervista, alla luce della dinamica della spesa pubblica di allora (FIG,1) (assolutamente inferiore alla media europea e con pendenza identica, tra le due crisi petrolifere) e della dinamica del debito pubblico. Invece di agire eventualmente sulla scala mobile, con intervento mirato, moderandola, in presenza di aumento anomalo del costo dell' energia (cosa che avvenne in seguito con Craxi) si agì sul fronte sbagliato, creando l' esplosione della dinamica del debito (da 40% a 50% circa 1 punto annuo nel decennio '71-'81 e dal 50% al100% nel decennio successivo cioè 5 volte tanto) e l' esplosione della dinamica della spesa pubblica.

      Andreatta nel 1991, alla luce di quei risultati ebbe il coraggio di rivendicare la bontà di quella scellerata decisione e nessuno ebbe il coraggio allora come ora di spernacchiarlo e chiedergli conto di quello che fece.


      Con una semplice lettera si determinò quel Divorzio e forse quella parte che contestò allora quella decisione, poteva tentare almeno di battersi e ancora, che oggi, invece di condannare quel nemico del nostro paese alla damnatio memoriae, venga addirittura mitizzato. Qui per farsi venire stravasi di bile, fin dall' inizio, basta ascoltare Mario Draghi nella prolusione al convegno in memoria del nostro ed il suo continuo e martellante rosario di falsità e strafalcioni scientifici.

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    5. Riguardando le curve di Fig. 4 e 5 del doc. RGS, c'è da porsi la domanda : ma perchè partono solo dal 1990? Forse sarebbe stato troppo imbarazzante spiegare cosa sia accaduto nel decennio 1981- 1991, nel confronto domestico ed esterno.

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    6. Indubbiamente - la domanda è da porsi, e la faccenda è da pòrci.


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  5. Stalin vs. Bretton Woods

    "...e la morale della favola qual è? Che la fairness è una cosa da ricchi [cioe' dei forti con i forti]" e che [come gia' osservato in precedenza] i deboli fanno quello che possono, che a volte pero' non e' poco....

    "The historical context is very important in understanding the decisions made in Bretton Woods. Look at the dates when the conference took place: 3–22 July, 1944. What was happening at the time? On 6 June, 1944 the Anglo-Saxons disembarked in France and started slowly moving forwards (Paris was only liberated on 31 August). Practically at the same time the Soviet Union initiated Operation Bagration (23 June — 29 August, 1944), which practically resulted in the complete elimination of the Army Group Centre. The Wehrmacht was swept out of Belarus, and the front was moved 550–600 km to the west. These were the circumstances under which the Bretton Woods conference started. The first question that arises is why the USSR took part in it in the first place."

    "The Soviet Union was an equal partner of the anti-Hitler coalition and Stalin was determined to preserve such a position in the period after the war. I suppose that he was planning to divide the spheres of influence with the Anglo-Saxons not only in Europe and Asia but also within the economy — in order to have the rouble zone and the dollar and pound zone."

    "Most likely, it was after the testing and use of the nuclear weapons in August 1945 that the Anglo-Saxons denied the USSR any equality and offered the position of a guided satellite. They even gave Stalin some time to mull it over. The ratification of the Bretton Woods agreements was planned for December 1945. And meanwhile, the Combined Intelligence Committee of the USA prepared protocol no. 329 (4 September, 1945): ‘To make a list of approximately 20 of the most significant targets suitable for strategic nuclear bombing within the USSR and its controlled territory’."

    "Whereas the Anglo-Saxons were seriously planning a nuclear blow to Russia-USSR should Stalin refuse to ‘give up’ his financial independence. What saved the USSR was the fact that the USA did not have enough [atomic bombs]."

    "The confrontation began what is so well known as the Cold War. And it was the West that started it and not the Soviet Union. The confrontation began because Stalin refused to surrender Russia’s state sovereignty. It was later surrendered by Yeltsin and Gorbatchev together. In December 1945 Stalin was brave enough not to ratify the Bretton Woods agreement. Was that the right decision? Let us rephrase the question: would it have been the right decision of the head of the country that had lost 27 million lives as a sacrifice to its independence, to sign a paper which would have deprived the country of this very independence?"

    (cit. Nikolay Starikov)

    As simple as that!

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  6. In un istruttivo libro di Jacques Semelin che confronta le dinamiche di tre terribili esplosioni di violenza del secolo scorso, si rileva come tra i punti in comune, naturalmente, vi sia il persistere di una grave crisi economica, un tradimento degli intellettuali che veicolano un messaggio falsato della realtà e dei media che lo riportano, fino a quando "l'anima del popolo viene offesa disorientata paralizzata". Ora, la crisi "ce l'ho", la narrazione autorazzista dei nostri giornali e il berciare di troppi intellettuali offende e disorienta parecchio, "ce l'ho", la violenza in forma di "furia scatenata che trasforma i sogni in incubi per tutti"(Arendt) "mi manca".. eh ma ce arrivamo ce arrivamo.. niente paura.

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    1. "La storia non è una scienza". (cit. cogl.)

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    2. E tanto meno "magistra vitae" se è per quello. (cit. Mio cugino che ha fatto latino allo scientifffico)

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  7. Se riesco vengo a sentirla a Torino, visto che questa volta entra nel mio raggio di azione (e poi c'è Rizzo, richiamo irresistibile per noi compagne).

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    1. Occhio che l'attrazione (notoriamente) è reciproca, e io sono geloso. Il giorno dopo sono a PD dalla Gardini.

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    2. Dalla Gardini? Sono gelosissima!

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    3. Lo so. Nessuna donna ha più fascino di una donna cattolica.

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    4. Ma con PD intende proprio quella PD?

      " For the great desire I had to see
      fair Padua, nursery of arts, I am arrived…"

      Come? Dove? Quando? Perché?
      Invece, non è che avete in programma qualche altro concerto col neoborbonico, qui nel freddo Nord la sera di un dì di festa?

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    5. @Nat

      Hanno quel senso innato del peccato che è delizioso

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    6. Prof. salvo ulteriori sfighe domani dovrei essere presente. Giuro che questa volta mi faccio coraggio!

      P.s. Quindi per noi atee non c'è proprio speranza.... :-(

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    7. Se non c'è fede non ci può essere speranza. C'est purément théologique.

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    8. @Celso Eccerto. Stendhal docet (ed è solo il primo che mi è venuto in mente) ;-)

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    9. Eppure i miei ci hanno provato in tutti i modi: 18 anni di scola privata gestita da preti, S. Messa tutte le domeniche, catechismo, comunione, cresima, ma io quel "salto irrazionale" (come lo chiamava il mio prof. di filosofia) non l'ho mai fatto...

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    10. Non è poi così irrazionale. In fondo è una scommessa che non puoi perdere (se la perdi, non lo saprai mai). Inoltre, altre cose importanti nella vita sono irrazionali. Una fra tutte, l'innamorarsi. Dico solo così, non per cercare di convincerti... ho già il mio bel da fare ogni giorno per cercare di convincere me stessa. :-)

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    11. Adoro Blaise Pascal, "I Pensieri" sono stati una delle mie letture preferite quando avevo 18 anni. Purtroppo penso che il suo argomento della scommessa sia invalidato da una ipotesi piuttosto forte, ovvero che Dio condanni alla dannazione uomini che non abbiano avuto fede. Questo dividere fedeli/infedeli mi e' sempre sembrato molto umano e poco divino. "Us and Them" cantavano i Pink Floyd.

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    12. Lo definirei sovraRazionale..mi rendo conto che oggi sovra- pare una parola brutta..nel senso che richiede e include prima il percorso razionale. Solo poi si dovrebbe saltare.

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    13. @Nat
      Innamorarsi è solo apparentemente irrazionale,
      è frutto di molteplici meccanismi del cervello, ma non sono una psichiatra quindi non azzarderò analisi complesse.
      Detto questo rispetto profondamente tutte le religioni pur non comprendendo come si possa avere una qualsiasi "fede".
      Ovviamente nemmeno io voglio convincere nessuno ;-)

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    14. @chiaraped
      Concordo appieno perché la definizione tradizionale della Philosophia perennis è questa: sovra-razionale. Ma è un'esperienza diretta e non un concetto filosofico o teologico. Chiaramente il "sovra" sta per "oltre", nel senso non duale del termine, sicché non sovrasta né in quantità né in qualità alcunché, essendo che il Tutto metafisico non possa rapportarsi minimamente ad alcuna sua parte: la trascendenza è infatti tale perché, risolvendo i due termini di contraddizione nell'Uno senza Secondo delle Upanisad (ovvero l'Assoluto impersonale e privo d'attributi Brahma nirguna , la Gottheit echkartiana, l'Uno-uno di Plotino, lo Zero metafisico nascosto dai tre veli dell'Ain Soph nella Qabala, lo stesso Allah assimilabile al Brahma e non a Iswara personale), mostra d'essere priva d'opposizione.

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    15. @Francesca Tana
      L'innamoramento, essendo di natura puramente sentimentale, può essere considerato irrazionale: segue le leggi di quella che anche Agrippa definì Magia Naturalis e che, per certi versi, è simile alle leggi della chimica o della fisica - meccaniche e inconsapevoli, sicché nulla posseggono di realmente Libero. L'amore invece è sovra-razionale: diversamente dal precedente, l'amore-coscienza-conoscenza libera lo Spirito dai meandri della psiche. Pertanto tra i due, checché si creda, c'è una certa differenza (e non di poco conto...).
      (Simone Weil considerava impossibile unire realmente ciò che soggiace alla natura, se non in virtù di ciò ch'è sovrannaturale; in ciò ripercorreva la via degli Alchimisti che conoscevano cosa sia la Natura naturante e cosa quella naturata).

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    16. @ Francesca Tana
      Per noi atei non c'è consolazione. Almeno nel senso che la ragione non è compassionevole

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    17. @ Citodacal
      Che ci sia differenza tra innamoramento e amore è indubbio, lo dicono le nostre reazioni biochimiche.... per tutto il resto ammetto le mie innumerevoli mancanze ma ho difficoltà nel seguirti! ;-)

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    18. @citodacal "la fede della Chiesa si è sempre attenuta alla convinzione che tra Dio e noi, tra il suo eterno Spirito creatore e la nostra ragione creata esista una vera analogia, in cui—come dice il Concilio Lateranense IV nel 1215—certo le dissomiglianze sono infinitamente più grandi delle somiglianze, non tuttavia fino al punto da abolire l'analogia e il suo linguaggio. Dio non diventa più divino per il fatto che lo spingiamo lontano da noi in un volontarismo puro ed impenetrabile, ma il Dio veramente divino è quel Dio che si è mostrato come logos e come logos ha agito e agisce pieno di amore in nostro favore." (Ratziger, "discorso di Ratisbona")
      Dal Dio dei filosofi al Dio della fede come necessità, io lo trovo bellissimo.

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    19. @chiaraped
      Più che analogia è vera e propria identità, che si mostra in chiarezza allorché s’estingua l’ego psichico e passeggero (“tunc Iesus dixit discipulis suis si quis vult post me venire abneget semet ipsum”, Mt 16:24). Le convergenze esistono. Il principio del “Tat tvam asi” (Tu sei Quello) ricorre nelle Upanisad: “Chiunque adori una divinità diversa dall'Immensità, pensando 'Essa è uno, io sono un altro', non conosce. È simile a un capo di bestiame per gli dei” (Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad); “Colui che conosce il Brahma supremo, realmente diviene Brahma” (Mundaka Upanisad). Ma anche il Salmo 81:6 recita:“ “Ego dixi dii estis et filii Excelsi omnes”.
      E come non citare il magistrale passaggio dal “Beati Pauperes Spiritu” di Eckhart: “Perciò prego Dio che mi liberi da Dio, perché il mio essere essenziale è al di sopra di Dio, in quanto noi concepiamo Dio come inizio delle creature. In quell'essere di Dio, però, in cui Egli è al di sopra di ogni essere e di ogni differenza, là ero io stesso, volevo me stesso e conoscevo me stesso, per creare questo uomo che io sono. Perciò io sono causa originaria di me stesso secondo il mio essere, che è eterno, e non secondo il mio divenire, che è temporale. Perciò io sono non nato, e secondo il modo del mio non esser nato, non posso mai morire. Secondo il modo del mio non esser nato, io sono stato in eterno, e sono ora, e rimarrò in eterno. Cosa invece sono secondo il mio esser nato, dovrà morire ed essere annientato, perché è mortale, e perciò deve corrompersi col tempo."
      Rumi ribadisce che innanzi alla Verità il numero “due” è sempre una sconfitta e rammenta quanto sforzo consapevole richieda il conoscerla: “Se fosse possibile cogliere con le sole parole quella realtà, non vi sarebbe motivo perché tu debba annientare il tuo esistere e sottometterti alla sofferenza. Occorre un duro sforzo per arrivare al punto in cui non si esiste, e là conoscere quale sia l'essenza destinata a durare" (Fihi-ma-fihi, cap. 52).
      Shonin invece incontrò Kokushi e recitò i seguenti versi: “Quando canto/sia il Buddha sia il sé/cessano di esistere/Altro non v’è se non la voce che dice/ Namu Amida Butsu”. Kokushi obiettò che vi fosse qualcosa di troppo nelle ultime righe. Shonin allora si ritirò a meditare per 21 giorni e quando rincontrò Kokushi, disse: “Ora l’ho scritta così: ‘Quando canto/sia il Buddha sia il sé/cessano di esistere/Namu Amida Butsu/ Namu Amida Butsu.”.
      Grazie per il riscontro.

      A’ Profe! Noi ai vari Giannino ie famo er doppio baffo: in economia prima e in metafisica poi.

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    20. @roberto b
      La fredda ragione non è compassionevole; ma la ragione ragionevole lo è eccome.

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  8. ....ed è come tornare a percepire il tepore del sol dell'avvenir!

    @Nat
    invidio il fatto che tu potrai assistere all'incontro sia con il Prof che con Rizzo, io sabato prossimo mi "accontenterò" della presenza del Prof, a Firenze.

    Monica ( CPO di Goofynomics)

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    1. @emmepi

      Ma allora fatti riconoscere! se la sigla CPO sta per la più ironica KPO, che un lettore ogni tanto ostentava ricordando la presenza femminile qui.


      Il CPO o KPO potrà usufruire di pandolce, se gradisce, che, grazie alla nostra infinità bontà e lungimirante saggezza, non sarà vietato neppure ai maschi.
      Unico difetto: la forma (del pandolce) da un chilo è troppo scarsa ma, col solito istinto materno che ci frega e di cui non riusciamo a fregarci, ci accontenteremo delle briciole.

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  9. ...e finalmente riesco a far partire la donazione ricorrente ad Asimmetrie.
    A sabato!

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  10. Me piacerebbe farle er chèddi, ce sarebbe da ridere...

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  11. Il compagno Rizzo. Forse sono prevenuta, ma "una rondine non fa primavera". Mica è bello il profilo fatto da Pansa del pelatone! Professore lei inviterebbe Pansa in un convivio?

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    1. La rondine no, ma il pipistrello sì, perché i mammiferi sono più intelligenti. Almeno così diceva il mio prof di scienze delle medie. Rizzo è un mammifero...

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    2. Ora vado con i piedi di piombo: probabilmente ho ancora in circolo gli anticorpi della propaganda pro euro. Ma, a mio modesto avviso, Pansa abbia evidenziato come una certa macchina propagandistica funziona! Ecco, il perché della mia richiesta.

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  12. e anche fortis sul sole di oggi sembrerebbe rendersi conto dell'iniquità di certi dati europpei, che coincidenze...
    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-12-03/troppi-euro-pregiudizi-sull-italia-081553.shtml?uuid=AClvgFmB&fromSearch

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  13. Una bella macedonia in cgil... http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/12/03/il-capitalismo-e-riformabile-convegno-cgil-attuale-modello-minaccia-democrazia-e-ue/447899/#disqus_thread

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    1. “Il pericolo di un involuzione nazionalistica è evidente”, sostiene Vincenzo Visco - quindi la CGIL non si sposta di un passo dalle sue posizioni...

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  14. Questa volta a Firenze dovrei farcela, sarà bello sentir risuonare parole sensate in una casa del popolo...per lo sgomento dei suoi inquilini abituali.
    E ottima occasione per il minimo sindacale di darshan annuale col guru, dato che ho perso il Goofy4.

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    1. @Carmen,

      arrivederci anche a te.

      Ti ricordo dal primo Goofy.

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    2. Certo, darshan col guru e confortante immersione nel manipolo dei seguaci ...:)

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  15. "Sgomento" proprio è la parola giusta. Allora vi racconto - Non avrei mai pensato di aver l'effetto di una bomba di neutroni, che lascia tutto intatto ma uccide tutti gli esseri viventi. Molto meglio di quando faccio dei seminari della mia materia.

    Insomma, in un circolo importante di sinistra alternativa, poco tempo fa, pubblicizzano una riunione per organizzare proteste contro le modifiche costituzionali del PD e co.

    Ok, vado, che mi frega. Se no che sto a cliccare tutto il giorno.
    Umilmente ascolto (...) poi quando non ce la faccio più chiedo la parola, non so, è troppo serio, mi viene una tono grave come da fine del mondo.
    Lascio girare la stampa ad un'intervista a Barra Caracciolo (per il libro Euro e/o...) così carta canta, poi parlo dell'euro, dei trattati, dei vincoli incostituzionali, svendita di sovranità altro che riforma del senato - vorrei fermarmi lì ma ormai ho lanciato la bomba mi tocca a parlare di euro in dettaglio, quindi di Bagnai, ma ovviamente di Kaldor, indietro a Keynes, del cambio fisso e svalutazione interna, sbilanci regionali, germania, e poi quello che ricordo, a braccio - e poi Prodi professore di economia (?) di Andreatta di Napolitano di Ciampi del divorzio.. Dell'importanza dell'economia, di seguirla.. Pare assurdo, un non esperto non dovrebbe parlare senza essere titolato - ma non c'è nessuna competenza, e cala un silenzio totale in cui nessuno osa interrompermi, vogliono sentire - sembra che gli stia raccontando di Nagasaki, e in effetti è così. Parlo per 30 minuti, c'è fame.

    Comunque - tutti distrutti, sgomenti, immagino pensino ai propri figli - molti con codino e capelli bianchi, lo sguardo in basso. Io sono quasi il più giovane, 48 anni, e dico tutto.

    Propongo di organizzare incontri pubblici, nomi ce ne sono da invitare e ci lasciamo. Passano i giorni, arriva una mail - ma dal direttivo - silenzio. Così è se vi pare.

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    1. Bravo, i miei sinceri comlimenti.

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    2. Sono quasi commosso. Hai raccontato quello che mi sta succedendo nelle ultime settimane. A mensa coi colleghi sono riuscito a instillare il dubbio e un interesse direi insperato. Sono ingegnere, non sono i miei temi. Eppure come nel racconto della Pentecoste, parlo una lingua non mia ma che piano piano riescono a capire. Si ammutoliscono e riflettono. A volte obiettano, ma riesco sempre a ricollegare tutto il ragionamento. E' straordinario vedere come tornino a chiedere approfondimenti. Qualcuno mi ha chiesto anche i titoli dei libri che gli ho citato. Io penso che ci sia speranza. Dove l'ideologia non ha ancora allignato c'è speranza. Se ce l'ho fatta io da ingegnere a ragionare in termini macroeconomici e giuridici, ce la faranno altri. E questi parleranno ad altri. Non ci dobbiamo fermare.

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    3. Niente - vorrei solo aver capito prima e meglio. E saperne di più ora.

      Comunque posso intuire varie sensazioni che probabilmente traversano il prof quando parla. Perché vedere lo sgomento negli occhi degli altri gratifica, ma riempie di simile sgomento, fa sentire soli, porta via speranza.

      Mi ha anche raggiunto ad un certo punto l'idea che non avrei dovuto insultare nessuno dei presenti, perché si stavano vergognando da soli.
      Per il resto pochi hanno reagito, chiedendo "ma accidenti che possiamo fare". E il problema è che poi, ovviamente, un bicchiere e tutto passa. È stato solo un brutto risveglio notturno, ributtiamoci a dormire.

      Ma io ci torno, quando capita. Fintantoché mi faranno entrare. DAR

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  16. OT: Anche i Giavazzi di Spagna si riposizionano:

    "Results show that the adoption of the monetary union in the euro area did not
    produce the expected lasting increase in GDP per capita"

    non ho letto il paper, pero quella frase nelle conclusioni credo sia un bel riposizionamento rispetto al mito dell'euro. Il paper in questione è di due ricercatori del Banco di Spagna e lo si puo' trovare qui:
    http://www.bde.es/f/webbde/SES/Secciones/Publicaciones/PublicacionesSeriadas/DocumentosTrabajo/15/Fich/dt1530e.pdf

    tra l'altro sarà presentato al congresso di economia più importante a livello accademico che si tiene ogni anno:
    http://www.asesec.org/simposio/call_engl.html

    e ne ha dato notizia un giornale digitale di area conservatrice:
    http://www.elconfidencial.com/economia/2015-12-03/un-informe-del-banco-de-espana-desmonta-las-ventajas-de-pertenecer-al-euro_1112311/

    che infatti sottolinea come "un informe del Banco di Spagna smonta i vantaggi dell'appartenenza alla zona euro".
    I due autori non li conosco ne li avevo mai sentiti prima, pero il fatto che pubblichino un paper del gener in un working paper del BdE indica che pure in Spagna l'intellighenzia si va riposizionando.

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    1. Dovrebbero sostituire "expected lasting increase of GDP" con "promised lasting increase". Expected da chi, e con che basi tecnico-economiche?
      Qui sappiamo che SAPEVANO che l'euro avrebbe portato le crisi che vediamo e che, anzi, erano il cuore del progetto. Comunque i riposizionamenti continuano, e continueranno, ma sospetto che alcuni non si riposizioneranno mai, rimanendo come gli ultimi giapponesi a fare una guerra (pero' contro il loro paese) in tempo di pace.

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  17. Siamo al delirio schizofrenico (sì, lo so, ci siamo da un pezzo, ma una perla è una perla):

    "Grazie alla Bce, per fortuna i tassi sui titoli di Stato ormai sono bassissimi. Oggi chi investe 100 mila euro in Btp a 10 anni, anche dopo il balzo dei rendimenti di ieri, sa che alla fine del 2025 avrà guadagnato appena 1.435 euro netti. Nel frattempo però rischia di vincolare i propri soldi per dieci anni e registrare forti perdite teoriche ogni volta che il prezzo dei suoi titoli scende a causa del peso di un debito enorme. Investire così è razionale solo se un risparmiatore pensa che con un rendimento di 1.435 euro comprerà in futuro più cose di oggi; in altri termini i titoli di Stato italiani rischiano di diventare attraenti solo se si scommette sulla continua caduta dei prezzi, cioè sul fatto che il Paese non ripartirà. Altrimenti nessun privato comprerebbe più, e resta solo la Bce a sostenere il debito. È un paradosso, ma mostra che l'urgenza di risanare non è passata" [Corriere 04.12.2015].

    Della serie: grazie alla deflazione siamo nella merda fino al collo, quindi tanto vale nuotarci dentro. Il non sequitur è arte solo se praticato a certi livelli, e in questo il buon Fubini ha pochi rivali.

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    1. Un pirla è pirla, soprattutto perchè alla fine del gioco si incarta da solo. Ma ne vale la pena, occuparsi dei pirla?

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    2. Infatti, non vale la pena. D'altra parte a volte il lato estetico reclama indisciplinatamente la sua parte. Cercherò di essere meno indulgente.

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    3. Infatti chi pirla nasce pirla resta.
      Ragionamento sconclusionato e sensa senso. Il mostro dell'inflazione spaventa sempre i poveri creditori. Quanta pena!
      La fissa dei pirla.

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  18. Mi tocca, ahimé, confidare nel compagno Rizzo e nel "nuovo corso" d'un partito che, fin dalle origini cossighiane, non ha mai avuto la mia fiducia. Altrimenti, uno come me, dove deve sbattere la testa? E confido anche nella "verità divisiva", come la chiama lei, Profe, perché, e mi duole dirlo, credo che la verità sia per sua natura minoritaria. Per questo è rivoluzionaria, perché è nemica della doxa, che a sua volta è maggioritaria. Non so per quale bizzarria genetica la specie umana è propensa ad accettare la menzogna e a rifiutare, "coscientemente", la verità, ma la storia, sommessamente, ci dice che è così. E finora le "rivoluzioni", qualunque cosa si intenda con questo termine, non le ha fatte il 51 % degli elettori, ma le minoranze, pur nutrite o consistenti, ma minoranze. Il 51% è venuto dopo, a ratificarle, a dar loro un aspetto istituzionale.

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    1. @roberto b
      Mi permetto una replica anche in questo caso, perché la sua/tua riflessione merita: la verità è minoritaria (o come diceva Eraclito, "la natura ama nascondersi", e non credo riferisse ai fiorellini) ed è nemica della doxa. A dispetto delle facilonerie verso cui proprio la doxa tende, è invece richiesta la presa di coscienza sancita nelle precedenti espressioni, le quali potrebbero indurre al rigetto se considerate il frutto d'una presuntuosa e impopolare élite. In realtà, far parte di un'élite significa essere in grado di portare il peso maggiore e non scaricarlo sugli altri (1); da ciò possiamo dedurre quanto sia andato gambe all'aria questo nostro mondo in cui spesso accade esattamente il contrario. Inoltre, se Ella Verità Natura ama nascondersi, occorre la fatica d'andarla a ricercare e la capacità di sostenerla, a qualsiasi livello si tratti (sociale, giuridico, scientifico, metafisico); sicché la maggioranza, viepiù se educata al contrario, non è punto propensa al rischio di guastarsi la vita se la menzogna la esime da quella ricerca e la fa vivere immediatamente – anche se apparentemente - meglio (tanto il tempo e la mancata consapevolezza impediscono d'operare i collegamenti causali tra menzogna e conseguenze derivate, almeno fino a un certo punto). E la maggioranza nemmeno fa tutto ciò coscientemente, perché la coscienza reale preme per via naturale verso la verità, sebbene possa essere pure scomoda e impervia (non si raccontava nelle favole d'un tempo che ogni tesoro sia custodito da un Drago, fosse il Ladone del giardino delle Esperidi o il Fàfnir dei Nibelunghi? Non esiste, nel ciclo arturiano, il puntuale impiccio da cui il Cavaliere deve cavare la donzella?): piuttosto la causa immediata di questo comportamento è la semplice inerzia (“tamasica”, suggerirebbero gli indù), dovuta appunto a mancanza di consapevolezza (da cosa dipenda questa mancanza non è oggetto possibile a trattarsi in questa sede, ma sarebbe interessante il farlo).
      Piuttosto, che la maggioranza sia poco incline alla verità, e che una democrazia si basi proprio sulla maggioranza, dovrebbero indurci a una preoccupata riflessione su di un intrinseco "vulnus": il minimo che ne possa uscire è come una democrazia reale scemi fino alla parodia, tra le altre cose, tanto più quanto la maggioranza venga educata a bersi inconsapevolmente qualsiasi fola sia a lei gradita (e faccia cassetta per chi gliela fa bere).

      (1) Breve digressione storica esemplificativa: durante la WWII l'allora tenente Richard Winters, ottimo comandante di una compagnia della 101a americana, sosteneva assieme a un suo pari grado che gli ufficiali dovessero sempre andare per primi, ovviamente in riferimento alle azioni in cui esporsi direttamente alle magagne. Egli si comportò sempre così, meritandosi una stima reciproca, sincera e incorruttibile, tant'è che decenni dopo la fine della guerra un suo soldato gli scrisse quanto fosse stato per lui "un onore servire sotto di te, anzi insieme a te, perché questo era il tuo modo di comandare".

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    2. @ Citodacal: la tua/sua replica allarga la questione "democrazia" ad ambiti che non padroneggio, ma sostanzialmente concordo sul rischio costante che corre la "democrazia reale" nel divenire parodia di se stessa. E più che mai oggi. Ma il suo "vulnus" è antico, direi, nato con la stessa affermazione-rappresentazione storica della democrazia. E visto che la democrazia appartiene a un processo storico, secolare quanto si vuole, ma prodotto umano e non divino, non escludo un suo possibile superamento, magari tra qualche eone, o decennio (che non è, beninteso, la sua regressione barbarica e despotica che ogni tanto avviene). Sulla tua/sua replica precedente, invece, sono meno d'accordo riguardo all'appendice: la ragione ragionevole, a mio avviso, per parafrasare un detto, fa gli umani ciechi. Da ateo, preferisco venerare la fredda "dea ragione", tutto minuscolo, naturalmente :-)

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    3. Se è per questo, anche a baloccarsi con la "verità" si diventa ciechi. ;-)

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    4. Oooops, perdonate l'intromissione.

      ps con la benevolenza del padrone di casa

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  19. Sono incappato in questo articolo di Krugman. krugman.blogs.nytimes.com/2015/12/04/anchors-away-slightly-wonkish/?smid=tw-nytimeskrugman&smtyp=cur&_r=0 che parla di curva di Phillips ancorata. Qualcuno può spiegare?

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  20. .....se i popoli potessero decidere in tutta Europa e non solo in Danimarca.......

    http://it.euronews.com/2015/12/03/al-referendum-la-danimarca-rifiuta-cooperazione-europea-su-giustizia-e-sicurezza/

    La Danimarca dice un altro no all’Europa. Il referendum per una maggiore integrazione su giustizia e sicurezza si chiude con la vittoria del fronte dei contrari, capeggiato dal Partito Popolare, formazione euro-scettica e anti-immigrati, seconda forza in Parlamento. Il premier Rasmussen ha ammesso di aver perso in questa consultazione sostenuta anche dai socialisti dopo lo spoglio dell’80% delle schede, con il no al 53,7%.

    L’hanno spuntata i populisti che avevano parlato di una perdita di sovranità in materia di immigrazione nel caso di una maggiore partecipazione ai programmi europei. Ora il Paese rischia di uscire dalla zona di azione di Europol, la polizia europea.

    Paese membro dell’Unione Europea dal 1973, la Danimarca aveva detto anche no anche al Trattato di Maastricht. In virtù della clausola di esclusione, come il Regno Unito è fuori da qualsiasi obbligo relativo al ricollocamento dei migranti.

    La Danimarca sembrava aver bisogno di più Europa dopo gli attentati di Parigi e quelli compiuti a febbraio a Copenaghen da un danese di origine palestinese, Omar al Hussein, che ha ucciso due persone.

    Le urne hanno detto che non è così."

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    1. Io aspetto le urne francesi fra un paio di giorni. Vediamo se il blocco eurista perde altri pezzi.

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  21. Yes, Socialists should defend their country in great historical crises.
    (Karl Liebknecht)

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  22. Caro prof, spero che i suoi stinchi stasera non siano stati troppo malttrattati. Finché non decide di passare al lato oscuro della forza (del che non riuscirei a biasimarla fino in fondo), abbiamo bisogno anche di loro.

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  23. Salve a tutti, scrivo per una richiesta. Premetto che seguo il blog da un anno scarso, ho letto alcuni dei posti piu' vecchi,quelli piu' importanti(?), ma studiarli tutti mi e' impossibile, quindi chiedo venia se la mia richiesta e' gia stata soddisfatta in precedenza.
    Allora, io lavoro negli stati uniti e mi succede spesso di parlare con amici americani della situazione economica in europa. MI e' molto difficile spiegare loro cosa succede in europa e cosa significa l'euro veramente. Avreste qualche articolo in inglese che riassume la questione in maniera sufficientemente chiara?

    Grazie a tutti

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    1. http://www.asimmetrie.org/?lang=en

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    2. In questo commento e successivi c'è la raccolta dei posti inglese-francese-spagnolo del blog, aggiornata ad oggi.

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  24. io ho sempre pensato la valuta come la marcia di una bicicletta.
    svalutare equivale a "scalare la marcia" quando si è in situazioni di difficoltà, ad esempio una salita bella tosta (che nella metafora equivale ad uno "shock esterno") oppure per ripartire dopo un rallentamento (recessione) o dopo essere andati troppo in debito di ossigeno (deficit delle partite correnti).
    Chi pensa di poter rimanere competitivo rispetto agli altri ciclisti rimanendo in sesta marcia al Passo dello Stelvio, andrà incontro ad un disastro annunciato...

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