Scusandomi ancora col dr. Bastasin per la rudezza con la quale ho risposto al suo invito, datomi in diretta radiofonica, a non dire "qualsiasi cosa" (avrei probabilmente dovuto usare un tono diverso), torno a ribadire quello che ho detto in trasmissione e nel post precedente, ovvero che, anche usando la metrica proposta dal dr Bastasin (vale a dire i dollari nominali a PPP), non è vero che "anche nel caso più critico il processo di avvicinamento dei redditi
dei greci a quelli, diciamo, per usare una figura non legittima ma
evocativa, al reddito dei tedeschi è avvenuto tutt'ora, in mezzo alla
crisi" (per usare le parole del dr Bastasin).
Voglio sottolineare che la breve ma spero proficua polemica verteva sul concetto di convergenza dei redditi, non di crescita dei redditi, cioè sul fatto se i greci si stessero avvicinando o meno ai tedeschi in termini di reddito pro capite.
Apro e chiudo una breve parentesi per ricordare che nella letteratura scientifica la convergenza dei redditi viene misurata con riferimento a variabili reali (qui trovate una rassegna esaustiva), per il semplice motivo che il processo di catch-up (cioè il fenomeno di "recupero" da parte delle economie meno avanzate che secondo l'economia neoclassica determina la convergenza stessa), è determinato dalla struttura della funzione di produzione, e questa ovviamente è specificata in termini reali, cioè di volume del prodotto (il fenomeno del catch-up è spiegato qui).
Ciò posto, nessuno contesta le percentuali di crescita del prodotto nominale greco che il dr. Bastasin fornisce nella sua controreplica. Eventualmente un teorico della crescita potrebbe contestare l'uso di variabili nominali, ma non voglio entrare in questo (come avete fatto voi) per non essere pignolo.
Il problema è un altro: è che quale che sia la metrica usata (valuta nazionale in termini reali, valuta nazionale in termini nominali, dollari nominali, dollari nominali a PPP - manca l'unica giusta: valuta nazionale in termini reali a PPP!), ripeto: quale che sia la metrica usata è evidente che:
1) con l'inizio della crisi il reddito pro capite dei greci comincia ad allontanarsi sia dalla media dell'Eurozona che dal livello tedesco;
2) a seguito di questa divergenza la Grecia si trova più lontana di prima dalla Germania, e questo soprattutto se si usa la metrica proposta dal dr Bastasin, cioè i dollari nominali a PPP.
Insomma: le percentuali di crescita (corrette) che il dr Bastasin cita non sono sufficientemente grandi da assicurare quella convergenza fra Grecia e Germania della quale il dr Bastasin parla. Tutto qui.
Vi propongo (per brevità, poi se interessa vi do tutti i dettagli) due grafici e una tabella.
Il primo grafico rapporta i redditi pro capite greci e tedeschi espressi in quattro comuni unità di misura (quelle indicate sopra):
ed è evidente come dall'inizio della crisi la Grecia cominci a divergere rapidamente dalla Germania, raggiungendo (nel caso dell'unità di misura proposta dal dr Bastasin, ovvero i dollari nominali a PPP) un minimo storico inferiore di 10 punti percentuali al precedente minimo raggiunto a inizio anni '90.
Il secondo grafico rapporta (nella metrica appena ricordata) i redditi greci e tedeschi alla media dell'Eurozona:
ed è chiaro che la divergenza fra Grecia e Germania vista nel primo grafico deriva dal fatto che con la crisi non solo i greci stanno relativamente peggio, ma i tedeschi (che fino al 2004 avevano visto un peggioramento della loro posizione relativa) stanno relativamente meglio.
La tabella che segue riporta i numeri usati per costruire il secondo grafico:
e la fonte dei dati è la stessa che cita il dr. Bastasin, ovvero il Fondo Monetario Internazionale, ma non il Data mapper, bensì il WEO (che trovo più comodo da consultare ma riporta gli stessi dati).
Temo quindi che i dati, in qualsiasi possibile versione (depurati o meno dall'inflazione, in dollari o in euro, aggiustati o meno per le differenze nel costo della vita fra paesi), ci dicano sempre la stessa cosa, quella che i giornali ci dicono e che per motivi che non capisco il dr. Bastasin vuole negare: dall'inizio della crisi la situazione dei greci (come del resto la nostra) è drammaticamente peggiorata in termini relativi (di questo stava parlando il dr. Bastasin), e la crisi ha invertito il processo di convergenza che comunque l'entrata nell'euro non aveva più di tanto favorito (a parte la fase iniziale, e qui ovviamente ci sarebbe da entrare in infiniti dettagli).
Il tema della convergenza macroeconomica mi è caro, ho avuto anche la ventura di insegnarlo in seminari organizzati dall'UNECA, mi è molto spiaciuto sentirmi dire che stavo dicendo "qualsiasi cosa" in diretta, soprattutto a fronte di evidenze empiriche come queste. Mi è anche spiaciuto aver risposto a tono. Solo che lì c'è gente che sta veramente male, e qualcuno purtroppo è anche mio amico.
Fiat pax.
Sono francamente stupito, e allibito, da questa polemica. Mi sembra il tipico caso di contrasto tra formalismo astratto e analisi concreta. L'analisi del dr. Bastasin, immagino apprezzata dal prof. Mario Monti, potrebbe essere aggiunta come settima tesi ai Paradoxa Stoicorum di Cicerone. Siccome ho abbandonato definitivamente quella poca fiducia che avevo nell'unione monetaria proprio a causa della sorte riservata alla Grecia, vorrei porre qualche domanda al dr. Bastasin al di fuori di grafici e convergenze. Perché laGrecia è potuta entrare nell'unione senza averne i requisiti (tutti sapevano che i conti erano truccati)? Perché, come obiettava Carlo Pelanda (commentatore di centrodestra, non un bolscevico), si è preferito rendere la situazione greca un cancro, quando si poteva intervenire immdiatamente evitando il propagarsi del contagio? Perché, dr. Bastasin non si vede in tv una immagine una della Grecia e poco se ne parla sui giornali? Perché non date spazio alla situazione inaccettabile di quasi denutrizione in molte parti della Grecia? Perché non parlate del fenomeno Alba Dorata, un simpatico movimento neonazista che appronta mense per i poveri che devono dimostrare di essere greci esibendo il documento di identità? Inoltre, siccome la società è collassata, spesso gli immigrati entrano e prendono possesso delle case dei Greci, i quali chiamano la polizia, che non interviene (sa, è questo il collasso della società); allora si telefona ad Alba Dorata, che, dietro rimborso delle spese di spostamento, manda un congruo numero di picchiatori che entrano in casa e in men che non si dica "liberano" l'appartamento e lo restituiscono al legittimo proprietario. Che cosa pensa, dottore, questo avviene ad Amburgo, luogo di nascita del nostro amato Brahms? Lo sa che in pieno giorno a Salonicco rubano le maniglie dei negozii per rivenderle come metallo e non osano intervenire oer paura di essere accoltellati? Lo sa,vero, che la Grecia non esiste più come paese, che è smembrato e venduto a pezzi in giro per il mondo e che la popolazione è solo un miserabile serbatoio di manodopera a basso prezzo? Mi dica, sono male informato o letto male?
RispondiEliminaStanno meglio?
RispondiEliminaQui dicono di no..
Grazie come sempre, ciao Prof.
Grecia: Una storia di successo
RispondiEliminaLe “Success story” d'Antonis Samaras. “Quotidien des Rédacteurs” du 17 septembre
La Ue somiglia sempre di più all'URSS, anche nel trionfalismo statistico...
RispondiEliminaProf., che per caso hai messo mano al tuo dizionario?
RispondiEliminaChissà se questo dà l'idea del processo di allontanamento dei redditi dei greci da quelli dei tedeschi? Mah?...Si dice addirittura che il potere d'acquisto il prossimo anno sarà dimezzato rispetto a tre anni fa...
RispondiElimina"...
RispondiEliminaEppure sappiamo:
anche l'odio verso la bassezza
distorce i tratti del viso.
Anche l'ira per le ingiustizie
rende la voce rauca. Ah, noi
che volevamo preparare il terreno per la gentilezza
noi non potevamo essere gentili.
..."
Bertolt Brecht
http://sopravvivereingrecia.blogspot.it/
RispondiElimina"La c'è pur troppo la vera cagione, - diceva; - e son costretti a riconoscerla anche quelli che sostengono poi quell'altra così in aria... La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione di Saturno con Giove. E quando mai s'è sentito dire che l'influenze si propaghino...? E lor signori mi vorranno negar l'influenze? Mi negheranno che ci sian degli astri? O mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino?... Ma quel che non mi può entrare, è di questi signori medici; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna, e poi venirci a dire, con faccia tosta: non toccate qui, non toccate là, e sarete sicuri! Come se questo schivare il contatto materiale de' corpi terreni, potesse impedir l'effetto virtuale de' corpi celesti! E tanto affannarsi a bruciar de' cenci! Povera gente! brucerete Giove? brucerete Saturno?
RispondiEliminaHis fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s'attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.
E quella sua famosa libreria? E' forse ancora dispersa su per i muriccioli."
Sa, prof, che cosa sta diventando per me questo blog? Una incredibile lezione pratica di storia.
Ma questa supposta o reale crescita della convergenza non avrà alla base la solita storia dei polli che se ne mangio due e tu zero ne mangiamo uno a testa?
RispondiEliminaCi resta una sola cosa da fare: dichiarare immediatamente guerra agli Stai Uniti.
RispondiEliminaIn due minuti la perdiamo, quelli ci mandano subito il piano Marshall, e il problema e' risolto, altro che perdere tempo con quegli avidi taccagni dei nordeuropei. La stessa cosa devono fare Grecia, Portogallo e Spagna.
Scherzi a parte, e' la strategia scelta dalla nostra gia' allora furbissima classe dirigente nel 1941, ecco il colpo di genio, secondo wikipedia ;) :
"L'11 dicembre Mussolini annunciò con il solito discorso dal balcone di Palazzo Venezia la dichiarazione di guerra dell'Italia agli Stati Uniti e, alle 14:30 dello stesso giorno, l'incaricato d'affari americano George Wadsworth venne convocato dal ministro degli esteri italiano Ciano per sentirsi comunicare la dichiarazione di guerra: "Vi ho chiamato per comunicarvi, nel nome del mio re e del governo italiano, che da oggi l'Italia si considera in guerra con gli Stati Uniti".
"It's very tragic" ("È molto tragico"), fu la risposta di Wadsworth."
Non so se Wadsworth abbia risposto cosi' per rendere piu' credibile il trucco, o per vera convinzione.
La precedente altrimenti inspiegabile alleanza coi tedeschi sicuramente servi' a costruire con precisione il machiavello, anche se bisogna ammettere che la sua assoluta innaturalita' avrebbe potuto far sospettare le menti piu' acute.
Questa è la trama di 'The mouse that roared', grande film con Peter Sellers in 3 ruoli.
EliminaUNICEF, “La condizione dei bambini in Grecia 2013”, maggio 2013
RispondiElimina"La persistenza della povertà nei bambini: è in aumento in questi ultimi anni, soprattutto nelle fasce di reddito più povere ed è stimato al 21,4% sulla base del 60% del reddito disponibile. La percentuale di bambini che vivono in famiglie in cui nessuno lavora è pari al 9,2% nel 2011 ed è aumentato di 2,9 punti percentuali tra il 2010 e il 2011. In Grecia, secondo gli ultimi dati del 2011, la povertà infantile ha avuto un piccolo aumento (0,7 punti), pari al 23,7%; il numero di bambini poveri è pari a 465.000.
Condizioni di vita e consumi: il 16,4% di tutti i minori vive in famiglie con “grave deprivazione materiale ’, che corrisponde a 322.000 bambini; il numero è aumentato di 89.000 persone, con un aumento percentuale del 38,2% tra il 2010 e il 2011. Il corrispondente aumento percentuale tra il 2010 e il 2011 per la fascia di età 6-11 raggiunge il 46,7%. • Il 50,8% delle famiglie con figli si dichiara impossibilitata a permettere una settimana di vacanza."
Vediamo se capito bene: secondo il Prof. Bastasin, sono ricchi ma non lo sanno?
Se non ho capito male, la domanda è: arrivata l'era dell'euro, i greci si sono avvicinati o meno ai tedeschi in termini di reddito pro capite?
RispondiEliminaHo preso per buono quello che dice il dr. Bastasin in risposta al post del prof del 17 settembre: "perdoni l'impudenza se oso dire che Lei non ne azzecca una neanche per sbaglio".
Pertanto ho cercato su EUROSTAT qualche statistica per verificare se il prof Bagnai non ne azzecca una neanche per sbaglio.
Ho trovato i dati relativi a GDP per capita in PPS. Si cerca quindi di "livellare" i Paesi UE per ricavare un indice significativo della dinamica del PIL pro capite.
Cos' a occhio direi che il prof ha tirato l'ennesimo rigore a porta vuota
L'indice di riferimento (che pertanto vale 100) è la media del PIL pro capite in PPS dell'UE considerando tutti i 28 Paesi. Ognuno tragga le conclusioni del caso.
Tra le altre cose, i dati elaborati da Eurostat dimostrano che a noi non è andata esattamente bene da quando abbiamo l'euro. Ma fino a qui ci era arrivata anche la casalinga di Voghera.
E neanche ai francesi è andata particolarmente bene.
Che dire infine dei greci a rischio povertà? Prendiamo nota del numero relativo alla Grecia per l'anno 2011 e lodiamo i
miracoli dell'austerità espansiva
OT - La stagione delle 'privatizzazioni' e' alle porte e ci si prepara al banchetto....
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/19/moodys-declassa-rating-di-finmeccanica-ora-e-a-livello-spazzatura/717373/
«Secondo i dati trimestrali rilasciati giovedì dal Centro statistico greco (ELSTAT), il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre è al 27,1%, in calo dal 27,4% del trimestre precedente.
RispondiElimina[Ciò dipende] in gran parte dal forte aumento del traffico turistico registrato durante l'estate, ma resta da vedere se il trend si manterrà per il resto dell'anno.
[…]
Nella fascia di età 15-24 anni il tasso di disoccupazione è giunto al 59%. Più di un terzo dei disoccupati sono senza lavoro a lungo termine, nel senso che hanno cercato lavoro per oltre 12 mesi.
[…]
La tendenza emergente è più chiara nei dati riguardanti l'indice di occupazione nel commercio al dettaglio: nel periodo aprile-giugno l'indice mostra un incremento del 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. Uno sguardo più attento rivela che l'indice per i negozi di alimentari ha registrato un aumento 2,2%, mentre quello per i negozi che non vendono cibo o carburante ha mostrato un calo del 3,6%».
Come si vede, si tratta di dati disarmonici e non entusiasmanti. Poi ci si può senz'altro rallegrare del calo della disoccupazione dello 0,3%, e di un incremento dell'occupazione dello 0,2%. Ma da qui ad affermare che la situazione della Grecia sta migliorando ce ne corre.
«Giovedì il ministro delle Finanze greco Yannis Stournaras ha detto che la Grecia è sulla buona strada per il recupero grazie a notevolissimi progressi nel risanamento dei conti pubblici e alla stabilità politica, respingendo come prematura l'ipotesi di un terzo pacchetto di salvataggio.
[...] Stournaras ha detto che il paese ha dimostrato "evidenti segni di ritorno alla ripresa", come ad esempio la contrazione dell'economia del 3,8% anno su anno nel secondo trimestre di quest'anno, nonostante le precedenti previsioni di una contrazione del PIL di oltre il 4%.
[...]
La Grecia è stata tenuta a galla da molti miliardi di prestiti da parte dell'Ue e del Fmi dal maggio 2010 e, nonostante i progressi, si teme che il paese avrà bisogno di ulteriore assistenza per uscire dalla crisi finanziaria ed essere in grado di coprire la necessità di finanziarsi in futuro.
"Potremmo tornare sui mercati finanziari internazionali, potremmo ricevere un piccolo prestito, potremmo utilizzare le attività immobiliari", ha detto Stournaras, riferendosi al programma di privatizzazioni greco in corso, una parte fondamentale del programma globale per contrastare la crisi».
Insomma, sembra dire Stournaras, grazie al mirabile impegno dell'ottimo governo di cui faccio parte la situazione migliora. Tanto è vero che ci aspettavamo una contrazione dell'economia del 4%, e invece è stata solo del 3,8%. Di questo passo potremo fallire un anno più tardi del previsto; comunque preferiremmo non essere "aiutati" un'altra volta, altrimenti dovremo continuare a raccontare altre frottole per restare al governo, e il rischio che la destra dilaghi alle prossime elezioni, e ci faccia pagare le nostre pesanti responsabilità nella fallimentare gestione della crisi, diventa certezza.
Tolstoy, in Anna Karenina, facendo parlare il vero protagonista ed eroe del romanzo, Kostya, sostiene che due uomini discutono per ore, anche animatamente, per scoprire dopo tanta fatica che in fondo stavano dicendo la stessa cosa.
RispondiEliminaL'unico problema è che Tolstoy non ha avuto modo di conoscere il PUDE, altrimenti avrebbe certamente espresso quel concetto riportando le dovute precisazioni.
La sua Battaglia Prof, che indegnamente definisco anche la mia battaglia, è tanto autorevole quanto onesta.
Credo sia questa la sua vera forza, quello che ci consentirà di non finire in una guerra civile di intensità pari a quella in corso in Grecia.
Ci riprenderemo il nostro Paese.
Grazie
Il busillis è presto risolto: i greci che ancora lavorano si sono presi anche il reddito dei disoccupati, per cui consiglierei di far lavorare 1 greco solo e di lasciare disoccupati tutti gli altri 11 milioni, così il reddito sarà fantasmagorico!
RispondiEliminaTutt'apposto!
Ben detto Rug. D'altra parte a me è parso che l'identità di coloro che veramente "ingannano" non sia ignota allo stesso Prof. Bastasin
RispondiEliminache ne da, a me pare, condivisibilmente conto
Qui
Il secondo grafico somiglia molto a quello delle merci che passano per la linea Torino Modane, guarda caso cominciano a crescere proprio l'anno successivo a quello della pubblicazione della statistica. Peccato che se vai a vederlo dopo qualche anno la realtà è ben diversa. Dopo un po'loro (LTF o in questo caso l'FMI)non contenti pubblicano un altro grafico nel quale le merci (il GDP) risalgono giusto l'anno successivo e si ricomincia il gioco....
RispondiEliminaNon entro nel merito della questione del reddito dei greci. Invece vorrei cercare di capire come si fa a dire che l'”ampio uso e abuso” degli strumenti classici di politica economica, prima di entrare nell'euro, quindi senza la “cornice disciplinante” (...) della moneta unica, non sia servita in Italia a realizzare politiche distributive più efficaci di quelle attuali. Capisco i tempi ristretti, ma quando si parla al pubblico si dovrebbe essere obiettivi e dire tutto, anche dei rapporti causa-effetto che ebbero certe scelte politiche; credo che non si dovrebbe omettere di dire che negli anni settanta ci furono gli shock petroliferi e che nel 1981 ci fu il divorzio Banca D'Italia-Tesoro che fece esplodere la spesa per interessi (a questa allude il dott. Bastasin quando parla di debito pubblico che salì al 126% o raddoppiò, triplicò?). Non è la spesa per interessi che grava come un macigno sui cittadini e arricchisce le banche? Poi non mi risulta che l'Italia abbia abusato dello strumento della svalutazione e tantomeno in modo irregolare (che cosa dire allora dell'attuale svalutazione di prezzo praticata dalla Germania?). E l'inflazione al 20%? I problemi sono altri: il piccolo appartamento in cui vivo l’ho pagato, nel 2004, almeno un 25% in più del valore pre-euro; se volessi venderlo adesso ci rimetterei un altro 20%. E’ il primo caso nella storia, almeno in Italia, in cui chi ha comprato casa ci rimette sul valore, a causa della maledetta bolla immobiliare generata dall'introduzione dell'euro. E il mio stipendio è bloccato. Se l'euro non è stata una fregatura colossale per la gente comune, me lo dica un altro insigne esperto, ma con argomenti davvero validi, se riesce a trovarne. A mio avviso Bastasin fa propri i luoghi comuni secondo i quali noi italiani non sappiamo governarci. Siamo diventati una potenza industriale (alla cui demolizione progressiva stiamo assistendo) anche grazie alla spesa pubblica, che non è solo quella improduttiva contro cui tuonano i liberisti dei vari fronti. Per questo e per molto altro ancora mi indigno quando leggo che il Prof. Bagnai ingannerebbe le persone. Perché il dott. Bastasin non parla della responsabilità che hanno avuto i vari politici di turno ad introdurre l'azzardo della moneta unica e oggi a voler imporre le folli misure di austerity basate su criteri illogici, così giocando sulla vita di milioni di persone?
RispondiEliminaSaluti a tutti
Si, l'altro giorno ho sentito un Greco che sta talmente bene che si è comprato una Golf più lunga del 40% di quando ne comprò una simile in Dracme nel 1999!
RispondiElimina… ci dicano sempre la stessa cosa, quella che i giornali ci dicono e che per motivi che non capisco il dr. Bastasin vuole negare…
RispondiElimina… forse….
(..) Nel 1841 , un economista tedesco , Friedrich List , criticò la Gran Bretagna per le prediche sui benefici del libero scambio rivolte ad altri paesi, laddove lei stessa aveva raggiunto la supremazia economica imponendo tariffe elevate e sfruttando ampiamente i sussidi [N.d.t. Di stato]. Accusò i britannici di 'aver dato un calcio alla scala' che avevano impiegato per raggiungere una posizione economica dominante nel mondo : '[ è] prassi comune e scaltra, una volta che si sia assurti a una posizione di dominio, dare un calcio alla scala che ti è servita per salire, al fine di privare gli altri del mezzo per potere fare altrettanto ' .
Oggi , nei paesi benestanti ci sono sicuramente coloro che, al fine di accaparrarsi maggiori quote di mercato nonché di prevenire l'emergere di possibili concorrenti, predicano ai paesi poveri i benefici del libero mercato e del libero scambi. Dicono loro 'fate come vi diciamo di fare, non come noi abbiam fatto' come dei 'Cattivi Samaritani' [1] approfittandosene così delle difficoltà altrui.
Ma ciò che preoccupa di più è che molti dei moderni “Cattivi Samaritani” nemmeno si rendono conto di stare danneggiando, con le loro politiche, i paesi in via di sviluppo. La storia del capitalismo è stata talmente soggetta a revisioni, che molte persone nella parte benestante del pianeta non percepiscono nemmeno l’intrinseca doppiezza storica che il patrocinare il libero scambio ed il libero mercato presso i paesi in via di sviluppo comporta.
Non sto suggerendo che vi sia una qualche maligna associazione segreta che da qualche parte sistematicamente ritocchi le fotografie cancellando personaggi scomodi, o si metta a riscrivere i resoconti storici.
Va da sé che la storia la scrivono i vincitori, ed è nella natura umana reinterpretare il passato con gli occhi del presente.
[Continua]
[Continua e finisce]
RispondiEliminaDi conseguenza, i paesi ricchi hanno, nel tempo, a poco a poco, spesso inconsciamente, riscritto la loro stessa storia per renderla più coerente con la visione che oggi hanno di loro stessi, piuttosto che per renderla come effettivamente era, allo stesso modo in cui oggi c’è chi fa riferimento ad un rinascimento Italiano (cioé di una nazione che fino al 1861 non esisteva) o che annovera nella lista dei Re e delle Regine “inglesi” anche gli Scandinavi francofoni ( Dei Re conquistatori normanni).
Il risultato è che molti Cattivi Samaritani raccomandano ai paesi poveri il libero scambio e le politiche di libero mercato nella convinzione errata, ma in buona fede, che questo sia proprio l’iter che i propri paesi hanno seguito in passato per diventare ricchi . Nei fatti rendendo più difficile la vita a coloro che essi stanno cercando di aiutare. Fino talvolta a costituire, codesti “Cattivi Samaritani”, un problema persino maggiore di coloro che coscientemente “prendono a calci la scala”, dato che spesso coloro che agiscono in preda all’ autoconvinzione di essere nel giusto risultano molto più ostinati di coloro che agiscono per mero interesse personale.
Ha-Joon Chang [2] – The Bad Samaritans (Edizione per Kindle - posizione da 353 a 368)
Già… che poi suona molto come il noto adagio “a volte è meglio avere a che fare con un farabutto analfabeta che con una persona di buona cultura ma incapace di elaborare una interpretazione rispondente a realtà estrapolando i dati in suo possesso [3]”.
E sia qui detto senza riferimento alcuno a chicchessia, per carità! Giusto come memento di saggezza popolare!
[1] N.d.t so che qui rasenterò il vaffanculo “coram populi”, ma io per l’amore della precisione avrei detto “ agendo da cattivi “Buoni Samaritani” ma va beh l’impurtant l’è che se sem intendù su la sustansa]
[2] Amo i coreani specialmente quando suonano per bene Monti! …
per non parlare dei CIIIIIIIINESIiii
[3] In definitiva, un imbecille!
Errata corrige… mannaggia
EliminaImponendo dazi elevati non tariffe elevate
Coram populo e non coram populi
Le altre che mi sono sfuggite siano emendate pure loro …
Inoltre
CIIIIIIIINESIiii
tra l’altro di un virtuosismo estremo (accompagnarlo con il pianoforte più che difficile è inutile) e con sfumature quasi jazzistiche… un Monti suonato così non ha prezzo!
Oh List, List.... quanti bei ricordi....
EliminaIo eviterei di utilizzare grandezze corrette a potere d'acquisto costante, perchè sono sempre fuorvianti. In primo luogo è difficile calcolare con esattezza il livello dei prezzi...cosa si usa? il big mac index?Ogni paese assegna ad una singola tipologia di merce un valore (e quindi un prezzo) diverso, dipendente da tantissimi fattori diversi, culturali, storici, geografici, politici, economici. In secondo luogo i prezzi delle merci sono dati dal rapporto tra domanda e offerta, quindi il prezzo complessivo delle merci è funzione diretta del reddito disponibile. In realtà se consideriamo gli strumenti di investimento come merci il rapporto tra reddito disponibile e livello generale dei prezzi sarebbe sempre identico in ogni paese, quello che cambia è la disponibilità di merci e la qualità...mi atterrei quindi a considerare solo i valori nominali o reali, vale a dire a prezzi costanti...
RispondiEliminaVede, lei è il tipico esemplare di espertone che si sopravvaluta: intanto, non ha letto il mio post, altrimenti avrebbe registrato il fatto che la scelta che lei critica è stata da me fatta per un preciso motivo: venire incontro al mio interlocutore. Quindi la sua critica è sostanzialmente inutile. Poi, la sua critica è comunque irrilevante, perché quale che sia la misura prescelta ho ragione io: con la crisi la situazione greca è peggiorata. Poi, la sua critica è di una superficialità allucinante: praticamente lei ignora l'esistenza dell'International Comparison Programme della World Bank, banalizza tutto a un Big Mac, dà dei fessi a Summers e Heston (ma sinceramente, se dovessi scegliere...), e d'altra parte banalizza in modo sconcertante le difficoltà che pure esistono nel confronto intertemporale dei poteri di acquisto...
EliminaNon so, se proprio vuole attenersi a qualcosa, io le consiglierei di attenersi a leggere Noise from Amerika. Lì di dati non capiscono molto, e lei si troverà perfettamente a suo agio.