domenica 15 maggio 2016

Keynes, Draghi, Gollum, e i tassi negativi



(...scritto a 30000 piedi, da dove si vede più lontano...)


Come forse starete vedendo, sui media di regime è tutta una scoperta dell’acqua calda. Il Sole 24 Ore, il Corriere, la Stampa, scoprono quello che qui da sempre ci siamo detti: che il surplus tedesco più che dimostrazione di virtù è causa di problemi; che il debito privato, non quello pubblico, è origine della crisi; che curare il debito pubblico con l’austerity trasforma una situazione fisiologica in una patologica. Insomma: tutto quello da cui siamo partiti, parola per parola, viene oggi dato come assodato, come “mainstream”, da persone che spesse volte ci hanno denigrato, singolarmente o collettivamente, per averlo detto quando c’era ancora qualcosa da salvare.

Naturalmente nessuno è disposto a fare per primo l’ultimo passo, vale a dire che siccome solo la crescita potrebbe risolvere i nostri problemi, e siccome l’euro è nemico della crescita, perché la svalutazione interna (taglio dei salari) imposta dalla rigidità del cambio condanna alla deflazione, condizione necessaria per uscire dall’impasse è superare il sogno di una moneta imperiale ed evolvere verso un sistema monetario più flessibile.

Faranno questo ultimo passo quando sarà loro chiesto di farlo.

Noi, intanto, possiamo guardare avanti.

Per rendervi più agevole questo compito, e aiutarvi a perdonare chi con le sue menzogne ha distrutto un paese, vorrei oggi con voi allargare le prospettive, facendovi leggere qui quello che fra un anno leggerete sul Financial Times.

Avrete visto le polemiche fra un certo establishment tedesco e Draghi, accusato di fare politiche troppo espansive, di praticare tassi di interessi troppo bassi. Certo, al creditore tedesco i tassi di interesse troppo bassi danno fastidio, anzi, fanno paura, e questo per due motivi. Il primo è che tassi nulli o negativi compromettono la redditività del sistema bancario. Se le banche devono pagare la Bce quando depositano presso di essa liquidità in eccesso, e al contempo devono pagare i propri clienti affinché questi accettino prestiti (cioè si indebitino), capite bene che fare il banchiere non conviene più molto. Il secondo è che il sistema previdenziale tedesco ha un secondo pilastro basato sulla capitalizzazione. Con tassi di interesse bassi, se non negativi, i fondi non sono in grado di assicurare le prestazioni promesse ai risparmiatori/pensionati. Questa cosa, in un paese dalla demografia non florida, rischia di essere devastante, e, come qui sappiamo da tempo, a livello di istituzioni europee (cioè tedesche) la consapevolezza di queste dinamiche è piena.

Draghi ha risposto una cosa molto giusta: i tassi di interesse sono bassi perché non c'è crescita e la produttività langue. Tradotto: se non crei valore, non puoi distribuirlo né come reddito da lavoro, né come reddito da capitale (interessi). Naturalmente Draghi omette un passaggio, anzi due: il primo è che il valore non si riesce più a crearlo perché con cambi intraeuropei rigidi a una situazione di crisi non si può rispondere che creando disoccupazione (se le imprese del Sud non abbassano i prezzi chiudono, ma per abbassare i prezzi devono tagliare il “costo del lavoro”, e per convincere i lavoratori ad accettare questo passaggio normalmente occorre licenziarne un po’: motivo per il quale ovunque si fanno riforme che precarizzano il lavoro). Il valore si crea lavorando, l’euro impone la disoccupazione come risposta alle crisi, l’euro distrugge valore, e quindi i creditori in euro non devono lamentarsi.

Tanto più che (e questo è il secondo passaggio) le élite tedesche questo sistema lo hanno voluto nel loro interesse, e proprio per tutelare il valore del loro risparmio. La rigidità del cambio intraeuropeo aveva diverse dimensioni (da quella simbolica a quella commerciale a quella politica), ma la più importante era certamente la dimensione finanziaria: il cambio fisso serviva a rendere “credibili” i paesi del Sud, cioè a evitare che in caso di crisi la loro valuta fisiologicamente cedesse, ledendo l’interesse dei creditori. Insomma: il cambio rigido verso il Sud, e sottovalutato per il Nord, è servito al Nord non solo ad accumulare crediti verso il Sud, ma anche e soprattutto a difenderne il valore. L’euro non solo ha causato, come ormai è evidente, gli squilibri intraeuropei, ma è servito anche e soprattutto a difendere la posizione patrimoniale di chi ne aveva beneficiato, il quale ora, però, dato che il gioco si è spinto troppo in là, comincia a patirne anche lui le conseguenze.

Vedete, qui il discorso merita di essere ampliato un po’. Quando si parla di “leggi” economiche lo si fa (o lo si dovrebbe fare) con la consapevolezza che l’economia è una scienza sociale, non una scienza naturale. La legge di gravità non ammette eccezioni ed agisce in modo piuttosto cogente: se all’aereo che mi trasporta si stacca un’ala, è certo che voi questo post non lo leggerete. L’energia potenziale si trasforma in energia cinetica appena le viene consentito di farlo, portando un corpo verso una nuova situazione di equilibrio, mentre gli equilibri economici, come ad esempio quello negli scambi fra paesi, possono essere alterati a lungo da decisioni politiche, che possono trovare consenso, nonostante siano contro la “natura” economica, per diversi e complessi motivi sociali, culturali, antropologici. Solo che poi, alla fine, la razionalità individuale fatalmente deve sottostare alle regolarità empiriche collettive, che immancabilmente frustrano i tentativi individuali di violentare la natura economica.

Vi ricordate la proposta di Keynes a Bretton Woods?

Era una proposta molto razionale: i paesi creditori (cioè detentori di posizioni nette sull’estero positive) avrebbero dovuto pagare, anziché percepire, un interesse sui propri crediti. Una proposta che, come vi ho spiegato in due libri e innumerevoli post, e come meglio di me hanno chiarito Fantacci e Amato, aveva una razionalità economica intrinseca. Lo scambio avviene nell’interesse delle due parti. Il paese esportatore trae beneficio dal fatto che il paese importatore acquisti, e quindi nel momento in cui finanzia quest’ultimo non fa un favore solo a lui: fa un favore anche a se stesso. Dato che la finanza internazionale fa comodo a entrambi, è giusto che entrambi la paghino. Non solo: tesaurizzando i propri crediti internazionali per percepire su di essi un interesse positivo, il paese esportatore esporta anche disoccupazione e deflazione (Draghi rimprovera anche questo ai tedeschi: se il denaro costa poco, dice lui, è perché la Germania risparmia troppo). Se il creditore internazionale pagasse un interesse negativo sui suoi crediti, sarebbe invogliato a spenderli per l’acquisto di merci altrui, favorendo un riequilibrio degli scambi esteri. In tal modo, promuoverebbe la crescita dei paesi più deboli.

Una finanza più equilibrata per un mondo più equilibrato richiede una simmetrica penalizzazione degli squilibri finanziari internazionali.

Questa idea così semplice, purtroppo, non fa comodo a chi sa di essere destinato al ruolo di esportatore, cioè di creditore, il quale quindi naturalmente si oppone. Al tempo di Bretton Woods gli Stati Uniti si opposero alla proposta di Keynes, e oggi, qui da noi, la Germania si oppone a spendere il suo surplus per rianimare il circuito economico europeo.

Vedete però il paradosso? Alla fine l’economia si vendica.

I creditori esteri si sono rifiutati di costruire un sistema in cui, per prevenire gli squilibri, fosse loro chiesto di pagare un tasso di interesse negativo, e ora, a valle della creazione di enormi squilibri, la situazione qual è? Ma semplicemente quella che i creditori hanno disperatamente cercato di evitare: si ritrovano a percepire tassi di interesse nulli o negativi sul loro “tessssoro”. La ZIRP (zero interest rate policy) è l’unica possibilità per tenere insieme un sistema nel quale si sono accumulati squilibri finanziari enormi. Se la si abbandonasse, le posizioni debitorie a fronte del “tesssssoro” diventerebbero insostenibili, e i simpatici Gollum transalpini si troverebbero comunque con un pugno di mosche in mano. Loro se la prendono con Draghi, ma, oggettivamente, Draghi non può fare altro (se non andarsene, cosa che legittimamente non vuole fare).

Spettacolare, no? Keynes, cacciato dalla porta, è rientrato dalla finestra!

Rientrato, ma, aggiungo, non in ottima forma. La differenza fra quello che voleva lui e quello che si sta verificando dovrebbe essere chiara. Lui voleva che i paesi forti, penalizzati da un tasso di interesse negativo sui loro crediti, venissero incentivati a spendere nei paesi deboli. I tassi negativi odierni invece si applicano a tutti: ai forti e ai deboli. Alla fine quindi essi servono per lo più a incentivare i paesi (e in generale gli agenti economici) deboli ad assumere nuovi debiti per rilanciare l’economia. Stiamo trasformando l’Eurozona in un posto in cui la banca ti paga perché tu ti indebiti: è così che è nata la crisi dei subprimes (come saprete), ed è così che stiamo risolvendo la crisi europea. Se il pensionato tedesco si preoccupa non ha torto. Peccato che questo sia il sistema che la Bild gli ha insegnato ad appoggiare politicamente! Tu l’as voulu, Hans Maier...

Quanto sarebbe meglio evolvere verso un sistema monetario maggiormente flessibile, come del resto sta facendo il resto del mondo, e come chiede il chief economist del Fondo Monetario Internazionale? Certo, nelle condizioni attuali ci sarebbe qualche mal di pancia da gestire: chi per tanti anni ha beneficiato del sistema, sarà riluttante a pagare la sua parte del conto, sotto forma di svalutazione dei propri crediti esteri. Succede sempre così: l’economia, alla fine, penalizza chi si è indebitamente avvantaggiato. Ricordate i mutui in ECU? Costavano poco, i tassi erano bassi, la rata era stabile perché eravamo agganciati allo SME... Ma quell’aggancio, che faceva bene al debitore, faceva male ad altri: le imprese esportatrici, ad esempio. Il debitore di questo non era consapevole, e se lo era se ne infischiava. Alla fine il mercato pareggiò i conti: chi aveva pagato tassi bassi si ritrovo una rata alta, e chi aveva accettato tassi alti (indebitandosi in lire) non subì perdite in conto capitale. Il pensionato tedesco che oggi si lamenta è, ahimè, nella stessa situazione, e i suoi mal di pancia li capisco. Ma tanto lì dobbiamo andare a parare, allo smantellamento del sistema, perché, come la storia che vi ho raccontato dimostra, alle leggi dell’economia si può sfuggire per un certo tempo, ma non per sempre. E più il tempo passa, più il contesto politico si degrada, e l’acredine si accumula, rendendo più arduo il componimento pacifico degli squilibri.


(...e naturalmente il componimento pacifico degli squilibri è impedito anche da un'altra cosa, ma inutile insistere: come vi ho detto, quello della menzogna è un problema che si risolverà da sé, come vi avevo preannunciato, e come state vedendo...)

107 commenti:

  1. "Faranno questo ultimo passo quando sarà chiesto loro di farlo."
    A questo punto penso che il punto sia CHI chiederà a loro di farlo.

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    1. speriamo che siano gli inglesi dopo il Brexit

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    2. Come fai a sapere che ci sarà il Brexit ? Anche dopo che l'ex
      sindaco di Londra ha accusato la UE di nazismo,i banchieri minacciano i cittadini dell'UK di diventare sempre più poveri
      con l'uscita dall'unione .

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Letto tutto, capito (credo) tutto, ma "e aiutarvi a perdonare chi con le sue menzogne ha distrutto un paese" su questo punto mi spiace siamo ancora a carissssssssimo amico... Chejedevodadì, per ora finirò ancora all'inferno...il perdono proprio 'nmeriesce �� buondì!

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  3. A volte penso che ci vogliano distruggere il più possibile cosi da avere un po' di vantaggio per il dopo...

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  4. Insomma se chi ha voluto i cambi fissi per accumulare crediti e difenderne il valore alla fine ottiene che il proprio tesoro si svaluta e suoi i debitori diventano sempre meno solvibili, e questa cosa era prevedibile conoscendo le leggi dell'economia, allora forse non avevano studiato prima bene queste leggi? oppure pensavano di trovare una via per rendere permanenti gli squilibri a loro favore? D'altra parte da come stanno gestendo la situazione forse si dimostrano stupidi, perché gli basterebbe iniziare a spendere davvero quel surplus per continuare mantenere il controllo e la supremazia in europa a tempo indeterminato. O inizieranno a farlo oppure dimostreanno di non essere tanto coscienti di ciò che hanno provocato?

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    1. Rileggere i vecchi post è sempre un piacere.Si ha la sensazione di vivere in un terrificante eterno presente,il quale dovrebbe essere un regalo(un presente,appunto),e invece si sta rivelando una iattura indicibile.

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    2. A mio avviso le elites tedesche, come é nel loro costume, hanno progettato l'euro con precisione ed efficienza militare. Per i loro scopi.
      Le elites italiane, come é nel loro costume, hanno firmato senza capire le carte.

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  5. Di fatto i creditori si trovano in una situazione di vantaggio ma perfortuna non sanno come gestirla e la perderanno molto presto. Forse se fosse capitato al contrario, cioè noi italiani ci fossimo trovati da prima in vantaggio sul piano del surplus commerciale, arrivati a questo punto non avremmo tenuto il tesoretto sotto al cuscino e quindi avremmo mantenuto la supremazia molto a lungo, come è successo nella lira tra il nord e il sud italia?

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  6. Gentilissimo Prof. Bagnai, in pratica la Germania col sistema Euro bypassa anche la famosa "clausula della valuta scarsa". È chiaro che l'Euro non può diventare "scarso", anzi...

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  7. Ben atterrato, Prof: mi fa piacere constatare che la forza di gravità non le ha giocato brutti scherzi. "Io non sono un economista ma", da fisico, intuisco il suo sgomento: per lei l'introduzione dell'euro credo sia stata un po' come sarebbe per un fisico vedere promulgata una legge che abolisce la Gravitazione Universale; e per giunta vedersi circondato da gente che applaude e approva, politici e giornalisti che tromboneggiano sulla necessità del provvedimento 'perché ce lo chiedono le compagnie aeree'. Ogni tanto succedono assurdità del genere: un esempio eclatante (a parte l'euro) fu il tentativo del 1897, nello Stato dell'Indiana, di imporre per legge il valore del pi greco; la cosa per fortuna naufragò quando intervenne un matematico della Purdue University che aprì gli occhi ai senatori. Ecco: è importante che ci sia qualcuno che, con pazienza e razionalità, ti apre gli occhi. Grazie ancora, Prof.

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  8. Quindi, guardando avanti in attesa dell'Intervento Supremo perché qualcuno (i giornalisti? i politici? non è chiarissimo) lo dica, restano l'euro, il Jobs Act e il fiscal compact però i tedeschi pagheranno in quanto detentori di posizioni positive sulla bilancia dei pagamenti? Si sta discutendo di questo magari in qualche luogo supremo o è un semplice esempio didattico?

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  9. "aiutarvi a perdonare chi con le sue menzogne ha distrutto un paese"
    Più che il perdono auspico una némesi, ma dubito che avremo la possibilità di scegliere. E forse è una fortuna.

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    1. Caro Dantini il perdono scivolerà liscio come l'olio .
      Ricorda che abbiamo "perdonato" persino i repubblichini di
      Salò di Almirante,a cicatrici politiche ancora aperte, quando
      sono serviti i loro voti.

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  10. "aiutarvi a perdonare chi con le sue menzogne ha distrutto un paese".

    :“ Il gesto del perdono
    distrugge in maniera così radicale l’uguaglianza e
    con ciò anche il fondamento delle relazioni umane dal
    rendere impossibile, dopo un simile atto, qualsiasi relazione.
    Il perdono tra gli esseri umani può significare
    unicamente rinunciare a vendicarsi… In quanto opposti
    il perdono e la vendetta si coappartengono”. Hannah Arendt.

    No, nessun perdono. Per perdonare occorre commettere l'identico peccato che rimproveriamo ai nostri avversari: quello di sentirsi superiori ad altri. No. Non siamo migliori di nessuno. Non siamo "la meglio gioventù". Cerchiamo solo di applicare il motto dei Marines: "Si fa quel che si può, con quel che c'è a disposizione, quando c'è del tempo per farlo".

    Buona vita

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    1. Ottimo spunto di riflessione.
      Il tema del perdono è certamente ancillare rispetto a quello della giustizia. E qui vi è anche una differenza fondamentale fra la cultura greca e quella cristiana: la giustizia distributiva del mondo classico, personificata nella celeberrima figura di Νέμεσις, attiene alla naturale condizione perequativa del mondo (che è per l'appunto inteso come κόσμος, cioè come ordine risultante dal χάος primordiale): in altre parole, non si può evitare: chi eccede la giusta misura, il limite conveniente (μέτρον) peccando di tracotanza (ὕβρις) sarà punito (ad esempio, note ai più sono, in caso di delitti di sangue, che in quanto tali turbano l'ordine morale, le tre Erinni, dee della vendetta, del rimorso e della punizione). Nemmeno Achille può sottrarsi a questa semplice e allo stesso tempo terribile legge.
      Ciò non corrisponde affatto alla giustizia cristiana, la quale fa risalire il concetto alla volontà divina e non allo stato naturalmente intrinseco della materia: difatti, la giustizia è un attributo morale di Dio, condiviso con gli uomini mediante la grazia (e non sfuggirà che, dal punto di vista dottrinale, nella spaccatura fra cattolici e protestanti luterani e calvinisti la natura della grazia, rispettivamente interna ed esterna all'uomo, è fondamentale).
      In altri termini, perdonare o meno, e come perdonare, è un problema connesso all'etica e l'etica è connessa alla religione: nessuna concezione materialistica del mondo è in grado di dare una risposta convincente in merito alle scelte umane, poiché la scelta prima, che il materialismo per definizione esclude, non è come vogliamo essere uomini, ma che uomini vogliamo essere. Per dirla con Benedetto XVI, « Dio, infatti, non è assurdo, semmai è mistero. Il mistero, a sua volta, non è irrazionale, ma sovrabbondanza di senso, di significato, di verità. Se, guardando al mistero, la ragione vede buio, non è perché nel mistero non ci sia luce, ma piuttosto perché ce n’è troppa ».

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    2. @Odysseos

      Guardi, per esperienza personale credo che molto dipenda da quanto si vuole dormire; io non ho ancora iniziato a perdonare gli ex compagni di scuola estasiati per Monti, e non so se li perdonerò. E infatti ho ancora problemi a riacquistare del tutto un sonno normale.

      Però ho capito che almeno non perdere la calma conviene: con un mio prossimo davvero molto prossimo, stante una sua laurea in scienze politiche e una di entrambi discreta esperienza con excel, ci ho messo solo qualche giorno a piegare la dannatissima bisettrice del PUDE "moneta = inflazione" che gli gravava in petto. È bastato il santo Graal, una query al db delle international financial statistics del FMI.

      E infatti, dopo qualche anno, la calma violenza dei fatti e le dovute molli carezze stanno portando i più fra gli influencer a cambiare idea, molto più in difficoltà del prossimo mio di prima nel dover ammettere di essersi sbagliati. Quello che sarà importante dopo sarà dividere il campo: da un lato quelli dell'euro, dall'altro quelli per l'euro, e Barnard Dio solo lo sa dove (restando in tema... salmo 138, a proposito del perdono: "ho odiato, Dio, i tuoi nemici" ma poi comunque sarà lui a decidere, e che ci "guidi sulla retta via"). Avremmo bisogno delle braccia di tutti per ricostruire, e dei coglioni di quelli che li hanno.

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    3. @ Fabio Sciatore e Winston Smith
      Quando dico che non intendo (o, meglio, che non posso) perdonare, dico anche che non intendo vendicarmi. So benissimo che avremo bisogno di tutti, e non invoco alcuna Norimberga. Posso passare per bombarolo, ma - pur se non rifiuto la violenza "a priori" - resto convinto che sia, come disse Asimov, "l'ultimo rifugio degli incapaci", e farò quanto posso per evitarne l'avvento.
      Ma, e spero potrete comprendere, io non ho una fede religiosa, e non riesco a riconoscermi nella morale cristiana. Il mio rifiuto di perdonare viene da un mio materialismo assai radicato. Conseguentemente, ritengo che ognuno fa quel che può, compresi i nemici e gli avversari. Se combatto, combatto per, non contro. E se anche gli dei decidessero altrimenti, combatterei lo stesso. Perché sono quel che sono.

      Consiglio la lettura di uno dei grandi maestri della psiconalisi italiana: Speziale Bagliacca. In particolare il suo "Colpa. Considerazioni su rimorso, vendetta e respomsabilità". Forse potrà essere utile e, sicuramente, spiega molto meglio di me i miei sentimenti su questi temi.

      Buona vita
      Guglielmo

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    4. Il perdono politico è realismo. Dopo un conflitto anche gravissimo, il vincitore deve perdonare politicamente lo sconfitto, se è costretto a viverci insieme. Altrimenti, per dormire tranquillo deve spegnere nel sangue lui e tutta la sua stirpe.
      Il perdono dell'anima per i torti personalmente subiti è altra cosa. Di solito serve un aiutino dai Piani Superiori.

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  11. ...
    "Insomma: tutto quello da cui siamo partiti, parola per parola, viene oggi dato come assodato, come “mainstream”, da persone che spesse volte ci hanno denigrato, singolarmente o collettivamente, per averlo detto quando c’era ancora qualcosa da salvare."
    ...

    Non so. Proprio non riesco a gioire di queste "conversioni" dell'ultim'ora, di gente che l'operazione aritmetica 2+2 era elementarmente preparata a saperla svolgere. E se il loro risultato è sempre stato 5 un motivo c'era. E credo ci sia ancora.

    C'è puzza di bruciato. Non me la bevo. non vorrei che questo cambio di #lineaeditoriale fosse l'ennesimo cilindro nero, impeccabile, ma dal quale uscirà un coniglio blu con stelline gialle.
    Vorrei capire dove vogliono DAVVERO andare a parare... :/



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    1. Ma questo è assolutamente evidente, soprattutto nel caso di alcuni miei scaltri colleghi che, come vi ho dimostrato, non potevano non sapere (avendo denunciato per tempo i problemi dell'euro). La domanda è: visto che loro sono furbi (con una sola "u"), tu vuoi essere stupido?

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    2. Il cambio che sto leggendo io in questi giorni è 'ci vuole un altro Euro'. Sono passati dal 2+2=5 al 2+2=4.9 (che fa pure più figo perchè più preciso)

      Esempio 'l'euro è destinato all'insuccesso *se* verrà gestito solo nell'interesse dei Paesi creditori" (leggasi 'se mio nonno non era morto ancora campava')

      O anche 'Loro non si fidano di noi e noi non ci fidiamo di loro. Questo clima è la morte dell’Europa, l’alimento migliore dei mille populismi che infatti si ingrassano, e va cambiato. Nel frattempo evitiamo almeno di schierarci dalla parte sbagliata' leggasi 'Ci vuole più Europa, ma quella come la vogliamo noi, non quella dei gufi'.

      Da prendere tutti a randellate sulle gengive.

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    3. infatti la Merkel desiderava spendere il proprio surplus sui profughi "scelti" (siriani giovani ed istruiti). Ma poi la storia si vendica di questa becera Germania

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    4. Buonasera Prof

      Ci sono i furbi (con una "u") che stanno al di sopra e gestiscono i furbi (con tante "u"). Si sa come funziona il sistema liberal.

      Ho esposto in maniera 'sommessa' quanto penso sulla vicenda delle 'conversioni sulla via di Berlino', anche se avrei voluto farlo senza i limiti posti della netiquette ;)

      Nessuno può essere nè giustificato nè perdonato per l'aver sostenuto la tesi del 2+2=5, nè per dolo , nè per colpa. Il corso di macroeconomia l'hanno seguito tutti, per Dio! (*)
      E se le basi della teoria macro le ha apprese facilmente un informatico (=logica pane quotidiano), che non è un economista, allora si pongono seri interrogativi...

      Dal pdv storico la risposta è sempre lì: la "politica dell'amalgama" non funzionò all'epoca, figurarsi oggi. Perseverare sarebbe diabolico.


      (*)PS: A meno che ai bocconians non pratichino il lavaggio del cervello, come peraltro sospettabile visto come è ridotto micuggìno che lì ci si è laureato :D

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    5. Con l'entrata in guerra degli USA, le potenze dell'Asse avevano sostanzialmente già perso la guerra, a meno che non riuscissero a travolgere rapidamente l'URSS. Nel 1943, la guerra era perduta senza possibilità di rimedio; restava da vedere solo il quando e il come. Il tipping point, anche del morale dei dirigenti, venne dopo tre battaglie decisive: Stalingrado, El Alamein, Midway. Il tipping point dell'arrogante baraccone UE verrà dopo almeno una battaglia decisiva perduta. Il Brexit (Dio ce lo mandi) sarà importante ma non decisivo. Sarebbe decisiva l'uscita dall'euro di un paese, anche piccolo come la Finlandia. Decisiva come la battaglia delle Midway sarebbe la rottura della Francia (se ad esempio si spaccassero i repubblicani e una parte degli ex gollisti si alleasse con il FN, portando Marine alla presidenza nel 2017: in Francia se ne comincia a parlare seriamente). In assenza di battaglie decisive, la dirigenza tedesca resterà paralizzata dalle sue contraddizioni e si trincererà nel bunker come Adolfo. Gli USA non interverranno, a meno che non vinca Trunp e non faccia sul serio. Se vince e fa sul serio, cioè chiede di rivedere tutti gli accordi NATO e di ritirare l'Impero dal Medio Oriente, si apre un'altra window of opportunity per il crollo della Casa Usher.

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  12. "...e naturalmente il componimento pacifico degli squilibri è impedito anche da un'altra cosa, ma inutile insistere... "

    Non possono fuggire per sempre, più tardi si lasceranno prendere più vecchi e deboli saranno.

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  13. Oggi che la Germania
    non è più il mostro accucciato
    che ho conosciuto nell'infanzia,
    oggi che è tornata arrogante
    e la sua
    meticolosità nell'efficienza
    mi appare per quello che è
    - nevrosi dell'obbedienza -
    io le ripeto: quieta, zitta, a cuccia:
    già hai dato il meglio, non strafare.

    Tratto da Franco Buffoni, O Germania, Interlinea 2015

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  14. Ma no! Così non vale! Mi ha svelato tutto proprio ora che stavo per fare l'abbonamento annuale a Repubblica! E adesso?!?
    ...Grazie...

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    1. ...e ora i soldi dell'abbonamento a Repubblica li doni a a/simmetrie.

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  15. Diffidare di tarocchi e imitazioni di scarsa qualità spacciati per originali da venditori disonesti: il "Meade in Italy" è solo Alberto Bagnai.

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  16. A mio modo di vedere la BCE sta cecando di fare quella politica redistributiva da creditori e debitori che la politica dei governi non riuscirà mai a fare.
    Intanto stanno provvedendo a sbarazzarsi delle banconote da 500€ in tempo per la prossima crisi dove vedremo spettacolari tassi negativi nell'ordine del 3-4%. Non sia mai le persone decidano di chiedere indietro il contante e metterlo sotto il mattone.

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  17. "..... i veri nodi che frenano la crescita: «Le regolamentazioni eccessive, cioè la presenza asfissiante dello Stato. Questo imbriglia oggi l’economia, e limita anche l’attività creditizia delle banche». Tra gli addetti ai lavori, il professore della University of Chicago di origini italiane è soprannominato «The Father of Modern Finance»,...."

    Meno male che qualcuno persevera nel solco della disinformazione in malafede. Saremmo disorientati senza costoro.

    http://www.lastampa.it/2016/05/15/italia/cronache/i-populismi-fanno-paura-ai-mercati-e-gli-stati-sono-troppo-invadenti-SKGxeC7F9nhoB0ZptCUvzO/premium.html

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  18. Questa proposta di Keynes è un po' come una retroazione negativa, tanto bella e cara agli ingegnegneri, che non sono economisti, perché gli economisti non sono ingegnegneri, che non sono economisti...insomma ci siamo capiti...

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  19. Ma nn potrebbero i tedeschi compiere l'operazione inversa e consumarsi il loro surplus innescando finalmente inflazione e crescita? Nn potrebbero aumentare salari e stipendi del 7-8% annuo in modo da riallinearsi nel giro di 4-5 anni?

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    1. Carissimo, non funziona così. Non sono "i tedeschi" che alzano a se stessi il salario. Deve essere un padrone tedesco che alza il salario ai suoi operai. E chi glielo fa fare?

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    2. Prof. Gesell icemoney velocità di spesa della moneta a causa del suo (scioglimento) di valore a breve termine che ne Penzzza?? Saluti ps.quando serve per Fiumicino mi chiami

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    3. Il rischio di perdere la 3 guerra in 100 anni.

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    4. Il sindacato più importante, la IG Metall, nel land Nordrhein-Westfalen ha chiuso il contratto al 2%. Si pensa che abbia funzione pilota, anche per i pubblici. Ecco la risposta alla tua domanda.
      Il sindacato naturalmente presenta la chiusura così: un aumento del 4,8% . In verità la cosa funziona così: a luglio di questo anno un aumento (sempre che l’impresa vada bene) del 2,8% per nove mesi e nel aprile 2017 un altro 2 %. Un aumento annuo più o meno del 2%. Siamo già indietro di un bel 10-12% sulla tua tabella di marcia.

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    5. La guerra la perdono i poveracci, non i capitalisti, non tutti almeno.

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    6. Alla fine del giro di waltzer dell'avidità liberal-capitalista, anche i capitalisti perdono. SEMPRE.
      Chi alla fine del giro vince SEMPRE è il nuveau régime dei grandi banchieri, quelli che appena finite le danze passano all'incasso con la guerra e le pseudo-rivoluzioni.
      E via così fino al successivo ciclo di accumulazione capitalista.

      "Zion è stata distrutta e ricostruita già 6 volte" (L'architetto - Matrix)

      "C'è sempre un'altra via!" (Il fabbricante di chiavi - Matrix)

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  20. Gran bel post. Quando oggi ho letto il Sole24h, mi veniva da ridere. Praticamente hanno fatto la giravolta spaziale di Goldrake. Da "Germania locomotiva dell'Europa"(2012) a "Germania problemone dell'Europa"(2016). Ma come si fa a comprare ancora il Sole24h? Ormai é la "Sóla h24". E'piú comico delle strisce di Charlie Brown. Peccato che sia "involontariamente" comico.

    Solo su un punto mi sento di dissentire.
    La crisi dei mutui subprime venne innescata da sconsiderate scelte politiche statunitensi (casa per tutti a tutti i costi) che favorirono largamente la finanza tra l'inizio degli anni 2000 al 2008 con una enorme collusione fra banche, istituti di controllo e agenzie di rating. Nel piccolo noi abbiamo avuto un assaggio di queste collusioni con le nostre banche e i mancati controlli di Consob e Banca di Italia, ormai piú sputtanata che mai.

    Tornando al 2008, anziché lasciare che il sistema implodesse, e che il GDP piombasse verso un nuovo punto di equilibrio molto piú in basso, mandando per stracci milioni di americani e innescando una crisi come quella degli anni '30, la FED ha avviato il QE che, di fatto, ha consentito alla bolla di non implodere.
    Il QE ha avuto diversi effetti, tra cui la riduzione del debito pubblico reale, il rialzo immobiliare, l'esplosione dei titoli in borsa, etc. Con un grosso "ma": gli interessi che vanno a zero, un aumento degli squilibri sociali e una accelerazione della deflazione.

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    1. Non capisco il tema del dissenso. Se posso, in un quadro strettamente ortodosso, il tasso di interesse nominale dovrebbe avere tre componenti: il tasso reale, l'inflazione, e un premio per il rischio. Se sei ultraortodosso, il tasso di interesse reale è uguale alla produttività marginale del capitale, il tasso di inflazione uguale al tasso di crescita della massa monetaria, e il premio per il rischio puoi legarlo a parametri quali la concevità della funzione di utilità. Insomma:

      i = MPK + P + R

      (MPK=marginal propensity of capital).

      Facciamo (a spanna) che MPK sia 3, P sia 2 e R dipende. Il tasso nominale risk free è 5. Se accordi un prestito a 5 a un debitore molto rischioso (risk premium, per fissare le idee, uguale a 10, come in Grecia in piena crisi dello spread) implicitamente lo stai finanziando a un tasso negativo, cioè:

      5 = 10 - 5

      (ovvero: il tasso nominale praticato, 5, che è quello risk free, in questo caso equivale a praticare un tasso di -5 a un debitore che ha un rischio 10).

      In termini più semplici: so bene (perché me lo avete insegnato voi) che la crisi subprime ha una delle sue radici nel fatto che negli USA si vedeva come positiva una cosa che secondo me lo è, ma che qui ora passa per negativa, cioè mettere un tetto sopra la testa della gente. Il problema è che il gioco è stato spinto troppo in là anche perché le banche statunitensi avevano un problema di liquidità in eccesso da reimpiegare (e per il fallimento delle politiche di inflation targeting, e..., e...., e.... - ma queste cose le sai). Quando accordi un credito a uno che non se lo merita, tecnicamente puoi dire che lo stai finanziando a un tasso negativo.

      Questo lo preciso nel caso in cui il punto del dissenso fosse questo qui. Se è un altro non capisco qual è, ma vedi tu se perderci tempo o meno. Io sono in aeroporto, ho un sacco di tempo! ;)

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    2. Scusa, in aeroporto c'è tempo ma anche casino:

      MPK = Marginal PRODUCTIVITY of Kapital

      Sòry...

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    3. "Quando accordi un credito a uno che non se lo merita, tecnicamente puoi dire che lo stai finanziando a un tasso negativo."

      Non ci ho mai pensato in questi termini, al di lá dell'algebra. All'atto pratico siccome il debitore non mi restituisce i soldi, perché rischioso, io i soldi li perdo e quindi é come se il debitore mi rimborsasse a tassi negativi. Non fa una piega.

      Il mio dissentire era sulla frase "Stiamo trasformando l’Eurozona in un posto in cui la banca ti paga perché tu ti indebiti: è così che è nata la crisi dei subprimes (come saprete), ed è così che stiamo risolvendo la crisi europea."

      A mio avviso, é diverso: in USA, contando sul fatto che i mutui erano per definizione "a rischio zero", hanno concesso credito a man bassa, valutando ZERO il rischio di insolvenza.

      NOTA: C'é uno splendido film che spiega bene la vicenda, "The big short", tradotto malamente in italiano ne "La grande scommessa", uscito nel 2015. Mi é piaciuto cosí tanto che mi sono letto anche il libro e lo consiglio a tutti. Nel film viene omesso di dire che i capitali erano in grossa parte anche cinesi (a Wall Street prendono solo per il culo "gli idioti di Düsseldorf e la Deutsche Bank"), ma il film vale dieci volte i soldi spesi.

      Siccome qua dentro sanno tutti (o quasi) come funzionano la cartolarizzazione, la leva finanziaria, etc. e quali sono le conseguenze é inutile ripetere la storia e il casino che ne é venuto fuori.

      In Europa ora é diverso: siccome le banche si rifiutano di fare credito (non mi stancheró mai di ripeterlo: le banche commerciali di paesi con bilancia commerciale in difetto cronico creano credito dal nulla PRIMA e lo moltiplicano POI con la riserva frazionaria; e non puoi "obbligarle" a concederlo, ma solo "invogliarle"), é intervenuta la banca centrale per tenere gonfi gli asset, o per lo meno cercando di non farli implodere. Quali asset? quelli dei ricchi! Comprando dalle banche titoli di stato, facendone salire il prezzo e crollare i rendimenti. E intervendendo sulla valuta, deprezzandola rispetto alle altre divise, agevolando le esportazioni (agevolando la Germania soprattutto, anche se ora piange miseria per gli inevitabili tassi negativi). Quindi gli attivi bancari (e le loro azioni) si sono gonfiati, e siccome poi i titoli di stato emessi oggi "costano" anziché "rendere" (!!), alla fine i capitali raccolti con poca spesa grazie ai tassi di interesse in discesa si sono spostati nella borsa valori tenendo in piedi anche il valore dell'azionariato. Perché? Perché le compagnie facevano buyback ricomprando le proprie azioni a debito. Se la BCE non l'avesse fatto, altro che piccola deflazione: stavamo per stracci.

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    4. Ok. "Quando valuti ex ante 0 il rischio di uno che è a rischio 10, ex post lo finanzi a tassi negativi." Avevo capito bene.

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    5. Mutui per definizione a rischio zero è fatto che denota scarsa comprensione del fenomeno in chi lo pensa o dice. E non mi riferisco a Marchetti, ma a buona parte delle terre emerse. Invece, qui mi riferisco a Marchetti, le banche commerciali non danno credito perché gli imprenditori non domandano credito perché si dà il caso che non c'è domanda da parte dei consumatori che guarda un po' soffrono a causa della deflazione salariale. Le banche, brutte e cattive, in questo caso sono vittime e non carnefici.

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    6. @ Aquilano:
      I mutui erano considerati a rischio zero default perché Freddie Mac e Fannie Mae erano agenzie "backed by government". Le cartolarizzazioni rafforzavano ulteriormente la convinzione che il rischio, giá estremamente basso, di default di pochi venisse ulteriormente diluito attraverso i CDO.

      Venendo al credito in Italia, non so su che basi si facciano certe affermazioni, visto che ci sono state cause in corso di imprese che hanno citato in giudizio banche "ree"di non aver concesso i prestiti.
      Giusto un esempio fra gli nmila:
      http://it.adviseonly.com/blog/investire/mercati-finanziari/banche-non-fanno-credito-a-imprese-ecco-cinque-alternative/
      Il perché é presto detto: le banche hanno preferito fare carry trade. Venendo meno il mercato immobiliare, creduto a prova di proiettile, hanno investito enormi quantitá di denaro, regalati dalla BCE con gli LTRO a tasso bassissimo, in titoli a piú alto rendimento (a partire dalla fine del 2011)...
      Gonfiando a dismisura i loro bilanci.
      In America é diverso: le banche hanno continuato a concedere credito ai soliti tizi con credit score pari al mio calzino sudato. Perché? perché i prestiti agli studenti sono sempre visti come "backed by government". Ecco il perché del fiorire di nmila universitá online ridicole negli USA.

      Torniamo in Europa: povere banche, povere vittime del sistema, bisogna capirle. Se prestano denaro ad una societá che fa servizi e questa va a gambe all'aria, perdono tutto il credito concesso. Su che si rivalgono in sede d'asta fallimentare? su tavolini e computer? Molto meglio investirli nei paesi emergenti che hanno (o meglio, avevano) fame di capitali e pagavano i propri bond molto bene.

      Ora gli azionisti delle banche europee pagano dazio, per via dei tassi di interesse negativi sulle riserve che non possono rigirare ai depositanti, altrimenti questi ultimi scappano col malloppo sotto il materasso. Almeno finché i governi non dichiarano il contante, a partire dalle banconote da 500 euro per poi proseguire con quelle da 100 e poi da 50, illegali con la scusa dell'evasione. Solita storia.

      Francamente le cose tornano: recente impennata dell'oro, guerra al contante, ripresa nei paesi core europei dei rialzi immobiliari, credit crunch e compagnia bella.

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    7. Spiacente ma questa è la vulgata corrente dalla quale dissento. Ma chiedo scusa, mi si può spiegare perché in presenza di una raccolta a tasso zero, o addirittura vagheggiato positivo, e di fronte alla alternativa di pagare la Bce per tenere i soldi fermi, io Banca dovrei non volerlo prestare al 6 o al 7 %? Francamente non lo giudico realistico. E neppure mi si spiega, perché è vero che non sono molto intelligente e neppure mi applico, ma la spiegazione non arriva, perché un imprenditore dovrebbe investire ora. Perché? Questo per parlare della tre rustica delle banche, domanda offerta di denaro. Poi che negli anni 80 investissero in bot e adesso facciano carro trade è un altro discorso. Serve solo per acconciare i bilanci. Mi scuso se ancora non vado a vedere il link proposto, ma il paese è pieno da sempre di imprese in lite con le banche. Nella mia esperienza personale di 5 lustri ho visto molte aziende rovinate dal sistema bancario. Ma non per i motivi riportati dalla vulgata di cui sopra, cioè perché le banche brutte e cattive non gli volevano far credito. Bensì per il motivo contrario. Cioè perché le banche gli avevano fatto credito.

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    8. curiosamente ho visto il film cui fa cenno Lorenzo, La grande scommessa, la sera prima della pubblicazione di questo post. E aprendo la pagina ho fatto un salto sulla poltrona perché pare proprio che il caso non esista.
      Vivamente ve lo consiglio, è un gran bel film, tecnicamente ineccepibile e anche decisamente ironico. lascio ovviamente a voi le disquisizioni tecnico-economiche che non mi competono, ma quel che dal film (a questo punto vale la pena di seguire l'indiretto consiglio di Lorenzo e dare una occhiata anche al libro) si trae sono una serie di temi che non ci sono nuovi, come l'ostinazione del sistema a proseguire su di una strada errata, il continuare a raccontare che va tutto bene anche quando è evidente che così non è, il fatto che bastava (e basta) guardare ai numeri, ai dati, alle evidenze che emergono "dalle carte" per sapere come andrà a finire, il fatto che una truffa potrà anche avere lunga vita ma non eterna, che la gente, convinta che le cose vadano più che bene, si rifiuta di considerare anche una sola opportunità negativa che la distolga da questa sua convinzione, l'avidità (in quel caso della finanza) si ritorce contro l'avido (l'unico guaio, non da poco, e che nel suo crack si porta dietro una serie di disgraziati... i quali però hanno la piccola colpa di essersi fidati senza mai interrogarsi)...
      "La frode non ha mai funzionato, prima o poi qualcosa va storto", forse la sintesi estrema è in questa battuta.
      E se si è data una occhiata a "Il grande crollo" fa sorridere vedere i nostri eroi che per verificare la situazione fanno un giretto in Florida a verificare il livello della speculazione, come se un'altra volta si ripartisse da lì: prima del '29 si parlava di terreni, ora di case. qualche passo avanti lo hanno fatto se su quei terreni ci hanno costruito sopra. Ma il tutto appare come una demenziale "coazione a ripetere", nella quale, mi è parso, la sola differenza sia nel fatto che lì si tratta fondamentalmente di money-money, qui fondamentalmente di democrazia...
      PS - il solo problema con il cinema americano è che alla fine il buono vince sempre e il cattivo viene comunque in qualche modo punito. Se questa menzogna della vita la ripeti per decenni nella finzione, finisce che la gente scambia i due piani... e si fa del sistema americano una idea sbagliata, nel profondo.

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    9. Il bello è che quel film ha raccontato una storia reale:i personaggi esistono e sono in vita. In quanto al finale, è autentico: nessuno ha pagato per i propri errori a parte qualche capro espiatorio.

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  21. Nel primo paragrafo, il dissentire suonerebbe meglio con: "Nel nostro continente abbiamo avuto un assaggio di queste collusioni dei maggiori gruppi bancari con i mancati controlli di eurogruppo e BCE, ormai piú sputtanata che mai"

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  22. Sul perdono.
    Se Tizio fa del male agli altri e riceve in cambio una cosa buona chiamata perdono, senza subire alcuna conseguenza negativa per la sua condotta, può pensare che fare del male agli altri è il modo per ottenere cose buone dagli altri e la volta successiva sarà incentivato a fare di peggio, dato che peggio si comporta più gli altri lo perdono. Il perdono presuppone che chi ha sbagliato riconosca l'errore e cerchi di ripararlo per quanto nelle sue possibilità. Se Tizio non crede di aver sbagliato ma pensa di aver fatto la cosa giusta, allora deve subire la stessa giustizia che pratica agli altri e non può neanche lamentarsi, dato che lui per primo reputa giusta quella condotta. Si perdona chi ha torto, non chi ha ragione. Si perdona chi sbaglia, non chi ha fatto la cosa giusta (dal suo punto di vista). Entrambi i ladroni ai lati del Cristo avevano sbagliato, ma non entrambi entrarono in paradiso.

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    1. Nel sacramento della confessione, se chiedi il perdono, devi anche essere pentito sinceramente del male fatto

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  23. Ciò che ha proposto Keynes mi ricorda ciò che in natura è la simbiosi tra esseri viventi, evidentemente chi non la vuole attuare ha una visione limitata della natura oltreché dell'economia, perché pensa solo alla legge del più forte.

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  24. Sono curioso di vedere come la politica riuscirà a dire che l'euro non va bene ,dopo averlo difeso per tanto tempo, e garantirsi,nonostante questo,il consenso.

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    1. semplicemente lascerà che Il Prof e altri lo dicano all'esaurimento e quando la maggioranza sarà di questo avviso , cambieranno casacca e incominceranno a dire che lo pensavano ma erano obbligati a dire il falso e la gente ci crederà e ne sentirà l'odore di santità emanato . Il motto è lascia scannare gli altri e prenditi i risultati

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  25. Ormai è scoppiato il bubbone Germagna kattifa. Secondo me chi lo propone ha lo stesso spessore intellettuale di chi tempo fa, diceva greci ladri corrotti e incapaci.
    La stessa uscita di Boris Johnson mi fa ronzare una domanda nel cervello.
    L' U€ è un progetto nazista? A me sembra molto di più un progetto monroeista, che, visti gli ultimi sviluppi in America Latina sembra sia vivo e lotti insieme a noi.

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    1. Boris Johnson é anche uno storico, e ha frequentato ottime scuole (Eton, Oxford..). Conosce gli USA, conosce la UK. E'tutto tranne che un pirla. E che l'euro sia un progetto di color marrone sono anni che lo dice, cosí come Nigel Farage. Certo, le spara in termini coloriti, ma vale sempre la pena ascoltarlo.

      Io invece porrei l'accento sul fatto curioso che solo ORA queste uscite vengono riportate dai giornalai (chiamarli giornalisti é un'offesa a persone del calibro di Pritchard) italiani. Spin doctor in azione.....

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    2. Nessuno mette in dubbio l' erudizione di Johnson, però, pare evidente che germagna kattifa e Grecia ladrona siano facce della stessa medaglia. Ciò naturalmente non esclude, che il partito trasversale al potere in Germania stia facendo scelte "non condivisibili" e per certi aspetti pericolose.
      Cosa mi porta a pensarla così? Il fatto che un qualcosa concepita come l' UE, non potrebbe esistere senza che qualcuno azioni il bastone perché si seguano le volontà del "pilota automatico". Uno sguardo storico sullo sviluppo dell "Istituzione", potrebbe dare più senso all' ipotesi monroeista:
      la nascita all' interno del solco tracciato dall' aratro del piano marshall e del GATT, difeso dalla spada della NATO (fu il fallimento della CED ad aprire la strada dell' ingresso della Germania e alla nascita del patto di Varsavia), evidenziano e supportano l' ipotesi. Alla luce poi degli ultimi sviluppi, dal tentativo di escludere la Russia dallo scenario europeo, tenere fuori potenze dal sud America era lo scopo della dottrina, fino al caos nel Mediterraneo e in medio oriente. Non sono forse le "potenze" più allineate a Washington Francia e Inghilterra le punte di diamante nell' asse del caos? Aggiungerei che la totale perdita d' influenza dell' Italia nel bacino del Mediterraneo pare vada a rafforzare questo scenario. Il terzo argomento a supporto è il TTIP che come ci ha già spiegato benissimo su queste stesse pagine Jeronime Capaldo: "Nella UE, i fautori hanno puntato su quattro importanti
      ricerche che perlopiù prevedono piccoli vantaggi netti differiti nel tempo e una graduale
      sostituzione del commercio intraeuropeo con quello transatlantico".
      Resta da considerare l' ipotesi se sia possibile ampliare la zona operativa della dottrina Monroe, attraverso metodi nazisti. Mi permetto di osservare, che alla lunga, il metodo nazista2 porterebbe a frizioni che potrebbero essere di non facile soluzione; soprattutto se consideriamo complementare al progetto nazista dell' UE, il drag nach osten tedesco.Perchè diciamola tutta l' ipotesi UE nazista è consustanziale a quella della Germagna padrona e kattifa. Continuo a propendere per il fatto che non esista un' altra UE.
      Aggiungerei che mi sembra normale che in Uk, per ovvie ragioni, UE nazista sia più proficuo come messaggio, sia elettorale che politico.

      PS: svolgo queste considerazioni partendo dal presupposto che in Germania si scontrino due partiti trasversali, che per comodità chiamerò: americano e prussiano. Il primo per ora detta la strada, ma alcuni aspetti del secondo sono evidentemente presenti nelle politiche tedesche.

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  26. "...e naturalmente il componimento pacifico degli squilibri è impedito anche da un'altra cosa, ma inutile insistere..."

    Certo, se si rifondasse il sistema monetario internazionale su nuove basi, di modo che i pagamenti internazionali si possano regolare con una sorta di novella 'moneta segno' universale (cioe' niente monete-merce come l'oro, oppure di riserva nazionali come il $, oppure ancora di una unione monetaria distopica come l'euro), la cui tesaurizzazione risulti penalizzata...... oggi (come in passato) si tratta purtroppo di fantasie.

    La cronaca sembra invece indicare un elevato rischio di una imminente riedizione delle guerre balcaniche dei primi del novecento (con conseguente potenziale innesco di una nuova GM, la terza in 100 anni).

    Dopo l'Ucraina sembra infatti che un'altra 'rivoluzione colorata' stia accadendo in Macedonia (si, proprio quello stato al nord della Grecia che ha tentato di recente di interrompere il flusso migratorio sponsorizzato da Germania e Turchia).

    In Macedonia circa 1/4 della popolazione e' albanese di religione mussulmana mentre i 3/4 sono serbi ortodossi.

    Indovinate chi sfila da giorni per le strade di Skopje (citta' di nascita di Madre Teresa di Calcutta) sventolando bandierine EU e dell'Albania al grido di onesta'-onesta' e che pare si stia pure rifiutando di partecipare alle elezioni di Giugno?

    https://en.wikipedia.org/wiki/2016_Macedonian_protests

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  27. Oltre i tanti articoli che indicano la Germania come problema e altri che invocano l'elicottero monetario come soluzione, ne ho letto uno secondo il quale i tedeschi starebbero diventando spendaccioni.

    La Germania può scongiurare/ritardare la "vendetta dell'economia" (e il disfacimento dell'eurozona) rimediando alla deflazione competitiva con aumenti dei salari, spesa pubblica e altre manovre che alimentino la domanda interna tedesca (cosa che non dovrebbe spiacere troppo all'elettorato tedesco)?
    Può essere ancora sufficiente? Giusto per temporeggiare e mantenere in piedi il baraccone nel medio-breve periodo? O comunque non le conviene mantenere un baraccone che le costa invece di renderle?

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  28. Ieri ho scoperto che anche l'anpi, tranne una minoranza, appoggiano la riforma costituzionale.
    Il motivo di molti, da come mi è stato raccontato da un membro di detta minoranza: a ciò, abbiamo sempre votato di lì...
    mi astengo di insultare giustamente il popolo bue, come richiesto dal sig. Cellai, ma comincio a pensare che il suffragio universale sia ampiamente sopravvalutato.
    Bisognerebbe trovare un modo intelligente per migliorare la qualità della democrazia.
    Se proprio è fascista dare dei parametri di qualsiasi tipo per accedere al voto, allora bisogna agire nella qualità dell'informazione.
    Ma in che modo obbligare i media a dire la verità, e soprattutto a spiegarla, in modo che il popolo possa scegliere veramente per il suo bene?
    Esasperation in my mind.

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    1. Butto qua una propostina semplice semplice, uno sconto sulle tasse per chi vota, bastano 10 euro, sai che folla!
      Il bello sarebbe che una volta che l'astensionista medio va a votare poi dovrebbe chiedersi: "per chi voto?" E quando inizi a farti delle domande poi ...

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    2. Mi risulta che l'Anpi nazionale abbia dato indicazioni di voto per il no.E in alcune città stanno già facendo iniziative di informazione proprio in questo senso. Io stesso ho partecipato ad una conferenza organizzata proprio per illustrare i motivi per votare no. Per questa presa di posizione si sono "meritati" un indegno articolo di Rondolino sull'Unità, tanto livoroso che qualcuno in seguito ha ritenuto di fare una piccola ammenda sullo stesso giornale. So anche che l'Anpi di Milano è nettamente schierata per il no. D'altra parte in Emilia si sono già avuti alcuni "confronti" negativi tra Anpi e organizzatori dei Festival dell'Unità, dove, mi sembra a Reggio Emilia, lo scorso anno, non era stato dato il permesso all'Anpi locale di montare un proprio banchetto alla manifestazione. Cosa poi succeda a livello individuale non so, ritengo comunque che la situazione sia ancora molto fluida.

      Tito Casali

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  29. "Se le banche devono pagare la Bce quando depositano presso di essa liquidità in eccesso, e al contempo .."

    Martin Armstrong:

    (...) The Fed bought in government bonds. The banks sold their bond holdings to the Fed and then complained that they would have no place to park their cash. They lobbied the Fed to pay 0.25% interest on excess cash parked at the Fed beyond their required reserves. The Fed accommodated the banks and defeated the entire theory of QE, which is in part why it did not create inflation as the banks parked (hoarded) the money at the Fed and never lent it out.

    (...) Now let’s mix Europe into this madness. Why is Draghai unable to create inflation in Europe with his outrageous QE program and negative interest rates? The answer is very simple. There is no real confidence in Europe to borrow money to start any business. So what are the banks doing there? They are shipping money over to their U.S. branches, which must be part of the Fed system, and as such, they then park the money at the Fed and collect 0.25%. When rates are negative, they have a great spread and no risk. This is not something I made up or speculated. I have spoken with banks in Europe directly. ...

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  30. sorry:

    https://www.armstrongeconomics.com/armstrongeconomics101/basic-concepts/did-the-fed-create-cash-or-debt-with-qe/

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  31. Prof un dettaglio
    prima che sul Sole o sul Corriere era stato pubblicato su FT
    provi alcuni link perchè essendo a pagamento non si apre facilmente a scrocco

    https://twitter.com/wonkmonk_/status/730091842457509888

    http://www.ft.com/intl/cms/s/0/7fcb38e8-15f5-11e6-9d98-00386a18e39d.html#axzz48n2dGaTZ

    https://www.facebook.com/notes/fareed-zakaria/what-im-reading-germany-is-the-eurozones-biggest-problem/10154147052064253

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    1. Scusa, qui tendiamo a dare per scontato:

      1) che Wolf sia in editorialista del FT (il Sole24Ore ha Plateroti);

      2) che la linea editoriale del Sole 24 Ore sia ancillare rispetto a quella della stampa internazionale;

      3) che chi segue il dibattito sia su Twitter.

      Poi ci sono le cose meno scontate: che la gente sappia l'inglese e che non mi faccia moderare messaggi inutili. Per questo, il nostro problema sono i nostri giornali.

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  32. si si certo ma avendo letto un suo commento >>" Per rendervi più agevole questo compito, e aiutarvi a perdonare chi con le sue menzogne ha distrutto un paese, vorrei oggi con voi allargare le prospettive, facendovi leggere qui quello che fra un anno leggerete sul Financial Times."<< ho aggiunto l'articolo

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    1. Cioè secondo te Wolf (o altri al mondo) ha detto quello che io dico in questo post? Può darsi benissimo, ma a una lettura superficiale non mi pare che lo faccia nell'articolo che citi.

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    2. Qualche riga sopra ho citato Wolf, anche se tradotto dall Sola24 (mea culpa l'originale non l'ho letto)

      Non è quello che dici tu. Cambiare un 'poichè' in un 'se' cambia tutto, soprattutto per quanto riguarda gli effetti inconsci di chi legge.

      E qui tu l'hia ripetuto 1000 volte che POICHE' non abbiamo un governo democratico centrale europeo, l'euro è stato (e sarà) gestito dal paese più forte.

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  33. L’economia riequilibrerà tutto e di questo ne sono convinto perché me lo ha spiegato e me lo hai fatto capire tu.
    Io sono molto pessimista per il dopo, il nostro paese è stato depredato della nostra gioventù. Come faremo a recuperare gli anni di esperienza lavorativa mancati da quasi la metà delle nuove generazioni?
    E poi c’è il gap culturale da recuperare.

    Conosco molto bene una persona che lavora in ambito asili nido a Piddinia (col poppante in crescita ci si interessa davvero di tutto ).
    Mi raccontava che i dirigenti scolastici con in testa la pedagogista vanno spesso in Germania per acculturarsi sui modelli di insegnamento teutonici.
    Qui le insegnanti, nonostante l’altissimo gradimento riscosso tra i “clienti” del servizio, vengono aspramente criticate ed umiliate anche perché portano avanti il loro modello trentennale di riferimento.
    Sapete, a Berlino giocano con le nocciole, le ghiande, i pinoli e voi cari insegnanti dovete osservarli da lontano, non intervenire. A Berlino i bambini (di uno o due anni, è bene ricordarlo) vengono lasciati liberi di agire, di litigare perché “devono cavarsela da soli”.
    A Berlino in uno degli asili c’è una sega vera, con denti di ferro, perché così i bambini possono fare nuove esperienze, possono imparare a gestirsi.
    Care maestre italiane, voi siete vecchie, avete metodi antichi che vanno cambiati. Dovete mettervi al passo con i tempi perché il mondo va in un’altra direzione e noi ci dobbiamo adeguare al cambiamento.
    I bambini devono essere trattati quasi come adulti perché a 18 anni devono lasciare il nido, devono essere in grado di spostarsi liberamente senza che pesino le radici.

    E’ davvero triste sentire queste cose in questi termini (non tutto si butta) ma queste persone si sentono mortificate, inutili, vecchie. Senza contare il pericolo a cui possono andare in contro questi bambini (quando ne hai 20 a mano e si è solo in due non è semplice intervenire tempestivamente).
    E’ stato chiesto, a livello di tutela, di mettere per iscritto queste linee guida.
    Hanno detto di no. Hanno detto che in caso di denunce loro non si assumeranno nessuna responsabilità…

    Io mi vergogno di questa gente ed allo stesso tempo mi si spezza il cuore per queste maestre.
    Scusate lo sfogo.

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    1. Caro Davide,

      mi permetto di essere meno pessimista. Allora, mio figlio ha frequentato asili nido in Italia (Roma), Francia (Mandelieu) e ora va a scuola in Olanda vicino Amsterdam.
      Ebbene, la rigiditá e l'esasperazione delle insegnanti toccate con mano in Italia non me le scordo.
      In Olanda lasciano moltissima libertá ai ragazzini, ci sono meno compiti, i ragazzini "se fanno male", si ammalano, se sbagliano non vengono "puniti", ma prima gli si chiede perché hanno fatto questo o quello, POI gli si spiega che non andava fatto. (Ero rimasto a bocca aperta).
      Mio figlio ha ripetuto l'ultimo anno di asilo, qua é normalissimo: i bambini che non vengono considerati idonei (non perché ritardati o scemi ma semplicemente perché magari figli di stranieri o perché, anche se autoctoni, sono ancora bimbi dentro e mancano di concentrazione) ripetono spesso un anno alle elementari o all'asilo, senza problemi e senza complessi di inferioritá. In Italia i genitori si solleverebbero contro il preside.

      Nessun mondo é perfetto, anche qua capitano maestre rigide e cretine, ma a mio avviso in Italia la scuola primaria é troppo severa, punitiva, umiliante e dura.

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    2. Solo una precisazione visto che ho moglie che insegna alla scuola primaria.
      In Italia nella scuola primaria è vietato bocciare, sembra ci voglia addirittura non l'assenso ma la richiesta del genitore.
      Perchè?
      Non lo so, forse colpa del buonismo imperante, forse colpa di compromessi dei dirigenti scolastici che hanno bisogno di "clienti" per non chiudere ma funziona così.

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    3. Io metterei musica classica di sottofondo all'asilo e per un'ora al giorno alle elementari. Anche a basso volume.

      Se fai così in tutto il mondo, nel giro di due-tre generazioni risolvi tutti i mali dell'umanità e risorge atlantide.

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    4. Parzialmente OT sulla scuola, in questo caso, "superiore" il 12 gennaio noi di Lettere ci siamo sentiti definire "ideologici", anzi "ideologiche" - si vede che le donnE sono più ideologicI degli altrI - da un collega d'altra materia, per il fatto che ohibò, persistiamo, come da nostra classe di concorso - e, per me e per altri, concorso e concorsi veri - a (tentare di) insegnare latino.

      Accusati, in realtà accusatE da un sedicente epistemologo, di essere ideologiche (il tizio dev'essere rimasto un pochetto indietro, all'equazione latino e Roma uguale fascio, lui che il latino nella sua formazione non l'ha neppur annusato), conservatrici, e accusatE, anche da altri d'altra materia di essere causa, col latino, del non aumento delle iscrizioni nel nostro istituto, in quanto spaventanti i genitori - e molto meno i figli, vi assicuro.

      Orbene, a distanza di mesi - era esattamente il 12 gennaio - chissà come mai le iscrizioni per il prossimo anno sono aumentate in ragione di ben due (2) classi, numerose, va da sé, in quanto per formare una prima superiore il numero minimo stabilito dalla Gelmini e compagnia è di 27 -30 alunni per classe.

      E tu vagli a spiegare, allora, esattamente il 7 gennaio pomeriggio e poi in riunione generale che sono i genitori che hanno più paura del latino e che forse, al momento, in questo lungo momento, tanti genitori pensano di iscrivere i figli a una scuola che NON sia il liceo col latino perché s'illudono che così, alla conclusione di tre anni o di cinque, i loro figli troveranno lavoro.

      Va' a spiegare ai signori colleghi di una certa materia in particolare che è anche grazie alle domande di letteratura latina, scritte in italiano e con risposte in italiano, nella terza prova dell'esame di Stato, i nostri studenti riportano qualche voto in più, grazie alle ideologichE, ideologhE, superatE alle quali mi pregio di appartenere.

      Ora che l'aumento di iscrizioni è stato vistoso, che cosa dovremmo dire, noi ideologhE rigidE?

      Noblesse, ok, visto che poi si lavora, di fatto, assieme anche se non sempre in spirito, e che personalmente riesco a scindere fin troppo bene il/la collega che dice min...ate dalla/dalle persone con cui io e gli altri e le altrE di lettere abbiamo continuato urbanamente a parlare...

      Evito i risvolti tecnici delle richieste altrui permesse attualmente dall'autonomia scolastica, che si sarebbero tradotte in diminuzione oraria settimanale e dunque annuale del latino cioè diminuzione di lavoro...non so se rendo l'idea...per molte persone, mettendone a rischio diverse.

      A volte si diventa rigidi così; in realtà, non mi vergogno a dire che, in un momento non tanto buono per me, ho rischiato pure di ammalarmi, altro che irrigidirmi, magari!
      Perché sono la solita fessacchiotta che "preferisce" far male a se stessa piuttosto che agli altri, e non lo fa neppure pesare.

      Poi è vero che si può far meglio, nel proprio lavoro e ci son cose comunque da correggere, ma sentirsi additati come gli affamatori di un'intera scuola superiore, la minoranza ideologica (e che voleva dire?) che danneggia tutti gli altri, credetemi, è stata esperienza dura e cupa.

      Lasciamo stare.
      Siamo così fessacchiottE, noi di latino oltre che d'altre materie letterarie, che non ci siamo rivalse per nulla, e ORA, solo ora, qualcuno comincia ad attenuare le espressioni decisamente pesanti con cui siamo stati messi sotto accusa.

      Naturalmente nessuno è venuto a scusarsi.
      L'ho fatta lunga davvero, per dire che ci vuole una grande sopportazione e, anche una certa arte del vivere, per non irrigidirsi in certi contesti.

      Poi magari si sbaglia su tutto il resto, ma assicuro che, mi proponessero di aumentare le ore di lettere a scapito di qualsivoglia altra materia, cioè del lavoro di colleghi, rifiuterei recisamente.


      Posso dire che a volte ci si irrigidisce perché si sentono della ragioni che fanno ribrezzo, per non dire schifo?
      E qui mi fermo.

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    5. P. S.: E pensare che, nella mia fantacattedra - potessi compormela proprio ad hoc - il latino sarebbe solo al quinto posto.

      Grazie della pazienza a tutti.

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    6. @Adriana
      Io ODIAVO le ore di latino (ho fatto lo scientifico). A metà anno avevo rigorosamente 4 o 5 in pagella (a fine anno chiudevano un occhio visto che avevo 10 in matematica e fisica).

      Eppure, riguardandomi indietro, non mi dispiace di aver (almeno) fatto finta di studiarlo.

      Chiederei però, nel caso qualcuno che comandi (o comanderà) i bottoni stia leggendo, di rivedere i programmi, almeno nei licei scientifici.

      Tityre patulae recubans e da mi basia mille diabete centum proprio non li mandavo giù. Durante gli studi universitari, con i primi software pirata di file sharing, mi sono incominciati a capitare fra le mani questi:

      http://edoc.hu-berlin.de/ebind/hdok2/h284_gauss_1801/pdf/h284_gauss_1801.pdf

      https://math.dartmouth.edu/~euler/docs/originals/E065h

      Addirittura recentemente ho scaricato questo e l'ho citato in un paper attualmente in fase di pirreviù su rivista internazionale (viene citato spesso, mi sono preso la briga di dargli un'occhiata):
      http://www.torrossa.com/resources/an/2276236

      Perchè non me l'hanno proposti al liceo? Se mi avessero fatto leggere Euclide mi sarei studiato pure il greco antico!

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    7. Poi, ci sono quelli come me che entrano nei sistemi educativi e formativi per tramite di progetti (trenta anni addietro non me la passavo così).
      Ne ho appena consegnato uno ieri e incrocio le dita perchè venga finanziato. Ormai sono più di dieci anni - alle elementari, medie inferiori e superiori di Firenze e provincia - che va avanti questa avventura che spesso si trasforma in disavventura. No finanziamento no lavoro!

      Ho lavorato in molti contesti e con persone - le più diverse - comunque, dove c'erano bisogni educativi e/o formativi. Avete immaginazione, ma tanta tanta? Bene, si, ci sono stata! Mi manca solo l'asilo e il carcere.

      Seppur territorialmente limitata, questa avventura mi ha portato ad incontrare insegnanti bravi, a volte provati e spesso quelli della scuola media inferiore (per me il vero tasto dolente), in ogni caso: ingegnosi.

      @dargen, mi tocchi sulla musica (siccome l'ho fatta e la fò)...mai mai e poi mai in sottofondo o a basso volume. La musica la si fa, la si ascolta - ci si ascolta - indipendentemente dall'età.

      Si sta (presenti) alla musica.

      (Alessandra Bacci/Cassandra da Firenze. Ad inizio anno ho preso la partita iva e certe attività me le posso fare a casa o fuori con altri interlocutori)

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    8. @dargen

      Ma certo, allargare un poco le letture di cui poi, di fatto, diamo la traduzione che tanti nemmeno studiano, tranne l'ultimo anno perché "serve".

      Variare un po', non abolire una pagina perché "non è" da liceo scientifico o "non è" da liceo classico.
      Certo quella cultura/quelle culture - dico pensando anche al greco - non sono solo fatte di storiografia (nel latino, spesso, moralistica, ma se mai c'è solo da prenderne atto), di tragedia o di dialoghi platonici o di versi d'amore o di guerra.

      Strutturare un insieme di letture-studio variegato.
      Etc.etc.

      Quello che mi fa schifo è che dei lavoratori si siano mossi per fregarne altri neppure con l'alibi di non conoscerli, ma quelli che incontrano tutti i giorni, con cui chiacchierano di varie cose e con cui talvolta prendono il caffè, rigorosamente alla macchinetta interna all'edificio e solo raramente assieme, visto che si è in molti impegnati nelle sorveglianze ai piani durante gli intervalli.

      Il discorso di partenza - e il mio schifo di fondo, che ribadisco - non era su programmi e metodi, pure da rivedere, anche se, in certi ambiti, ogni volta che si è fatta una revisione la si è fatta quasi sempre impoverente e peggiorativa, v, per es, il tipo dei compiti di italiano all'esame di Stato, che hanno di tutto fuorché il programma di italiano dell'ultimo anno, a meno che non vogliamo considerare programma una singola poesia o un singolo brano di prosa da analizzare, scelta possibile in mezzo a una pletora d'altro tutto frammentato.

      Lo schifo era per il taglio chirurgico progettato e porto a freddo, con tanto di campagna a base di sms per procacciamento di sostegno all'idea (?), nonché il discorso del sedicente epistemologo che la grammatica latina insegna LA logica, come se esistesse in assoluto UNA UNICA logica e come se ciascuna lingua non ne avesse una propria.

      E come se, in assoluto, per una lingua morta o viva si potesse parlare di SOLA logica. Ah ah: come si spiegano le numerose, irrazionali (da un punto di vista rigido, che non è il mio) eccezioni? Non invece con le stratificazioni storiche, che di logico, direi, hanno ben poco?

      E le difformi forse inspiegabili "scelte" ortografiche? v.nell'italiano, la "scrittura" del presente del verbo avere, per volare bassa anch'io...
      Purtroppo là il discorso volava ancora molto più basso.

      E, per attirare e vivacizzare e abbellire il tutto certo ripensabile, quale soluzione?
      Un TAGLIO di ore: bella LOGICA.

      Sull'opportunità di ripensare dei programmi, bene est, o bonum est, ma non certo per andare incontro alle ubbie di qualcuno a cui "non piace" questa o quella cosa.
      A me non piace la prepotenza nemmeno tra pari, cioè tra persone che nella scala gerarchica del mio settore contano tanto quanto me, cioè zero.
      Be', mica lancio una campagna per abolire certe persone...:-) o una delle loro parti, neppure un bottone della giacca...

      Per uno sguardo disincantato e non retorico sugli antichi, per un non restringimento della "classicità" alla letteratura e solo a certa letteratura, v. per esempio Luciano Canfora, che nella mente a-logica di certuni dovrebbe, in quanto antichista, filologo etc etc essere uno avvolto nella cartapecora e invece...

      Invece l'abbiamo sentito al Goofy ultimo.
      Chiaro che non posso nemmeno lontanamente paragonarmi - ma per dire che dove sembra essere il vecchiume dei secoli, quello che allontana tanto, guarda caso c'è la menzione del trattato di Corinto, imposto a stati greci da Filippo II di Macedonia, una clausola del quale ripristinava la schiavitù per debiti e un'altra proibiva di uscire dal trattato (Trattato? Trattati?)

      Quest'ultima mi pare di averla già sentita, e non da un antichista ma proprio in anni recenti e chissà di che parlava...

      Grazie, @dargen, di avermi impegnata a riflettere anche se impetuosamente, come spesso.
      Diciamo che, quando il pericolo sembra passato, ci si sfoga.






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    9. Perché non si deve bocciare alle primarie?Semplicemente perché la velocità di un bambino è diversa da quella di un altro. Il sistema di insegnamento scolastico delle primarie è diventato asfissiante già da subito e stressante per il giovane studente.
      L'attuale modello di società, già cambiato rispetto a 30 anni fa, in cui entrambi i genitori lavorano ed i figli fanno orario integrato 6 giorni alla settimana.
      Si parte dal principio che i ragazzi siano delle spugne da far assorbire quanto sia possibile nel meno tempo possibile. Se il bambino non ce la fa ha problemi e dev'essere mandato da strutture che lo aiutino.
      Gia alla fine della seconda elementare si sanno già fare le moltiplicazioni si conoscono le tabelline fino al 10 e si cominciano a fare i pensierini e per la quinta primaria prevedo lo studio di funzioni e la lettura dei promessi sposi.
      La verità che questo troppo correre e troppo fare elimina la possibilità di giocare e di incontrarsi.
      Non esistono almeno dalle mie parti giardini o altri centri di raduno e se li trovi o non ci sta nessuno o qualche futura mammma o mamme con i passeggini.
      Il sistema scolastico precedente ha creato persone che oltre ad essere intelligenti erano creative.
      L'attuale sistema stressa i bambini ed alcuni di loro già ad 8 anno non ne vogliono più sapere di scuola.
      Io pur laureato vedo i compiti ed il percorso didattico sono stupefatto ed irritato.

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  34. Perdono politico non credo sia possibile, fortunatamente. Però ci sono i reati di attentato alla Costituzione e alto tradimento da parte di chi dovrebbe controllare. Ci sono e vanno perseguiti come fossero bunga-bunga... Ahhh che bello sarebbe vederseli sfilare in TV.
    C'è stato un processo eversivo in Italia. La Corte Costituzionale e i presiddenti della Repubblica hanno fatto MOLTO PEGGIO di quello che fece il Re dando a Mussolini l'incarico di PM. Hanno orchestrato la cosa. O se ne vanno in esilio oppure si beccano l'avviso e la sfilata. Magari poi (con calma) facciamo l'amnistia Togliatti 1946.

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  35. ....perché con cambi intraeuropei rigidi a una situazione di crisi non si può rispondere che creando disoccupazione (se le imprese del Sud non abbassano i prezzi chiudono, ma per abbassare i prezzi devono tagliare il “costo del lavoro”, e per convincere i lavoratori ad accettare questo passaggio normalmente occorre licenziarne un po’: motivo per il quale ovunque si fanno riforme che precarizzano il lavoro). Il valore si crea lavorando,....
    E se si aumentasse la produttività?
    E' molto probabile che io abbia una cognizione sbagliata di produttività e allora chiedo, per favore, se potete indicarmi
    dove se ne parla negli scritti del prof Bagnai. Grazie

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  36. PS Approppos del fatto della pagina "per cominciare". I aprirei con quella. Tanto se vengono e leggono direttamente il blog non capiscono. Mentre se leggono col senno di poi cosa diceva, con quale pazienza ed umiltà, già nel 2011 nel teorema della piscina o i "Salvataggi", per esempio, forse allora capiscono l'aria che si respira qui ora. Dopo 5 anni di massacro previsto e prevedibile. Lo sò che è come trattarli come mandria di idioti e sono loro che dovrebbero avere l'umiltà di cominciare da li. D'altra parte è trattandoci così che ci hanno messo nel fogno... usiamo le loro armi per liberarci. Per noi habituè è scomodo, ma almeno personalmente non ho problemi nel fare un doppio click... Basta solo che metta un link (facile... inizio pagina) dal per cominciare a qui.

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  37. @ brunocma

    In alto a destra, sotto la finestrella dei tweet, c'è una simpatica casella con la dicitura "cerca nel blog"; se ci scrivi "produttività" ottieni la risposta che cerchi.

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  38. Prof. bagnai buongiorno
    Le chiedo un suo commento sulle ultime dell'Ex Sindaco di Londra, Boris Johnson: "L'Unione europea opera come la Germania di Hitler, nel tentativo di mettere in piedi un superstato". "L'Unione europea rappresenta lo stesso tentativo con metodi diversi". Johnson non risparmia l'Italia, anzi gli «italiani, che da grande potenza manifatturiera, sono stati del tutto distrutti dall'euro, così come voleva la Germania".
    Forse mira a diventare erede di Winston Churchill, e quindi è interessato a dire la verità ?

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    1. Il chennepenzza qui è pericoloso lo sa vero?

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    2. E' vero !! Cihopensato iersera !
      Ringrazio per il monito, hai ragione, chiedo venia al Prof. CHENNONèQUIAFARCIDASEGRETARIA (!!!).
      Ho segnalato queste frasi perchè sembravano una sintesi (brutale) dei concetti espressi da anni dal Prof. BAGNAI (con la b maisucola !). Vederle scritte dal candidato alla successione di Cameron penso abbia molto colpito quasi tutti. E mi ha ricordato il Buldog della politica inglese.

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    3. @Marco Caporaletti 16 maggio 2016 12:26

      Mi risulta fosse molto difficile, quasi impossibile bocciare alla scuola elementare anche in tempi di alta natalità - ormai tempi antidiluviani.
      C'era la retorica che non bisognava bocciare perché era punitivo, discriminante e non so che altro; e pensa che c'è stato pure un lungo periodo - coincidente con quanto sopra - che molti direttori didattici proibivano l'insegnamento della grammatica - ripeto quanto allora sentivo dire, ma non mi stupisco, perché era l'epoca della grammatica strumento "borghese" etc.

      Quello che NON dovrebbe esserci è proprio quello che tu poni come causa, cioè l'abolizione di una classe se non si raggiunge un numero minimo di alunni.
      Per la scuola superiore, che conosco, posso dire quanto già scritto, che una prima esiste se e solo se ha dai 27 ai 30 iscritti e una seconda superiore pure.

      Da tener presente che, anche fossero tutti angioletti acculturati, occuparsi bene di tutti sarebbe difficile assai, mentre fino a 22-25, se sono solo normalmente vivaci, si può star dietro a tutti. La variazione di 5, da 20 a 25, è solitamente gestibile, mentre lo è assai meno se si va da 25 a 30.

      Chiaro che, dove lo spazio permette, vengono formate prime di scuola superiore di 30 iscritti, in previsione di qualche trasferimento o abbandono o bocciatura, per tentare di non scendere al di sotto del numero minimo del minimo che è 27.

      E' altrettanto chiaro che si fa di tutto e di più per non scendere ancora, visto che significa perdere una classe. Considera inoltre che, nel mio tipo di scuola, la riduzione delle ore di lettere e di inglese ha "fruttato", in pochi ultimi anni, un bell'esodo di colleghi di tali materie; usciti dal mio singolo istituto, i perdenti posto si sono, finora e per fortuna, tutti ricollocati, ma non è detto che vada e andrà sempre così, se si considera la bassa natalità che colpisce prima la scuola elementare e poi tutto il resto.

      Non dico non far sparire cattedre a qualunque costo, ma limitare a 22-25 gli alunni per classe, specie in una prima superiore, verrebbe bene prima di tutto per ragioni didattiche e poi, cosa non meno importante (abbiamo il coraggio di dircelo, sì o no?), per evitare di mettere a spasso delle persone.

      Credo che tutti abbiamo cooperato, con promozioni anche dubbie, a salvare qualche cattedra; i duri e puri, che ci sono (a parole, poi, in realtà non so), quelli che dicono di non aver mai alzato voti per non perdere studenti, hanno comunque beneficiato di quanto i loro consigli di classe hanno deciso a maggioranza, cioè di promozioni per non perdere cattedre, pertanto dovrebbero essere i primi a starsene zitti oppure ad accettare di rimetterci di persona.

      Chiarisco che non sto desiderando l'inalterabilità perpetua del numero di classi e di cattedre, ma sto solo facendo presente che, con ragazzi di prima superiore normalmente vivaci, il massimo di 25 sarebbe ancora l'ideale per un lavoro più serio e più incisivo.


      Senza contare le norme sulla sicurezza, e, al di qua e al di là delle norme, il buon senso dice che anche in aule spaziose si dovrebbe camminare e star seduti meglio e, in caso di pericolo, uscire rapidamente senza il rischio di inciampare in zaini giacenti sul pavimento perché l'altezza tra le due assi del banco (banchetto, in realtà) non consente di riporvi né lo zaino né tutti i libri, spesso, libri sempre più mostruosi per banchi sempre più piccoli e ragazzini sempre più alti.

      Quest'anno sono una privilegiata perché ho una prima di 29 (uno si è trasferito) tranquilli e composti, ma, appunto, mi rendo conto di essere una privilegiata: ogni tanto, ma proprio ogni tanto, capita.

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  39. Vi occuperete della Loi travail francese? A. de Benoist l'ha definita un abominio.

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  40. Matematica del rifugiato

    Ci vogliono convincere (anche il Papa) che il rifugiato e' un dono.
    Ero personalmente convinto di no, ma, sentite persone informate sui fatti e conti alla mano, i rifugiati sono un "dono", nel senso che costituiscono una fonte di spesa pubblica locale.
    Nella provincia di Roma in particolare, la presenza dei centri di accoglienza per rifugiati ha dato un po' di ossigeno alle asfittiche economie locali.
    Piccoli alberghi e/o B&B in crisi hanno trovato nell'accoglienza dei rifugiati l'ultima spiaggia prima della probabile chiusura.
    Per fissare le idee, consideriamo il caso di una piccola struttura con una ricettivita' di 15/20 persone.
    Accogliendo 15 rifugiati il gestore ricevera' mensilmente circa 1000 euro a persona (15.000 euro mensili in totale).
    La cifra vera potra' essere piu' alta o piu' bassa, dipendendo dalla distanza della struttura da Roma.
    In cambio di questo flusso di denaro mensile il gestore deve assicurare:
    a) tre pasti al giorno a persona;
    b) servizio di pulizia degli alloggi;
    c) distribuzione di una diaria giornaliera di meno di 5 euro a persona.

    In realta' il servizio di cui al punto b) lo svolgono di solito gli stessi rifugiati ospiti (in cambio di una diaria maggiorata).

    Ipotizzando che la spesa degli ingredienti necessari alla preparazione dei pasti giornalieri sia dell'ordine di 10 euro a persona si arriva a circa 30 gg. X 15 persone X 10 = 4500 euro.

    Ipotizzando inoltre 5 euro a persona di diaria giornaliera 'maggiorata' si arriva a circa 30 gg. X 15 X 5 = 2250 euro.

    Arrotondando per eccesso (2250 + 4500 -> 7000) si puo' ipotizzare quindi che circa 8000 euro al mese costituiscano il ricavo lordo mensile del gestore (al netto dei costi principali).

    Siccome gran parte dei 15000 euro vengono da fondi EU, ecco che si comprende in cosa consiste il "dono" di cui parlano i burocrati EU.

    Il piano e' chiaro: si incentiva l'arrivo ed il sostentamento iniziale "dell'esercito di riserva" con spesa pubblica.
    L'esercito di riserva contribuisce ad accelerare la deflazione salariale e nel frattempo si "dissoda il terreno" affinche' nei disoccupati autoctoni si insinui lentamente l'idea che conviene essere tutti "rifugiati in patria".

    A questo credo che servira' il sussidio di cittadinanza.

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    1. Naturalmente dopo l'euro, fatta "giustizia" e accolto il "perdono", ritornata la sovranità monetaria, si potrà liberare il subalterno dal giogo del padrone. Questa la sintesi escatologica della teoria. Si può a ragione parlare di mito per un paese di individualisti che non temono nemmeno di tradire la loro famiglia pur di farsi gli affari propri, figuriamoci quanto bene possono fare al prossimo.

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    2. Il suo ragionamento teoricamente va bene nel caso in cui i pagamenti siano fatti costantemente e per importi prefissati. Spesso invece non lo sono ed il ciclo economico si sfalsa con quello finanziario. Sostanzialmente l'azienda non ricevendo i soldi nei termini deve ricorrere al debito per poter produrre. Sul debito pagherà degli interessi. Se l'esposizione si prolunga oltre fallisce pur avendo crediti.
      Dato che già precedentemente lo Stato ha già fatto questo giochetto nel recente passato io semplicemente non sarei fiducioso.

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  41. Certo che e' un "dono". Se non lo fosse, gli affonderebbero i barconi.

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  42. Mi spiace contraddire ma tale 'dono' è solo temporaneo (precario). BCE secondo me si appresta a fare il famoso giro di valzer. A tempo di ballad, perché dove si comanda si suonano tutti e due i tipi di musica: western e country (CIT. The Blues Brothers).
    Sentita oggi. passata come personal pointofview: IMF and world currency! da far venire i sudori freddi.

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  43. Mira il mainstream! Resta da vedere come certi vuoti di sceneggiatura verranno colmati "on the road".

    Si vedano, a mò di esempio, i repubblichini del Piccolo di Trieste:


    "Merkel con Renzi. Asse anti-Austria" (6/5/2016)


    Questa la sobria titolazione a resoconto del vertice sull'immigrazione tra il cancelliere tedesco e l'ex sindaco di Firenze. Al netto della propaganda di regime sull'evento, agilmente smontata da Marco Palombi sul Fatto, se il buon giorno si vede dal mattino non oso pensare quali "raffinate" tecniche di spin utilizzeranno in futuro i nipotini di Goebbels.

    Perché se è vero che esportare disoccupazione e deflazione comporta l'esportazione di conflitti geopolitici (e su
    questo blog e VdE i dettagli non mancano), subappaltare la difesa delle rotte commerciali agli alleati (debitamente armati) può anche rivelarsi insufficiente, diventando così necessario "difendere i clienti" tramite intervento diretto ("peace enforcement", imporre la pace...). Inascoltato, un illustre esponente della democrazia tedesca ce ne spiegò le ragioni (razionali nonché comprensibili, ovviamente tecniche...): talmente una "gaffe" che si dimise due giorni dopo.

    Il prezzo da pagare per aver detto la verità in un sistema che eleva la menzogna a metodo di governo (Mario Monti a parte, ma solo perché lui è italiano e "in Italia non si dimette mai nessuno" - cit.).


    PS_Eravamo quattro amici al bar... per comporre pacificamente i conflitti.

    "Ci vuole più Europa!"

    "Ricapitoliamo... gli italiani sono una schifezza, i greci pure, i tedeschi egoisti e prepotenti, gli inglesi opportunisti, i francesi sciovinisti, austriaci, ungheresi e polacchi neonazisti... ma precisamente con chi vorreste farli sti cazzo di Stati Uniti d'Europa?!"

    "Con chi ci sta."

    "Eh, allora mi sa che ci vuole più America..."

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  44. Seguo dall'inizio questo blog e il lavoro del professore. Per me è un genio e ha ragione da vendere. Però voglio essere e rimanere creditore e risparmiatore e mi rendo conto di dover parteggiare per I "nordici" anche con le mani sporche di sangue. Ciò che non mi lascia tranquillo però, è la questione del "segare il ramo su cui si sta seduti".

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  45. Credo che lo scenario "perdono" (non sono il padreterno, quindi...) sia ancora quello più auspicabile.

    Come è evidente l'eretico Bagnai è diventato mainstream. Quale miglior momento per dire che è stato tutto un business, senza alcun fogno da realizzare (rabbrividing)?

    L'oro non è mai ritornato indietro, quindi basta che si tolgano dai cojoni.

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  46. Magari è solo una questione di termini ma anche le parole hanno il loro peso. Non si parla di bocciare all asilo o alle elementari, ma di concedere un altro anno per maturare, ambientarsi o giocare di più. Sta cazzo de bocciatura italiana!

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  47. e se la germania usasse il surplus in acquisto di infrastrutture e aziende di base di altri stati? Poi in una fase successiva o è già presente venisse creata una struttura protettiva degli interessi dei creditori?
    Non è che il fine non sia un altro?

    RispondiElimina
  48. Mi permetto di dissentire sugli esiti generali o, se mi sbaglio nella formulazione che segue, mi piacerebbe - gentile Bagnai - che mi spiegasse dove:

    - non è vero che le "leggi" o conseguenze economiche nel lungo termine puniscono chi si arricchisce indebitamente, nel nostro caso infatti, i detentori gollumiani del "tessoro" perderanno sì gli interessi, ma in tasca gli resta almeno il capitale, il tesoro appunto.

    Alla fine vincono sempre, un po' meno di come speravano, ma vincono! Al contrario dei debitori che si tengono i debiti e sono senza spiccoli in tasca. Come direbbe Shylock: il creditore/usuraio non avrà il cuore di Antonio, ma tornerebbe dal tribunale del Doge copmunque col suo "principal" (capitale) prestato. Avrebbe perso solo gli interessi, ma gli altri hanno perso tutto.

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    1. Prego, ma vorrei anche avere la risposta o la spiegazione... Perché alla fin fine un tasso negativo è il minor danno possibile, senza contare che prima del crollo dei tassi i prestatori hanno fatto la bella vita. O sbaglio? La seguo con grande interesse comunque, complimenti. È stato anche grazie al suo Goofynomics che mi è venuta voglia di spiegare l'economia ai miei alunni.

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    2. Caro: se lei vuole essere nel dibattito, sia nel dibattito. Dovrebbe essere lei a spiegarci perché i tedeschi si lanmentano, visto che gli va così bene! Tasso negativo significa erosione del capitale (da qui la mia analogia abbastanza trasparente e che nessun collega mi ha contestato con il sistema escogitato da Keynes).

      Altro non lieve dettaglio: i tedeschi hanno accumulato delle esorbitanti attività nette sull'estero proprio perché NON hanno fatto la bella vita (e ignorare questo dettaglio non la aiuterà a scappare prima che arrivi la Wehrmacht, cioè abbastanza presto, come i lettori più attenti del blog credo intuiscano: non penso che LORO siano sorpresi dall'insistenza con cui si parla di esercito europeo, è un punto allineato lungo una retta che qui è stata tracciata years ago).

      Ora: io le avrò anche dato voglia di spiegare l'economia, ma apparentemente non le ho dato voglia di studiarla. Mi sento responsabile per le conseguenze che questa mia mancanza potrà avere sui suoi alunni... ma: non è mai troppo tardi!

      La risposta corta è: sì, sbaglia. Secondo me sbaglia.

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