domenica 29 settembre 2024

Ancora sul sito: i contenuti

(...due giorni fa, per dare un ordine al giro dei gazebo, avevo deciso di cominciare da Roccamorice, e poi giù a scendere - Manoppello ecc. - fino a Pescara, per risalire eventualmente a Lanciano, e da lì a Pennapiedimonte - altro posto dove dovreste andare. Mi sono cercato un posto per dormire a Roccamorice, consigliato dal nostro consigliere comunale - rigorosamente di opposizione, essendo Roccamorice situato nel Dalfonsistan - ho ben mangiato e ben dormito, e mi sono svegliato presto, come al solito, e con le idee piuttosto chiare su che cosa volessi fare: il sentiero che arriva a Mamma Rosa, fin dove sarei riuscito a percorrerlo nel tempo che avevo: due ore. Naturalmente la colazione alle 6 non me la faceva nessuno, e da quelle parti è anche difficile farsi lasciare un po' di caffè in un termos, che di solito non c'è - devo comprarmene uno e tenerlo nello zaino - ma le cose rinunciabili sono tante, anche il caffè della mattina, quando altre urgenze premono, e la mia urgenza era ascendere. Mi metto così in cammino nella luce pastello dell'aurora


verso il Colle dell'Astoro per un versante erboso, punteggiato di tolos:


da cui si apriva una vista sempre più nitida dei Tre Portoni, l'incubo della via normale Nord per il Monte Amaro:


sinché, arrivato nei pressi del Colle dell'Astoro, mentre salivo, sottovento e in silenzio, per una verde traccia erbosa verso l'obiettivo che mi ero dato:


a una svolta del sentiero incontro loro:


Il mondo è decisamente di chi si sveglia presto. Volgendo i passi indietro, constatavo che si stava mettendo al peggio:


In Val Pescara già stava piovendo, presto sarebbe piovuto anche in altura. Gambe in spalla, per aggiungere allenamento ad allenamento, mi son fatto di corsa in mezz'ora la strada che mi ero fatto camminando per un'ora in salita - ma che ora somigliava stranamente a una discesa - e son rientrato asciutto in albergo. Dopo di che si è scatenato il diluvio, ma io ero sotto la doccia, felice per aver incontrato i lupi...
)


Giulia ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Memorie dal territorio (il sito)":

Me lo immagino suddiviso in quattro sezioni fondamentali:

- il Bagnai accademico: sezione dedicata alla tua esperienza di insegnamento e di pubblicazione per chi lavora in questo campo, quindi paper, articoli scientifici, ma anche testi specialistici che ti sono stati utili/di riferimento e che consiglieresti a uno studente o collega;

- il Bagnai divulgatore: sezione dedicata ad articoli (quelli che non sono stati censurati!) e ai libri, magari con link a video / interventi di presentazione su YouTube, eventualmente inserendo 1-2 capitoli salienti di anteprima (soprattutto per L'Italia può farcela). In questa sezione ovviamente inserirei un collegamento diretto al blog e scorciatoie a post fondamentali.

- il Bagnai politico: focus sulle tue iniziative parlamentari (proposte legislative, attività nelle varie commissioni, etc., magari suddivise per tematiche), video di interventi significativi in aula e in commissione, attività all'interno del partito (cosa comporta il tuo ruolo di responsabile economico, quali sono i punti fondamentali del programma economico, eventuali aggiornamenti su eventi di partito nel tuo collegio e altrove). Inserirei anche i link ad alcune dirette dello sfortunato periodo pandemico sul funzionamento degli organi parlamentari. Anche qui dei consigli di lettura non guasterebbero (es. Io sono il potere), ma forse sarebbe più sensato metterli sotto la sezione dedicata alla divulgazione.

- il Bagnai musicista. Dettagli sulla tua formazione musicale, repertorio di riferimento, pubblicazioni, notizie su concerti.

Sono indecisa su dove inserirei riferimenti e rimandi ad Asimmetrie: starebbero bene sia sotto al Bagnai scientifico, per ovvi motivi, che sotto al Bagnai divulgatore, per altrettanto ovvi motivi.

Tralascerei aspetti privati e personali perché 1. chi vuole può trovarli in questo blog e 2. non siamo awanagana.

Giulia

Pubblicato da Giulia su Goofynomics il giorno 25 set 2024, 17:29


Non so quanto sarebbe stato utile portare l'idea dei quattro Bagnai a chi verosimilmente e legittimamente ne aveva già abbastanza di uno! Un cliente scomodissimo, che chiede un prodotto che altri non chiedono (o non ottengono: fatto sta che in giro non c'è) e per motivazioni opposte a quelle consuete (la ricerca del consenso - vostro o altrui - non è mai stata una mia priorità, ma chi fa siti li fa perché vengano guardati, perché generino engagement)...

La categorizzazione proposta dall'adorata Giulia offre anche qualche difficoltà pratica, forse non immediatamente evidente, ma che provo a segnalarvi. Ad esempio, ognuno dei quattro Bagnai si muove, agisce, e per avere in sito che gli stia dietro, o magari, meglio, che lo preceda, annunciando quello che farà ogni Bagnai, servirebbe uno staff di parecchie persone! La sezione "Eventi" (o meglio le sezioni eventi: quella del politico, quella del divulgatore, quella del musicista, ecc.) chi la curerebbe? Per questo tipo di comunicazione non so se userei il sito: forse continuerei a usare gli altri canali social, e anche lì ci sarebbe da fare un discorso, visto che in ognuno ho una linea editoriale diversa (ma forse dovrei, come Daniele, usare più canali per un medesimo contenuto): le dirette le faccio su Facebook, dove altresì riferisco degli eventi di partito, con testi piuttosto succinti, e dove l'ufficio stampa della Lega pubblica in diretta finta le mie apparizioni televisive; su Instagram metto solo le mie foto che per qualche motivo mi piacciono, per lo più di opere d'arte o di natura, soprattutto abruzzese; su Twitter perculo la gente; su Telegram annuncio i miei eventi e fornisco documentazione parlamentare...

Ho cercato di far ordine mettendola in un modo diverso, e quindi partendo, anziché dai Bagnai, dalle categorie di contenuti che questi tanti, troppi Bagnai hanno creato e continuano a creare nel tempo.

Sono partito da una summa divisio: contenuti video, e contenuti testuali. Entrambi questi contenuti sono eventualmente trasformabili in podcast (quindi in contenuti audio, come auspicato da una di voi), e entrambi ricadono (con qualche eccezione) in tre "cassetti": l'attività divulgativa, quella politica, quella sui media tradizionali.

Non so se questa categorizzazione vi convince, non so nemmeno se mi convince, ma provo a spiegarla, dando per ovvia la differenza fra un video e un testo (dai, so che posso fidarmi, forse...).

In ordine inverso: le apparizioni sui media tradizionali, cioè giornali o reti televisive, hanno una loro importanza perché nella mente delle genti semplici fanno opinione! Quindi la raccolta di interviste ed editoriali usciti in rassegna stampa (da un lato) e di interventi in trasmissioni televisive (dall'altro) bisognerebbe metterla nel sito. Almeno gli interventi sulla stampa quasi tutti i colleghi (intesi come politici) tendono a citarli nei loro siti.

I contenuti "politici" sono piuttosto ovvi: mi riferirei essenzialmente all'attività istituzionale, quella in AVLA (in Commissione non c'è stenografico), e forse, pensandoci meglio, anche a qualche comizio, come quello a Piazza San Giovanni, o quello a Beinasco. Anche qui, l'intervento nasce "parlato" (con un video), ma poi è scritto (sullo stenografico). Mentre scrivo, mi viene in mente una ovvia eccezione, perché c'è almeno un intervento in Commissione che è meritatamente entrato nella leggenda:


(ed è sia in video che in stenografico, a quanto mi risulta).

I contenuti divulgativi dovrebbero essere tutto il resto: le centinaia di miei interventi a incontri precedenti il mio impegno politico, i miei interventi ai convegni di a/simmetrie, gli articoli del blog, gli interventi in riviste "non in rassegna stampa" (ad es., Micromega), o in altro blog (lavoce.info, sbilanciamoci, Il Fatto Quotidiano, il Giornale, ecc.).

Entrambi i cassetti, quello dei video e quello dei testi, prevedono una "bonus track", una categoria che nell'altro cassetto non troviamo, ma che sarebbe sbagliato non considerare.

Nei video andrebbero compresi quelli riferiti alla mia attività musicale, che ovviamente non ha una controparte "scritta". Nei testi andrebbe ricompresa la mia produzione scientifica, che reciprocamente non ha una controparte "video". Non ci sono gli stenografici dei miei concerti (c'è qualche recensione), così come non ci sono i video dei miei paper (potrebbe forse esserci da qualche parte qualche video di mie presentazioni a convegni scientifici).

Tanto per chiarire subito ai partner che avevano a che fare con un matto, ho anche esplicitato la dialettica fra i due ipotetici usi del sito. Sapere a che cosa serve (o si desideri serva) una cosa in effetti è abbastanza indispensabile per progettarla! Ora, nella mia mente il sito (che non è questo blog, anche se un domani i due strumenti potrebbero integrarsi, altro tema su cui vorrei sollecitarvi, ma sufficit diei malitia sua) ha due funzioni: quella di mausoleo, e quella di spot elettorale.

Nel mausoleo Bagnai verrà sepolto con tutte le cose che gli sono care (e con la sua servitù, che ha già firmato una apposita liberatoria): insomma, idealmente nel sito dovrebbe esserci, o comunque dal sito si dovrebbe poter arrivare a, tutto quello che ho fatto negli ultimi quattordici anni. Considerando che solo di video siamo oltre i 1100, che i post di questo blog sono 2458 (con questo 2459), che in rassegna stampa sono finito un centinaio di volte, ecc., il mausoleo rischia di essere un po' labirintico. Tuttavia, riprendendo un'osservazione del post precedente, io prima o poi me ne andrò, e da qualche parte una testimonianza di tutto quello che ho fatto vorrò lasciarla, posto che ci sia, se ci sarà, qualcuno che voglia tenerla in vita. Per cui il mausoleo serve.

Lo spot elettorale, forse, serve anche quello, non solo e non tanto in vista delle prossime elezioni (non so nemmeno se mi candideranno, cioè se ci sarà il presupposto fondamentale per organizzare una qualche cattura di consenso), quanto ora, durante l'esercizio del mandato, per far capire rapidamente a chi mi incontrasse per strada, al telegiornale, in televisione, chi è questo tipo che si esprime in una lingua desueta: l'italiano.

Insomma, si torna al problema da voi mille e una volta sollevato del "percorso facilitato", dei "sottotitoli per non vedenti" (sic).

Metodologicamente, un primo passo da fare per trovare la sintesi dialettica fra la tesi mausoleo e l'antitesi spot è riempire i cassetti di cui parlavo sopra, riflettere su quanto materiale contengano, e individuare per ogni categoria (video divulgativo, video istituzionale, video di trasmissione televisiva, testo divulgativo, testo istituzionale, testo di intervista o editoriale) quelli dove mi sono spiegato meglio, o dove sono sembrato più convincente, o che comunque a vostro giudizio possono meglio impressionare le anime semplicette che non sanno nulla.

Nel fare questo catalogo emergono una serie di difficoltà e bisogna fare una serie di scelte che qui vi anticipo, prima di farvi qualche proposta e di accogliere le vostre. Intanto, c'è da capire se e quanto sia possibile "embeddare" nel sito video provenienti da altri canali o siti. Idealmente, a tendere metterei tutto in un mio canale YouTube, contando sulla collaborazione di Fausto e degli altri che negli anni mi hanno seguito, ma è chiaro che in certi casi abbiamo problemi di diritti d'autore (per le trasmissioni televisive, ad esempio), ed è ovvio che ogni riferimento a siti esterni rischia di creare problemi nella gestione del sito (ad esempio, se La7 fallisse me ne farei con grande sforzo una ragione, ma al contempo dovrei gestire una serie di link morti alle mie apparizioni nelle loro trasmissioni - o di rogne di diritti d'autore se embeddassi i vostri video: c'è da ragionarci...). Per i testi è tutto molto più semplice (anche se resta il tema di come e quanto rinviare alla fonte originale).

Consegno quindi alle vostre riflessioni notturne questa domanda, alla quale forse (ma non è detto) saprei come rispondere: quali sono i contenuti che considerereste più rilevanti in ognuna di queste categorie:

1) video televisivo (trasmissione);

2) video istituzionale (intervento in aula o in comizio);

3) video divulgativo (tutto il resto)

4) intervento sulla stampa (editoriale o intervista);

5) intervento istituzionale (stenografico di discorso in AVLA o simili);

6) intervento divulgativo (articolo di blog, mio o altrui, o simili);

senza dimenticare le bonus track:

7) video di performance musicale;

8) testo di intervento scientifico.

Ecco: se volete "fare qualcosa", ora avete un modo per farlo. Io ci dormo sopra, e voi lavorateci un po', così domattina mandiamo avanti il progetto...

19 commenti:

  1. Buongiorno Prof.
    Le due interviste di Claudio Messora, 2012 e 2024, non possono mancare

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    1. Quella del 2012 senz'altro. Va nel cassetto "video divulgativo".

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  2. Mi par di capire che esista una certa difficoltà a coniugare le meccaniche categorizzazioni imposte dalla organizzazione informatica dei contenuti con la confusa molteplicità che ci identifica come intelligenze biologiche.
    E allora, dico io, tagliamo la testa al toro... se categorie devono essere che siano territoriali.
    ABRUZZO: è ben lecito immaginare che ad un consigliere comunale di minoranza di un paesino sulla Maiella, ad un sindaco disperato o ad un comitato locale non importi assolutamente nulla della sua attività musicale o delle tematiche macroeconomiche ma invece friggano per la SP scassata, per la scuola che chiude, per le poste che se ne vanno, per il medico condotto che va in pensione e non sarà sostituito eccetera. Il famoso territorio.
    Una sezione dunque per costoro. E le gite in montagna e le foto delle chiesette che sono a 500 km da casa mia ma a 20 da casa loro.

    ITALIA: apolitica !! Commissioni, bilanci, a guera, a pace , e banche e punture e stracomunitari,tutta la compagnia cantante.
    Raffinati giurisprudenti e urlatori che prendi 10.000 euro al mese qui trovano il loro circo.
    EUROPA/EURO: materiale ce n'è a strafottere ( come ormai non si stanca di ripetere quello che bisognava dire è stato detto)

    GALASSIE e resto dell'Universo: a piacere.

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    1. Sopravvaluti le esigenze del territorio. Non credo che questa stratificazione geografica sia efficace ma ci rifletto.

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  3. Nel 2021 riflettevo su questa sua capacità di "esserci"nei momenti topici spillando alcune risposte divenute poi mainstream.
    -i Sovrani privati (FAANG)
    -la calamità naturale negli aiuti di Stato (ahi, lo sventurato "storico" rispose)
    -le conversioni...degli altri (deb/Pil)
    Insomma, #tuttoqua

    https://x.com/OAgretti/status/1396882934339096577?t=yfZoErRYmYPIeCS8CsTlWw&s=19

    Riflettevo su questa sua capacità di "esserci"nei momenti topici spillando alcune risposte divenute poi mainstream.
    -i Sovrani privati (FAANG)
    -la calamità naturale negli aiuti di Stato (ahi, lo sventurato "storico" rispose)

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    1. Non ci ho capito un cazzo, e come me credo il 99% dei lettori. Qualcuno ha capito?

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    2. Troppo sintetico in effetti
      Aprendo il link su X certamente ricorderà lo scambio avvenuto nel 2021
      Il video del primo link è riferito al #tuttoqua
      Richiama altri contenuti
      Tra i quali:
      - Le conversioni degli altri
      https://x.com/OAgretti/status/1360161731482370050?t=lQxnqkx83mk0yehGk0myXw&s=19
      - I sussidi eccessivi da restituire nel quadro temporaneo sugli aiuti di Stato
      Lo sventurato storico rispose (tale pericolo non sussiste)
      https://x.com/OAgretti/status/1397229028340375554?t=2ugkkjUZ9JrIl0z84hdPsg&s=19

      ...e poi le tematiche divenute attuali

      - La libertà di espressione entra in aula
      https://x.com/OAgretti/status/1377248453806411779?t=w6XW2veY3vaFwNVIQ2xcmg&s=19
      - La pioggia di miliardi che diventa rugiada di marchette
      Grillo parlante o Cassandra (tema che riecheggia da tempo)
      https://x.com/OAgretti/status/1643382159065989122?t=oOWKGz5ZrbtgylVCIVgkOQ&s=19

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  4. Poiché lei ha creato il dibattito e il suo linguaggio, la mia proposta è quello di usarlo (il linguaggio) per indicare la varie sezioni:

    - "Sse sò magnati tutto" = articoli e interventi sul debito pubblico
    - "Il grillismo" = l'antipolitica
    - "famoerpartito" = da fuori tutto facile
    - "#aaaaabolidiga" = come funziona vista dall'interno
    - "Lascienza" =dal fondamentale articolo sul colesterolo in poi
    - "Ce lo chiede l'Europa" = tanta roba
    - "Scaldo la sedia" = l'attività politica
    - "Oscuro professore in un'università di provincia" = l'insegnamento
    - "Pigio dei tasti" = il musicista

    Ce ne sarebbero altre ma ora chiudo la pausa pranzo e torno al lavoro.

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    1. L'idea non è malvagia, ma bisogna capire quanto l'average Joe di passaggio per il sito sia in grado di apprezzare l'ironia. Nella dimensione "mausoleo" il sito si rivolgerà a forme di vita evolute, in quella "spot elettorale" al loro esatto contrario e questo suggerisce qualche cautela.

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  5. [Video istituzionale] "Roma - Presidenza italiana Unione europea, audizione Bagnai (04.12.13)"
    https://www.youtube.com/watch?v=tVEV4i-bhYc

    Ricordo, nel video, Yoram Gutgeld , allora deputato del PD, che sembrava avere delle serie difficoltà a comprendere la differenza tra offerta e domanda (in particolare per il tema "lavoro") e a gestire, pareva, il concetto di bilancia dei pagamenti (e aumento dell'import in caso di aumento dei salari in quel contesto).

    Tra l'altro, prendendo da Wikipedia la pagina di YG: "Nel luglio 2012 conosce Matteo Renzi del quale diventa in breve tempo il principale consigliere economico", che in effetti fa strano, vista la performance in quell'occasione. O forse no.

    È strano come degli Aristoi visti dal basso sembrino degli Hoi polloi.

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    1. Eh sì, quello fu un momento molto interessante. Rimasi anch'io colpito dalla pochezza di Gutgeld. Fatto sta che ai piddini certi dettagli sfuggono.

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  6. Segnalo che la ricerca di categorie per suddividere il materiale che lei produce, sia per lo scopo “mausoleo” sia per lo scopo “consenso”, non è più così necessaria. E questo è una buona notizia perché chi ricerca info in una base di dati è agevolato se questa info si trova a portata di uno, due, o tre click al massimo, altrimenti ne è intralciato (e demotivato alla ulteriore ricerca).
    Organizzi tutto il materiale in un rigoroso ordine cronologico di produzione dello stesso: la sua colonna traiana (il mausoleo) che sia possibile scorrere velocemente nei due versi del tempo, lasciando intuire vagamente con miniature o altro di cosa si tratta (il consenso dei semplici mietuto attraverso l’ammirazione del mausoleo grandioso di questo cazzo di genio del Bagnai, che però deve ogni tanto evidenziare spiritosamente che è uno di noi). Poi affidi a un motore di ricerca la facoltà di recuperare informazioni specifiche. Il motore di ricerca può essere di tipo tradizionale, oppure fatto con chatgpt o minchiate del genere. Non si scordi infine di monitorare l’utenza… la quale deve anche poter esprimere il suo apprezzamento in qualche modo…

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  7. Il suggerimento di Carlo mi sembra il più pratico e perciò lo condivido.

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    1. Quindi voi immaginate la home page del sito come un lunghissimo elenco di cose senza capo né coda dove chi non conosce il personaggio che ha allestito il sito debba cliccare a caso? Interessante, mi sembra un'applicazione estrema della serendipity. Ovviamente per un espertone che dice questo potremmo trovare nella sentina del Dibattito decine di espertoni che dicevano il contrario, cioè che, a parti invertite, mi chiedevano di trasformare il blog (che invece deve avere quella logica) in qualcosa di diverso, di più simile a un sito.

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  8. "Mentre scrivo, mi viene in mente una ovvia eccezione, perché c'è almeno un intervento in Commissione che è meritatamente entrato nella leggenda"

    Meglio sdramattizzare 😂 visto che è musicista, https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/vittorio-sgarbi-e-la-canzone-della-mascherina_67892/

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  9. Buongiorno, buonasera Professore, Onorevole e Presidente,
    un caso questo che rientra in quella che è definita Gestione della Conoscenza (Knowledge Management)

    Alcune idee, principi, riflessioni sparse

    Se la parte visibile (del sito/piattaforma) deve essere molto precisa e legata agli obiettivi della gestione della conoscenza che sono stati scelti, nella parte “dietro”, come principio generale, ci deve essere, invece, la massima flessibilità, elasticità e possibilità di gestione/utilizzo dei contenuti, della conoscenza contenuta. In termini, ad esempio, di: 1) cose (data, “oggetti”) da caricare, caricate e contenuti/archiviati 2) formati, 3) "viste" della struttura/contenuto che posso presentare nella parte visibile (che posso far vedere nella parte visibile del sito)
    Questo, ad esempio, per permettere una evoluzione del sito/piattaforma nel tempo, dei cambiamenti nella struttura totale e di quello che è presentato, una facile manutenzione dello stesso, della sua struttura e dei suoi contenuti/data senza l’intervento di risorse tecniche e di riprogrammazione e sviluppo (cioé possibili allo stesso autore che normalmente pubblica, genera i contenuti). Si potrebbe dire una gestione e manutenzione “user friendly” (scusate le parole in inglese).

    La domanda/obiettivo è quella di avere un qualcosa (sito/piattaforma) che può rendere più “facile da usare” tutto il materiale (definirlo materiale è molto riduttivo) che è stato prodotto nel tempo [molti lunghi anni] e che sarà prodotto. Nel knowledge management la conoscenza diventa risorsa [un vero “asset aziendale” ad esempio nelle organizzazioni profit (aziende, multinazionali)] su cui le organizzazioni umane fanno leva per gestire la loro evoluzione nel tempo nelle varie dimensioni che essa può avere rispetto agli obiettivi che hanno e che variano in base all’essere profit o no profit.
    Alcune sono comuni, ad esempio informative, di formazione, “politiche/decisionali”, altre più proprie, come ad esempio sociali, di business (si pensi ad esempio nelle business units di servizi e soluzioni delle comunità di consulenti o nella gestione delle “soluzioni offerte” o di supporto e vendita al cliente). Altre ancora possono essere molto specifiche e particolari. Nel tempo con la trasformazione digitale, si sono anche formate “piattaforme di conoscenza” che sono imprese stesse o “industries” o quasi “industries”.

    Ora questo progetto che cosa è? Potrebbe essere un semplice “sito” ma, per me ed in realtà, è qualcosa di più, di molto di più. Lo è per essenza e per definizione, aldilà della sua struttura, per il contenuto stesso [e la sua importanza]. 

    Scusi Professore, Onorevole, Presidente se io gli attribuisco una dimensione che va oltre quella “personale” ma, forse, anche Lei la vede così senza poterlo, volerlo dire in modo così esplicito per non autorefenziarsi.

    Una prima configurazione della parte visibile l’ha già presentata in termini di:
    - Contenuti video
    - Contenuti testuali
    - (Contenuti podcast)
    Sotto questa prima partizione, per ognuna partizione indicata, vi è una ulteriore sotto-partizione:
    - Divulgativa
    - Politica
    - Media tradizionali

    A questa prima dimensione io aggiungerei (rifletto sulla possibilità) un’altra dimensione per raggiungere una “forma matriciale” ad almeno due livelli (con possibilità di aggiungerne altre… ecco perché il “dietro” deve avere la massima flessibilità)
    [Continua in commento successivo]

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  10. [Continua da commento precedente]
    In questa seconda dimensione della matrice ci dovrebbero essere le “aree tematiche” (se non piace il nome/parola si può usare qualunque altro, l’importante è capirsi).
    Un “esempio” di aree tematiche potrebbero essere (sono anche queste esempi, anche qui si possono scegliere quelle che si vogliono e per questo deve ancora esistere la massima flessibilità nel “dietro” in modo da poterle cambiare come e quando si vuole senza entrare in fasi di sviluppo):

    - Euro
    - PIL
    - … e cosi via (e quello che si vuole e si sceglie)
    I nomi di queste “views/viste” in questa dimensione “aree tematiche” e una parte dei “tags” devono essere collegati (e semplici da modificare dallo stesso autore).

    La parte “dietro” deve essere e permettere in linea essenziale:
    (1) archivio, dove fare categorizzazioni. Non tutti gli “oggetti” devono essere categorizzati e quelli categorizzati e non possono essere visibili o non visibili
    (2) la gestione della struttura del “dietro” e della “parte visibile” (un “tool”/strumento/area di gestione e configurazione)
    La parte “dietro” deve avere un backup fisico di tutto quello che è contenuto (su supporti esterni)


    Altre aree che possono stare dentro o fuori la “matrice”:
    (a) contributi di altri. Per altri si intendono qualsiasi entità che può generare un contenuto: persone (esempio contribuiti, contenuti del Senatore Claudio Borghi…), canali, ecc.
    (b) link ad altri video/contenuti/“oggetti”
(fare backup anche di tutte queste aree, se possibile)
    (c) bibliografia:

    - Utile per capire

    - Utile perché noi capiamo

    - Formativa/accademica

    - Approfondimento, riflessione

    - Tecnica, avanzata
    (d) Tutto il resto di Alberto Bagnai (foto ed altro)
    
[perché esiste uno stile Bagnai e perché per capire ed apprezzare completamente questo stile, il suo messaggio bisogna capire Alberto Bagnai nel suo essere, nel suo manifestarsi in modo completo, nella sua interezza]

    Personalmente non mi piace, non amerei una “miscela simil-Bagnai” estratta da una “intelligenza artificiale”, con i relativi “pericoli associati” (come visto suggerito anche in un commento).
    (e) [Area molto importante ed essenziale]

    Area dei dati, dei numeri e delle loro rappresentazioni grafiche, visuali

    [caricare i data set completi come presenti nelle loro fonti per mantenerli in essere anche in caso che siano eliminati nelle fonti). Lo “stile Bagnai”, le riflessioni, il messaggio Bagnai è basato sui numeri. Le osservazioni nascono dai “numeri”. Nascono da un approccio accademico, scientifico, da una metodologia logica e concettuale di cui i numeri sono una parte integrante.

    Anche questa area deve essere presente nel backup
    [Continua nel commento successivo 2]

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  11. [Continua da commento precedente 2]
    L’Implementazione comunicativa nella parte “visibile” [una volta preparata la struttura del sito/piattaforma] potrebbe seguire questa tipologia di “percorso”, “approccio”.

    Una volta caricata e categorizzata una “massa di contenuto minimo” (da decidere nel suo rapporto quantità/significato) si potrebbe partire indicando un “working in progress” (un divenire in lavorazione) dei contenuti delle singole aree interne ed esterne alla matrice e del sito.
    Il resto può essere caricato in termini di visibilità (nella parte “visibile”) successivamente insieme ai nuovi contenuti che sono e saranno creati.

    Per ogni contenuto deve esistere indicata la cronologia originaria in modo da avere sempre anche la dimensione del tempo (che può fare parte della matrice multidimensionale)
    Esiste quindi un messaggio, racconto, “storytelling” comunicativo, di interazione che può essere diverso dalla dimensione temporale in cui il contenuto è creato (dimensione che però si mantiene e può essere sempre percorsa).

    La prima dimensione (categorazione) da lei indicata invece è interessante in termini di “End User Experience”. L’utilizzatore finale del sito/piattaforma (noi), infatti, potrà anche decidere di seguire una sua personale esigenza, di affrontare una determinata “area tematica” scegliendo la forma del contenuto che preferisce (video, testo, podcast funzionalmente alle sue esigenze e preferenze).

    Un po’ di idee (anche riassumendo idee e suggestioni già presenti nei post e relativi commenti)… mi interrompo… se c’è interesse, qualcosa di utile in questa forma di esercizio, riflessione, posso continuare ad elaborare
    In ogni caso Grazie : ) per l’attenzione
    Buona giornata, serata!
    Fabio : )

    NB: spero nello spezzettamento dei commenti di non aver perso dei pezzi : )

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