(...ieri ero a pranzo con uno dei più importanti imprenditori del lattiero-caseario italiano. Si è internazionalizzato - a due passi dalle colline di Pratzen, sapete, quelle del principe Andrea - ma mantiene l'azienda in Italia, ed è avvelenato contro l'euro, anche se la sua scomparsa qualche problemino glielo darebbe. Questa mattina mi sveglio con un'email di Rockapasso, oggetto: "Al Todis". Lo dedichiamo agli imbecilli de "il problema è l'austerità", e ai subumani che vogliono fare la filiera corta con la moneta forte, e sono tutti contenti perché la crisi ci ha indotto a un regime di vita più frugale. Ci sarà un inferno anche per voi, e se non ci pensa Lui, ci attrezzeremo...)
La filiera corta con la moneta forte vuol dire che poi avremo le mozzarelle del Bangladesh?
RispondiEliminaDopo quelle delle Baviera naturalmente. Pensavo al dopo appunto
RispondiEliminaSarebbe interessante porre il quesito ad un tal Pisicchio (dell'omonimo ristorante di Fiumicino).
EliminaNon ha studiato molto, si capisce, ma secondo me andrebbe interpellato su diversi argomenti di interesse gastronomico generale.....
https://www.youtube.com/watch?v=fJaYIsamxiI
E' da quando seguo questo blog che ci bado e molti prodotti, special modo il latte, proviene dall'estero e in particolare dalla Germania. Per me non è una novità. E cosa faccio compro prodotto italiano? Non proprio, visto che in quei supermercati spendo almeno il 40% in meno.
RispondiEliminaAggiungo che tempo fa vidi un servizio di Report che parlava della pizza e quindi dei relavitivi ingredienti. In tutto il servizio si diceva che questi venivano dall'estero, ma nessuno (nel servizio) si chiedeva il perchè.
Piccolo esercizio addizionale: Ospedali.
EliminaChiaramente ti auguro di non doverci mai entrare (in questo periodo non è salutare) ma, nel caso, guardati attorno: dai letti alla soluzione fisiologica tutto e' tedesco. A volte penso che questo sia l'unico motivo per cui ancora la sanità pubblica non sia stata completamente smantellata.
Io invece preferisco comprare italiano, se possibile anche prodotti della mia provincia o della mia Regione. La considero una piccola forma di difesa e tutela economica del nostro territorio.
EliminaPrima di comprare qualcosa che costa sistematicamente il 40% in meno mi farei due domande. Va bene i minijobs, va bene l'economia di scala, ma che cosa mi stanno vendendo?
EliminaPer trovare lavoro dovremmo travestirci da fermento lattico....
RispondiEliminaGeniale.
EliminaSono 25 giorni che non si lavora e non si è ancora capito se riapriamo o dimezziamo il personale e riapriamo o chiudiamo.
RispondiEliminaGiro per casa come un coglione che non sa come ammazzare il tempo e oramai fatti tutti i lavoretti inizio a prendere possesso della cucina e della dispensa.
Iniziano i primi attriti con la consorte che rientrando pone domande tipo quiz a cui io non voglio ne posso rispondere e viene fuori fin da ora lo spaccato che si ha in famiglia quando uno non lavora.
Probabilmente la ditta riaprirà o magari chiuderà per poi riaprire con la legge nuova di renzi con gli stessi effettivi però riformati a dovere.
Il punto è che i primi dieci giorni che stai a casa vedi la cosa come ferie ma passate le tre settimane inizia a comparire nella tua testa la domanda : e ora che cazzo faccio??
Da lei abbiamo appreso quello che già dovevamo sapere, quello che dentro noi sapevamo da tempo.
Ma questa consapevolezza è anche più bastarda del non sapere, perche ti fa sentire più inerme e consapevole che loro andranno avanti costi quel che costi e per costi intendono noi....non loro.
Parlo per me, ridursi nello sperare che lei sia in ogni trasmissione a schiaffeggiare con le evidenze queste merde fa comprendere la gravità del problema.
Lei non è onnipresente e, cosa più grave, è praticamente solo lei.
Vero che lei a noi come seguito ma è anche vero che non è solo colpa degli economisti o noneconomisti italiani ma di tutta una classe dirigente e di quasi la totalità degli intellettuali italiani.
Come cazzo facciamo a sperare che le cose cambino prima che la merda ci sommerga??
Il problema sta nel rapporto di forza tra noi e loro.
Loro decidono e noi paghiamo sulla nostra pelle le conseguenze.
Ultimo esempio è la questione libica, ora dicono che bisogna difendersi e fare la guerra, chiaramente omettono di dire che quella situazione è stata creata da noi che siamo andati a esportare la democrazia in quel paese.
La situazione nella mia zona sta andando a ramengo, ultimo contributo le sanzioni alla russia che a oggi ancora non si è capito quanti morti hanno lasciato sul campo.
Noi speriamo ma come dice il detto....
i miei migliori auguri per una rapida ripresa del lavoro. Alberto.
EliminaIl Prof. lotta nell'unico modo che puo' avere un risultato, ovvero convincendo qualche decisore che e' bene per tutti - e soprattutto per il decisore stesso nonche' la sua discendenza - cambiare alcuni aspetti delle politiche economiche. Dal basso non si cambia nulla, al massimo possiamo cambiare noi, ovvero lavorare il doppio per guadagnare la meta', oppure emigrare.
EliminaIl lavoro è finito, resterà solo nei settori mono o oligopolisti, quindi se proprio vuoi lavorare, puoi, diventare un soldato (ne serviranno molti), diventare un esattore fiscale, oppure diventare uno schiavo ( accettando condizioni sempre peggiori). Politico non credo sia possibile, i posti sono presi e non si apriranno nuove assunzioni ( le elezioni non ci saranno a lungo).
EliminaQuesto è lo stato delle cose.
Alessandro 13, sei scordato la prostituzione!
EliminaLa Valentina ad esempio ha già capito tutto. Lei si che è avanti! :-D
Tafazzi@, anche io sono stato disoccupato per un mese. Per quanto possa servire, comunque ti sono vicino.
Non dobbiamo farci scoraggiare, dobbiamo rideterminare, ripartire e tenere botta.
Ho come la sensazione che nelle alte cariche in molti stanno già cominciando a sbroccare. Vedo nervosismo e credo che questa situazione non durerà per molto.
Anche i miei conoscenti piddini ultimamente li vedo sempre più nervosi.....
Forse stiamo per toccare il fondo.
Ps. E dovremmo anche spegnere la televisione.
Tanto sono vent'anni che dicono sempre le stesse fesserie. In questo momento non ha più nessuna utilità. Almeno ci risparmiamo la gastrite.
Dai, facciamoci due risate pensando a Serge Latouche che venerdì sera dissertava di frugalità a Cortina, davanti ad una platea di contesse Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare e di noti e meno noti iscritti al club Falciani. Il contesto confuta il testo.
RispondiEliminaIn ogni caso - così scrive il quotidiano locale - Latouche avrebbe affermato che l'unica strada per recuperare autonomia è l'uscita dall'euro......
per quanto ne so Lautouche l' ha sempre detto aggiungendo che poi il debito si ripaga creando un' inflazione di almeno il 5 %.
EliminaDa produttore di uova da consumo confermo tutto. Filiere spostate e disoccupazione in italia. Con le sanzioni ci hanno reso la vita un inferno dato che tutto il surplus produttivo di Germania e satelliti è finito qua (idem dicasi per l'eccellente merda est-europea che è roba non controllata sotto ogni aspetto igenico e lavorativo).
RispondiEliminaSenza dubbio quella foto è impressionante e racconta meglio di tante parole l'attitudine mercantilista della Crante Cermania: esportare mozzarelle bavaresi (...!) nella patria della mozzarella ha dell'incredibile.
RispondiEliminaTuttavia credo che la Cermania abbia la capacità di "esportare", almeno in Italia e in altri Paesi del sud, qualcosa che noi accettiamo ancora più incredibilmente: il senso di colpa e quello di inefriorità. La Cermania ci dice che è colpa nostra e che siamo incapaci, e la cosa incredibile è che l'opinione pubblica ci crede!
Se riuscissimo a risolvere questo problema di comunicazione e autostima (e qui il lavoro di Bagnai vale almeno quanto la sua ottima analisi economica) avremmo risolto metà del problema. Che ognuno di noi faccia la sua parte!
La specialità delle mozzarelle bavaresi sarebbero i fermenti lattici?
RispondiEliminaCondivido di tutto cuore quanto scritto nel post sui decrescitisti nostrani, però il discorso di Latouche cui fa riferimento il commento qui sopra è un po' diverso da quello di siffatti improbabili epigoni. Parla anche da tempi non sospetti di incremento dei servizi pubblici, per dire, e l'euro non gli piace poi tanto. Quanto alla ridicolaggine del contesto qui c'è chi parla con tutti, giusto? e il suo testo non diventa meno valido, o sì?
Non ne sono fan ma è meno da burletta di certe mozzarelle.
Sono discorsi meno slegati di quanto si pensi. Se quando al supermercato ci si rifiuta di comprare carote del Sudafrica o pomodori belgi in pieno inverno si viene sbeffeggiati come snob schizzinosi che rendono la vita impossibile con i loro distinguo, anziché accettare di ragionare sulla illogicità autolesionista e solo apparentemente "comoda" di certi comportamenti, perché poi dovremmo rifiutare le mozzarelle made in Merkel? magari blu?
vedessi come marciano tutti belli in riga i fermenti lattici bavaresi! uno spettacolo!! :)
EliminaSi, è vero! Li ho visti anche io marciare.....erano quelli con la camicia bruna.
EliminaQuelli che "la competitività di prezzo non conta, la Germania compete sulla qualità'"... eccome no!
RispondiEliminaCerto, la qualità, quella color puffo.
EliminaLe mozzarelle tedesche sono cromaticamente apprezzabili, dal rosa pallido al blu marino.Deve essere una tendenza storica lo spostamento delle produzioni verso il nord, le migliori mozzarelle di bufala si fanno nel cuneese, attendo con ansia le bufale tedesche.
EliminaRicordo ancora Vaciago a Ballarò 2-3 anni fa: "i prodotti tedeschi non si vendono, si acquistano", a sottolineare l'altissima qualità tanto da spingere i consumatori a comprarli senza che il marketing debba fare tanti sforzi.. :-)
EliminaAnche gli economisti si acquistano
Elimina@mic
EliminaIl prezzo medio all'export di prodotti alimentari, quelli di cui parliamo, come formaggi o cioccolata, è decisamente superiore per i prodotti italiani rispetto a quelli tedeschi. Se siamo meno competitivi, sulla qualità percepita dai consumatori esteri, però, non si discute. Non potremmo mantenere dei differenziali così alti di prezzo medio, altrimenti. In altre parole, nell'export alimentare, la Germania è avvantaggiata su volume, prezzo e qualità inferiori (modello grande distribuzione), l'Italia sulla qualità del prodotto. Nell'alimentare, sono i prodotti italiani che "si acquistano e non si vendono". Il cambio fisso e un impoverimento generale dei consumatori sono a tutto vantaggio dell'export alimentare tedesco. Abbandonare il primo ci porterebbe a un recupero dei vantaggi in esportazione, ma anche a mangiare meglio. Sempre a ragionare sulle medie, naturalmente.
E’ almeno da apprezzare la chiarezza della confezione. Facendo attenzione, in giro si vedono mozzarelle “Francia”, spesso in offerta stracciata (ma guarda caso prive del noto marchio e caratterizzate da una grafica diversa della confezione) prodotte dalla “Francia GmbH”, oppure provate a leggere cosa c’è scritto sulle etichette delle “italiane” confetture Zuegg. Proprio stamattina, facendo colazione, mi è ahime' caduto l’occhio sull’etichetta del miele Ambrosoli, dove si legge che all’interno è contenuta “una miscela di mieli provenienti da Paesi comunitari e non comunitari”, ed erano elencati i seguenti Paesi: Italia, Moldavia (!!), Ucraina (!!!) e un altro che non ricordo. Sottolineo che non si tratta di discount, ma di prodotti “di marca” (magari il primo un po', come dire, pudicamente camuffata) regolarmente presenti sugli scaffali di una catena “standard” di media grandezza di Roma.
RispondiEliminaavete notato tutte le pubblicità che ultimamente vengono sparate su problemi quali reflusso gastroesofageo, acidità in eccesso, cattiva digestione, ecc.
RispondiEliminaio sì, e forse perché ho avuto una lunga battaglia con in reflusso...
ma la cosa mi è parsa strana, quasi vi siano delle malattie che "vanno de moda".
bene: chiesto informalmente a un paio di medici, mi hanno risposto negli ultimi tempi c'è stato un aumento esponenziale di tali disturbi. e al di là dell'altro aumento esponenziale, quello del giramento di coglioni del singoli e del collettivo, mi dicono che stanno seriamente interrogandosi sul problema "qualità del cibo".
Comunque: per noi campani, quando si dice "mozzarella" si intende solo "bufala", il resto è "fior di latte". ma andare a depositarsi un bel marchietto in esclusiva no_o? almeno per limitare... la beffa.
PS - capito da cosa sono afflitti i Grillini: ARIANESIMO MORALE!
E con ciò, buona giornata a tutti.
Quando qualche mese fa si parlò di importazione di carne di maiale dubbia, dalla Germania, capii che anche in questo campo c' erano grafici molto esplicativi che rendevano conto degli effetti asimmetrici della crisi, con l' euro, sulla salsiccia italiana a favore del würstel.
RispondiEliminaIl problema è che la salsiccia "italiana", non è neanche più tanto italiana, perché sui prodotti lavorati dal maiale non c'è più nemmeno l'obbligo di segnalare la provenienza.
EliminaPensa che persino nel disciplinare della porchetta IGP(??) d' Ariccia, si parla con dovizia di particolari del peso e della circonferenza che deve avere la porchetta intera o il tronchetto, del colore e della consistenza della crosta e altre stronzate del genere, ma non si menziona neanche per sbaglio che i maiali debbano essere nati,allevati e macellati in loco!!
E ovviamente sono tutti maiali tedeschi...
Al solito: tutto bello, chiaro ed illuminante (fuor d'ogni ironia livorosa)... Però del 'come' si fanno le mozzarelle (o i bicchieri di latte, i piatti di carne, le frittate, et cetera...), ossia dei costi sopportati dalle 'bestie', manco a parlarne, nevvero? Capisco che potrebbe non esser questo il punto del ragionamento in corso, e pertanto mi scuso per l'invadenza della mia scarsa attinenza; ma se l'economia non può che essere politica (aò, io, da esordiente totale, il "lavoro culturale" del prof. Bagnai l'ho capito così!), quand'è che tra i punti all'ordine dei nostri giorni avrà diritto e dignità d'asilo pure roba come quella da me timidamente suggerita? Ai posteri...? (Per citare un molleggiato maître à penser: "Attenzione, cari amici, che le bestie siamo noi!")
RispondiEliminaCordialmente,
un passante
Magari a qualcuno potrebbe anche interessare....................
RispondiEliminahttp://ourfiniteworld.com/2015/01/06/oil-and-the-economy-where-are-we-headed-in-2015-16/
Qui la traduzione in neolatino ( italiano per intenderci ):
http://ugobardi.blogspot.it/2015/02/petrolio-ed-economia-dove-siamo-diretti.html#more
Marco Sclarandis
Mi spieghi che c'entra? Perché comincio ad averne piene le tasche di off-topic, sai? E sai che non ce l'ho con te.
EliminaAnche se non ci sarebbe niente di strano ad avercela un po' con te.
EliminaMi ricordo il video di Messora in cui il Prof diceva che queste cose iniziano con i benestanti che si comprano la Mercedes e finiscono con i poveri che si comprano latte e uova tedesche al supermercato.
RispondiEliminaIntanto io ieri al supermercato ho comprato un bel salmone norvegese (di allevamento) a € 19 al kg commercializzato in Italia da una società tedesca.
Latte e uova, per ora, posso ancora permettermi di comprarle nostrane (sperando che lo siano davvero).
Loro le valli della Baviera...
RispondiEliminaNoi una valle di lacrime...
Ps: io senza Goofy non so stare!
Concordo pienamente con DioCopros. La filiera corta????????? Qui in Sardegna abbiamo avuto modo di sperimentarla bene con le quote latte e prodotti derivati imposte dalla ue a guida nazista, con le relative sanzioni su i surplus produttivi, che hanno sterminato i micro produttori, e con le importazioni forzose di spazzatura varia proveniente prevalentemente dall'est europeo. A Natale qui da noi andava per la maggiore l'arrosto di agnello polacco!!!!!! Che dire?! Il mondo è pieno di figli di troika.
RispondiEliminaA me vien da dire che siamo in piena economia di guerra.E l'evoluzione è sempre più preoccupante.
RispondiEliminaNon è più lo sguardo attonito sulla confezione del brick del latte con la sigla CZ (che non sta per Catanzaro e nemmeno sta nell'€) ma la cartina geografica ad approfondire l'incubo.
Non faccio la spesa e non bevo latte ma è mia moglie che afferma che i prezzi dei discount sono simili a quelli dei vari Iper,Esselunga ecc...Confermate che i prezzi dei discount sono saliti (parlo dei generi alimentari)?
A due passi esiste una cascina che vende il latte fresco a 1€ al litro (e non potrebbe farlo).Spero di non dover constatare che fra non molto comincerà anche la vendita al mercato nero ( o forse esiste già).
La Caritas,almeno quì,è in grossa difficoltà tanto che hanno dimezzato gli aiuti alle famiglie bisognose già da tempo.
Un disastro insomma.
Con estrema riluttanza deciso di avviare il video della Bonino sul FQ.it.
Davvero! Non ne posso più.
Auguri sinceri a Tafazzi.Non ti scoraggiare.
Cosa manca? A si!... l'invasione aliena.
SI CAPISCE... SI CAPISCE... PROF. FIN TROPPO CHIARO ...ORMAI. Io la mia PMI la chiudo entro giugno... distribuzione mercato interno artigianato MADE IN ITALY di calzature DISTRUTTO!! Indovinate chi resta sul mercato?? CINESI e "partite iva" LAVATRICI (chi capisce bene!!)
RispondiEliminaChe fare troverò il modo di re-inventarmi ....aspettando IL RISORGIMENTO... dopo IL TRAMONTO...
Roby ti sono sinceramente vicino.
EliminaIo mi occupo di vendita al dettaglio di calzature a Roma e per quanto mi è possibile prediligo le piccole produzioni artigianali italiane ai grandi marchi di vermi importatori o delocalizzatori... e so perfettamente quanto è dura anche solo sopravvivere!
tieni duro Sbordinese scegli il meglio... per ora misure standard tipo "vongole" l' €U non le ha ancora imposte. Sperem ;-)
EliminaEcco, e con tutta la solidarietà sincera per chi ha perso il lavoro, vorrei capire dove sono, le produzioni artigianali superstiti. Perché quando sono in Italia trovo solo rumenta di plastica, anziché di pelle e cuoio, grandi o piccoli che siano. E per quella roba lì, il cinese del mercato è "meglio", anzi: è imbattibile.
Elimina@Pellegrina
EliminaNonostante la devastazione, le fabbriche chiuse, i capannoni abbandonati, nelle Marche trovi ancora piccoli GRANDI artigiani che provano a resistere contro tutto e tutti!
E per i patrioti più sediziosi: NON COMPRATE alcun prodotto il cui codice a barre inizi da 400 a 440. Arrivano dalla Germania. Mentre i prodotti con i numeri da 800 a 839 arrivano dall'Italia.
RispondiEliminaAnche se va detto che quanto sopra non è purtroppo garanzia assoluta di luogo di produzione...
http://www.centroconsumatori.it/48v183d282.html
La cosa che più mi irrita è che il nostro regime di vita frugale, indotto dalla crisi, corrisponde all'opulenza di pochi, che intanto stuprano i poveri con l'austerità.
RispondiEliminaE i tassisti che s'incazzano...
RispondiEliminaIo spero veramente che per l´Inferno ci pensi Lui, perchè il conto sta salendo sempre più. A sta gente la manderei a ripulire le stanze e le strade dove delle persone si son tolte la vita, e nella mia città sono dozzine da inizio anno, il 90 % erano giovani tra i 18 ed i 35 anni. Non passa giorno senza dover apprendere la notizia della morte per disperazione di qualche amico, conoscente o qualcuno che magari non conoscevi ma avevi visto all´uscita del Liceo, o sul bus, quando avevi tutt´altra energia e speranza per il futuro. Diventa come un epidemia, e sai che domani potrebbe toccarti molto da vicino. Questi diavoli li manderei ad ascoltare la disperazione delle madri e dei padri, l´angoscia di fratelli e sorelle, le domande che non troveranno risposta nelle lacrime dei figli. Ma tanto non servirebbe a risvegliare la sensibilitá di queste mummie, il loro cuore è stato da tempo rescisso e di umano ormai hanno solo le vittime. Poi senti i soliti discorsi che ti lasciano ancora più ferito: potevano parlare, confidarsi con qualcuno, emigrare, lasciare i genitori anziani al loro destino, mogli e figli a morire di freddo per andare magari in una fabbrica tedesca(e fare la stessa fine).
RispondiEliminanihil inultum remanebit
EliminaOT...ma è incredibile come cattolici conservatori siano molto più de sinistra di Papa Francesco e dei piddini http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=312497:quei-peccati-dimenticati&catid=16&Itemid=141 si può saltare tutto e andare direttamente agli ultimi 4 capoversi
RispondiEliminaDice:«l'articolo è disponibile solo per gli abbonamenti attivi.»
EliminaSe ci dai nome utente e pw giuriamo che li usiamo solo una volta.. :-)
Tutte le mattine su radio1 verso le 11.30 c'è un programma sulle start up e su tutte le nuove app per chi non riesce a vivere senza essersi programmato l'esistenza intera per i prossimi vent'anni.
RispondiEliminaOramai ai giovani prospettano una vita di start up a nastro.
A un certo punto è intervenuto qualcuno al telefono e giustamente ha ricordato che il 90% delle start up chiude dopo un anno, il conduttore ha prontamente passato la granata all'esperto garzone di turno che si è immolato in nome del padrone anglosassone dicendo che la nostra idea di fallimento è fuorviante; non sono fallimenti, sono trasformazioni..".negli U.S.A è "normale", ha lasciato intendere.
Quando non hai i soldi per vivere dignitosamente non è che stai di merda, è che stai ampliando il tuo punto di vista e imparando a prenderla con filosofia, t'ha capì?
Fino ad un po' di tempo fa pensavo che la questione del riscaldamento globale fosse stato un errore di valutazione, del resto plausibile perché in effetti il riscaldamento c'è stato perlomeno fino agli anni 90. Quello che comincia a puzzarmi fortemente di gatto morto pero' e' il clamore mediatico sulla questione e la totale mancanza di correttivi rispetto alle previsioni già oggi completamente sbagliate e sul fatto che la forbice tra le previsioni e i dati si stia allargando senza suscitare la minima reazione da parte dei media. Quindi me la sono immaginata cosi': e' bene che la gente pensi che solo comprando qualcosa si contribuisca all'avvelenamento del mondo, cosi' non si lamenteranno dei salari bassi e anzi saranno propensi ad una condotta di vita appunto... frugale. Insomma va bene non inquinare anzi benissimo; ma questa cosa della CO2 non torna. Secondo me vogliono addirittura che si pensi che solo per il fatto che esistiamo dovremmo sentirci in colpa, che solo fare una scorreggina aumenti di 0.1 gradi centigradi la temperatura mondiale.
RispondiEliminaChe il riscaldamento globale sia dovuto al sole e non alle emissioni di CO2 sarà sempre più chiaro e tra 5-10 anni sarà innegabile, nel frattempo pero'....
Be', adesso, non esageriamo! Altrimenti chiamo i miei conoscenti che credono alle scie chimiche a controbattere.
EliminaPreferirei leggere del leggero rumore di rotative in quel di Atene....
Le 'scoreggine' (umane e non) non fanno danni.
EliminaI cicli climatici dipendono dalle variazioni periodiche dei campi magnetici terrestre e solare.
http://www.viewzone.com/magnetic.weather.html
Stiamo andando molto probabilmente verso un nuovo periodo di raffreddamento (come gia' successo intorno all'anno 1300), non di riscaldamento.
Bè, oppure beh, non solamente. Io avevo letto che l'influenza maggiore sul clima la fanno i tre cicli che fanno parte della rivoluzione terrestre, di cui uno è la precessione degli equinozi, l'altro è lo spostamento della ellisse che la terra disegna attorno al sole e la terza che non ricordo.
EliminaTutti cicli che spaziano in decine di migliaia di anni,
naturalmente senza andare troppo indietro nel tempo quando la terra era ancora un'eruzione continua (questo va senza dirlo :).
Io non sono un geologo però.....:-)
Teoria di Milankovitch: teorizzava durante la sua prigionia nel corso della prima guerra mondiale un legame tra clima della terra e variazioni nell'eccentricità orbitale, inclinazione assiale e precessione dell'orbita.
EliminaSingolare, su questo blog si indicano come OT certi commenti che comunque hanno a che vedere con l'economia come quello postato da Sclarandis, ma si tollerano OT sinceramente imbarazzanti per chi li scrive sul clima.
EliminaAre you talking to me?
EliminaQui abbiamo il vizietto di basare le nostre discussioni sui dati. Tu leggi l'inglese vero? Buona lettura
http://www.isthereglobalwarming.com
http://www.newsmax.com/MKTNews/global-warming-hoax-facts/2014/10/17/id/601458/
http://www.spiegel.de/international/world/climate-scientists-face-crisis-over-global-warming-pause-a-923937.html
Ecc.
Asimov scxrisse un magnifico racconto: "Le correnti dello spazio". Da rileggere, specie da parte di chi parla di riscaldamento globale antropico.
RispondiEliminaNon impareranno mai che l'Universo è un poco più grande di qualche miliardo di esseri umani. Piddini....
ottime mozzarelle tedesche fatte con polverine pulite pulite e non come il nostro latte sporco con le sporche mani che mungono le sporche mammelle delle vacche.
RispondiEliminaUn po ' la stessa cosa delle birre. Qui usiamo il malto di cereale, fuori i cereali li vedono col binocolo. E indovinate su cosa si pagano le accise..
Il nuovo regolamento sull'etichettatura dei prodotti alimentari, una grande vittoria dei "diritti cosmetici" di questa Europa:
RispondiEliminaIn cambio del "può contenere tracce di...[allergeni a scelta]" sparisce l'indicazione dello stabilimento di produzione.
Chi favorisce? Le industrie alimentari italiane che delocalizzano la produzione mantenendo la sede in Italia...
Chi dovrebbe occuparsi di preservare il "made in Italy"?
Ma lei, nota delocalizzatrice: “Un tavolo di lavoro per un ‘meditato approfondimento’ che porti a una ‘equilibrata e unitaria posizione del Governo italiano da esprimere anche a livello europeo’, tenendo conto di tutti gli interessi coinvolti”. Il ministro si dice “pienamente consapevole” della rilevanza del tema e propone l’adozione di “iniziative comuni presso la Commissione europea al fine di assumere un ruolo trainante nella determinazione della normativa in un settore che ci vede tra i principali attori economici”.
Avete già capito come andrà a finire, vero?
Vedremo....
Volevo solo dire che la lira pesante esiste. Ne vidi qualcuna nei primi anni novanta. Ero cassiera in banca in una cittadina del Sud. Ricordo che rimasi stupitissima perché già era in corso di elaborazione la "moneta comune". Mi chiedevo a che pro stamparle se si progettava l'euro? Ma si vede che forse già si sapeva che non poteva funzionare...chiedo scusa per l'anonimato ma non so troppo bene come fare dallo smartphone.
RispondiEliminaE le condizioni igieniche?
RispondiEliminaUna famosa impresa italiana produttrice di pasta fresca,tortellini e similari con vari stabilimenti sparsi sul territorio italiano (ma anche uno in USA) ad un certo punto ha raddoppiato la produttività con precarizzazione,prodotti a base di materie prime estere e,dulcis in fundo,passando da un turno giornaliero a due turni di 8 ore.
Ma la chicca sta che hanno eliminato le pulizie notturne (fatte da una società esterna specializzata....attività fondamentale per l'igiene).Le pulizie dei macchinari e dell'ambiente ora le fanno sommariamente i dipendenti stessi col risultato (ho visto i video) che all'interno del capannone c'è una scandalosa proliferazione di muffe sui macchinari e invasioni barbariche di lumaconi,cimici (che finiscono nell'impasto costantemente),insetti vari e topi.
Tirando le somme:maggiore produttività causata dall'assunzione,e quindi da licenziamenti,rimpiazzati con contratti a termine,materie prime scadenti e risparmi vari,come le essenziali pulizie giornaliere dei macchinari.
Naturalmente sanno in anticipo la data delle eventuali ispezioni sanitarie e per quel giorno tutto risulta in ordine.
I prodotti finiti vanno per l'80% all'estero per il rimanente vengono venduti in Italia.
Una cosa scandalosa che poteva benissimo essere evitata con la nostra moneta producendo in un capannone nuovo o appaltando il raddoppio della produzione ad un'altra società con l'assunzione di nuovo personale.
E' ovvio che ci sono gli estremi per chiudere (magari temporaneamente)questo stabilimento ma il danno economico e d'immagine che tutto ciò provocherebbe sarebbe molto grave per il marchio.Ma l'anfibio in questione è possibile che non conosca la realtà di questo stabilimento.Succede la medesima cosa che accade durante le "ispezioni sanitarie".
E' ovvio,non solo si aumenta la produttività ma si massimizzano anche i profitti.Ed è ciò che fanno sia nella zona €uro che fuori (non mi illudo certo che all'estero si comportino diversamente,tantopiù nella EUZ ).
Il "documentarista" si è astenuto dal rendere pubblica la situazione tramite i video anche perchè gli ho fatto presente che lo sputtanamento della società avrebbe prodotto un mucchio di licenziamenti e che la via da seguire era un'altra.
Con la speranza che non lo facciano incazzare.
Quindi,se è vero che i prodotti esteri possano essere scadenti (e le cause le conosciamo) bisogna considerare che in Italia c'è chi approfitta della situazione e perciò che riguarda l'alimentazione la questione è ancora più grave.
Non può continuare così!
Ultima considerazione (dato che conosco più di un dipendente di questo stabilimento)...chi ci lavora è notevolmente stressato,ha voglia di andare via ma non sà come fare.Conta anche la salute mentale nella vita.
Non deve continuare così !!
Guardando i nuovi
RispondiEliminadati ISTAT sul Commercio con l'estero, le cose non sembrano andare però così male.
Ad esempio, rispetto al 2013, nel 2014 abbiamo esportazioni in aumento:
Belgio (+15,7%), gli Stati Uniti (+10,2%), la Polonia (+9,9%), paesi
EDA (+9,6%) e Repubblica ceca (+9,3%).
Certo, resta il fatto che la diminuzione delle importazioni dal 2012 al 2014 è molto più marcata dell'aumento delle esportazioni nello stesso periodo!
Dopo l'olio extravergine ottenuto con spremitura a freddo, la mozzarella con fermenti lattici.
RispondiEliminaIo l'ho capito: il successo tedesco è garantito dagli investimenti in R&D.
Un piccolo contributo alla discussione.
RispondiEliminahttp://www.ilfoglio.it/articoli/v/125523/rubriche/quel-trucchetto-di-draghi-per-incatenare-litalia-alleuro.htm