mercoledì 23 maggio 2018

Pilkington (S. Salvo, Europa).

(...l'ho presa benissimo...)


La storia è qui. Oggi siamo messi così:



Il mio commento è questo:


(la definizione di posizionamento sul mercato è qui: è semplicemente il rapporto fra saldo commerciale in un settore specifico, e volume del commercio mondiale nello stesso settore).

Ai lettori del blog non occorrerà altro.

Agli altri voglio dire una cosa.

L'esperienza della mia candidatura mi ha posto improvvisamente a confronto con un aspetto dell'impegno politico che mi era del tutto oscuro, per quanto nulla abbia di segreto o di arcano: la sua dimensione territoriale. Banalmente: si viene eletti in collegi, che sono porzioni di territorio. Io non ero un politico, quindi non ci avevo mai pensato.

Più volte ho espresso, ad esempio qui, il mio rispetto per gli attivisti che sul territorio da anni costruiscono quella struttura che mi ha consentito di avvicinarmi agli elettori e ai loro problemi. Il loro lavoro umile e tenace è stato il presupposto per l'affermazione delle mie idee. Ma ce n'era anche un altro di presupposto, perché le mie idee si affermassero: che queste idee ci fossero, e che io avessi il coraggio civile di esprimerle su questo blog. Il mio collegio, quindi, è in primis et ante omnia il web, e questo non lo dimentico, né dovrebbero dimenticarlo gli altri.

C'è anche una dimensione meno esaltante, per me che tendo a parlare di ciò che so, dell'impegno politico territoriale, soprattutto con una legge come il Rosatellum. Mi mette oggettivamente in difficoltà il fatto, peraltro comprensibile, e entro certi termini fisiologico, di essere visto nel "mio" collegio, quello in cui sono "scattato" perché ho preso meno (non più: meno) voti che altrove, come un taumaturgo, o, come oggi si direbbe, un tuttologo, che tutto deve sapere e che tutto deve risolvere (con o senza imposizione delle mani). Ripeto che se fossi stato chiamato a optare dalla legge elettorale avrei forse optato per l'Abruzzo, perché la mia attività professionale mi ha portato a conoscere le criticità di quella regione più di altre dove ero candidato (certo, sono affettivamente legato alla Toscana, e questa settimana sarò a Campi Bisenzio, Arezzo e Siena, ma se dovessi dire che conosco le criticità di quella regione come conosco quelle abruzzesi mentirei: comunque, sono disposto sempre ad ascoltare e imparare: e per questo vado a Campi Bisenzio, Arezzo, e Siena).

Il punto che vorrei sottolineare però non riguarda strettamente il rapporto con gli elettori. Loro hanno assolutamente il sacrosanto diritto di sentirsi rappresentati a Roma, e io ho il dovere imperativo di rappresentarli, tutti, inclusi quelli che avrebbero preferito essere rappresentati da politici con una visione discutibile dell'interesse del paese (vedi sotto). Tuttavia gli elettori dovrebbero capire, e senz'altro capiranno, che certo, io sono colui che sono, e soprattutto so quello che so, ma purtroppo sono ancora uno e non trino, il che mi impone di scegliere il campo di battaglia su cui schierarmi. Andare in giro a far promesse sperando che qualcuno le mantenga (more piddino) è senz'altro un'attività piacevole: poi si va a cena insieme, se si ha tempo (io non ne ho), l'Italia è un posto dove si mangia bene e l'Abruzzo un posto dove si mangia meglio (io sono perennemente a dieta), e domani è un altro giorno. Ma naturalmente se si fa questo, gli elettori lo capiranno, non si fanno altre cose: non si combatte a livello nazionale, non ci si occupa della legge di bilancio, non si gestisce il rapporto con l'Europa.

Volete sapere come gestisce questo rapporto il PD? Per darvene plastica rappresentazione, basterà che vi dica chi si sta occupando della redazione del bilancio dell'UE in questo momento. Sì, sto parlando di quel bilancio che nei sogni di Giove Macronio dovrebbe essere gestito dal Ministro delle Finanze Europeo per rilanciare lo sviluppo dell'Europa (che non esiste), con una quantità di soldi che è irrisoria se paragonata all'obiettivo dichiarato, e spropositata se paragonata all'obiettivo vero: integrare nei mercati del lavoro delle nazioni dove il lavoro c'è (Germania) lavoratori esteri a basso costo, per proseguire con la politica di dumping ai nostri danni (anziché consentire a noi una gestione razionale del processo migratorio, rimpatri compresi).

Bene, ve lo racconto. Il prossimo quadro finanziario pluriannuale (MFF), il budget post-2020, è già stato ipotecato, e rappresenta un caso lampante (forse il più lampante) dello strapotere tedesco e dell’inconsistenza italiana. A gennaio 2016, in un seminario per pochi eletti, Schaeuble ha dettato la linea, intimando ai presenti (fra cui il senior management della Commissione) di smetterla di blaterare di budget per la zona euro, di nuovi strumenti di bilancio (insomma, di lasciar parlare i francesi), e di concentrarsi invece sul taglio delle vecchie priorità del budget (agricoltura e coesione, cioè, se vogliamo, Francia e Italia) per finanziare le nuove (difesa, migrazione, sicurezza interna ed esterna). Priorità tedesche, da gestire alla tedesca, ovviamente. Da quel giorno tutta la Commissione ha iniziato a preparare la proposta del futuro budget in base a quella linea. A Roma non si sono mossi. Il tema non gli interessava (nonostante gli allarmi di alcuni nostri funzionari), e ovviamente i risultati si sono visti: nel corso del 2016-2017 tutta la scala gerarchica di chi si occupava del futuro budget è stata occupata da tedeschi, contravvenendo alle regole di funzionamento interno delle Commissione, che a chiacchiere esigono una rappresentanza equilibrata delle diverse nazionalità.

Vi ricordate chi era il Commissario al budget e alle risorse umane? Kristalina Georgieva, che con un tempestivo promoveatur ut amoveatur, determinato da conflitti con Selmayr (questo), se n’è andata alla World Bank, lasciando il posto di Commissario responsabile a Oettinger (tedesco, CDU). Scendendo per li rami, chi troviamo? La Direttrice Generale è Nadia Calviño, quota socialista spagnola: le apparenza bisogna pur salvarle. Sotto di lei il Vicedirettore Generale è un italiano: siamo in mano sua. Quindi tutto bene? Aspettate. Sotto l'italiano, il Direttore è Stefan Lehner, tedesco, un passato al Bundesministerium der Finanzen, caso unico in Commissione di un funzionario che pur occupandosi di fondi non è stato spostato dopo i fatidici cinque anni (qui trovate le sue variopinte e rassicuranti slides). Lui è lì da dodici, a gestire i soldi dell'intera Leuropa, e il 2021-2027 è il terzo quadro finanziario pluriannuale che decide, mentre, per fare solo un esempio, i segretari amministrativi dei nostri Dipartimenti universitari sono soggetti a rigida turnazione perché "ce lo chiede l'anticorruzione"! Sotto di lui, capo unità, Andreas Schwarz, ex watchdog tedesco nel gabinetto della Georgieva (liquidata come s'è detto). Sotto di lui, altro caso unico in Commissione, il vice capo unità è un altro tedesco, Claudius Schmitt-Faber, che è appena tornato un anno fa da un distacco di due anni al Bundesministerium der Finanzen. Sotto di lui, altri due tedeschi: uno (Michael Grams) era ad Ecfin nel Desk Germania, dove si occupava di dire che il surplus estero tedesco non è un problema e di ammorbidire le raccomandazioni della Commissione alla Germania; l'altro, Thilo Maurer, lavorava con un mio nuovo collega (indovinate quale)! Così si blinda la preparazione del bilancio settennale, nell'inerzia italiana.

E io devo stare ad ascoltare le lezioncine sbagliate di economia del rappresentante di un partito che ha permesso tutto questo? Non credo proprio, non funziona così: io posso anche accettarlo per cortesia, e l'ho fatto,ma quali elettori lo accetteranno, dopo aver letto i fatti che precedono? Perché è lì, in quei tavoli, che si decide l'allocazione dei fondi per il rilancio del nostro paese, e chi oggi fa il patriota vuoto a perdere quei tavoli li ha disertati, e quindi dovrebbe avere il pudore di tacere.

Sono stato io il primo a dire che entro certi limiti è opportuno che i parlamentari del territorio si uniscano e facciano fronte comune a Roma come i parlamentari tedeschi si uniscono e fanno fronte comune a Bruxelles (vedi sopra). Però vorrei anche che uscissimo una volta per tutte dalla retorica dall'embrassons nous generale, da questo buonismo assolutorio, dalla demagogia del "rimbocchiamoci le maniche insieme". Vorrei che capissimo che chi è stato parte del problema non potrà essere parte della soluzione, e se anche potesse entro certi limiti non sarebbe giusto coinvolgerlo: sarebbe invocare una politica senza responsabilità. Gli errori devono essere pagati. 

Gli amministratori, per carità, fanno bene ad assicurare il pluralismo, ci mancherebbe. Mi sembra senz'altro lecito dare l'ultima parola a chi è stato sconfitto dagli elettori e permettergli di dire le sue banalità senza assicurare diritto di replica a chi invece le elezioni le ha vinte perché aveva argomenti. Tuttavia, vorrei dire che per avere questo non devo sbattermi a tre ore di macchina da Roma: mi basta restare a casa mia e mettermi in collegamento telefonico con una trasmissione radiofonica del servizio pubblico. Devo anche rimarcare che ieri sera, in una diversa riunione, presieduta da uno che si è fatto sette legislature, è stato due volte ministro, ed è stato molto cortese con me, mi hanno detto che normalmente non si fa così, e che l'ultima parola spetta d'abitudine alla maggioranza (io ho obiettato che la maggioranza ancora non c'è, il che stava causando qualche problema procedurale). Però a me questo modus operandi sembra accettabilissimo, e anzi, incoraggio chiunque in futuro mi inviterà a fare così, a concepire il contraddittorio in questo modo, e sapete perché lo incoraggio? Perché così facendo il bisturi del voto inciderà definitivamente il bubbone. Non so se le elezioni politiche saranno fra due mesi o fra cinque anni: so solo che, dopo, non ci saranno giovani esponenti di un partito fallito e fallimentare ad alimentare il contraddittorio, perché il popolo li avrà mandati a stendere (e, con loro, chi continua a dargli tanta immeritata tribuna). Questa è la democrazia, e a me piace. Capisco che agli altri possa non piacere: strano come una meritata vittoria vista dal basso somigli a una immeritata sconfitta!

Bene.

Sia chiaro che io non tollererò più che in mia presenza venga fatta disinformazione (tradotto: la prossima volta mi alzo e me ne vado). Non è con la disinformazione, ma con l'informazione, che sono arrivato in Senato. Non tollererò più che politici che hanno perso, e che gli elettori raderanno definitivamente al suolo (la Valle d'Aosta è solo l'antipasto), si arroghino il diritto di scaricare in mia presenza sul paese, sugli italiani, la colpa di tre decenni di loro fallimenti e di loro umiliante subalternità (vedi sopra la catena di comando del prossimo budget UE). Nessuno mi obbliga a farlo. So che abbiamo vinto solo una battaglia e non la guerra, ma era la vostra Borodino, e il popolo è con noi. Sta cominciando l'estate. Se non vi ritirate ora, vi ritirerete d'inverno. Lascerete per strada ancora qualche Platon Karataev, ma lascerete anche tutti i vostri carri, tutti i vostri cavalli, tutte le vostre bandiere, e soprattutto tutta la vostra insopportabile e radicalmente immotivata spocchia.

E allora, per concludere: io ho il dovere di rappresentare il territorio, di rappresentare le mille esigenze particolari e di fare il possibile per assicurare che venga riparato il ponte tale o l'acquedotto talaltro, e ho già cominciato a fare quanto mi era possibile prima ancora che il governo venisse costituito (e con qualche minimo risultato). Ma chi è sul territorio, e non mi riferisco né agli elettori, né agli attivisti, ma agli amministratori, dovrebbe, nel suo interesse, lasciarmi spiegare (o, se lo desidera, spiegare lui) perché gli investimenti pubblici in Italia sono scesi dai 54 miliardi del 2009 ai 33 del 2017, e quelli in strade dai 10 miliardi del 2009 agli 8 del 2016 (il dato 2017 non è ancora pervenuto):




Questi tagli, di farli, ce l'ha chiesto l'Europa, e non credo che possiate nasconderlo, visto che per anni la solfa del "ce lo chiede l'Europa" l'avete cantata proprio voi. Quindi se si parla di crisi del vetro si parla di Europa, se si parla del fatto che far arrivare un container da Napoli costa poco meno che farlo arrivare dal Vietnam si parla di Europa, se si parla del fatto che le infrastrutture non solo non vengono fatte, ma soprattutto non vengono manutenute si parla di Europa, ecc. E il punto non è che l'Europa è cattiva, ma che chi ci si doveva confrontare non è stato molto intelligente (o è stato troppo furbo). Quindi, se mi chiamate, sappiate che parlerò di Europa: se non volete sentire, basterà non chiamarmi. Sappiate anche che non sarò, perché non penso di doverlo essere, tenero con chi ci ha messo in questa situazione. Io sto bene anche a casa mia, e forse da casa mia posso contribuire meglio a risolvere certi problemi, se non altro portandoli all'attenzione di un pubblico più ampio.

Tanto dovevo agli elettori del Vastese.



(...ah, nel caso qualcuno di quelli che erano lì ieri sera volesse sapere di cosa avrei parlato: avrei parlato anche di questo, per farvi capire che i vostri dossier sono sui nostri tavoli da tempo. Questo fa paura: che anche se il nostro programma fosse identico al vostro, noi riusciremmo a realizzarlo meglio di voi, ed è per questo che giù al Nord sono tanto in apprensione...)

(...avrei l'assemblea Confindustria, ma, alla luce del discorso precedente, piuttosto che andare a sentirmi dire le solite invereconde baggianate, preferisco andare in palestra. Il mio istruttore è un leghista, ma ha anche dei difetti...)

46 commenti:

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    1. Credo male perché non me lo ricordo: ma io per i nomi sono un disastro e quindi mi scuserò quando lo incontrerò. Peraltro, avrete visto che ormai è giunto il momento delle lenti progressive (almeno quelle).

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    2. Io l'ho votata nella speranza che lei potesse sedere a quei tavoli europei disertati dai governi precedenti, quelli appunto dove si decide di tutto, anche dei territori.

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  2. gentile Prof, una cosa mi sono sempre chiesto ma perchè non si mette un limite agli anni che una persona può lavorare nelle istituzioni europee, ho la forte sensazione (da amici che lavorano nelle istituzioni) che dopo un pò questi funzionari perdano totalmente il contatto con la nazione che devono rappresentare, perchè non proporre un turn-over più frequente con un limite ad esempio di 7 anni che tra l'altro favorirebbe anche il ricambio generazionale? un cordiale saluto

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    1. Inutile che vi dica che in questo caso il mio limite preferito è zero.

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  3. Il problema è che coloro che restano, a chi si alza e va via, appioppano facilmente il torto: ai furbi non interessa avere ragione ma solo sembrare di averla: e allora, quando l'interlocutore che poteva metterli in seria difficoltà se ne va disgustato, essi ridono dentro di sé e si sfregano le mani: la disinformazione può continuare indisturbata...

    Comunque, subito dopo aver letto questo suo articolo, mi sono imbattuto nel seguente aforisma di Karl Kraus che mi sembra abbastanza appropriato:
    «Questo bisogna ammetterlo: che dove arrivano i Tedeschi mettono in ordine le loro cose. Anche se non sono sempre le cose loro, ma quelle degli altri.»

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    1. Ma sai, a me il fatto che una o più persone diversamente competenti pensino che io abbia torto interessa anche il giusto. Io ho ragione, e la mia ragione mi ha finora portato all'abilitazione da ordinario e al Senato (e ovviamente non è finita qui). A chi ha torto ci penserà, con il suo consueto garbo, la SStoria. Io ho la coscienza a posto perché li ho messi in guardia. Quando la vita sputerà le loro bucce (cit.) non starò certo a contemplarli con l'occhio umido: avrò troppo da fare nell'interesse di chi ha avuto l'umiltà di ascoltare e capire.

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    2. Sintesi: la priorità è non perdere tempo.

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  4. Io ancora non mi riprendo dal racconto della morte di Andrei Bolkonski. È difficile fare i conti con un romanzo in cui - anche dato l'intervallo di tempo in cui si svolgono gli eventi - muore un sacco di gente e ogni evento rivela l'importanza della vita umana per chi la vive. Il lettore viene costretto sulla sedia a guardare, scrutare in tutto e nei dettagli i pensieri di Andrei, di suo padre, dell'operaio che i francesi fucilano mentre Pierre è prigioniero. Con Andrei però è diverso, lui CAPISCE cosa significhi morire:

    "...si risvegliò dalla vita..."

    E da quel momento mostrò disinteresse verso Natasha, sua sorella Maria, suo figlio e tutto ciò che lo circondava. È il mistero a rendere la vita preziosa, troppo per sprecarla a prendersi in faccia la fiatella rancida dei piddini.

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    1. Ecco, un giorno dovrò scrivere un post di anatomia per spiegare che io il timpano ce l'ho nell'orecchio interno, e non al posto dei turbinati. Sarò strano, ma sono fatto così. Vale comunque la quarta legge di Bagnai: la distanza dalla quale il soggetto disturbato ti vomita il suo allucinato delirio nelle narici è inversamente proporzionale al quadrato dell'intensità della sua alitosi. Tuttavia, vita militia est, e io mi sono messo in gioco per salvare i miei compatrioti dalla miseria, non per educarli al bon ton...

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  5. Lei è un economista, uno studioso di asimmetrie economiche e chi la invita a dibattere sa perfettamente che applicherà il risultato del suo impegno (benché non solo) alla soluzione dei problemi.

    L'atteggiamento superficiale e al tempo stesso auto-assolutorio di chi colpevolmente non accetta la realtà o aspetta di sentirsi dire che si possa fare qualcosa di profondamente concreto scorporando la componente Bruxelles, è una delle cause che ci hanno portato dove siamo.

    Uno dei meriti più grandi della Lega, suoi, dell'On. Borghi e delle forze sovraniste è quello di aver incrinato quello che Foa definisce "frame": una rappresentazione distorta della realtà, rafforzata dalla falsa informazione (e che si autoavvera negli effetti) che tratteggia un'Europa benevola verso di noi colpevoli di un'esistenza minimamente meritevole.
    Credo sia questa la strada giusta

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  6. Quello che non mi è chiaro è se ci sono o ci fanno. Posso capire gli interessi personali di alcuni, ma che questi elementi vadano in blocco contro gli interessi nazionali mettendo a rischio gli interessi dei propri figli, e che lo facciano deliberatamente, a me sembra oggettivamente strano. Tendo a credere che si tratti di ignoranza, ma se io, povero ingegnere informatico che passo la maggior parte del tempo in ufficio e nelle autostrade crucche riesco a trovare il tempo per informarmi, non capisco come chi abbia nelle proprie mani le sorti del paese non trovi il tempo o la voglia di farlo. Non bisogna neanche essere laureati in economia (io non lo sono), penso che un buon 80% di quello che viene scritto in questo blog può essere annoverato nella categoria "buon senso".

    Sorry for the rant. E' che non so più se essere incazzato o deluso. Ad ogni modo, grazie infinitamente per aver avuto la tenacia di portare avanti questo progetto e di essere riuscito a dare voce ad un argomento che altrimenti sarebbe rimasto nelle segrete. C'è ancora un sacco di lavoro da fare, ma la strada da seguire è quella.

    Lei forse non immagina quanta felicità provo nel vedere quello che lei e Claudio state facendo.

    Liebe Gruesse aus Stuttgart.

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  7. Con l'informazione.
    E gli strumenti per sostenerla.
    Ricordatevi di Asimmetrie perché la guerra è appena cominciata, sarà lunga e i disinformatori ancora all'opera.

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  8. Sono sei anni che la seguo, ma riesce sempre a stupirmi andando oltre: secondo me, lei ci nasconde qualcosa

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  9. Grandissimo Bagnai! La prego di trovare un modo di farsi invitare in tv. Sono profondamente infastidito dal vedere in tanti trasmissioni certi SCAPPATI DI CASA e non vedere CHI davvero sa fare informazione.
    Si faccia sentire professore perchè lei è l'unico in possesso di una preparazione tecnica, di un eloquio brillante, una conoscenza e un ardore patriottico fondamentali per fronteggiare questa GENTAGLIA.

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    1. Ma sai, loro mi invitano. Io però quando rappresentavo solo me stesso, decidevo da me se andare o meno. Ora non rappresento più solo me stesso, e quindi la decisione non spetta solo a me. Voglio anche far notare che prima di tornare in una trasmissione dell'emittente pubblica occorrerà che si metta qualche puntino sulle "i" circa il pluralismo e la correttezza dell'informazione. Quanto alle emittenti private, loro possono tranquillamente permettersi di violare sia correttezza che pluralismo. Basterà smettere di guardarle (io ci riesco benissimo). Per il resto, chi vuole informarsi è qui da tempo. Questo blog raggiungerà se va di lusso lo 0.1% della popolazione. Non credo che siano molti di più quelli realmente disposti a mettere in discussione se stessi e i propri pregiudizi. Quindi, bene così. Il lavoro culturale è essenziale, ma ora devo farne anche un altro.

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    2. Salvini con il suo libro in mano dimostra che lo 0.1% può bastare. Ricorderemo sempre il merito.

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    1. Vorrei tanto aiutarti, ma non l'ho letto.

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    3. Questa di Alberto è una delle più eloquenti risposte mai scritte! :-)

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  11. La mia paura sono il ritorno delle bombe....non si arrenderanno, non ce la faranno passare così liscia....

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  12. Non si curi di loro professore, sono dei parassiti il cui unico intento e proteggere l'humus mefitico in cui sono cresciuti

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  13. Ho ascoltato varie frasi ridicole, ma le migliori sono quelle dei primi due sindacalisti: "Non capisco perchè non ci vengano riconosciuti i lavori usuranti" e "perchè le produzioni sono andate in Germania. Fanno pendant con quella di Bentivogli riguardo l' incidente all' ILVA: "Il lavoro in cui si perde una vita è una vergogna nazionale". Se non ci fosse da incavolarsi per tanta ipocrisia, ci sarebbe solo da chiudersi in un eremo come gli eremiti cosa che purtroppo non posso permettermi oggi.

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    1. Spettacolare il siparietto liturgico fra sindacalisti che "hastatolimpresachenonfaglinvestimenti" e il management che "hastatolostatochenonfaglinvestimenti". La vera domanda è: ma perché io dovrei assistere a una recita della quale potrei scrivere il copione a occhi chiusi e mani legate dietro la schiena? E la risposta è: "Ita gaudium erit in caelo super uno peccatore paenitentiam agente quam super nonaginta novem iustis, qui non indigent paenitentia". Sono sicuro che anche lì una persona avrà capito, o per lo meno avrà avuto un dubbio.

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    2. "Sindacalisti e Imprenditori uniti" ovvero il paradigma dell' asservimento agli interessi esterni.

      Boccia poi suona come il top dell'ipocrisia e dell'impudenza in questo tuo articolo "L' Europa è imprescindibile". Ve/ce se so magnati tutto, siamo a livelli de vent' anni fa e giocate a mani legate contro chi guida contro mano dal 2000 e c'hai la faccia tosta de dichiarà sta idiozia; almeno abbi un minimo di pudore sant' Iddio, almeno ieri.

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    3. "Stiamo dicendo la stessa cosa. Lei la chiama credibilità, io infrastrutture". Qualcuno un dubbio lo avrà avuto per forza.
      Non riesco ad aggiungere molto altro.
      Ti abbraccio...e continuerò a sostenere te, A/simmetrie (di cui un membro del comitato scientifico pare avviarsi in viale XX settembre) e la squadra che hai scelto. Che lavoro immenso...

      L' Italia può farcela. Viva l' Italia libera (cit. Martinetus).

      Grazie Matteo Salvini.

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  14. Prof. Bagnai vada avanti sia tutti gli italiani che, non avendocelo chiesto l'Europa, amano l'ITALIA ancora più di prima perché hanno capito che stavano per assassinarla!

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  15. A volte ritornano.
    Barisoni si sta riposizionando.
    Si ok, lo sapevamo gia da anni che sarebbe successo, però vederlo in diretta fa un certo effetto.
    Glielo ha appena adesso fatto notare Rinaldi in diretta.

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    1. Lo aveva fatto anche con me, privatamente. Purtroppo però il suo editore è stato e tuttora è un enorme ostacolo alla maturazione di una coscienza civile in questo paese. Niente di personale, va da sé...

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  16. Gentile Professore, ho ascoltato, utilizzando il link del suo post, il suo intervento nella trasmissione radiofonica "Radio anch'io", condotta da Giorgio Zanchini : rimango sempre esterrefatto dalla faccia tosta di chi è incaricato di informare i cittadini su temi economico-politici, e non lo fa. Costui , lo Zanchini, ha toccato le vette dell'inconsistenza giornalistica quando, dichiarandosi incompetente/incapace di controbattere alle sue chiari affermazioni sugli argomenti in discussione, ha tirato in ballo dei fantomatici economisti che gli avrebbero detto che lei stava dicendo delle inesattezze, però non ha voluto rivelarne il nome : accidenti, questo si che è giornalismo. Ma lei, Professore, ha rintuzzato da par suo, e lo Zanchini se ne è ripiegato con la coda tra le gambe, avendo capito che con lei non era aria.I suoi interventi pubblici sono impagabili, specialmente quando si trova di fronte degli ignoranti, o dei finti tali, che non possono possono continuare a raccontare falsità ad libitum.

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    1. Questo episodio non ha infastidito tanto me, che ho trovato divertente come un giornalista, a mo di kamikaze, pur di diffamarmi si suicidasse ammettendo la propria ignoranza, quanto migliaia di spettatori che pagano il canone, e quindi purtroppo devo approfondirlo, sperando che non sia tempo perso.

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    2. Rimane sempre il problema di fondo che la stampa nazionale è un grave vulnus per la nostra democrazia.Io dico OK i giornali sono in mano ai padroni,ma è anche vero che esiste il finanziamento statale al quale si aggrappano per " arrotondare * le entrate . E noi paghiamo per farci sparare addosso ? A quando la abolizione del finanziamento pubblico ? Idem dicasi per il canone TV .Mi rendo conto che provvedimenti del genere ci fanno passare per fascisti,ma questi insulti li prendiamo comunque .Pensiamo a cosa ci hanno detto in campagna elettorale .È anche vero che calano le vendite dei quotidiani,ma sempre molti soldi si buttano .Soldi che potrebbero essere impiegati in modo più utile al popolo .
      Per il filmato di San Salvo caro Onorevole non sono riuscito a vedere fino in fondo il suo intervento . La signora in primo piano che si copriva e tormentava la faccia, mi ha disgustato subito e ho spento il video .
      Noi qui al fronte sosteniamo sempre Asimmetrie e quest'anno anche la Lega .
      Buona Vita

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    3. Per me si salva solo il servizio Rai Play (radio) per ascoltare in streaming (in alta qualità) Rai-classica...
      La qualità audio, la varietà del repertorio, la programmazione ed i vari servizi sono veramente eccellenti.
      Dovendo pagare il canone in bolletta elettrica almeno una consolazione...

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  17. Ormai la diga €urocratica presenta crepe sempre più evidenti. Sarà fondamentale avere uno come Savona all'economia. Così come manifestare critiche al sistema ordoliberista basato su trattati distruttivi dell'economia da posizioni di governo. I passaggi che state affrontando in questi giorni saranno fondamentali per il futuro di tutti noi e soprattutto dei nostri figli. Tenete duro.

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  18. https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/veti-il-quirinale-non-puo-imporre-indirizzi-politici/

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  19. Ce lo chiede la musica !

    Mentre scrivo, caro Alberto, ascolto in sottofondo ,tramite Spotify, spendida musica classica con tanto di coro : sono alcuni mottetti composti da Jean-Baptiste Lully .

    Mi colpiscono, per certa attualità politica, queste parole :

    "QUARE FREMUERUNT GENTES : DIRUMPAMUS VINCULA EORUM "!

    Un bel pensiero per Macron ! ( e per Mattarella ).

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  20. Tenete duro con l'Istruzione, metteteci uno bravo.

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  21. Pierino sta per affogare e passa una barca che gli dice di salire per salvarlo ma Pierino risponde: "No, no, tanto Dio mi aiuterà!"; passa un'altra barca e succede la stessa cosa. Ne passa un'altra e sempre uguale. Alla fine Pierino affoga va in Paradiso e dice a Dio: "Signore, stavo affogando e tu non mi hai salvato!" e Dio: "Cazzo, io ti ho mandato 3 barche e tu non ne hai presa nemmeno una!"

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