sabato 22 febbraio 2025

Allacciate il cinto erniario…

La risposta alla domanda: “Ma quelli che da quattordici anni ci attaccano per le nostre idee sono prezzolati?” è: “Sì!”:


Mi raccomando il cinto erniario: lo sforzo di stupirvi potrebbe causarvi un trauma…

Chi fosse interessato a questo testo al tempo stesso utile e superfluo lo trova qui.

15 commenti:

  1. Ma la domanda a questo punto è: quando verrà giù il caranvanserai unionista, riuscirà l'80% dei politici italiani a tornare a fare politica vera invece che limitarsi a litigare comodamente sul fatto che l'uovo alla coque si rompa dall'alto o dal basso?

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    1. Quando crollerà "il teatro" difficile che gli stessi guitti possano replicare lo stesso spettacolo.
      Il problema è che sotto le macerie ci saremo noi e loro no (a meno che non si siano già mangiato tutto "l' ingaggio").

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    2. Il problema credo sia un altro, e ne parlavo stasera con uno di voi: è la mia teoria lamarckiana della classe dirigente, rafforzata dalla lettura di “Sorvegliata speciale“. Il danno principale fatto da questa grottesca e macabra caricatura di Stato che è l’Unione Europea è quello di aver atrofizzato le classi politiche nazionali. Moro o Berlinguer erano Moro e Berlinguer perché, pur essendo l’Italia un paese sconfitto, sorvegliato speciale, condizionato nella sua autonomia, quanto oggi, potevano tuttavia porsi delle domande, avevano dei sia pur limitati margini di scelta, o, forse anche meglio: non vivevano in un sistema che ha eretto la soppressione dei margini di scelta a ragione della propria esistenza. Sarà molto difficile riabituare la classe politica a svolgere un ruolo politico, cioè a scegliere.

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    3. La differenza è che " allora c'era l' URSS" e la mano sulle briglie doveva essere più leggera.
      Non è un caso che "il fatidico'92" viene dopo "il fatidico '89".
      Tutti i movimenti tettonici emergono in superficie dopo che certe "faglie" si sono annunciate prima .Ad esempio per restare in Italia l' altrettanto "fatidico'81" è venuto dopo "' il '78".
      Noi non lo sapevamo ancora ma chi era dentro alle "segrete stanze" l' ha visto arrivare e ha pensato solo a se stesso.
      E' questa la colpa della "vecchia politica" ( della" nuova" nemmeno ne parliamo 😡)

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    4. Egregio Onorevole,

      mi permetto di generalizzare la sua teoria, sollevando un problema, la tecnocrazia, che va oltre la UE e che trova nella UE stessa una delle sue massime espressioni.

      A tal proposito, segnalo il seguente contributo:
      https://tg24.sky.it/economia/2020/12/15/il-recovery-plan-e-i-limiti-della-tecnocrazia

      Di seguito alcuni estratti:

      "Il rischio principale è che i correttivi epistocratici s’infrangano sullo scoglio della legittimità politica o che si dia luogo ad istituzioni lontane, incomprensibili ed incontrollabili per la grande maggioranza dei cittadini."

      "Inoltre, vi è anche il rischio che la classe politica utilizzi i tecnici come una scusante, un capro espiatorio su cui scaricare le proprie responsabilità. O peggio come un meccanismo per rinunciare a prendere delle decisioni collettive importanti che vengono devolute proprio ai corpi tecnici."

      "La politica resta infatti un processo di discussione, e la discussione richiede sempre, nel senso greco del termine, una certa dialettica. Ancora oggi, in definitiva, soltanto la “mera politica” può risolvere i conflitti della comunità e coltivare la responsabilità dei governanti e dei governati."

      Un saluto,
      Fabio

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    5. ~ O peggio come un meccanismo per rinunciare a prendere delle decisioni collettive importanti che vengono devolute proprio ai corpi tecnici. Terzo, come scriveva Vilfredo Pareto in Trasformazione della democrazia, “si può peccare per ignoranza, ma si può peccare anche per interesse. La competenza tecnica può evitare il primo male, ma non può nulla contro il secondo”. ~
      Grazie Fabio.
      Dopo anni di dibattito qui su politica e lotta di classe non c'è altro da aggiungere.

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    6. @Alberto. Più che riabituarla occorrerà rinnovarla, quanto meno in parte (e penso soprattutto ai ruoli di vertice dei partiti), con persone che non ne facevano parte. Ma la vera tragedia sarà rinnovare l'alta amministrazione. E temo che in quel frangente sia meno possibile un vero turnover, considerando che in ogni caso i funzionari hanno competenze e tradizioni che mandano avanti la macchina dello stato. Però almeno al livello di partito, parlamento e Governo (inteso come CDM), servono decisori non contagiati dall'idea di delegare alle tecnocrazie le scelte politiche.

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    7. forse una cosa merita di essere ribadita: la lotta di classe nel nuovo tecnocapitalismo finanziarizzato e oligopolistico, deve vedere dialetticamente opposti, da una parte, il grande capitale oganizzato e dall'altro il ceto medio, inteso come aggregazione di lavoratori dipendenti, professionisti non organizzati in strutture internazionali nonché artigiani e piccoli imprenditori (in cui il fattore capitale non prevale sul lavoro). La vecchia narrazione proletaria dei kulaki come capitalisti va abbandonata, in quanto il lavoro dipendente sarà sempre meno "pesante" in termini di produzione di ricchezza, mentre si stanno affermando forme destrutturate di sfruttamento da parte del capitale del plusvalore prodotto dall'attività dei cittadini.

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  2. Grazie 1000 Onorevole, per la sua opera di divulgazione che consente, anche ai non addetti ai lavori, di comprendere i nessi tra economia e politica. Ho scaricato il suo libro ora e lo leggerò con grande interesse, esattamente come le sue semine mattutine. Buona domenica.

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  3. Sono sempre interessato ai testi da lei citati.

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  4. non leggerò questa robaccia ho già goofynomics e orizzonte48 questi mi bastano ☺️

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  5. A Torino in questi giorni per strada é pieno di mega manifesti su quanto é bella "Leuropa", che ci scada, ci nutre, ci dà un' istruzione, un lavoro e ci cura - grottesco, voltastomaco assicurato.

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    1. anche a Milano, in metropolitana è tutta una propaganda unionista che ... USAID scansati!

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  6. Ho finto stupore per circa 3 secondi

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  7. Grazie per il video dalle montagne dell'Abruzzo. Mi ha riconciliato con il mondo.

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