Ieri era così.
Un vento che buttava in terra…
Ho convocato chi sapete voi:
e ho provato a fare un giro che in primavera sarebbe stato banale, e anche piacevole, fra i roseti in fiore
ma in inverno un po’ meno, tant’è che alla fine ho deciso di tornare sui miei passi, anche perché di andare sui suoi:
non me la sentivo tanto.
Così sono rientrato, ho pranzato, poi mi sono messo ad ascoltare le tracce del prossimo disco (per fortuna avevo conservato gli appunti del tecnico del suono, altrimenti sarebbe stato tutto molto più faticoso). Verso ora di cena mi sono accorto che non avevo fame, ma in compenso avevo le nausee. Esclusa una gravidanza indesiderata (anche se di questi tempi non si sa mai: almeno fino al 20 gennaio potrebbe capitarmi, dopo diventerà meno probabile), non restava come ipotesi che l’influenza: in effetti subito dopo sono partiti degli squassanti brividi di freddo e la febbre che, misurata col termometro digital (e suppongo anche sustainable) del mio amico arrivava a ben 36,6 (!), ma sarà stata almeno 39 (visto che ora sto bene e ho 38)!
Aridatece er mercurio!
Finalmente ho capito perché da tre giorni avevo un lievissimo velo di catarro, senza alcun altro fastidio. Il vairus mi stava insidiando! Io l’ho sfidato, e ho perso… Cose che capitano quando non hai più 21 anni: avere tre volte 21 anni non è la stessa cosa!
Avrei un po’ di cose da dirvi, cioè da scrivervi, ma preferisco leggere (“Sorvegliata speciale”: un po’ ripetitivo, ma repetita juvant) e dormirci sopra, perché da domani pomeriggio riparte la giostra.
Voi intanto divertitevi con Marco, e non stropicciatelo troppo! Quando ce ne ricapita uno così!…
Si riguardi,auguri di pronta guarigione.
RispondiEliminaP.S. il termometro al mercurio è insostituibile e più preciso.
Ma poi quale colpa avrebbe il povero mercurio? La tossicità?
EliminaI termometri a mercurio sono ormai introvabili ma non è detto che si debba necessariamente ricorrere a quelli digitali. Qualche anno fa, avendo rotto il termometro tramandato dalla nonna, ero già rassegnato a dovermene procurare di uno digitale quando ho scoperto che esistono ancora in commercio termometri che, pur non contenendo più il mercurio e quindi sustainable e environmentally friendly, sono in tutto e per tutto uguali a quelli tradizionali compresa la precisione della misura.
Eliminaeh ma te lo devi bere
EliminaIl mio è a galinstan:
Eliminahttps://it.m.wikipedia.org/wiki/Galinstano
Così dicono. Scherzando su questa faccenda del ritiro dei vecchi termometri, mio padre medico mi raccontava che, in tempo di guerra, loro, bambini, ne avevano fatto esplodere uno infilandolo per gioco nell'acqua della pasta. Ovviamente, nessuno degli adulti si preoccupò minimamente della tossicità del mercurio, che pure era nota, e l'unico pasto fu consumato senza esitazioni. Ogni tempo ha i suoi costumi e tutto è una questione di circostanze.
EliminaQuesto mi fa venire in mente di quella volta che sentii una mia amica parlare delle malgame! 😂 quanta ignoranza c’è in giro, signora mia…
Elimina@Bagnai se è digitale la temperatura è "normale" a 36,6. A mercurio è local warming a 39.
EliminaPer forza bisogna andare sustainable.
Ne avevo rotti due o tre da piccolo era meraviglioso correre dietro alle palline e formarne una sempre più grande
Elimina«Ma poi quale colpa avrebbe il povero mercurio? La tossicità?»
EliminaChe io ricordi è un inquinante altamente tossico per accumulo. Sul mio testo di merceologia alimentare (risalente al 1982) c'era anche descritto il meccanismo attraverso il quale il mercurio si sostituiva ad un atomo di carbonio, ma essendo passato un po' di tempo non ricordo molto bene il tutto.
Però vale sempre rammentare, o far presente a chi non conosca il fatto, la malattia di Minamata.
Si possono leggere articoli su google scholar.
Tra i tanti accessibili online:
1.Minamata Disease in Japan
2.The history and the present of Minamata disease [pg. 21 -numerata 112 - del pdf].
Comunque, se avete oggetti in Au, teneteli ben lontani dall'Hg.
Sì, anche questo qui è sufficientemente noto (ricordi la storia di quelle che a Roma chiamano “le malgame”? 😂). Meno noto ai non lettori di libri senza figure (io l’ho appreso leggendo le memorie di Casanova) il fatto che il mercurio sia stato al lungo proposto dalla scienza (non dalla Lascienza) come rimedio contro un inconveniente piuttosto fastidioso. E funzionava pure!
Eliminahttps://curaecomunita.it/2021/11/21/mercurio-rimedio-o-malattia/
Ovviamente oggi sarebbe sconsigliabile ricorrere a una simile “terapia”.
«Meno noto ai non lettori di libri [...]»
EliminaNel XVII° e XVIII° secolo, se non ricordo male, il mercurio lo usavano anche in cosmetica: nel belletto, mi pare, per render la pelle più bianca. Forse anche nei rossetti. Ma non mi chieda di ricordarmi dove o quando l'ho letto, perché ho sempre provato una sorta d'ammirazione e profonda invidia per Pico della Mirandola.
Io ricordo un aneddoto di parecchi anni fa, quando in ospedale si usavano i termometri a mercurio.
EliminaIl lavandino della guardiola degli infermieri un giorno si intasò e vennero gli idraulici. La causa era il mercurio che si era accumulato nel sifone di scarico!
Seppi poi dagli infermieri che la rottura dei termometri, durante le operazioni di lavaggio e disinfezione, erano molto frequenti e l'accumulo pertanto era considerevole.
Il rischio collegato era l'inquinamento delle acque di falda, ovviamente.
Penso che questo, oltre alla maggiore rapidità e semplicità di gestione, abbia orientato verso l'abbandono del termometro a mercurio.
Anche se io, confesso, continuo a preferirlo.
Un augurio di pronta guarigione a lei.
Auguri di buona guarigione (si dice ancora così?). Comunque, anch'io sto malissimo con 36,6.
RispondiEliminaIo solo se è 39.
EliminaAi primi brividi, andando a letto, mastico uno o due spicchi di aglio a crudo, vengo abbandonato da mia moglie che cambia stanza, ma la mattina generalmente e' passato tutto tranne la puzza. Apro la finestra e passa anche quella.
RispondiEliminaNon e' scienza, e' aneddotica, ma spero sia un contributo apprezzato.
Mi dispiace, io tifo per Big Pharma. L’aglio è tossico, come il mercurio. Protocollo: paracetamolo e vigile attesa.
EliminaAglio e olio 🤣
Elimina«L’aglio è tossico, come il mercurio»
EliminaSicuramente lo è per le relazioni pubbliche.
Augurandole una pronta guarigione e visto che mi piaceva l'espressione del felino (anche se, nonostante il mio nickname, io sia goloso d'aglio):
cibi tossici e cibi non pericolosi per il gatto.
Foto tratta da qui: My personal Pet
P.S. Detto per inciso: stiamo leggendo lo stesso libro.
P.P.S. Magari già lo sa, ma le bacche di rosa canina - di cui si mangia solo l'epicarpo! - son ricche di vitamina C.
EliminaPotrei darti evidenza del fatto che questo rimedio naturale è noto anche a tanti abitanti del bosco.
Ho sempre avuto il sospetto che il più antico cervello degli esseri viventi sia stato l'intestino, indi mi fido degli animali del bosco e delle evidenze empiriche da lei raccolte, dovendosi rigettare l'ipotesi - alquanto improbabile sino a prova contraria - che gli animali leggano testi di medicina prima di cibarsi.
EliminaNon so perché, ma quest'ultima frase mi ha portato alla mente Le nuvole di Aristofane. Ci mediterò sopra.
https://www.dropbox.com/scl/fi/bq1yxu84gq0zk1kuw6n9w/pauling.pdf?rlkey=f9g5f1ksaoqkz6qwohxd5m94d&st=8ih92y9v&dl=0
RispondiEliminaQui c'è un premio Nobel di cui si iniziò a dire che era rincoglionito. Chissà che allora non avesse ragione? Secondo la mia esperienza sì. Se ha tempo e voglia può essere utile.
Anche il termometro digitale può essere tossico se inavvertitamente te lo ingurgiti e magari non riesci ad espellerlo perché in uscita risulta podalico di traverso. (chiedo scusa per la cagata).
RispondiEliminaEgregio Professore, passerà anche questa influenza. Il testo scritto è quasi poetico...in inverno fra roseti in fiore, da mille e una notte.
RispondiEliminaDevo avvertire il mio staff di tenermi libero maggio perché non ho mai visto una simile concentrazione di roseti come sugli altopiani fra Sangro e Aventino, molto più che nella Val di rose nel Parco nazionale. Deve essere meraviglioso, e ci devono essere anche molti spinaroli (se piacciono). Per un verso o per un altro, però, non sono mai riuscito a vedermi questo spettacolo. I roseti li ho sempre visti in frutto e mai in fiore!
EliminaSono del nord e non conosco la zona ma seguendo le Sue passeggiate ho imparato che l'Abruzzo è un territorio meraviglioso.
EliminaMa che ne sa il gentil sesso delle nostre pene con la febbre a 37°. Loro hanno solo ciclo e parto, fortunate.
RispondiEliminaBuona guarigione.
PS: da incosciente non aspetto nemmeno il 20 gennaio per tornare a fare queste battute.
Se mi fai tirare giù il blog per delitto di leso wokismo vengo a cercarti. Per il resto, il mio corpo si riconferma una macchina perfetta. Sotto i 37 sto bene, sopra i 37 sto un po’ male, sopra i 39 sto molto male.
EliminaSi vede che ha messo in piedi un buon regime fisico e alimentare, non deve essere facile coi suoi impegni.
EliminaIn ogni caso mi raccomando, di fronte alle nostre metà non dica mai che sopra i 37 sta un po' male. La linea è sempre e comunque sembrare prossimi alla morte, che poi si fanno idee.
Comunque, io sogno il momento in cui negli Stati Uniti verrà varato l’Analogic Act, cioè la legge che imporrà l’adozione di un duplicato analogico di qualsiasi dispositivo digitale (con la possibile eccezione della pornografia e di altra roba da falegnami come i videogame). Anche questo sarà un bel QED!
RispondiEliminaGiusto per tornare sui temi caldi così tenendosi concentrato non sente la febbre ,il mio superiore mi ha chiesto se bisogna per forza far soffrire anche gli abitanti delle altre nazioni esempio in questo caso la Francia, per far capire dove sta il problema finto del debito?A stretto giro ho risposto sì, sperando che anche la Germania ci arrivi presto alla nostra condizione come la Francia fra poco (ormai è lì vicina)
RispondiEliminaOnoré… mi fai rimembrare quando, bambinello, riuscii a rompere in bocca un termometro non sostenibile. Spero che tu, adesso, stia meglio; la mia ultima influenza è stata uno splendido regalo per il mio compleanno… e ne sono uscito dopo un mesetto abbondante.
RispondiEliminaHo messo nella lista degli acquisti "Sorvegliata speciale": a suo tempo comprai "Io sono il potere" e non me ne sono pentito. Sul tema mi permetto di segnalare "Eugenio Cefis: una storia italiana di potere e misteri" di Paolo Morando. Tra le sorprese incontrate in questo libro il passato ante Lega di Gianfranco Miglio, che mai mi sarei nemmeno sognato di immaginare ai tempi del "Carroccio ruggente" di Bossi.
RispondiEliminaCoincidenza, ma Cefis nell’ incompiuto romanzo “Petrolio” di Pasolini è una figura importante.
EliminaIl dietrologo che è in me è abbastanza sicuro che proprio “Petrolio” sia stato pubblicato incompiuto nel 1992 anche per mandare un segnale ai piddini “vedete? Gli anni 80 sono finiti e le storie su Eni/Agip/Cefis sono fregnacce da narrativa”, ma io sono un piddino pentito dal 2004, magari sono solo rancoroso.
***il passato ante Lega di Gianfranco Miglio***
EliminaMa ci sono anche altri aspetti ( es: il lavoro "ante lega" in multinazionali di alcuni alti dirigenti) che fanno sorgere ipotesi "complottistiche" considerando che ,"quantomeno dal mitico '68, ma probabilmente anche assai prima, niente è "spontaneo" nella politica italiana .
Ad esempio nel caso di specie viene il sospetto che "il padanismo" , fenomeno che ripeto è la "reazione cutanea" a una grave malattia dello stato italico, fosse stato anche "spintaneo" per spaventare la "stato profondo" di questo "pauvre pays" onde farlo sottomettere alla U€, pena fare la fine della jugoslavia,
Avendo visto da vicino la fase primigenia della Lega, tenderei ad escludere la visione complottista per la quale la Lega non sia stato un movimento spontaneo, anche perché la fondazione della Lega Nord fu il risultato di un processo di aggregazione di molteplici movimenti indipendentisti ed antistatalisti a livello locale (Liga Veneta, Lega Lombarda, Piemont Autonomista, Union Ligure, Alleanza Toscana – Movimento per la Toscana, Lega Emiliano – Romagnola).
EliminaOvviamente ogni dirigente di questi movimenti aveva un suo retroterra personale, ma ognuno di essi pensava semplicemente di poter continuare a coltivare il suo giardinetto su una scala più grande, anche a rischio di andare in rotta di collisione con la linea politica federale del Movimento: da qui le frequenti “epurazioni” bossiane con espulsioni a raffica dei dirigenti – di primo o secondo piano - che contribuirono alla fondazione della Lega Nord (alcuni dei quali erano comunque dei personaggi ingestibili a livello politico). Tra i capi in testa dei Movimenti confluiti nella Lega Nord, l’unico a non cadere fu il compianto Gipo Farassino (del quale Bossi aveva grande stima), che però decise autonomamente di ritirarsi dalla politica dopo la sua mancata conferma a Segretario nazionale del Piemonte (al quale subentrò Domenico Comino) per tornare alla sua attività artistica.
I problemi iniziarono con le elezioni politiche del 1994 e l’alleanza con Forza Italia (della quale gli addetti ai lavori – già nel novembre del 1993 – avevano informazioni certe sulla sua incubazione), in occasione delle quali vennero imbarcati caterve di arrivisti ed infiltrati (soprattutto legati alla Massoneria): i primi passarono quasi tutti con Forza Italia e molti dei secondi restarono al loro posto, mimetizzandosi tra il residuo 30% dei “duri e puri” rimasti fedeli a Bossi.
Il “padanismo” fu, tra le altre cose, la reazione politica al tentativo di Berlusconi di fare sparire la Lega - o ridurla ad un suo protettorato - per diventare l’uomo solo al comando del cosiddetto Centro-destra. La sua illazione secondo la quale il "padanismo" sarebbe stato una manovra per favorire la sottomissione dell’Italia alla U€ è destituita di ogni fondamento, per il semplice fatto che era già stato tutto deciso e, semmai, il “padanismo” fu l’estremo (e direi anche un po’ disperato) tentativo di giocare un ruolo antisistema in tutto questo. Ciò non toglie che lo “stato profondo” si spaventò davvero (e ne aveva ben donde: chissà cosa sarebbe successo se nel settembre del 1996 fossero già esistiti i social e gli smartphone: garantisco che lungo le sponde del Po c’erano veramente milioni di manifestanti, con buona pace del mitraglietta – all’ora al TG5 – che mandava un elicottero a filmare le sponde del fiume poco dopo l’alba per poter dire che non c’era quasi nessuno), ma per il fatto che la “Palude romana” (quella ben rappresentata ne “Io sono il potere”) tremava all’idea di una qualsiasi trasformazione dello status-quo che potesse incidere sulla sua sfera d’influenza.
P.S.: per fare la fine della Jugoslavia ci volevano le armi: tra le Camicie Verdi, al massimo, c’era qualche cacciatore che a casa teneva la doppietta per andare a sparare alle lepri 😊
So benissimo che il "padanismo " è un fatto "spontaneo" (esattamente come una grave dermatite che segnala un cancro ai polmoni) e conosco benissimo tutta questa storia ( io c'ero...) e non condivisi minimamente la "spallata padanista" ( anche se l' ho sostenuta) ritendola un' avventura senza senso se essa non aveva ( come poi si è visto) nessun appoggio geopolitico.
EliminaE in tal caso io mi sono poi domandato quale fosse stata la "spinta" ad un simile avventurismo e mi sono dato la mia spiegazione perfettamente in linea con i fatti che poi si sono succeduti
PS: per fare la fine della jugoslavia ci voleva solo che quella fosse la volontà del "padrone", il quale invece aveva solo bisogno di spaventare "la palude romana",
Io invece condivisi la "spallata padanista" perché non c'erano altre prospettive politiche per contenere la vulgata reazionaria del partito-azienda della buonanima di Arcore (al Congresso di Torino che si svolse al Lingotto, nella primavera del 1996, Bossi la preannnunciò definendola genericamente una "rottura di legalità").
EliminaFu un avventurismo necessario per lanciare un messaggio (che, come le pietre, una volta partiti non tornano indietro) in grado di creare una transizione di fase nel dibattito politico che evitasse a certe istanze popolari di tornare nel recinto dell'irrilevante: senza quel passaggio, indipendentemente dal fatto di non avere centrato l'obiettivo finale, la Lega sarebbe scomparsa (il secondo "salvataggio" della Lega ci fu gentilmente regalato su un piatto d'argento dal golpe Draghi-Monti-Napolitano).
C'è chi vive per la politica e chi vive di politica: i primi sanno prendere iniziative in grado di incidere nel presente e di conseguenza modificare il futuro, i secondi fin che la barca va la lasciano andare: Bossi, per fortuna, apparteneva alla prima categoria.
Toglimi una curiosità: se tu fossi stato al posto di Bossi che cosa avresti fatto? (se vuoi rispondimi, ma come se il calendario fosse ancora fermo al 1° settembre 1996 e non con il senno di poi).
Nelle elezioni del 1996 la lega si era salvata "alla stragrande" e ha aveva pesantemente punito il "venditore di arcore" esattamente come nelle elezioni del 2018.
EliminaLa tua domanda quindi corrisponde a porsi alla domanda " che cosa avrebbe dovuto fare salvini nel 2019? " Cioè cosa si deve fare quando si ha il " il vento elettorale" in poppa" e si è finalmente sfuggiti alla " trappola berluschista" ma ( ovviamente ! ) si è ancora nel mirino del "deep state" romano ?
Di sicuro rafforzare il partito parlando chiaro al proprio elettorato avrebbe funzionato di più che ascoltare " proposte interessanti" che ci vengono "fuori".
E' vero che "la politica è l' arte del possibile" , ma "il possibile" deve essere tale , " l' avventurismo " non paga mai e i "compromessi" SENZA risultati vendibili compromettono e basta ( vedi l' ennesima "riforma Calderoli" )
La riprova di tutto questo sta nei "fatti" elettorali; nel '96 e nel '14 la lega sopravvisse alla grande , invece nel '99 e nel '22 è stata semplicemente "macinata".
Avere un messaggio politico coerente è sempre fondamentale.
Non vorrei abusare della disponibilità del padrone di casa (che ringrazio per la pazienza) e direi di chiuderla qui, restando serenamente ognuno con le proprie visioni.
EliminaIn realtà ha vinto lei, perché il virus sicuramente sta scomparendo e magari senza manco prendere nulla.
RispondiEliminaIl nostro organismo ha i suoi tempi.
Magari arrivo che già non serve più, e speriamo vivamente che sia così, ma intanto per la prossima volta, chissà ....
RispondiEliminaIo li ho trovati al mercurio, ebbene sì. Certo vanno cercati, ma si trovano, si trovano! E' un poco una carboneria, ma poiché quelli non a mercurio non sono altro che woke culture, allora io provo una sottile ma immensa soddisfazione a misurarmi col termometro a mercurio, che è tossico sì, ma soprattutto per i portafogli di quelli di colà dove si puote ciò che si vuole, perché poi, quando si mangia l'orata o la spigola o il salmone o il pescespada o il tonno, hai voglia a ingerir mercurio. Il termometro vero è a mercurio, e basta!, gli altri non sono termometri, se li usassero loro, oooh!
Io ne comprai 10, alcuni anni fa, a ... e va bene dove mai?, ma a Napoli naturalmente, e benedetta sia Napoli, perché 4 si sono rotti ma intanto ne ho altri 6 per casa, che funzionano perfettamente, e non mi devo slogare una spalla per farli scendere come mi accadeva prima che in farmacia mi davano quelli al gallio. Maledetto sia il gallio.
Io poi sono maschio, e, come ha già rilevato qualcuno sopra, se mi sale sopra 37, mi devo misurare almeno una volta ogni 10 minuti per sapere quanto ho ancora da vivere, dunque il gallio proprio non va.
Pensavo di aver recuperato dalla biblioteca il libro citato, ma scopro che ho in mano un volume dal titolo simile "Italia, sorvegliata speciale. di Erik Frattini.
RispondiEliminaPosso chiedere se qualcuno ne ha conoscenza?
Due volumi con titoli tanto simili diranno le stesse cose?
Intanto leggo questo, poi recupero anche il Volume di Benini/Scotti.
Da quello che vedo, il libro di Frattini, che è di svariati anni antecedente a quello di Benini, si concentra su un aspetto particolare, ancorché determinante, delle reti di condizionamento affrontate nel testo di Benini: quello, appunto, della sorveglianza di quanto accadeva nel nostro paese da parte dei servizi americani. Ma non c’erano solo i servizi americani, e non c’erano solo i condizionamenti esterni. Se c’è una cosa che abbiamo imparato qui, insieme, è che il vincolo cosiddetto “esterno“ è in realtà funzionale anche al raggiungimento da parte di attori interni di obiettivi politici interni di redistribuzione del reddito. Penso che il percorso di lettura che hai immaginato ti darà soddisfazioni.
EliminaGrazie! Buona giornata
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