sabato 25 aprile 2015

Smantelliamo l'euro, prima che lui smantelli noi

(...i compagni di Afd hanno voluto intitolare così il mio intervento, da una frase riuscita bene, perché non l'avevo preparata. Questo non è il post del 25 aprile, però. Quello sarà dedicato ai camerati del PD, e sarà lievemente più anal itico. Sapete, le cose in testa non gli entrano, e quindi...)




(...già me li immagino i marxisti dell'Illinois: Bagnai libberiiiiiiiiista! E poi si lamentano che non li caga nessuno. Ma insomma, Dio santo, ci vuole così tanto a capire perché io vengo ascoltato e tutti gli altri no - da decenni! Per un motivo molto semplice: parlo a ognuno nella sua lingua. Scusate, lo scopo del gioco qual è? Vincere, per caso? E allora avrebbe senso andare al gruppo conservatore del Parlamento Europeo coi jeans strappati "perché cioè compagni la tendenza è oggettiva, cioè, la composizione organica del capitale..."? No. Avrebbe senso non andarci? No. Ha senso andarci, con una cravatta del Berlu annodata con un bel nodo Windsor - Bagnai monarchiiiiiicoooooooo! - e smontare il giocattolo con parole che loro possano capire. Se poi voi non volete capire quello che vi dico con le vostre parole, perché gli altri mi capiscono quando parlo con le loro, il problema, sapete, non è né mio né loro, ma è vostro, come ho fatto capire ieri a Firenze al giovane pisquano che mi faceva la lezzzzioncina perché avevo detto che l'insostenibilità dell'euro era affermata dal pensiero economico più ortodosso. E non gli andava bene, al pisquano: lui mi avrebbe voluto dire che era il pensiero "eterodosso" ad affermarlo. A domanda su chi fossero gli eterodossi, citava i post-keynesiani e Marx. Inutile dire che aveva davanti agli occhi, sullo schermo, il grafico di un autore marxista, e che stava parlando a me. Non ci son santi: la sinistra è affezionata alla sconfitta e all'inefficacia. Perdere è così romantico! Io, che al romanticismo ancora non ci sono arrivato - prima vorrei prendere la Bastiglia - mi regolerò diversamente... col vostro permesso, s'intende!)

108 commenti:

  1. Perdere è così romantico quando si hanno le spalle irrimediabilmente al muro e si decide di combattere fino alla fine. Lì, invece, il finto romantico inizia a negoziare la propria "salvezza" in cambio di qualche collaborazioncina.

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  2. Lei ormai lo sa che sono diversamente europeo e capisco una parola su cento, ma l'immagine dei due camerieri de colore m'ha fatto schiantare dal ridere: immagine netta del classismo della UE. Dopo l'hanno portata anche in visita alle piantagioni di cotone?

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    1. Classismo????? Perchè ti riulta che lavorassero in nero (nero il compenso ovviamente)? O che qualcuno gli impedisca di andare all'università se lo vogliono? Credo stiano molto ma mooolto meglio di tanti lavoratori italiani.

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  3. Prof,
    ma quei due negroni che all'inizio del suo intervento servono le bevande sono stati ingaggiati dai compagni dell'AfD per marcare la deriva xenofoba del partito ?

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  4. La battuta al Parlamento Europeo è (abbastanza) simile a un mio commento per l'articolo sulla Grecia pubblicato da Project Syndicate. Mo chiedo le royalties...

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  5. È sempre sconcertante per me constatare quante persone notino il colore della pelle. A questo dettaglio non avevo fatto caso. Il Belgio, Pietrino non lo sa, è un ex impero coloniale, come la Francia. Quando sono in terra francofona quindi ci faccio ancora meno caso. Inutile dire che il personale del Parlamento non è selezionato da Afd, ma se Pietrino si impegna un giorno lo sarà!

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    1. "È sempre sconcertante per me constatare quante persone notino il colore della pelle. A questo dettaglio non avevo fatto caso."
      Sa come si dice Professore: "ognuno dal suo cuor l'altrui misura".

      Nemmeno io avevo dato alcun peso alla etnia dei due camerieri nonostante avessi fatto caso alla loro presenza: colpito non dalla pigmentazione cutanea ma infastidito dal fatto che fosse stato loro richiesto/ordinato di servire bevande durante una presentazione (evidentemente al parlamento europeo oltre ai concetti base di democrazia mancano pure quelle della buona educazione).

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    2. Se è un bianco a servire è un cameriere, se è un negro è uno schiavo.
      Sono intrisi di retorica fino al midollo.
      Questi, sembra, non solo non abbiano mai viaggiato, ma di non aver mai lavorato in una fabbrica o abitato in un (come lo chiamo io) "condominio cosmopolita" .
      Mi fanno pena.
      Oggi, tra l'altro, ho scoperto che una collega sellina ha pubblicato un grafico dove si mostrava che, in quanto ad accoglienza ai rifugiati, l'Italia è tra gli ultimi posti, insieme alla Germania. Primo posto la Svezia. Mumble ..mumble, Svezia, Italia, Germania. Ora, io ricordo, e se mi sbaglio sono certo che qualcuno mi correggerà, che la Svezia ha regole severe in merito agli immigrati. E allora dov'è il trucco? Nelle parole: basta sostituire la parola immigrato con rifugiato ed il gioco è fatto. Non mi pare che Germania ci siano meno stranieri che in Svezia! .

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    3. Io il colore della pelle lo noto eccome...In certe parti dell'Africa, nella fattispecie Eritrea, Uganda, Angola, Ruanda, e tra i Nuer-Dinka, la percentuale di gnocche è molto superiore a quella di quasi tutta la Bianconia (tra i Nuer-Dinka e i Tutsie, anche gli uomini non sono malaccio, per chi apprezza il genere).
      Inoltre, la pelle scura implica un maggiore spessore del derma, e quindi meno rughe con l'avanzare dell'età (anche gli zigomi ,generalmente più pronunciati, aiutano, perchè sostengono la cute delle guance)
      Poi, girando per l'Africa, ho sempre constatato la totale assenza di piddinitas (ontologicamente parlando): nessuno sa di sapere. Ma non credo che si tratti di kalokagathìa.
      Povero Peter, non sai che ti perdi, passando la vita a farti le seghe sulla tastiera

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    4. Il colore della pelle conta, eccome.
      Nel 1997 ho lavorato per un anno in Alabama e nei mesi estivi mi raggiunse mia moglie coi bambini.
      Gran parte degli Italiani, anche se non ci fanno caso, hanno la caratteristica di abbronzarsi molto in estate e la mia famiglia non fa eccezione.
      Nel residence in cui risiedevo c'erano vari servizi comuni, tra cui diverse piscine all'aperto.
      All'inizio non ci feci caso che i miei figli socializzavano praticamente solo coi figli dei neri residenti, ma una domenica mattina, mentre assistevo ai loro giochi a bordo piscina, mi accorsi che dei bianchi (nel senso di persone che non riescono proprio ad abbronzarsi) commentavano tra di loro a bassa voce.
      Ormai capivo a sufficienza pure il gergo degli 'Alabamesi' (nel 1997 in Alabama erano ancora vietati i matrimoni misti), per cui compresi che parlavano male dei neri (cioe' anche dei miei figli).
      A quel punto mi venne un'idea, chiamai i miei figli e gli dissi di togliersi il costume.
      La visione delle 'chiappe chiare' non colpi' perticolarmente i bambini neri (che continuarono a giocare coi miei come se nulla fosse) ma ebbe un effetto paralizzante sui bianchi, che evidentemente non immaginavano che ci potessero essere persone dei bianchi che diventano neri su base stagionale.
      Parafrasando una vecchia reclame di Carosello, gli imbecilli sono tanti, milioni di milioni....

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    5. Nemmeno io avevo fatto caso al colore della pelle dei camerieri ero distratta dai vassoi...cosa c'era di buono sopra?

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    6. @il velo di maya Le donne somale e eritree sono mulatte cioe figlie dei conquistatori arabi medioevali e schiavi neri.
      Le donne mulatte sono molto più belle delle nere doc e forse sono le più belle del mondo

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    7. Qua si parlava di camerieri negri e sfruttamento di manodopera importata ; invece voi subito andate a parare sulle gnocche somale.
      Maschilisti!

      Quando la patata é bona, non importa dove sia stata piantata.

      :-)

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    8. @Cellai. Mi confermi che nel.1997 in Alabama erano ancora vietati i matrimoni misti?! Mi sembra impossibile! ... Ma ci credo... Purtroppo ci credo.

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    9. @ Alessandro Ale
      Un #pirreviùer direbbe che io sono "biased"
      E nella "disclosure" dovrei dichiarare un conflitto d'interessi

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    10. Come padre adottivo di due bambine africane è davvero un piacere leggere parole come "negroni", "negri" e l'associazione di un certo lavoro al colore della pelle. Ah, che gaudio. Un po', anche le parole di chi vorrebbe "difendere" sono da sorriso amaro ("le donne nere, le donne mulatte"). Esistono le persone, punto.

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    11. Grazie Sergio. Forse detto così lo capiscono meglio...

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    12. Si, in effetti hai ragione Sergio.
      Scusami.
      Personalmente, pur nella mia leggerezza, non volevo essere offensivo.

      "Negro" Da wikipedia:
      ".....Sebbene la sua etimologia e il suo significato originale e tecnico non siano né dispregiativi né volgari, sotto l'influenza di simili termini ininglese e tedesco, la parola ha assunto col tempo connotazioni negative anche nella lingua italiana.[2][3][4] Si presume che il passaggio da termine neutro a negativo sia avvenuto nel corso deglianni 1970."

      Anche se immerso nella mia ignoranza trovo piu offensivo scrivere "di colore".

      Anche dire Italiano o Greco, in Europa, sta assumendo una connotazione dispregiativa..... :-)

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    13. La regina di Saba era etiope, e ha fatto perdere la testa a Salomone...

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    14. Non so se ci riesco, ma ci provo in breve e poi mi taccio sull'argomento (chè questo è un blog di economia e non di sociologia. E poi ho già le mie battaglie, grazie).
      Non è che sia dispregiativo l'uso della parola "negro". E' l'utilizzo del colore della pelle per definire ciò che pensiamo di una persona che è dispregiativo in sé , perché indice di pregiudizio (anche se questo fosse "positivo": un po' come quando si dice "i tedeschi" o "la Germania"...).
      E' l'utilizzo del colore della pelle per definire un carattere, un comportamento, un gruppo di persone ad essere profondamente sbagliato.
      E' come se lei, Pietro, o lei, Alessandro, veniste definiti "mozzarelle" in virtù della vostra pelle bianchiccia (a volte rosea, a volte giallastra a seconda del funzionamento del fegato e dell'abbronzatura).
      Voi direste, probabilmente: "Io non sono una mozzarella. Sono un uomo, sono laureato, sono padre, sono un automobilista, e anche uno scooterista, sono romano, sono un figlio, sono cattolico, sono un fratello, sono leghista (...) , ho i capelli rossi, tifo la Giuventus, sono celiaco, odio i Beatles, non so ballare, mi piace andare in montagna, odio la caccia, amo la pesca, le bionde e il vino, sono per l'aborto, anzi no ho cambiato idea, voterei si a un referendum sull'eutanasia e no a un referendum sull'uscita dall'Euro, mio nonno ha fatto la grande guerra e mio padre la Resistenza".
      Pensa che bello , se tutto quello che voi siete e pensate venisse etichettato con un semplice "mozzarella", che accomuna voi e il vostro essere unici al vostro vicino di casa che si mette le dita nel naso, a me, a Bagnai, a Mario Monti e a Marylin Manson.

      "I negri" non esistono. E le "mozzarelle" non esistono , a parte quelle che si mettono nel piatto. Torno a fare il mio mestiere, il cameriere.

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    15. Si Sergio, il senso lo avevo capito ;-)
      Hai ragione.
      Da piccolo i miei cugini milanesi mi chiamavano terrone ed io ci soffrivo.
      Da una decina di anni ho smesso di farci caso ed anzi adesso ci scherzo su. Da quando sono cambiato, nello stesso tempo paradossalmente nessuno mi ha più chiamato terrone. Buffo vero?

      Ma i piddini posso chiamarli piddini? Anche se forse, ma non ne sono sicuro, sono persone pure loro?
      (Scherzo) :-)

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    16. @ SergioUn po', anche le parole di chi vorrebbe "difendere" sono da sorriso amaro ("le donne nere, le donne mulatte"). Il mio era solo un giudizio estetico PERSONALE non difendo nessuno e non do connotazione morale a nulla alla fine donne sono, mica marziani, c'è a chi piace le bionde, le mediterranee e a chi le culone inchiavabili ;)

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    17. Purtroppo l'essere umano non può evitare di avere e pensare con i pregiudizi. Per questioni evolutive è necessario per l'essere umano categorizzare il mondo che ci circonda assegnando alle varie categorie dei tratti comuni e specifici atti a permetterne la classificazione. Pensate se i nostri avi ogni volta che vedevano un leone (o un individuo di un'altra tribù) si fossero chiesti 'ma sarà pericoloso oppure vuole solo giocare?'. Questa classificazione del mondo avviene per diretta esperienza o per apprendimento che per loro natura sono soggette ad errore. Il problema nasce quando questi pregiudizi perdono di oggettività e prendono il sopravvento impedendo di avere relazioni con gli individui in quanto individui ma come appartenenti ad una determinata categoria.
      Anche io nel video ho visto due tizi che rompevano gli zebedei durante la spiegazione e mi rendevano difficoltosa la comprensione senza notarne l'appartenenza etnica, quello che, secondo me, cercavano di far notare gli altri era che era singolare vedere una differenziazione dei ruoli (probabilmente casuale), apparentemente legata all'apparenza etnica, simile a quella che si sarebbe potuta osservare in passato (sicuramente legata all'apparenza etnica) e coerente con il modello economico che essi stessi impongono agli stati dell'Europa.
      (probabilmente sono risultato contorto)

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    18. Io sono stato oggetto di “positive discrimination”, se così vogliamo chiamarla: ma la cosa mi diede fastidio anzichenò. Ero a Madurai nello stato meridionale indiano del Tamil Nadu. Al pomeriggio ero solito visitare la città (meta quasi fissa: Lakshmi Temple) e il neighborhood per poi fare cena in una di quelle bettole dove si mangiavano le pietanze locali: roti, chapati, idli, tayir & Co. Tutto buonissimo a prezzi ridicoli, anche se l’igiene era quella loro (mais ça va) e si doveva mangiare rigorosamente con la mano destra (“May I have a fork, please” “What…?” “Oh, that’s ok, never mind…”). Già in quei luoghi la gente mi guardava come se vedessero qualcosa di misterioso: ma tale effetto era maggiorato quando veniva la notte. Verso le 10 di sera ritornavo infatti con l’ultimo autobus per raggiungere il campus della Madurai University, che si trovava a un’ora di distanza dalla città. Faceva un caldo afoso e la calca umana era indicibile; eppure quando salivo sul mezzo, mi si faceva il vuoto intorno: stando nella metà dell’autobus riservato agli uomini (l’altra metà era per le donne e i bambini: believe me!) le persone adulte mi guardavano di sottecchi, i giovani direttamente, con uno sguardo misto a stupore e incredulità. All’inizio credevo che tutto ciò succedesse perché in quel luogo si vedono pochi occidentali, ma poi mi resi conto che ero un faro che emanava luce bianca nella notte, dato che per il caldo ero molto dégagé nel vestire. Me ne accorsi una sera. In genere erano i ragazzi i più curiosi, e quelli con più sana improntitudine giovanile mi chiedevano in buon inglese da dove provenissi; una volta alla solita domanda risposi in tamil: il ragazzo in questione si turbò in viso e rimase speechless per qualche secondo, poi si voltò verso un suo amico e disse nella sua lingua “Parla tamil!” Quindi si rigirò e mi fece un gran sorriso: un’arcata dentaria che era una collana di perle perfette che si stagliavano su un viso d’un color ebano foncé da farlo sembrare Krishna: fu allora che capii che ero “bianco”, come Shiva, il dio che abitava lontano a nord, sul Monte Kailash nell’Himalaya. Per loro, insomma, ero “nordico” e non potevo parlare la loro lingua, ma solo inglese: quando iniziarono ad alzarsi – anche gli anziani – per darmi il loro posto a sedere, ritenni di non poter sopportare più l’imbarazzo: e iniziai a prendere il taxi. Da vero lord “inglese” nordico, come loro volevano che io fossi.

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    19. @martinet anche narratore espressivo: una scoperta interessante e gradita.

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    20. E' la mia vita un po' avventurosa a fornirmi spunti narrativi: io mi limito a raccontarla.

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    21. Infatti è espressivo il "narratore"; il viaggiatore-"avventurore" qualche merito lo ha nel cogliere quel che poi riaffiora e diventa - anche - "techne".

      E con ciò si torna, in ogni senso, al punto di partenza.

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  6. Aspettando il 25 aprile ... per la libberazzzione dall'euro. E intanto urla il vento e fischia la bufera.

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  7. Ho visto un intervento in cui Bagnai sostiene che il cambio fisso porta gli imprenditori a svalutare i salari per rimanere competitivi. D'accordo, ma questo accade anche col cambio libero. Sempre e comunque il "capitalista" cerca di guadagnare dallo schiacciamento dei salari, quello che non dà ai lavoratori lo tiene per se. Bisogna vedere se la politca glielo fa fare, con o senza Euro o se gli crea le condizioni per essere competitvo in altro modo.
    Inoltre mi è successa una strana cosa. Ho un conto corrente in Inghilterra in €. Gli ho chiesto di aprirne un altro in GBP. Mi hanno detto di si ma "tieni presente che "se poi fai i bonifici dall'Italia in €, per convertirli in GBP la banca prende una commisione del 2.5%, mentre sul conto in € mon ci sono neppure le spese del bonifico". Io ho rinunciato ma pensate ad uno che commercia con l'estero cosa significano questi costi. Non che io sia un fanatico sostenitore dell'€, ma qualche vantaggio pure ce l'ha se lo si sa gestire. Non che io sia un fanatico sostenitore dell'€, ma qualche vantaggio pure ce l'ha se lo si sa gestire.

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    1. De Rossi, ci faccia capire: lei realmente crede che le commissioni applicate ai clienti business siano le stesse applicate ai clienti retail? E veramente ignora il calcolo dei costi di transazione fatto illo tempore da "One market, one money"? E veramente non capisce la differenza fra un sistema nel quale il taglio dei salari è l'unico strumento di manovra congiunturale, e un sistema nel quale è solo uno dei possibili strumenti?

      Vede, io vorrei considerare gli eurofascisti come interlocutori, ma se si presentano con questa povertà argomentativa, che denota una radicale supponenza, e lo fanno proprio oggi, mi spiace, ma non riesco a considerarli nemici del buon senso prima, e poi, consequenzialmente, del mio paese, quindi miei. Mi spiace dirglielo: non è nemmeno il caso di chiederle dì documentarsi, è ovvio e patetico che lei ritiene di averlo fatto!

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    2. @derossi

      “… Et ne nos inducas in tentationem…”

      Lei dice, che il problema è Politico! Urca, ma dai?

      A parte il fatto che “Bisogna vedere se la politica glielo fa fare con o senza Euro… “ sarebbe un poco come dire “bisogna vedere se decidiamo di fare la guerra con o senza gli F22” … CAZZO MA CON GLI F22 E’ MOLTO PIU FACILE non crede?

      “… sed libera nos a malo…”

      Ok ok mi ricompongo …certo il problema è politico… e lei viene qui a dirlo a Bagnai, cazzo a BAGNAI….

      CUI PRODEST
      Calata nell’asimmetria ideologica mercantilista (i “buoni” non devono cooperare) e monetarista (inflazione zero) la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio diventa strumento di lotta di classe. Se il cambio è fisso, il peso dell’aggiustamento si scarica sui prezzi dei beni, che possono diminuire o riducendo i costi (quello del lavoro, visto che quello delle materie prime non dipende da noi) o aumentando la produttività. Precarietà e riduzioni dei salari sono dietro l’angolo.

      Ma chissà chi è questo qui che scrive come un libro stampato, forse lei?

      O no cazzo, è Bagnai!

      Dai su, se lo scriva un centinaio di volte sulla carta del formaggio

      la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio, la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio, la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio, la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio, la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio, la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio,

      Caro Luigi la scongiuro di capire il nostro (di goofysti) dramma. Siamo persone mediamente educate e mediamente per bene, e non siamo soliti sfanculare la gente, anche quella che sembra comportarsi in modo un poco scorretto. Ecco! Però non se ne approfitti dai!

      Cordiali saluti!

      P.S. Nel caso le rimanessero dei dubbi sulla questioncina di Ecomomics (Economia Politica) e visto che lei Bagnai manifestamente non lo legge, se del caso c’è anche questo scritto, altrimenti detto
      Grazie, GRAZIANI e grazie al ….

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    3. L'Alex dei bei tempi, anteGoofy...

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    4. @luigi derossi

      Immagino che lei non sia passato da: "Per cominciare"....

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    5. Le prime volte mi accorgevo che la banca mi fregava sul tasso di cambio rispetto a quelle prelevate, altro che commissione. Io uso come intermediario https://transferwise.com/ 1€ o 1£ fino a 200, per cifre superiori lo 0,5% di commissioni. Un professionista sicuramente risparmierà molto più di me, oltre che poter trarre maggiori profitti speculando sul tasso di cambio.

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    6. Caro Luigi, la seconda parte del tuo intervento suona un po' tipo "la banca mi frega sulle commissioni". Anche a me. Una strada è quella di aumentare il capitale, diciamo di almeno un 2, 3 ordini di grandezza, e vedrai che le cose cambieranno.

      La prima parte, invece, non è poi così peregrina, tant'è che ne "L'italia può farcela" si parla anche di indicizzazione dei salari.
      Quindi il mio suggerimento è: "leggiti il libro".
      Il tema delle commissioni di cambio è trattato invece ne "il Tramonto dell'Euro" leggi pure quello.
      Vale, mi pare, un 1-2 per mille del commercio estero verso i paesi interessati, meglio che un calcio nel sedere ma non proprio cifre per cui valga la pena stravolgere l'assetto economico dsi una nazione.
      Saluti.

      Resta da capire perchè quelli che "oddio il cambio" poi tutti i momenti vanno a Londra. Parigi non vi piace?

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    7. "La scelta politica di privarsi del tasso di cambio" è una scelta che si sapeva benissimo sarebbe potuta essere disastrosa se non ne fossero seguite altre (scelte) che non sono seguite. Per esempio essere, competitvi, non abbassando i salari ma magari stimolando le imprese ad aggregarsi ed innovare, liberare tutto il sud dall'abbraccio con la criminalità (mentre invece la camorra sbarca felicemente il Emilia e Lombardia), razionalizzare al spesa pubblica per non ammazzare le imprese di tasse. Quindi, con un sistema di cambi fissi, abbassare i salari non è affatto l’unica possibilità è solo la più facile (come peraltro coi cambi flessibili).
      Forse una buona dose di responsabilità ce l’ha anche la classe imprenditoriale che non ha saputo adeguarsi ad un sistema di cambio fisso.
      Per Alex che mi accusa addirittura di “manifestamente non leggere Bagnai” (la massima colpa umanamente concepibile) sommessamente rappresento che un può anche leggere e non condividere in tutto o in parte. L'economia non è una scienza nel senso proprio del termine, non si possono fare esperimenti ma solo osservazioni ex post.
      Quanto all’articolo sulla”prossima uscita dall’Euro” (ipotesi che io comunque non considero affatto negativa ma semplicemente non risolutiva) mi pare che è datato 2011. Quanto dura la “prossimità”?

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    8. Luigi, sul secondo punto credo lei confonda tra "costi" legati al cambio (if any) e costi legati alle operazioni bancarie. Quello che lei cita è un esempio di inefficienza del sistema bancario, come tale quindi luogo elettivo di comportamenti vessatori (leciti perché non illegali, per carità, ma sempre vessatori) da parte delle banche stesse. Orientando costi e commissioni le banche fanno marketing, segmentano il mercato, fanno i loro giochi. Non confonda, le consiglierei, il far west bancario con la macroeconomia.

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    9. "Forse una buona dose di responsabilità ce l’ha anche la classe imprenditoriale che non ha saputo adeguarsi ad un sistema di cambio fisso."

      Tranquillo, Luigi, ora il PD con il jobs act ha dato loro gli strumenti, vedrà come si adegueranno al sistema di cambi fissi. Ci scommetto il nostro prossimo sussidio di disoccupazione (sempre if any...)

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    10. Quindi l'euro serve a chi non sa usare la calcolatrice del cellulare, o non ha la pazienza di leggere le condizioni offerte da più banche differenti.

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    11. "razionalizzare al spesa pubblica per non ammazzare le imprese di tasse." (cit).

      Attenzione. La spesa pubblica, per le imprese, significa anche e soprattutto fatturato (fosse come dice Lei, sig. derossi, le gare andrebbero sistematicamente deserte, perché alle imprese non farebbero gola: invece non è così).
      Meno spesa pubblica = appalti di minor valore = meno fatturato. Quelle imprese, secondo lei, assumeranno o licenzieranno?

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    12. @derossi
      Per carità faccia come vuole, come in effetti fa! Non leggere Bagnai non è affatto una massima colpa umanamente concepibile: non è però giustificabile se si vuole intervenire sul Blog di Bagnai: e lei lo dimostra anche nell’ultimo intervento con la affermazione “ipotesi [uscita dall’Euro] che io comunque non considero affatto negativa ma semplicemente non risolutiva”.

      Eqqui dovrei ricominciare. Ma dai? Con conseguente citazione de il “tramonto dell’Euro” in cui Bagnai dice esplicitamente che NON basta uscire dall’Euro indicando cosa occorrerebbe fare di altro e gna e gna e gna, e successivo invito a scriverselo 100 volte sulla carta del salame etc. etc. etec...

      No mas!

      In quanto alla storiella della Economia che non è una scienza non attacca caro derossi. La valenza di qualsiasi teoria scientifica è legata essenzialmente alle predizioni azzeccate. “Only predictions matter”; e l’esito nefasto dell’Eurozona è quanto di più scientifico esista, è proprio la prova reale che l’Economia è una scienza!

      Ma quale osservazione ex-post della beata fava! Si sapeva benissimo che non avrebbe funzionato, e per noti e stranoti (agli addetti, anche a quelli che poi hanno voltato gabbana per motivi di convenienza personale) motivi di tecnica economica; e nonostante ciò è stata applicata lo stesso per decisione politica, al fine di piegare i popoli al volere di una elite di psicopatici assassini!

      Lei ancora una volta fa delle affermazioni, qui sul Blog di Bagnai, senza avere letto il Blog di Bagnai. Ripeto faccia come vuole ma non si aspetti però di non venire bonariamente (ma anche no!) maltrattato!

      Infine “Quanto dura la prossimità?” Ecco bravo! Si è fatto una domanda? Si dia una risposta! Un aiutino riformulando la sua stessa domanda “Quanto tempo durerà la applicazione scorretta delle regole di tecnica macroeconomica da parte di una banda di psicopatici assassini”? Francamente non so se potrà rispondere un economista! Magari uno psichiatra si però!

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    13. Stiamo diventando zen ormai. Arrivano i troll e prima gli rispondiamo gentilmente, e in seconda battuta li ignoriamo... Tutta gente che sa di sapere questi troll (che non hanno neppure il coraggio di mentire, o di dire che non li hanno letti i libri di Bagnai... Ma si sa, l'economia non è una scienza, e si può pure pensarla diversamente... Che tristezza...

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    14. "L'economia non è una scienza nel senso proprio del termine, non si possono fare esperimenti ma solo osservazioni ex post."

      E qui siamo a livelli di epistemologia fine.

      Quindi l'astronomia non è una scienza perchè non riesce a riprodurre una supernova in laboratorio? Poveretti...gli tocca osservarne le conseguenze indirette.
      Io sono biologo e, nonostante non sia ancora riuscito a riprodurre la vita in laboratorio (al massimo nel frigorifero), non posso considerare la biologia una scienza?

      La chiudo qui, ma non vi è nulla di più offensivo per chi fa ricerca, o almeno prova a farla, nonostante l'austerità che, ovviamente, nulla ha a che fare con l'euro (#DAR), che sentire qualcuno sproloquiare su cosa sia scienza e cosa non lo sia.

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    15. E se proprio vogliamo buttarla sullo sperimentale; esiste uno splendido esempio di sperimentazione economica, che si estende dal sud della Macedonia fino all'isola di Creta.
      E, a detta di uno facente parte di questo progetto di ricerca, ha avuto anche un'enorme successo!

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    16. Carlo, guarda il lato positivo: abbiamo a che fare con un superficiale che dichiara a tutti (tranne che ai suoi simili) di esserlo! Magari fosse sempre così facile! Comunque, inutile infierire. Non è colpa sua se si sente autorizzato a intervenire in materie che ignora, ma di quella stolta genia di epistemologi da bar capeggiata ( da kapò) dal Quaresima.

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    17. Due domande: se una banca ti regala le operazioni in una certa valuta, quante sono le possibilità che proprio non ne voglia di quella valuta?
      La banca si chiama Fatebenelehmanfratelli bank?

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  8. Telefonata appena conclusa, stralcio.

    X (il mio amico inconsolabile nostalgico di sinistra al quale, tuttavia, sono molto affezionata): "...vai a qualche celebrazione? Stavo guardando se c'era un concertino...";

    (intanto alla radio vai di Bella, ciao)

    Io: "Sono andata in P.zza delle Cure dal contadino che mi vende frutta e verdura a far due chiacchiere sul perchè anche oggi è a lavorare";

    La telefonata prosegue con il mio amico che racconta dell'Associazione nata per tenere la memoria sul Movimento Studentesco Fiorentino.
    Lo vorrei ringraziare per la notizia (mai più senza) ma il telefono senza fili muore sul colpo. Io ingoio all'istante due palle di Bongo/Profiterol alla panna. Lui richiama dal cellulare, io gli dico che sento l'incazzatura mia lievitare e quindi gli auguro un buon 25 Aprile e un a risentirci presto.

    Vado di pop.

    25 Aprile, ti prego liberami!

    (Alessandra da Firenze. Talking Heads, "Once in a lifetime")

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    1. Associazione per tenere la memoriaaaaa, del Movimento studentesco fiorentino?
      Ah! ma fanno anche le celebrazioni per la riesumazione delle mummie marcie?
      Meno male che ne sono uscito, con orgoglio, nel lontano 1978!

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    2. Delle mummie non saprei...meglio non aprire quella porta anche perchè "The phone is dead. Even the phone is dead".

      (Alessandra da Firenze, Edgar Allan Poe, "The black cat"...Boris Karloff & Bela Lugosi)

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  9. @Luigi De Rossi.
    con i bonifici SEPA spendiamo da 0,25 (su stessa banca) a 0,5 (banche differenti).
    con i bonifici esteri (siano essi in € siano essi in GBP) almeno 14 euro e mezzo.
    Fossero questi i problemi.

    Il punto è che manca proprio il fare 1+1.
    si tifa per la svalutazione dell'euro (non scherzo, si fa pure il grosso del piano) sulla sterlina ma guai a dire che sarebbe meglio con la lira..
    però vi assicuro che all'atto pratico tutti sono per la svalutazione.
    Ma jamais (leggasi "giamais") con la lira.. sarebbero cose funeste.

    ma per piacere!

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  10. Dal poliglottismo viene una importante lezione: ci sono molti "false friends".

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  11. 4 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi
    ...
    7 Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? 8 E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?

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  12. "i compagni di Afd" ha fatto già esplodere una mezza dozzina di Illinoici, si figuri quanti ne restano a lettura terminata.

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  13. Oggi il mio amico Paolo (che vive vicino Milano) ha registrato questa versione molto intimistica di Bella Ciao per gli amici.
    Qualcuno l'ha caricata su youtube e mi piace condividerla qui sul blog.
    E' il suo grido di dolore verso questo infame governo di collaborazionisti.

    https://www.youtube.com/watch?v=crWC77NX7iU

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  14. Per i diversamente europei come me, su "vocidallestero" si può leggere la traduzione del video. Carmen santa subito!!

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  15. L'altro 25 Aprile....
    Anche qui, in Nuova Zelanda, il 25 Aprile e' festa. ANZAC Day. L'avventura imperiale dello sbarco a Gallipoli nel 1915 usando truppe "coloniali" Australiane e Neozelandesi, un disastro dal punto di vista militare, servi' pero' a una "presa di coscienza" dei parlamenti nazionali, che proibirono che truppe Australiane e Neozelandesi fossero poste ancora sotto il comando di ufficiali inglesi...ma che da allora sarebbero state sotto il comando dei governi nazionali. Una fine dello status di colonie. Ma il sorprendente, e' il seguito popolare amplissimo che la giornata ancora suscita. Praticamente tutti, hanno un bisnonno che ha combattuto nella I o nella II GM o in Corea o in Vietnam...e a decine di migliaia ( su una popolazione d 4 MM di abitanti), ci si alza alle 4 per il servizio all'alba (a Gallipoli sbarcarono all'alba..). Il tratto comune, e' la volonta' di farne un giorno della memoria storica del Paese....pur in un'impressionante diversita' di letture...da chi lo legge come, inevitabilmente, una romantica esaltazione di eroismo nazionalista...a chi sottolinea che dovrebbe servire a capire la totale futilita' di mandare i soldati a combattere guerre insensate in terre remote senza nessun reale interesse nazionale (inutile dire che propendo per la seconda) . Ma il tratto comune e' la ricerca di una memoria storica e la disponibilita' a parlarne apertamente e a ricercarci, ognuno, il proprio significato, ma a ricordare i caduti tutti insieme. E' vero...e' di lettura piu' facile di una guerra civile, come il 25 Aprile della mia prima e ancestrale nazionalita'....ma qui, non solo non si fa il bieco tentativo di cancellarlo dai libri di Storia. Qui ci si trova insieme per discuterla, la Storia...e se riesce, per evitare il ripetersi. Oggi, grazie a questo, un governo nazionalista che parteciperebbe volentieri ad avventure americane in giro per improbabili Paesi, e' costretto a farlo solo in maniera appena simbolica per accntentare "l'alleato" contro una fortissima opinione popolare contraria...e che costera' a questo governo la rielezione, con buona probabilita'. Due 25 Aprile.......agli antipodi, in piu' di un senso. E comunque. il pensiero suicida di un'unione monetaria con l'Australia, qui, e' durato...lo spazio di una settimamana di dibattiti. Archiviato fra le stupidaggini improponibili...a meno di non sciogliere parlamento e qualsiasi simbolo nazionale e diventare uno Stato della Federazione...a tutti gli effetti. Prospettiva che, semplicemente, nessuno voleva. E ci sono certamente piu'
    comunanze di lingua e caratteri tra gli ANZAC che tra qualsiasi stato europeo a caso.

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    1. Da vedere il film "Gli anni spezzati" di Peter Weir, ispirato proprio allo sbarco di Gallipoli, con un giovane Mel Gibson nel cast. Accanto alle scene esplicitamente drammatiche (i fanti vengono falciati appena superano il parapetto delle loro trincee) v'è quella in sordina del comandante del battaglione il quale, avendo compreso di non poter fermare il massacro protestando con gli alti comandi, si mette ad ascoltare musica da un grammofono con accanto alcuni soldati, trattenendo la rabbia e la commozione.

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    2. Grazie Maurizio, é molto intetessante.

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    3. @citodacal
      Nel film di Weir ci si riferisce a un episodio vero; l'insensato massacro della Cavalleria Leggera (Light Horse) Australiana (usata come fanteria) alla psizione detta The Nek sulle alture sopra Gallipoli. L'ordine idiota e suicida di continuare l'attacco per 4 ondate venne da un generale inglese Sir Alexander John Godley, che ripetera' l'exploit di un altro inutile e insensato ordine di proseguire l'attacco sul saliente di Ypres nel 1917. La Light Horse perse 372 uomini su una forza totale di 600 a The Nek...infliggendo 8 (otto) perdite al Turchi. Quasi lo stesso rapporto rischio/ritorni dell'euro per L' Italia....@Alessandro. Prego :) .

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  16. Intervista a Stiglitz apparsa su La Stampa di ieri e ripresa da Dagospia. Merita.

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    1. È incredibile leggere, oggi , cose che abbiamo letto quattro anni fa su questo blog. E le dice un premio Nobel che dal tu al marito di Bill Clinton, mica cazzi.
      Ne deduco tre ipotesi:
      1) a qualcuno serviva tempo e ha ritardato il più possibile la diffusione dei suddetti temi.
      2) I giornalisti sono imbecilli
      3) io sono un genio e ci sono arrivato prima degli intellettuali italiani.
      Va be', escluderei il punto il 3 :-)

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    2. L'importante che se ne parli. Meglio tardi che mai...

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  17. Quella intervista merita tantissimo, l'ho letta stamattina sul giornale che mia moglie mi porta a casa prendendolo a suo padre: è importantissimo che "La Stampa pubblichi quell'articolo in seconda pagina con a fianco un altro articolo dove si fa notare l'ennesima errata corrige al ribasso sulle previsioni di crescita al ribasso dell'Italia nel 2015. Rimane una infinita amarezza nel verificare ancora una volta che se le stesse identiche cose le dice l'italianissimo Alberto Bagnai, nessuno le pubblica, se invece le dice il premio Nobel Stiglitz con pari o maggiore veeemnza allora va bene: c'è davvero una grande dose di autorazzismo. Comunque è una grandissima soddisfazione vedere che anche negli ambienti finanziari di cui "La Stampa" è sicuramente un portavoce (La Fiat è dall'età di Romiti che è diventata una finanziaria) si sta preparando sull'euro il "Contrordine compagni!". Il vento non si ferma con le mani e sta (lentamente) cambiando direzione.

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  18. Il mio obolo e' garantito Professore; meriterebbe una statua equestre al centro di Roma, ma mi dicono che a Piazza Venezia il posto sia stato gia' prenotato dai seguaci del monello SUO corregionale, esattamente sotto il fatidico balcone.
    Io la vedrei bene nel parco di Buda, dove c'e' una Statua del mitico Savoia che fermo' mammaliturchi just in time.

    Comunichero' il numero al mio commercialista, che pare MOLTO affranto da un po': ne sta sentendo di tutti i colori ultimamente; potrebbe scrivere un libro. Dice che e' difficilissimo e dolorosissimo fare il commercialista....nel Burundi.

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    1. Già, gli hanno dedicato anche una marcetta ricordo.


      Qui la versione della cavalleria italiana.

      Qui la versione austriaca.

      Chissà chennepenZa il padrone di casa... Io intanto mi son giocato l'ala pacifista e antimilitarista del blog...

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  19. Diffondiamo il messaggio del 5 per mille ad a/simmetrie. Non ci stancheremo mai di ringraziare Alberto Bagnai per l' enorme lavoro che svolge da anni, con la sua eccellente ricerca in campo economico, con la preziosissima divulgazione di massa sul blog, con i suoi libri illuminanti e in giro per l' Europa. Squarciamo insieme la densa coltre di nebbia delle menzogne propagandate dal PUDE e arriverà presto, forse molto prima di quanto oggi possiamo ipotizzare, la nostra liberazione, il nostro 25 aprile. E quel giorno ci ritroveremo a cantare insieme bella ciao.

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  20. Buongiorno. Sono esonerata dalla presentazione, in calce alla certificazione unica ho il modello da riempire per il 5xmille. Pero' non trovo modalità esatte per invio separato. Qualcuno nella mia situazione può consigliarmi?

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    1. Se ben comprendo, dopo aver compilato la "Certificazione Unica2015" .

      Per la trasmissione vedi 5×1000

      Un ufficio postale va benissimo...

      enjoy



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  21. Buona domenica professore, oggi al TG1 dell'ora di pranzo spiegavano (sic!) come conciliare il default greco con la permanenza nell'euro. In caso di default, la Grecia resterà nell'euro, però gli sarà data la possibilità di coniare monet … ehm … emettere titoli con i quali pagare stipendi e pensioni. Magari tali titoli potranno essere usati per acquistare beni e servizi, o potranno essere tesaurizzatati. Come si fa a negare l'evidenza in maniera così spudorata? Sembra il finale del film “Un pesce di nome Wanda”, dove Otto West sostiene che gli americani non hanno perso in Vietnam ma hanno pareggiato.

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    1. Si, è un po' di tempo che leggo 'sta storia della moneta parallela, dei 'pagherò' che poi arriverebbero ad avere un tasso di cambio con l'Euro. Sono ridicoli. Ma lessi che sarebbe un modo 'politicamente' accettabile dalla UE e da Tsipras perchè farebbero la figura di non far uscire formalmente la Grecia dall'Euro. Ora siamo ai giochi di parole.

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    2. Anche io è un po' che sento questa storia della doppia moneta. Era, era, eraaaaaa... si ecco! Ora ricordo. Era il compleanno del blog, ne ha parlato Gennaro Zezza. Il suo però, mi sembra di ricordare, era un discorZo più interessante.

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    3. Cercatevi il discorso di Lucke dopo il mio.

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  22. Posso chiedere cosa è successo al minuto 3.40 e seguenti?

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  23. Mi scuso, ero curioso e ho scritto subito, poi l'ho capito al minuto 12. -_-

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  24. Sem­bra quasi voler san­cire il fal­li­mento del pro­getto europeo.

    Il fal­li­mento no, una lunga sosta sì. Il pro­getto euro­peo non può fal­lire. Dalla boc­cia­tura della Costi­tu­zione in poi i lea­der euro­pei hanno ascol­tato i loro popu­li­smi e seguito la loro poli­tica di breve periodo. Così non si farà mai l’Europa.

    Verrà però il momento in cui que­sto met­terà a rischio la stessa poli­tica interna dei diversi Paesi, allora si ricor­rerà di nuovo all’Europa, costretti da un’emergenza. Ma in que­sto momento non vedo la spinta.

    Romano Prodi.

    Questi sono dei pazzi nazisti...
    http://ilmanifesto.info/prodi-con-questi-leader-leuropa-fallisce/

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  25. Sem­bra quasi voler san­cire il fal­li­mento del pro­getto europeo.

    Il fal­li­mento no, una lunga sosta sì. Il pro­getto euro­peo non può fal­lire. Dalla boc­cia­tura della Costi­tu­zione in poi i lea­der euro­pei hanno ascol­tato i loro popu­li­smi e seguito la loro poli­tica di breve periodo. Così non si farà mai l’Europa.

    Verrà però il momento in cui que­sto met­terà a rischio la stessa poli­tica interna dei diversi Paesi, allora si ricor­rerà di nuovo all’Europa, costretti da un’emergenza. Ma in que­sto momento non vedo la spinta.

    http://ilmanifesto.info/prodi-con-questi-leader-leuropa-fallisce/

    Sono dei pazzi nazisti.

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  26. Altra segnalazione:
    http://www.investireoggi.it/economia/grecia-tsipras-chiama-disperato-alla-merkel-bruxelles-minaccia-lespulsione-dalla-ue/
    Si inizia con l'analfabetismo formale ("chiamare A qualcuno" secondo il titolista sarebbe lingua italiana), e si conclude con quello sostanziale:
    "la moneta unica non è un sistema a cambi fissi, ma la rinuncia alle monete nazionali e che non esiste un apparato legale previsto che riporti un paese membro dell'Eurozona alla sua vecchia moneta. Da qui, il concetto di "irreversibilità" dell'euro". Complimenti a "investireoggi".

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  27. Ieri sono andato a trovare mio zio materno, 76 anni, che vive in campagna. Mentre mia moglie accompagna il bimbo a vedere gli animali che alleva, io sono rimasto con lui sotto il portico a varare la prima bottiglia di prosecco, what else. All'improvviso scoppia a piangere, in lacrime, disperato, mi dice che proprio in quel punto, indicando le scale, ha salutato suo figlio, mio cugino, 46 anni, imprenditore impiantista termoidraulico, che se ne è andato in Australia, solo, a lavorare.
    Ripete continuamente che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto suo figlio, ripete “non lo rivedrò più, non lo rivedrò più”. Resto senza parole ma parlo, anzi ascolto. Mio cugino aveva una bella azienda e lavorava bene, aveva decine di dipendenti, ma all'improvviso (nel senso di pochi anni) ha perso tutto: azienda, villa, speranza, futuro. Non ha più niente. E nella stessa azienda lavorava sia la moglie sia il fratello. Lui ha deciso di andare a lavorare in Australia, cos' come hanno fatto decine di nostri antenati: ho parenti ovunque, dall'Australia al Canada al Brasile alla Francia agli Stati Uniti. Ed oggi è toccato anche a lui. Per entrare in Australia devi avere dei requisiti strettissimi: meno di 40 anni, una riconosciuta capacità lavorativa, conoscenza ottima dell'inglese scritto e parlato, e soldi in conto corrente, sia per vivere sia come cauzione. A causa dell'età per loro avanzata, gli hanno fatto ulteriori colloqui; poiché ha dimostrato notevole competenza tecnica e imprenditoriale, hanno derogato sull'età. E' partito da solo a Gennaio, la famiglia lo seguirà a Settembre, stanno tutti, moglie e figli, studiando inglese. L'ho raggiunto via whatsapp: “Your parents are unhappy, they miss you”. Lui:”I know that, but they can't solve my problems. I spent the most part of my life in my native country, afetr 23 years I realized that this country doesn't want to help: entrepreneurs, families… but only fuck idiots.”. Io: “I understand you”. Mio zio comincia a imprecare contro tutti i politici ladri (fuck idiots). Nessuna parla del'euro o dell'Europa. Io mi taccio, con fatica. Lo lascio, vado a casa con uova fresche e una caciotta appena fatta. Non resterà più niente

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    1. Ulteriore nota: non puoi mandare a casa un soldo, le cosidette rimesse sono vietate, ma non te lo dicono. Se esci portandoti dietro qualche soldo, magari per la tua famiglia, non ti fanno più rientare. A qualcuno è capitato, mio cugino è stato avvisato dal suo datore di lavoro che non vuole evidentemente rischiare di perderlo. Se vai a lavorare in Australia, lavori solo per far crescere la sua economia.

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    2. Anglosassoni! Quel palpabile confine tra difesa dei propri interessi e plain vanilla str.nzaggine! Grazie per la testimonianza.

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    3. Davide, sarebbe interessante se tuo fratello mandasse una lettera al Prof e la pubblicasse qui, come molte altre testimonianze che finora ci hanno fatto capire come molti di noi hanno subito sofferenze da questa inutile ossessione eurista.

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  28. Ehi, ma dov'è il post del 25 aprile? Oggi è già 27....

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    1. Secondo me fa tutto un conto col primo maggio? Festa dei lavoratori e....nascita del PILU...partito dei lavoratori uniti! Mo me caccia

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  29. in attesa di smantellare l'euro, assistiamo alla chiusura di 200 filiali su 750 di deutsche bank, grazie anche alla maxi-multa per la manipolazione dei tassi di interesse

    ma come, loro non erano infallibili et onestissimi?

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  30. Buonasera prof. Bagnai,
    vorrei porle una domanda e spero di non dire stupidaggini.
    I firmatari italiani di Maastricht, (trattato oltretutto firmato il giorno del mio compleanno, li mort...ci sua), hanno fatto ricorso al vincolo esterno per "riformare l'Italia", in realtà i vincoli qui sono due € e Europa, perchè a detta loro qui non si sa governarsi.
    Nel momento in cui ci riappropriassimo della nostra sovranità monetaria l'altro vincolo continuerebbe ad esistere o no, magari verrebbe rafforzato?
    In fondo c'era già prima della venuta dell' € nel 1996, cosa potrebbe impedire loro di continuare con la solfa delle riforme strutturale e di perseguire il fine di rispondere a quella parte di popolazione elitaria che ormai ha raggiunto il potere di intervenire in tutte le decisioni economiche che sono, come dice lei, politiche?
    Voglio dire allo stato dei fatti ho come l'impressione che questi troverebbero il modo per agganciare comunque la valuta sovrana ad un qualche parametro che solo loro possono controllare.
    Grazie,
    un saluto Enrica

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  31. @Enrica
    la battaglia, se così si può definire, condotta da noi è quella di fornire un quadro omogeneo, un leit motive ai problemi posti.
    E' ovvio che quando parliamo per l'€xit di condizione necessaria per rilanciare il benessere di tanti popoli aggiungiamo pure MA NON SUFFICIENTE.

    uno dei problemi è stato posto da lei (consideri che informare significa proprio questo.. sapere che gli agganci vanno moderati e di parecchio, altro che SME!).
    gli altri sono riguardanti il sistema bancario, la banca centrale, il welfare, gli investimenti (l'ambiente! DAR) etc etc.

    ma si informa, si cerca di farlo per creare eventualmente un ambiente pronto ad accogliere (EVENTUALI) cambiamenti epocali.
    tutto qua?
    direi di no

    PS: quella dell'Italia da moralizzare.. è una cosa stranissima.
    Pare che ci siano persone che odiano questo Paese e che quindi sono stati naturalmente assorbiti dallo straniero, per favorirne la sua causa.
    poi posso immaginare alcuni che sapendo del progetto mondiale globalista dovevano trovare la scusa di asfaltare un Paese.
    Insomma, diversità convergenti, utili alle cause altrui

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  32. ma lei mi cita anche l'agricola così a pennello!! mancava dum romae consulitur italiam expugnatur...comunque un pizzico di autorazzismo su quell'interruzione l'ha avuto anche lei! spero a livello inconscio..o per una captatio benevolentiae della platea.

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  33. FUORI TEMA PER STOMACI FORTI
    Non so se qualcuno era già a conoscenza del sedicente "New Deal 4 Europe", operazione di pressione politica e propaganda del solito Movimento federalista europeo (la progenie di Altiero Spinelli e Mario Albertini per intenderci). Consiglio la visione, perchè fa comprendere parecchie cose: ad esempio quanto ormai sia diffusa l'influenza di questi pazzi, ma anche come i danni prodotti da persone ingenue e male informate (don Luigi Ciotti ad esempio) non siano da meno di quelli causati da notori criminali (Romano Prodi, tra gli altri). Buon divertimento (si fa per dire): http://www.newdeal4europe.eu/it/sostenitori

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    1. Hanno firmato in tanti, hanno pure l'appoggio di Schulz.
      No, dico Schulz, mica paglia.

      "Inutile dire che, in qualità di Presidente della Commissione europea, una delle principali priorità del signor Schulz sarebbe quello di rilanciare la crescita, creare posti di lavoro, e di promuovere investimenti pro-crescita per porre fine alle politiche di sola austerità. Come è inutile dire che sarebbe rimasto un fermo sostenitore della iniziativa dei cittadini europei come strumento per avvicinare i cittadini al processo decisionale europeo."

      Garantito un bel buco nell'acqua.

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    2. Sì, di Ciotti avevo avuto contezza quando ha cominciato a spingere per il reddito di cittadinanza con la campagna "miseria ladra", che poi è esattamente il ragionamento di Von Hayek: contenere e limitare le tensioni sociali.
      Naturalmente sempre nell'illusione che il quadro generale possa essere fermato e stabilizzato a volontà o che lo faccia "da solo" quando sia arrivato "al suo punto equilibrio".
      Metti assieme una condizione sociale in discesa permanente e indefinita e delle brave persone che alimentano il meccanismo, fai due conti e ti chiedi: dove mi trovo? che tipo di situazione è questa? come va a finire secondo le esperienze storiche?
      L'euro è l'Europa, che porta la paaaaaaaaaaace...

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    3. Cito l'incipit del cosiddetto "Manifesto per un Piano europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile e per l'occupazione", perché merita:
      "Sono trascorsi sei anni, ma la grave crisi che l'Europa sta attraversando non è superata. L'Euro, pilastro del mercato unico, non è ancora al sicuro. Il rischio di una rinazionalizzazione delle politiche economiche, disastrosa per l'economia e per il welfare di ciascuno dei Paesi dell'Unione, nessuno escluso, un rischio grave e reale.

      Il rigore di bilancio su cui hanno puntato i governi, pur necessario per affrontare la crisi del debito, anche per l'eccessiva compressione dei tempi di attuazione ha avuto l'effetto di aggravare la spirale depressiva, compromettendo lo stesso obiettivo del risanamento. Occorre pensare in termini nuovi. Accanto al completamento del mercato unico, specie nel comparto fondamentale dei servizi, si deve ormai con urgenza porre mano ad un Piano straordinario che faccia ripartire lo sviluppo. Uno sviluppo sostenibile, fondato sulla realizzazione di infrastrutture europee, sulle nuove tecnologie, sulle nuove fonti di energia, sulla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale, sulla ricerca di punta, sull'istruzione avanzata e sulla formazione professionale..."
      Hanno firmato polli di ogni risma e ogni colore politico (o quasi) e (anche qualche M5S, a ennesima riprova della loro cretinaggine e/o malafede). Va detto che più della metà dei filantropici firmatari è comunque legato al PartitodiDestra (PD), come da copione.

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  34. E l'analitico post del 25 Aprile?

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    1. A quanto ne so, Bersani è autoasfaltante, e io sto al seminario EUA2015 in grazia di Dio con Lars Feld e Philippe Weil. Lascio che i morti seppelliscano i morti.

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    2. Infatti, pure io aspettavo il post del 25 Aprile...a questo punto confido nel 1 Maggio!

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  35. Prof, alla fine Tsipras ha ceduto: "Grecia, svolta nella trattativa con l’Ue: governo al lavoro su riforme fiscali, Pa, licenze tv".

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    1. Stamane ho sentito di sfuggita al TG5 che le trattative d'ora in poi le porterà avanti il vice ministro dell'economia greco che subentra a Varufakis, quest'ultimo reo di essere intransigente (a loro dire) e indigesto a molti suoi colleghi, tanto da avergli dato dell'incompetente.Ora, non so se la notizia abbia fondamento o siano le solite distorsioni giornalistiche, certo è che all'indomani dei festeggiamenti per la liberazione fa un pò senso tutto ciò! Alla faccia della libertà e della democrazia, si fa presto a riempirsi la bocca di belle parole retoriche quando poi si gioisce davanti a questi gesti dittatoriali...W la democrazia, W la U€!!!

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    2. Mi pare un film già visto, in tutti i 28 si fanno e disfanno ministri in base ai dettami di chi è al riparo dal processo elettorale.

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    3. Sulla competenza di Varufakis c'è parecchio da dire. Premesso che qui non siamo nel campo dei "non sono un economista però...", in quanto il buon Yanis è tornato sì ad insegnare ad Atene, ma solo dopo aver lavorato in università inglesi, a Sidney e in Texas, occupandosi (e questa è un aggravante a suo carico) anche di econometria. Il suo grosso limite non è quello di non sapere un accidente di economia, ma di essere della scuola Post-Keynesiana. In altre parole crede alla "domanda effettiva". Qualcuno mi correggerà se del caso, ma in estrema sintesi è l'ennesima sciocchezza secondo cui l'offerta influenza la domanda nel bene e nel male. Si tratta quindi di un'altra di quelle teorie asfaltate mirabilmente negli scritti del padrone di casa qui, con quello che chiamo colloquialmente il "paradosso del barista di Bagnai", quello che si sveglia alle 5 della mattina e prepara 100 caffè ... che poi si deve bere lui stesso visto che a quell'ora nel bar non c'è nessuno. Se Varufakis è andato in giro a suggerire di aumentare l'offerta di beni e servizi in una Grecia al disastro, che poi tutti si aggiusta, non è un incompetente: lui segue la sua teoria bislacca. Viene però preso per matto dagli interlocutori e, francamente, qui il "non sono un economista ma" secondo me ci può anche stare per rispondergli. Il fatto è che di economisti del solo "lato dell'offerta" è pieno il mondo e non è facile capire quanti siano in perfetta buona fede, prime vittime professionali del loro credo che si sta dimostrando drammaticamente sbagliato.

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    4. Forse mi sbaglio, ma la scuola post-Keynesiana sostiene proprio la prevalenza della domanda rispetto alla teoria"dal lato dell'offerta". Altrimenti cosa significherebbe credere alla "domanda effettiva" che è purissimo parto keynesiano?

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    5. La "domanda effettiva" è certamente utilizzata nella trattazione Keynesiama in quanto è una definizione. La teoria Keynesiana riporta che anzi è una importante definizione, in quanto è il nome che viene dato al punto dove la funzione descrittiva della domanda aggregata incrocia la funzione dell'offerta aggregata. A beneficio di chi si è perso già a questo punto, propongo per chi è diversamente economista come me di limitarci a chiamare questo punto, un punto "magico". Più alto è, tanta più occupazione c'è. Da quello che capisco, ci si divide non sul fatto che il punto magico esista, (del resto è il frutto dell'intersezione di due rette non parallele che quindi da qualche parte dovranno pure incontrarsi), ma sulle condizioni in cui si ha questo incrocio "magico". E già qui ci sono le prime discussioni tra teorici. Le teorie infatti si chiedono in che condizioni si raggiunge questo punto di equilibrio detto "domanda effettiva". Secondo Keynes si può avere anche in condizioni non di piena occupazione. Questo è uno shock per chi invece pensa che la natura tenda sempre a equilibri perfetti e validi per tutti. Finita la discussione sulle condizioni in cui si ha l'incrocio, iniziano quelle su cosa fare per "alzare questo punto". Mi straperdoneranno i veri esperti, che preferiscono parlare dell'appoggio o meno di Keynes alla legge di Say, ma in parole davvero povere, essendo il punto figlio dell'incrocio di due rette, per alzarlo basta alzare una delle due rette (la domanda), oppure l'altra (l'offerta) o tutte e due. Da quello che ho potuto capire si è Keynesiani se si crede che il punto esiste e non è automaticamente indicativo del raggiungimento del paradiso in terra, ma poi sulle ricette per alzarlo, ci sono diverse proposte e punti di vista. Adesso se arriva qualcuno e rimette ordine se sto sbagliando troppo, male non fa.

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  36. Crisi dell’euro e smantellamento dell’Unione Europea
    di Jean-Claude Paye

    Lungi dall’essere l’operato di una "mano invisibile del mercato", la crisi dell’euro è il frutto di una strategia accuratamente preparata da Christina Rohmer e il Comitato di consulenti economici della Casa Bianca. Si tratta di salvare l’economia USA costringendo i capitali europei a rifugiarsi oltre-oceano, e piazzare a termine l’economia della zona Euro sotto il controllo degli Stati Uniti tramite l’FMI e l’Unione Europea. Jean-Claude Paye analizza le tappe iniziali di questo processo in corso.
    Rete Voltaire | Bruxelles (Belgio) | 9 luglio 2010

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    1. Questo è il link dell'articolo: http://www.voltairenet.org/article166215.html

      C'è un un'altro, Illuminante, in tema con parte della discussione:
      http://www.voltairenet.org/article187426.html

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    2. Certo, la crisi dell'euro è causata dai terribili amerikani kattivi, invidiosi del nostro (n)eurone forte.
      Non certo dall'impossibilità di stare in barca contemporaneamente con lupo, capra e cavolo, quello sarebbe stato gestibile, e si sarebbe trovata un convergenza di interessi tra i tre.

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  37. Prof se non sbaglio giorni fa scrisse che vista da Brux la strada sembra ancora lunga.

    In merito a questo commento ricordo quando nell'estate del 2013 in una conferenza a Brux c'era lo stimatissimo Juncker a presiedere la sessione. Esordì sparando a zero contro i gufi dell'€ e ricordando a chi non l'avesse capito che l'€ era li per rimanere - il commento venne acclamato con un tifo da stadio (io spaventato dalla reazione della sala mi abbracciai il tramonto dell'€ - sarebbe simpatico ritrovare sul vecchio telefono la foto della sala con il suo libro sul banchetto).

    Ecco il suo di commento mi ha fatto ripensare a quella scena e forse alla sensazione che ha provato guardando il panorama da Brux.

    Nel frattempo è dal 2013 che tento di convertire il babbo ma anche qui la strada è lunga, decenni di televisione sono difficili da stroncare in qualche mese, ma non dispero, del resto come dice qualcuno "la verità è figlia del tempo".

    Goofy è sempre una grande fonte di ispirazione, un po' come leggere The Art of War. Con questo buon lavoro e saluti da Pe.

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  38. Io: ieri ero alla presentazione del libro di alberto bagnai "l'Italia può farcela" dove ha detto di averti incontrato e tu avresti risposto "sull'euro devo ancora farmi un'idea", vorrei spiegazioni
    Alessandro di Battista: c'è poco da spiegare. Gli hai chiesto quando mi ha incontrato? Nel frattempo l'idea me la sono fatta, ciao.

    le cose son tre, o fra di voi ci sono dei grossi di problemi di comunicazione, o ho capito male io (cosa possibile) o qualcuno spara minchiate

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    1. Allora: primo, chi se lo incula. Secondo, ci siamo incontrati a febbraio. Terzo, ti ha detto qual è la sua idea? Quarto, non sono io a dover chiamare: per me chi si fa eleggere da una base antieuro senza avere le idee chiare è un disonesto, e io non ho molto da spartire con chi nel 2015 ancora spara cazzate sulla corruzione. Se ha raggiunto una conclusione e non è un fantoccio la esponga. Il resto è un'operazione di spin pagata coi soldi di chi ha i soldi. Bene così?

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