(Credo che vi stiano sfuggendo alcuni dettagli, in mancanza dei quali non siete in grado di apprezzare pienamente il rodimento delle larve che popolano la sentina del web 2.0, gente diversamente snella come il trullo whisperer. "Non andrai mai in televisione, non sei efficace. Fai solo parole, non fai fatti. Il PD non aprirà mai un dibattito...". Certo, certo: siccome non ci siete riusciti voi, allora non posso riuscirci io: siamo in democrazia, quindi siamo tutti uguali, no? La situazione è grave ma non è seria...)
Al seminario “A quali condizioni può sopravvivere l’euro” assisteva una convitata di pietra, la signora T.i.n.a. (There is no alternative).
All’euro non c’è alternativa, è parso di capire da molti interventi, il
che in fondo rendeva superfluo il seminario, e quindi tanto più
apprezzabile il tempo impiegato (cioè, nella loro ottica, perso) dai
relatori: se non c’è alternativa, non ci sono condizioni non dico da
porre, ma nemmeno da analizzare.
Era al tempo stesso paradossale e ovvio che la signora Tina sedesse con noi. [continua qui].
(come gesto di puro e assoluto sadismo verso Caterina le ho inflitto un seguace di Auriti. Ci dev'essere qualcosa nell'acqua dell'Abruzzo. Io per prudenza bevo solo acqua imbottigliata. A un certo punto lui mi chiede un parere, e io mi dichiaro incompetente. Lui accondiscende: "In effetti la materia è complessa". Io rincaro, plumbeo, asettico: "Credo di sì, penso sia proprio tanto complessa, talmente tanto che non ne ho mai sentito parlare in una rivista scientifica". Mi rivolgo a Mme. de Fischtaminel, e in un angolo del suo occhio verde percepisco l'eco del mio humour eccessivamente britannico. Ma come faccio a spiegarvelo che del signoraggio non me ne frega una beneamata fava? Come riesco a farvi capire che della riserva frazionaria vedi alla voce? Il problema non è lì, e ammesso che lo sia, vi prego, risolvetelo voi, che io ne sto risolvendo un altro. Poi vedremo quale era il più importante. Scusa Cate...)
La mancanza di alternative discende anche da assunti particolari, deduzioni "raffinate" e sfide da bar al braccio di ferro. E qui si torna per forza al nodo dolente.
RispondiEliminaCertamente dire, ad esempio, che Boldrin è antipatico come Sgarbi, oltre che patetico è anche inutile. Il capello aerodinamico ribelle continuerebbe a piacere al gentil sesso, e forse, proprio per questo, anche di più. Ognuno ha le sue debolezze. Così come pensare di salvaguardare l'integrità delle figlie allertadole sulla pochezza dei "filosofi" dagli occhi magnetici sotto i ciuffi e sopra le barbette fesse, non avrebbe maggiore speranza di successo. Queste non son ... nostre ... gatte da pelare. È dunque evidente: si diventa patetici con l'inutile tifo da stadio.
È invece nostro mandato specifico di individuare se ci sono concetti sotto i ciuffi, che da soli ben poco interesse possono per noi rivestire.
Ebbene le alternative sono risibili per Boldrin, anzi canzonabili. Sono dieci giorni che le parole di Boldrin mi rintoccano in testa come un batacchio di bronzo dentro una campana; una ad una; ed è utile metterne in rilievo le interne asperità, proprio per via che son parole largamente condivise da settori non sospettabili, ma anche sospettabili.
Se si potesse chiedergli di riformulare alcuni suoi precari assunti di fondo, occorrerebbe, ad esempio, pretendere qualche ragguaglio in più sui fondamenti che gli permettono di parlare dello stato italiano come di uno stato: "fascio-borbonico, prodotto di un'occupazione savoiarda, uno stato essenzialmente borbonico-papalino, in cui il buon duce ....., uno stato borbonico-savoiardizzato, aggiustato da Mussolini, per cui uno stato fondamentalmente culturalmente fasciata, non nel manganello e nell'olio di ricino, cose pessime ma passate, ma culturalmente."
Una marmellata storica molto ad effetto, soprattutto se si ha anche la camicia sbottonata, e può fare effetto su molti, o molte, ma difficilmente su tutti. Per inciso, mancano all'appello i famosi "quarant'anni di malgoverno democristiano", il cattocomunismo, e il berlusconismo, per il completamento della scenetta. Da questo temo sia molto difficile raddrizzare qualche buona idea tecnica, la quale pretenderebbe di dipanarsi a partire da un quadro caricaturale, dal quale si evince solo, al contrario, che occorrerebbe affiatarsi un poco di più con la storia del nostro paese, mescolandisi cose immiscibili, opposte le un e alle altre logicamente e storicamente.
Se fossimo così conciati, sarebbe evidente che le alternative sono solo un diversivo, come afferma Boldrin.
Naturalmente Di Boldrin, viceversa, si può invidiare il successo, o gradirlo.
Avverto la vostra estrema difficoltà a delineare strategie politiche e a situare le dialettiche accademiche. Dalle seconde siete, ovviamente, assenti giustificati: non è il vostro business, io cerco di spiegarvi il contesto, ma non è poi così essenziale. Voi provate una coazione compulsiva a spiegare a me chi sia Boldrin e quali possano essere i suoi limiti analitici, io vi ringrazio molto, tanto ormai ho capito che o mi prendete per un deficiente o vi prendete per fuuuuuuuurbi, il che però non spiega come mai sia stato questo deficiente, e non tanti altri fuuuuurbi, a portare il dibattito sull'euro dove voleva portarlo, cioè dentro al PD. Sono invece lietissimo di non aver mai dato retta alle vostre pressanti richiesti di famoermovimentodarbassismo, perché con tanta lungimiranza politica saremmo nati morti. Meglio lasciar fare questo lavoro a chi sa farlo. Ti faccio solo un esempio. L'affermazione con la quale chiudi il tuo commento non è soggetta al principio del terzo escluso. Io, per esempio, del "successo" di Boldrin (Quale? Quello accademico?) me ne batto il belino. Lo rispetto, perché è il risultato di una notevole padronanza di alcuni aspetti della materia, ma non mi fa alcuna ombra. Sto bene dove sto e non voglio nulla di più (e nulla di meno) di quello che ho, dal che consegue peraltro che ho già vinto. Siccome io dico solo quello che penso, risulto generalmente credibile, ed è anche questo il motivo per il quale riesco a attivare dibattito e dialogo fra interlocutori politici tanto diversi: perché tutti sanno come la penso, e perché tutti sanno che non sto sgomitando, e che non voglio fare il loro lavoro.
EliminaTi sto aiutando a orientarti?
Certamente. E da gran tempo per fortuna.
EliminaSono anche ben conscio che un anonimo quale io son e fui, non può competere col suo curriculum oggettivo, e per me posso solo ringraziare il cielo che esso si imponga ogni giorno di più perché vedo che il mio massimo contributo è, per il momento, solo quello di poterlo condividere. E riesco forse anche a rappresentarmi qualche elemento ulteriore che può sfuggire in una cena, ma che davanti ad un pubblico potrebbe apparire come un cedimento del maschio alfa. Non mi fraintenda, io ho di lei una stima quasi smisurata, non le avrei mai imputato una simile invidia da bassi umori corporei, era invece proprio un porre queste manifestazioni umane di superficiale invidia o approvazione ad un livello più basso di quello del confronto delle idee che vengono presentate.
Sotto questo ultimo profilo, ho voluto rimarcare quale sia uno dei fondamenti della teoria della assenza di alternative: l'Italia è una merda, l'italiano ne è un pezzo.
Ma una cosa è certa, come mi rintoccano in testa le parole di Boldrin, così mi rintoccano anche le sue, apparenti, gentilezze. Di questo non deve dubitare.
Deve avere un poco di pazienza con me, non sono ancora in grado di produrre riflessioni economiche specifiche di una qualche utilità.
Il problema personale di Boldrin è che non è civilizzato (è favorevole alla UE, da quanto dice e soprattutto da come lo dice non mi sembra partecipe della civiltà europea).
EliminaIl problema politico dell'Italia è che un settore della classe dirigente (attuale, non futura) dovrà guidare una transizione motlto difficile. Il requisito minimo necessario sarà che questo settore di classe dirigente si legittimi orientandosi sull'interesse nazionale, e lo dica espressamente, quando questo criterio elementare dell'azione politica è stato screditato per decenni. Qui sì che the is no alternative.
@ Matteo
EliminaSecondo mè si stà dando un po troppo spazio al Prof. M. Boldrin.
Io il Prof. come uomo lo trovo simpatico, le sue teorie economice invece non mi interessano. Per qui non ho sequito la discussione di podio alla fine del convegno Googy3. Ma per un "Feierabenbier" con Boldrin non avrei niente di contrario. :-))
Comunque sembra che gli economisti liberali al estero siano un pò più avanti nel dibattito sul euro che i loro colleghi italiani.
Il succo è che anche se ovviamente non siamo in accordo coi Boldrin è con loro che dobbiamo iniziare un dibattito. Altrimenti restiamo, detto brutalmente a farci le segue a vicenda.
EliminaAnche se, ovviamente, è dura visto quanto alcuni di noi sono stati toccati dalla crisi. Prof, ci siamo un po' fascistizzati (non tu), io per primo, e purtroppo la tendenza a vedere "nemici" aimbarbarimento lnterlucoturi è difficile da evitare. Devo ripetermelo ogni giorno di ragionare e non incazzarmi, ce la si fa a volte bene, ma altre non poi troppo.
Credo sia il frutto di un imbarbarimento del confronto che ha contagiato anche molti di noi.
Che il dibattito sia entrato nel PD è senz'altro un fatto positivo e si spera che venga trattato in maniera palese, un modo che anche i "chiudigliocchievota" comincino a prendere coscienza del problema. Però questa considerazione mi ha fatto molto pensare: " Nella politica americana - o in certa misura anglosassone - non c'è niente di più costante della tendenza degli uomini pubblici a diventare prima i prigionieri r poi gli agenti della loro opposizione. Di conseguenza le iniziative più importanti non vengono mai prese da chi più le sosteneva all'inizio. Coloro che sono profondamente convinti di un'idea hanno troppa paura dei propri oppositori." John K. Galbraith - La moneta: da dove viene e dove va. Credo che questo concetto sia abbastanza chiaro a parecchi, ma non lo avevo mai trovato espresso con tanta chiarezza e immediatezza. Perciò ho molto timore che malgrado il dibattito nel PD poco si concluderà e il Matteo nazionale non si lascerà, ahinoi, fuorviare dalla sua condotta tuttodicente-nullafacente.
EliminaIl problema politico di un settore dell'attuale classe dirigente, quella che dovrà guidare una transizione molto difficile, consiste nel fatto che è stata protagonista, direttamente o indirettamente, degli ultimi dieci, se non venti, se non trent'anni di storia politica italiana, con tutto quello che comporta. C'è chi la ricorda per le tante omissioni e chi per i pochi atti. Poi c'è chi la ricorda per entrambi, ma tant'è.
EliminaOra, un taxi è un taxi, e fin qui...
Tautologie a parte, il punto è che essa è ricattabile e sa di esserlo. Non è un problema di ordine etico e nemmeno di ordine giudiziario (per quanto...): è che proprio da questa subalternità dipendono gli interessi che verranno privilegiati o meno durante la transizione (necessaria quanto auspicabile nel più breve tempo possibile). Se quelli generali della nazione, o quelli particolari di ristretti gruppi di potere (nazionali come sovranazionali) in conflitto con i primi. Avere un deciso ricambio del ceto politico, sebbene non garantisca totale impermeabilità né - forse - maggiori abilità, sarebbe di grande aiuto nel legittimare agli occhi dell'opinione pubblica chi dovrà affrontare quelle scelte: purtroppo i partiti o movimenti che possono permetterselo sono pochissimi, e il tempo scarseggia.
Le macchine del fango, "de destra" e "de sinistra", si attiveranno, su questo non c'è dubbio perché è la storia recente del nostro paese a dimostrarcelo. Si mischierà il vero e il verosimile al falso; non ci sarà il modo e il tempo per verificare granché. Tanto più che gli obiettivi da raggiungere saranno conseguiti nel breve e, tranne la solita minoranza informata, nel lungo periodo si ricorderà poco o nulla del merito, forse qualcosa di più dei protagonisti.
Come atti dovuti potrebbero partire gli avvisi di garanzia.
Se è vero che le conversioni saranno sempre più numerose e il controllo esercitato dai partiti sui media di stato è ancora stringente (difficilmente il grosso dei loro "mediatori dell'informazione" sarebbe in grado di sottrarsi all'agenda dettata, più per incapacità che altro), la restante parte, di proprietà degli stessi gruppi di potere meno legati a interessi strettamente nazionali (non a caso i più inossidabili difensori dell'euro), potrebbe spingere un popolo impoverito, manipolato da decenni di propaganda, e quindi disorientato, verso falsi obiettivi. Per l'ennesima volta.
PS_Io sono molto fiducioso.Il grande lavoro che stanno svolgendo Alberto Bagnai, asimmetrie, il blog e tutti coloro che hanno dedicato le loro energie a tirare fuori il nostro paese dal dramma in cui si trova (un progetto culturale prima di tutto), sarà di grande aiuto, su questo non c'è dubbio. Peraltro ammetto di ignorare molti aspetti tecnici, dettagli o variabili che potrebbero ridimensionare le suddette preoccupazioni.
Le persone che difendono l'attuale status quo o sono incompetenti o sono in mala fede. C'è una unica eccezione (che forse conferma la regola) ed è quella di Oscar Giannino che si trova a proprio agio sia nel primo che nel secondo gruppo di persone. Poi c'è Boldrin che certamente ricade nel secondo gruppo. Scusate lo sfogo ma è dal 2006 che nelle scuole cerco di diffondere una adeguata conoscenza dei fenomeni macroeconomici per essendo io un aziendalista.
EliminaT r o m b a v a
RispondiEliminaThe Rapid Outcome (of the) Monetary Break-up As Valid Alternative
Quest è buona quasi quanto la poesia del Mariani ahahahaha!!
EliminaScusi prof, ma lei non dorme mai? Ieri sera alle 23 questo post non c era e dopo aver rimuginato sul precedente tutta la notte insonne stamani alle 6 ho trovato quest altro. Utile per comprendere il precedente.
RispondiEliminaNon trascuri la salute che piu si va avanti più la faccenda temo, e spero, diventerà impegnativa.
@patri mon
Eliminasai che ci ho pensato anche io ?
Il prof. ha dei ritmi lavorativi davvero impressionanti. Complimenti.
Un saluto
“Abbiamo una grande disgrazia a' nostri tempi; anzi, io direi che abbiamo solo questa disgrazia: la tendenza a ritenere che tutto nasce dalla nostra vita. Dando all'uomo come fine e come principio la esistenza terrestre e materiale, si aggravano tutte le sue miserie con la negazione che sta come termine, e si aggiunge all'accasciamento della sciagura il peso insopportabile del nulla, per cui di quello che non è altro che il dolore, vale a dire la legge di Dio, se ne fa la disperazione, vale a dire l'inferno! (Impressione vivissima) Da tutto questo le profonde convulsioni sociali. (Sì! Sì!)
RispondiEliminaCerto io sono di coloro i quali vogliono, e nessuno in questo ambiente ne può dubitare, io sono di coloro i quali vogliono, non dico con sincerità, la parola è troppo fiacca, ma io voglio con un inesprimibile ardore e con tutti i mezzi possibili, migliorare in questa vita la sorte materiale di tutti coloro che soffrono; tuttavia il primo di questi miglioramenti è quello di dar loro la fiducia e la speranza. (Bravo a destra). Oh, quanto sono attenuati i nostri caduchi dolori, allorchè vien mescolata ad essi una speranza che non ha fine! (Benissimo! Benissimo!)”
Lotte sociali, V. Hugo
ProfessorecchennepenZa di Auriti? :D
RispondiEliminaSi scherza. Apppproposito di "il PD non aprirà mai il dibattito"...ha visto che nientepopodimenochè Romano Prodi ora dice che la storia delle riforme interne per risolvere la crisi era na sòla? Lui ha usato il termine tecnico "balle".
E l'ha detto in Italia ed in italiano! Qua ci vorrebbe la Massironi col suo "rabbrividiaamooo" con occhio sguercio e incontenibile entusiasmo. Per sottolineare quanto fosse inaspettabile.
Kissing eachother hands.
L'ultimo libro di Jamie Galbraith ha come motto una citazione di suo padre: Politics is not the art of the possible.I It consists in choosing between the disastrous and the unpalatable.
RispondiEliminabuongiorno professore.
RispondiEliminala questione signoraggio - a mio modestissimo parere - si inserisce in una tendenza che, avendo a che fare in questo ultimo periodo con degli studenti, mi pare abbastanza chiara e generale, seppure non assoluta.
mi spiego brevemente: quel che denoto è una sempre più diffusa tendenza ad andare verso il "facile", verso ciò che non ci comporta la minima fatica e rende nell'immediato una sostanziosa "soddisfazione"...
e allora: più facile capire il giochetto del signoraggio e sentirsi così dei conoscitori der gomplotto, o perdere mezz'oretta in più per capire il meccanismo delle partite correnti?
Le potrai fare divertenti esempi nel mio campo su quelli che "famo Strasberg e tutti semo De Niro"... ma sospendo per amor di Patria.
So' ragaaaazzi, ce vo' pazienza.
Secondo me hai c'entrato un punto fondamentale. Sono assolutamente d'accordo, e credo che questo atteggiamento l'abbiamo (io e la mia generazione, soprattutto) imparato a scuola
Elimina@Nicola Strada
EliminaEd è per questo che a scuola il personale un poco più annoso, generalmente con altra mentalità, è in conflitto con le richieste e talvolta le indicazioni di "facilitare" e "semplificare", quando ciò diventa "banalizzare" fino a "nullificare" procedimenti logici e cognizioni.
Di fatto è in conflitto tendenziale con le persone che spingono a questo e, sempre di fatto, si barcamena come può, ed è pure in conflitto con riforme-tagli di materie e/o di ore, modalità di certi tipi di prove, impostazione dei manuali che corrodono materie o aspetti della conoscenza - e loro modalità - fino a renderli quasi dei gusci vuoti.
Vero è pure che, nell'azione quotidiana, si è sempre esposti all'errore...
Ed è anche vero, ohimé, che non si riesce ad avviare una protesta formale cioè ufficiale su tali aspetti e per la verità neppure ci si prova.
Proprio per questi motivi troverei estremamente interessante che il Prof. Bagnai illustrasse, quando ne avesse il tempo e la voglia, le motivazioni per le quali non ritiene la riserva frazionaria un problema!
EliminaIl dibattito economico in Italia era nelle stesse identiche condizioni quattro-cinque anni fa. Poi...
EliminaP.S. c'entrato... Meriterei di essere esposto nella piazza al pubblico ludibrio
Grazie.
RispondiEliminaMi piace la metafora del convitato (o convitata) di pietra T.i.n.a. Comunque, Tina o non Tina, Sapir va giù pari : "Si l’Italie sortait de l’Euro…" al link seguente : http://russeurope.hypotheses.org/3036
RispondiEliminaPer una prospettiva più filosofica segnalo l'agile volume di Salvatore Veca "Non c'è alternativa" FALSO!, Idòla-Laterza 2014
Chissa' cosa direbbe la Sig.ra T.i.n.a. di questa curiosa iniziativa dei nostri vicini Svizzeri...
RispondiEliminaDopo l'introduzione degli interessi negativi, perche' rifiutare a priori il concetto di tassa negativa?
In teoria sarebbe anche questo un modo possibile per supplire alla cronica carenza di domanda nei Paesi piu' sviluppati.
http://motherboard.vice.com/en_uk/blog/what-would-you-do-with-2800-a-month-no-questions-asked?utm_source=mbtwitter
A proposito di alternative .....
RispondiEliminasembra che qualcuno si stia preparando alla alternativa.
Die Welt
Sono (molto) perplesso:
tra le righe mi sembra di capire che siano convinti che anche dopo l'uscita dell'Italia l'euro sopravviva.
Inoltre perché l’accanimento sul nome della nuova valuta italica?
Una cosa è certa ed evidente: da noi si è aperto dibattito ma di converso i teutoni (i sassoni … le varie tribù germaniche insomma) stanno pensando come sfruttare a loro favore l’evento.
(prof: per tre anni ho sempre letto e studiato con alrterni risultati …adesso 2 post in due giorni!)
ah, scusi l'addendum, ché è un po' che questo piccolo pensiero vaga nel vuoto della mia calotta cranica: ma... possiamo pensare che gli amici Bornsztein e Panizza, li conosciamo solo noi e i politici no? francamente, "Questo no credo"...
RispondiEliminaPS - un politico può non essere economista, ma un economista, in quanto cittadino, è un politico; ogni cittadino lo è: se mi metti una scheda in mano per scegliere... sono un politico e faccio politica. :-)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA proposito di sindrome Tina, segnalo questo recente articolo di Ronny Mazzocchi, “I tre errori dei no-euro”, che mi pare non sia stato ancora citato nel blog.
RispondiEliminahttp://www.leftwing.it/2014/11/13/i-tre-errori-dei-nuovi-no-euro/
L’autore è critico nei confronti di austerità e riforme strutturali, ma non sembra comprendere le responsabilità dell’euro nella crisi italiana.
In particolare trovo strana la teoria drastica per cui “…il benessere di un paese non dipende dalla competitività, ma dalla sua produttività”. Ma tu puoi essere “produttivo” fin che vuoi, ma se, a causa di un cambio sfavorevole, i tuoi concorrenti vendono lo stesso prodotto a un prezzo inferiore, i tuoi prodotti rimarranno invenduti e la tua impresa sarà costretta a chiudere!
Inoltre, non menziona per nulla uno degli argomenti principali dei no-euro, ovvero la possibilità (almeno teorica) di riprendere il controllo della Banca centrale, e quindi avere qualcuno che faccia da prestatore di ultima istanza allo Stato, stampi moneta quando serve ecc.
Cercherò di essere coccoloso e carino, come vuole Il Prof.
EliminaMazzocchi è "Accredited Assistant presso European Parliament" per Roberto Gualtieri.
L' articolo si situa esattamente nel solco della posizione oggi dominante nel PD. Lo esplicita alla fine quando dice:
Economicamente, la scelta di uscire dall’euro non migliorerà la situazione del nostro paese e non aprirà alcuno spazio a politiche di sinistra. Politicamente, significherebbe offrire il fianco alle operazioni nemmeno troppo nascoste di una parte delle classi dirigenti tedesche che stanno puntando alla creazione di un “euro dei forti”, ma non vogliono prendersi la responsabilità di distruggere l’Europa per la terza volta in un secolo. E sperano proprio nella prima mossa dei Piigs.
Lo trovo un articolo che mentre dice subito dopo contraddice quanto detto, e fin dal primo paragrafo, dove si afferma che l' architettura istituzionale (fosse solo quella) è incontestabilmente deficiente (ma quali sono le deficienze, da Mazzocchi non è dato saperlo), ma avesse esplicitato queste deficienze, forse avrebbe capito che qualcosa c' entrano sul prolingamento della crisi in UEM, visto che altri paesi non UEM sono uscita dalla crisi.
Passiamo ai tre punti dell' analisi delle cause che sarebbero indipendenti da quell' assetto:
A) lui afferma che i nuovi? antieuro (di chi parla?) baserebbero una delle critiche sul fatto che l' esplosione degli spread del biennio 2011-2012 fosse legata alla crisi della bilancia dei pagamenti causata dal non poter svalutare e quindi si chiede come mai se ciò fosse vero, tranne che per casi limitati, e nonostante la crisi delle bilancie dei pagamenti, mai ci fu nel periodo precedente l' esplosione degli spread?
Ma asimmetrie perchè si chiamerebbe così?
E poi, cosa fantastica, dice che la crisi degli spread è stata causata da decumulazione di ricchezza dei residenti in PIIGS che hanno abbandonato l' investimento in titoli dei rispettivi paesi; non insisto oltre perchè ammesso che ciò fosse vero, dice lui stesso che la causa è la politica di austerità che ha costretto a decumulare. Chiaramente le politiche di austerity non c' entrano nulla con l' assetto istituzionale; magari hanno anche prodotto qualche effetto positivo sugli spread, non è dato sapere, o sulla bilancia dei pagamenti.
B)No, mi fermo qui, non vale la pena di continuare l' analisi stasera, magari lo faccio domani.
C)Idem C.S.
Merkel e Thatcher docent. Un certo Carl (senza k) Schmidt (alla tedesca) sarebbe stato lievemente in disaccordo. Poi quello accusato di contiguità col nazismo era quest'ultimo...
RispondiEliminaSchmitt, non Schmidt. Scusa la pedanteria.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina1) La zona euro ha il destino segnato.Lo dice la letteratura scientifica economica e la Storia.La sua fine è ineluttabile.
RispondiElimina2) In assenza di dibattito è necessario fare in modo di aprirlo e allargarlo con qualsiasi strumento informativo a disposizione.
3) In assenza di informazione e in presenza di disinformazione è fondamentale che vi sia un'apertura del mainstram al dibattito.
4) Al dibattito partecipano tutti.Il trend è favorevole e la verità è destinata a venire a galla.
5) L'evoluzione dei parametri macroeconomici è e rimarrà negativa costringendo una parte dei politici a considerare che l'indifendibile non pagherà elettoralmente.
6) Er partito c'è già,è trasversale e la sua crescita sarà direttamente proporzionale all'involuzione/evoluzione della crisi.La disinformazione pagherà sempre meno e l'informazione sempre di più al netto delle resistenze trasversali e di interessi particolari.
7) A meno di strani sconvolgimenti o episodi accelleratori (scoppio di bolle,eruzione del Vesuvio ecc...) i cittadini italiani saranno costretti a vedere la luce reale in fondo al tunnel che non sarà quella pro euro.La base elettorale favorevole al ritorno delle sovranità monetaria e democratica si allargherà progressivamente rendendo appetibile ai partiti l'opzione (ormai obbligata) di implementare l' uscita dall'euro nel proprio programma.
8) Quando l'evidenza sarà maggioranza nel paese i più credibili saranno premiati dagli elettori il che obbligherà i partiti a convergere su un programma di uscita concordato e fattibile.(poi vedremo se l'Exit Strategy del Prof.,approfondita bene sul Tramonto dell'euro,sarà,come penso,molto vicina a quello che realmente accadrà).
L'opzione di rimanere nell'EUZ non la prendo in considerazione anche per scaramanzia.
La mia sequenza è superficiale,lo so,ma l'opzione di uscita sta diventando sempre più pregnante e questo era uno degli obiettivi politici da raggiungere.C'è ancora molto lavoro da fare ma la via è tracciata.In Francia lo hanno capito in parecchi.E infatti il programma del FN acquisisce sempre più consenso.Lo devono capire anche i politici italiani.La strada è tracciata ed è partita da quì.
A mio parere chi pensa che gli italiani siano fondamentalmente neoliberisti hanno e continuano a sbagliare tutto.
Ce la faremo.
Tutte le vie portano a Roma ma quelle del Signore sono infinite.
Il punto 2 si presta a interpretazioni filosofiche non volute.E' la sindrome di Nappi che attanaglia gli interlocutori sessisti del blog (sig sig!)
EliminaRibadisco:il dibattito è aperto nonostante la Nappi ( che di aperture se ne intende molto più che i Renzi e i rettiliani).
Chiedo un'assoluzione da parte del comitato pari opportunità.
A proposito del punto 1 che parla di zona euro, si potrebbe pensare a una zona eurogena...
EliminaAd altri la responsabilità di estendere / allungare il discorso ;-)
Scacciavillani ha capito quello che qui qualcuno si ostina a non voler capire?
RispondiEliminaOra con permesso torno a ragliare in santa pace, nella speranza di potermi cibare della stessa biada. :)
Sintesi: a destra Scacciavillani ha (sguaiatamente) rimproverato Boldrin perché ha incontrato me. A sinistra sono stato (affettuosamente) rimproverato da Brancaccio per aver incontrato Boldrin. Ciò rende evidente il perché questo "matrimonio", che non s'aveva da fare, fosse in realtà indispensabile. Punto.
EliminaScaccia chi? Il "C...ssEconomist" che si crede un' aquila?
Eliminaabout...lui
Arbè, che ciai na pistola?
EliminaChe dici? Voglio ammazzà Bordrin?
Noooooooooooo, me vojo sparà!
OT della serie effetto stupore...
RispondiElimina"Si delinea un quadro preoccupante per la salute dell'economia tedesca"
Eh già... ricorda qualcosa?
QED 20... (per i diversamente seguaci)
Bellissimo articolo, cristallino come sempre, è un vero piacere leggerla, ancora una volta, prof.
RispondiEliminaIo però intanto mi sto appassionando da matti anche al dibattito al Comitato politico nazionale di Rifondazione comunista, in preda alle convulsioni per la nascita di - o la fusione in - non so che nuovo soggetto de sinistra... Provo tutta l'emozione di uno scienziato chino sul microscopio, che osserva sbalordito il brulicare della vita in una goccia d'acqua...
Questa mattina la gentile barman mi ha proposto un cornetto alla Nutella, e io le sono scoppiato a ridere in faccia pensando alle pizze in faccia che il politico marroncino prenderà da Vladimiro all'incontro dei marxisti dell'Illinois.Ti dico solo che io nel libro lo asfaltavo a dovere, e l'editor mi ha detto: "ma che ne parli a fare, nessuno si ricorda più di lui". Ho riaperto il filone e ho sostituito Ferrero con Tsipras. Un servo sciocco della finanza vale l'altro, ma è importante che la gggente capiscano di chi stiamo parlando.
EliminaSpero che abbia rifiutato anche il cornetto alla Nutella, che noi raffinate dame di Pastrufazio lo riteniamo intollerabilmente cheap (noi, se proprio, solo brioche di farina integrale al miele o al massimo con pochissima confettura di more rigorosamente bio) ;-)
EliminaSe non c'è alternativa non c'è politica.
RispondiEliminaChe titolo. Una somma sintesi che si avvicina a "M' indebito d'immenso".
Che il prof "non voglia niente di più o di meno" non può essere però vero. Portare il dibattito nel pd è un oggettivo riscontro che gli va attribuito. Se vi resterà, dipende da Civati e company, sempre con la pistola carica della scissione dell'atomo.
Probabilmente a sentire i rumors sempre più insistenti, sarà un tema portato anche nel Pd Renziano, quello cioè esistente ed ultimo. Sarà portato soprattutto per inerzia, perchè ad un certo punto non si può ignorare il treno che ti sta per investire.
Su questo punto si insidiano però i problemi. Cioè che sia si, il partito grande e strutturato a cui Bagnai alludeva, a gestire l'uscita diventa probabile, che lo faccia con lo spirito di riscatto e di discontinuità rispetto il pensiero unico in economia è tutto da vedere. Addirittura la delicatezza del momento potrebbe essere anche un motivo in più per farsi coadiuvare da qualche buon tecnico alto e biondo...
Molto prosaicamente: il buon tecnico alto e biondo, ma anche moro e col naso aquilino, mica fingera' di ignorare la lex monetae vero?!
EliminaArticolo che ricolloca il dibattito nel suo luogo naturale, due anni avanti agli eventi: non parliamo di uscita - che ne parlino altri - ché non c'è alternativa...
RispondiEliminaIl prof è Sun Tzu redivivo, punto e basta.
RispondiElimina"L'arte suprema del generale non consiste nel vincere una battaglia ma nel piegare il nemico senza causare una guerra."
"Val più un carro di grano (o un boldrin) preso al nemico che dieci dei nostri"
Restano due punti fondamentali per il futuro e non vedo l'ora di vedere come saranno messi in pratica: "Non inseguire il nemico che finge la ritirata" e "Proposte di pace non accompagnate da giuramento formale indicano un tranello". Ci sarà da spassarsela.
Oggi sono passato in feltrinelli in stazione centrale a milano. Hanno ordinato 32 copie del libro.
RispondiEliminaMentre curiosavo in giro ho visto questo:
http://www.liberrima.it/universita-bocconi/benassy-quere-agnes/economia-finanza-imprenditoria/894749/euro-della-discordia-come-e-possibile-un-economia-della-moneta-unica-9788883502187.html
Mi scuso se se ne era gia' parlato. Ma e' uscito a novembre quindi e' fresco di stampa. La chicca e' questa:
"Completare l'assetto istituzionale dell'unione monetaria - come sostengono Giavazzi e Rho, che hanno curato l'edizione italiana arricchendola con un saggio introduttivo non è il problema più complicato. Il problema davvero difficile è un altro: come cancellare gli squilibri che in quindici anni si sono creati all'interno dell'unione monetaria."
E' appena uscito. Ovviamente i 17 euro non li ho scuciti...
Di irreversibile sembra esserci solo madame Morettilaqualunque ...meno pilu per tutti....a proposito di politica.
RispondiEliminaCerto che nemmeno la Boldrin..i - nomen omen? - non scherza: "Nel processo costruzione #Europa resistenze a cedere quote sovranita’. Ma traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo."
Eh vaii..signora Tina !
Dopo il "bar dello sport" © il PD per tramite della Ale Moretti ha scoperto una nuova fucina delle idee, avremo la "Parrucchieria ITALIA" dove verranno elaborate le nuove politiche economiche e sociali della premiata ditta Renzi & C., potrebbe essere una buona idea affidare le nostre sorti a chi conosce i c...i di tutti no?
EliminaEcco servita la base teorica della fondamentale discriminante italiana!
RispondiEliminaL' Italia si divide in conservatori (eurocontrari ed equilibristi sistemici tradizionali di tipo mediterraneo) ed innovatori ( eurofavorevoli cioè chi vuole imboccare la strada degli equilibristi con le altre grandi economie centro-nord europee)
Ichino vuole bene agli italiani, infatti guardate cosa succede in Germania, l' economia per eccellenza del nord Europa.
Stamattina mi sono svegliato con lo spirito del daje a ride.
RispondiEliminaBuongiorno Italia con l' euro potente,
Scacciavillani come presidente.
Con l' Espresso sempre sulla mano destra,
Bobo Saviano sopra la finestra.
Bunciorno Itaglia con i suoi artisti,
con troppa €uropa sopra i manifesti.
Con le ragliate dei piddini con amore,
il fateskifen è un nostro valore.
Buongiorno Eugenio buongiorno Madia
cce vaju n' culu a la democrazia. (continui pure chi vuole).
La sintesi di cui sopra, sembra né più né meno, che il teorema dei carabinieri. Così, lo chiamavano alle superiori.
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RispondiEliminabastasin sul sole oggi scrive che la cermania dovrebbe aumentare inflazione interna con aumento prz!! ma chi l'aveva già scritto?
RispondiEliminapoi pero continua dicendo che per ragioni antropomorfiche e sociali è impossibile che accada.
L'articolo linkato meriterebbe dieci minuti di applausi, che non posso fare solo perché sono in ufficio.
RispondiEliminaNon sono un economista e nemmeno un politico, esimio professore, ma di entrambe le materie ho imparato più da lei in qualche mese di letture di questo blog e del libro (in attesa del secondo) che in decenni di (dis)informazione dai giornalisti italiani.
Due domande, posso?
RispondiElimina1- Il modello di previsione dell'FMI è reso pubblico? Se sì, è diverso da quello usato nella previsione di uscita illustrata al convegno?
2- Ha senso in economia, confrontare scenari alternativi usando modelli di previsione differenti?
Del libro di Paggi sopracitato invito alla lettura di p. 10-11-12 riguardanti le posizioni del PCI nel '76.
RispondiEliminaQuesto commento è venuto spontaneamente alla lettura del post. È scaturito dalla considerazione che praticamente ogni crisi epocale ha portato qualche sviluppo positivo al nostro paese. La grande guerra la riorganizzazione territoriale, la seconda guerra la Costituzione, quella in atto di tutte brame par carca in sua magrezza È stato soppesato e ibernato dalla considerazione che questo passa il convento e potrebbe essere peggio.
RispondiEliminaPoi leggo :
"Quella sera tua madre poté respirare, ma lei era a villa S. Pietro, con un’infermiera che voleva essere chiamata dottoressa (non sia mai!) e che non le sapeva regolare l’ossitocina, e tu all’isola Tiberina, con delle infermiere che non ti davano abbastanza latte perché altrimenti, secondo loro, lo avresti rigurgitato. Ogni professione ha i suoi neoclassici, che generalmente sono dei tecnici ignoranti. "
Rianimato e spedito. A parte queste righe introduttive potrò essere breve (a buon intenditor).
I marxisti dell'Illinois non rispondono a richieste sul concetto di sinistra che raramente e si rimpiange il silenzio (non rispondono nemmeno a richiesta di interpretazione marxista della crisi, ma ciò risulta meno grave grazie a Vladimiro Giacche eppoi è scritto chiaramente nel Libro III).
Ultimamente un amico della Costituzione (individuo di indubbio valore) si è cimentato in una definizione estemporanea di sinistra attribuendole significato discreto. Secondo costui un partito di sinistra affronta il conflitto sociale tutelando, in vari gradi, la parte più debole : il lavoro.
La situazione sul campo mostra il Partito di Destra nei panni di partito di sinistra (secondo amici e avversari).
Grande è la confusione sotto il cielo.
Posto questo interessante articolo sulla prossima uscita dell'italia dall'euro...Non ho capito che vuol dire che l'italia ha una forte correlazione (.67) con il valore dell'euro?
RispondiEliminahttp://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14256
A parte il fatto che questa è una zona demanchizzata, come sai qui siamo in relazione sia con Henkel, che con Giacché, quindi sappiamo come e quanto AfD sia una spina nel fianco per la Merkel, e sappiamo anche che Schaeuble era lì mentre la Germania Est veniva macellata, dal che deduciamo che l'idea che egli fosse "contrario" all'entrata dell'Italia sarà sicuramente coerente con qualche dichiarazione giornalistica... Dai, su...
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