L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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domenica 7 luglio 2013
A volte ritornano...
Come non condividere con voi questa perla! (o questo peerla?)
(non c'è niente da fare. L'arzillo vecchietto non ha proprio capito come funziona oggi la comunicazione...).
"Chi controlla l'acqua dalla quale sgorgano le fonti?"
Si racconta che, tanti anni fa, in un paesino lontano lontano (da voi, ma non da me), un pittore venne incaricato di riportare su una casa l'ultimo verbo del Duce: "E' l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende".
Com'è, come non è, fosse che il pittore fosse più anarchico che fascista, ne uscì una casa che riportava la massima eterna: "E' la spada che traccia il solco, ma è l'aratro che lo difende".
Sapete com'è. Gente che sapesse leggere non ce n'era molta, soldi ce n'erano ancora meno e la pittura costava. E il Podestà era un brav'uomo. Così la scritta rimase. Fino al 1976, quando la casa fu demolita.
Siamo sempre lì. Le parole d'ordine presentano qualche trappola anche per il più incallito e smaliziato dei propagandisti di regime! Grazie per il gustoso aneddoto.
Certo che è veramente incredibile come un articolo del "Il sole(oscurato)24ore" che mette un dato totalmente farlocco, ma certamente voluto (il 1977 è l'anno prima del rapimento di Moro, siamo comunque in pieno terrorismo e l'inflazione è comunque alta a causa delle conseguenze del primo shock petrolifero) perchè tutti, dico tutti (telegiornali, radiogiornali) lo riportino senza problemi e senza controllare alcunchè. E' un messaggio di raffinato sbarramento - "quando nel 1977 c'erano i cambi flessibili, non si stava meglio, c'era la stessa disoccupazione di oggi, in più c'era il terrorismo e l'alta inflazione!!" Io che ho vissuto quegli anni da quindicenne, mi ricordo però che mio padre geometra libero professionista manteneva tre figli, la moglie casalinga, con due macchine in famiglia, il motorino e lo stereo per me (che frequewntavo il liceo): inoltre si andava in vacanza minimo due settimane in Luglio o ad Agosto. Ora io non riesco a mantenere nemmeno una figlia di quasi cinque anni, che ha visto il mare una sola volta nella sua vita quando ne aveva due C'è un deserto di competenze e di buonafede nel giornalismo economico e politico che fa veramente spavento, sono riusciti ad arrivare ad un livello forse ancora più basso del giornalismo cosiddetto "sportivo". Ma contimueremo a combattere contro questi associazione emerita di disinformatori professionisti a libro paga.
E' fin troppo facile pensare che il direttore di repubblica.it ce l'abbia nel cognome (non al plurare, o forse sì perchè non mi pare poca la considerazione che nutre di sè).
Comunque, che continui, sereno, a non capire come funziona la comunicazione: assisteremo così ad un ciclo completo di autodistruzione.
Giannuli: Bonino senza pudore, è la colf degli Usa in Italia
«Spiarsi tra alleati non è carino, ma basta leggere qualsiasi spy-story per capire che se ne sono sempre viste di tutti i colori. Aspettiamo risposte, ma siamo fiduciosi: fra Stati Uniti ed Europa c’è spirito di collaborazione ed amicizia». Insomma: non lo fate più, che non è educato.
Parola del ministro degli esteri Emma Bonino all’indomani dell’esplosione del caso Snowden, con anche l’imbarazzante divieto di sorvolo imposto dall’Italia all’aereo presidenziale di Evo Morales, sospettato di avere a bordo il super-dissidente che ha smascherato le trame americane per spiare (e ricattare) il resto del mondo, “cari alleati” inclusi. «Credevamo che l’ambasciatore Usa in Italia fosse mister David Thorne – commenta sarcastico Aldo Giannuli – ma prendiamo atto che c’è un rappresentante ancora più deciso di Washington». Emma Bonino, ministra-zerbino.
Capiamoci: certo che se ne sono viste sempre di tutti i colori, e che nel mondo dell’intelligence non ci sono alleati ma solo partner momentanei motivati da occasionali convenienze», scrive Giannuli nel suo blog. «Ed è anche notorio e assodato che gli Usa spiano l’Europa da sempre, come dimostrano i casi Echelon, Airbus turco e Swift». I governanti europei? «Hanno sistematicamente fatto finta di non vedere».
Ma, attenzione: «Sino a quando queste cose restano sconosciute al grande pubblico e “coperte”, si può anche pensare che i governanti lesi facciano finta di nulla per opportunismo, per viltà, per servilismo, per mancanza di spina dorsale, per ricattabilità o quel che vi pare. Ma quando la cosa esplode pubblicamente nel modo più solare e si capisce che l’altro sta conducendo da anni una vera e propria GUERRA ECONOMICA contro lo spiato, non si può più ignorare la cosa e occorre fare il viso dell’arme».
E invece, cosa fa il ministro degli esteri della Repubblica italiana, che sino a prova contraria è uno dei quattro partner maggiori della Ue? «Tutto quello che ha da dire – osserva Giannuli – è che non sono “cose carine”», anche se, però, «beninteso, l’amicizia rimane».
Vorrei una vostra riflessione sul fatto che la Bonino appartiene a quella corrente di pensiero che vede nel disegno europeo un presidio geopolitico che ci permette di difenderci dalla Cina e dagli Usa. Io invece dico che l'euro è in re ipsa l'importazione in Europa del liberismo à la Friedman. Quale di queste due interpretazioni quadri meglio coi dati lo lascio decidere a voi.
Scusi, Profe, ma su 'sto fatto che in Europa bisogna unirci perché c'è la Ciiina, io avrei un ragionamento-quesito, che però non so se sia sballato alle radici "economiche" (niente di più facile, per me). Voglio dire, facendo un esempio molto elementare, ma se la Germania (che non è una signora bionda occhi azzurri), vende in Ciiina 10 audi, poniamo, il ricavato dell'export se lo dividono gli Stati Uniti d'Europa perché sono per l'appunto uniti, o se lo intasca la Germania?
dal 2008, fallimento Lehman e mia contemporanea lettura di Shock economy di Naomi Klein, preceduta da altri autori come Noam Chomsky o Zygmunt Baumann, mi è parso chiaro di vivere in diretta quello che considero l'atto finale di trent'anni di restaurazione, dopo il ventennio felice '60-'70; questa restaurazione ha necessariamente l'obiettivo di radere al suolo i popoli e gli stati, le economie e le società civili, attraverso le politiche belliche neo-liberiste di stretta osservanza friedmaniana; belliche in senso stretto, perché sono vere guerre con bombardamenti a tappeto sui civili, tout court; bombardamenti finanziari, ma bombardamenti.
Credo sia definitivo, e per me liberatorio, vedere le cose esattamente come stanno, per non procrastinare l'auto-inganno consolatorio di ritenersi ancora al sicuro, credendo di vivere ancora nel mondo in cui siamo nati, ma che già ora non esiste più.
Questo ultimo atto è devastare la vecchia Europa, le sue Costituzioni, il suo welfare, infine; siamo al punto che è fin ovvio, se non banale, ripeterlo.
Da diverso tempo ricordo, sorridendo amaramente, un fatto che sarebbe comico se non fosse tragico:nel 1997, essendo, allora, un lettore del Manifesto, mi imbattei felicemente in un libello molto up-to-date all'epoca:
'La Quarta Guerra Mondiale è cominciata', Subcomandante Marcos, ed. Il Manifesto; presentato in 4ª di copertina con la frase: "Il saggio del portavoce dell'Esercito Zapatista di liberazione nazionale sulla guerra mondiale che il neoliberismo ha scatenato contro l'umanità". (Per Marcos questa è la 4ª perché considera la 3ª guerra mondiale quella cosiddetta 'fredda', affatto fredda.)
Marcos si definiva sub-comandante, un vice-, in quanto soltanto portavoce dei Comandanti veri, cioè gli esponenti delle comunità rurali zapatiste, sgomberate brutalmente dalle loro terre natie, manu militari, dal Presidente messicano di allora, Vicente Fox, che voleva svendere quei territori alle multinazionali americane (business estrattivo minerario).
In questo fantastico libello, dalla prosa semplicissima perché divulgativa, veniva già detto tutto, proprio tutto: in Sud America avevano ovviamente le idee molto chiare in molti, visto ciò che avevano vissuto sulla propria pelle. Confesso che l'ho riletto pochi anni fa, e compreso appieno solo 'oggi'.
Ma soprattutto vorrei segnalare, nell'introduzione di uno degli autori di questa pubblicazione, il seguente il seguente paragrafo iniziale:
– Fu quando ci sedemmo, X, Y e chi scrive, su una panca di legno, dentro una baracca nella selva del sud del Messico, di fronte a quattro facce coperte da passamontagna. Fu allora che il Subcomandante Marcos ci disse: "Ora voi dovete aiutarci a capire come dobbiamo rivolgerci agli europei, alla sinistra, agli intellettuali –
Visionario Marcos. Solo che lo chiedeva alle persone sbagliate.
Come prosegue lo risparmio per ovvie ragioni, ma è straordinariamente illuminante. (1997).
Io vorrei capire a quale area geopolitica dovremmo fare riferimento qualora in futuro, dopo la disgregazione del progetto di USE causata dal fallimento del sistema Euro, l'Italia si trovasse un paese di 60 milioni di abitanti, con un sistema produttivo in macerie, una piramide demografica ribaltata, e nessun peso nazionale.
E' bello fare i rivoluzionari ed i portatori di Verità. Libertà è libertà di poter dire che due più due fa quattro, giusto professore ?
Ma quanto costa "fare quattro" ?
Tanti saluti da un lettore che apprezza la sua cultura e la sua dialettica ma che non ne condivide la forma ideologica.
Mi permetto di dissentire parzialmente. La Bonino appartiene alla corrente di pensiero secondo la quale quanto prima spariscono le sovranità nazionali, per essere sostituite da centri direzionali mondialisti, tanto meglio per l'Umanità (con la maiuscola). Con la Cina potrà avere qualche problemino per via della sua ostinazione a non farsi disciogliere lo Stato come un'alka seltzer, ma con gli Stati Uniti, non vedo proprio, anzi. Degli Stati Uniti non le piace il coté "nazionalista", cioè la parte della dirigenza che intende "all'antica" l'amministrazione imperiale (diciamo i "neoconservatori", all'ingrosso); il coté nuovo e nuovista, Obamista e mondialista, le va altro che bene, benissimo, è il tappeto volante su cui è salita. Quel che mi pare desideri è un'Europa [sic] prima della classe nel progetto mondialista, con un rapporto privilegiato (e subordinato) con gli USA. Per lei, l'euro è prendere tre piccioni con una fava: da un canto, disgregare le sovranità nazionali europee; dall'altro, neutralizzare politicamente l'Europa, subordinandola strutturalmente agli USA; e per finire, il mezzo principale per imporre, alle nazioni e ai popoli europei, l'agenda progressista e mondialista di diritti "sociétales" in cui si compendia la sua ideologia grazie al vincolo esterno sia della moneta, sia delle burocrazie irresponsabili UE. Un'altra forma di esportazione della "democrazia", con la moneta e lke direttive al posto dei missili. La Bonino, poi, immagino che in questa prospettiva veda dei lendemains qui chantent la canzone che piace a lei, cioè i "diritti umani", etc. Dal canto mio, quando sento parlare di lendemains qui chantent penso soprattutto all'emicrania dell'aprés lendemain, dopo la sbronza utopica; e devo dire che in queste cose, ritengo la buonafede un'aggravante, come l'ubriachezza nei fatti di sangue.
Se a "presidio geopolitico" sostituiamo "presidio economico-produttivo" o sinonimi, ecco che abbiamo la posizione di molti rossi che più rossi non si può. Poi dicono che il liberismo non va bene, ma la sostanza rimane che l'euro, secondo loro, è nato per contrastare la concorrenza della Cina e di altri emergenti e che è dispiaciuto agli Stati Uniti, come per dire che se non piace agli States allora è buono e giusto e fa bene (come la dolce Euchessina, mi verrebbe da aggiungere, in un revival di Carosello per noi vecchietti). Abbiate pazienza che ogni tanto, e a volte ogni poco, mi ripeto, ma proprio non mi capacito di tanta cecità, a meno che non sia "ideologica" in una delle accezioni possibili, cioè artata, come se una ideologia (nel senso di sistema di idee per leggere la realtà) venisse impiegata, come (le) altre ideologie, per agitare un poco la gente che "ci crede" e tenerla occupata. A tanto ormai arriva il mio scetticismo. Sarà il caldo...
@Buffagni: guarda che non stiamo dicendo cose tanto diverse. Sinceramente reputo inutile fare un eccessivo sforzo precisazionista su un oggetto tanto vile, ma apprezzo che l'abbia fatto tu.
@Thevill: non è un grandissimo esordio. Non si sopravvaluti, glielo dico con grande sincerità: io non so quanto lei possa apprezzare qualcosa qua dentro.
L'ideologia non credo sia la mia, credo sia quella di chi usa la moneta come strumento di lotta di classe.
La sua preoccupazione, se è, come pare di capire, quella di un difensore dell'euro (che vorrebbe salvarlo perché altrimenti l'Italietta...) è piuttosto futile, perché non tiene conto del fatto che è esattamente l'euro che sta disgregando il continente europeo (degli USE meglio non parlarne, questo è un blog serio). Se invece la sua preoccupazione è un'altra, credo che la esponga in modo un po' confuso, o almeno io non riesco a capirla. Quali prospettive geopolitiche ritengo si aprano negli attuali assetti creditori/debitori internazionali, e perché, l'ho detto mille volte, è scritto nel libro, e lo ripeterei volentieri se fossi sicuro di aver capito...
Ricordo il vecchio Pannella quando si proclamava "lliberale, lliberista e llibertario" (proprio con due L, scelte sue). Non ci capivo un accidente. Solo anni dopo ho avuto qualche contezza di anarco-capitalismo, Rand Foundation e tutto l'armamentario che stava dietro, per dire, ai Tea Party. Curioso il frullato fra Ghandi (che nominava sempre) e questa mercanzia (che non nominava mai, ma evocava come un mantra). Quell'America là, appunto; e la Bonino si è formata a quella scuola. Il "presidio geopolitico" di cui parla il Prof - e su cui sono TOTALMENTE d'accordo - riguarda, forse, una scuola diversa ed europea cui appartengono Scalfari, Spinelli e altre persone "colte e serie", con Zucconi come battutista da bar.
In attesa della solita conferenza stampa di Draghi condita dei soliti giri di parole che serviranno a prendere tempo mentre Angela Merkel è intenta a sistemare le sue faccende domestiche, tassi negativi o acquisto di titoli ABS non importa, noi andiamo a dare un’occhiata ad un interessante articolo apparso su ProfessionalConsumer dal titolo DRAGHI E FOLLETTI SCALPITANO che svela una delle più colossali leggende metropolitane fatte girare ad uso e consumo di un popolo di fessi, come da anni vi racconto nel blog…
“La politica monetaria non può generare crescita economica reale”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un’audizione all’Assemblea nazionale francese. “Se la crescita è in stallo – ha aggiunto Draghi – è perché l’economia non produce abbastanza o perché le imprese hanno perso competitività, e questo va oltre le possibilità di intervenire della Banca centrale”.
Tralascio per rispetto al lettore la solita fesseria della competitività ma questa è la chicca…
perché l’economia non produce abbastanza perché l’economia non produce abbastanza
Balla che puntualmente viene smontata dall’autore dell’articolo ben 14 volte …
– vi è in giro più prodotto pubblicitario di quanto l’attenzione ne possa intercettare;
– ogni anno 30 milioni di autovetture restano invendute a fronte di 90 milioni di unità prodotte nel mondo;
– le Utility dell’energia, in Europa, hanno un 30% di sovraccapacità;
– le Poste italiane hanno il 20% di sportelli di troppo;
– le banche Ue chiudono le troppe filiali;
– 540.000.000 di tonnellate annue, il sovrappiù dell’industria siderurgica mondiale; solo in Europa + 80.000.000 rispetto alla domanda;
ETC………………………………
Il minimo denominatore comune di tutte le grandi crisi è l’iniqua distribuzione della ricchezza e l’eccesso di debito che viene creato per nascondere l’iniquità.
Mentre giustamente il settore privato sta deleveraggiando uniformemente, ovvero rientrando dal debito, dalla leva, la finanza continua a levereggiare, ad utilizzare il debito per speculare e gli Stati si indebitano per chiudere le voragini con le banche intorno, per poi ovviamente a loro volta rientrare dal debito, per diversamente il mercato punisce il loro eccesso, prodotto per salvare il leggendario libero mercato, il privato dal fallimento!
Affascinante no, mi raccomando continuate ad ascoltare la voce del padrone, market, market, growth, growth, debt, debt e via tutto ciò che puzza di welfare, è solo un problema di crescita e competitività …
perché l’economia non produce abbastanza perché l’economia non produce abbastanza perché l’economia non produce abbastanza perché l’economia non produce abbastanza
se pensiamo che anche l'Argentina aveva il problema della sua valuta agganciata al dollaro, ed è entrata in crisi economica proprio per questo, se pensiamo che il Gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale sono dominate dalle lobby finanziarie americane.
Insomma la finanza americana è la padrona della gestione finanziaria delle economie degli stati a livello mondiale,
chi non capisce questo, non può diagnosticare la causa dei nostri mali, quindi non può adottare una terapia risolutiva.
Sarebbe interessante poterli vedere i VERI grafici sul tasso di disoccupazione totale. Io sul sito ISTAT ho trovato solo quelli separati per due classi di eta' (sopra e sotto 25 anni), ovvero questi. Non danno certo ragione a Zucconi sul 1977, ma mostrano che nel recente passato abbiamo avuto tassi di disoccupazione piu' alti e non e' apparente una correlazione con l'avvento del cambio fisso. E' chiaro che le dinamiche non possono essere tutte dominate da una variabile singola ma sarebbe utile e interessante (per me) capirci qualcosa: cosa ha guidato queste curve? Dal '98 al 2007 il tasso e' stato in costante decrescita… E' dovuto all'inserimento nelle statistiche degli occupati a tempo determinato (call center ecc.)? Le domande non sono necessariamente per il prof. ma per chiunque possa darmi due dritte per risalire la china dall'abisso dell'ignoranza.. ps: ho la tastiera americana, quindi niente accenti ma solo succedanei...
Roberto, ti meriti un bel: Tan-tatàa-ratatatà--tatatàra!!!!!!!!!! Per la serie: ci sono musicisti qui dentro. Più si è criptici meglio è. Sfociare nell'incomunicabilità non è un problema.
Alle europee del 2009, su 50.341.790 elettori, votarono 32.747.722 (meno 990.689 bianche e 1.103.519 nulle). La lista Pannella-Bonino prese 743.273 voti, pari al 2,4%, ma pari all'1,47% degli aventi diritto. Sul piano elettorale Bonino fa rima con Giannino, ma sul piano politico Emma fa rima con dilemma; ovvero a quale forza politica offrire il proprio risibile pacchetto di voti per spuntare il miglior prezzo. Emma è alfiere di quella malintesa “modernità” fatta di Ogm, di ridimensionamento dei sindacati, di “guerre” umanitarie” purché a guida Nato, ecc.
Nel '94 Bonino «si è candidata con Berlusconi [...] Dopodiché, passati 12 anni [...] Bonino si è scoperta di Sinistra. Ed è qui che sono arrivati i grandi successi per lei: deputata, senatrice, europarlamentare, commissario europeo, vicepresidente del Senato, Ministro per gli Affari Europei (nel Governo Prodi). [...] nel 1994 ci fu un comizio a Palermo in combutta con Berlusconi e Tiziana Parenti, durante il quale [...] espresse forti opinioni contrarie alle indagini sull’accordo tra Stato e mafia. [...] nel 2005, dichiarò che, nonostante tutte le leggi ad personam, “il lavoro di Berlusconi va apprezzato” [...] nel 2010 [...] l’editto Berlusconiano contro Santoro e Annozero è stato attuato grazie ai Radicali, infatti Annozero è stato chiuso per un voto in più in Vigilanza Rai: quello radicale».
Dal sito internet di Bonino: «per aiutare Baghdad, Nassiriya e le altre città senza legge, si chieda a Emma Bonino di coordinare gli interventi delle Nazioni Unite nell’Iraq del dopoguerra. [...] Bonino è la persona giusta. È lei che sin dall’inizio della guerra, ha sostenuto, con grande forza, la necessità di instaurare un governo democratico in Iraq sotto la tutela dell’Onu. [...] Bonino ha tutte le capacità per dirigere e governare la missione della ricostruzione: già nell’Afghanistan massacrato dal regime talebano, e dal Cairo con la sua attività editoriale araba, ”Emma con la rosa” ha dimostrato di essere in grado di portare avanti con coraggio e la competenza necessaria, una missione di pace internazionale».
Le aspettative andarono deluse: Iraq e Afganistan sono a pezzi, ma Bonino è sempre “la persona giusta”.
Bonino era molto apprezzata dall'amministrazione Bush perché favorevole all'ingresso «delle biotecnologie made in Usa nel settore agroalimentare, in particolare degli Ogm della Monsanto. Nel 2007 l'ambasciatore Usa a Roma rende noto al governo Prodi il fastidio per la "mancanza di progressi nell'introduzione di prodotti agricoli biotech nel mercato della Ue". [...] Dal ministero del Commercio Estero rassicurano l'ambasciatore Spogli: Bonino sta operando per l'ingresso in Italia dei prodotti targati Monsanto, nonostante "l'opposizione degli altri ministri italiani che non sono in accordo e stanno lavorando per bloccare le approvazioni" necessarie all'ingresso del biotech. La collaborazione con l'amministrazione Bush si sviluppa anche su altri nodi chiave della politica estera. Sull'Iraq, fa notare già nel 2005 Spogli al segretario di Stato Condoleeza Rice, Emma Bonino ha dichiarato di essere contraria al ritiro: "Andarcene significherebbe mettere il Paese nelle mani dei cacciatori di teste e della guerra civile". Con questa dichiarazione, afferma soddisfatto Spogli, "la componente riformista della coalizione di centrosinistra si è pubblicamente spostata verso una politica che è praticamente indistinguibile da quella del governo Berlusconi"».
In effetti, come commenta HenryTougha su Storify, il 12.2% é il dato piú alto di sempre, ossia dal 1977, quando la serie é iniziata. Nel quarto trimestre 2012 il tasso di disoccupazione era stato pari all'11.4%. Un dato alto, ma pari a quello avuto nel primo trimestre 1995 e nel secondo trimestre 1998. Un primo record lo abbiamo avuto in T1 2013 con l'11.9%, numero ora battuto dallo stupefacente 12.2%.
Non per difendere l' arzillo vecchietto, ma il problema sta nel modo subdolamente distorcente in cui si presenta il dato. Avevo notato ciò su un articolo di repubblica riguardante la disoccupazione giovanile, esattamente questo qui: http://www.repubblica.it/economia/2011/02/01/news/sale_disoccupazione_giovanile-11911396/ Dal titolo parrebbe che nel 2004 ci fosse una disoccupazione simile o superiore; poi si va a leggere e si scopre che il 2004 era semplicemente la data di inizio delle serie trimestrali. Il sole 24 ore ha fatto lo stesso giochetto con l' aggravante di non specificare neanche all'interno dell articolo che "dal 1977" significa semplicemente "dall' inizio delle serie trimestrali". Ma noi sappiamo bene che screditare gli anni in cui i marziani erano al 36% non lo si fa per caso. Idem nel sito della rai: http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-1858fc07-3313-4dbd-b653-702cb8c1f8b1.html?refresh_ce Questa volta si scredita il 1992, anno di carriole e di peccati capitali che fanno diventare ciechi. Il diavolo a volte sta nei dettagli
n'artra che se ne và! poi dipende dai punti di vista: monti andava a leccare i calli ai beduini! http://www.blitzquotidiano.it/economia/moda-loro-piana-francese-lvmh-1614421/
"Chi controlla l'acqua dalla quale sgorgano le fonti?"
RispondiEliminaSi racconta che, tanti anni fa, in un paesino lontano lontano (da voi, ma non da me), un pittore venne incaricato di riportare su una casa l'ultimo verbo del Duce: "E' l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende".
Com'è, come non è, fosse che il pittore fosse più anarchico che fascista, ne uscì una casa che riportava la massima eterna: "E' la spada che traccia il solco, ma è l'aratro che lo difende".
Sapete com'è. Gente che sapesse leggere non ce n'era molta, soldi ce n'erano ancora meno e la pittura costava. E il Podestà era un brav'uomo.
Così la scritta rimase. Fino al 1976, quando la casa fu demolita.
Buona vita
Siamo sempre lì. Le parole d'ordine presentano qualche trappola anche per il più incallito e smaliziato dei propagandisti di regime! Grazie per il gustoso aneddoto.
EliminaCerto che è veramente incredibile come un articolo del "Il sole(oscurato)24ore" che mette un dato totalmente farlocco, ma certamente voluto (il 1977 è l'anno prima del rapimento di Moro, siamo comunque in pieno terrorismo e l'inflazione è comunque alta a causa delle conseguenze del primo shock petrolifero) perchè tutti, dico tutti (telegiornali, radiogiornali) lo riportino senza problemi e senza controllare alcunchè. E' un messaggio di raffinato sbarramento - "quando nel 1977 c'erano i cambi flessibili, non si stava meglio, c'era la stessa disoccupazione di oggi, in più c'era il terrorismo e l'alta inflazione!!"
RispondiEliminaIo che ho vissuto quegli anni da quindicenne, mi ricordo però che mio padre geometra libero professionista manteneva tre figli, la moglie casalinga, con due macchine in famiglia, il motorino e lo stereo per me (che frequewntavo il liceo): inoltre si andava in vacanza minimo due settimane in Luglio o ad Agosto. Ora io non riesco a mantenere nemmeno una figlia di quasi cinque anni, che ha visto il mare una sola volta nella sua vita quando ne aveva due
C'è un deserto di competenze e di buonafede nel giornalismo economico e politico che fa veramente spavento, sono riusciti ad arrivare ad un livello forse ancora più basso del giornalismo cosiddetto "sportivo". Ma contimueremo a combattere contro questi associazione emerita di disinformatori professionisti a libro paga.
a proposito della categoria "a volte di ritornano"....
RispondiElimina....ieri sera a "In onda" avevano invitato un illustre plurilaureato ed esperto mondiale di economia: Oscar Giannino.
della serie: w il dilettantismo
E' fin troppo facile pensare che il direttore di repubblica.it ce l'abbia nel cognome (non al plurare, o forse sì perchè non mi pare poca la considerazione che nutre di sè).
RispondiEliminaComunque, che continui, sereno, a non capire come funziona la comunicazione: assisteremo così ad un ciclo completo di autodistruzione.
Emma Bonino, ministra-zerbino”
RispondiEliminaGiannuli: Bonino senza pudore, è la colf degli Usa in Italia
«Spiarsi tra alleati non è carino, ma basta leggere qualsiasi spy-story per capire che se ne sono sempre viste di tutti i colori. Aspettiamo risposte, ma siamo fiduciosi: fra Stati Uniti ed Europa c’è spirito di collaborazione ed amicizia». Insomma: non lo fate più, che non è educato.
Parola del ministro degli esteri Emma Bonino all’indomani dell’esplosione del caso Snowden, con anche l’imbarazzante divieto di sorvolo imposto dall’Italia all’aereo presidenziale di Evo Morales, sospettato di avere a bordo il super-dissidente che ha smascherato le trame americane per spiare (e ricattare) il resto del mondo, “cari alleati” inclusi. «Credevamo che l’ambasciatore Usa in Italia fosse mister David Thorne – commenta sarcastico Aldo Giannuli – ma prendiamo atto che c’è un rappresentante ancora più deciso di Washington». Emma Bonino, ministra-zerbino.
Capiamoci: certo che se ne sono viste sempre di tutti i colori, e che nel mondo dell’intelligence non ci sono alleati ma solo partner momentanei motivati da occasionali convenienze», scrive Giannuli nel suo blog. «Ed è anche notorio e assodato che gli Usa spiano l’Europa da sempre, come dimostrano i casi Echelon, Airbus turco e Swift». I governanti europei? «Hanno sistematicamente fatto finta di non vedere».
Ma, attenzione: «Sino a quando queste cose restano sconosciute al grande pubblico e “coperte”, si può anche pensare che i governanti lesi facciano finta di nulla per opportunismo, per viltà, per servilismo, per mancanza di spina dorsale, per ricattabilità o quel che vi pare. Ma quando la cosa esplode pubblicamente nel modo più solare e si capisce che l’altro sta conducendo da anni una vera e propria GUERRA ECONOMICA contro lo spiato, non si può più ignorare la cosa e occorre fare il viso dell’arme».
E invece, cosa fa il ministro degli esteri della Repubblica italiana, che sino a prova contraria è uno dei quattro partner maggiori della Ue? «Tutto quello che ha da dire – osserva Giannuli – è che non sono “cose carine”», anche se, però, «beninteso, l’amicizia rimane».
Vorrei una vostra riflessione sul fatto che la Bonino appartiene a quella corrente di pensiero che vede nel disegno europeo un presidio geopolitico che ci permette di difenderci dalla Cina e dagli Usa. Io invece dico che l'euro è in re ipsa l'importazione in Europa del liberismo à la Friedman. Quale di queste due interpretazioni quadri meglio coi dati lo lascio decidere a voi.
EliminaScusi, Profe, ma su 'sto fatto che in Europa bisogna unirci perché c'è la Ciiina, io avrei un ragionamento-quesito, che però non so se sia sballato alle radici "economiche" (niente di più facile, per me). Voglio dire, facendo un esempio molto elementare, ma se la Germania (che non è una signora bionda occhi azzurri), vende in Ciiina 10 audi, poniamo, il ricavato dell'export se lo dividono gli Stati Uniti d'Europa perché sono per l'appunto uniti, o se lo intasca la Germania?
Eliminamy fifty cents
Eliminadal 2008, fallimento Lehman e mia contemporanea lettura di Shock economy di Naomi Klein, preceduta da altri autori come Noam Chomsky o Zygmunt Baumann, mi è parso chiaro di vivere in diretta quello che considero l'atto finale di trent'anni di restaurazione, dopo il ventennio felice '60-'70; questa restaurazione ha necessariamente l'obiettivo di radere al suolo i popoli e gli stati, le economie e le società civili, attraverso le politiche belliche neo-liberiste di stretta osservanza friedmaniana; belliche in senso stretto, perché sono vere guerre con bombardamenti a tappeto sui civili, tout court; bombardamenti finanziari, ma bombardamenti.
Credo sia definitivo, e per me liberatorio, vedere le cose esattamente come stanno, per non procrastinare l'auto-inganno consolatorio di ritenersi ancora al sicuro, credendo di vivere ancora nel mondo in cui siamo nati, ma che già ora non esiste più.
Questo ultimo atto è devastare la vecchia Europa, le sue Costituzioni, il suo welfare, infine; siamo al punto che è fin ovvio, se non banale, ripeterlo.
Da diverso tempo ricordo, sorridendo amaramente, un fatto che sarebbe comico se non fosse tragico:nel 1997, essendo, allora, un lettore del Manifesto, mi imbattei felicemente in un libello molto up-to-date all'epoca:
'La Quarta Guerra Mondiale è cominciata', Subcomandante Marcos, ed. Il Manifesto;
presentato in 4ª di copertina con la frase:
"Il saggio del portavoce dell'Esercito Zapatista di liberazione nazionale sulla guerra mondiale che il neoliberismo ha scatenato contro l'umanità".
(Per Marcos questa è la 4ª perché considera la 3ª guerra mondiale quella cosiddetta 'fredda', affatto fredda.)
Marcos si definiva sub-comandante, un vice-, in quanto soltanto portavoce dei Comandanti veri, cioè gli esponenti delle comunità rurali zapatiste, sgomberate brutalmente dalle loro terre natie, manu militari, dal Presidente messicano di allora, Vicente Fox, che voleva svendere quei territori alle multinazionali americane (business estrattivo minerario).
In questo fantastico libello, dalla prosa semplicissima perché divulgativa, veniva già detto tutto, proprio tutto: in Sud America avevano ovviamente le idee molto chiare in molti, visto ciò che avevano vissuto sulla propria pelle.
Confesso che l'ho riletto pochi anni fa, e compreso appieno solo 'oggi'.
Ma soprattutto vorrei segnalare, nell'introduzione di uno degli autori di questa pubblicazione, il seguente il seguente paragrafo iniziale:
– Fu quando ci sedemmo, X, Y e chi scrive, su una panca di legno, dentro una baracca nella selva del sud del Messico, di fronte a quattro facce coperte da passamontagna. Fu allora che il Subcomandante Marcos ci disse: "Ora voi dovete aiutarci a capire come dobbiamo rivolgerci agli europei, alla sinistra, agli intellettuali –
Visionario Marcos. Solo che lo chiedeva alle persone sbagliate.
Come prosegue lo risparmio per ovvie ragioni, ma è straordinariamente illuminante. (1997).
In re ipsa l'euro mi sembra tutto ciò.
(Prof, se OT cestini pure).
Io vorrei capire a quale area geopolitica dovremmo fare riferimento qualora in futuro, dopo la disgregazione del progetto di USE causata dal fallimento del sistema Euro, l'Italia si trovasse un paese di 60 milioni di abitanti, con un sistema produttivo in macerie, una piramide demografica ribaltata, e nessun peso nazionale.
EliminaE' bello fare i rivoluzionari ed i portatori di Verità.
Libertà è libertà di poter dire che due più due fa quattro, giusto professore ?
Ma quanto costa "fare quattro" ?
Tanti saluti da un lettore che apprezza la sua cultura e la sua dialettica ma che non ne condivide la forma ideologica.
Mi permetto di dissentire parzialmente. La Bonino appartiene alla corrente di pensiero secondo la quale quanto prima spariscono le sovranità nazionali, per essere sostituite da centri direzionali mondialisti, tanto meglio per l'Umanità (con la maiuscola). Con la Cina potrà avere qualche problemino per via della sua ostinazione a non farsi disciogliere lo Stato come un'alka seltzer, ma con gli Stati Uniti, non vedo proprio, anzi. Degli Stati Uniti non le piace il coté "nazionalista", cioè la parte della dirigenza che intende "all'antica" l'amministrazione imperiale (diciamo i "neoconservatori", all'ingrosso); il coté nuovo e nuovista, Obamista e mondialista, le va altro che bene, benissimo, è il tappeto volante su cui è salita.
EliminaQuel che mi pare desideri è un'Europa [sic] prima della classe nel progetto mondialista, con un rapporto privilegiato (e subordinato) con gli USA. Per lei, l'euro è prendere tre piccioni con una fava: da un canto, disgregare le sovranità nazionali europee; dall'altro, neutralizzare politicamente l'Europa, subordinandola strutturalmente agli USA; e per finire, il mezzo principale per imporre, alle nazioni e ai popoli europei, l'agenda progressista e mondialista di diritti "sociétales" in cui si compendia la sua ideologia grazie al vincolo esterno sia della moneta, sia delle burocrazie irresponsabili UE. Un'altra forma di esportazione della "democrazia", con la moneta e lke direttive al posto dei missili.
La Bonino, poi, immagino che in questa prospettiva veda dei lendemains qui chantent la canzone che piace a lei, cioè i "diritti umani", etc.
Dal canto mio, quando sento parlare di lendemains qui chantent penso soprattutto all'emicrania dell'aprés lendemain, dopo la sbronza utopica; e devo dire che in queste cose, ritengo la buonafede un'aggravante, come l'ubriachezza nei fatti di sangue.
Se a "presidio geopolitico" sostituiamo "presidio economico-produttivo" o sinonimi, ecco che abbiamo la posizione di molti rossi che più rossi non si può. Poi dicono che il liberismo non va bene, ma la sostanza rimane che l'euro, secondo loro, è nato per contrastare la concorrenza della Cina e di altri emergenti e che è dispiaciuto agli Stati Uniti, come per dire che se non piace agli States allora è buono e giusto e fa bene (come la dolce Euchessina, mi verrebbe da aggiungere, in un revival di Carosello per noi vecchietti).
EliminaAbbiate pazienza che ogni tanto, e a volte ogni poco, mi ripeto, ma proprio non mi capacito di tanta cecità, a meno che non sia "ideologica" in una delle accezioni possibili, cioè artata, come se una ideologia (nel senso di sistema di idee per leggere la realtà) venisse impiegata, come (le) altre ideologie, per agitare un poco la gente che "ci crede" e tenerla occupata.
A tanto ormai arriva il mio scetticismo. Sarà il caldo...
@Buffagni: guarda che non stiamo dicendo cose tanto diverse. Sinceramente reputo inutile fare un eccessivo sforzo precisazionista su un oggetto tanto vile, ma apprezzo che l'abbia fatto tu.
Elimina@Thevill: non è un grandissimo esordio. Non si sopravvaluti, glielo dico con grande sincerità: io non so quanto lei possa apprezzare qualcosa qua dentro.
L'ideologia non credo sia la mia, credo sia quella di chi usa la moneta come strumento di lotta di classe.
La sua preoccupazione, se è, come pare di capire, quella di un difensore dell'euro (che vorrebbe salvarlo perché altrimenti l'Italietta...) è piuttosto futile, perché non tiene conto del fatto che è esattamente l'euro che sta disgregando il continente europeo (degli USE meglio non parlarne, questo è un blog serio). Se invece la sua preoccupazione è un'altra, credo che la esponga in modo un po' confuso, o almeno io non riesco a capirla. Quali prospettive geopolitiche ritengo si aprano negli attuali assetti creditori/debitori internazionali, e perché, l'ho detto mille volte, è scritto nel libro, e lo ripeterei volentieri se fossi sicuro di aver capito...
Ricordo il vecchio Pannella quando si proclamava "lliberale, lliberista e llibertario" (proprio con due L, scelte sue). Non ci capivo un accidente.
EliminaSolo anni dopo ho avuto qualche contezza di anarco-capitalismo, Rand Foundation e tutto l'armamentario che stava dietro, per dire, ai Tea Party. Curioso il frullato fra Ghandi (che nominava sempre) e questa mercanzia (che non nominava mai, ma evocava come un mantra). Quell'America là, appunto; e la Bonino si è formata a quella scuola.
Il "presidio geopolitico" di cui parla il Prof - e su cui sono TOTALMENTE d'accordo - riguarda, forse, una scuola diversa ed europea cui appartengono Scalfari, Spinelli e altre persone "colte e serie", con Zucconi come battutista da bar.
DRAGHI: GROWTH GROWTH GROWTH!
RispondiEliminaIn attesa della solita conferenza stampa di Draghi condita dei soliti giri di parole che serviranno a prendere tempo mentre Angela Merkel è intenta a sistemare le sue faccende domestiche, tassi negativi o acquisto di titoli ABS non importa, noi andiamo a dare un’occhiata ad un interessante articolo apparso su ProfessionalConsumer dal titolo DRAGHI E FOLLETTI SCALPITANO che svela una delle più colossali leggende metropolitane fatte girare ad uso e consumo di un popolo di fessi, come da anni vi racconto nel blog…
“La politica monetaria non può generare crescita economica reale”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un’audizione all’Assemblea nazionale francese. “Se la crescita è in stallo – ha aggiunto Draghi – è perché l’economia non produce abbastanza o perché le imprese hanno perso competitività, e questo va oltre le possibilità di intervenire della Banca centrale”.
Tralascio per rispetto al lettore la solita fesseria della competitività ma questa è la chicca…
perché l’economia non produce abbastanza
perché l’economia non produce abbastanza
Balla che puntualmente viene smontata dall’autore dell’articolo ben 14 volte …
– vi è in giro più prodotto pubblicitario di quanto l’attenzione ne possa intercettare;
– ogni anno 30 milioni di autovetture restano invendute a fronte di 90 milioni di unità prodotte nel mondo;
– le Utility dell’energia, in Europa, hanno un 30% di sovraccapacità;
– le Poste italiane hanno il 20% di sportelli di troppo;
– le banche Ue chiudono le troppe filiali;
– 540.000.000 di tonnellate annue, il sovrappiù dell’industria siderurgica mondiale; solo in Europa + 80.000.000 rispetto alla domanda;
ETC………………………………
Il minimo denominatore comune di tutte le grandi crisi è l’iniqua distribuzione della ricchezza e l’eccesso di debito che viene creato per nascondere l’iniquità.
Mentre giustamente il settore privato sta deleveraggiando uniformemente, ovvero rientrando dal debito, dalla leva, la finanza continua a levereggiare, ad utilizzare il debito per speculare e gli Stati si indebitano per chiudere le voragini con le banche intorno, per poi ovviamente a loro volta rientrare dal debito, per diversamente il mercato punisce il loro eccesso, prodotto per salvare il leggendario libero mercato, il privato dal fallimento!
Affascinante no, mi raccomando continuate ad ascoltare la voce del padrone, market, market, growth, growth, debt, debt e via tutto ciò che puzza di welfare, è solo un problema di crescita e competitività …
perché l’economia non produce abbastanza
perché l’economia non produce abbastanza
perché l’economia non produce abbastanza
perché l’economia non produce abbastanza
Buona Consapevolezza a Voi tutti!
Credo che l'ipotesi più giusta sia la seconda,
RispondiEliminase pensiamo che anche l'Argentina aveva il problema della sua valuta agganciata al dollaro,
ed è entrata in crisi economica proprio per questo, se pensiamo che il Gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale sono dominate dalle lobby finanziarie americane.
Insomma la finanza americana è la padrona della gestione finanziaria delle economie degli stati a livello mondiale,
chi non capisce questo, non può diagnosticare la causa dei nostri mali, quindi non può adottare una terapia risolutiva.
Sarebbe interessante poterli vedere i VERI grafici sul tasso di disoccupazione totale. Io sul sito ISTAT ho trovato solo quelli separati per due classi di eta' (sopra e sotto 25 anni), ovvero
RispondiEliminaquesti. Non danno certo ragione a Zucconi sul 1977, ma mostrano che nel recente passato abbiamo avuto tassi di disoccupazione piu' alti e non e' apparente una correlazione con l'avvento del cambio fisso. E' chiaro che le dinamiche non possono essere tutte dominate da una variabile singola ma sarebbe utile e interessante (per me) capirci qualcosa: cosa ha guidato queste curve?
Dal '98 al 2007 il tasso e' stato in costante decrescita… E' dovuto all'inserimento nelle statistiche degli occupati a tempo determinato (call center ecc.)? Le domande non sono necessariamente per il prof. ma per chiunque possa darmi due dritte per risalire la china dall'abisso dell'ignoranza..
ps: ho la tastiera americana, quindi niente accenti ma solo succedanei...
Eccoti accontentato.
EliminaA volte la pensione aiuterebbe a conservare un po' di di dignità...
RispondiEliminaRoberto, ti meriti un bel: Tan-tatàa-ratatatà--tatatàra!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPer la serie: ci sono musicisti qui dentro. Più si è criptici meglio è. Sfociare nell'incomunicabilità non è un problema.
Bonino, un nome una garanzia.
RispondiEliminaAlle europee del 2009, su 50.341.790 elettori, votarono 32.747.722 (meno 990.689 bianche e 1.103.519 nulle). La lista Pannella-Bonino prese 743.273 voti, pari al 2,4%, ma pari all'1,47% degli aventi diritto. Sul piano elettorale Bonino fa rima con Giannino, ma sul piano politico Emma fa rima con dilemma; ovvero a quale forza politica offrire il proprio risibile pacchetto di voti per spuntare il miglior prezzo. Emma è alfiere di quella malintesa “modernità” fatta di Ogm, di ridimensionamento dei sindacati, di “guerre” umanitarie” purché a guida Nato, ecc.
Nel '94 Bonino «si è candidata con Berlusconi [...] Dopodiché, passati 12 anni [...] Bonino si è scoperta di Sinistra. Ed è qui che sono arrivati i grandi successi per lei: deputata, senatrice, europarlamentare, commissario europeo, vicepresidente del Senato, Ministro per gli Affari Europei (nel Governo Prodi).
[...] nel 1994 ci fu un comizio a Palermo in combutta con Berlusconi e Tiziana Parenti, durante il quale [...] espresse forti opinioni contrarie alle indagini sull’accordo tra Stato e mafia.
[...] nel 2005, dichiarò che, nonostante tutte le leggi ad personam, “il lavoro di Berlusconi va apprezzato”
[...] nel 2010 [...] l’editto Berlusconiano contro Santoro e Annozero è stato attuato grazie ai Radicali, infatti Annozero è stato chiuso per un voto in più in Vigilanza Rai: quello radicale».
Dal sito internet di Bonino:
«per aiutare Baghdad, Nassiriya e le altre città senza legge, si chieda a Emma Bonino di coordinare gli interventi delle Nazioni Unite nell’Iraq del dopoguerra.
[...]
Bonino è la persona giusta. È lei che sin dall’inizio della guerra, ha sostenuto, con grande forza, la necessità di instaurare un governo democratico in Iraq sotto la tutela dell’Onu.
[...] Bonino ha tutte le capacità per dirigere e governare la missione della ricostruzione: già nell’Afghanistan massacrato dal regime talebano, e dal Cairo con la sua attività editoriale araba, ”Emma con la rosa” ha dimostrato di essere in grado di portare avanti con coraggio e la competenza necessaria, una missione di pace internazionale».
Le aspettative andarono deluse: Iraq e Afganistan sono a pezzi, ma Bonino è sempre “la persona giusta”.
Bonino era molto apprezzata dall'amministrazione Bush perché favorevole all'ingresso «delle biotecnologie made in Usa nel settore agroalimentare, in particolare degli Ogm della Monsanto.
Nel 2007 l'ambasciatore Usa a Roma rende noto al governo Prodi il fastidio per la "mancanza di progressi nell'introduzione di prodotti agricoli biotech nel mercato della Ue". [...] Dal ministero del Commercio Estero rassicurano l'ambasciatore Spogli: Bonino sta operando per l'ingresso in Italia dei prodotti targati Monsanto, nonostante "l'opposizione degli altri ministri italiani che non sono in accordo e stanno lavorando per bloccare le approvazioni" necessarie all'ingresso del biotech.
La collaborazione con l'amministrazione Bush si sviluppa anche su altri nodi chiave della politica estera. Sull'Iraq, fa notare già nel 2005 Spogli al segretario di Stato Condoleeza Rice, Emma Bonino ha dichiarato di essere contraria al ritiro: "Andarcene significherebbe mettere il Paese nelle mani dei cacciatori di teste e della guerra civile". Con questa dichiarazione, afferma soddisfatto Spogli, "la componente riformista della coalizione di centrosinistra si è pubblicamente spostata verso una politica che è praticamente indistinguibile da quella del governo Berlusconi"».
In effetti, come commenta HenryTougha su Storify, il 12.2% é il dato piú alto di sempre, ossia dal 1977, quando la serie é iniziata. Nel quarto trimestre 2012 il tasso di disoccupazione era stato pari all'11.4%. Un dato alto, ma pari a quello avuto nel primo trimestre 1995 e nel secondo trimestre 1998. Un primo record lo abbiamo avuto in T1 2013 con l'11.9%, numero ora battuto dallo stupefacente 12.2%.
RispondiEliminaNon per difendere l' arzillo vecchietto, ma il problema sta nel modo subdolamente distorcente in cui si presenta il dato. Avevo notato ciò su un articolo di repubblica riguardante la disoccupazione giovanile, esattamente questo qui:
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/economia/2011/02/01/news/sale_disoccupazione_giovanile-11911396/
Dal titolo parrebbe che nel 2004 ci fosse una disoccupazione simile o superiore; poi si va a leggere e si scopre che il 2004 era semplicemente la data di inizio delle serie trimestrali. Il sole 24 ore ha fatto lo stesso giochetto con l' aggravante di non specificare neanche all'interno dell articolo che "dal 1977" significa semplicemente "dall' inizio delle serie trimestrali". Ma noi sappiamo bene che screditare gli anni in cui i marziani erano al 36% non lo si fa per caso.
Idem nel sito della rai:
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-1858fc07-3313-4dbd-b653-702cb8c1f8b1.html?refresh_ce
Questa volta si scredita il 1992, anno di carriole e di peccati capitali che fanno diventare ciechi.
Il diavolo a volte sta nei dettagli
professore, lei dice a noi pero pure lei ci risparmi la bile al fegato! sto zucconi ce l'ho sulle palle!
RispondiEliminan'artra che se ne và! poi dipende dai punti di vista: monti andava a leccare i calli ai beduini!
RispondiEliminahttp://www.blitzquotidiano.it/economia/moda-loro-piana-francese-lvmh-1614421/
scusate, altra chicca!
RispondiEliminaquelli che... "labenzinaaumenterebbedel70000%"
http://it.ibtimes.com/articles/52412/20130708/prezzo-benzina-2012-euro.htm