venerdì 23 settembre 2016

Sono un liberale?

(...qui l'originale. Segue traduzione...)

L'idea che per non farci mandare la troika usciamo dall'Eurozona e facciamo l'Italia federale, così poi mandiamo la troika in Calabria se questa non rispetta il pareggio di bilancio pubblico, può essere estremamente attraente per i gonzi, può costituire una sintesi politica di un discreto valore tattico per mettere temporaneamente a tacere i riottosi camuni o gli industriosi insubri, ma non sposta minimamente i termini del problema, che sono questi: oggi, solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà, e la vera libertà, prima ancora che quella di espressione (per la quale vedete cosa sta succedendo su Twitter, lo strumento delle varie primavere arabe e rivoluzioni colorate...), è quella dal bisogno, come imparai da Lello, ex macchinista comunista che conobbi, quando avevo l'età di mio figlio, al Dopolavoro Ferroviario di ponte Margherita, lì dove conobbi anche Spartaco, Giuliano, persone alle quali fu possibile morire con dignità, perché avevano acquistato, lottando, il diritto di vivere con dignità.

84 commenti:

  1. Ma magari tornassero i liberali, quelli veri. Quelli del libero mercato.

    Si sarebbero legati con le catene davanti Montecitorio dopo le parole di Draghi sull'eccesso di concorrenza...

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    1. Un mercato senza regole è macelleria sociale.
      E che diamine!

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    2. Io sono un liberale. Uno vero. Uno di quelli che sacramentava contro Monti mentre il popolo della sinistra esultava in piazza per la caduta di Berlusca e si inchinava al sacro loden
      Debbo ricordare pero' di avere poco merito perché
      1) negli anni 90 Milton Friedman stroncò l'euro e preconizzò che avrebbe messo i paesi della UE uno contro l'altro;
      2) negli anni 90 Milton Friedman affermo' che l'evasione fiscale era uno dei fondamenti che permetteva all'Italia di respirare con ciò stroncando in anticipo le politiche di austerity
      3) Antonio Martino, guida spirituale dei liberali italiani voto’ contro il governo Monti, mentre la sinistra votava a favore e con entusiasmo
      4) Antonio Martino, guida spirituale dei liberali italiani voto’ contro il fiscal compact, mentre la sinistra votava a favore e con entusiasmo
      5) sembra che Berlusca, che si proclamava liberale, volesse uscire dall’euro e per questo ha fatto una brutta fine
      6) per realizzare la politica della UE è stato necessario togliere di mezzo un governo liberale o che almeno si proclamava tale
      7) il Monti ha aumentato le tasse e abolito il segreto bancario e non risulta che un liberale mai in passato -a partire da Antonio Martino- abbia appoggiato tasse alte e che lo stato possa ficcare il naso nei fatti propri dei cittadini mentre risulta invece che chiedere le l’aumento delle tasse sia un hobby della sinistra come la tendenza a non farsi i cazzi propri e a chiedere che la vita privata dei cittadini venga messa in piazza (i vecchi come me ricorderanno il famoso slogan “il privato è pubblico”)
      Tutto cio’ premesso e considerato che la UE regolamenta con furia anche la curvatura delle banane, mentre i liberali hanno sempre chiesto poche regole, e considerato altresì che gli uomini che ci hanno portato nell’euro e nella UE sono tutti mostri sacri della sinistri e che hanno fatto palpitare il cuore del popolo della sinistra e fra loro non si trova un liberale neanche a cercarlo con la lente di ingrandimento, perché il popolo di sinistra non si convince di fronte all’evidenza di essere stato fatto cornuto dai propri rappresentanti e si mette a grattarsi le corna l’uno con l’altro in famiglia, finendola di ripetere “non è francesca” e finendola di cercare un comodo “capo respiratorio” cui attribuire tutte le colpe e finendola di ripetere slogan demenziali come “l’euro è un progetto di destra portato avanti da politici di sinistra” e finendola di inventare ancor più demenziali neologismi come “neoliberismo” oppure “ordoliberismo” pornoliberismo” ecc????????????

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  2. Lacrime...leggo e piango...non si può comprendere se non hai compassione (patire-con) forse è vero il fatto che abbiamo perso di vista i valori veri l'uomo è carne ma anche spirito credo che dovremmo rileggere la buona novella la quale ci farà capire che qui siamo di passaggio i più robusti vivranno anche cento anni ma poi sempre lì si dovrà andare e fare i conti con LUI... a che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima? Oppure cosa darà in cambio l'uomo per riavere la sua anima? Una sola cosa è necessaria.Vanità delle vanità tutto è vanità solo una cosa nella sua sapienza Salomone rilevò essere importante, conoscere ed amare DIO attraverso la compassione per tutti gli uomini...
    Grazie professore leggo sempre il blog anche se non intervengo, ma oggi ho sentito la necessità di elevare insieme a tutti voi i nostri sguardi oltre.. alzarlo in alto per avere conforto da LUI... Nostro Signore G.C. e per i diversamente credenti dico abbiate fede o almeno lasciate uno spiraglio se per ora non riuscite a spalancare la porta del cuore a Cristo. Buona giornata a tutti.

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  3. Bah... a me la storia di twitter che censura i noeuro seguaci di Bagnai sembra paranoia... Saranno senz'altro altre le ragioni. Gli amici di Bagnai li facevo un po' più scaltri rispetto ai vari gomblottttisti...

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    1. Senti, io con i debunker produco dell'ottimo granulato per i pesci rossi, quindi, in attesa che il problema (non) si risolva misteriosamente da solo, ti sarei grato se tu ci dessi qualche elemento per una spiegazione alternativa, visto che il fenomeno dello shadow banning è stato documentato negli USA. La tua opinione mi sembra poco interessante.

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    2. Nel momento in cui uno dei principali canali di comunicazione a tua disposizione può bloccarti senza neanche un disegno premeditato (basta un esercito di ovetti a libro paga), qualche domanda bisogna farsela.

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    3. ...e a questo proposito ti ricordo che ovviamente non è un complotto. Strano come solo le persone diversamente informate parlino di complotti!

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    4. Fondamentalmente sono anche io "allergico" ai complottismi, per cui ho fatto qualche ricerca in merito.

      D'altro canto il mio utilizzo di Twitter e' nell'ordine di 1-2 messaggi all'anno, e non seguo praticamente nessuno, per cui non ho alcuna esperienza diretta del fenomeno.

      Le notizie piu' recenti che sono riuscito a trovare sono del Febbraio 2016. Qui c'e' una FAQ sull'argomento.

      Il consenso negli ambienti tecnici e' che Twitter abbia comunque una gestione opaca relativamente a questo tipo di decisioni per cui e' anche difficile farsi una idea di quanto sia verosimile che abbiano deciso di "isolare" determinati utenti (oltretutto in Italia, che non so quanto sia "strategica" per Twitter) e in base a cosa.

      @gelatina: non sono sicuro di aver capito cosa intendi - certo credo sia possibile che un certo numero di utenti abbia segnalato a Twitter l'account come "portatore" di malware o simili, in qual caso piu' che una decisione di Twitter sarebbe una campagna "denigratoria" da parte di un gruppo di utenti, cosa forse piu' verosimile.
      Immagino che Quarantotto abbia gia' provato a sporgere reclamo support.twitter.com - se si, ha ottenuto qualche risposta?

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    5. Grandioso e incoraggiante. Di certo, questi signori sanno bene quali informazioni sono vere e quali, invece, false e tendenziose. Un Ministero della Verità su base planetaria. Davvero entusiasmante.

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    6. Sentite, non so come dirvelo: l'ultima che mi ha dato del complottista fu una povera cretina di passaggio su sbilanciamoci cinque anni or sono, dove venne sbriciolata da Alex. Ovviamente Luciano ha chiesto spiegazioni, ovviamente (fino ad ora) non le ha ricevute, e ovviamente non è un complotto. Solo i cretini usano questa parola, ci hai fatto caso? E questo è un complotto, ma di madre Natura. Poi ovviamente si risolverà tutto per magia (o forse no), ma se non verrà fornita una spiegazione puntuale e verificabile di quanto è successo temo che dovremo attenerci a quanto queste persone ci hanno detto di voler fare. Contrastare la disinformazione. 2+2=5. Stammi bene.

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    7. Questo non è comunque il fulcro del post per cui altre parole in libertà verranno filtrate. Anch'io dichiaro le mie policies.

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    8. Non è un complotto, ma policy deliberata di Twitter. Come postato su blog Luciano, riporto il commento colà inserito:

      " http://www.breitbart.com/tech/2016/02/16/exclusive-twitter-shadowbanning-is-real-say-inside-sources/ : "... Twitter maintains a ‘whitelist’ of favoured Twitter accounts and a ‘blacklist’ of unfavoured accounts... Our source was backed up by a senior editor at a major digital publisher, who told Breitbart that Twitter told him it deliberately whitelists and blacklists users...

      ...Accounts on the whitelist are prioritised in search results, even if they’re not the most popular among users. Meanwhile, accounts on the blacklist have their posts hidden from both search results and other users’ timelines...

      ...Shadowbanning, sometimes known as “Stealth Banning” or “Hell Banning,” is commonly used by online community managers to block content posted by spammers. Instead of banning a user directly (which would alert the spammer to their status, prompting them to create a new account), their content is merely hidden from public view.
      For site owners, the ideal shadowban is when a user never realizes he’s been shadowbanned...

      ...For weeks, users have been reporting that tweets from populist conservatives, members of the alternative right, cultural libertarians, and other anti-PC dissidents have disappeared from their timelines...

      ...Then, as now, it was suspected that “protecting users from abuse” was an excuse to implement a system that would later be used for political censorship.
      With shadowbans now confirmed by an inside source, there is little room for doubt that the platform is intent on silencing conservatives...". Chiaro no?...". E' una pratica messa in campo da diverso tempo. Nessun complotto. Certo è che se sei "scomodo" anche su Twitter sono cavoli amari (parlando in ogni caso di libertà di espressione con limiti verso di decenza e rispetto verso il prossimo).

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    9. Magari questo messaggio non sarà gradito ma lo posto ugualmente, allo scopo di restituire dignità ad una parola che occupa legittimamente il suo posto nel vocabolario della lingua italiana.
      Treccani:
      "complòtto s. m. [dal fr. complot, di etimo incerto]. – Cospirazione, congiura, intrigo ai danni delle autorità costituite o (meno com., e solo in senso estens. e fig.) di persone private: c. militare; fare, organizzare, ordire un c. contro il capo del governo; sventare un c.; si sente vittima di un c. mediatico. In usi scherz.: siete tutti d’accordo nel darmi torto: ma questo è un complotto!"
      Il complotto è stato, per larghi tratti, la soluzione politica più popolare tra gli ottimati dell'Antica Roma, e non mi pare che nel Medioevo questa attività avesse perso particolarmente di popolarità... E’ una tipologia di azione che ha una storia millenaria, e sulla quale è stata realizzata una sapiente e capillare azione di propaganda da parte degli organi culturali e di informazione, con lo scopo evidente di delegittimare qualunque opinione contraria a quelle "comunemente" accettate o accettabili. Ciò si deve anche al fatto che il complotto è di per sè un atto segreto e celato, e porta ovviamente coloro che ritengono di poterlo subire a disporsi nell'ovvia condizione psicologica che oggi potrebbe essere definita "paranoia". Che è la condizione sfruttata da chi ha introdotto il “reato” di complottismo.
      Un certo Pier Paolo Pasolini, secondo i "parametri" del mondo di oggi sarebbe un patetico complottista:
      http://www.corriere.it/speciali/pasolini/ioso.html
      E' il famoso "io so".
      E' evidente che chi si muove portando avanti opinioni diverse da quelle "ufficiali" è in una posizione di difficoltà, in quanto le prove a sostegno delle teorie "non ufficiali" non sono immediatamente disponibili e la loro ricerca è affannosamente ostacolata dai rappresentanti del cosiddetto "establishment", alla strenua ricerca di difendere la propria posizione di autorità o privilegio.
      Spesso vedersi affibbiare l'etichetta di "scienziato" anzichè di "ciarlatano complottista" dipende unicamente dalla temperie culturale o dal potere dominante in una certa fase storica. Galileo era un complottista ai suoi tempi, i suoi detrattori oggigiorno sono additati come i principi dell'oscurantismo, eppure a tuttoggi c'è chi ritiene la terra piatta, e sostiene di avere valide ragioni per affermarlo, ma ovviamente costoro sono ritenuti dei cialtroni.
      Vedersi affibbiare l’epiteto di “complotti sta” porta inevitabilmente alla radiazione delle proprie idee dal pubblico consesso o anche solo all'impossibilità di essere ascoltati da chicchessia, che è lo scopo ultimo dell’azione culturale che ha fatto nascere quella parola.
      Io rifiuto nettamente la logica della suddivisione dell'umanità in "complottisti" e "anticomplottisti". Esiste la contrapposizione di idee, anche le più assurde, che può essere sostenuta o meno da prove ed evidenze scientifiche o da ragioni e collegamenti intellettuali, che non sono di minor valore (ricordiamo quel complottista di Pasolini); fermo restando la necessità di continuare sempre ad indagare per avvicinarsi ad una miglior interpretazione della realtà. Propongo per cui la morte culturale della parola "complottismo", che altro non è che razzismo nei confronti di qualcuno, e non della parola complotto! Che invece è ben vivo e lotta su di noi, come abbiamo ben scoperto nel caso dell'Euro, che si può secondo me a giusta ragione considerare un complotto nella misura in cui è un evento di cui i realizzatori conoscevano bene le conseguenze nefaste e sapevano quindi molto bene di danneggiare molte persone, lo hanno comunque portato avanti con un accurato e preordinato piano per avvantaggiare sè stessi o i loro rappresentati, e nuocere alla maggioranza, o comunque ad altri. Mi pare che la descrizione calzi perfettamente rispetto alla definizione Treccani. O no?
      Grazie a tutti

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    10. Ho provato a condividere su twitter l'ultimo post di Orizzonte 48 e twitter mi ha risposto che il link non poteva essere condiviso, ho sostituito il link diretto con un URL alternativo generato con tinyurl (da me solitamente utilizzato per condividere URL estremamente lunghi) e il tweet con il link "travestito" è partito.
      Mi sembra evidente che esista un blocco selettivo automatico nei confronti del blog di Orizzonte 48, il perchè lo dirà qualcun altro, l'uso di questi servizi come tinyurl (ma ce ne sono altri) sembra aggirare il blocco.

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    11. @Pupparco

      “.. a me la storia di twitter che censura i noeuro seguaci di Bagnai sembra paranoia... “

      A te sembra? Miiiinchia … niente e popò e di meno? Ma chi sei, Ernst Jung, Sigmund Freud, Hannibal Lecter?

      “…gomblottisti..”

      Complotto? De Giusti ha esposto un fatto! Chi ha parlato di Complotto (anzi Gomblotto)?

      Un momento… ma come… ma sei TU che ha parlato di Gomblotto… ma piantala lì, COMPLOTTISTA!

      Inoltre, niente male come commento, il tuo, ad un post in cui si legge, tra l’altro:

      (..) solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà (..),
      (..) la vera libertà, prima ancora che quella di espressione, è quella dal bisogno (..)
      (..) persone alle quali fu possibile morire con dignità, perché avevano acquistato, lottando, il diritto di vivere con dignità (..)

      Dai su, rileggiamo insieme e ripetiamo per esercizio: io mi fermo a 5 volte, tu vai avanti fino a 200000! Ad occhio e croce non lo capirai lo stesso subito, ma fidati: “Il Rote learning” alla lunga funziona sempre.

      (..)solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà (..),
      (..)la vera libertà, prima ancora che quella di espressione, è quella dal bisogno(..)
      (..) persone alle quali fu possibile morire con dignità, perché avevano acquistato, lottando, il diritto di vivere con dignità (..)

      (..)solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà (..),
      (..)la vera libertà, prima ancora che quella di espressione, è quella dal bisogno(..)
      (..) persone alle quali fu possibile morire con dignità, perché avevano acquistato, lottando, il diritto di vivere con dignità (..)

      (..)solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà (..),
      (..)la vera libertà, prima ancora che quella di espressione, è quella dal bisogno(..)
      (..) persone alle quali fu possibile morire con dignità, perché avevano acquistato, lottando, il diritto di vivere con dignità (..)

      (..)solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà (..),
      (..)la vera libertà, prima ancora che quella di espressione, è quella dal bisogno(..)
      (..) persone alle quali fu possibile morire con dignità, perché avevano acquistato, lottando, il diritto di vivere con dignità (..)

      (..)solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà (..),
      (..)la vera libertà, prima ancora che quella di espressione, è quella dal bisogno(..)
      (..) persone alle quali fu possibile morire con dignità, perché avevano acquistato, lottando, il diritto di vivere con dignità (..)

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    12. Grazie Alex. Abbiamo sufficienti evidenze del fatto che la parola "complottista" scredita chi la usa. Grazie per aver riportato la discussione on topic. Noto una singolare assenza di quelli che "la Lega ci salverà". Forse. Certo non questa Lega. Quindi: un'altra Lega è possibile?

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    13. Il termine “complottista” dovrebbe significare “organizzatore di complotti”, anziché “denunziatore di complotti”.
      L'accusa di complottismo presuppone che l'accusato stia descrivendo fatti segreti, poiché un elemento essenziale del complotto è la segretezza: ma tale accusa mal si concilia con la descrizione di fatti palesi.
      L'accusa di complottismo (come di antieuropeismo, di populismo ecc.) è una delle tante varianti della “reductio ad Hitlerum”: la solita strategia di squalifica dell'oratore perché non si possono smontare nel merito le sue argomentazioni, la fallacia logica riconducibile alla tipologia dell'argumentum ad hominem, per escludere la persona evitando ogni dibattito di sostanza con questi. “Complottista” è usato come sinonimo di “micugginista” (rectius ciarlatano), uno che afferma senza poter provare.
      Chi accusa gli altri di qualsiasi cosa (ad esempio di complottismo) deve provare le sue accuse. L'accusa di complottismo è un tentativo di rovesciamento dell'onere della prova: un accusatore privo di prove lancia un'accusa, per sollecitare l'accusato a provare le proprie affermazioni.

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    14. Complottisti che denunciano i complotti, populisti che andrebbero contro il popolo, ribelli moderati che esagerano, truppe americane che lasciano la Siria senza esserci mai andate prima, liberali che fissano i prezzi coi trattati, autorazzisti che combattono il razzismo, europeisti che ... lassamo perde vah.
      C'è anche la violenza femminile che consiste nel violentare le donne. E oggi ho scoperto i filtri "qualitativi" che mi oscurano quelli che seguo (cambiate impostazioni/notifiche).

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    15. Il controllo delle persone con i metodi violenti e inveterati funziona sempre, ma quelli cybersocial, nel mondo sazio, funzionano anche meglio.
      E sono anche molto resilenti alla cospirazione sovversiva.
      Onde per cui bisogna farsi più astuti di quanto non s'immaginino i cosidetti padroni della rete.
      Ma appunto, certe cose non si possono insegnare perchè se si potessero insegnare non ci sarebbe bisogno di farlo.

      Marco Sclarandis

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  4. Sento mie colleghi dire che ci meritiamo la Troika, perchè siamo corrotti, evasori, ladri, etc. tutto quello che ripetiamo qui. Nessuno di loro punta il dito contro l'euro e questo sistema che ci deindustrializza.

    PS: comprato "Sei lezioni di economia" ieri alla Feltrinelli a Verona, ce ne erano 3 copie nella sezione delle novità. Prof per Natale ci consigli un altro libro, anche se basterebbero già i suoi come strenna per gli amici.

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    1. Per Natale andrà benissimo Cesaratto.

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    2. Grazie Prof, lo regalerò assieme ai suoi 2 libri, più che libri li chiamerei manuali.

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    3. Oltre a noi, chi farà il keynesismo rigoroso, se in un paese solo non ce la si fa? (Cit.)

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    4. Oltre all'ottimo libro di Cesaratto, che per inciso mi è costato una peregrinazione domenicale in varie librerie sotto le 2 Torri per scovarlo, ma ne valsa la pena, aggiungerei un altrettanto testo "illuminante" di Giacchè, "La fabbrica del falso" nuova edizione 2016. Basta pensare alla frase di apertura di questo saggio di Vladimiro per avere la curiosità di leggere le 427 pagine ricche di esempi ed episodi.
      "La menzogna è la grande protagonista del discorso pubblico contemporaneo".

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    5. Perché aspettare Natale?
      Comunque in libreria non l'avevano e ho dovuto ordinarlo.
      Per me, perché io di libri di questo tipo non ne regalo più dopo aver visto che non erano stati letti dai primi destinatari, che erano anche i candidati prescelti come più possibili lettori.

      Stavano a zero copie anche Bagnai e Giacché e Barra C.
      Zero Keynes, ma tantissimo Stglitz (non quello sull'euro in inglese)
      Insomma niente che non fosse di regime o addomesticato dal regime.

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  5. Circa 2400 anni fa, un demagogo (così ce lo presentano sui libri di storia scritti dai vincitori) di nome Ippone arringava il popolo Siracusano con queste parole: "L'uguaglianza è la madre della libertà così come la povertà lo è della schiavitù". Mi ritrovo completamente nelle parole di Ippone, cosi' come in quelle di questo post, ma sono anche consapevole che quelli come noi 9 volte su 10 escono sconfitti dalla storia. Non riferiro' la fine che fece Ippone per non urtare i più sensibili.

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  6. Io sono stato bombardato per decenni da una campagna mediatica che propugnava l'ineguatezza moderna del nostro stato sociale (welfare lo chiamano ora). Sono rinsavito grazie ad una permanenza semestrale negli USA. Mi sono rotto un braccio e recatomi all'Emergency room e oltre al passaporto avevo in tasca la carta de SSN (quella gialla). Be' è come se avessi avuto lo Scudo che difese San Giorgio dal drago... Ahhh questo welfare antidiluviano.

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    1. Testimonianza vera. Amica di mio cognato va negli USA come te. Si rompe gamba e va in ospedale. Al ritorno a casa, arriva la fatturina per la modica cifre, se non ricordo male, di circa 17000$. Non aveva fatto assicurazione e annessi e connessi.

      Ecco cosa sono i "mitici" USA...

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    2. Il sistema ammericano e' semplice, se sei appena appena impiegatuccio ti pagano bei dollaroni, tanti, con incentivi veri per lavorare tantissimo. Il 110% di quei dollaroni evaporano poi con tutte le spese, dalla scuola dei figli all'assicurazione dell'assicurazione sanitaria, si' c'e' l'assicurazione figa che ti fa passare davanti a quelli con solo l'assicurazione modello base! Ovvio che sotto l'impiegatuccio c'e' il baratro dei quartieri poveri (incidentalmente spesso neri), a cui si risponde con uno stato di polizia e tanti bei posti-cella. Qunindi, finche' state in salute e siete nati in una famiglia che vi ha fatto studiare, l'ammerica non e' malaccio, puoi permetterti la muscle car, vuoi mettere il sound del vuotto?

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    3. Chevrolettecamaro o Dodgechallengere? ;)

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    4. Anni fa, non ricordo bene se fosse il 2006 o 2007, ho portato mia moglie al San Giacomo, ospedale ottimo per la traumatologia, (l' ingresso era da via Canova), oggi chiuso, a causa di un imbecille ubriaco che guidava il bus e le aveva più volte chiuso le porte addosso. C'era una famiglia americana dell' Arizona, che attendeva gli esiti di un pronto soccorso effettuato sul capo famiglia che era stato colto da infarto a via del Corso; ricordo ancora l' episodio piuttosto eclatante che capitò proprio mentre arrivavo in ospedale e che aveva suscitato il solito assembramento.
      Stabilisco un colloquio con la moglie dell' infartato, una donna piuttosto giovane, con due figli piccoli, e tra una cosa e l' altra, ho iniziato a parlare dell' unico argomento che conoscevo riguardo quello Stato, cioè il deserto ed il mostro di Gila, o Heloderma Suspectum, l' unica lucertola velenosa vivente, dato che sono un esperto di allevamento in terrario. Fortunatamente l' argomento la interessava e arrivammo poi a parlare dei rispettivi coniugi e della sanità americana, il marito non aveva l' assicurazione e se l' evento fosse accaduto in Arizona sarebbero stati dolori. E lei mi disse testualmente: "qui avete il paradiso e da noi c' è l' inferno".

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  7. Pietrino, pietrino hai commentato in tutta velocità sia su facebook che qui sul blog...per farci sapere la tua idea che viviamo in un mondo bello giusto democretico...qui non ci interessa la tua interpretazione della realtà, qui dovresti lavorare di cervello, senza lasciare nulla di scontato. Bagnai non è portatore di verità, ma và a toccare i tasti giusti, non per fare complottismo bensì per dirci di non fidarci degli strumenti quali twitter e facebook dateci in mano da coloro che ci comandano.
    Pietrino=troll?

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Non a caso stanno cercando di modificare la nostra Costituzione! Sempre meno democrazia!

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  10. “Ben poco giovò tenersi in disparte: l'atmosfera rimase opprimente. Appunto perciò mi ero reso conto che un contegno meramente passivo, la sola non partecipazione alle volgari invettive contro i nemici non era bastevole. Eravamo uomini di lettere, a noi era affidata la parola e con essa il dovere di dare espressione alle nostre idee, almeno per quanto fosse possibile in tempo di censura.”

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  11. "Solo un rigoroso keynesismo, come quello iscritto nella nostra carta costituzionale del 1948, può garantire la nostra libertà, e la vera libertà, prima ancora che quella di espressione (per la quale vedete cosa sta succedendo su Twitter, lo strumento delle varie primavere arabe e rivoluzioni colorate...)"

    Quello che vediamo succedere su Twitter e' nulla rispetto a quello che pare si stia preparando per internet: scommettiamo che nessuno o quasi ha mai sentito parlare di 'ICANN handover'?

    http://www.theregister.co.uk/2016/09/08/fight_over_internet_handover_down_to_wire/

    Da un altro sito specializzato USA ho estratto i termini essenziali del problema 'ICANN hand over'.

    "I guess people have been tricked into believing the internet will never be effectively censored.
    That is WRONG.
    FACT: A vast majority of TOP LEVEL DOMAIN web sites on the internet DO NOT HAVE THEIR OWN IP ADDRESSES. The ONLY way to them is via the DNS servers which ICANN will take control of. The DNS servers have all the routing information needed to get to web sites that do not have their own IP adresses. Many people who run their own web sites are clueless about this, they just see the IP address in their Cpanel and figure it will work if they try using it. They are wrong. If they ever copied and pasted that IP address and tried to hit their web site with it, it would produce NOTHING because 50 other web sites are also using it and the server would not know which one you wanted to get to without the routing information provided by the DNS server.

    Why would anyone have a web site that did not have it's own IP address? Answer: Because it has worked for practically everyone so far, and it is cheaper. Many people do not even know the difference. Due to the problems I have had keeping this web site up and visible, it has 3 different dedicated IP addresses that can bypass ICANN (as is being publicly stated right now) and work no matter what (SO FAR.)

    However, I have picked up on a few un-published rumors that ICANN is going to get more control over the web than just the DNS servers. I have heard that they are going to also get control over IP addresses themselves, and will be able to actually shut down IP addresses. This will only be partially effective, you'd still be able to TOR your way in, and perhaps a few proxies or VPN services would work, but for most people, even IP access will be blocked.

    BOTTOM LINE: Don't be lazy, thinking "some hacker or programmer is going to save it all" because that won't be the case. "Hackers and programmers" will probably be able to keep the DEDICATED IP part of the web visible for themselves, but when it goes dark for anyone who is not like them, practically all web sites that get blocked are going to die eventually because traffic is life, and they won't be able to survive with only the 3 percent or so of the population that can figure it out and still get to them. And if a web site does not have dedicated IP, even hacker Joe will have no way in.

    Bottom line: The only way the web is going to survive is to stop the ICANN hand over."

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    1. Completamente off-topic. Sei camuno? Comunque poi me lo leggo. Solo una cosa: ma voi mica pensavate sul serio che fosse cambiato tutto e che grazie a Internet finalmente erpopolo avrebbe fatto ermovimentodarbasso? Ho letto nel tempo alcuni di voi perfettamente consapevoli del fatto che i social fossero strumenti di controllo, non di emancipazione sociale. Io sono vivo perché non conto un cazzo, e di quanto succede su Twitter me ne fotto perché volevo usarlo sempre di meno.

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    2. Non è una critica a lei o a chi tenta di usare i social che ci usano: chiaro che chi ha un importante messaggio da diffondere provi ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione.
      Dal canto mio non sono su Twitter né su fb e non ho neppure WhatsApp. Purtroppo non ho potuto rifiutare un invito su Linkedin ma non lo apro mai.
      Oltre che strumenti di controllo e di influenza più o meno subliminale penso che l'uso che ne fa il 99,99% degli utenti sia patetico e da frustrato.
      Penso che oggi Churchill direbbe "il miglior argomento contro la democrazia sono i social".
      M.A.

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    3. No. Ho sempre avuto perfettamente coscienza di da dove nasce il potere. Nasce da dove dice il Presidente Mao. Solo con quello si fa ermovimentodarbasso. Costa eh...parecchio...

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    4. Altro che Casellario Politico Centrale ... è roba superata. Ora c'è Feisbuc(che)... vuoi sapere che cavolo pensano gli altri? C'è Twitter(e)... Vuoi sapere gli affaracci degli altri? C'è Gimmail(e)... Si sono risparmiati la fatica di schedarci, lo facciamo noi da soli... e per il futuro prossimo venturo...

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    5. Comunque, dato che in ogni grande impresa ognuno deve fare la sua parte, approfitto per dare anch’io il mio piccolo contributo a “supportare la distribuzione di un'informazione di qualità superiore”, riportando in tutta la sua dirompente e inusitata oggettività il distillato informativo dell’odierno dispaccio-guida del principale organo di controinformazione anti-regime (quindi, nella fattispecie, anti-renziana): “il peso dell’Italia in Europa dipende anche dalla portata e dal carattere strutturale della nostra crisi, che bisognerebbe riconoscere con un discorso di verità agli italiani, per potervi por mano con tutta l’energia e la durezza necessaria”. E noi qui a trastullarci con chiacchiere da bar su chi c’ha la paranoia più sviluppata…

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    7. Secondo me i social sono strumenti prevalentemente commerciali.
      Il Sig. Facebook non è diventato superricco perché ha inventato un giochino sul quale condividere le proprie vacanze oppure quello che hai nel piatto, lo è diventato perché si possono pubblicizzare a miliardi di persone ( per la precisione 1,65 miliardidiutenti almeno una volta al mese e 1,09 miliardidiutenti una volta al giorno dato aggiornato al 2016) con pochissimo costo il tuo prodotto.
      Vedi Twitter che è in crisi perché è veicolo solo di idee e di insulti, ora hanno provato ad inserire la pubblicità ma non decolla e sarà venduto entro l'anno.

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    8. Nella foga di scrivere sono finito abbastanza fuori tema, me ne rendo conto, ma quello che ho cercato di segnalare e' che tutti i social, essendo societa' quotate in borsa, perseguono finalita' prettamente economiche: possono quindi, in nome della liberta' d'impresa, legalmente 'bannare' chi gli pare e piace (e' pure probabile che il processo di esclusione avvenga senza man-in-the-loop) e non sono neppure tenute a dare spiegazioni circa i criteri di esclusione utilizzati.

      Diverso e' il caso della "banca centrale degli indirizzi internet" (ICANN).
      Finche' rimarra' sotto l'egida del governo USA c'e' un minimo di possibilita' che nessuno possa essere arbitrariamente escluso da internet (sarebbe una aperta violazione della Costituzione USA).
      Nel momento in cui invece avvenisse un 'hand over' legale ad una societa' privata (anche se "no profit" come la stessa ICANN) avverebbe l'analogo della creazione della FED nel dicembre 1913.

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    9. ci vorrebbe un social di stato, anche il uebbe è ormai interesse nazionale no? ....

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  12. Vedo che, atterriti dalla possibilità di non poter più defecare le vostre minchiate sui social, avete completamente perso di vista il senso di questo post, che è quello (che voi non potete o non volete capire) di mettervi in guardia contro le lievi imprecisioni profferite da chi conta più di voi. Ciò conferma le sconsolate parole di in mio amico: "Siamo seguiti da gente che non ha capito nulla". Sareste voi, e lui ha ragione...

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    1. E allora tornando in post riprenderei la sua affermazione, che la vera libertà è quella dal bisogno, e devo dire che mi fa riflettere sull'art. 1 della nostra bella e perfettibile Costituzione, che avevo sempre ritenuto un punto debole. Sì perchè dire "fondata sul lavoro" mi era sempre sembrato un po' piccolino, uno si aspetta un incipit coi fiocchi, che so, "fondata sull'uguaglianza" o sulla fratellanza, o la dignità umana, o sul rispetto degli altri...via via fino all'amore o all'amicizia o a cos'altro.
      Invece lavoro, inteso come strumento di realizzazione personale (riteng), ma anche strumento per liberarci dal bisogno, beh...in questo senso mi dà da pensare.

      Il giorno che la nostra Costituzione verrà applicata in Italia sarà comunque un bel giorno, giusto perchè ho appena tirato fuori quei 2-300 euro per una scuola media che la Costituzione dice obbligatoria e gratuita.

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    2. Ma il buon Matteo dal nero crine e dalla guancia rubizza, l'occhio scuro e penetrante, esattamente da grande cosa vuol fare?

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    3. @Carlo Cappelletti
      La Costituzione Italiana perfettibile? No no, lasciala così com'è. E' stata applicata e con successo fino a che non sono arrivati i sabotatori.

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    4. "Siamo seguiti da gente che non ha capito nulla"

      Io sono uno di quelli probabilmente, non colgo al volo e a volte neppure di rimbalzo, mi scuso se scrivo minchiate.
      Però credo di intuire cosa vuole dire, non diamo la giusta importanza al fatto che il pericolo è in primis, sopratutto, essenzialmente, la nostra libertà, quella che ci tolgono goccia a goccia, anzi ormai a secchiate perchè non c'è alternativa e urge fare in fretta (cioè prima che ci accorgiamo).
      Certo protestare per twitter è una cosa facile, concreta, che da l'illusione di poter fare qualcosa, che da l'illusione di poter combattere, ma non è cosi.
      Tw è un mezzo privato e gratuito con tutto quello che ciò comporta, basta esserne coscienti.
      La lega si, la lega no, Fassina qua, Fassina la.
      Tutte queste discussioni non sono inutili, sono cronaca ma penso che dobbiamo tenere sempre presente il fatto che sono contorno, distrazione, utili a smorzare quella che dovrebbe essere la nostra rabbia per ciò che ci stanno togliendo: libertà e diritti.

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    5. Anch'io, per carità, tra quelli che non hanno capito, però ci provo come tutti qui (a parte i troll più o meno depassaggio).
      In questo caso, credo, il problema è che il post allude alla delusione-lega. Ora che ho sentito il discorso di Salvini... Porca miseria che tristezza. Parla di stato leggero e di riscrivere la Costituzione invece di ripristinarla integralmente con atto rivoluzionario e anche di umiltà verso gente di cui obiettivamente si è perso lo stampo. E poi via con la guerra tra poveri, la flat tax, l'esenzione fiscale ai terremotati (si grazie ma se non lavoro?). E proprio niente a proposito di spesa pubblica. Che delusione. Mi dispiace per Borghi.

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  13. "Dopo aver analizzato, in termini estremamente sintetici, i meccanismi di aggiustamento automatico che agiscono a livello regionale, è opportuno mettere in rilievo che il ristabilimento di condizioni di equilibrio nella bilancia dei pagamenti interregionale è notevolmente accelerato attraverso interventi di politica economica sviluppati dal governo centrale. Per quanto riguarda l’esperienza statunitense, ad esempio, Hartland mette in rilievo il ruolo compensativo svolto dai trasferimenti di fondi federali verso le regioni in deficit attraverso il Federal Reserve System. Questa osservazione si fonda sulla correlazione negativa, rilevata empiricamente con un’analisi del periodo 1919-1939, fra trasferimenti del Tesoro (flussi netti di capitale pubblico) etransit clearings (flussi netti di capitale privato) fra i Federal Reserve Districts. Questi movimenti compensativi di fondi pubblici possono comunque essere stimolati dal governo centrale attraverso decisioni discrezionali di politica monetaria o di politica fiscale. In particolare, la politica di stabilizzazione condotta a livello nazionale può porsi l’obiettivo di garantire il livello di reddito e di occupazione di ciascuna regione. In questo caso, nelle regioni che devono subire un deficit nella bilancia dei pagamenti, l’incremento della domanda proveniente dall’operatore pubblico arresta il processo di aggiustamento, avviato attraverso la riduzione delle importazioni determinata dalla contrazione del livello del reddito regionale. La politica di stabilizzazione, quindi, impedisce il riaggiustamento della bilancia commerciale attraverso gli effetti di reddito, ma riporta in equilibrio la bilancia dei pagamenti attraverso l’afflusso dei fondi pubblici e quindi la variazione positiva dei movimenti di capitale." [16] 

    [....]

    "[16] Scitovsky dimostra che l’ammontare di fondi pubblici trasferiti a livello regionale è superiore alla mancata contrazione delle importazioni conseguente alla politica di stabilizzazione. In effetti, se è verificata la c.d. condizione di stabilità che viene normalmente assunta nell’analisi degli effetti di reddito sulla bilancia dei pagamenti, ossia m+s <1 (dove m e s sono rispettivamente la propensione marginale all’importazione e alla spesa interna), allora [...] le importazioni indotte dall’aumento della spesa pubblica a livello regionale (DM) sono inferiori alla spesa stessa (DG)."

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  14. E pensare che mi sono trattenuta dal commentare per evitare figure di palta. Questo ciò che scrissi stamani, quando i commenti erano ancora a zero, per poi cancellarlo per eccesso di umiltà: Sono una gonza ma per fortuna Bagnai esiste perché sta boutade di Pontida su Lega Italia Federale mi aveva confusa. Starò più attenta in futuro. Salvini è un politico ergo mente, lo accetto. Sempre meglio sentirsi gonzi che traditi.
    Un'altra Lega è necessaria e lui lo sa.
    Claudia
    P.s. mi scuso per l'anonimato, ho problemi col nuovo tablet

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  15. Gentile Professore
    Tempo fa, leggendo questo articolo , mi è saltata agli occhi la battuta: “il socialdemocratico è un socialista che è sceso a compromessi con la realtà mentre il liberale è un anarchico anche lui sceso a compromessi con la realtà”.

    Credo che in questa frase, di autore ignoto, ci sia tutto. Poi ognuno può ritrovarsi dove più si sente a suo agio. Logica vorrebbe che la sinistra italiana si ritrovi a suo agio sulle posizione della social democrazia ma i fatti evidenziano che così non è. I nostri moderni yuppies, con la cravatta che sembra un cappio, sono a loro agio nell’edonismo reaganiano che credevamo confinato alle battute di D’Agostino ai tempi di Arbore in TV.

    Di sicuro la propaganda ha giocato un ruolo determinante. Dopo la prima repubblica abbiamo visto affermarsi chi urlava di più ciò che tutti volevano sentirsi dire. Ora, a quanto apprendo da voi, si è passati al next level: lasciare che le voci del dissenso si possano diffondere ma solo all’interno di una invisibile camera anecoica.

    E allora che ci rimane da fare?

    Per rimetterci in piedi ci vuole un sano Keynesismo che peraltro è scritto nella nostra Carta Costituzionale. Siamo d’accordo ma come fare? Prendere la Costituzione Italiana e sbattergliela in faccia? Ma se anche l’ANPI ci medita su se approvare le modifiche! Ma se abbiamo anche abolito il proporzionale. A suo tempo io mi opposi ma solo perché non ero informato e avevo fatto 2+2. Vaglielo a dire che i partiti vanno finanziati solo col finanziamento pubblico! Ti rispondono le solite frescacce. Scrivi un commento su un giornale online e ti subissano di stronzate! Ma poi è inutile che io le ripeta ciò che sa meglio e da molto prima di me, anzi me lo ha insegnato.

    Che fare allora oltre che votare NO al referendum?
    L’unica cosa che ho potuto fare nel mio piccolo è stato prendere i miei figli e fargli ascoltare l’idea di Socialismo di Pertini e il discorso ai giovani di Calamandrei (appena finito mi hanno fissato negli occhi lucidi e con ardore mi hanno proposto la guerriglia, e poi dicono i giovani..).

    A natale regalerò “Il tramonto dell’Euro” a parenti e amici e spero che non lo mettano in libreria a prender polvere.

    Io non sono un liberale

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    1. siamo nell'era dei social, della tecnologia o quant'altro, allora facciamo divulgazione di articoli, scritti, libri, link e quant'altro anche attraverso tali strumenti. Io utilizzo la mia mailing list visto che non frequento fb o altri social e provo ad essere costante, magari come quelli che costantemente mi cestinano. Poi un giorno arriva uno della lista e ti dice ... guarda che ti seguo anche se non ti rispondo leggo sempre tutto quello che mi mandi. piccola soddisfazione, vuol dire che le provocazioni, come la bandiera della UK esposta fuori dal balcone del mio posto di lavoro, cominciano a dare segni di ... attenzione. l'attenzione non è il risveglio ma mi accontento.

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  16. "And ye shall know the truth, and the truth shall make you free"
    si legge su una parete dell'atrio della CIA. La libertà del web è come quella del supermercato che, come dice il nome, è un grande mercato (Keynes, invece, aveva letto il conte D'Argenson)

    Jimmy Wales, the founder of Wikipedia, claims that he got the idea for the site from his reading of Friedrich Hayek’s famous article on “The Use of Knowledge in Society,” the ur-text of the Mont Pèlerin thought collective.

    In other words, Wales subscribes to the precept that objective knowledge is a state rarely attained by any individual because his or her experience is subjective and idiosyncratic; that no individual is capable of understanding social processes as a whole; and that individual beliefs are frequently wonky beyond repair, but given appropriate (market-like) aggregation mechanisms for information, the system ends up arriving at the truth through “free” entry and exit.

    What it does manage to do is capture what passes for common knowledge of the median participant on the Internet at some specific point in time. The con- viction that the truth “emerges” from random interactions of variously chal- lenged participants in the precincts of Wiki-world (sometimes retailed in the popular press as “the wisdom of crowds”) only holds water if we are allowed great latitude in the definition of “truth.”Neoliberals have great faith in the marketplace of ideas; and for them, the truth is validated as what sells.

    There are two fundamental considerations that interact to sustain and promote its growth, and both of them are indeed intimately related to neoliberal ideas. The first is: the secret to a successful web- site in the dawn of the twenty-first century is that it attract or expropriate free information and repackage it into formats that allow for capitalization and the creation of “derivatives” that can themselves be marketed.

    But to tamp down the effulgent nonsense that emanates from those drawn to this narcissistic flame, Wikipedia then tries to banish all originality, insisting that everything be traced back to a “conventional” legiti- mate source, like encyclopedias, newspapers, or professional journals.

    The other important consideration involves the observation that access to Wikipedia is not sold for cash; or at least, not yet. But the success of Wikipedia is nonetheless traceable to how the site fits into the larger business plan of com- modification of the Internet. In particular, the symbiosis of Google and Wikipedia goes quite the distance in explaining how it is that Wikipedia has been blessed with exponential growth.

    Conveniently, Wikipedia’s policy of citing everything from other sources exactly meshed with Google’s ranking algorithm. As in so many other instances, Google wanted access to such services for free. Thus Wikipedia materialized as a Godsend for Google’s business plan

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  17. L'Opus Dei e la Massoneria sono assolutamente vigili! Non è complotto è Potere.

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  18. OT, forse.
    Italia, pomeriggio a riunione di docenti di varia ma patria provenienza. Ricerca di soluzioni contro i tagli. Soluzione: tagliare, prepararsi a tagliare, tagliare evitando di farsi male (come se fosse possibile). Sapere e accettare che forse non l'anno prossimo, ma certo tra due, bisognerà tagliare, dopo aver già tagliato per dieci anni almeno. Certo, esistono le situazioni di emergenza e bisogna saper fronteggiarle senza ogni volta ripartire dal caos originario. Ma che in tutto questo pragmatismo sia totalmente assente una pur bieca tattica di opposizione, una osservazione sul pozzo in cui ci stiamo gettando, qualcosa che non sia accettazione passiva all'infinito della situazione come e peggio che se fosse un terremoto, da parte di chi tutto dovrebbe fare tranne assumere passivamente l'immagine data dell'esistente, ecco, questo è forse il più grande successo dell'euro. Sconvolgere le menti, dimenticare il resto, abolire il contesto nella minima lotta per la sopravvivenza.
    Anche quando, come in questo caso, si parla in ultima analisi di diritti costituzionali - di certo molto di keynesismo.
    Deprimente giornata.

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  19. Ah, quindi ci avevo preso, facendo appello alle scarse capacità deduttive di cui sono dotato, che il post traesse origine da recenti o datate dichiarazioni di Salvini, quello che riesce a recitare il ruolo di meridionale nei confronti della Germania e di settentrionale nei confronti della Calabria.

    Il quadro complessivo è francamente
    desolante. Data l'insipienza della pseudosinistra critica, schiava delle proprie menzogne e dalla propria inettitudine, l'unica forza politica dichiaratamente antieuro è la lega, la quale, non riuscendo a liberarsi dalla propria connotazione di partito regionale, difficilmente riuscirà a salvare
    qualcuno.

    A latere, mi permetto di fare una considerazione.
    Tra post, articoli sui quotidiani e interviste televisive lei lo ha ripetuto fino alla nausea che in termini economici sull'euro c'è poco da dire. Chiarito il perché l'euro non può funzionare, e messi i ciarlatani dell'altro-euro-possibile sul vagone che porta dritti dritti nell'inceneritore della Storia, restano una serie di questioni cruciali che un'offerta politica alternativa non può eludere, le famose altre condizioni necessarie ma non sufficienti per tornare a crescere come nazione, condizioni che qui, ma non solo qui,
    sono state affrontate più e più volte.

    Per questo ho sempre pensato che il keynesismo goofista sia
    inconciliabile con il leghismo salvinista. L'ultimo dal primo ha imparato solo la lezione meno originale di tutte, cioè che l'euro è una merda, senza corroborare la verità economica con quella politica, ossia che l'euro è un'arma di distruzione di massa nella lotta tra capitale e lavoro (l'altra è il salto della quaglia della sinistra). Alla lega della piena occupazione, della libertà dal bisogno, ci si sciacqua le palle. E infatti, all'indomani della morte di
    Abdelssalam Endalf, ucciso nella piddinissima Piacenza per aver difeso il diritto al lavoro di colleghi meno tutelati, si è messa di traverso per impedire una manifestazione organizzata dai sindacati di base (nessun partito
    con più di dieci iscritti ha aderito ufficialmente, manco i 5S), facendo leva sui possibili disordini (che tra l'altro non ci sono stati).

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    1. Il leghismo salvinista cerca di mettere insieme il diavolo della flat tax con l’acqua santa del no euro, che è tutto dire: almeno il pensiero di Bossi degli anni ’90 (o di chi lo ispirava) era internamente più coerente.

      Alla Lega, essenzialmente, non gliene frega niente di vincere: le basta partecipare per ottenere quel minimo di consenso utile a conservare le cadreghe per i soliti noti da decenni, per cui scavalla un po’ di qua e un po’ di là e, ogni tanto, le capita causalmente di salire su un cavallo giusto (almeno dal punto di vista di chi condivide i contenuti di questo blog, come il no all’ euro o al prossimo referendum).

      Va quindi presa con le pinzette per quanto può essere utile, essendo l’unica voce istituzionale che su euro, Europa e referendum, ha preso delle posizioni controcorrente ed ha ancora uno straccio di militanza in grado di fare un po’ di propaganda con i banchetti per le strade in tal senso, raggiungendo così strati di cittadinanza poco inclini a frequentare blog come questo o a leggere testi come quelli di Bagnai. Per tutto il resto è inutile cercare di tirare fuori sangue dalle teste di rapa, oltretutto neanche tanto in buonafede e quindi inaffidabili per definizione.

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    2. Se posso: sono nato a Giussano (città di un'altro Alberto che non si è ancora capito se è esistito o meno, e presto sarà dimenticato dalla storia in favore dell'altro Alberto, quello del goofysmo keynesiano) e nonostante tutto per gran parte della mia vita ho considerato la Lega come un gruppetto di buzzurri, vuoi perché ero giovane, vuoi per oggettività. Comunque all'arrivo di Borghi e col cambio di segreteria, io ho deciso di votarli. È servito/servirà a uscire dall'€? No. Ma io avevo bisogno di concretizzare quello che leggo. Salvini non è Einstein, siamo d'accordo, ma è il suo approccio umile di fronte a proposte nuove e alternative che mi da fiducia. Salvini NON sa di sapere (al contrario del piddino). E per quanto questo si presti a ironia è vero. Di quanti politici si può dire: gli ho esposto i dati e mi ha ascoltato?

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  20. La censura non è necessariamente un male, al contrario credo sia benefica perché da al messaggio quel manto di proibito, appunto censurato che spinge molti ad informarsi, considerando poi che i social in generale hanno un'utenza che difficilmente potrebbe essere interessata al messaggio da lei divulgato, non vorrei sbilanciatmi ma volontaria o no la censura finirà per giovarci.
    Per il federalismo, io diffido sempre da chi trova soluzioni astruse a problemi antichi, e senza prima aver provato le soluzioni trovate da uomini ben più illustri di loro.

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  21. Mi intrigava il discorso della Calabria, che fila e non fa una grinza.

    Ma, facendo un esperimento mentale, alla fine del tunnel logico la soluzione ideale (contingenze a parte) quale sarebbe?

    Quella che evita qualunque troika? Qualunque controllo in nome dell'autonomia dei territori, libero mercato ecc...?

    Lo so: troppo bello per essere vero...

    Ripeto: non (tanto) la soluzione per oggi - ché tanto 'loro' faranno a cacchio loro, hai voglia Bagnai e tutti gli altri a spremersi le meningi - ma la soluzione ideale: quella che sarebbe attuabile se i vertici effettivamente fossero disponibili all'ascolto e in grado di comprendere...

    Il keynesismo non funziona senza Stato. Lo Stato, quando c'è, viene mangiato dal mercato o meglio dalle sue storture conglomerate e a volte istituzionalizzate (Euro & co. e non solo).

    Le troike servono a parare il sedere dei "macchinisti" cui non è lecito parlare per non distrarli (dal fregarci). E fin qui è tutto chiaro.

    Ma allora per cosa lottare? per quale alternativa?

    Cosa resta ai Bagnai "vivi perché non contano un cazzo" e a tutti gli altri che contano anche meno?

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    1. Forse gli rimane la Storia, che non è né lineare, né predicibile (il che vuol dire che non siamo per nulla certi che sorgerà un qualsiasi sol dell'avvenire). Di sicuro rimane la lotta, ognuno a modo suo e con le sue armi. E, come diceva mio nonno: "Se sapessi prevedere il futuro, giocherei ai cavalli".

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    2. ma no lo Stato Keynesiano non viene mangiato dal mercato, è tutto li il punto. Se lo magna lui al mercato, col fiato sul collo, e gli mozza le manine se non sta attento...

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  22. Lo shadowban é pratica antica. Twitter é solo l'ultimo e il meno furbo. Il searchrank di google, il sort dei post di facebook e g+, sono tutti filtrati da algoritmi che spingono alcune cose e ne fermano altre. Non é complotto, basta leggere le guidelines in fondo a questi siti ed é tutto dichiarato.
    Ad esempio google dice candidamente che la classifica di search riflette in primis ció che a google stessa conviene economicamente. Idem twitter. Facebook poi non ne parliamo, esempio irraggiungibile non solo di shadowban ma soprattutto di fake-sponsorship (il 99% dei post tipo: al tuo amico piace questa sponsorizzata, afferma il falso).
    Quindi, ahinoi, é vero.
    Saluti a tutti.

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  23. Se si riferisce al "discorso" (?!) di Salvini a Pontida, non è una delusione così grossa. Molto meno di Fassina, per dire.
    Lei per primo e nessuno di noi ha mai creduto davvero nella Lega (anche se magari in privato Salvini è diverso) se non come voto di protesta e come cassa di risonanza... ma i suoni sono sempre usciti un po' distorti e disturbati dalle ruspe.
    Piuttosto mi dispiace per Borghi, perché sta rispolverando Miglio.
    A me fa anche ridere la scritta sotto il filmato "Uomini e donne libere votano NO" (immagino al referendum sulla costituzione) e poi propone di cambiare la costituzione e intona anche lui un coretto tà -tà -tà. Ossignur!!!
    In fondo anche Borghi non si perde molto, ma ci perdiamo tutti se nessun leader capace porta avanti un discorso serio. Comunque non credo che Salvini avrebbe potuto farlo a Pontida davanti a quel pubblico: dovrebbe rinunciare allo zoccolo duro (di comprendonio) ma è un'incognita: quanta gente lo capirebbe? E tra quei pochi quanti gli darebbero fiducia con simili trascorsi?

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  24. Sono ancora un liberale? Domanda difficile che richiede sicuramente una risposta complessa e articolata. Eppure di Keynes, che ammiro incondizionatamente politicamente e culturalmente, e di cui economicamente ho capito qualcosina solo grazie ad Alberto, penso di condividere ancora quello che fu il suo obiettivo fondamentale: difendere e salvare una civiltà che amava. Era una civiltà fatta certamente di classi, di differenze e diseguaglianze, di ricchi e poveri, di quartieri prestigiosi e agglomerati poco piacevoli, ma era una civiltà, in cui uomini come Keynes capivano che le società non possono comprimere i salari, devono redistribuire un po' di ricchezza in qualche forma, solo antidoto alla disgregazione della società. Sapeva, e diceva, che la libera circolazione dei capitali produce tensioni e conflitti, ha lottato strenuamente contro il cambio fisso. E proprio questo ci hanno regalato: cambio fisso e libera circolazione dei capitali. Il resto sono solo chiacchiere truffaldine, trovo ridicoli i cosiddetti nuovi diritti (alzate un po' i salari, che tanto poi la gente ci pensa da sola a come accoppiarsi). Ecco, io continuo a essere un liberale con Keynes: non voglio la moneta unica, non voglio la libera circolazione dei capitali, voglio confini nazionali, e non voglio una caritatevole e indiscriminata accoglienza che serve solo a pagare di meno la gente. Vorrei anche che pensioni, sanità e istruzione fossero ancora amministrate dallo stato, e che la gente, soprattutto i giovani, la smettesse di credere a tutto quel ciarpame disinformativo messo in piedi in 25 anni: scontro vecchi/giovani, pubblico/privato e così via. Sono stato un anticomunista senza se e senza ma; sapevo benissimo quanta schifezza ci fosse nel nostro sistema, come lo sapeva Keynes, ma preferivo questo (quel) sistema di vita a quanto proposto in alternativa. Non volevo che mi cambiassero il sistema di vita in cui vivevo. Me lo hanno cambiato firmando un corposo e astruso trattato che prevede solo due cose: cambio fisso e libera circolazione dei capitali. Ci ho messo venti anni per capirlo (grazie ad Alberto). Per questo nella fase attuale ce l'ho a morte con gli Americani (dei Tedeschi non parlo, come non si parla dei camarieri che cercano di fregare il padrone senza riuscirci per altro).
    P.S. A proposito del complottismo. Per favore, leggete, è tutto scritto, come sempre. Smettete di fare i Paolo Mieli in sedicesimo: lui lo pagano profumatamente, voi no.

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    1. "...non si parla dei camerieri che cercano di fregare il padrone"

      Il mio primo articolo della mia personale Costituzione.

      In due righe trent'anni di becera e mielosa (da Mieli) propaganda. Ma è la storia di sempre:poveri contro poveri.
      Grazie!

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    2. Grazie Celso, è veramente un piacere leggerti.

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    3. @Serafino @pupipupi

      Siete troppo buoni. Parlo di Keynes con affetto e con qualche emozione, perché mi ricorda gli anni difficili della mia giovinezza. Allora eravamo incalzati dai marxisti, che ancora non erano diventati il braccio armato del grande capitale internazionale; era molto difficile trovare argomenti che potessero competere con certe analisi marxiste, che erano davvero acute e profonde e che ti svelavano la natura oscura del nostro sistema. Ecco, allora ci sembrava che Keynes ci aiutasse a salvare capre e cavoli (mi scuso per il giudizio sintetico e raccorciato); se l'analisi comunista conteneva verità fondamentali, il modello di società proposto mi apoariva (e continua ad apparirmi) inaccettabile. Keynes mi sembrava il medico accorto che, conscio della gravità della conformazione fisica del paziente, trova la cura adatta, per farlo vivere in maniera non del tutto indecente. Allora ne capivo solo la sostanza politica, assai poco quella economica, comunque si capiva che il capitalismo doveva essere "temperato". Dopo le tante, e pazienti, spiegazioni di Alberto credo di aver capito qualche concetto base del pensiero di Keynes. E questo aumenta la mia ammirazione per lui, e mi fa capire meglio il disagio, l'irritazione Impercettibile che gli economisti di origine marxista hanno verso Keynes: faceva funzionare quel sistema che loro volevano far saltare. Allora stavo dalla parte di Keynes, oggi sto ancora con lui. Capisco bene che il pensiero di un autore morto da tanto tempo debba essere rivisto e aggiornato, ma sospetto che i principi portanti di quel pensiero siano ancora un punto di riferimento. Confesso che un po' mi è dispiaciuto leggere nel bel libro di Sergio Cesaratto che Keynes era "pasticcione" o "confusionario". Spero non sia così, ma io non sono in grado di contrastare Cesaratto, che per altro ammiro. C'è poi al fondo della questione Keynes una realtà molto personale. Oggi mi diverto a dire che sono stato anticomunista, perché me lo ha detto la mamma (naturalmente ho leggiucchiato Croce, Gobetti e Keynes, come dicevo da giovane, ma, si sa, la mamma è sempre la mamma per il figlio maschio!): ecco mia madre mi ha istillato amore e ammirazione per la Gran Bretagna, cosa vagamente eccentrica in questo paese che rimane disperatamente filotedesco. In questo quadro Keynes rappresentava per me quanto di meglio avesse prodotto quel paese certamente classista, imperialista e per molti aspetti razzista (tutto questo l'ho capito meglio col tempo): faceva parte di un circolo di intellettuali straordinario, scriveva, lui davvero, divinamente (i suoi ritratti sono degni del miglior Plurarco), era di gusti squisiti, omosessuale, ma poi affascinato da una ballerina, inglese di classe elevata, ma preoccupato di salvare l'insieme della società. Come si faceva a non ammirarlo? (Ma questo lo dico io, perché, in questo momento, scrivendovi, parlo essenzialmente della mia giovinezza e di mia madre. Non c'era nulla di scientifico né di storico, ma vi ringrazio di avermi dato l'occasione di dire cose che non avrei dovuto dire).

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    4. Non chiedermi perché, non riuscirei ad esprimermi: grazie Celso.

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  25. Ho sentito che Twitter è in vendita. Gli staranno facendo vedere come funziona.

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    1. bella questa :)

      nota personale: twitter non lo uso, ci sono stato registrato per 4 mesi ma ci sono entrato solo una volta e per 5 min subito dopo aver creato il mio account. Poi ho visto che perfetti sconosciuti/spammer mi seguivano per non meglio precisati motivi e per questo e per altro non ci sono più entrato, se non successivamente per eliminare l account. Sono da anni su facebook, sarà per questa "abitudine" che twitter i sembrava diverso e forse "scomodo"? Cmq anche su facebook ci faccio veramente poco, nel tempo l ho reso via via meno interessante per me eliminando dalla home decine di pagine più o meno stupide e inutili e togliendo anche le news di "amici" che conosco poco o di vista o che cmq non vedo quasi mai e detto chiaramente non mi interessano. Di amici (veri) ne ho pochi e ci sentiamo su altri mezzi e ci vediamo di persona. Sapere cosa fa o cosa mangia o il colore delle piasterelle del bagno di una ragazza o ragazzo che mi ha aggiunto o che ho aggiunto io tempo fa solo perchè mi ha aggiunto lui/lei o perchè penso l abbiamo fatto un po' tutti all'inizio, aggiungi tutti quelli che hanno tot amici in comune (no?)non mi interessa per niente anzi la considero una cosa inutile che mi fa perdere solo tempo prezioso.
      Riducendo il tempo perso sui social ho aumentato quello che passo leggendo siti e blog come questo, mai scelta fu più importante/intelligente/azzeccata.

      ciao

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  26. E se uno dei filtri di shadowban fosse impostato sulla formattazione del testo? Fosse per me oscurerei tutti i titoli MAIUSC dal web (come urta la vista il prof Rinaldi...)
    (E a dirla tutta il corsivo sul testo di Charlie Brown aiuterebbe a non fare confusione eh)
    Io sono liberale? Boh! So solo che ho imparato ad apprezzare quel bel equilibrio che vorrebbe la nostra costituzione da quando leggo anche Barra Caracciolo. Ma forse il medium, che pure vi ha dato spazio, non è perfetto. Non so se è ancora così, ma io ero rimasto alla solfa dei server che di fatto, per la maggior parte sono su suolo statunitense. Non so estendere tutte le implicazioni del caso ma ogni tanto ci penso e non mi fa impazzire.

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  27. La poetica della tua azione politica è che il costo politico di dichiarare la verità è comunque inferiore ai costi della menzogna. Questo post dimostra come una forza popolare come Lega Nord trovi numerosi ostacoli sul percorso di maturazione intrapreso, appunto intrappolata nella promessa secessionista.
    Probabilmente ad un politicante la necessità di gestire il breve periodo (quella che definisci "una sintesi politica di discreto valore tattico") assorbe completamente la sua azione, negandogli la possibilità di perseguire un disegno coerente.
    L' avviso è chiaro: arrivare al potere con menzogne, o programmi illogici e incoerenti (l' opzione di farsi carico di trasferimenti fiscali in un area valutaria come l' Italia o seccedere sono alternative necessarie, e Lega come forza di governo ha preso atto dell' impraticabilità politica della seconda)non farebbe altro che far mancare il sostegno dell' elettorato di riferimento proprio nel momento delle scelte dirimenti.

    Salvini se vincesse le elezioni e andasse al governo non avrebbe la forza politica di portare il paese fuori dalla crisi.

    La coerenza come mezzo di pressione politica.

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  28. La Lega oggi è un "casino".
    C'è Salvini , con dietro Borghi a spingere.
    Ma ci sono anche i governatori, infarciti di una cultura liberista.
    C'è Bossi, c'è Calderoli, ci sono migliaia di militanti che sono nati a pane e secessione.
    Non tutti hanno l'intelligenza, il tempo, la voglia, la capacità di informarsi.
    Ho la tessera della Lega dal '94, sono stato secessionista, oggi sono assolutamente convinto delle tesi esposte con tanta lucidità da Bagnai, Borghi, Barra Caracciolo.
    Salvini deve districarsi fra cento pulsioni e interessi diversi.
    Se arriva "vivo" al Congresso federale e lo vince con tesi chiare, forse alcune cose saranno meglio inquadrate.
    Ad oggi, comunque, la Lega mi pare sia l'unico "strumento" politico sulle cui gambe possono camminare le tesi che qui vengono sostenute.
    Magari non tutte, magari non sempre con coerenza assoluta.
    Un'altra cosa mi pare: che non abbiamo più molto tempo, per costruire strumenti alternativi....

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