Oggi Adam Tooze annuncia nella cloaca una cosa che qui sappiamo benissimo:
perché ne abbiamo parlato a più riprese, l'ultima volta qui: pare che l'Economist si sia accorto da alcuni giorni di una cosa di cui qui ci eravamo accorti da alcuni anni, cioè che l'indebitamento del settore pubblico nelle economie avanzate ha superato i livelli raggiunti alla fine della Seconda guerra mondiale, e viaggia verso quelli immediatamente successivi alle guerre napoleoniche. Tooze è fra i meno peggiori degli economisti "social", nulla a che vedere con la feccia nostrana, seguirlo è interessante ma non è gratis, e il fatto che dobbiate dargli l'obolo per sapere dopo (via Substack) quello che qui avete saputo prima (via Blogspot) rafforza l'argomento di Vladimiro a ogni riunione del comitato scientifico di a/simmetrie, quando io porto avanti l'idea di invitare qualche relatore estero.
La controdeduzione di Vladimiro è sempre la stessa: "Perché? Perché dovremmo spendere soldi per invitare qualcuno che al massimo può dirci dopo cose che sapevamo da prima?"
In effetti, non c'è (più) un perché.
All'inizio poteva anche avere una funzione di accreditamento scientifico, di consolidamento di una certa forma di prestigio intellettuale, ma l'esposizione politica sbriciola qualsiasi velleità di condurre un discorso rigoroso sul piano delle idee: all'interlocutore basta dire #quarantanovemijoni (o in alternativa: #haitradito) e il dibattito finisce lì! Se quindi vogliamo continuare il nostro percorso intellettuale possiamo farlo senza illuderci che brillare della luce riflessa di pubblicazioni o ospiti internazionali sia di qualche aiuto nell'affermare la validità delle nostre tesi presso un pubblico intellettualmente e culturalmente sprovveduto di mezzi, o più semplicemente in malafede (esempi nel post successivo, se me ne ricordo). Le nostre tesi prevarranno nel dibattito pubblico quando avremo la forza per farle prevalere o quando i nostri avversari si schianteranno contro il muro delle loro contraddizioni, ed entrambe queste soluzioni richiedono tempo. Fino a quel momento è piuttosto inutile sforzarsi di avvalorare con operazioni di consenso (come invitare l'economista o il commentatore prestigioso che dice dieci anni dopo quello che dicevamo dieci anni prima) tesi che sono comunque corrette perché radicate nella teoria economica e nell'evidenza empirica. In sintesi: se oggi qualcuno non ha ancora capito che cosa sia l'euro, il problema è suo e non nostro. L'idea che si sarebbe dovuto fare un grande sforzo divulgativo per costruire consapevolezza nella maggioranza dei cittadini e quindi procedere in modo democratico verso il Sole dell'avvenire dell'autodeterminazione dei popoli si è rivelata una scemenza. Questo blog è stato uno degli esperimenti di divulgazione più giganteschi e riusciti, almeno a giudicare dai risultati:
(qui), ma questo non è servito a evitare che quando si è andati a votare gli italiani abbiano deciso di dare forza a un partito di cui fin dal 2012 vi avevo spiegato la natura di gatekeeper e di cui nel 2016 vi avevo predetto che si sarebbe alleato col PD, il partito "decisivo" per l'elezione della von der Leyen! Solo per chiarirvi che la visione illuministica della "veritah" che si autoimpone e innesca un processo virtuoso, se e in quanto possiamo averla nutrita, possiamo tranquillamente riporla nel cassetto (o appallottolarla e gettarla nel cestino): semplicemente, non funziona così!
Proseguo quindi con chi c'è il discorso non perché mi aspetti che illuminare qualche coscienza possa in qualche modo alterare l'inevitabile corso degli eventi (che, come dissi dalla mia prima apparizione televisiva, prevede necessariamente una fine traumatica del progetto europeo e in particolare dell'euro), ma semplicemente perché può essere di conforto a qualche sparuto lettore, lo può aiutare a capire quando e come mettersi in salvo, e più in generale che cosa aspettarsi dal domani.
A questo proposito, vi dico (gratis, a differenza di Tooze) qual è il messaggio che il grafico dell'Economist (cioè il nostro grafico di qualche mese fa) convoglia: semplicemente, che l'indipendenza della Banca centrale dal Governo è in re ipsa dipendenza del Governo dal debito pubblico. Questo perché, come vi ho spiegato più dettagliatamente qui, il mondo delle banche centrali indipendenti è un mondo di alti tassi di interesse reali (per domare l'inflazione) e di alti avanzi primari, cioè di bassa crescita (per tenere sotto controllo il debito pubblico), cioè un mondo in cui il debito tende a crescere, o a non decrescere, per via del cosiddetto snowball effect:
Quando il tasso di interesse reale r è maggiore del tasso di crescita reale n la variazione del rapporto debito/Pil d è positiva a meno che non si abbia un avanzo primario a così elevato da controbilanciare la "palla di neve" data dal costo degli interessi (r-n)d. Ma se a cresce, n cala e il sistema si avvita ahimè su se stesso. Quello che la teoria economica ci dice è questo, e ci spiega perché la storia, a sua volta, ci racconta che picchi debitori come quello che abbiamo raggiunto possono essere superati solo in tre modi: default, iperinflazione (che è un'altra forma di default), o crescita moderatamente inflazionistica in un regime di cosiddetta "repressione finanziaria" (cioè dipendenza della banca centrale dal Governo, cioè finanziamento monetario della spesa per investimenti pubblici, e controllo dei movimenti internazionali dei capitali). Sono cose che qui abbiamo spiegato nel lontano 2013 e che, non ne dubito, presto verrà qualcuno dall'estero a spiegarci autorevolmente (con quindici anni di ritardo, verso il 2028).
A questa spiegazione del grafico riesumato da Tooze aggiungo tre considerazioni, di cui l'ultima si riaggancia all'ultimo post, quello sull'austeritah che questo brutto Governo fasheesta starebbe facendo (e non dico certo che stia facendo politiche espansive, ma...).
La prima è una considerazione di scenario: a noi che cosa toccherà fra default, iperinflazione e repressione finanziaria? Il default lo escludo, in mancanza di un conflitto di rilevanza mondiale (normalmente, la bancarotta viene imposta dai vincitori ai vinti), e la stessa cosa direi per l'iperinflazione. Quello che penso arriverà, a seguito della deflagrazione delle contraddizioni interne dell'Eurozona, è una seconda ondata di "repressione finanziaria" mascherata: una monetizzazione del debito più o meno accompagnata da una certa tolleranza verso un ambiente moderatamente inflazionistico, che è quello verso cui la transizione energetica naturalmente ci conduce. Insomma, una specie di quantitative easing rafforzato che consenta di diluire i debiti. Se invece si dovesse proseguire con la "cultura della stabilità", le tensioni del sistema crescerebbero oltre misura, e allora ci si avvierebbe all'esito traumatico.
Seconda considerazione: Trump sembra aver messo nel mirino l'indipendenza della Banca centrale. Questo ne fa "uno di noi"? No.
(...se interessa la risposta lunga, datevela o chiedetemela nei commenti...)
Terza considerazione, che parte da una potenziale obiezione: "Ma come! Ma se nel post precedente ci hai detto che l'avanzo primario non è correlato alla crescita per avvalorare la tua tesi che le querimonie dei piddini sull'austerità sono infondate! Ora invece, per avvalorare la tua tesi che è l'indipendenza della Banca centrale, con le politiche di rigore che comporta, a far crescere il debito, ci dici che l'effetto snowball aumenta perché imponendo alti avanzi primari la crescita reale si deprime! Ma non sei in contraddizione? Ma allora sei una banderuola e naturalmente #haitradito!"
Ecco, no, non è esattamente così! Quello che vi ho fatto vedere nel post precedente è che quanto sia restrittivo un avanzo (o espansivo un disavanzo) primario dipende anche dalla sua composizione. Per spiegarmi, uso i dati Eurostat, che vi appoggio qui:
e che potete recuperare qui. Da tutti questi dati credo che così, a prima vista, possiate trarre poco, ma vi fornisco una chiave di lettura molto semplice: andiamo ad analizzare come si sono mosse le variabili nei cinque anni successivi agli ultimi due picchi negativi del saldo di bilancio (il -5.1% del Pil nel 2009 e il -9.4% del Pil nel 2020).
La scomposizione è qui:
e con permesso vi guido nella sua lettura.
La correzione di bilancio nel quinquennio 2009-2013 fu di 2.2 punti percentuali di Pil, di cui 2 dovuti a aumento delle entrate e 0.2 dovuti a diminuzione delle spese totali. Attenzione però, perché le spese totali sono date da spese per interessi, più spese per investimenti, più altre spese correnti. Da questo derivano algebricamente due fatti. Il primo è che per controbilanciare l'aumento della spesa per interessi la correzione del saldo primario fu più grande di quella del saldo totale: 2.6 punti percentuali di Pil (2.2 + 0.4: se i conti non vi tornano, bussate e vi sarà aperto). Il secondo è che se gli investimenti diminuirono di -1.1 ma gli interessi aumentarono di 0.4, per avere una diminuzione di 0.2 della spesa totale le altre spese correnti devono essere aumentate di -0.2 - (-1.1+0.4) = 0.5.
Detto in sintesi, la stagione dell'austerità quella vera (come i #sovranistiquelliveri forse non sanno) fu caratterizzata da un aumento monstre dell'imposizione fiscale (ricordate l'IMU?), da una diminuzione fuori scala degli investimenti pubblici (ricordate il post precedente?), appena mitigata da una moderata espansione della spesa corrente. I 2.6 di saldo primario in più erano per quasi metà investimenti pubblici in meno.
La correzione di bilancio post-2020 ha una struttura (e anche un'entità) totalmente diverse. In particolare, e tenendo insieme tutti i Governi Conte II, Draghi e Meloni, la correzione di bilancio è stata di 6 punti, di cui 6.4 dovuti a riduzione di spese, mitigati da 0.3 di riduzione delle entrate, con un aumento della spesa per interessi di 0.5 che ha quindi significato una correzione di 6.5 punti del saldo primario. In tutto questo però gli investimenti pubblici sono aumentati di 0.8, e quindi sono le altre spese correnti (aumentate a dismisura nel 2020 per i vari sussidi, sempre insufficienti e intempestivi, ma comunque rilevanti, a mitigazione della pandemia) ad aver subito la correzione maggiore, pari a 7.7 punti.
Ora potrete leggere da voi quello che è successo nel primo biennio del Governo Meloni, considerando la variazione fra 2024 e 2022: una correzione di 4.7 punti del deficit complessivo, che durante il periodo di applicazione della clausola di sospensione generale, cioè fino al 2024, era stato oltre il 4%, causata per 4.5 punti da una riduzione delle spese totali e per 0.3 punti da un aumento delle entrate totali, determinato dall'aumento del tasso di occupazione e dal gettito fiscale conseguente (perché le aliquote sono sostanzialmente rimaste invariate o lievemente ritoccate al ribasso, come si è fatto per il cuneo fiscale e per l'accorpamento delle aliquote IRPEF), con una diminuzione della spesa per interessi di 0.2 e un aumento della spesa per investimenti di 0.6, e quindi una diminuzione delle spese correnti di 4.9.
Credo che si capisca la differenza fra una correzione di bilancio di 2.2 punti fatta per 1.1 da tagli di investimenti, e una correzione di bilancio di 4.7 punti, dove però gli investimenti aumentano di 0.6. Su quanto questo aumento dipenda dal pereperepere (poco) ci siamo intrattenuti qui e ci torneremo a conti fatti.
Quindi questo significa che va tutto bene? Ma no, naturalmente no: ho scritto due libri e 2715 post (con questo 2716) per spiegare che e perché non va tutto bene. Significa solo che dovreste evitare di dar retta alle spiegazioni dei piddini, degli zerovirgolisti, degli operatori informativi, delle amanti tradite di varia estrazione e provenienza, perché non vi aiutano a capire che cosa è successo. Certo che non va bene così! Certo che sarebbe meglio poter disporre di spazi di bilancio più ampi! Certo che quando l'euro imploderà avremo molti gradi di libertà in più e la Germania dovrà assumere su di sé, anziché scaricare su di noi, le sue contraddizioni! Questo è ovvio e resta sempre lì, nei libri di testi e nei dati.
Ma...
Ma se non siete dei piddini o dei "sabrysocialisti", credo possiate rendervi conto che fare casino come nel 2018 in un momento in cui i nostri fondamentali macroeconomici sono favorevoli, Francia e Germania non possono più nascondere le proprie vergogne, e all'orizzonte si intravede una gigantesca crisi debitoria, non ci aprirebbe, ma ci chiuderebbe spazi di bilancio! Vi immaginate una crisi dello spread, e quindi non un -0.2 ma un +0.4 di spesa per interessi (dati illustrativi), con ulteriori richieste e condizionamenti sulle nostre scelte per il proseguimento della procedura di infrazione, ecc.? Questo film lo abbiamo già visto, non ci è piaciuto, e sappiamo come cambiare canale: questo è quello che ai nostri nemici dà fastidio, non è sufficientemente chiaro? La strada che si sta tenendo è quella giusta, ed è per questo che i nostri nemici sono nervosetti: perché noi stiamo facendo meglio di loro e senza distruggere il Paese quello che loro hanno fatto in modo goffo e distruttivo: muoverci all'interno di un quadro che è assurdo e tale resta, ma che probabilmente non avremmo avuto la forza di sovvertire nemmeno se chi si lamenta non avesse votato (e non continuasse a votare) massicciamente per i gatekeeper.
Smettetela ordunque di farvi raccontare il mondo dai giornali: avete qui l'opportunità di leggere i dati! E quanto alla trollanza di varia estrazione, lasciatela ragliare. Sì, certo, io ho tradito: vi ho detto che vi avrei portato da solo fuori dall'euro in una notte e ora sono un vile giorgettiano che ha venduto l'anima a Soros e a Big Pharma! In realtà non è successa né l'una né l'altra cosa: queste cose sono successe solo nel racconto dei vostri nemici, ed è utile che vengano dette, perché così riuscite a individuarli meglio.
Tutto qua...
Tutto questo è giusto ma il problema è che il merito di tutto ciò che il governo fa va nelle casse di FDI e non della lega.
RispondiElimina[Quote]Le nostre tesi prevarranno nel dibattito pubblico quando avremo la forza per farle prevalere...[/quote]
Dovreste inventarvi qualcosa per risolvere questo aspetto.
Io mi sono più volte espresso qui nel blog sull'opportunità che la Lega crei e faccia funzionare un proprio sindacato, così come il PD ha la CGIL.
Non immaginate la rabbia che provo quando qualcuno mi dice:
"La dichiarazione delle tasse? Me l'ha fatta la CGIL, tutto gratis. Il foglio XY? Me l'ha fatto la CGIL." E non è gratis è pagato da noi.
In altre parole il sindacato (con il suo CAF e tutto quanto) è un'immensa macchina propagandistica e di potere. Serve a scioperare quando non governano, a farsi ancor più pubblicità quando sono al potere.
Un esempio tra tanti: il CSPI (Consiglio Superiore Pubblica Istruzione), un organo probabilmente inutile, ma per accedervi bisogna essere spalleggiati da un sindacato (in teoria non serve, ma in pratica sì). In altre parole i suoi membri sono e saranno sempre, ineluttabilmente, tutti piddini, per definizione.
Forse l'idea del sindacato è una castroneria? Può darsi; avete comunque bisogno di inventarvi qualcosa che vi faccia emergere riapetto a FDI.
In effetti, tra operatori (dis)informativi che lavorano contro e amanti tradite, credo che Tommaso abbia toccato un punto valido sul credito che viene riscosso aprioristicamente da FDI; però non sono sicuro ci sia da inventare nulla di mirabolante per distinguersi dagli alleati, perché ritengo la proposta sia molto chiara. Semplicemente, la cassa di risonanza "suona contro" e gli alleati non favoriscono/ostacolano la riconquista delle postazioni strategiche che - probabilmente - aiuterebbero a recuperare un po' di consenso (ad es. Ministero degli Interni). Del resto, Claudio aveva previsto un'altra legislatura di lotta/in difesa; nonostante ciò, i risultati ci sono comunque stati e sono significativi. Magari sbaglio, ma credo sia banalmente necessario insistere (possibilmente senza cedere la Lombardia agli alleati) finché anche gli altri non lasceranno fisiologicamente un minimo di spazio ad un più naturale riequilibrio di consensi nella coalizione. Il vero problema, secondo me, è la risalita di FI...
EliminaNon c'è al momento nessun segnale che la Lega stia avanzando rispetto agli alleati, e di sicuro non facendo niente non cambia niente. Quindi anche la prox legislatura sarà in difesa, e poi quella dopo...
EliminaIo ho suggerito un sindacato, ma un'altra idea potrebbe essere una rivista a carattere non totalmente politico. Se fosse a carattere solo politica verrebbe comprata da chi vi vota già. Invece potrebbe ad esempio essere una rivista tipo Focus ad esempio, ma magari di livello superiore e il cui editoriale è scritto ogni settimana da Salvini. E dentro, frammisto agli altri, inserire qualche articolo di politica.
La gente la compra perchè c'è quell'articolo interessante sul K2, o sul computer quantistico, e intanto si mette in casa lo stemma del Carroccio.
Insomma, credo che non basti far funzionare il partito, occorre creare un ecosistema; come ha fatto il PD!
E poi ci vuole fantasia
Perché la Lega recuperi le posizioni perdute c'è bisogno di un evento di grosse proporzioni che possa spostare consenso da FdI, corrispettivo e contrario alla partecipazione o meno al governo Draghi per intenderci. Le idee esposte da Tommaso e con le quali concordo non credo possano sostituire lo scenario descritto o ricondurre alla situazione ex ante. L'elettore come l'uomo economico non è razionale e Salvini oltre che razzista, populista e non so cos'altro, viene comunemente reputato non sufficientemente capace, a torto o a ragione ma questo è. Ho un'amica che quando proprio non sa più che dire contro la Meloni la apostrofa come borgatara...e ovviamente voterebbe PD anche se scendesse il Padre Curato...
Elimina@aquilano [quote]e Salvini oltre che razzista, populista e non so cos'altro...[/quote]
EliminaÈ questo il punto della questione: per ottenere questo effetto il PD ha efficacemente applicato le teorie di Le Bon e Bernays (autori che mi pare siano stati analizzati anche qui sul blog).
Penso che occorra qualche idea per applicare le stesse teorie ma applicate ai nostri temi (e magari con più onestà e dignità di come fanno i nostri avversari, non bisogna essere così spregiudicati).
Certo, i voti pre-Draghi non si recuperano, ma intanto si dà un indirizzo alla società più pro nostro.
Nel 1800 penso che l’economia e la gestione della contabilità fosse leggermente diversa dalla nostra per cui il rischio è comparare dati calcolati secondo metriche e mezzi leggermente diversi. Mi chiedo se e come gli economisti in questione siano riusciti ad avere cifre attendibili, che abbiano un rigore simile a quelle di cui disponiamo ora, per i primi anni del 1800 in poi. In sostanza, come diamine siano riusciti a comparare la contabilità di oggi con la contabilità dell’epoca? Per caso, Alberto, sai come si faceva contabilità all’epoca? Sono molto curioso, poiché è veramente figo comparare dati di secoli differenti…ma altrettanto rischioso, senza le dovute precauzioni
RispondiEliminaLa risposta lunga su Trump sarebbe interessante.
RispondiEliminaSi, anche a me interesserebbe. Forse una parte della risposta sta qua:
EliminaGoofynomics: Produzione di squilibri a mezzo di squilibri https://share.google/Rg0OksOhfNXDEneo0
Quale probabilità che se scoppiasse una crisi finanziaria (ma l’innesco non dovrebbe essere un aumento dei tassi? Che però nel breve periodo non mi pare in vista data la spinta, anche politica negli Usa, ad abbassarli) l’Italia verrebbe colpita lo stesso indipendentemente dalla politica di bilancio assunta? Perché nella scorsa crisi l’elemento che permise ai mercati di fare ciò che fecero fu il rifiuto della Bce di fare il proprio lavoro (o meglio, la mancanza di una nostra BC).
RispondiEliminaSe invece rinveniamo il contagio non nel debito pubblico (perché non fu quella la causa) ma nei conti con l’estero allora possiamo dire che siamo meglio piazzati di molti altri (ma allora la conduzione della politica di bilancio é comunque secondaria).
Insomma: mi pare di capire qui che il vero problema (che strano, che noia) non sono i conti pubblici ma la mancanza di una BC a garantirli in caso di crisi (ma guarda…) e che pertanto la nostra unica assicurazione é rappresentata dallo squilibrio di debito privato e pubblico (estero) francese (anche la Spagna non scherza, anzi) e che questo costringa la loro BC(E) ad intervenire massicciamente e tempestivamente.
Non so se é d’accordo?
E poi, se dovessi scommettere direi che abbiamo un 30% di possibilità che l’innesco della crisi finanziaria sia la bolla dei datacenter per IA (che per tempistiche di ammortamento e ricavi necessari fisserei, se costretto, a poco prima della fine del decennio); ma solo se non trovassero le soluzioni architetturali per rendere questa tecnologia da inaffidabile ad affidabile e scalabile (in tempo, e non come internet nella bolla dot.com).
Egregio Professore, temo ci sia un errore nel titolo del post.
RispondiEliminaEhm... scusa?
EliminaGrazie Professore. Due piccole note per eventuale correzione battitura:
RispondiElimina1) nel titolo "del governo" immagino sia "dal governo"
2) "il mondo delle banche centrali indipendenti è un mondo di alti tassi di interesse reali (per domare l'inflazione) e di alti disavanzi primari"; *alti avanzi primari.
Un caro saluto
Egregio Onorevole,
RispondiEliminain merito al tema degli investimenti pubblici, le segnalo il seguente report di Philipp Heimberger:
https://wiiw.ac.at/achieving-geoeconomic-goals-by-boosting-the-economy-without-raising-the-public-debt-ratio-new-evidence-on-the-effects-of-public-investment-in-the-european-union-p-7398.html
Emergono le seguenti considerazioni, basate su dati UE:
- Il moltiplicatore degli investimenti pubblici è pari a 1.3
- Un incremento degli investimenti pubblici comporta un rialzo del rapporto tra investimenti privati e pubblici
- Il rapporto Debito Pubblico /PIL rimane invariato
Un saluto,
Fabio
Se il moltiplicatore é 1.3 non può rimanere invariato…specie se lo applichiamo al caso italiano (frazione impropria…).
EliminaNel periodo di tempo considerato nel report, l'Unione Europea ha avuto un rapporto Debito / PIL che è passato dal 60% al 90%, con una media prossima al 75%.
EliminaSupponiamo ora di partire da un rapporto Debito / PIL pari a 75 / 100 ed aggiungere 1 al numeratore e 1.3 al denominatore, ottenendo 76 / 101.3. Il rapporto rimane invariato al 75%.
Per paesi come la Germania, con un rapporto intorno al 60%, un moltiplicatore di 1.3 causerebbe un aumento del rapporto Debito / PIL.
In paesi come l'Italia, invece, si avrebbe una riduzione.
Mediamente, il rapporto non varia.
"..quantitative easing rafforzato che consenta di diluire i debiti. Se invece si dovesse proseguire con la "cultura della stabilità", le tensioni del sistema crescerebbero oltre misura, e allora ci si avvierebbe all'esito traumatico.." la cultura della stabilità nei paesi d'oltralpe è una mera congettura basata su nostre pie illusioni; che Trump non segua la goofynomics è fin troppo evidente, ma il far saltare tutti i tavoli, tipico della Trumponomics, sarebbe quantomeno divertente. Per inciso, piegare la Fed alle politiche economiche del governo trumpiano, e non il contrario, era un lusso che ci potevamo permettere anche noi, con ottimi risultati, mi pare. No, Trump non è uno dei nostri perchè lui è oltre la goofynomics
RispondiEliminaE a questo punto chi non vuole capire è in malafede… secondo lei nella prossima legislatura ci sarà margine per fare ancora meglio? Pensa che ci sarà ancora questo patto di stabilità?
RispondiEliminaBagnai sotto attacco... Dicevano nel marketing che "basta che parlino di te" nel bene o nel male... Quindi è qualcosa... A me dispiace però che tanti pizzasovranisti si scaglino così ferocemente all'attacco, e guarda caso l'attacco parte sempre dal PD e dai pizzasovranisti (uso spesso questo termine, ne rivendico la paternità e lo può usare anche lei).
RispondiEliminaPurtroppo non tutti sono maturi da capire che l'uscita dall € va preparata, non si può il primo mandato andare all'attacco e già si sapeva che era una legislatura in difesa..
Al mondo politico che gravita intorno al PD
RispondiEliminadà molto fastidio il fatto che non potrà governare la reflazione.
La strada è giusta ma c’è ampio spazio per tagliare la spesa pubblica dissipatoria, basta bonus basta prebende basta tenere in vita il tessuto produttivo decotto.
RispondiElimina"Bagnai vuole la stabilità!1!1!" Basta usare la logica aristotelica per capire che chi attacca l'economista vate sta pisciando fuori dal vaso... Penso che si possa essere anti € giocandosela a scacchi, facendo mossa dopo mossa, arrivare allo scacco matto subito con giocatori più furbi di noi è irreale, devono capirlo
RispondiEliminaCome consulente informatico e complessivamente individuo onesto e di buon senso ...credo... normalmente consiglio progetti sensati, ben fatti, il più possibile economicamente sostenibili e che portino vantaggi sia al cliente che a me! Mediamente non vengo capito, credo che generalmente le aziende che seguo partino dal presupposto che metto avanti tutto il mio tornaconto. Mi sono sempre imposto di far capire le mie reali buone intenzioni e che i progetti spesso ambiziosi che proponevo erano ben studiati e realizzabili con successo e che avrebbero portato enormi vantaggi! Giusto per capire di cosa stiamo parlando progetto, realizzo e manutengo sistemi di virtualizzazione per Workstation di progettazione 3D. Bene, NESSUNO mi ha mai dato credito alla prima, nonostane dimostrazioni sul campo, nella maggior parte dei casi sono stato costretto a creare situazioni in cui si sarebbe sbattuto la testa, più o meno forte, da qualche parte e la cosa avrebbe fatto capire la giusta strada da prendere. Questa purtroppo e la logica di chi ci ha imposto l'auterità: "così avremmo capito la cosa giusta da fare" ma è anche l'unica via, forse, di fara capire all'Europa intesa come popoli e alla UE intesa come mostro burocratico e tirannoide cosa sarebbe opportuno fare, o che comunque saremo costretti a fare senza preventivamente farci troppo male!
RispondiEliminaCerto! Ma facciamo anche un'altra comparazione.
RispondiEliminaConsideriamo il travolgente sito blogspot e paragoniamolo all'ultimo sito di rumori intestinali d'america, e vediamo se è poi così disprezzabile il sentiero culturale ed educativo.
Il vincente blogspot è stato animato da un solo economista, de provincia oltretutto (“Non conosco economisti di provincia”, disse una volta in tv il grande imprenditore, corrispondente e amico stretto di Friedman, che nella valle faceva le scarpe a tutti; come non ricordare questo bell'episodio), mentre l'altro sito, tu vuò fa' l'americano, era animato da una batteria di decine di professoroni di capitali, geografiche e pecuniarie, che pubblicavano come ossessi sulle riviste di prima categoria, di serie A, di nazionale, e capocannoniere di mondiale, mica come quell'altro, coi suoi radi contrimbbbuti, e maggiormente su riviste di serie D, Promozione e Terza categoria. Che confronto ci può essere tra uno che gioca in Terza Categoria e i capocannonieri di mondiali che aspirano al nobel? Non c'è partita, come dicevano nella valle, o no?! E allora come è possibile che i tanto fini valligiani possano aver preso una cantonata così cosmicostorica? From America: squadroni di professori di primo piano delle migliorissime università del mondo, e from Pescara un solo professore aspirante agli arrosticini, ma andiamo! , non sembravano avere tutti i torti quelli della valle, eppure…
Eppure Noisefromamerika è chiuso da più di 10 anni e goofynomics eccolo qua! La mia ipotesi su questo evento contronatura è che: mentre i fini tecnici con riga e compasso erano tutti intenti a spendere le loro indiscusse doti per spalleggiare la narrazione sul fiume principale, quella che conviene vivere tutti i giorni da pecora, perché è la cosa suggerita dalle formule giuste per il bene di tutti, e in subordine quello dei sopraddetti, al contrario il professore di provincia serviva uno scopo più alto, molto più alto, rispetto a quello della banda bassotti di sopra.
E lo riassumerei con una frase che sentii tantissimo tempo fa in un'intervista da Augusto del Noce e che non avrei mai più potuto dimenticare; disse: “La filosofia serve a capire il proprio tempo!”
Dunque, la cultura in generale non serve per cogliere l'ineffabile verità, o per risolvere il mondo, “che non se lo è mai finito nessuno” diceva mia nonna, tanto meno per vincere nobel, serve per non vivere come bruti, non esistere solo per farsi la piscina e reclamarla come diritto su miliardi d'affamati (vedasi in proposito il sito dei professoroni; quando si dice fascisti, bisogna intendersi coi termini), serve al contrario per dare un senso a quello che succede intorno a noi.
Faccio il mio caso. Dopo aver dibattuto di politica per una vita, con l'avvento del governo Napolitano-Monti-Fornero, sembrava fossi diventato un completo rincoglionito dalla sera alla mattina! Questo sito mi ha aiutato a capire che le cose non stavano così, e questo per merito del professore di provincia a cui va la mia riconoscenza senza limiti, che ha saputo mettere la sua cultura al servizio del popolo, e sì, per farci capire il nostro tempo.
Tuttavia, per evitare che questo blog faccia la fine di quello pseudoamericano e si porti dietro anche a/simmetrie, e che si faccia la stessa fine degli pseudoamericani che oramai impotenti e sboccacciati schiumano solo rabbia, la rabbia dell'impotenza e della malafede, si deve sperare che il paladino politico di questa rinarrazione, segretario 25 giorni prima della legge Fornero e da allora nemico pubblico numero uno, non venga spodestato, altro che avere la forza sufficiente per imporre un esito. Lega Nord e Italia dei Valori votarono contro l'infamità, e l'allora Report fu incaricato di far sparire gli infedeli a Monti in un modo o nell'altro, riuscendoci solo in un caso. Da 13 anni, stavolta in molti, cercano di completare l'opera, e dio non voglia sembrano a buon puto. L'apprezzamento di Monti e Fornero per la legge di bilancio è come una campana a morto.
A volte basta solo poco. Un mese, anche un solo mese, porta poco sugo, ma fa cambiare il vento.
Buongiorno Professore,
RispondiEliminami accingo per la prima volta a commentare sul blog confessando che da recente adepto può (sicuramente) mancarmi qualche elemento e alcune delle sue analisi.
Sono interessato alla risposta lunga su Trump e l'indipendenza della banca centrale e sul suo grado di fiducia sulle persone. Per esempio, cosa ne pensa del favorito Kevin Warsh?
Questa settimana, in un'intervista ha criticato la fed (come aveva già fatto ad aprile al g30):
https://www.youtube.com/watch?v=abTvG3NtrKQ
Già dieci anni fa parlava di distribuzione e disuguaglianza tra wall street vs main street: https://www.youtube.com/watch?v=AggsvII90eQ
Video completo brookings : https://youtu.be/mJU_c__E_6Y?si=JlwjwwpbpvlfUGA3&t=1036
P.S. visto il titolo del convegno di asimmetrie faccio notare nel video completo il simpatico slogan "no QED in QE"; Warsh è uno a cui non manca un po' di ironia :)
Sul discorso governo / banca centrale si cerchi l'intervista del 1991 di Andreatta. Si comprende quale era il problema allora e perché fu fatta la separazione . Vedendo il periodo 1975 - 2025 dal basso (cioè non macroeconomia ma microeconomia ) il punto maggiormente negativo fu l'entrata nell'Euro più che la divisione Tesoro / Banca d'Italia .
EliminaSi presume che la sommatoria dei comportamenti + e - micro determini il valore del comportamento macro della variabile , ma non è sempre così in particolare in momenti di "furioso" mutamento tecnologico .
Tanto è vero che siamo passati da un moltiplicatore keynesiano di 5 (a ricordo anni 70) all'attuale di circa 1,3 quando va bene .
Una politica industriale dovrebbe anche porsi il problema di riportare il moltiplicatore in alto (prima di spendere ) cercando vie nuove per vecchi problemi ("la mano nel vaso della marmellata" di Andreatta ) , e rimettendo in funzione le vie vecchie con l'esperienza del senno di poi.
Mi spiego : un Ventriglia 2 la vendetta che finanzia i partiti senza garanzie , una Banca Commerciale Italiana che finanzia Saddam , i prestiti all'Iran per Bandar Abbas , e posso continuare , non devono più potersi ripetere .
Adesso non si può , ma questo genera decadenza .
Talvolta è più importante la qualità dell'intervento della sua quantità .
il tuo lavoro indefesso sul blog è un faro di comprensione dei fenomeni con l'associazione asimmetrie il lavoro che fai con la squadra è encomiabile con orizzonte 48 e analisi e difesa sono le mie sole sorgenti d'informazione il resto è solo rumore di fondo 🤗💛
RispondiEliminaMario Draghi sempre più "uno di noi". 😁
RispondiEliminaE in alcuni di questi settori, soprattutto difesa e politica estera, è necessario un grado più profondo di legittimità democratica. Da molti anni non abbiamo modificato la nostra governance''.
''Oggi siamo una confederazione europea che semplicemente non riesce a far fronte a tali esigenze'', ha osservato Draghi. ''Questo lascia responsabilità a livello nazionale che non possono più essere gestite efficacemente. E anche se volessimo trasferire più poteri all’Europa, questo modello non ci offre la legittimità democratica per farlo. Non è solo una questione di vincoli giuridici dei trattati Ue. Il vincolo più profondo è che, di fronte a questo nuovo mondo, non abbiamo costruito un mandato condiviso approvato dai cittadini per ciò che, come europei, intendiamo davvero fare insieme''.
Fonte https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/unione-europea-draghi-parole_7qttXbGOAVOhl9XX77MnZB
"L'idea...si è rivelata una scemenza"...ma da quando? Cioè intendo dire da quando hai/avete/abbiamo (?) raggiunto questa consapevolezza? Io stavo al "dobbiamo ricominciare da capo" di Claudio.
RispondiEliminaper la risposta inevasa bisogna tenere d'occhio la coppia Kevin Hassett e Kiril Dmitrev ... lontano dai riflettori stanno preparando delle novità interessanti nel campo dei fondi sovrani
RispondiEliminaQuesta storia di mettersi in salvo finché si può significa per chi ne ha facoltà conto off shore e per chi ha quattro spicci comprarci dollari e/o rubli per non trovarsi senza un soldo dall'oggi al domani?
RispondiEliminaChiedo per un amico...
Comunque grazie sempre
"Questa storia di mettersi in salvo finché si può" non significa niente di particolare o di preciso. Ognuno ovviamente deve prendere le proprie decisioni in base alle proprie situazioni e/o disponibilità, anche economiche. Il vantaggio (e il privilegio) di chi frequenta questa comunità è di avere una finestra aperta sul futuro e la fortuna di avere (per la seconda volta dal secolo scorso) il percorso illuminato dalla luce di "colui che cammina nel buio portando la lanterna sulla schiena", ricordandosi che "saetta prevista vien più lenta".
EliminaGrazie (per la bugia pietosa?), non mi aspettavo una risposta (e comunque non servirebbe: la mia metà non ascolterebbe nemmeno se Giorgetti gli bussasse alla porta di casa affiancato dagli apostoli); ma se rimpiangete qualcuno dei delusi, potete chiederhli se si immagina l'uscita dall'€uro tipo traversata del Mar Rosso, con le acque che si richiudono su Francia e Germania e sul suo vicino di casa, capufficio, amante di dua moglie, MA non su di lui o lei, perché il problema non è quale profeta antieuro somigli di più a Charlton Eston, ma è che il contraccolpo lo sentiremo tutti, chi molto di più, chi molto meno.
EliminaConcordo sul discorso del contraccolpo (e comprendo anche l'umana aspettativa della tua metà circa una fuga biblica dall'Euro); il punto è che il contraccolpo in Italia l'abbiamo già sentito e anche bello forte - sia per l'Euro che per il Green (bussare PMI del nord e/o Magneti Marelli per l'indotto dell'automotive teutonico...). Il messaggio, secondo me, è recepire il monito "estote parati" per quando - finalmente - verrà la redde rationem del costrutto leuropeo e potremo riprenderci in mano il volante, i pedali e gli specchietti retrovisori (fondamentali per non scordarci di guardare indietro), disinserendo la guida autonoma di 450° livello, che ha chiuso anche le portiere da fuori (con le auto elettriche, almeno per ora, quando arrivi puoi scendere).
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