lunedì 26 settembre 2016

I turbamenti del giovane Lunghini

di Leonardo Mazzei

Poi c'è chi si chiede come mai, davanti al disastro dell'euro, la sinistra brancoli nel buio più della destra. Certo, c'è il problema della direzione politica e non è poco. Ma ci sono anche economisti che sparano immani stupidaggini spacciandole per verità. Il bello è che le loro improbabili certezze neppure provano a spiegarle. Le buttano lì come fossero indiscutibili, tanto per quella mercanzia un Manifesto che le pubblica si trova sempre, così come è sicuro che un anemico sito come quello del Prc le rilancerà con gioia.

E' questo il caso di un articolo di Giorgio Lunghini, uscito venerdì scorso.


[il resto qui]






(...di mio aggiungo solo che quando a sinistra si comincia a ragionare come Oscar Giannino - economista ideologicamente vicino all'università nella quale il professor Lunghini insegna - credo sia arrivato il momento di preoccuparsi. Non è con simili sparate populiste, tutte pancia e niente dati, che si combatte la destra. Ma forse lo scopo non è quello: forse è solo tutelare, finché possibile, il valore reale dei propri sudati risparmi...)

(...non mi spreco a confutare nel merito roba simile: l'ho già fatto nei miei libri e in innumerevoli post. Inutile poi parlare di letteratura scientifica con chi non ha comprovate esperienze di ricerca nel merito: se rispondessi, probabilmente non capirebbe, così come non capirei io se venissi provocato sul cruciale tema della storia come ordine naturale in David Ricardo - tema sul quale peraltro non intervengo, perché essere di sinistra è attenersi alle proprie competenze. Comunque, se vi interessa, a dimostrazione del fatto che abbiamo già dato, c'è la serie delle leggende metropolitane bipartisan, che qui elenco per vostra comodità:

1) Svalutazione e salari
2) Cambio nominale e cambio reale
3) I tassi schizzeranno (Peternomics)
4) La svalutazione deprime la quota salari
5) La svalutazione sarà imprevedibile però sarà devastante

Ne trarrete fatti per valutare il peso delle opinioni altrui. Non aggiungo altro, se non il mio sconforto di esercitare mio malgrado una professione degradata da episodi simili, quando io per me ero chiamato a farne un'altra...)

97 commenti:

  1. Grillo ha la aoluzione! Ripudiare il debito pubblico

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    1. Il punto è che drammaticamente non è chiaro che il default ci aspetta dentro, non fuori dall'euro. E toccherà anche i Biasco e i Lunghini, dei quali rispetto il desiderio di tutelare la propria posizione patrimoniale, ma contesto il metodo che perseguono per raggiungere questo obiettivo, e non lo contesto perché egoistico, ma perché fallimentare.

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    2. Come per tutti gli orrori che dovrebbe aspettarci fuori dall'euro e invece subiamo gia` da 5 anni. Ma la fede permette di imboccare a testa alta l'ordalia del fuoco, figuriamoci quella dell'euro.

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  2. O fortunatos nimium sua si bona norint, agricolas

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    1. Quanto ero felice quando leggevo questi versi... E quanta amarezza mi pervade ora, nel ricordare che c'è stato un tempo nel quale ero sereno e libero di muovermi fra Virgilio e Telemann...

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    2. Vabbè dai, vuoi mettere vincere il MIA come miglior blog di economia di un Paese che fara default trascinando tutti nel gorgo e averlo anche previsto. Cose che non capitano spesso nella vita degli economisti!
      E poi ogni tanto ci si diverte con Pietrino & C. che fanno i pagliacci per noi, aggratisse per giunta!

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  3. Chiunque abbia frequentato questo blog ha gli strumenti per riconoscere l'ideologia dietro le parole dell'articolo di Lunghini.

    Nel leggerlo, un solo passaggio mi ha lasciato un minimo di dubbio sulla possibilità che vi fosse un briciolo di verità. Mi riferisco al passaggio relativo al debito in mano a investitori stranieri "Con una svalutazione del 50% salirebbe nella stessa misura il valore del debito pubblico in mano a investitori stranieri (più del 35% del totale)". In particolare il QE di Draghi in qualche modo ha peggiorato la situazione (come mi ricordo di aver letto da qualche parte ma non ricordo dove), lasciando le Banche Centrali con dei debiti denominati in Euro sui quali non si potrà far valere la lex monetae? (Certo, anche se fosse così naturalmente non sarebbe quel 35% di cui parla Lunghini)

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    1. La svalutazione non sarà MAI del 50%; solo una parte ridotta delle emissioni è non ridenominabile (leggersi Nordvig, please); il debito non viene tutto a scadenza ogni anno come nei modelli teorici; per favore: cerchiamo di essere seri, altrimenti andiamo in piazza ad acclamare Monti e ci troviamo con 13 punti di D/Y in più senza nemmeno capire perché...

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    2. "..il QE di draghi ha peggiorato la situazione.." Nn so dove l'ha letto Pietro, ma io l'ho letto giusto ieri nella recensione di Zezza al Sei lezioni di economia di Cesaratto su Voci dall'estero. Zezza butta lì questa cosa segnalandola come una "svista" dell'autore; im risposta a un commento, segnala questo suo articolo: http:/gennaro.zezza.it/?p=1583 Io non ho letto Nordvig, ma il post "quanto costa comprare tempo" si, e (dai dati di Nordvig), si vede che la ns. esposizione estera è (era?) del 49%, ma anche che in una situazione con quella greca (115%), gli effetti recessivi sono sensibili ma nn catastrofici (-3%). Ora, una domanda per il Prof: questa cosa del qe (con le parole di Visco sulle clausole CAC), le risulta vera? La seconda domanda invece è retorica: come cazzo è possibile fare del terrorismo del genere sul debito pubblico, coi dati summenzionati in letteratura? Non più di un paio di settimane fa, Borghi si è visto praticamente sbeffeggiare in diretta da Sergio Romano, il quale sosteneva che il debito si paga in euro, e a nulla è valso richiamare la lex monetae da parte di Claudio. Mi pare che il mantra del debito pubblico causa della crisi si sia ormai definitivamente spostato ad argomento principe per sostenere l'impossibilità di uscita, anche tra la gente comune...poi vabbè, a leggere un articolo come quello di Lunghini, come nota Mazzei, che parliamo a fare di dettagli? Qui ci vuole l'esorcista





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    3. Ottimo Mario Angelini, non mi ricordavo, ma avevo letto del QE che aumenta il costo di uscita dall'euro proprio nel sito di Zezza nella recensione di Sei lezioni di economia di Cesaratto. Grazie della precisazione.

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    4. Vi siete mai chiesti perché chi parla dei costi o dà cifre dilettantesche, o non ne dà? Non basta questo? Certo che QE e CAC aumentano i costi, ma questo è solo uno dei tanti motivi per i quali bisogna sbrigarsi a uscire, e nemmeno il più grave. Gli uscisti da sinistra hanno comprato col nostro sangue tempo che hanno regalato al capitale.

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  4. Non ce l'ho fatta ad andare oltre il terzo capoverso

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  5. Numeri sparati a caso, mi vergogno di avere votato questi signori per anni.

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  6. E poi ci si chiede perchè l'Unità o il Manifesto o testate simili non dovrebbero fallire? Questa è la sinistra italiana, quella che dovrebbe difendere il lavoro.

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    1. Non sono d'accordo.
      Questa NON è la sinistra italiana.
      E' solo un ammasso di millantatori che proprio spacciandosi di sinistra sono funzionali al sistema.

      La sinistra italiana ha ben altri argomenti e di sicuro è antiliberista, antieuropeista e lotta per la sovranità popolare.
      Senza se, senza ma e senza tanti arzigogoli, per usare un eufemismo.

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    2. La sinistra che difende il lavoro e i ceti deboli? Beh, questa sinistra non e' certo il PD che sta smantellando la sanita' pubblica. I vecchi poveri non potranno nemmeno farsi un intervento alla cataratta; bell'esempio di politica di sinistra. Centinaia di prestazioni dovranno essere d'ora in poi pagati anche dai ceti deboli.
      Una volta almeno la sinistra obiettava ai critici dell'Italia vs. USA: "eh. ma noi armeno c'avemo er uelfeeeer".
      Adesso mi aspetto un attacco alle pensioni di reversibilita': sai le "risaie"....

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  7. Lo sconcerto e' grande, soprattutto oggi. Speriamo che altre discipline, fondamentali per il benessere delle persone come la medicina, non possano essere cosi' inquinate.

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  8. buon giorno , scusi Prof. nell'articolo Lunghini risulta scritto che noi abbiamo il 30% di competitività da recuperare verso la Germania e poi afferma che facilmente svaluteremo di 50% 60% subito perdendo altra competitività , non riesco trovare la formula matematica che descrive ciò , può per favore ricordarcela .

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    1. Se integri sull'intervallo di tempo indicato il differenziale di inflazione per la supercazzola prematurata e poi fai il valore atteso con scappellamento a destra viene effettivamente 58.73%

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  9. Io "Qualcuno dica qualcosa di sinistra"
    Cipputi: Proletari europei unitevi. Abbattiamo il capitalismo".
    Fritz: "Cipputi vivi in paese di parassiti, pulisci e poi ne parliamo"
    Cipputi"Ma siamo in UE, siamo tutti uguali".
    Fritz: "io più uguale degli altri".
    v
    Von Krupp:"Bravo Fritz, così si risponde. Però c'è Abdullah che c'ha bisogno... Che ne dici di aiutarlo vive in Germania".

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  10. Direi che Zingales, nella sua intervista su Repubblica di ieri, è stato piuttosto chiaro:

    Cosa dovrebbe fare l' Italia per sbloccare l' austerity di marca tedesca?
    «Di certo smetterla di elemosinare decimali da spendere a scopi elettorali rendendosi poco credibile. Dovrebbe invece iniziare una battaglia politica a livello europeo. Dire chiaramente che alle condizioni attuali l' euro è insostenibile. O introduciamo una politica fiscale comune che aiuti i paesi in difficoltà o dobbiamo recuperare la nostra flessibilità di cambio. Tertium non datur.
    Il rischio per gli italiani è quello di finire come la rana in pentola: se la temperatura aumenta lentamente non ha la forza per saltare fuori e finisce bollita. Il nostro Paese non cresce da vent' anni. Quanto ancora possiamo andare avanti? Certo, la battaglia per completare l' unione monetaria o scioglierla è tremendamente difficile».

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    1. Al di là del mio sarcasmo sui progressisti che si appiattiscono su Giannino (cosa antropologicamente preoccupante), su una nota più seria il fatto che la "sinistra" riceva lezioni di materialismo storico dall'Università di Chicago mi sembra veramente molto grave.

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    2. Ed anche qui il Prof. aveva previsto correttamente. Adesso vediamo se Renzi & C. avranno la forza ed il coraggio di iniziare lo smantellamento. Ad essere complottisti, se il concetto arriva sui giornali significa che ai loro coffee break se ne parla gia' da tempo.

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    3. Mi sono chiesto da almeno un paio d' anni, come Zinghy avesse potuto appiattirsi, anche se per pochissimo tempo, su un soggetto come Oscar e soprattutto, avendo letto molte cose che scriveva fin dal 2010, su un programma come quello di FPFID (anche visto ciò che scrive sopra, tutto giusto a parte il fatto dei 20 anni, che al più sono 19, anche se sono almeno 10 anni che ci dicono che sono 20 anni che non cresciamo, ergo sarebbero almeno 30).

      Uno dei principali obiettivi di Fermare il Declino era la riduzione del debito nazionale del 20% del PIL in cinque anni, la riduzione della spesa pubblica di almeno il 6% e la riduzione della pressione fiscale di almeno il 5%, oltre all'introduzione del federalismo, di una riforma dell'università, di liberalizzazioni e varie privatizzazioni.

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    4. Io mi ricordo all'inizio dei 90 la Rossanda lanciare strali contro OCSE e FMI... passano gli anni e arriva la sua intervistona ad Amato.
      Io non credo che siano fessi. Stupidi sì, ma fessi no. Sanno di aver perso la grande guerra (contro il capitale etc), ma hanno scoperto che anche se l'hanno persa, difendere l'ideologia del padrone (facendo credere che tutelano il proletariato, per salvare la faccia) garantisce l'esistenza e un pezzo di pane. Come diceva quel signore vendoliano, qualche giorno fa, riguardo al taglio delle indennità parlamentari? "Noi non siamo mica metalmeccanici!".
      E quando la storia li metterà da parte, un posticino proveranno comunque a trovarselo, al grido di "difendiamo il pluralismo e la democrazia" (trad. difendete i nostri stipendi). Da questo punto di vista continuano ad essere feroci avversari del mercato. Il mercato li avrebbe fatti fuori da tempo. Quindi puntano ai finanziamenti ottenuti tramite il collateralismo politico, unica loro fonte di sopravvivenza.
      Il ragionamento è estendibile a diverse altre entità, corpi intermedi compresi.

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    5. Ed è altrettanto preoccupante che in Confindustria non abbiano ancora capito il concetto di "semaforo verde" (vedi oggi Barisoni con Zingales)

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  11. Ma al di là delle "lievi" imprecisioni di Lunghini, quello che mi sconcerta è il non interrogarsi ( da parte di questi geni ) su come il nostro paese dovrebbe affrontare un eventuale e probabile smantelleranno dell'eurozona.
    Questi non considerano affatto l'ipotesi di un collasso dell'euro sistema.
    È solo parlare alle paure delle persone, come col prossimo referendum sulla deforma costituzionale.
    Tralascio cosa spesso sento per strada e negli esercizi commerciali.
    Nulla di nuovo, lo so.
    Ma ogni tanto lo sconforto sale insieme alla paura di quel che accadrà, e non per me ma per i miei nipoti.

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  12. Scusi prof, il momento è grave ma non serio: clicco sul link "il resto qui", scorro il testo della confutazione, vado ai commenti e… trovo Yanez! Mi sono ribaltato dalle risate!!

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    1. @Marco S.

      Nei commenti c'è pure un maestrino con la matita rossa che però non sa "sommare" le percentuali nel modo corretto. E pretende di correggere l'autore dell'articolo che invece i conti li sa fare eccome.

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    2. No, io non mi sono messi a ridere, perchè Pietro è un caso umano e chiaro di 'idiozia conclamata con auroflagellazione". Ci sono casi di troll diabolici, che sono irritanti e si nascondono, ma non si fanno male platealmente, lui no, e lo seguo da tempo, lui va a farsi flagellare e si mette nelle mani del carnefice e sceglie i blog dove come minimo prende schiaffoni.

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  13. Come una sorta di risposta immunitaria ho alzato senza accorgermene il volume in cuffia (BWV 825) e comunque non sono riuscito ad andare oltre il terzo paragrafo. Tuttavia da inguaribile ottimista ci vedo un aspetto positivo. Della definitiva scomparsa di rifondazione e di quei quattro peracottari che ancora ci stanno dentro non se ne accorgerà nessuno.

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  14. E vabbè, ma ditelo che è stato bocconiano e consulente di D' Alema, altrimenti non si capisce perchè è così, Lunghini!

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    1. "È membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei e ha ricoperto il ruolo di presidente della Società italiana degli economisti".
      (Wikipedia)

      Invece "la perdita di competitività nei confronti della Germania ora del 30%" senza meccanismi di aggiustamento o trasferimenti o una politica fiscale comune, ma anzi con l'obbligo di rispettare pareggio di bilancio e vincoli demenziali non ha conseguenze?

      "E qui riprendo le stime e la conclusione di Carluccio Bianchi i (che faccio mie)"
      C'è DAVVERO scritto così:
      "A partire dal governo Monti l’Italia non è più considerata un fattore di instabilità, ma un esempio da imitare."
      E c'è anche la foto in copertina sul Times (di fianco a quella di Berlusconi). Da non credere!

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    2. Interessante il documento, ma leggo a pag. 33:

      Il tasso di interesse a lungo termine è passato dal 9,6% (5,6% reale)
      del 1996 al 4,3% del 2013 (3% reale, nonostante lo spread ancora di
      275 pb); il costo medio del debito pubblico è passato dal 9% del 1996
      al 3,9% del 2013. Sommando gli scostamenti di ogni anno rispetto al
      valore del 1996, e depurando per gli effetti della riduzione strutturale
      dei tassi tedeschi, si ottiene un risparmio medio annuo pari a circa il
      3% del PIL, corrispondenti ai valori correnti a circa 50 miliardi di euro
      l’anno.
      Il punto è che i tali risparmi sono stati dilapidati dalla classe politica:
      anziché utilizzarli per investimenti in infrastrutture o capitale umano o
      per ridurre la tassazione sul costo del lavoro, sono stati destinati alla
      spesa improduttiva: gli anni successivi alla decisione di partecipare
      all’UME (1996-97) si possono quindi considerare “un decennio
      perduto”.


      Intanto proporrei di rileggere questo lavoro di Alberto.

      Poi metterei un punto fermo con il dato del costo del cosidetto servizio del debito, che guardando il grafico a barre del DEF di aprile 2016, pag. 22 (ho scaricato il grafico per apprezzare i dati) che è stato dal 1999 incluso (ISTAT) 6,3-6,2-6,0-5,5-5,0- intorno al 4,9 medio fino al 2014 (e qui sarebbe da approfondire i dati visto che l' evoluzione del PIL negli anni 2012; 2013; e 2014 è stata negativa)ergo il costo medio del debito è stato superiore almeno al 5% e nel 2013 era al 5% e non al 3,9%, quindi quel 3% di risparmio medio dal 1996 è inferiore dell' 1,1% almeno, arrivando all' 1,9% cioè teoricamente pari a 50:3x1,9= 31 miliardi circa. Ma io mi chiedo, guardando alla curva del documento di Bianchi, come fa ad ipotizzare che il dato medio di risparmio sia da calcolare prendendo il dato del '96, visto che il costo del debito già era in forte decremento dal 1993 quindi ben prima del 1996, e quindi fuori dallo SME, portata dal 13% sul PIL al 9% del '96.
      Cioè, si potrebbe ipotizzare che anche senza rientrare nello SME nel '96, il costo del debito sarebbe comunque arrivato al 5% azzerando praticamente qualsiasi ipotetico risparmio. E a fronte di questo immaginario risparmio (ricordando sempre il divorzio del 1981), che confuta a mio avviso a livello logico i discorsi propri di Giannino e Boldrin, almeno quelli che ricordo, quali perdite abbiamo subito con l' euro, lo sappiamo qui tutti.

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    3. Dopo che l'ho letto ho trovato la causa di tanti eventi accaduti nel recente passato.

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    4. Trovo più elegante: "Dopo averlo letto...". Si comincia scrivendo così, e ci si ritrova sul sito dei Talpei!

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    5. @Alberto, hai un minuto uno per spiegare a noi OUT il significato del sito di Talpei? Condivido la correzione che hai proposto, ma non capisco il resto.
      Risposta (chiamata): No. (spero di sbagliarmi...)

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    6. @Nat: ": x" è venuta una bellissima bocca cucita sulla verità: il Talpeo.
      P.S.: argomentum ad divortium tra Z e B. Ma il copione chi gliel'ha scritto?

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  15. Imperizia, imprudenza e negligenza, a cui aggiungo anche il dolo. Se fosse un medico sarebbe sotto processo per omicidio preterintenzionale. E sarebbe anche stato sospeso dall'ordine...

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  16. La sensazione che l'euro sia una fregatura e l'Europa pure (per l'Italia, per altri, invece, un colpo di fortuna) sta diffondendosi sempre più, e mi fa infinita tristezza vedere che i puntelli vengano dalla Sinistra, che pare sempre più un aggettivo piuttosto che un sostantivo.
    Nei disastri biblici descritti, a un certo punto non gliel'ho fatta. Quando dice " Come conseguenza di tutto ciò, la caduta del Pil dell’Italia sarebbe pari a circa il 40% nel primo anno e al 15% negli anni successivi per almeno un triennio.[fonti: ignote]", mi sono chiesto, ma perchè non tiene conto che un meteorite in quel triennio, se molliamo l'euro, investirà la Terra disintegrandola? Già che le spara a caso, mettiamoci anche che so, le cavallette, no, sempre di moda, o qualunque altra catastrofe passi per la mente, giusto per non farci mancare nulla.
    ALMENO un triennio, dice poi, perchè se qualcuno in questa catastrofe post atomica aveva speranze, una fiammella... no, zero, spegne anche quella. Strano non citi l'apertura del primo Sigillo, se molliamo l'euro (Apocalisse 6,1).

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    1. Ha rifatto i conti, già catstrofici di CSC (- 30% PIL-DOCUMENTO SECRETATO, NON SI TROVA).

      Del patrimonio delle famiglie IL SOLE 24 ORE (- 30%).

      E poi arrivano le 7 piaghe, sempre IL SOLE 24ORE.

      Evidentemente, questo articolo di Lunghini, rende palese che la paura è aumentata tra coloro che amano più l' euro che il loro paese e soprattutto la verità, perchè la cosa più evidente, al di là di ogni altra considerazione, è che non portano uno straccio di studio scientifico a sostegno.

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  17. Scusate l'ingenuità e l'ignoranza, ma qualcuno mi può spiegare che gioco gioca il manifesto e perché lo gioca?
    A me pare che il bersaglio dell'articolo fosse il referendum sulla deformazione costituzionale. Se ho ragione, il manifesto è stato arruolato nell'armata di disinformazione e produzione di paura che grande finanza, potenze straniere europee e non e pupattoli loro locali stanno mettendo in piedi.

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    1. @pensieriprovinciali

      Esatto. Hai ragione. Si vedano gli inizi di questo blog per antiche e solide conferme (con confessioni esplicite, tra l'altro, di stare consapevolmente orientando il dibattito).

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  18. Una specie di don Ferrate alle prese con la peste questo Lunghini: il binomio Manifesto - RC fa una gran figura a pubblicarlo. Del resto se quelli di RC hanno "sinistra europea" nel loro logo un motivo ci sarà.

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    1. Anche don Ferrante non credeva al contagio della peste ma poi.....

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  19. "Essere di sinistra è attenersi alle proprie competenze".
    Dio ti benedica.

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    1. Se Dio non lo amasse, come avrebbe potuto fare tutto quello che lui ha fatto? (semi-cit. The Kingdom of Heaven, 2006, R. Scott)

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  20. Magra consolazione, almeno non si scrive che se l'Italia fosse stata fuori dall'euro, sarebbe stata invasa dalle armate della Repubblica Popolare Cinese. "forse sarebbe stato meglio non entrare", chissà, "forse". Cosa ancora dovrà accadere per togliere quel "forse"?

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  21. Si fa presto a dire "Lunghini", in realtà i contenuti dell'articolo sono per lo più ricavati in copia-incolla dal lavoretto più ampio (ed altrettanto privo di riferimenti alle fonti di dati) di Carluccio Bianchi, citato nell'articolo stesso e reperibile all'indirizzo http://www.lincei.it/files/documenti/Bianchi%20Lincei-MI-marzo2014.pdf
    Il suddetto lavoro insiste del pari sull'opportunità di non uscire dall'euro, ma quantomeno aggiunge che non sono soluzioni nemmeno la svalutazione interna ne la "svalutazione fiscale". quest'ultima, se capisco, è l'idea di ricavare da aumenti dell'IVA e/o tasse sulla proprietà e/o da una sorta di patrimoniale qualche risorsa per abbattere il cuneo fiscale dato da IRAP e contributi sociali. Pertanto sarebbe ncessario "...modificare l’architettura istituzionale europea, procedendo verso una maggiore integrazione fiscale e soprattutto l’attivazione di una politica fiscale comunitaria, basata su un adeguato bilancio federale e strumenti di politica fiscale (trasferimenti) e finanziaria (Eurobond) in grado di supplementare le politiche fiscali nazionali...". Ovviamente non viene detto come addivenire a tale auspicato rovesciamento di dinamiche politiche, non esistendo alcuna concreta prospettiva in tal senso, a prescindere dal considerarla auspicabile o meno.
    Sempre nel lavoro di Bianchi, l'elenco dei "mali" italiani è quello ben noto (piccola dimensione imprese, inefficienza PA e sistema giudiziario, etc. etc. etc.) che a suo tempo ha indotto molti (me compreso) a ritenere salvifico il "vincolo esterno" che, mercè la scelta fra nuotare od affogare, avrebbe dovuto indurre i più a redimersi e svolger meglio il proprio ruolo. Essendo oggi evidente che ciò, indipendemente dall'essere più o meno antidemocratico, comunque non ha funzionato, resta da capire perché la "sinistra" insista tanto in tale vicolo cieco.
    Rileggendo C.Rosselli in "Socialismo liberale", apprendo che allora (1929) si dava per scontato che le varie dirigenze marxiste sapessero già da tempo essere irrealistica la "legge della caduta tendenziale del saggio di profitto" ma vi insistessero per il potere di coinvolgimento delle masse che essa consentiva. La Guerra e Yalta hanno evidenziato la lungimiranza dell'insieme. Analogamente oggi l'adesione all'idea del vincolo esterno può essere stata motivata in base a prospettive (o meglio speranze) di "ammissione alla stanza dei bottoni". L'esperienza odierna e quella del secolo passato mi paiono accomunate dall'aderire oltre ogni ragionevolezza nelle adesioni ad idee conformate in guisa di "pilota automatico". Mi chiedo chiedo quindi se nel DNA delle sinistre più o meno marxiste (od ex, o post), non vi sia una qualche carenza interiore di saldezza morale, per cui diviene troppo arduo il valutare liberamente di volta in volta ciò che è bene e ciò che è male, derivarne scelte che inevitabilmente scontentano qualcuo, ed assumersi le conseguenze di ciò. Se tale ipotesi ha un minimo di fondamento, diviene ovvio il cercare sempre qualche pilota automatico, meglio se ammantato di autorità e mistero da proporre al popolino, che sollevi dall'onere della propria libertà.

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    1. Riletto ora il Rosselli, mi rendo conto di aver troppo semplificato nel riprendere gli argomenti a memoria, anche se il dubbio finale che esprimo resta lo stesso. Quel che era dibattuto già ad inizio '900 non era semplicemente il particolare della caduta tendenziale del saggio di profitto, ma più in generale l'intero impianto deterministico. In ogni caso "...che importavano il determinismo fatalistico, la erronea visione apocalittica...quando Marx...lanciava l'annuncio dell'imminente trionfo? Quale pace, quale certezza dava il suo linguaggio...le nuove supposte verità si tramutarono in dogmi...le masse si impadronirono della parte più caduca, antiscientifica...e ne fecero altrettanti canoni di fede che era peccato grosso discutere...(etc.)..." (pagg 17-18 edizione Einaudi 2009).
      Evidente il parallelismo con le "verità" del potere salvifico del libero mercato e del vincolo esterno: chimere attraenti perché semplificatrici, utili ad allontanarsi dal peso di responsabilità difficili da sostenere.
      Confermato allora il dubbio sulla possibile carenza di fibra morale, leggibile nel bisogno di una qualche buona novella esterna, in ampi settori politici, che ad un secolo di distanza ripercorrono le medesime vie dirette verso la sconfitta.
      Difficile comunque resistere alla tentazione di citare qualcos'altro da pag. 62, ove è sufficiente sostituire "materialismo storico" con "liberismo":
      "...Nei periodi dinamici ci si avvede quanto illusoria e fatale sia la pretesa di voler seguire il filo conduttore fornito dal materialismo storico. Una vera condanna all'impotenza. L'azione richiede tempestività, intuizione, adattamento, creazione. Il concreto processo storico, così come lo delineano i cultori del materialismo storico, è una storia non vissuta, una storia a posteriori, una storia da professori...".

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  22. Non risulta da nessuna parte che in Hotel California si dica "Forse sarebbe stato meglio non entrare". Il protagonista entrando fa invece questa considerazione:
    And I was thinking to myself
    'This could be heaven or this could be Hell'
    Mentre il verso finale relativo alla impossibilità di andarsene dice:
    You can checkout any time you like
    But you can never leave!
    Però la California negli anni 70 e il successo di una rock band come gli Eagles non è che fossero circostanze che producevano miseria e disoccupazione :)

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  23. Paragonare l' euro ad una droga mi sembra corretto. Nel finale quando cita Hotel California. "Sarebbe stato meglio non entrare ma e' impossibile uscire". Credo che abbia chiaro il problema, tema le soluzioni e gli e' impossibile ammettere di aver sostenuto 30 anni di caz... imprecisioni. Lievi. E' un vecchio trombone che non ha capito che la sua musica, oramai, sta volgendo alle battute conclusive. Dobbiamo avere pieta' di lui?.-

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  24. Caro Prof. Bagnai, il vero problema secondo me in questa storia è che alla maggior parte delle persone non piace mai ammettere di essersi sbagliata. Anche davanti a prove schiaccianti, piuttosto che ammettere l'errore, continua a credere e autoconvincersi del contrario della realtà. Questo perché tutti noi in fondo crediamo di essere in possesso di una sorta di capacità di giudizio e di valutazione delle cose e delle persone innata, per cui ciò che ci piace, ciò in cui crediamo o per cui tifiamo, è di per se stesso giusto, vero, indiscutibile criticamente. Siamo così spinti ad ignorare la ragione, a prendere per buono solo ciò che conferma le nostre impressioni e a trascurare o negare tutto il resto. Tutti ciò per dire che è inutile sprecare tempo con quella piccola schiera di persone che sostengono il falso in modo consapevole e strumentale. Secondo me la maggioranza della gente crede nell'euro e nell'europa unita in modo inconsapevole ed è essenzialmente per orgoglio che è restia ad abbandonare la propria idea. Devo dire però anche che paradossalmente l'esempio dell'hotel california è perfetto! Cos'è infatti questo euro e questa unione europea se non un incantesimo, un'illusione, un sogno dal quale non vogliamo destarci?

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  25. Leggendo l'articolo, come primo impatto mi ha assalito la tristezza, visto che "da giovane" ero un fan di Lunghini e ricordo che avevo letto e riletto "L'età dello spreco". Poi mi è sovvenuto che, in fondo, sono stato pure dalemiano, quindi alla fine supererò anche questo trauma...

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    1. @Piero, ego te absolvo a peccatis tuis in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen

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  26. OT, segnalo https://www.indiegogo.com/projects/piigs-debunking-eu-austerity-greece-europe#/

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  27. OT

    Dalla quarta di copertina de "La questione nazionale alle soglie del XXI secolo. Note introduttive ad un problema delicato e pieno di pregiudizi" di Costanzo Preve, 1998.

    -

    L'odierna globalizzazione capitalistica, che è in realtà una rimondializzazione imperialistica con caratteri ricorsivi e polientrici, costringe a ripensare ed a ridefinire la tradizionale "questione nazionale". La nazione, questa contrastata e problematica identità ad un tempo etnica e statale, appare oggi contraddittoriamente come una realtà impotente e priva di sovranità monetaria e statuale, e come un legittimo centro di resistenza culturale allo sradicamento ed alla americanizzazione forzata del pianeta.

    A differenza dell'americanismo, che è un legittimo e positivo carattere identitario della comunità culturale degli USA, l'americanizzazione è l'involucro culturale di un pianeta omogeneizzato dal consumo capitalistico ed impoverito nella sua ricchezza storica e culturale. Purtroppo è spesso la cosiddetta "sinistra", orfana di miti identitari e tradizionalmente nemica della "questione nazionale", ad assumere il ruolo di battistrada e portabandiera di una americanizzazione grottesca e priva di reali motivazioni culturali.

    Questo saggio si pone in opposizione a questa tendenza culturalmente nichilistica. Contro ogni provincialismo, localismo, razzismo comunque mascherato, occorre saper coniugare una visione culturalmente cosmopolita e politicamente internazionalistica con un riconoscimento onesto della legittimità della difesa delle culture nazionali, elemento di ricchezza e non di arretratezza per una nuova cultura mondiale universalistica che resta auspicabile e possibile, ma che certo non avrà nulla a che vedere con l'attuale americanizzazione.

    -

    Mi è arrivato questa mattina insieme ad altri suoi tre libricini degli stessi anni. Non so se qui era già noto, ma per me Preve è stata una dolce scoperta degli ultimi giorni.

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  28. Una sintesi della forma mentis della destra, l'interesse individuale e' sempre legittimo, Stirner docet

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  29. prof, basta con questi articoli di fin troppo bassa schiatta: mi provocano aria.....

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  30. La Svizzera respinge i lavoratori italiani!!!
    Ma alla loro fabbriche servono i nstri operai...

    Come al solito ci sono due aspetti non considerati dalla stampa italiana:
    1- raccontano la storia solo da questo momento, come se all'improvviso gli svizzeri fossero razzisti (lo sono sempre stati...). Perchè gli italiani vanno a lavorare li? Perchè qui non c'è lavoro. E perchè non c'è? Per sfiga? Oppure la nostra classe politica (di cui siamo responsabili)ha fatto in modo che fosse così? Il PdC Monti dichiarò:"stiamo distruggendo la domanda interna...per riequilibrare i nostri conti con l'Estero". Ed è colpa degli svizzeri se abbiamo distrutto i nostri posti di lavoro per mantenere l'euro (che loro non hanno...)? E adesso vogliamo mandare i nostri operari a rubare il posto di lavoro agli svizzeri??? Cazzi nostri!
    2- Se non ci fossero gli operai italiani, allora la manodopera sarebbe scarsa, di conseguenza si alzerebbe il suo prezzo (salari). E sarebbe meno "sprecata" forzando la mano agli investimenti di capitale. Forse la nostra manodopera serve solo ai capitalisti svizzeri, non certo alla classe operaia. Quindi di cosa si stupiscono?

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    1. Il referendum in Canton Ticino ha solo una valenza politica. Parliamo di una zona con disoccupazione pari al 3-4%, di fatto nessuno porta via il lavoro a nessuno, perchè tutti sono occupati e lavorano. E' che loro sono i terroni della Svizzera, e con chi se la prendono? Con quelli che per loro sono i terroni, cioè i lombardi (solo gli inuit non sono a SUD di qualcuno, ritengo).
      Probabilmente volevano solo mettere nero su bianco il loro razzismo, non credo avrà alcuna valenza e alcun seguito concreto.

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    2. Però calmierano i salari verso il basso.

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  31. Professore nell'ultima riga del suo articolo è sbagliato il link >> e ho potuto rispondere alla chiamata solo in ritardo...)<<

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    1. Il link è a questa pagina:

      http://www.brilliantclassics.com/articles/p/pergolesi-cantatas-and-concertos/

      Non metto il link attivo perché più di una volta ha rimandato anche me ad altra pagina.
      Tanto per evidenziare il senso della frase del prof.

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    2. C'è effettivamente qualcosa di strano. Dopo lo sciadobanno un'altra testa di cavallo!

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    3. Ho messo il link a un altro disco, il primo, e ora funziona. Bò...

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    4. È un periodo "sfortunato".
      Vediamo se funziona questo dibattito su matrimoni cattivi e separazioni catastrofiche avvenuto oggi tra Barisoni e Zingales.
      Dal min. 18 al min. 38 circa.

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    5. Anche il secondo link è stato hackerato. La cosa è inquietante.

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    6. Sembra un problema del sito di BrilliantClassic.
      Mi ha rimandato ad altro sito.

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    7. In questo momento da PC su connessione 3G non mi rinvia altrove, vedo la pagina di Brilliant.

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    8. Invece io su 2 PC distinti e distanti connessi a rete fissa vengo rimandato su tale citizensgold.com
      Ora, prima qualche volta vedevo Brilliant.

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    9. Se la situazione è questa, facciamo un video di ogni video critico, per archivio, e lo teniamo per future esigenze, come si fa per le specie in via d'estinzione!

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  32. OT.
    Con tutto quello che e' successo su Twitter in questi anni, perche' non fare un 15 minuti di "Mean Tweets" durante Goofy 5. Tweets riguardanti l'euro e tutto quello che orbita attorno.

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  33. Evidentemente sto tizio è stato ibernato dal 2011 fino a ieri.
    Neppure lo sfiora che nel frattempo sia successo qualcosa, che le posizioni del mainstream si siano rapidamente evolute, persino lo stridore sempre più assordante delle unghie di Zingy e Stiglitz in arrampicata libera sui proverbiali specchi lo lascia inerte. Uno sveglio, non c'è che dire, il suo posto con l'ultimo giapponese dell'isola se l'è guadagnato.

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  34. OT - Osservando il calendario di Dicembre si vede che Santo Stefano cadra' di lunedi'.
    In TDE si ipotizza une delle condizioni temporali ideali per l'uscita (cioe' la coincidenza con un fine settimana lungo, per poter procedere alla necessaria chiusura di alcuni giorni delle banche).
    In TDE si osservava anche che se la chiusura fosse coincisa con la fine dell'anno allora tutto sarebbe stato ancora piu' semplice....
    Basterebbe quindi annunciare martedi' 27 Dicembre il lieto evento, rassicurando al contempo gli Italiani che le banche saranno di nuovo aperte lunedi' 2 Gennaio (con i bancomat gia' pieni di lire, cioe' di vecchie banconote 'euro' con una punzonatura o una stampigliatura indelebile '£ Lira £').
    La transizione verrebbe anche politicamente favorita da una vittoria schiacciante del NO (ormai sappiamo che il referendum si terra' nello stesso mese di Dicembre) e da un conflitto aperto con la EU in occasione della approvazione della legge di bilancio 2017 (legge di stabilita').
    Come direbbe un mio caro amico, "di questi tempi sognare un po' male non fa".

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    1. Purtroppo in prossimità di ogni ponte mi auguro quanto dici.
      Ma come diredde un mio di amico: "chi vive sperando, muore caga..."

      Se dovesse vincere il NO ci sarebbero secondo me 8 scenari:
      1. dimissioni con nuove elezioni: vittoria del m5s con avvento della troika
      2. dimissioni con nuove elezioni: vittoria del m5s con alleanza di scopo con LN per IaltExit
      3. dimissioni con governo tecnico di stampo Montiano
      4. non dimissioni, proseguimento con le politiche attuali e sconfitta inevitabile nel 2018
      5. non dimissioni, cambio totale di paradigma con ItalExit. Maggiori possibilità nel 2018 (ma vallo a spiegare agli altri...)
      6. non dimissioni, proposta referendum uscita UE per tirare avanti fino al 2018 sperando in un voto (orientato opportunamente) per non uscire.
      7. non dimissioni, si tira avanti finchè si può sperando che qualcun altro esca dalla UE (Francia, Austria, Germania, ecc) in modo da giustificare l'uscita e prendersi i meriti di una eventuale crescita.
      8. non dimissioni, si tira avanti finchè si può e poi fuga spudorata all'estero dove non c'è l'estradizione.

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    2. Oggi mi sono svegliato di buon umore perciò voglio sognare con te. Leggiamoci questo articolo in cui De Benedetti scarica il nostro pontifex.

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    3. Anche De Benedetti legge Bagnai.
      Leggendo l'intervista si ha netta la sensazione dell'imminente svolta.
      Con tanto di confessione modalità "io l'avevo detto" a.d.2016.

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  35. Scusate se intervengo ancora. Vorrei tanto far vedere ai LUNGHINI perle come questa, per fargli capire dove ci hanno portato, con la loro accondiscendenza ai servi della finanza internazionale:
    https://twitter.com/Darktiv/status/780453740394455040

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  36. OT. Interessante come questo saggio di Nassim Tabel, "The intellectual yet idiot" https://medium.com/@nntaleb/the-intellectual-yet-idiot-13211e2d0577 permetta di vedere la piddinità italiana come caso particolare e locale di un atteggiamento culturale e politico globale.
    "The IYI pathologizes others for doing things he doesn’t understand without ever realizing it is his understanding that may be limited. He thinks people should act according to their best interests and he knows their interests, particularly if they are “red necks” or English non-crisp-vowel class who voted for Brexit. When plebeians do something that makes sense to them, but not to him, the IYI uses the term “uneducated”. What we generally call participation in the political process, he calls by two distinct designations: “democracy” when it fits the IYI, and “populism” when the plebeians dare voting in a way that contradicts his preferences. "

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  37. “coloro i quali oggi sostengono di voler lottare per cambiare l’Unione dall’interno dovrebbero occuparsi di miracolistica, non di politica”
    Citazione da un articolo di Emiliano Brancaccio appena apparso su Micromega.

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    1. Stamattina piu' del 75% dei banchi dei mercati comunali di Roma (compreso quello 'der Tufello') erano chiusi per la manifestazione contro la "Direttiva Bolkenstein" (pare che per applicare 'finalmente' la direttiva dei tempi di Prodi presidente EC si vogliano ora ritirare le licenze comunali e riassegnarle con asta europea).
      Mentre facevo la spesa in uno dei pochi banchi aperti una vecchietta ha chiesto ad alta voce "Ma perche' so tutti chiusi, ma chi e' sto Bolkenstein, che ce vonno chiude er mercato?"
      Sono stato tentato di dire "ce lo chiede l'Europa", poi ho desistito.
      Ecco, per esempio, di fronte a cose del genere, c'e' qualcuno sano di mente che possa ancora pensare di "riformare dall'interno" questa schifezza di EU quando la distruzione del tessuto economico locale e' ormai arrivata al livello dei mercati rionali?

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  38. Il Lunghini che conosco io (ovvero, il mio gommmista di fiducia) mi disse una volta. Lo sai quali sono le tre cose più faticose ? Al terzo posto, correre sulla sabbia; al secondo posto, cercare di raggiungere uno che corre più veloce di te; al primo posto, parlare con chi non capisce.

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  39. Aggiungerei anche i turbamenti di De Benedetti pare che si sia "rifardito" sulla globalizzazione hahahahahaha
    P.s. ora chi glielo va a dire ai familiari di coloro che hanno perso la vita a causa dei loro errori??

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  40. Prof. da circa mezz'ora non si riesce proprio ad entrare né in quella principale, né in nessun'altra pagina di a/simmetrie.org
    Ad es.: "The requested URL /chi-siamo/ was not found on this server. ... The requested URL /sostienici/ was not found on this server.".
    Dobbiamo iniziare a preoccuparci?

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  41. Risposte
    1. Anvedi la liretta.
      'na montagna de derivati pe' du spicci.

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  42. Letto articolo, replica e controreplica. Avendo appena terminato di leggere Sei lezioni di economia di Cesaratto spenderei una parola per il povero pesce rosso che, condannato dai pochi secondi di durata della sua memoria, riscopre la sua boccia ad ogni giro e vive felice in una per lui infinita palla di vetro. Poverino che vita grama,che grama vita.
    1...2...3.....4
    Resta naturalmente aperta la questione della durata della memoria del pesce rosso.

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