Nel bunker di a/simmetrie lavoriamo a pieno regime per organizzare il prossimo seminario sulle asimmetrie europee, che si svolgerà a fine aprile, con prolusioni di Lars Feld e Philippe Weil. Per voi, solo il meglio. Nel frattempo vi segnalo un intervento sul nostro ultimo convegno apparso su Noise from Amerika. Personalmente trovo il tono molto costruttivo, per cui suggerisco di disattivare la modalità "tifo da stadio". Stavo già lavorando sulle osservazioni di Boldrin e Lippi, alcune delle quali condivise da economisti di orientamento del tutto opposto, come Brancaccio, incorporandole nel modello. Ci metterò un po' a rispondere, sia perché, come sapete, il libro è finito solo mercoledì scorso (e poi ho dormito tre giorni), sia perché al risveglio mi son trovato un backlog di un mese di email da parte di INFER, che quest'anno non ha fatto un grande affare a riconfermarmi nel board (visto che sono scomparso dal loro radar: ma ora mi farò perdonare).
In ogni caso, siccome il modello e gli scenari sono citati nel lbro, che esce il 27, a quella data ci dovrà essere qualcosa di pubblicato sul sito, e naturalmente porteremo avanti il discorso rispondendo alle osservazioni dei nostri graditi discussants (incluso Andrea Boltho).
Keep calm and carini e coccolosi...
P.s.: dimenticavo! Dopo il convegno c'è anche stata da gestire la cosa del paper che era troppo lungo per i referee e troppo corto per l'editor. Questa cosa del "lungo" e "corto" rinvia al concetto di "sindrome da spogliatoio", così definita da Federico Nero (facendomi troncare dalle risate). Un'osservazione estemporanea, ma non priva di relazioni col periodo che stiamo vivendo e con le peculiarità della dialettica in atto. Sono in ritardo, vi lascio, scusate se qualche commento rimane in coda...
Se in fondo il problema di Bagnai sono i seguaci, così almeno si dice su Twitter, allora vorrà dire che Bagnai(che può bastare a sé stesso) non è più l' economista di provincia...
RispondiEliminaBuon lavoro.
Sto scrivendo a Brada per chiedergli di entrare nel comitato scientifico del prossimo workshop. Ho scritto a Feld per ringraziarlo. Vanna contatta gli alberghi per le convenzioni. Federico carica il video di Giacché. Si lavora...
EliminaLa carovana sta smettendo di avanzare e comincia a volare… allacciate le cinture!
EliminaLa risposta di Noise, articolata ed onesta, ha il pregio di mettere il pellegrino italiano davanti ad un bivio imponendogli la scelta definitiva del percorso finale, almeno dal punto di vista ideale. Durante il dibattito tra Bagnai e Boldrin mi era sembrato chiaro quale percorso scegliere; rifletterò meglio!
RispondiEliminaPersonalmente ho apprezzato molto la franchezza della risposta da parte di noise, molto meno una certa abbondanza di terminologia gergale o comunque non ben chiarita che ne pregiudica, secondo me, la piena comprensione per i non addetti ai lavori (tipo io)
EliminaOvviamente la riflessione va condotta in parallelo con l' anticipata risposta articolata di Bagnai; però è facile per Boldrin rispondere in maniera articolata dopo l' evento di Montesilvano. Lì in diretta, come dicevo, ho visto la prevalenza di Bagnai, netta!
EliminaMi diverte stare in una classe come questa; il Prof. è un vero leader.
Solo una osservazione: né Lippi né Boldrin sono specializzati in modellistica macroeconomica, che è quel campo di ricerca del quale negano la validità, affermando che però le banche centrali se ne servono. Ci sarà ampio modo di darvi conto del merito delle loro critiche che sollevano punti interessanti.
EliminaTroppo magnanimo; non è che magari altri non lo sono?
EliminaPerò la verità verrà fuori limpida e la magnanimità è una qualità dei grandi e di chi non ha nulla da nascondere.
costruttivo, ma localmente perfido. A partire dall'avvio sui modelli e dall'esempio degli uccellini (il gatto sono loro).
RispondiEliminaNon l'ho ancora letto, ma Boldrin è (anche) un polemista, come me. Per quale motivo non dovrebbe essere perfido?
EliminaParlavo poco fa con un collega tedesco, suggerendogli di acquistare Anschluss di Giacché (esiste l'edizione teutonica). Il collega ha sgranato gli occhi e ha detto che Anschluss é un termine orribile in Germania perché era usato da Hitler...appunto.
RispondiEliminama non è che ad aprile avremo già la Newlira? a sentire Sapir e Libero il 2015 dovrebbe riservare sorprese...non è che ci sta nascondendo qualcosa Prof? :D
RispondiEliminaIl Regno dei Cieli è come un padrone che torna a casa nel cuore della notte e trova i suoi servi addormentati. Siate pronti, poiché non conoscete il giorno né l'ora in cui il padrone tornerà a casa
Eliminadi sicuro sappiamo che il Regno dei Cieli arriverà dopo un weekend lungo...
EliminaC'è gente che lo aspetta da migliaia di anni. Letteralmente :)
EliminaMichele Boldrin @micheleboldrin · 17 nov
RispondiEliminaInformare predicatori di svalutazioni-cum-spesa che Abenomics ha fallito. A problemi reali soluzioni reali, non chiacchiere truffaldine.
Perchè il governo giapponese ha ritenuto necessario aumentare l' IVA? Avendo una CA sostanzialmente in pareggio o in surplus (non ho verificato), perchè rischiare una battuta di arresto del PIL, presumo al fine di ridurre il deficit e debito pubbl., ottenendo l' effetto opposto? Possibile solo un errore di sottovalutazione? Inoltre, se il problema riconosciuto è una stagnazione salariale trentennale, perchè un imposta regressiva? Ho letto questo articolo di Sapir nel quale ritiene sia una politica con una sua logica, ma lo scopo dell' articolo era un altro, quindi penso che volutamente non sia entrato nel dettaglio di queste considerazioni. Comunque, valutare come fallimentare una piattaforma articolata di politica economica, a fronte di una recessione causata presumibilmente da un aumento di imposta affatto leggera e regressiva, sembra un tantino ideologico, considerando che nel 2013 il Giappone è cresciuto di un 1,9%. Mi piacerebbe avere maggiori informazioni, a scopo didattico: analizzare la situazione, porsi degli obiettivi ed impostare una politica economica coerente avendo presenti tutte le variabili in gioco e le loro relazioni mi affascina. Spero che riaffascini anche i nostri politici ed economisti.
Qui c' è un articolo di THE ECOMIST, che dice alcune cose interessanti sulla questione.
EliminaI consumi in Giappone sono circa 2300 MLD di $ a prezzi costanti, e sono praticamente fermi dal 2010 (+1% annuo dati OECD), mentre in USA per esempio, nel periodo sono saliti di oltre il doppio, io credo aumentando la tassazione sui consumi di circa il 60% (dal 5% all' 8%), potrebbe aver comportatoe anche qualche problema psicologico, di breve termine, su chi è abituato a una tassazione sul valore aggiunto in termini anche di GDP che è la più bassa in area OECD. Questi giapponesi forse sono troppo seri e virtuosi e non aumentano i prezzi e spendono poco, e poi il prezzo del petrolio è calato, come dicono lì sull' articolo.
Ma ritengo che sarà cosa cui porranno rimedio presto, almeno lo spero, cosa che noi, in deflazione non possiamo fare, come dimostra il buon Draghi da oltre 2 anni; certo che l' argomento è davvero interessante, e lo avevo sollevato già a settembre, perchè potrebbe ridare fiato o peggio dare strumenti imbarazzanti per dire che avere una moneta sovrana e poter svalutare, non protegge da crisi recessive e anche a chi indicava, con certezza, negli alti valori di debito pubblico le cause della recessione in quei paesi che ne soffrono.
Replica di Lippi e Blodrin, punto c) della sezione "Le osservazioni critiche di Francesco": ci ho capito poco, specie in merito alla flatness della curva di Phillips. Qualcuno sa spiegarmela?
RispondiEliminaA me le contro osservazioni dell'articolo sono sembrate aria fritta già vista, i soliti richiami alle "riforme" mai fatte, e quindi nel momento in cui bisogna spiegare il declino italiano, le motivazioni addotte diventano fumose e generiche (appunto la mancanza delle cosiddette "riforme"). Con annessi soliti discorsi sul fatto che il declino è cominciato prima dell'adozione dell'euro, ecc. ecc. Armamentario già visto, mi sembra.
RispondiEliminaNon vedo grandi aperture, se si considera che l'ipotesi dell'uscita dall'euro è chiaramente derubricata nell'articolo ad una "toppa che esaurirebbe i suoi effetti nel giro di pochi anni lasciandoci peggio di prima". Direi che è abbastanza chiaro, no?
L'apertura mi sembra più apparente che reale, per una questione che definirei di "galanteria dialettica" più che per reale rispetto delle posizioni del Prof. Bagnai e conseguentemente non vedo una reale volontà di confrontarsi sull'ipotesi uscita dall'euro, ma piuttosto un rafforzamento nella propria convinzione di andare avanti sulla strada attuale. Almeno questo è ciò che io leggo in filigrana. Ma forse sono troppo pessimista.
Devo dire che non mi è particolarmente piaciuto che fossero loro ad attribuire le risposte al Prof. Non mi sembra molto corretto, ma comunque spero che il Prof. avrà voglia di controreplicare, proprio nell'ottica di far sì che il dibattito rimanga costruttivo, e, soprattutto, si allarghi...
Oh, che meraviglia, la famiglia si allarga!
EliminaDopo ortotteri, donaldiani, qualcosisti, gestoeclatantisti, sopranisti, piazzaleloretisti, norimberghisti, sono arrivati i tuttoesubitisti! Se ne sentiva la mancanza. D'altra parte, se la maggior parte di voi, te compreso, non avesse la memoria di una Drosophila Melanogaster, non saremmo nella merda nella quale siamo.
Però c'è Internet.
Fatevi un giro, se non vi ricordate cos'era il dibattito tre anni fa.
Eh? Come? Non c'era!?
Appunto...
Leggete Guerra e Pace, per Dio, e se proprio non volete aiutarmi (non ve lo chiedo) almeno non intralciate (e questo non è un consiglio). Abbiamo vinto, e quando si vince, se non si è tedeschi, si usa il cervello, quella cosa che il Signore vi ha fornito per separare le orecchie.
Ovviamente ci sarà una replica costruttiva e nel merito. Con calma.
Abbiamovintista!
Elimina(io, di mio, invece, sarei un paxromanista o un delendacartaginista, ma probabilmente diventerei un passaredallapartedeltortista)
Ah, dimenticavo: da parte degli articolisti citare la "ripresa" di Spagna e Grecia per sostenere che "loro hanno fatto i compiti a casa e noi no, e che se li avessimo fatti cresceremmo anche noi"... Beh, mi sembrano argomenti non molto diversi da quelli proposti da altri personaggi che su questo stesso blog vengono apertamente sbertucciati, trovandomi peraltro concorde in tal biasimo.
RispondiEliminaNiente, non ci arrivi, non ci puoi proprio arrivare. Mi dispiace, sei simpatico, ma inutile. Te lo dico con affetto e solidarietà. Voi non riuscite in nessun modo a capire il lavoro che stiamo facendo qui, non riuscite ad apprezzarlo, non riuscite ad afferrarne i contorni, non riuscite a individuarne il significato, non riuscite a vederne la direzione, non riuscite a non intralciarlo. Non ce la fate. Ripeto: siete la migliore dimostrazione, nella vostra assoluta, totale e irredimibile cecità politica, del perché abbiamo l'euro...
EliminaCapisco bene il senso della sua risposta Prof. non creda. Non è assolutamente mia intenzione essere "tuttoesubitista" o distruttivo, e sono consapevole dei passi avanti fatti dal dibattito nel corso degli ultimi anni, quello che volevo sostenere è che gli autori di quell'articolo non mi sembrano per nulla portatori di una reale apertura nei confronti delle ipotesi di uscita dall'euro e di radicale cambiamento delle politiche attuali. Come dicevo, la loro apertura mi pare più che altro dialettica e di "cortesia", ma ben poco costruttiva ed aperta ad un confronto reale, vista la lontananza che ho percepito tra le argomentazioni sul "declino" accennate nell'articolo e quelle di A/Simmetrie. Temo che confrontarsi con loro (viste le argomentazioni poco originali cui facevo riferimento) possa trasformarsi in una perdita di tempo. Tutto qui.
EliminaSu un aspetto peraltro riconosco una certa validità alle loro argomentazioni, che concordano con quelle di questo blog: per quanto si cerchi di fare un passo alla volta, nel cercare di superare le politiche "euriste", si arriverà ad un evento singolo che segnerà un profondo cambiamento e quindi uno shock (l'eventuale uscita dalla moneta unica, o forse la fine della moneta unica) la situazione sarà tesa e non facile, e quindi converrà selezionare gli interlocutori realmente produttivi.
Spero di non risultare nuovamente troppo critico, ma spero di essermi fatto capire. Volendo riassumere in uno slogan: confronto con chicchessia sì, ma se ne vale la pena. Non avendo poi io grandi strumenti per cogliere il valore delle obiezioni di questi Signori, aspetto con impazienza la risposta del Prof.
Caro Christian, mi sembra dunque di capire che per te l'essere passati da una situazione nella quale parlare di questo tema veniva automaticamente derubricato a sciiikimiki nonostante la letteratura scientifica internazionale, a una situazione in cui anche l'organo dell'ortodossia pura e dure dice che se ne può parlare e che le unioni monetarie non sono irreversibili, non sia un progresso, giusto?
EliminaBè, è la tua opinione. La mia è diversa. Come diverse sono le mie opinioni rispetto a quelle di Boldrin. Argomenterò con calma le mie posizioni. Oggi ho un po' di lavoro da fare.
Ciao Cristian,
Eliminaa molti di noi, probabilmente, non sono piaciute alcune interpretazioni o cmq non si sono trovati d'accordo con le analisi, ma il post di nFA è davvero un grande successo perchè stanno prendendo sempre più seriamente le teroie che seguiamo da tempo.
Non le possono più ignorare o paragonare a Donald, sono costretti a fare un post "tecnico", a parlarne, a dibattere sulla sostanza.
E' ovvio che non possiamo aspettarci che da un giorno all'altro dicano: è come dite voi.
Perchè il prof. ci ha chiesto di comportarci in maniera dignitosa anche al dibattito? Perchè è fondamentale crescere per portare avanti il dibattito, è necessario dimostrare che non siamo ultras da stadio.
Credo che a livello politico, il tifo da stadio, sia la cosa più sbagliata da fare. Con questi presupposti ci hanno portato in questo casino, facendoci ragionare, chi più e chi meno, come degli ultras.
Oggi su TW, Boldrin ha fatto apprezzamenti sul prof, a suo modo, facendogli notare che la parte peggiore siamo noi seguaci.
Dobbiamo stare attenti, io per primo, ad evitare comportamenti fraintendibili perchè non possiamo permettere che il dibattito venga rovinato e buttato in caciara.
Chiunque abbia ascoltato il dibattito sa che l'uscita dall'euro non sarà una passeggiata, che Bagnai non la fa facile, che una volta fuori ci sarà da lavorare duramente per portare il paese fuori dal guano.
Lasciamo lavorare il prof, ci vuole pazienza ma, come abbiamo visto, i risultati stanno arrivando.
Quello che possiamo fare è seguire il dibattito in maniera educata e senza isterismi da fan.
Spero di aver compreso il lavoro che asimmetrie sta portando avanti.
Buona serata a tutti.
Non conosco a sufficienza le dinamiche del gruppo per poter commentare gli eventuali comportamenti da "fan". Non ne ero al corrente e non immaginavo nemmeno ci potessero essere reazioni simili, che concordo essere completamente inutili e anzi controproducenti.
EliminaMettiamola così: nell'articolo succitato ho notato una apertura di circostanza, come già dicevo, che tradisce secondo me un arroccamento sostanziale ulteriore, il che è probabilmente un sintomo del fatto che queste persone cominciano a percepire l'avvento di un'onda nuova, e temono di esserne travolti.
Peraltro non ho elementi sufficienti per giudicare se l'atteggiamento di queste stesse persone fosse così negativo fino a poco tempo fa da far considerare un successo le "aperture" del loro articolo, quindi mi fido senz'altro del vostro giudizio, e spero proprio che abbiate ragione!
Ca… orsù, la discussione sta assumendo toni spiacevoli…
RispondiEliminavediamo se riesco ad alzare, non dico il tono, ma almeno lo… spirito… e a stemperare la tenZione:
http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/cultura_spettacoli/2014/11/18/ARUaZjbC-calendario_pirelli_backstage.shtml
Carinerie e coccolosità a tutti.
Vado da solo a presentarmi al Komitatopariopportunità...
Ma tu, almeno tu, ti ricordi cos'era il dibattito anche solo due anni fa? Quando Panunzi dovette intervenire su nFA per spiegare lui, da direttore di dipartimento della Bocconi, che io non ero esattamente Donald? E il problema non sono IO, perché chi sono io lo so io e basta a me. Il problema è la dignità del dibattito, cioè di VOI, che io ho affermato e difeso e che vi impedirò a qualsiasi costo, anche a costo di chiudere il blog, di vilipendere con atteggiamenti piazzaleloretisti facendo voi il gioco di avversari che sono ormai sconfitti dalla logica della storia. Questo sul piano politico. Sul piano economico darò risposte sia tecniche che divulgative. Non c'è alcun problema.
EliminaGrazie per la risposta, anzitutto.
EliminaSe lo ricordo? Ricordo che si era a livello di carriole e cavallette mentre oggi, se si va a leggere l'intervento su Noise from Amerika, non c'è più traccia né delle prime, né delle seconde. E questo - per un laico (nel senso di contrario di chierico…) e profano - è già motivo di maraviglia…
Per il resto, rimango seduto in platea a guardarmi lo spettacolo.
E magari cerco di convincere chi mi capita a tiro in discussioni tête-à-tête, ma niente più ché i discorZi sono fuori dalla mia portata.
Comunque l'incipit (Ma tu, almeno tu…) mi ha ricordato
un altro scambio di battute…
E con questo abbiamo dato un bello spunto a quelli che "i seguaci di Bagnai"… cosa non si farebbe per aiutare i poveri di spirito...
Ovviamente s'è magnato il link attivo...
EliminaCredo che il prof. stia cercando di far notare che siccome hanno accettato il dibattito (indipendentemente dalla loro risposta), significa che ci accettano come pari.
EliminaSignifica che accettano di aprire un dibattito in termini scientifici con "noi", e che sono disposti a trovare una sintesi, ovvero a considerare seriamente ciò che qua è stato scritto negli ultimi anni.
Emarginarli o proseguire come se loro non esistessero, data la loro rilevanza scientifica (che è cosa che non dipende da "noi", è indipendente da quanto noi riteniamo valide le "loro teorie"), significa portare il messaggio lanciato qui, fuori dall'alveo del dibattito scientifico.
"Cercare di valutare con precisione le opzioni sul tavolo, incluso il possibile abbandono dell'euro, o la rinegoziazione del debito pubblico, è un esercizio utile. Sarebbe sbagliato considerare l'attuale situazione come una camicia di forza dalla quale non si può uscire: come i matrimoni, le unioni monetarie nascono con l'idea di durare per sempre ma a volte finiscono anzitempo, ed è utile che esista questa opzione "
RispondiEliminaObiettivo raggiunto, direi, anche se m'infastidisce il "Bagnai la fa facile".
Mi pare che il messaggio di questo blog sia stato tutt'altro in tutti questi anni e nessuno di noi (ne sono certo) spera in fiumi di latte e miele una volta usciti, anzi,la maggior parte ha capito che il vero problema è come gestire le deflagrazione nel miglior modo possibile e limitare i danni
Ma questo lo hanno capito pure loro!
p.s.
La chiusura del post è orribile e Boldrin ricalca un monologo di George Carlin sostituendo l'elettorato americano con quello italiano. Copione!
Sarà la globalizzazione
Meno male che qualcuno ha capito. A me ne basta anche uno solo. Grazie.
EliminaScusate se intervengo ancora. Ho letto anch'io quel passaggio, e ne colgo di certo il significato, peccato che in tutto il resto dell'articolo le argomentazioni di chi propone di uscire dall'euro vengano trattate non solo come "di dubbio esito" ma considerate come abbastanza chiaramente "nefaste". Penso che anche questo ci sia nell'articolo, no? E' questa distonia dell'articolo che mi fa pensare che le loro aperture siano formali e assolutamente non sentite. Questo non significa affatto mettere in discussione i passi avanti fatti nel tempo dal dibattito, ci mancherebbe! E' un commento ad UN solo articolo.
EliminaCredo che uno degli obiettivi del gruppo di lavoro sia anche quello di evitare di perdere tempo con certe persone, no? Il Prof. avrà coscienza molto più di tutti noi che non tutti i sostenitori dello status quo lo sono in buona fede, con quelli si può discutere e magari possono convincersi, ma chi è in cattiva fede non lo si convincerà mai... Non voglio con questo dire che questi Signori siano in cattiva fede! Ma francamente li vedo molto molto lontani, al di là delle aperture di cortesia.
E d'altronde il bello del blog è anche la disponibilità di opinioni varie su un certo argomento. Quelle giudicate più interessanti si faranno strada, le altre finiranno naturalmente nel dimenticatoio, probabilmente la mia farà quella fine e pace.
Nessuna intenzione di alzare nessun tono, per carità.
E niente, proprio non ce la faccio. L'obiettivo del gruppo di lavoro è esattamente quello di "perdere tempo" con queste persone. Chiaro? I simpatici esercizi di masturbazione mutuale di Cip e Ciop su twitter ("quanto sei fico, quanto sei bravo...", "anche tu sei fico, anche tu sei bravo..." "no, noi siamo fichi perché noi l'avevamo detto prima"...), a titolo di esempio, non sono qualcosa che porti particolarmente avanti il dibattito. Ma è possibile mai che non te ne rendi conto? Scusa, fammi capire, la tua idea di dibattito qual è? Farsi le seghe a vicenda con persone che la pensano come te? O accettare le osservazioni di persone che non la pensano come te? Tu vuoi venire a farmi la lezioncina di economia, a spiegare a me quale può essere o non essere il valore delle osservazioni dei miei colleghi? Ma fantastico! Visto che la pensi come me, spero di averti nella mia prossima commissione di concorso. Ma qualcosa mi dice che non ci sarai. Uno dei tanti motivi per i quali non ci sarai, è che a mio avviso tu hai un'idea di dibattito un po' troppo unilaterale, e molto, ma molto, ma molto perdente dal punto di vista politico. La prove del nove è che il goofy3 ha fatto lanciare lancinanti ragli proprio a tutto il pattume politicamente perdente che opera nella sentina del web 2.0. La reazione degli esponenti politici è stata molto diversa e di generale apprezzamento. Mi segui?
EliminaSi, il dialogo è utile solo tra diversi. Tra assolutamente simili basterebbe il silenzio. In questo senso va colta anche l'apertura più formale e persino ipocrita (ricorda lo straordinario libricino di Jon Elster sul valore dell'ipocrisia in Argomentare e negoziare?). Certo il dialogo deve fare passi avanti, delimitare aree di consenso (su fatti, valori o meccanismi) e anche di dissenso (ad esempio, sugli interessi). Credo che su questi ultimi ci sia una voragine. Ma, appunto, sarebbe di grande utilità illuminarla.
EliminaGrazie, non ci avevo pensato, e così soprappensiero ho scritto un libro di più di 400 pagine che può essere usato come fiaccola...
EliminaSì ho capito perfettamente, grazie. Ho probabilmente frainteso situazioni nelle quali persone che scrivevano cose abbastanza risibili sulla situazione italiana e sull'euro sono state palesemente ignorate dal blog e io stesso ho scritto qui per avere precisazioni sui dati rispetto ad alcuni articoli proposti (in particolare i calcoli sulla caduta dei salari reali in Germania), per contestarli ad un individuo che non voleva sentire ragioni. E la risposta (giustissima) del Prof., fu che se avevo voglia di perdere tempo con certa gente non dovevo far perdere tempo al gruppo di lavoro... Quindi so bene cosa significa scontrarsi con chi le ragioni non le vuol sentire. Il problema è che con molti di questi si finisce per scontrarsi semplicemente con un muro nella migliore delle ipotesi, contro la cattiva fede nelle peggiori.
EliminaDetto questo: è VERISSIMO che serva a poco confrontarsi con chi la pensa allo stesso modo.
NO non mi permetto di valutare in toto la validità degli argomenti economici queste persone, lo faccio coi miei modesti mezzi, forse sbagliando, e peraltro citando conoscenze in larga parte acquisite grazie al Prof., e non certo mie. Peraltro è giusto riconoscere che se sono colleghi, e quindi economisti, si suppone che la loro apertura mentale possa far sperare di convincerli, contrariamente a certi muli da web...
HO VISTO LE REAZIONI POSITIVE del mondo politico al convegno, e ne sono molto felice.
Concludo dicendo che mettendomi io a discutere (coi modesti argomenti economici in mio possesso) perfino coi fessi (non tutti) che commentano su Repubblica cercando di farli ragionare su altre basi, credo di poter dire che faccio la mia parte nel rivolgermi a chi la pensa diversamente da me...
Per Christian:
Elimina"chi è in cattiva fede non lo si convincerà mai".
Credo, invece, che convincere chi è in cattiva fede sarà semplicissimo: avverrà automaticamente quando gli verrà fatto capire che convincersi è diventato più conveniente.
Dubito che possa risultare più conveniente per chi ha campato sulle spalle degli altri "privatizzando tutti i profitti" dover accettare di dividere nuovamente le fortune... Purtroppo credo si debba accettare anche il fatto che certi strati sociali li si avrà sempre contro. Se parli dell'"uomo della strada" hai perfettamente ragione, ma quello di solito non è mai in cattiva fede. Il caso più difficile è quando è convinto per motivi di Fede, con la "F" maiuscola, religiosa. Lì è dura...
EliminaNo, non parlo dell'uomo della strada, parlo di quei giornalisti, opinionisti, politici e accademici che sostengono l'euro non perché guadagnino qualcosa dall'euro in quanto tale (anzi...) ma perché guadagnano qualcosa (in termini di carriera, di visibilità, di posizionamento politico...) dal fatto di sostenerlo. Ecco, con questi, discutere, più che inutile è superfluo.
Elimina@Christian
EliminaSe posso sintetizzare il discorso sfiorando la banalità: prima di discutere con la compagnia del gas di quanto sia giusta o sbagliata la tariffa che ti applicano, prima ti devi procurare il numero di telefono e poi aspettare che finisca la fastidiosa musichetta della segreteria.
Ecco, quella musichetta è andata avanti per circa tre anni. Snervante no?
Poi, una volta che si decidono ad alzare la cornetta, ti aspetteresti un'immediato consenso alla riduzione delle tariffe?
“... ho scritto un libro di più di 400 pagine che può essere usato come fiaccola...”
EliminaQuesta non è male.
Comunque bisogna dire che a est sono più pragmatici rispetto a noi. Il rublo si è svalutato sensibilmente quest'anno rispetto al dollaro anche a causa del calo del prezzo del petrolio, però l'atteggiamento del governo russo è improntato ad un solido pragmatismo che non lascia spazio a isterie o a rovinose manovre di salvataggio in stile Ciampi, ma attende semplicemente che il mercato dei prezzi porti alla stabilizzazione del rublo. «La stabilizzazione comunque ci sarà e salvo eventuali ulteriori diminuzioni del prezzo del petrolio, che per diversi motivi è improbabile, siamo probabilmente già quasi a quel punto».
Anche perché «la svalutazione del rublo, per ora, fa gioco al governo russo che - ricevendo pagamenti per l'export energetico in dollari - non ha dovuto ancora effettuare significative riduzioni degli impegni di spesa (in valuta locale), nonostante il calo del prezzo del greggio».
Poi c'è da dire che Russia e Cina stanno procedendo sulla strada della de-dollarizzazione a spron battuto aumentando il volume degli scambi commerciali nelle rispettive valute nazionali e stanno aumentando le riserve auree per far fronte ad eventuali nuovi shock mentre in parallelo si liberano dei titoli di stato Usa. Con gli acquisti di quest'anno la Russia è il quinto maggiore detentore di oro al mondo dopo Usa, Germania, Italia e Francia.
Insomma, il mondo è sempre in movimento e cambiamenti a volte inattesi sono sempre dietro l'angolo. Ma in eurolandia si continua a pensare che le colonne dell'€ non possano essere oltrepassate.
Però però... quoto Luca, tanti, quando lo riterranno più utile ai loro interessi, cambieranno idea! Ma va bene, gli opportunisti esistono ed esisteranno sempre.
EliminaL'impprtante è che se ne esca il prima possibile, soprattutto prima che sia troppo tardi.
Così ad occhio (ma lo leggerò con maggiore attenzione), al netto di cattiverie gratuite, pierinismi e anche di ormai indispensabili riconoscimenti di legittimità del tema (certo, professore, grande merito l'aver rotto l'"ordine del discorso") e di una serie di notazioni tecniche qua e là anche meritevoli di attenzione, il punto è che per loro bisogna rendersi compatibili con una dinamica del mondo che non è criticabile. E' il corpo che deve adattarsi al vestito confezionato e non il vestito che va fatto per il corpo.
RispondiEliminaSu questo piano ci sarà sempre disaccordo.
Questa osservazione non esce dal perimetro dell'ovvio, però. Questo blog invece lo ha atto, restituendo agli italiani un po' di democrazia. Mi sembra che la tua idea di democrazia sia molto condivisa: c'è democrazia quando tutti la pensano come te. Ora, tu secondo me pensi particolarmente bene, ma questo è totalmente un altro discorso. Sono stato oscuro?
EliminaUn pochino, grazie. Mi spiacerebbe avere quella idea di democrazia (ovviamente non posso escluderlo, gli occhi degli altri vedono spesso meglio). Concordo che questo blog ha svolto e svolge una grandissima funzione pubblica, e il riferimento alla rottura dell'ordine del discorso (che ovviamente sarebbe Foucault) voleva alluderci. Poi, certo, caro professore non volevo affatto dire cosa originale. Magari rifletto e cerco di essere più specifico (ma, in fondo, il loro post non è che dia tanto materiale per esserlo). Pace?
EliminaScusa: non è piuttosto ovvio affermare che un economista neoclassico la pensa come un economista neoclassico? Lo scopo del gioco qual è? Trapiantargli il cervello?
EliminaPer comprendere la portata dell’articolo di ‘noise-from-Amerika’ (AB viene esplicitamente riconosciuto come valido interlocutore scientifico e PERSONA credibile!) occorre anche sforzarsi di comprendere la soluzione proposta da Boldrin (e per estensione da Lippi).
RispondiEliminaL’augurio ‘in bocca al lupo’ di Boldrin a Pescara fu per me rivelatore.
A beneficio degli altri ‘seguaci’ (come me), mi sforzo quindi di riassumere (con le parole di Lippi) il punto di vista alternativo di ‘noise-from-Amerika’ sul tema di cosa si puo’ concretamente fare per il recupero di competitivita’ Italiano e per rilanciare la crescita (ovviamente oltre alla urgente riforma dell’apparato statale).
“Abbassare il prezzo del proprio lavoro (ovvero aumentare le ore di lavoro necessarie ad acquistare una BMW) e' una scelta guidata dalla disperazione, e non promette niente di buono per il futuro. Ma se proprio si desidera dare una boccata d'ossigeno al paziente moribondo sarebbe piu' semplice concentrarsi su una svalutazione fiscale piuttosto che invocare l'uscita dall'euro.”
“Una valutazione complessiva dei pro e contro della svalutazione (l'aumento dell'export, il rincaro degli import, la risposta dei paesi esteri a una svalutazione) è un lavoro complesso. Ma se proprio si ritiene che una svalutazione sia necessaria alla nostra economia cé' una buona notizia: si può ancora fare………….. esistono misure fiscali che generano effetti reali analoghi a quelli di una svalutazione (su export, import, consumi e benessere).”
“Si possono manipolare le aliquote fiscali, mantenendo invariato il gettito fiscale, in modo da replicare gli effetti di una svalutazione del cambio: una riduzione generalizzata della imposizione sulle imprese (l'eliminazione dell'IRAP per esempio, o la riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro) riduce i loro costi rendendo i prodotti meno cari (e quindi più competitivi); si deve pero' compensare la riduzione del gettito fiscale con un aumento delle imposte indirette (l'IVA per esempio), che non grava sull'export……. Questa politica replica le conseguenze reali di una svalutazione….: aiuta l'export, riducendo i prezzi dei beni commerciati, a scapito dei consumi italiani soggetti a più IVA.”
“Certo da un punto di vista politico la svalutazione fiscale è poco attraente: chi la decide è costretto a riconoscere che vuole tassare tutti i cittadini (aumentare l'IVA) per sostenere l'export. Una svalutazione del cambio produce gli stessi effetti, ma un politico ha gioco facile a imputarla al maltempo o agli speculatori finanziari. Il punto da tenere a mente è che se quello che interessa sono gli effetti della svalutazione (non come la si ottiene), sembrano essere disponibili politiche fiscali che producono effetti molto simili.”
Non sono nella posizione di confutare nel merito questo punto di vista, ma quello che in IMHO mi sembra non venga colto da parte di chi la vedecosi' e’ che dietro il progetto di uscita dalla moneta unica non c’e’ solo la speranza di rilanciare l’economia Italiana, ma anche il desiderio di rivedere l’odierno assetto distributivo della ricchezza prodotta e di riguadagnare la DEMOCRAZIA!
Perfettamente d'accordo sul tuo ultimo punto, ed è proprio per questo che credo ci sarà da lottare aspramente con chi vuole mantenere certi privilegi a scapito degli altri. Difficilmente la riconquista di spazi di democrazia potrà avvenire con un semplice dibattito in cui alla fine chi ha torto lo ammetterà... Purtroppo verranno frapposti ostacoli di ogni genere, e verranno usate tute le armi possibili, legali o illegali. Non so se capisci cosa intendo dire...
EliminaSe non fossimo consapevoli di questo saremmo molto ingenui e destinati inevitabilmente alla sconfitta.
Nel merito della svalutazione fiscale, grazie a quello che ho imparato qui, posso dire che diminuisce si il prezzo dei beni prodotti in Italia all' estero, ma non rende tanto più conveniente produrre in Italia quello che oggi importiamo (almeno non in modo così significativo come attraverso un riallineamento del cambio nominale). La piattaforma di politica economica che propone Bagnai, oltre a rilanciare l' export, renderebbe possibile la sostituzione della domanda di prodotti esteri con la domanda di prodotti italiani, con quello che ne conseguirebbe in termini occupazionali. Inoltre, evitando imposte regressive sui consumi, contribuirebbe maggiormente a generare quelle risorse necessarie a riqualificare spesa pubblica ed efficienza amministrativa. Così almeno l' ho capita io.
EliminaNon ho ancora letto l' articolo in oggetto, lo farò.
Sto assistendo ad una operazione Politica di rara lucidità.
Sì, concordo con Erik, la possibilità di gestire il cambio in modo flessibile e il tipo di azione fiscale proposta da Luca non mi sembrano esattamente coincidenti dal punto di vista delle conseguenze, e anch'io vedo l'aumento dell'IVA come piuttosto depressivo rispetto all'economia interna.
EliminaCiao Christian, mi scuserai la precisazione,
Eliminama la svalutazione fiscale non è una proposta dell' acuto Luca (è un virgolettato), ma la proposta di alcuni bocconiani (Tabellini in testa se la memoria non mi tradisce) amici di Renzi ed, evidentemente, condivisa da Boldrin e colleghi.
Non ti devi scusare della precisazione, anzi te ne ringrazio, perchè così mi fai capire meglio come mai non sono d'accordo... E capisco anche che le posizioni rispetto a questi signori sono chiaramente diverse, e questo è un bene per il dibattito
Eliminala cosa migliore del cq valido articolo , è il lucidissimo commento di Gallus a mio parere
RispondiEliminaL’Arte della Guerra consiste nell’essere sempre al corrente della
RispondiEliminasituazione del nemico, in modo da poter decidere a ragion veduta sul combattimento.
Perciò, all’inizio sii timido come una fanciulla, e ti si apriranno le porte.
Poi agisci rapido come la lepre, e nessuno ti terrà dietro.
Le porte si stanno pian pianino aprendo, ma presto bisognerà scattare.
Se è difficile tenere il passo già da adesso, presto lo sarà molto di più.
Prof. è vero: adesso è aperto il dibattito.
RispondiEliminaE' questa E' la vittoria.
Ad essere sincero non so se sia possibile quantificare quanto ciò sia dovuto all'immane LAVORO da Lei svolto e quanto all'inarrestabile movimento della Storia. Dico questo non per essere crocifisso in sala mensa (comunque grazie in anticipo) ma anche per dimostrare(le) che qui non ci sono adepti o seguaci.
Posso solo aggiungere GRAZIE, almeno questo, adesso , è dovuto.
"Si noti che, anche se purtroppo non lo dice mai in pubblico, pure AB concorda su questo punto: l'Italia non uscirà mai dal suo declino di lungo periodo senza una rivoluzione istituzionale ed economica senza precedenti nella sua storia."
RispondiEliminae
"Perché, ed è qui il dramma, né AB, né chi lo segue, né, soprattutto, chi cavalca politicamente questa fantasia, ha alcuna intenzione di dire chiaramente agli italiani che, svalutazione o no, senza drammatici, dolorosi e lunghi cambiamenti strutturali da questa situazione non se ne esce."
Sono due passaggi ingenerosi, penso che nessuno qui "dentro" si aspetti una passeggiata e anzi ci sarà da farsi un mazzo tanto; ma chi non si prepara anche all'(inevitabile?) fine della UEM si comporta come colui che va a spasso su un ghiacciaio in bermuda e ciabatte invece che con i ramponi e ben vestito.
Da quadrupede economico, dovrei almeno essere dotato di buon fiuto. Se così è, mi par di capire che i vento è un po' cambiato. Se il mio fiuto è pessimo, verrò sbranato dal leone. Me ne farò una raggggione.
RispondiEliminaIl fatto stesso che si citi il Giappone, e non la solita Argentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiina, dovrebbe essere un buon indice del fatto che la polvere, non può più essere più nascosta sotto il tappeto.
Ora, da diversamente europeo, mi accingerò a leggere il link allo studio di Lippi, a proposito delle unioni monetarie. Suppongo se ne siano accorti in parecchi dl suddetto.
Se poi questo piccolo cambiamento è troppo poco, troppo tardi, allora c'è sempre la via della Marsica. Oppure la jihad contro lo sporco Occidente.
Stavo scrivendo un lungo post, ricco di esempi su come sia incomprensibile che non si riesca a leggere lo schema generale (tra cui un surreale e divertentissimo eventuale confronto tra me e Obama a cui io, seguendo lo schema "fuuuurbo", dovrei sdegnosamente sottrarmi distruggendo così l'immagine del POTUS.... O no?!)
RispondiEliminaPoi mi sono ricordato della prima legge della termodidattica....
:-)
"Ci son cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate".
Parce sepultis!
Quello che non capisco perchè si pensa sempre che la cosidetta svallllllutazione felice sia un "problema" tipico italiano.
RispondiEliminaGiorni fà in un blog tedesco ho avuto un accesa discussione con un neoliberale tedesco che affermava che la svalutazione è un atteggiamento tipico dei paesi romani(latini) è communisti per NON risolvere i loro problemi strutturali, poi gli ho mostrato questo Chart qua dopo di chè non ha detto piu niente.
Poi sono andato un pò a guardare l'andamento DEM/$ è DEM/£ cioè di due paesi che possono essere di tutto, tranne communisti :-)))
ed erano praticamente uguali a DEM/SEK. cioè marco/corona svedese.
Praticamente il marco dal 1970 in poi si è rivalutato contro tutte le valute, tranne nei confronti dei cosidetti paesi satellite (Olanda, Austria, Svizzera) è il Giappone.
Marco tedesco / corona svedese. (1953-1998)
Eliminahttp://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/09/DEM_to_SEK.svg
Scusi se non c' entra un catso. Ma se se lo fosse perso, le segnalo il ritorno del (vero) pensiero marxista (analisi della funzione storica dell' "esercito industriale di riserva") in prima serata tv. Mi sono quasi commosso (giuro):
RispondiElimina"I migranti sono sfruttati sul lavoro dal capitale per rivedere i diritti a ribasso"
Pare si tratti di una giovine compagna romana de borgata. La compagna G:
http://www.la7.it/dimartedi/video/giorgia-meloni-limmigrazione-incontrollata-incide-sulla-vita-degli-ultimi-18-11-2014-141268
La soluzione è dentro di noi... Ed è GIUSTA!!! E visto che l'istinto contadino insito nel DNA della mia famiglia non m'ha mai ingannato, io insisto su questa strada, sempre ricordando che...
RispondiEliminaMi sono visto tutti i video di Asimmetrie, a parte i dovuti complimenti per TUTTO, sono reduce dal confronto col Boldrin e l'ho trovato molto costruttivo; mi piace l'idea di trovare una sintesi, quello che accomuna tutti è l'amore per questo paese, credo che Boldrin (a naso, non lo conosco) sia un duro dal cuore tenero e gli stia a cuore questo paese. Continui così Prof. grazie per tutto quello che ha fatto e continua a fare
RispondiEliminaSì,però ora non esageriamo nelle "santificazioni"....da un estremo all'altro....avrà pure a cuore questo Paese,ma la sua ricetta è esattamente il contrario degli interessi del Paese.Poi si discuta pure civilmente senza tifo da stadio,si trovi spunti di riflessione da certe osservazioni...
Eliminaè proprio questo il punto sec me: l'umanità viene da secoli di approccio analitico "maschile", è giusto ritrovare una sintesi anche e soprattutto con chi la pensa diversamente da noi
EliminaQuanto ci è costato,quanto ci costa e ci costerà questo euro-matrimonio?
RispondiEliminaSe scioglierlo non sarà una passeggiata,restarci sarà sicuramente un percorso di guerra....salvo non stramazzare prima
Ci siamo:
RispondiElimina“Tutto quello che aveva detto Denisov era sensato e intelligente. Quello che diceva il generale di servizio era ancora più sensato e ancora più intelligente, ma era evidente che Kutuzov disprezzava sia le cognizioni, sia l'intelligenza e conosceva qualcosa d'altro, che doveva risolvere la situazione, qualcosa d'altro, indipendente dall'intelligenza e dalle cognizioni.”
E poi...
però ci vuole forza a non replicare al duo Boldrin-Lippi..
RispondiEliminaRipeto, servono e serviranno (o servirebbero) le competenze di tutti nel caso di uscita dal mostro.
serve un consenso largo per riprendersi la BdI e ripartire con una politica industriale seria fatta di investimenti massicci.
E dopo aver avuto questo consenso serviranno persone che aiutano ad indirizzare i progetti nei settori strategici, con valide idee.
ed è ovvio.
allo stato attuale, siamo all'anno uno (oh, quello vero, non del trio zero STI) e dico che è stato un grande successo arrivarci (visto che è/siamo partito/i dall'anno meno cento) e...
sì, è dura far comprendere che in democrazia si è forti se è forte l'anello debole..
Una cosa che sto imparando e mi è apparso ovvio vedendo 5' di Lippi (per esempio) è che esistono persone che credono nell' "assoluto" (non quello religioso, sia chiaro).
Non ammettono la diversità, il fatto che i popoli possono autodeterminarsi, che per ogni comunità servono regole diverse perché le esigenze sono diverse.
Il grafico sulla produttività di PMI e grandi imprese è evidente nella loro natura sottesa.. devi essere grande, punto e basta.
non si ammette il fatto che un sistema produttivo basato sulle PMI cresce lo stesso perché cresce con le sue dinamiche, perché può basarsi sula qualità, la snellezza decisionale che una grande impresa non ha.
invece no!
tutto uguale e che vinca il più forte.
ogni tanto però mi chiedo una cosa: queste persone hanno in mente cosa si possa avere un sistema mondiale sostenibile (non parlo di ecologia)?
dati gli squilibri odierni, come si possono ripianare?
hanno in mente situazioni di successo con economie peggate?
speriamo, lottiamo e andiamo avanti.
Grazie Prof
A Ferrara avrebbero esclamato -"Shameless !!!!" - dopo la lettura del lungo post.
RispondiEliminaE anche la serie televisiva è ambientata a Chicago.
Famo prima a scoprire la GTU, disse Stephen Hawking in uno slancio di ottimismo.
La cosa più strana del post è la parte:"La probabile contro-risposta di AB".Varrebbe a dire che pensano loro per lei.
Ma è anche un elemento di soddisfazione,credo.Cercano forse di sostituirsi a Lei come icona di un qualcosa che a loro sfugge?
In quella logica e nei commenti l'impressione che ho non è lineare(ho dei limiti ma mi fido dell'istinto).Lo sappiamo da assai che non sarà "una gita domenicale".
Seguace non ha una valenza negativa in assoluto;anzi! E non capisco perchè si debba usare questo termine in modo così riduttivo.
Tutti gli scienziati hanno avuto i loro seguaci.E Boldrin avrà i suoi.
Un modello economico non è statico ma ha una sua dinamica che coinvolge anche la politica.
Non lo rileggo il post nella parte delle conclusioni ma mi pare che questa sia una delle lacune che mi fanno apparire tutto il post più settario di tanti altri che ho letto su altri siti.
Ho letto il post di NFA e devo ammettere che il tono dell'articolo è molto distensivo e giustamente critico, almeno dal loro punto di vista. Credo siano molto peggio i commenti di alcuni dei loro lettori, soprattutto qualche diversamente KeynesBlogghista, che fa critiche ad personam.
RispondiEliminaLe forzature più evidenti mi sembrano due, la prima è la critica al modello macroeconomico che hai usato (d'altronde sei un prof attempato :) ), che viene definito troppo superficialmente come "superato", e la seconda è la difficoltà palese nell'accettare il fatto che i moltiplicatori sono superiori ad 1. Infatti ritengono esagerato il valore pari a 2 da te utilizzato nel modello, e definiscono ccontroverso il valore dei moltiplicatori fiscali per la maggior parte degli studi, omettendo di ricorda che il FMI stesso ha ammesso e dimostrato che i moltiplicatori sono molto superiori ad 1, e se non sbaglio anche Sapir per l'Italia calcola un moltiplicatore pari a 1,7.
Per il resto ti faccio ancora i complimenti per il Goofy3, che ha avuto il merito di innalzare il dibattito sotto tutti i punti di vista, economico, politico e mediatico.
Ho letto il post di Boldrin e Lippi e sinceramente io ci vedo una presa di posizione alla Zingales
RispondiElimina“Io raccomando questa politica economica, pero se non si fa “FORSE” l'uscita dall'euro non sarebbe la fine del mondo”. Ovviamente, è un grande passo nel dibattito. Questo incontro-dibattito mi ricorda Rocky contro Apollo in Rocky I, quando Rocky (Bagnai) siccome non era stato buttato giù al primo round da Apollo, aveva moralmente vinto il match. La butto sul comico per un momento non se la prenda a male.
Lippi e Boldrin dicono "Cercare di valutare con precisione le opzioni sul tavolo, incluso il possibile abbandono dell'euro, o la rinegoziazione del debito pubblico, è un esercizio utile. Sarebbe sbagliato considerare l'attuale situazione come una camicia di forza dalla quale non si può uscire.......Le risposte che oggi possiamo dare sono parecchio incerte, è bene riconoscerlo". Ma attenzione, quello che vale per l'opzione AB (uscire dall'euro) può facilmente essere rigirato verso l'opzione MB (restare nell'euro): sapere quanto costa l'uscita dall'euro è equivalente a dire quanto conviene restare nell'euro? Infatti MB dice che la convenienza è stata una-tantum 500-800 miliardi, mettiamo pure che sia vero. Pero poi quali sono i benefici di una permanenza italiana nel UEM data la profonda recessione in cui siamo? MB non lo dice chiaramente pero sembra di capire che il vantaggio è il vincolo esterno che costringerà gli italiani a fare le famose riforme: "svalutazione o no, senza drammatici, dolorosi e lunghi cambiamenti strutturali da questa situazione non se ne esce". Avendolo sentito in altri contesti e letto altri suoi interventi, mi sembra di capire che MB suggerisce un processo di aggiustamento stile Cile con Pinochet, che poi è lo stesso che stanno facendo in Grecia.
Un suo "fedele seguace"
Mi aggiungo, forse impropriamente, al dibattito cercando di dirla nella maniera più semplice possibile.
RispondiEliminaBoldrin poteva andare a Pescara anche per fare un'ora di insulti triviali senza dire altro: il punto è che è ANDATO e tanto basta per capire tutto. Se i temi posti dal Prof. Bagnai non avessero avuto peso, dal punto di vista che qualcuno attribuisce a Boldrin, questo'ultimo non ci sarebbe neanche andato.
Chiaro?
Dovremmo capire che per un professore che fino a ieri ha negato il dibattito, il solo fatto di ascoltarlo, sia pur contrastandolo e spendendosi per farlo, ne attribuisce già il giusto peso che ha: figuratevi se questo professore è da ranking mondiale!
Ecco perché i professori Bagnai, Borghi, Rinaldi ed altri illustri intellettuali italiani (che hanno esaminato gli aspetti giuridici della vicenda) hanno incontrovertibilmente vinto. E i vari interlocutori, forse, seguiranno, a tempo debito.
Certe dinamiche chi non appartiene al mondo accademico, io per primo, non può capirle subito né facilmente per questo dovrebbero evitare di commentare.
Noise from an American Expat
RispondiEliminaYes, Mr. Boldrin and company are correct. The time has come to restructure the Italians. Too many of you still have old fashioned ways of enjoying life. I for one, would like Naples to work like Duesseldorf. The problem is according to our science... (and if our science was able to land a coffee pot on a meteor, surely we know what's wrong with Italy!!!) the problem is you...
Oh Wait... this just in from Other Noise from America
http://www.foxnews.com/politics/2014/11/13/report-state-budgets-fudge-numbers-projected-debt-worse-than-reported/
Report: State budgets fudge numbers to hide massive debt
Aside from the nearly $18 trillion national debt, many state governments are looking at future budgets that are trillions of dollars in the red. And they've hidden the numbers by dramatically under-reporting that debt, according to a new report by the think tank State Budget Solutions.
The group looked at what are known as "unfunded liabilities" bla bla bla
Wait a minute Mr. Boldrin. I still agree with you that Italy requires hippotherapy and that there's still too much money - tra i cuscini per esempio, but, but...
With all the trillions and trillions of loans, wouldn't it be easier to restructure the finance system than to mess with the Italians?
The Greeks? Poor bastards. The only solution that comes to mind is to help them join a market union with the Turks. There's not a doubt in my mind that even their worst enemies would treat them better than the way their supposed best friends did.
Ho dato un'occhiata a NfA. Grandissima soddisfazione per me, che conosco molto, ma molto bene uno degli animatori del blog. E sono dovuti venire nella ridente città adriatica, presso un associato (i più non possono capire), si sono dovuti preparare e poi hanno perfino dovuto fare un resoconto del fine settimana abruzzese sul loro blog non proprio gentile, discutendo di fatto un qualcosa che sanno benissimo anche loro ormai ineludibile. Presto scopriranno che si può anche discutere il valore di quel moltiplicatore. Step by step, o meglio, auf italienisch, dare tempo al tempo. Grandioso per il padrone di casa.
RispondiEliminaSe Scacciavillani ha reagito in modo scomposto ma lucido cosi come riporto qui sotto dobbiamo solo fare i complimenti a Bagnai! Con Boldrin che risponde mellifluo a Scacciavillani: "Agli occhi dell'italiano medio AB la dignita' di professore ce l'ha perche' gliel'ha data il Min della PI.". Acciderbolina che passo avanti! (Non sono un universitario, ma l'ordinario che va dall'associato non è proprio un comportamento " ordinario"!). E pure la riposta di Lippi a Scacciavillani sembra tra le righe una gentile asfaltata!
EliminaPer farsi due risate, e giore dentro, il commento scomposto ma lucido di Scacciavillani:
"Discutere con qualcuno implica riconoscerne la dignita'. Discutere con lo Scemo del Villaggio ottiene il solo risultato di conferire rispettabilita' alla scemenza. Non getta discredito sullo Scemo, ma su chi si perita con dotti argomenti di confutarne le tesi.
Quindi in generale è un'operazione mediaticamente disastrosa, soprattutto se dovesse estrinsecarsi in dibbbattttiti (di fronte ad una clacque di dementi e disgustosi politicanti) gestiti da un volgarissimo servo che ha fatto del succhiare la pompetta del padrone la sua cifra intellettuale e carrieristica.
Se Carl Sagan avesse discusso con il Mago Otelma a chi avrebbe fatto male? Solo a sé stesso. E altrettanto dicasi per il chirurgo che discute con il santone della foresta amazzonica e per il biologo che discute con Vanna Marchi. Ancora peggio per l'economista che si illude di discutere di critica di Lucas ai modelli macroeconometrici, con uno squiternato a capo di una setta di schizofrenici disadattati, scorie tossiche della legge Basaglia.
Insomma spero che per il futuro si lascino gli asini a ragliare nelle loro stalle senza condividerne la biada, il fieno e senza imbrattarsi con i loro escrementi. Il fallimento della richiesta di referendum sul fiscal compact, nonostante l'appoggio incondizionato delle truppe cammellate della Camusso e di Landini, dimostra che non rappresentano nessuno, se non le proprie turbe psichiatriche."
Da haben Sie mitProf. Lars Feld ein wirklich dicker Fisch an Land gezogen.
RispondiEliminaWünsche gutes gelingen am Kongress von a/simmetrie im April.
Genau. INFER è un network di una certa efficacia. Certo non siamo il CEPR... Naturalmente ci saranno quelli che si lamenteranno del fatto che invitiamo uno dei massimi economisti tedeschi e consigliere della Merkel. Perché non dovremmo ascoltarlo?
EliminaE' in più il direttore del Walter Eucken Institut.
EliminaI spaghetti libbbberisti rosiceranno. :-)))))))))
Comunque io personalmente preferisco Heiner Flassbeck. Is Mercantilism Doomed to Fail
Aber das tut nix zur Sache.
Grazie come sempre per insegnarmi chi sono i miei colleghi. Io in cambio provo a spiegarvi che la scelta della qualità paga, ma posso smettere quando voglio. Flassbeck avrei dovuto conoscerlo ad Atene il 13 dicembre, ma l'incontro è stato rinviato a gennaio. Spero non sia della stessa pasta di quell'economista "de sinistra" tedesco che non voleva venire a un convegno organizzato da me perché ero stato a un convegno organizzato da Efd. Ma credo che Flassbeck sia un po' più politico e un po' meno settario.
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