sabato 30 marzo 2024

Addendum al dizionario

(...il processo di enshittification di Twitter procede a passi spediti. Nonostante qualcuno pensi, e dato le alternative si possa anche credibilmente sostenere che, Elon sia uuuuuuuuuno di nooooooooooi!, la realtà della mia user experience, e a quanto vedo oggi anche della vostra, è che la situazione si stia degradando in un letame dal quale non può nascere che un fiore, quello maleodorante del vaffanculo. Fra Imbecilli Autentici e Intelligenze Artificiali, è inevitabile che tenda asintoticamente a zero l'interesse per un luogo in cui il rapporto troll/interlocutori tende esponenzialmente all'infinito, tanto che sto pensando di tirarmene fuori, almeno per un po', considerando che il tempo che nevroticamente finisco per dedicare a quel buco nero e maleodorante è, in fondo, tutto tempo che sottraggo a voi e quindi a un confronto più civile e argomentato. E anche se voi, lì, date spesso il meglio, con interventi incisivi e satirici che mi strappano di quando in quando un sorriso, alleviando la fatica del vivere quotidiano, anche se dal liquame putrido ogni tanto aggalla una notizia, la trasformazione in piattaforma di "microblogging" - si dice così? - con tweet o thread lunghissimi in cui invece di cercare la sintesi ci si abbandona alla lurida tentazione di spiegare agli altri come va "er monno", cercando l'applauso di chi la pensa come noi, o pensa di pensarla come noi, o pensa di pensare, mi sta irreversibilmente disamorando, ricopre di una cappa di plumbeo disinteresse un mezzo che una volta, almeno, aveva il richiamo di costringere a una ricerca espressiva, ed era, non fosse che per questo, destinato agli happy few. Pochi possono esprimersi con poche parole, con molte parole possono ambire a farlo in molti... Le guerre esplicite, poi, e prima ancora la pandemia, hanno trasformato la piattaforma in un lugubre corteo di pretenziosi saccenti con la verità in tasca, tutti smaniosi di propinarvela e di imporvela ricorrendo alla ributtante pornografia de "i bambeeneeh", che, non si sa bene perché - cioè si sa benissimo! - sono sempre i propri, e mai gli altrui. Ogni volta che un cialtrone in utroque posta su Twitter una foto di "bambeeneeh" un romanzo di Dostoevskij va in autocombustione: il nostro secolo è quello del male della banalità, della banalità che è incapace di riflettere sul male. D'altra parte, nessuna riflessione sul male ha mai arginato il male, anche se da queste riflessioni emerge nitida una allarmante regolarità: il male è causato da chiunque voglia imporre il bene... E così, mentre si annulla lo spazio logico per un confronto razionale e argomentato, dall'altro si annega nello spazio tipografico l'icastica concisione che il luogo prima imponeva, rendendolo, se non meno tossico, più fruibile. Non che fosse, questo, un esito inatteso! Da un lato è piuttosto ovvio che fra noi e uno degli uomini più ricchi del pianeta non possano esserci tantissimi punti di contatto, a parte quelli dati dalla comune appartenenza all'umanità e dal fatto che l'uomo è spiritoso e spesso strappa un sorriso. Io gli sarò per sempre grato di averci sciacquato da torno "er Barbetta", ma in termini di dinamiche oggettive, ripeto, differenze significative non ne vedo. D'altra parte, un po' come sarebbe complicato argomentare che un coltello possa essere usato per suturare, vedo arduo immaginare che una infrastruttura messa su non per liberarci, ma per controllarci e condizionarci - perché i social questo sono - possa, salvo casi felici, costituire un grande momento di presa di coscienza democratica e di empowerment - che non ho mai capito come si traduca - dei proletari digitali di tutto il mondo! L'appello alla libertà di pensiero fatto da chi ha i mezzi per imporre senza troppe difficoltà il proprio pensiero suona vagamente ipocrita, nei fatti non pare sia molto più che un elemento di marketing utile ad attrarre un pubblico in crescita - e l'intelligenza dell'uomo sta nell'averlo capito: il pubblico di quelli che non vogliono che altri dicano loro come pensare. Ci sono però forti probabilità che la musica non cambi, cambi solo il suonatore. Fra le conseguenze ancillari - ma non tanto - di questa enshittification ce n'è una da cui vi avevo messo in guardia per tempo: un luogo costruito per reprimere il dissenso non può che essere disseminato di trappole per chi dissente! A parte l'ovvio fatto che chi dissente, se lo fa in un regime a democrazia impoverita, dovrebbe avere tutto l'interesse a non farsi tracciare - e non mi fiderei troppo dell'anonimato, amici miei, perché ove le cose si mettessero male i vostri indirizzi IP, e una pletora di altri dati di localizzazione, potrebbero facilmente essere usati contro di voi - resta il dato, vecchio come il mondo, che qualsiasi corpo sociale - che sia una manifestazione, una riunione di partito, o un social - può essere infiltrato da agents provocateurs allo scopo di causare incidenti, e uno dei più evitabili, ma anche inevitabili, in quell'ambiente sommamente infiltrabile che è Twitter è la querela! Non è un caso se qui l'esigenza di non cadere vittime di rappresaglie da parte delle "luride carogne perbeniste della gauche caviar" è stata evidenziata ben undici anni fa, originando il nostro Dizionario, del quale vi propongo oggi tre rapide integrazioni...)


Invece di dire:
Prova a dire:
Non me ne frega un cazzo!
Lo leggerò con interesse.
L'AD e il presidente si stanno scannando.
L'AD e il presidente sono sinergici.
Non capisce un cazzo!
È un gran lavoratore.
(...proseguite voi...)


(...e sì, lo avrete capito: con il progressivo ampliarsi delle mie frequentazioni si sono moltiplicate le occasioni per praticare il mio sport estremo preferito: l'eufemismo. D'altra parte, se la lezione di questo post è che viviamo in una gigantesca bolla di ipocrisia, nell'attesa che qualcuno, o meglio qualcosa, ci fornisca lo spillo per bucarla, l'unica via percorribile è, come sempre, quella di sfruttare la forza dell'avversario. E siccome parte integrante di questa forza è il metodo, facciamolo nostro e usiamolo a nostro vantaggio. Vedete altre possibilità? Immagino che Valeriuccio ne veda: lui, a cavallo di un triciclo e con lo scolapasta in testa, muove mestolo in resta guerra ar monno in nome della purezza e durezza - de coccia - d'antan. Ma oggi il problema è un altro, è quello adombrato nel post precedente. Faccio i miei migliori auguri a chi pensa di essere più bravo di me: la cosa mi rassicura, perché certamente beneficerò dei risultati del suo lavoro! Nell'attesa, scusatemi, ma preferisco prenderla a ridere per non piangere...)

(...il che non toglie che ogni tanto vi beccherete un post come il precedente...)

(...con l'occasione vi ricordo che fra due settimane saremo a Roma per il midterm. La prima legge della termodidattica mi solleva dal peso di spiegarvi perché la vostra presenza oggi, oltre a essere sempre gradita, è anche particolarmente utile. L'esperienza fatta il 28 luglio del 2021 è eloquente, per chi l'ha saputa capire. Ora mi muovo verso Ovest, e più tardi vi racconto di che cosa parleremo il 13 aprile. Datevi una mossa perché la sala è quella dell'altra volta, e oltre a voi adorabili sciroccati avremo anche "classe dirigente" fra il pubblico: non è detto che coinvolgerla sia determinante - nulla lo è - ma senz'altro non coinvolgerla non ci ha aiutato, finora...)



16 commenti:

  1. A dire la verità un conoscente dice che ormai vede solo quello che legge, cioè qualche post di tecnologia, bitcoin e poco altro. Se l'algoritmo ci propone il fondo del recipiente è perché stiamo volgendo lo sguardo proprio lì.
    Insomma, più si legge e più si commenta con sarcasmo, più l'algoritmo pensa che serva più sarcasmo.

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  2. Non ho ancora fatto un cazzo! = Sono in costante contatto con..

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  3. Ho abbandonato Twitter da oltre un anno e posso dire con solida certezza che ho ottenuto due enormi benefici:
    1 (il più importante per me) ho recuperato molto tempo da dedicare a quello che mi piace fare;
    2 ho evitato centinaia di polemiche social inutili e mi sento molto meglio 😊.

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  4. Sei un imbecille! = Non mi sembra di avere molto in comune con te

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  5. "E anche se voi, lì, date spesso il meglio..." umh... in un post sul Dizionario... sospetto...

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  6. Vado in controtendenza. A me X piace. Preso per quello che è, una finestra sull'umanità in libera uscita. Tutti danno il peggio di sé. Qualcuno lo fa sapendolo (lo dico sempre, per quel che mi riguarda), qualcuno inconsapevolmente. In generale, però, al massimo dopo un po' di post, ti fai un'idea piuttosto precisa del cervello che c'è dietro. Un attendibile crivello antropologico.

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    1. A me è utile per seguire commentatori di aree diverse . USA ed America Latina in particolare . Avere sempre a disposizione l'intervista di Carlson a Putin su un segnalibro non è utilità da sottovalutare .

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  7. Hai la faccia come il culo = dovresti porti in modo più positivo

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  8. Personalmente mi sono tirato fuori da tutti i social... Troppi deficienti ideologizzati e troppe cose che non capisco... Però penso che anche il letame serve ... Mio padre mi diceva che la cacca di pecora era ottima come fertilizzante e mi costringeva a caricare i sacchi che comprava per spargerla nel giardino... La guerra per la conoscenza forse richiede di sporcarsi le mani anche su questo fronte... Io non lo so fare ma capisco intuitivamente che serve... Se ci pensate questi stessi odiosi strumenti di controllo sono quelli che hanno permesso a molti - me compreso - a cercare altri che come me non erano "allineati". Tra le palline di cacca ho trovato anche dei fiori... Questa community, altre realtà non allineate come pandora TV, byoblu, radio radio, controinformazione ... Non tutto è condivisibile, o perfettamente spiegabile... Molti forniscono il loro punto di vista ma chi usa la ragione riesce a filtrare e capire. Intercettare i pensanti è cosa buona e giusta. Loro hanno bisogno di una luce, e la guerra che la community combatte ha bisogno di loro... L'unione fa la forza...

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  9. Facciamo del nostro meglio = non abbiamo idea di cosa fare. Usiamo il buon senso = vedi di risolvere senza crearmi problemi.

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  10. Concetto perfettamente calzante: democrazia impoverita .
    Si è passati da (461 a.c.) :

    Qui ad Atene noi facciamo così.
    Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

    al coccolare minoranze per dividere maggioranze e perché risolvere i problemi delle maggioranze costa di più e non fa pubblicità .

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  11. Apprendo con piacere che non sono il solo cui esplode l'orticaria quando scatta la retorica de "i bambini". Conforta, poiché se si è già in due, forse non si è matti.
    Usare il loro metodo. Bene, ne son convinto, ma ho pure dovuto osservare che ogni volta che ci provi, magari in modo non efficacissimo, per carità, vieni assalito da una massa di "tuoi amici" perpetuamente convinti che il muro si abbatte solo prendendolo frontalmente e a testate, in pochi, vedo, immaginano si possa scavalcare o aggirare,la pandemia ha insegnato anche questo, almeno a me.
    Infine, un miliardario farà sempre parte dei miliardari, pure rimanesse senza un soldo, non fidarsi è la base.
    Il sabato lavoro fino alle 13,00. Verrà il benedetto giorno in cui potrò esserci. Buon convegno, e buona Pasqua.

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  12. “Figlio dellammerda!” —> “Mi concentrerei sul passato…”

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  13. Rileggerò questo post con maggiore attenzione= forse forse ne ho capito un quarto

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  14. Mi pare che quel signore di Tesla e SpaceX sia solo uno specchietto per nascondere i soliti interessi militari. La prima parte di questo articolo illustra l'utilità della sua rete di satelliti Starlink nel conflitto Ucraino:
    https://simplicius76.substack.com/p/future-of-the-smo-russian-army-think

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  15. Altro addendum: "'n t'allargà!" ---> "complimenti per la qualità del deodorante ascellare da lei utilizzato!". E aggiungerei una variante "kosmische kuriere": "hai detto un'astronzata" ---> "grande stima per Astrosamantha".

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