(...dice il noto blogger del primo secolo che:)
1 Iesus autem perrexit in montem Oliveti.
2 Diluculo autem iterum venit in
templum, et omnis populus veniebat ad eum, et sedens docebat eos.
3 Adducunt
autem scribae et pharisaei mulierem in adulterio deprehensam et statuerunt eam
in medio
4 et dicunt ei: “ Magister, haec mulier manifesto deprehensa est in
adulterio.
5 In lege autem Moyses mandavit nobis huiusmodi lapidare; tu ergo
quid dicis? ”.
6 Hoc autem dicebant tentantes eum, ut possent accusare eum.
Iesus autem inclinans se deorsum digito scribebat in terra.
7 Cum autem
perseverarent interrogantes eum, erexit se et dixit eis: “ Qui sine peccato
est vestrum, primus in illam lapidem mittat ”;
8 et iterum se inclinans
scribebat in terra.
9 Audientes autem unus post unum exibant, incipientes a
senioribus, et remansit solus, et mulier in medio stans.
10 Erigens autem se
Iesus dixit ei: “ Mulier, ubi sunt? Nemo te condemnavit?”.
11 Quae dixit:
“ Nemo, Domine ”. Dixit autem Iesus: “ Nec ego te condemno; vade et
amplius iam noli peccare ”.
(...verbum Domini...)
Mauro Rossi ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Il Portogallo":
Professore, grazie di tutto. No so che altro dire. Sono due anni che la
seguo giornalmente sul blog. Mi sono divorato tutto quello che c'è in
rete, ho letto i suoi ed altri libri sull'argomento, insomma mi sto
acculturando, direi anzi che mi sto appassionando alla materia ed alla
scienza (pseudo?) economica.
Ho vissuto una stagione orrenda dal 2008
al 2013, anno in cui, casualmente, o forse no, ho incrociato una sua
intervista su youtube. Ero un dirigente ben pagato del settore tessile,
Nord Italia, filatura e tessitura del cotone. Ci hanno fatto fuori per
primi, nel silenzio generale. Nel 2005/2007 investimenti per svariati
milioni di euro. Fabbriche efficientissime, qualità eccezionale,
personale al giusto senza sovrapposizioni e ben remunerato anche a causa
di altissime specializzazioni, volumi di produzione raddoppiati in due
anni, immissione continua e costante sul mercato di nuovi prodotti. La
tanto decantata fabbrica automatizzata a luci spente, io, l'ho vista e
contribuito a realizzarla. Venivano da tutto il mondo a vederci, (anche
tedeschi!) a studiarci per carpire il segreto della nostra efficienza,
della nostra creatività. Nel 2008 ....... BUM! Crolla tutto. Dumping
commerciale sulla materia prima da parte dei produttori di cotone che
venivano finanziati dai propri governi (Asia, Cina ecc..) , Euro ai
massimi nei confronti del dollaro (le materie prime si comprano in
dollari) .... morale: perdita di competitività superiore al 60%. Per
farla breve, veniva importato tessuto finito ad un prezzo inferiore
della materia prima. Ho detto tutto. Noi non ci siamo dati per vinti. Ci
hanno detto che dovevamo essere ancora più bravi, l'Europa ce lo
chiede. E' finita la pacchia delle svalutazioni competitive, il governo
non ci può aiutare. E' la globalizzazione bellezza, che ci vuoi fare?
Vuoi vendere i tuoi prodotti? Diventa ancora più competitivo! Questo è
l'imperativo! E noi applichiamo diligentemente il mantra, aumentiamo la
produttività del 20%, in termini di volumi, diminuiamo personale del 30%
con contratti interni al limite della legalità, ma la situazione non
può essere sostenuta, aumentano i costi, l'energia ha un prezzo
insostenibile, i trasporti ecc. Le banche iniziano a chiudere il
credito, sanno già, loro, come andrà a finire. Aprile 2010 Chiusura
degli stabilimenti. Si staccano le forniture energetiche, 850 persone
tra dirigenti, operai ed impiegati a casa. Ho vissuto un periodo
veramente buio, mi sentivo in colpa, come se non fossimo riusciti, e con
me tutti i miei collaboratori operai compresi, a fare di più per
evitare il blackout.
Nel 2011 mi sono ammalato, forse sarebbe
successo comunque o forse no. Nel 2014 ho fatto un trapianto di fegato.
Ora sto bene. Sto meglio con la mia coscienza anche perchè ho capito che
non è stata colpa mia. Ogni volta che sento i luogocomunisti ed i
nostri politici blaterare di economia mi viene l'orticaria. Quando
chiederanno scusa per tutto quello che hanno fatto? A quando anche da
noi una Commissione per la Verità e la Riconciliazione? Quando?
Ecco perchè la ringrazio. Per avermi detto CHE NON E' STATA COLPA MIA.
Postato da Mauro Rossi in Goofynomics alle 13 novembre 2015 12:17
(...quelli che ti hanno detto che era colpa tua si credono da più di NSGC - questo, non questo - e invece sono solo dei poveri cristi, tutti livore e disonestà intellettuale - come gli ultimi post vi stanno piano piano disvelando...)
questo post fa rabbrividire...
RispondiEliminain poche frasi ha sintetizzato un percorso di declino economico che i lettori del blog conoscono bene, ma qui lo vediamo vissuto nella pelle delle persone.
Spero di vederlo presto anche io una Commissione per la Verità e la Conciliazione
perchè da anni... io pubblico, mi compoare la scritta:
Elimina"Il tuo commento sarà visibile dopo l'approvazione."...
e regolarmente non viene mai approvato nulla?
Quale oscura colpa ho, di cui non mi sono accorto?
So di non essere un genio, o un fuoriclasse, ma speravo nella umana comprensione per chi, come me, non è nato Einstein....
CAZZO!
Perché sei un memmetaro, cioè un simpatico yankee, e perché parli di usare armi. Questi discorsi falli nel tuo bar.
Eliminabeh però se capitassi a parigi di questi tempi, magari dalle parti dei champs elysee, anche solo un pò di spray al peperoncino me lo porterei appresso
Eliminaio non sono un medico ma...per la sua bronchite le consiglio il cloruro di magnesio : 25/30 grammi di cloruro di magnesio ( lo trova in confezioni da 1 etto in farm costa poco ) sciolto in un litro di acqua e ne prende mezzo bicchiere ogni 3/4 ore in fase acuta poi decresce le dosi quando sta meglio(unici inconvenienti il sapore amaro e la possibilità che la faccia andare al wc ) ; e acido ascorbico ( vitamina c ) in dosi massicce tipo 2, 3 grammi disciolti in succhi frutta 2/3 volte al dì ; mi permetto di darle questi consigli perchè ho avuto molto beneficio per me e per i miei famigliari da queste semplici cure "alternative" ; tanto le dovevo suo sage
EliminaTestimonianza veritiera. Arrivando dallo stesso settore, confermo che la dinamica è stata quella... Oggi chi voleva capire ha già capito. Tutti gli altri capiranno (forse) solo quando scorrerà il sangue.
RispondiEliminaLa pura, semplice, terribile realtà. Mamma che incubo.
RispondiEliminaDovranno pagare per il male che stanno facendo.
RispondiEliminaAtroce...
RispondiElimina"Nel 2011 mi sono ammalato, forse sarebbe successo comunque o forse no."
RispondiEliminaNo, non sarebbe successo, io sono ragionevolmente certo che non ti saresti mai ammalato se avessi potuto continuare a lavorare.
Ho visto cadere due colleghi negli ultimi due anni a seguito della crisi delle commesse (che da me si era iniziata a manifestare nel 2012).
Il primo, Giuseppe, 59 anni, era responsabile di un gruppo di 15 progettisti e quando si perse una commessa importante a Dicembre 2013 (che avrebbe potuto garantire un po' di respiro per qualche tempo) cadde in una sorta di disperazione muta: a Gennaio 2014 fu vittima di una grave emorragia cerebrale, cadde in coma (in 25 anni non aveva fatto piu' di qualche giorno di malattia ed aveva accumulato anche piu' di 40 gg. di ferie non godute) ed a Marzo se ne e' poi andato senza mai risvegliarsi dal coma, lasciando la moglie e due figli alle superiori.
Il secondo, Eugenio, 53 anni, vice di Giuseppe, anche lui non ha retto alla pressione della societa' per acquisire nuove commesse: a Dicembre 2014 gli hanno diagnosticato un tumore ai polmoni (lui che non fumava, andava in montagna spesso sui Simbruini per segnare con la vernice i sentieri ed era pure il presidente-atleta-modello di una polisportiva di pallavolo, mountain bike e pallacanestro). A Febbraio 2015 se ne e' andato, lasciando la moglie e due figli ancora alle medie.
Quando recentemente sono andato dal medico per farmi consigliare una qualche strategia di prevenzione dopo il licenziamento (siamo tutti uomini, quello che accade agli altri certamente puo' accadere anche a te), ho appreso che nell'ultimo anno ne sta trattando diverse decine di pazienti in depressione da licenziamento.
Mi ha pure detto che anche i familiari dei licenziati si ammalano 'improvvisamente', spesso in maniera piu' grave del congiunto licenziato.
Mi associo ai tuoi ringraziamenti al Prof.:
"Ecco perchè la ringrazio. Per avermi detto CHE NON E' STATA COLPA MIA."
In questo senso sono sicuro che questo blog ha gia' contribuito a salvare molte vite.
Ho pensato ESATTAMENTE la stessa cosa appena finito di leggere questo post. Del resto la Verità non solo rende liberi ma guarisce, ohi se guarisce!
EliminaViva Bagnai economista della Provvidenza! :-))
Luca sono completamente d'accordo con te.
EliminaNel mondo delle partite iva di alcuni settori, quello che abbiamo visto noi dal 2009 in poi si è verificato prima.
Mio padre faceva l'agente di commercio per la Nestlè da 30 anni e nel 2003, dopo alcuni anni di lavoro e di sacrifici aveva portato il fatturato dell'iper mercato che seguiva (era il cliente più grosso in quel periodo) a 3mln.
Avevo vent'anni e mi ricordavo che andava a sistemare i prodotti il sabato ed a volte anche la domenica.
Un giorno gli dissero che doveva fare ancora di più, soprattutto alla domenica ed i festivi in cui il centro commerciale era aperto e si rifiutò.
Venne licenziato in tronco, senza nessuna pietà. Rimpiazzato da due ragazzi giovani. Ragazzi che, per inesperienza, arrivarono a malapena ad un terzo.
Mio padre rimase senza lavoro e con i debiti della casa sulle spalle, accumulando costantemente altri debiti, senza dire nulla a noi.
La fatica, lo stress, lo portarono ad avere problemi cardiaci che, fortunatamente, vennero visti in tempo a seguito di un piccolissimo infarto.
Piano piano venne fuori tutto: il mutuo che non si riusciva più a pagare (nonostante avesse trovato un altro lavoro al limite dello sfruttamento e mal pagato), i prestiti fatti per tentare di andare avanti (ricordate ? I soldi all'epoca li davano a tutti).
Io, mia mamma e mio fratello lo accusammo per anni di tutto. Fui io a salvare la situazione economica, a 23 anni dovetti fare i conti con i sacrifici. Con tutto ciò che ne conseguì: amici che non capivano, fidanzata che non capiva... ma ho tenuto duro.
Però per mio padre ci furono anni di continue umiliazioni poiché per noi lui era quello che non era stato capace, colui che ci aveva quasi mandato sul lastrico.
Poi è arrivato il prof, ed ho capito, ho capito che alla fine nonostante gli errori che mio padre poteva aver commesso, non era colpa sua e sicuramente non meritava le umiliazioni subite.
Mio padre, purtroppo, non ha ancora capito completamente come stanno le cose, nonostante le mie spiegazioni. Non lo hanno capito alcuni miei amici disoccupati con figli a carico che ora sono caduti in depressione.
Ma nonostante tutte le incavolature che a volte mi provocano non ce la faccio ad arrabbiarmi con loro.
A volte, non voler vedere la realtà è solo una forma di autodifesa.
Anche a me il nuovo lavoro del XXI secolo stava per lasciare un brutto segno, ma sono riuscito a riprendermi in tempo. Merito di questo ed altri blog dove si parla di costruire un nuovo mondo ripensando l'economia e il lavoro. Forza e coraggio, siamo sempre di più!
EliminaLa Verità mi sta benissimo.
RispondiEliminaSulla Riconciliazione qualche dubbio ce l'ho.
A dirla tutta, preferirei un bella Norimberga .
Perlomeno per tutti quelli che sapevano di sapere.
Ci sarà una Norimberga, e sarà crudele e scorretta con gli sconfitti (cioè gli euristi, perché perderanno) esattamente come è stata l'ultima, che ha autorizzato il lungo corso dell'antifascismo del giorno dopo, come lo chiama il Pedante, ossia quella pratica demoniaca per cui accusare i nazisti fa apparire tersi e audaci difensori della libertà e della pace (magari americana). Dopo Norimberga è stato possibile avercela con i Nazisti per avere la coscienza pulita, questo è valso soprattutto per i molti incapaci di vedere che il compagno Adolf è vivo e lotta insieme a loro, nelle forme di un trattato europeo. Per questo mi sembra il caso di augurarsi e promuovere una Riconciliazione.
EliminaTemo una Norimberga quando non ci sarà più carne attorno all'osso, e organizzata in ampia parte proprio da chi ora vuole più Europa, il quale potrà invocarla smarcandosi anzitempo ed accusando i presunti colpevoli, i soliti anelli più deboli della catena di cui faceva parte, d'aver rovinato, snaturato e distorto indelebilmente il grande progetto europeo. La storia ha già mostrato simili "camaleontismi". Da lì in poi potremo sentirli pure parlare di rinascita sovrana e nazionale, e continuare a vederli sfilare con il plauso: nuova versione delle dinamiche descritte da Il Pedante e sottolineate anche da Fabio.
EliminaUn Bignami della crisi.
RispondiEliminaCaro Mauro, un grande in bocca al lupo.
egregio Professore,
RispondiEliminaa quanto così bene descritto dal commento da lei pubblicato, mi permetto di aggiungere che tante persone, operai, impiegati e quadri, cominciarono a subire gli effetti negativi di questa maledetta forma di governo già alcuni mesi dopo la sua entrata in vigore. Ricorderà certamente che i prezzi di TUTTI i generi al dettaglio raddoppiarono subito dopo il periodo di obbligo del doppio prezzo (lire/euro). Gli stipendi però non seguirono questo andamento; non raddoppiarono affatto e una gran numero di persone si ritrovò, in un batter d'occhio, un potere d'acquisto dimezzato. Ricordo allora, squallidi e fugaci commenti di politicanti: non riconobbi, a quel tempo, la loro vergogna. Il solo Bertinotti disse che in Italia circolavano due valute: quella con la quale si pagavano gli stipendi e quella utilizzata per prezzare i prodotti.Credo però che il suo non fosse un monito contro l'euro, bensì un reflusso di quell'odio ideologico verso commercianti, negozianti, piccole e medie imprese che, tanto bene, lei ha saputo descrivere nei suoi lavori.
Anche con questo stratagemma, i nostri amati leader aprirono le porte ai prodotti nordici che all'improvviso divennero concorrenziali. All'epoca lavoravo come area manager in un'azienda metalmeccanica: ricordo perfettamente che all'improvviso ci trovammo invasi da concorrenti tedeschi fino ad allora INSIGNIFICANTI nel nostro settore.
Credo che l'ignavia di coloro che potevano sorvegliare e regolare il fenomeno della formazione dei prezzi (troppo repentino e generale fu allora, per essere dettato da un aumento improvviso di domanda), debba essere ricordata e, magari, un giorno punita. Grazie per l'attenzione.
Bellissima testimonianza, dal punto di vista umano non possiamo che essere tutti vicini a Mauro Rossi (o chiunque sia).
RispondiEliminaMi perdonerà allora Mauro se dico che questa testimonianza mi rammenta un altro brano evangelico, che qui interpreto liberamente:
E Bagnai gli disse: «Perché sei rimasto a spasso, hai creduto: beati quelli che, pur non rimasti a spasso, crederanno!».
Ti devo coreggggere:
EliminaE Bagnai gli disse: «Perché sei rimasto a spasso, hai creduto: beati quelli che non capiscono un cazzo!».
Uno studio del prof. J.Adda della Bocconi sugli effetti del dumping commerciale dalla Cina in Italia in termini di mortalità, compreso il settore tessile. http://www.frdb.org/upload/file/Presentation_Report2_Adda.pdf
RispondiEliminadati che fanno riflettere: diapo 7 e diapo 26) Un aumento di un miliardo di dollari di importazioni dalla Cina porta a circa 250 morti in eccesso per anno per i lavoratori del manifatturiero italiano. La diapositiva 33 illustra la geografia della mortalità legata alle importazioni dalla Cina. E qui il commento del sole 24 ore http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-09/globalizzazione-mina-salute-lavoratori-dell-occidente-082514.shtml?uuid=ABWfe5uD&refresh_ce=1 Ma il dumping commerciale proveniente da paesi non emergenti, magari europei come la Germania, avrà avuto un effetto diverso?
EliminaNe abbiamo prova con le emissioni truffa delle auto tedesche, truccate con apposito software, che evidentemente amplificano di molti punti, gli effetti già pesanti delle auto non dotate di tali software. Siamo in presenza, da una parte di metodi scientifici di inquinamento di massa e dall' altro di metodi casarecci; i tedeschi, lo sappiamo bene, sono molto sistematici quando fanno le cose e ci sarà da spettarselo anche in altri settori.
EliminaIterum ergo locutus est eis Iesus dicens: “ Ego sum lux mundi; qui sequitur me, non ambulabit in tenebris, sed habebit lucem vitae ”.
RispondiEliminaDi nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".
Gv, 8, 12
Grazie a chi con tanto coraggio porta qui testimonianze così dolorose. Grazie, prof, ha citato uno dei brani più belli, più luminosi del Vangelo.
Lei ha scritto da qualche parte che una volta accettato l'euro non ci sarebbe più stato limite a quello che ci avrebbero fatto accettare. Lo stesso è per la verità: una volta rinunciato alla verità, una volta imposta una nuova immagine del mondo, tutta intessuta di menzogna, non c'è più limite all'orrore cui si può arrivare. La trasformazione delle vittime in colpevoli è un passaggio obbligato. La storia lo insegna, ma noi non lo impariamo, mai.
Ma quello che qui mi commuove particolarmente è anche l'azione opposta: quanto possa significare recuperare la verità, riscoprire qual è la verità, della tua storia, della tua vita, della storia del tuo popolo: anche a livello intimo, profondo, personale, come ci raccontano Luca (grazie) e Mauro (grazie).
Chi riporta alla luce la verità, chi ancora afferma che ESISTE una verità, che 2+2 non fa e non farà mai 5, che non siamo condannati a dibatterci senza fine nella palude delle opinioni e neanche a soccombere sotto la lapidazione della menzogna pubblica. Chi fa questo, fa veramente un lavoro grande.
Grazie, prof.
Mi spiace molto per la storia di Mauro Rossi che mette in rilievo forse la più potente delle dinamiche insite negli eventi di questi anni, quella del senso di colpa. Però, contemporaneamente, c'è da rilevare anche l'altra: il senso di onnipotenza che ci è stato instillato negli anni grazie ad una cultura "positivista". A volte non basta fare i compiti a casa al meglio delle tue possibilità o delle possibilità umane, si fallisce.
RispondiEliminaNon pensavo si potesse piangere scorrendo un post di Economia.
RispondiEliminaE' una sorta di "Highlander, ne resterà soltanto uno", stavolta riscritta dalla mente di uno psicopatico, che forse nemmeno esiste fisicamente e individualmente, ma certo non è l'umanamente "migliore" tanto decantato. Anzi, vorrei gettare alle ortiche perfino quest'ultimo assunto, per affermare che non esista alcuna umanità "migliore" che possa continuare a discriminare la "peggiore".
RispondiEliminaAl ponte di comando ci dev'essere una maggioranza, tra quella minoranza, che
RispondiEliminanon vede l'ora di ripristinare una sana e consapevole schiavitù, incautamente dichiarata abolita ai bei tempi delle rivoluzioni proletarie.
Altrimenti, dato che dare a tutti il necessario per vivere come principi rinascimentali è quantomeno ìmprobo, se non impossibile, non si spiega come mai si blatera di ricchezza e crescita, ma invece è la povertà di chi viveva dignitosamente quella che aumenta inesorabilmente.
Certamente, centinaia di milioni di persone sono uscite dalla miseria negli ultimi decenni, ma guai se dovessero pretendere il benestare.E diventare quindi benestanti.
E sopratutto senza pagare il prezzo del cosidetto "progresso".
Chè, buttare gli scarti venefici o anche solo brutti ed ingombranti, solidi, liquidi e gassosi dove capita, è un doppio affare come ben sappiamo.
Trecento milioni di cinesi lo sanno, e anche i restanti novecento milioni che ormai sanno pure che siamo al chi "ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato" etc. etc.
E presto se ne accorgeranno Indiani (d'India, quelli d'America se ne sono accorti molto tempo fa) e a seguire gli Africani.E infine anche il popolo dei gonzi, cosmopolita.
Ma qualè l'alternativa a questa apoteosi dell'Arbeit Macht Frei d'infausta memoria?
Niente che miliardi di persone in fondo in fondo desiderino.
Se no non si sarebbero rese complici di tanti crimini politici e sociali, finanziari ed economici.
Marco Sclarandis
C'e' una verita' che ho tentato di nascondermi Marco, in quello che dici...l'alternativa, l'unica alternativa che questi ci lasciano, e' qualcosa che in fondo nessuno di noi vorrebbe...io non mi sento complice, sto per uscire e andare a gridare contro il TPPA, qui, in Nuova Zelanda, ma, allo stesso tempo, mi agghiaccia il sangue capire che non si fermeranno finche', da perdere, ci avranno lasciato solo le catene...e solo allora, il potere nascera' ancora dalla canna del fucile. Nessuno puo', consciamente, desiderare questo...ma sono cosi' ciechi e ebbri che spingeranno fino a dove decideremo di resistere. Intanto torno in piazza....come nel'73, dall'altra parte del pianeta. Strano come la vita sia un circolo, e alla fine, il destino ci aspetta, anche se fuggiamo a cavallo fino a Samarcanda.......resistere, sempre.
EliminaPurtroppo ci stanno massacrando , ma il peggio è che non si vede una via di uscita a breve, dato che il panorama politico è desolante
RispondiEliminaL'unica cosa che mi viene è un moto di solidarietà per il calvario personale e sanitario occorso all'amico Mauro. Complimenti per la forza di volontà e la capacità di rinascere. Ti auguro tutto il meglio per il futuro, a te e a noi tutti.
RispondiEliminaCiao mauro
RispondiEliminaNo, non è stata colpa nostra, noi siamo le vittime. Col cazzo che mi riconcilio, crepino tutti
Il solito egoista nulla facente , bisogna aiutarle le persone diligentemente a dipartire felici e leggere
EliminaPasso biblico di fantasia ma che calza a pennello .. grande Quentin
RispondiEliminaEzechiele 25:17. “Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.
Sono felice del post di mauro per parlare di una cosa che mi sta molto a cuore.
RispondiEliminaVorrei capire il perche sempre più imprenditori sembrano non capire cosa sia la produttività decrescente ma non intesa come mancanza di capitale ossia la vanga che menzionava giorni addietro il prof ma oggi abbiamo molte vanghe in fabbrica ma mancano le braccia.
Anzi mancano braccia che sappiano cosa fare.
Prima le hanno licenziate ora le rimpiangono ma non le sostituiscono.
Fanno aumentare la produttività rubacchiando ore di lavoro a chi è già impiegato nella produzione.
Le commesse non si riescono a soddisfare ma se ne guardano di assumere e formare, prendono gente che nulla capisce del lavoro solo perche il costo è inferiore e chi è in grado di capire viene spremuto al massimo ma senza salario.
Un esempio: i permessi sono stati aboliti ossia spariscono magicamente senza che se ne faccia uso e spesso si lavora il sabato ma senza essere pagati ossia ti dicono che quelle ore verranno recuperate ma i ragionieri non le contabilizzano.
In pratica anche un imprenditoruncolo del cazzo con un pochino di lavoro persegue il suo bene a danno dei suoi lavoratori.
Mi son permesso di dire al mio che se ne vogliamo uscire vivi ossia non perdere le commesse bisogna che ci siano le risorse umane necessarie per soddisfare i tempi di consegna.
Mi ha detto che prima era cosi e che oggi con la crisi tutto è cambiato.
Potrebbe essere, ma unica cosa evidente è che il sabato lavoro ma non mi pagano.
Sarà la famosa produttività spagnola quella che se la fai per un decennio ti ritrovi con le articolazioni di un ottantenne?
Un post molto crudo che ha riaperto vecchie ferite.
RispondiEliminaQuesto ci deve far riflettere su quanto sia fondamentale continuare a sostenere con tutte le proprie forze il progetto di asimmetrie.
La libertà si paga, è vero. Ma forse le nostre donazioni stanno diventando sempre di più l'unico sostentamento per la sopravvivenza e la speranza.
Caro Rossi conosco bene il suo travaglio interiore perchè ne ho vissuto uno identico tra il 2002 e il 2004. Nel mio caso si trattava di una tintostamperia tessile di 25 mila mq coperti realizzata in Molise nel 2001 con progetto del 1999 che avrebbe dovuto servire il tessile pugliese e campano.
RispondiEliminaTale clientela, comprando tessuto greggio in Turchia per poi farselo tingere a Busto o Gallarate, non vedeva l ora di poter disporre di un servizio del genere vicino casa.
Questo almeno ci manifestavano fino al 2001, anno di accensione dei motori dell impianto.
Ma a febbraio 2001 succede qualcosa, e probabilmente in questo differiscono un pò le ns storie, e cioè la lira turca si svaluta rispetto all euro di oltre il 70%.
E da quel momento per i ns clienti pugliesi e campani cambia lo scenario, diventa conveniente acquistare dalla Turchia il tessuto già tinto.
Non avevamo ancora completato l avviamento che di colpo venivano a mancare 2/3 del fatturato. Il seguito è facile da intuire, nel 2002 iniziava l asfissia e nel 2004 amen.
Per farla breve tra investimento e circolante sono andati in fumo 100 miliardi di lire e 125 addetti hanno perso il lavoro.
Prima che il Prof mi aprisse gli occhi, per dieci anni mi sono interrogato su quali errori potessimo aver commesso per fare quella fine, io per primo come dg.
Ma noi non avevamo avuto neanche il tempo di sbagliare!
Ma c è dell altro, nel 1999 quando cominciammo ad elaborare il progetto noi non prendemmo minimamente in considerazione le implicazioni del cambio fisso verso cui l Italia si era avviata anche perchè, ammesso e non concesso che fossimo stati in grado di interpretarle, non ho alcun ricordo che ne fossimo neanche a conoscenza. Intendo nè la parte imprenditoriale e manageriale nè, e resto ancora perplesso, l Agenzia di Stato (SI) nè tantomeno le banche che ci cofinanziarono. Neanche a loro si accese la lampadina altrimenti i soldi perchè ce li avrebbero messi?
Gli "scienziati" della politica che ci hanno condotto in questo vicolo cieco potevano almeno prendersi la briga di avvisare i loro operativi di alzare la guardia nell erogare denari!
Colgo l occasione per un ringraziamento al prof e ad asimmetrie per il lavoro impressionante che stanno portando avanti e che merita un sostegno forte da parte di tutti noi.
Post da incorniciare.
EliminaTrovo lancinante l'inadeguatezza della nostra classe dirigente che porta a questi disastri.
Oggi vanno di moda le scuole di marketing, sarebbe interessante sapere se trattano almeno le basi di economia per affrontare questi problemi, c'è qualcuno che me lo sa dire?
Ho sentito molta empatia per questa testimonianza... dovrebbe essere letta a tutti quelli che parlano di flessibilità e magari ora sono in pensione e hanno lavorato quando l'Italia aveva gli strumenti monetari e fiscali per essere la quarta economia del mondo.. c'è solo un dettaglio che non capisco.. da dove nasce l'insostenibilità dei costi dell'energia? come si riconcilia con la troppa forza dell'euro? colpa della pressione fiscale (come le accise sui carburanti)??
RispondiEliminaOra più che mai buon Goofy compleanno, fate un buon lavoro. Ce n'è bisogno.
RispondiEliminaQuesto post é un esempio di come molto spesso qui si tocchino alcune corde scoperte del mio sentire. "E mi sovvien l'eterno" direbbe il poeata, ma a me che sono persona semplice, scaturiscono parole semplici ma cariche di emotivitá che so il Prof. ritenere foriere di propaganda; ma che cavolo é la nostra ed ogni tanto si potrà pur "logicamente" fare no?
RispondiEliminaMa quando scaturirá una riflessione umanista allargata che metta di nuovo l'uomo al centro? Un umanesimo che ponga al centro della dialettica economica, politica e sociale, ciascun individuo, con il suo diritto al lavoro, a determinarsi, a vivere serrenamente (perché la dignitá non manca di sicuro a chi mastica sangue ogni giorno per sopravvivere). Forse bisognerebbe ripartire da lontano, dalla scuola e dai giovani; non per distruggere i loro sogni, ma per insegnare loro a leggere le dinamiche del mondo attraverso questa ed altre esperienze, per insegnare loro a riconquistare e mantenere la propria e l'altrui libertà.
Ma non sono che un uomo seduto a leggere un blog su un treno che mi riporta a casa dopo 14 ore di lavoro per una multinazionale americana che molto probabilmente tra tre anni ci chiuderà; alla faccia dei miei figli che a casa dormono sereni incantanti dal mondo quale meraviglioso luogo in cui crescere e giocare.
Ma io sto incominciando a capire, e venderó cara la mia pelle!
Grazie Mauro, grazie Prof.
Io per tre volte ho provato a scrivere quel post, caro Mauro Rossi. Il solo mettere per iscritto la situazione o per meglio dire le situazioni che ho vissuto io mi è risultato impossibile (situazioni che tra l'altro erano ben condite da problemi di natura non lavorativa, perché la sfiga ci vede benissimo).
RispondiEliminaArrivavo in fondo e poi cancellavo e dicevo "un'altra volta magari". Forse perché ho ancora qualcosa, anche se guadagno il 15% in meno del 2007, forse perché c'è chi sta peggio di me, per cui rispetto e leggo i problemi degli altri cercando di capire.
Poco fa è scoppiato un finimondo a Parigi, per cui sono in agitazione e capisco che alla fine i miei problemi non sono nulla al confronto di quelli ben più impellenti di molte altre persone.
Però sono incazzato. Io seguo pressochè silenziosamente questo blog da anni, non perché non mi piaccia commentare, ma perché non ho molto da aggiungere.
Sappiate che ovunque voi siate, avete la mia solidarietà, per quello che vale.
Faccio umilmente notare che allo stato dell'arte lo stesso ciclo di cui si parla nei post precedenti incomincia a prendere piede anche nella residua industria chimica (e derivati),nella metalmeccanica di precisione. Questo paese nei prossimi due-tre anni perderà il poco rimasto degli scomparti industriali capaci di forti esportazioni HI-TECH. So che il Prof.,a cui va la mia grande stima e simpatia e che seguo ormai da anni, non ama le mie conclusioni ma ogni giorno che passa mi accorgo che la soluzione finale non potrà che essere la ghigliottina per i traditori degli ultimi trent'anni,sapendo che nella calca anch'io potrei perdere la testa.
RispondiEliminaChe il nostro goofyweekend abbia inizio!
RispondiEliminaDopo la tragedia il piùeuropa è prontamente riproposto.
RispondiEliminaIl post di Mauro Rossi è stato il pugno da KO dopo l'uppercut datomi dai fatti di Parigi, e mi fanno capire che è ora di cambiare! Distruggere questo solco che un certo aratro ha tracciato. Non importa il prezzo che si dovrà pagare. Perché quello che stiamo pagando ora è troppo alto
RispondiEliminaNon abbiamo che le nostre catene da perdere....
EliminaPremetto queste riflessioni esprimendo la mia piena solidarietà a Mauro Rossi per la vicenda umana che ha voluto condividere con noi. Personalmente, ti sono vicino col mio spirito.
RispondiEliminaUn punto della sua lettera mi ha colpito particolarmente: "Noi non ci siamo dati per vinti. Ci hanno detto che dovevamo essere ancora più bravi, l'Europa ce lo chiede [...] E noi applichiamo diligentemente il mantra ..."
Questa frase esprime in modo chiaro l'illusione in cui un'intera generazione di italiani è caduta, ovvero l'idea che il merito personale e l'impegno nel lavoro siano gli unici mezzi con cui migliorare la propria condizione esistenziale ed economica, e, di converso, quella della società in cui si vive.
E' l'illusione in cui sono cresciuto anch'io, educato dai miei genitori (insegnanti) all'idea che lo studio e l'impegno nel lavoro in generale siano l'unico mezzo sicuro di riscatto sociale, in grado di garantirmi un avvenire migliore di quello che era spettato loro ... purtroppo, per me e per moltissimi della mia generazione di nati alla fine degli anni '70, la realtà si è rivelata ben diversa, e (per ora, di arrendermi allo status quo non ci penso nemmeno!) mi trovo a fare un lavoro al di sotto delle mie capacità, pagato meno di quello dei miei genitori, per di più all'estero, e comunque, nonostante tutto, a sentirmi anche in dovere di ringraziare la sorte perché le mie condizioni di vita sono comunque migliori di quelle dei miei amici rimasti in Italia.
Il merito quindi, nella forma dell'impegno nel lavoro, da solo non è sufficiente se si vive in una società che non fa di esso il criterio da seguire per ripartire le risorse; che difende gli interessi di pochi a scapito di quelli dei molti meritevoli; che privilegia gli interessi stranieri a scapito di quelli nazionali.
E questo ci porta alla conclusione della mia riflessione: non basta il duro lavoro, occorre l'impegno politico, specialmente nella forma dell'acquisizione di una coscienza di popolo, di una capacità di comprendere i problemi come popolo, non solo individualmente, la quale sia capace di esprimere una volontà popolare volta a conseguire il bene comune.
E' questo che è mancato in Italia rispetto ai problemi economici prima che il Prof. Bagnai iniziasse la sua meritoria opera di divulgazione.
Ed è l'assenza di questa consapevolezza che ha portato moltissimi dei nostri connazionali a credere ciecamente alla favola dell'euro come unica salvezza dell'Europa, diventando così comprimari inconsapevoli di coloro che ci hanno portato in questo inferno.
Ovvio, e concludo, che dico questo non con l'intenzione di ergermi a giudice di qualcuno e attribuire responsabilità, lungi da me, ma solo per ribadire il fatto che fino a quando noi italiani non diventeremo "cives" nel senso romano del termine, ovvero persone che si interessano direttamente della res publica, anche semplicemente confrontando le opinioni diverse di chi è maggiormente esperto di una determinata materia prima di esprimere il nostro voto, non risolveremo mai i nostri problemi, ma saremo sempre preda del demagogo di turno e delle illusioni che di volta in volta egli ci vorrà vendere.
Dopo l'accordo sulla solidarietà firmato in Telecom (che ricordo, per chi non lo sapesse, prevede 21 giorni all'anno di astensione forzata dal lavoro con un danno economico di circa una mensilità in meno di stipendio per 30 mila dipendenti), ho assistito ad una delle solite convention in cui si fa il punto dell'anno che sta per finire e si parla degi obiettivi del prossimo. Le attività aumenteranno, gli interventi previsti sono in crescita rispetto al 2015. E tutto con un mese di lavoro a testa in meno. La parola "solidarietà" è stata pronunciata una sola volta in tutta la giornata di lavori, e quasi per sbaglio. Nessuno fiata, tutti sono incazzati neri. Io sono l'unico che, in una riunione di reparto, ho avanzato l'ipotesi di non raggiungere gli obiettivi di fine anno. Al diavolo i premi (li prendono sempre i soliti e fondamentalmente solo dirigenti e responsabili). Ma sono solo, e sono un semplice impiegato. Tutti daccordo a chiacchiere, ma quando si va sul concreto, tutti allineati e coperti alla linea aziendale. Ma non capiscono: senza l'euro, per loro, non potremo andare più da nessuna parte, la lira non varrà niente e la benzina andrà alle stelle. Ho prestato il TDE ma non è stato nemmeno letto.
RispondiEliminaSono pessimista, molto.
Che Dio protegga le mie figlie, visto che loro, in Lui, credono.
Molto toccante il racconto di Mauro e si aggiunge ad altre esperienze, anche di piccoli imprenditori, qui arrivate e pubblicate. Mettendo insieme questo post e l' articolo di Alberto su austeriani ed appellisti, direi che il quadro che rappresenta il nonsense euro potrebbe essere chiuso qui, e per tutti i normodotati di cervello, dovrebbe bastare e generare il rigetto della causa principale e preponderante della situazione di sostanziale e progressiva perdità di libertà e di livelli di scelta democratica. Da tutto ciò risulta ancor più paradossale il fatto che tale rifiuto non ci sia e anzi la platea dei consenzienti appare in aumento, soprattutto se l' analisi si allarga a ciò che accade alla quasi generalità della popolazione, in termini di drastica riduzione dei livelli generali di tenore di vita e degli impatti spaventosi sulla salute psichica e fisica dei singoli individui e della società e l' esperienza di Mauro come di tantissimi altri dotati di minori difese a causa della loro sensibilità particolare.
RispondiEliminaPerò, io capisco che il metodo che Alberto ha definito metodo Juncker possa passare quasi indenne e agire sulla gente comune senza che ci sia reazione fino a che si sia progressivamente colpiti in maniera tale da compromettere i livelli di cui parlavo sopra, ma non capisco e giustifico la sostanziale indifferenza di categorie che per la loro stessa intrinseca situazione di operatori economici consapevoli,perchè controllano l' evoluzione delle loro attività, verso la causa dei loro problemi (cosa che ricordo, perchè ne parlammo qui alcuni mesi orsono, accadde anche durante e dopo l' ultimo SME) e che progressivamente distrugge attraverso i fallimenti tutte le loro sostanze, anche di generazioni e tutti i loro sistemi valoriali, incluso quello fondamentale del radicamento nel paese che è, o dovrebbe essere il loro, come credo l' imprenditore dell' azienda di Mauro.
A questo punto mi fermo, perchè accuso nel mio animo sentimenti difficili da descrivere, nei confronti dell'ineffabile presidente della Confindustria e dei suoi omologhi di altre organizzazioni, che spudoratamente sono senzienti e sono i primi responsabili, del perpetuarsi di questa situazione.
Alberto49,
EliminaPer lavoro analizzo l'allocazione di capitale delle aziende e valuto la loro capacità di sopravvivenza nei paesi emergenti.
Anche soggetti che sono al vertice del progetto non avevano e non hanno capito le implicazioni di quello che stavano e stanno facendo.
Facciamo un esempio: Carlo De Benedetti - proprietario della principale macchina di propaganda pro euro, autorazzismo in Italia - ha investito il proprio capitale in quattro settori: editoria, sanità, automobilistico ed energetico. Il tutto in Italia ed Europa.
Se il De Benedetti avesse capito qualcosa non avrebbe fatto i seguenti errori:
Nel settore sanità ha privilegiato i servizi legati al rimborso statale e non quelli legati alle polizze private dei "clienti" ricchi; l' austerity, eliminando il servizio pubblico, porta alla eliminazione dei rimborsi e un business plan basato sul rimborso pubblico finisce....al tribunale fallimentare!
Nel settore energetico ha rilevato dall'ENEL le centrali marginali che in un contesto di collasso industriale finiscono per non avere più clienti e ....finire al tribunale fallimentare!
Nel settore editoriale puntare sulla classe media stipendiata - i lettori di Repubblica ed Espresso - ha portato al collasso del fatturato.
Nel settore automobilistico europeo solo la forte svalutazione dell'Euro ha permesso alla Sogefi di sopravvivere.
Ora, un imprenditore che vede, grazie al progetto che ha spinto tramite le sue testate editoriali, dimezzare le sue "penne" con prospettiva di perderle quasi tutte ( perchè la Sorgenia è fallita, l'editoria è una voragine, la sanità dipende dai rimborsi delle regioni(!!) e le auto dai consumi europei ) sembra più un utile idiota del progetto Euro che un grande manovratore.
Molti altri imprenditori e politici - ti posso fare moltissimi esempi - hanno capito ancora meno.
Non credo che TUTTI sapevano. Qualcuno pensava di sapere ma non avendo vissuto esperienze in paesi emergenti non credeva che il tutto fosse così devastante.
11 9 2001 martedi ( 2)
RispondiElimina13 11 2015 venerdi (5)
sottraggo 2 13=11 11=9
sottraggo 5 2015 = 2010 inverto le ultime 2 = 2001
11 9 2001
io spero che sia solo una coincidenza perchè se è coincidenza voluta siamo veramente in mano ad un potere occulto pazzoide , il potere è sempre pazzo per definizione ma un potere pazzo che gioca fa veramente paura .
lo so che non è questo il posto di discussione di queste cose frivole , solo che essendo un blog alla fine logico matematico e anche un po psicologico , notando queste stranezze partendo dal fatto che era venerdi 13 e ora mi rimetto a lavorare
ps. indirettamente anche io sono tra quelli che hanno avuto la legnata dalla lana e dal cotone e sono rimasto a terra .
Così lo scorso agosto ho commentato un post dello scrittore pratese Edoardo Nesi. Tanti da Cortona, il mio paese, sono emigrati a Prato negli anni 50-60. Anche i fratelli di mia nonna ed i miei bisnonni. Tutti hanno avuto fortuna: chi nel tessile e chi nell'indotto. Negli anni 80 venivamo in gita a Prato a visitare le industrie del tessile come modelli all'avanguardia nel mondo. Ed allora: perché ad un certo punto tutto questo è venuto a mancare ? I pratesi sono diventati improvvisamente tutti improduttivi, corrotti, incapaci di fare quello che fino al giorno prima sapevano fare al meglio nel mondo o le ragioni sono più profonde e riguardano il modello economico di società che si è affermato ? In fondo, anche Benetton, da che era leader mondiale della maglieria di qualità negli anni 80, nel 2000 si è buttato nella gestione di un servizio non tradable quali sono le Autostrade. Se era un problema di appoggi politici lui certamente li aveva, ma li ha usati non per continuare a vendere il proprio prodotto. Evidentemente quindi ci sono stati degli eventi che hanno mandato fuori competitività l'economia ed i prodotti del nostro paese. Questo va detto ad onore dei pratesi che impotenti e ingannati sulle cause del loro declino hanno forse pensato, come spesso accade a tutti, di essere loro la causa dei propri mali.
RispondiEliminaBeato colui che capisce senza dover toccare con mano perché risparmierà tempo e distruzioni
RispondiEliminaGrazie a tutti. Mi sono commosso per la solidarietà che mi avete dimostrato. Il peggio è passato. Mi sono deciso a scrivere il post che il Professore ha pubblicato, e per questo mi sento molto onorato, perchè vedo che intorno a me c'è molta inquietudine. E' stato uno sfogo perchè da quando ho incominciato a capire cosa era successo, ho cercato di comunicare, nel mio piccolo, alle persone a me vicine, amici, conoscenti ecc. il perchè della situazione attuale. Il perchè della crisi. Se provate a chiedere a qualcuno della vostra cerchia la semplice domanda, perchè siamo in crisi? riceverete risposte tra le più assurde e strampalate che non voglio neanche citare, ma che tutti conosciamo benissimo. E' come se una intera popolazione, Italiana, Europea, vivesse nel mito della caverna platonica, incapace di vedere oltre le ombre che li relegano nel loro mondo di menzogne. E come nella caverna non vogliono uscire, non vogliono accettare la realtà che è lì, davanti a loro, a portata di mano, talmente alto è il grado di permeabilità menzognera entro cui sono immersi. Questo molte volte mi getta in un profondo sconforto ma non voglio mollare. Cerco di rendere partecipe il più alto numero possibile di persone della mia "illuminazione", non importa se questo a volte mi arreca dispiacere. Dobbiamo fare opera di divulgazione, dal basso, parlarne con tutti, cercare di far scattare quella scintilla, che credo sia ancora viva in molte persone che non sanno e non hanno gli strumenti per capire, ma sono inquieti, sanno che c'è qualcosa che non va nelle loro vite , popolate di ombre e di bugie. Solo così possiamo sperare in un futuro migliore.
RispondiEliminaIntanto, grazie a lei. Penso che testimonianze come la sua siano importanti. Non solamente per quello che descrivono, ma anche perché vengono - come altre qui pubblicate - da una persona che ha avuto un ruolo di dirigente. Per me, che sono solo un tecnico di laboratorio, è più semplice sottrarmi ai sensi di colpa. L'azienda non la dirigo io. Cerco di fare del mio meglio, ma sono ben cosciente di non avere alcuna incidenza su tutta una serie di processi, che pure influiscono sulle mie condizioni di vita.
EliminaPer un dirigente, per un imprenditore, è molto più difficile fare la stessa cosa.
Quindi sono molto, ma molto contento che lei sia riuscito ad arrivare alla conclusione che non è stata colpa sua (questo potrebbe aprire qualche riflessione circa la validità - o meno - del concetto di "colpa", e dei suoi rapporti con la mentalità "cattolica" e quella "protestante". Credo sarebbe importante, perché - credenti o meno, abbiamo delle radici che non possono venire tagliate impunemente),
La sua riflessione sulla caverna platonica, però, mi fa venire in mente che i processi di presa di coscienza, di liberazione dalle ombre e - in fondo - di riconoscimento delle verità, sono lenti, faticosi, dannatamente costosi in termini di vite umane. Duemila anni ci sono voluti affinché comprendessimo una cosa semplicissima: è la Terra a girare attorno al Sole, e non viceversa. Questo ha delle conseguenze, a mio parere, anche circa il modo di combattere e circa le rapresentazioni della nostra lotta (perché, a mio parere, di una lotta si tratta). Le richieste di Norimberga le capisco bene; io stesso, a volte, mi dico che farei meglio a mescolare nitrato d'ammonio e zucchero nelle dovute proporzioni, e tentare di eliminare almeno qualcuno dei responsabili di tutto questo. Poi penso che la Storia si fa da sola, e che le cose accadono quando è possibile, quando ci sono le condizioni affinché accadano (che non è un invito alla passività, né alla nonviolenza; si tratta solo di chiedersi se è il momento giusto, il posto giusto, e il bersaglio giusto).
C'è di peggio che vivere una vita di ombre e di bugie. Ed è il vivere una vita in cui si conosce bene - o meno bene, ma si conosce - ciò che sta accadendo, di chi sono le responsabilità, cosa si dovrebbe invece fare, e sapere che occorre attendere, che i tempi sono quelli che sono. E che, quando ne usciremo, alcuni di coloro che hanno contribuito a questa distruzione ce li troveremo come guide. Tragico. A mio avviso, in ogni caso, necessario - perché gli esseri umani sono quelli che sono. Ma fa male.
Le auguro ogni bene.
Guglielmo
Mi associo al tenore di chi ha scritto questo post con la differenza che pur avendo 2 mila difetti non ho dato mai la colpa di certi miei "insuccessi" alla mia persona (so che un difetto se c'è.. c'è! ma non mi prendo colpe che non ho).
RispondiEliminaLa divulgazione del prof è andata oltre per me ovvero mi ha fatto fare "pace" con il mondo e con la ragione.
Da bambino mi scervellavo nel comprendere i motivi delle differenze tra sud (incivile) e nord (civile): gioco partita incontro.
Regole differenti modificano i sistemi e quindi i comportamenti.
Plasmano inesorabilmente il vissuto delle persone.
Ma se prima ero convinto di queste cose non conoscevo quale fosse il filo logico che unisse i tanti puntini sparsi.
Grazie prof
Mi dispiace, ma non credo che esistera' mai una Commissione per la Verita' e la Riconciliazione. Non molleranno mai l'osso. E perche' dovrebbero? Arriveremo sull'orlo del servaggio (serfdom) della Nuova Gleba e ci sara' bisogno di un Comitato di Salute Pubblica e di nuovi, spietati, giacobini. Perche' il conto dei nostri morti sara' troppo alto e le nostre condizioni di vita ed esistenza troppo infime perche' ci possa essere una riconciliazione. Ci sara' un bagno di sangue. Anzi, il bagno di sangue e' gia' cominciato. Dai pensionati, dai piccoli imprenditori suicidi ai fatti di Parigi. Una sola striscia di sangue figliadella stessa TINA.
RispondiEliminaConsiglio di riguardarsi "Elysium", non per la storia in se', ma per il mondo e la struttura sociale descritta: loro li' vogliono arrivare.
Gentile Prof.
RispondiEliminaseguo sempre ma non commento mai. Del resto, c'è poco da aggiungere...
Ho fatto un piccolo test in una ristretta cerchia di conoscenti, circa un centinaio di persone. Ho chiesto semplicemente loro se conoscessero qualcuno che in questo momento non avesse problemi economici e/o di lavoro. La mia è una zona molto bella di Milano, non una periferia degradata. I pochi che mi hanno risposto che conoscevano soggetti con questi requisiti si riferivano a dirigenti o quadri statali, professori universitari (sic!) o primari ospedalieri. Un avvocato e un commercialista. Per il resto era una situazione nera per tutti: conoscevano esodati, disoccupati, precari, soggetti con stipendi depauperati dalla crisi e dalle tasse, pensionati preoccupati o alla fame.
Ora, posto che non ho usato metodi scientifici ma una semplice domanda a persone di tutte le età e attività, non ho potuto esimermi dal rilevare la preoccupazione dal dover rispondere a una semplice domanda e realizzare lo stato in cui si versa. Chi si rendeva conto che non conosceva nessuno esente dai problemi cominciava a straparlare di Cina, Europa, immigrazione, capitalisti, Governo, tasse, castacriccacorruzione (per usare un termine a Lei caro), Berlusconi, ecc. Nessuno che ha parlato di euro.
A quel punto, alla maggior parte dei soggetti o almeno quelli che mi sembravano più recettivi, ho dato l'indirizzo del blog (scritto su carta, non si sa mai) e indicato i suoi libri. Con la disponibilità a discuterne.
Devo riconoscere che poi mi hanno telefonato in parecchi, chi ringraziando chi riempiendomi di contumelie, anche perchè gli avevo aperto gli occhi (in realtà il merito sarebbe Suo...).
il mio test fai-da-te significa poco, ma sarebbe interessante che in molti lo ripetessero. Forse la gente inizierebbe a porsi le giuste domande.
Claudio Gandolfo
@Mauro Rossi, ti sono vicino, più di quello che tu possa immaginare. Ho perso tutto tranne mia moglie, tanne le cose più importanti: dignità e salute ( per ora).
Elimina@ Claudio, il blog è di un livello culturale assai elevato, grazie anche al contributo di molti lettori preparati ma soprattutto spinti dalla necessità che certe spiegazioni non li e mi soddisfacevano.
Molti fuori di qui ( dal blog ) ritengono che la moneta sia solo un pezzo di carta, quello che qualcuno ancora ha in tasca o in banca, senza in realtà sapere che essa rappresenta qualcosa di diverso e molto di più.
Ma quello che piu di tutto è causa quello che succede e la pretesa di sapere come vanno le cose del mondo ( mi riferisco a quelli che sanno di sapere ) che insieme all'analfabetismo funzionale, costituiscono un ostacolo insormontabile alla comprensione dei fenomeni.
La chiudo qua, perchè ci sono molti post che spiegano o tentano di spiegare perchè molti nostri connazionali, hanno difficoltà a capire.
Ps: ho comprato il biglietto per venire al goofy4, ma una bronchite me l'ha impedito. Ci sono rimasto di merda.
Pazienza, spero che l'anno prossimo non ci sia più un goofy compleanno.....
Parlo con un mobiliere che sbaracca dopo 35 anni: crisi nera del settore. Tutto il made in Italy sta chiudendo o ha già chiuso. Industrie storiche, che hanno fatto il design. Chi sopravvive importa semilavorati dalla Cina e assembla qui. Un altro pezzo di Italia è già andato.
RispondiEliminaAlberto, stai causando grossi problemi alla mia eterosessualità.(ma già lo sai).
RispondiEliminaQuest'anno non sono venuto, ma non è colpa tua, giuro....
Straordinario majone e porcaro, almeno hanno detto qualcosa di nuovo.
Deludente Brigitte... magari non ha avuto tempo o è stata scossa dagli altri avvenimenti
Concluso il Goofy4.
RispondiEliminaComplimenti a tutti.
Da rivedere con più calma il dibattito, merce rara su argomenti di questa portata.
eddaje cor goofy4. M'è piaciuto e porcaro, m'è piaciuto D'attorre, e qui mi prendo gli stracci.... m'è piaciuta la Granville (ma su sta cosa tra me e la Granville ce se po' scrive un racconto lungo) e mi è piaciuto
RispondiEliminatale Bangai (caruccio, ma lo fanno anche in versione da adulto?)
<3 i love alberto ( non la pubblicare sinnò passo pe quello che nun so
RispondiEliminaAbbiate pazienza o fedeli. Tutto ciò non sarà stato inutile. La grande Madre Multinazionale vi accoglierà come agnelli nel recinto del Signore e vi appiccicherà un bel cartellino colorato e altisonante di cui non potrete più farne a meno: il badge aziendale. Sarà il momento in cui anche voi, come avete sempre sognato, sarete "Manager" di qualcosa. Qualcuno sopra di voi si occuperà di voi in ogni momento : dalla culla alla bara e vi accarezzerà e nutrirà con dolcezza materna. Oooo, non vi mancherà nulla: i buoni pasto, l'indennità di trasferta, i corsi, le promozioni !!! Persino il rimborso del noleggio auto !!! E sarete in una nuova, grande famiglia..hey guarda, c'è anche l'album di famiglia !!! Le feste non mancheranno, il guardaroba sarà all'altezza e i PC portatili sempre efficienti. Come dei dell' Olimpo, gli Hire To Retire vi faranno litigare, spronare, divertire, crescere e correre gioiosi tra i corridoio e i grafici dei vostri successi nella mano. Vi faranno crescere ! Non soffrirete più ma lavorerete, conoscerete il mondo e riposerete quando ne avrete bisogno e sarete sempre in forma con i 300 euro di bonus spendibili per la palestra !!! La cara zia dell' Human Resorce vi ascolterà ogni mese per sapere di voi, della vostra soddisfazione e dei vostri malumori e avrà sempre una parola dolce in qualsiasi momento ! Arriverete alla fine del mese e lo stipendio sembrerà magicamente bastato al centesimo ! Pensano proprio a tutto ! Che bravi ! Non c'è che dire. Il futuro sarà in cassaforte: lavorerete per quote di mercato e fatturati planetari che nemmeno vostra cugina saprà con quanti zeri si dovrà scrivere. Ma a voi che importa ! Non pensate, siate sereni, sarete ormai nella grande famiglia della Multinazionale !!! E chi lo vol più ol siur padrùn con la mercedes fiamante, la cà sul capanùn e il camperin semper lustro parchegiat per andàr al lach ol venerdì con la so bèla siura !!! Sperate fedeli, sperate !
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