venerdì 12 settembre 2025

QED 114: Kirk


Come potete immaginare, farei volentieri a meno di avere ragione, ma purtroppo non dipende da me. L'analisi fatta lo scorso anno parlando del "conflitto dei fuoriclasse" si sta rivelando drammaticamente attuale: avendo tradito gli interessi del proprio blocco sociale di riferimento (il lavoro), qui da noi in modo particolarmente virulento con l'adesione a un progetto di deflazione salariale (l'euro), ma un po' ovunque sostenendo l'agenda globalista (che è in primo luogo un'agenda di concorrenza al ribasso fra proletariati, qui da noi favorita dalla deflazione salariale indotta dall'euro), il fronte progressista non è più in grado di sostenere una dialettica sana, intellettualmente onesta. Questa impasse lo ha condotto a deviare il discorso su aspetti "cosmetici" (i vari "diritti", che ormai sono intesi solo come diritti "civili" e non più "sociali"), la cui natura di diversivo comincia a essere chiara anche ai più convinti "tifosi" del progressismo. A mano a mano che il discorso "dirittista" perde presa, di fronte alle esigenze concrete delle classi sociali che si rivolgono alla sinistra per chiedere rappresentanza e difesa dei propri interessi concreti (che sono quelli di farsi una famiglia e crescere dei figli, più che di sposarsi col proprio armadillo), l'armamentario dialettico progressista collassa su due fallacie: l'argomento ab auctoritate ("credere nella scienza", per capirci...), e l'argomento ad hominem, cioè la delegittimazione dell'avversario, dove quasi invariabilmente la prima fallacia è utilizzata per perpetrare la seconda (non a caso Kirk viene dipinto come un "negazionista climatico novax" e via dcendo...).

Era facile prevedere, e avevamo in effetti previsto, che questo gioco sarebbe sfuggito di mano ai progressisti, per il semplice motivo che è ormai la destra ad aver assunto la rappresentanza degli interessi che la sinistra non è più credibilmente in grado di difendere, e anzi ostensibilmente lede ogni giorno (perché anche il bisogno di sicurezza è in primo luogo un bisogno delle classi subalterne, non di chi vive nei quartieri altolocati). Ne consegue che la sinistra deve rincarare la dose, non più delegittimare, ma deumanizzare l'avversario, cioè portare avanti esattamente quel discorso di odio che fino a poco fa rimproverava alla destra nel tentativo (parzialmente riuscito) di censurarne gli esponenti. Ci vuole più odio, come ci vuole più Europa, come ci vuole di più di qualsiasi cosa non funzioni, per chi è intrappolato nella visione rettilinea della storia che comanda di avanzare comunque, nonostante il baratro...

Temo quindi che non sia finita qui.

Come credo di avervi scritto da qualche altra parte (qualcuno con più memoria di me se lo ricorderà) in uno scenario simile non mi stupirei se riaffiorassero teorici e pratici della lotta armata. Dobbiamo mantenere la calma e stringerci intorno ai valori della nostra Costituzione: i valori della vera Costituzione, non di quella che ci viene raccontata dai loro guitti. Essere moralmente superiori ai propri avversari espone a un rischio individuale, come questa ultima tragedia dimostra. Abbassarsi al loro livello però espone a un rischio collettivo. Manteniamo la calma e la memoria.

26 commenti:

  1. Loro non hanno bisogno di lotta armata, del resto, hanno a disposizione la legge (o, meglio, la sua interpretazione).

    Negli USA un uomo ha assassinato senza ragione una ragazza in treno, che avrebbe poi discritto come "una bianca". Risulta che il tizio in questione fosse stato scarcerato dopo 14 reati violenti da una giudice che aveva vinto qualche anno prima un premio del tipo "persona DEI dell'anno".

    In Brasile Bolsonaro è stato condannato oggi a 27 anni di carcere per una preteso golpe. Ma tutti dicono che la condanna - che verrà appellata e per la quale verosimilmente sarà avviato un processo parlamentare per l'amnistia - serve solo a screditarlo e a non permettergli di partecipare alle prossime elezioni.

    In Francia sappiamo tutti cosa è successo alla Le Pen.

    Nel Regno Unito, grazie alle leggi sull'hate speech, ormai sono stati sdoganati i reati di pensiero, la libertà di parola contro certe politiche è di fatto eliminata e in compenso vi sono leggi che obbligano a tenere conto dell'etnia dell'imputato nel definire la gravità della pena.

    Sanno bene come esasperare le persone: trasformano in martiri i carnefici e in mostri le vittime; proteggono criminali e accusano le loro vittime, colpiscono con i tribunali amici chi dissente e, sempre con i tribunali amici, fanno fuori i politici che si fanno interpreti del disagio.

    In Italia abbiamo un vantaggio: i risparmi delle famiglie non sono ancora finiti. Dunque eventuali violenze resteranno iniziative isolate o espressione di tentativi facinorosi. Ma il tema resta che occorre trovare una soluzione politica prima che i risparmi finiscano, altrimenti i facinorosi troveranno seguito.

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  2. ragionamento perfetto ma non trascurerei gli schematismi del retaggio culturale o di un certo dogmatismo ideologico che possono determinare un bias cognitivo pericoloso (ad es. difendere lo stato di Israele come paladino del mondo occidentale contro il terrorismo di matrice religiosa). Manteniamo la calma, la memoria... e la lucidità

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    1. In effetti per un movimento che vorrebbe essere identitario schierarsi tra arabi ed ebrei è "kriptonite" come schierarsi tra " destra" e "sinistra".
      Non solo perché non ci può essere mai nessun vantaggio ad accettare lo "schematismo" creato dal proprio nemico, ma anche perché chi volesse soprattutto "essere padrone a casa sua" deve essere sempre molto prudente nel mettere becco nelle altrui "liti di casa" , quantomeno per non avere poi qualcuno di questi "altrui" profugo perenne in "casa propria".

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  3. Penso che per fortuna siamo in Italia, non siamo in Usa.. È molto più difficile che un ragazzino (di solito fanno loro le stragi) qui prenda un fucile e faccia gesti inconsulti... In usa c'è anche un disagio mentale molto maggiore... Darei un occhio più al terrorismo islamico appunto.. la schlein non ha quell ascendente così forte da portare a compiere gesti eclatanti..
    Il problema sono i media come cita lei che devono sempre esacerbare conflitti sopiti, con le loro narrazioni emotive ecc
    Ecco stati d'animo collettivi e nel mondo iperconesso si rischia di prendere stati d'animo lontani da noi, nel bene come nel male, appunto siccome la schlein non ha presa spero che da oltreoceano non arrivi l'esempio di tacitare l avversario... Cosa che già avviene con processi, dossier e sovranità limitata... Siamo già messi male dal processo a Salvini

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    1. Scusa, il punto non è tanto il ragazzino che imbraccia il fucile e uccide una persona. Certo, è molto grave, è un crimine.
      Il vero problema è però rappresentato da una classe intellettuale che fornisce alibi morali e che di fatto stimola e giustifica il ragazzino di cui sopra.

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    2. Il tema delle armi facili in USA poteva avere senso anni fa, per spiegare certe stragi assurde commesse dallo psicopatico di turno. Oggi il tema è tutt'altro, e non riguarda solo gli USA ma tutto l'occidente: c'è una minoranza organizzata, sostenuta dall80% del sistema mediatico, che ormai giustifica e legittima l'assassinio politico degli avversari politici. E il ceto intellettuale, totalmente egemonizzato dai nipotini del '68, non si vergogna di teorizzare che qualunque violenza, aggressione o omicidio siano in ogni caso da ricondurre alle 'destre che fomentano odio', il che azzera in partenza ogni tipo di analisi politica o sociologica. Io credo che anche in Europa e in Italia sia ormai possibile, se non probabile, un evento tragico che possa colpire un politico o un esponente del mondo conservatore, come quello avvenuto in Utah, e gli editoriali di Serra o Saviano che lo giustificheranno sono praticamente già pronti.

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  4. "Loro non hanno bisogno di lotta armata": Ah no? E Gaza, Iran, Libano, Siria, Ucraina, etc. etc ... i morti di Afd, Moro ,Mattei, Kennedy etc, etc, etc cosa sarebbero? E poi la droga, la prostituzione, il traffico di minori etc.etc. non è lotta armata contro l'intera umanità?

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    1. Il tema di cui parla Alberto è il terrorismo politico in Italia.

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    2. Basta far passare un po’ di tempo e tutti capiranno. Pensa che perfino Draghi ha capito che l’austerità è stata un errore!

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  5. Ormai sono vittime non salvabili della loro follia, del loro odio e delle loro contraddizioni. Siamo ad un tornante molto pericoloso della storia. Mi sembrano come il serpente a cui hai tagliato la testa, non ti ci avvicinare, ti morderà ugualmente con violenza e mordera anche se stesso ormai morente se ci dovesse riuscire!

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  6. Come scrivevo oggi su X, "Chi semina vento raccoglie tempesta" è il nuovo "Colpirne uno per educarne 100".
    Non manca molto perché anche qui qualcuno di "quelli che benpensano" passi alle vie di fatto.

    Se poi si aggiungono le decine di migliaia di spiantati diversamente bianchi - arrivati da ogni dove - che già spadroneggiano nelle nostre vie, piazze, metropolitane, treni e fermate dei bus, direi che c'è da stare con cento occhi aperti e con la bocca abbastanza chiusa.
    Adda passà 'a nuttata. 🙄

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  7. Il signore che scrive prende gli ordini da uno che, davanti all'attacco russo alla Polonia, dice che non è preoccupato dai carri armati russi ma piuttosto dai barconi di migranti. Così per dire.

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    1. Cosi per dire: Quanti cosacchi ha visto in citta nell'ultima settimana? C'erano più russki o "migranti"?

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    2. Altrettanto "così per dire" , io i milioni di "alieni" sbarcati in italia già li vedo per strada , ma i famosi "cosacchi" ancora no.

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    3. Dai, su! Avete diritto anche voi all’angolo del buonumore, nonostante la gravità del momento…

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  8. Questi discorsi alati sulla costituzione mi ricordano i vecchi miti: Cassandra e gli altri Troiani abbracciati agli altari che sperano che i Greci rispettano gli dei.
    Poi certo, uno può raccontarsi che gli dei punirono i sacrileghi, ma la cosa non credo interessi i Troiani, che moriron tutti.
    Anzi, no: Enea scappò e si prese la sua bella rivincita.
    Ma oggi scappare non è più un'opzione, per cui magari potremmo cominciare a #farequalcosa no? Tipo segnalare in gruppo Saviano al viceministro degli esteri di Trump https://x.com/DeputySecState/status/1966114506116927972

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  9. Grazie per questa iniezione di intelligenza e buonsenso.

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  10. Mi dispiace, e molto, che su questa china molto pericolosa, sia scivolato anche il Prof. Odifreddi. Seguivo spesso i suoi dibattiti e le sue conferenze sempre molto interessanti, a volte condividevo le sue analisi a volte no, ci sta, ma l'ho sempre visto come una persona intellettualmente integra.
    Poi l'ho sentito l'altro giorno e quasi mi sono venuti i brividi.
    Ecco dove siamo finiti.

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  11. Beh è appena incominciata e finirà ad un livello che il "parlamentiarismo"" ormai totalmente squalificato da l' opportunismo e l' acquiescenza di chi lo ha immeritatamente interpretato negli ultimi 40 anni ( "eccetto i presenti " , ¢a va sans dire) ci sembrerà un minuetto di Versailles.

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  12. Questa intervista con Tucker Carlson è tutta interessante, ma dal capitolo "What Issues do Gen Z really care about?" si entra nel merito di questo articolo:
    https://youtu.be/G-4tNK6dfD4?si=JkopOztYjBr94WAy
    Il primo pensiero che ho è che sarebbe consolante se la morte di Kirk rappresentasse un punto di svolta, per qualcuno lo sarà, per molti altri, non importa di quale colore politico, sarà solo una scusa utile a giustificare un'escalation, e questo in qualche modo è più doloroso della morte stessa.
    Il secondo pensiero è che se è vero che molti iniziano a notare le falle della narrativa progressista, non sono comunque abbastanza per arginarne gli effetti.
    Solo pochi giorni fa mi sono dovuta confrontare con un'insegnante dell'asilo per avere l'ennesima prova di questo (le cose le "so", eppure mi sembra di non saperle mai abbastanza, forse perchè rimango stupidamente convinta che su certi argomenti sia impossibile non trovare un terreno comune) Perchè un crocifisso rappresenta una forma di manipolazione per la mente di un quattrenne ma il Corano e i libri che parlano di famiglie arcobaleno di pinguini no? Di fronte a questo cortocircuito logico la risposta è stata che la libertà educativa e l'impegno a contrastare le discriminazioni rimangono le priorità assolute. Il tutto detto da una donna che mi stava guardando "attraverso", lasciandomi con la straniante sensazione che noi genitori fossimo solo degli ostacoli da aggirare non importa come, non le figure principali nella vita dei bambini.
    Spero che questo sia un caso isolato, ma ho paura di no, ed è solo un esempio di quanto lavoro rimane da fare, a tutti i livelli.
    Mi chiedo se è ancora possibile non esporsi, e quindi rendersi un bersaglio...
    Un amico su X ha condiviso questa frase di Chesterton: "Can you hate the world enough to change it, and yet love it enough to think it worth changing?"
    Forse a Kirk sarebbe piaciuta.

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    1. La quantità di danaro (ossia il potere di oggi) che finanzia la distruzione di ogni ostacolo alla creazione dell'uomo-schiavo individuo/consumatore/lavoratore/contribuente è tale da rendere possibile un cambiamento di paradigma solo per effetto del collasso autoindotto dall'estremizzazione dell'agenda in questione. Il tallone d'achille della volontà di potenza è che si concepisce come senza limiti e dunque, siccome la realtà invece i limiti li ha, crollerà per effetto dell'impossibilità della realtà di reggere il peso del Wille zur Macht globalista. Questo mi fa suppore che sarà un processo traumatico in cui la buona politica dovrà agire solo come elemento per rallentare la caduta, dunque limitando l'entità delle contusioni e fratture sociali che ne deriveranno e a condurre la successiva ricostruzione.

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    2. Credere di poter fermare la LORO " narrativa" "a mani nude" è un' illusione.
      Quando LORO si accorgeranno che ci sono troppi " apoti" in giro semplicemente verranno a ficcarcela in bocca con l' imbuto come facevano quei " ragazzacci" de l' olio di ricino..
      Lagendachenonc'è non si fermerà soltanto perché "il gregge non vuole", per questi nostri " cattivi pastori" l' opinione di noi "pecore" è solo un fastidio facilmente rimediabile.

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  13. "Temo quindi che non sia finita qui."
    L'odio va crescendo come un cancro nelle nostre società. Andrebbe operata una rimozione chirurgica, di cui pare non siamo capaci. Non è che invece tornerà sotto traccia solo dopo la pesante radioterapia della guerra? In fondo è già successo.

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  14. Non trovo niente di intelligente in questo genere di prese di posizione. Ne vedo solo lo scopo propagandistico e di autolegittimazione presso un mondo che, nonostante tutto, non le appartiene. Per piacere non faccia il Ciriani, lei puo' fare molto meglio che strumentalizzare un delitto tipicamente americano. Le Brigate rosse sono state un altro genere di cosa.Condivido invece la sua analisi sulla deriva liberale e liberal della sinistra al punto di non considerarla neanche piu' sinistra.Certamente non votero' a destra neanche da morto ma dentro la destra mi piace ascoltare e/o leggere le persone intelligenti. E lei, anche se un po' sborrone, certamente lo e'.

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    1. Gentilissimo, la mia analisi della deriva della sinistra verso la legittimazione della violenza precede, non segue, l’omicidio di Kirk. Capisco bene che per chi come lei, avendo una personalità debole, ha bisogno di riferimenti forti, sia una tragedia rendersi conto (e non poter non ammettere) che tanti “intellettuali” di cui ci si poteva fregiare sono solo dei tronfi, irrimediabili, disumani coglioni, ma, ci creda, noi non possiamo fare nulla per aiutarla a elaborare il suo lutto. Il nostro lo abbiamo elaborato 15 anni fa e chi è qui a pieno titolo sa come e perché.

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