Oggi sono usciti i dati ISTAT sulla produzione industriale, che ho commentato così. Per voi, che ve lo meritate, uno sguardo un po' più approfondito ai dati, che sono qui. Per motivi che vi ho spiegato altrove conviene sviluppare l'analisi del dato italiano in relazione a quello tedesco (in sintesi: la produzione industriale tedesca è fortemente legata a quella italiana, quindi ha senso vedere quanto del crollo italiano sia causato da un crollo tedesco, o sia invece dovuto ad altre cause).
Intanto, prendiamoci i dati trimestrali dall'inizio della legislatura (primavera 2018), ricordando che fra la proclamazione degli eletti (23 marzo) e l'elezione dei Presidenti di Commissione (21 giugno) passò quasi un mese, per cui il Governo inizio in effetti a operare in estate:
Vi propongo la tabella così come la restituisce il database Eurostat, con l'unica aggiunta della riga in giallo, che fornisce lo scarto fra Italia e Germania. Fino a quando il governo Conte I non inizia ad operare, questo scarto è negativo: la produzione industriale italiana cresce meno di quella tedesca. Ad esempio, nella primavera del 2018, mentre si cercava di capire chi dovesse governare il Paese, visto che si era deciso che la maggioranza di centrodestra non dovesse farlo, perché questo avrebbe significato dare il paese in mano a Salveenee (orrore!), l'Italia decrebbe dello 0.4% mentre la Germania crebbe dello 0.6%, col risultato che lo scarto (negativo) fra le due crescite fu dell'1%.
Quando il governo Conte I divenne operativo, lo scarto si rovesciò, e da allora l'Italia è sempre cresciuta di più (come nell'inverno 2019) o decresciuta di meno (come in tutte le altre stagioni) della Germania. Possiamo dividere questo periodo in due, riferiti al Conte I e al Conte II. Nel periodo dall'estate 2018 (2018Q3) e la primavera 2019 (2019Q2), lo scarto medio fra la crescita della produzione italiana e quella tedesca è stato dell'1% (1.025% per gli scemi).
Nel periodo dall'estate/autunno 2019, con l'avvento del Conte II, la media passa a un bel (0.3+0.5)/2=0.4. Tanto per fugare subito ogni dubbio, il coronavirus arriva dopo (e quindi ne vedremo delle brutte, perché anche se è lecito porsi domande sull'effettiva dimensione della minaccia, fatto sta che la psicosi si è diffusa, e in Cina fabbriche e università hanno prolungato le vacanze...).
Quindi sì, in effetti il Bisconte ha dimezzato la distanza fra la crescita della produzione italiana, e quella della produzione tedesca. Sarebbe un bel risultato, se non fosse che quella tedesca, nel periodo che stiamo considerando, fa così:
Accorciare le distanze da uno che sta precipitando non è proprio un'ottima cosa, e infatti, se invece degli scarti guardiamo direttamente i tassi di crescita, quello dell'industria in senso stretto è stato in media trimestrale -0.3% col Conte I, e -1.1% col Bisconte, il quale, poverino, non può nemmeno dire che ci sia stata una gran moria delle vacche, come voi ben sapete. Se la performance relativa dell'Italia fosse rimasta quella del Conte I, cioè se la produzione industriale italiana avesse continuato a crescere almeno un punto percentuale sopra quella tedesca, il Bisconte avrebbe fatto -0.5% in media (sui suoi due trimestri di vita finora). Un risultato non ottimo, ma meno catastrofico. Insomma, il Bisconte ci ha messo del suo, accelerando la caduta dell'Italia. La dimensione terroristica della manovra di bilancio non ha aiutato. Un'analisi accurata, però, richiede più informazioni, e un primo pezzo importante arriverà venerdì coi dati sul commercio estero.
Resta il punto di fondo.
Io guardo con tanto affetto chi su Twitter mi spiega che aspettare che l'UE crolli sotto le sue contraddizioni interne è replicare in peggio la dimensione palingenetica del marxismo più sciatto, così come, più in generale, chi continua a darmi lezioni di politica, sopravvalutando non tanto la propria intelligenza, quanto, il che è più grave, il ruolo dell'intelligenza nell'attività politica, che è attività di sintesi e di coinvolgimento, non di analisi e di distanziamento (sempre tutti protesi a enfatizzare la propria purezza e durezza... di comprendonio). Più che intelligenza, a noi miserabili politici, per portare a casa almeno qualcosa del tanto che vi abbiamo promesso, servono tempra e tenacia. Qualcosa di molto distante dalla volatilità uterina degli intelliggenti (sic) di Twitter, che bipolarmente oscillano fra esaltazione e depressione, entrambe di intensità inversamente proporzionale all'effettiva rilevanza del fatto che le ha provocate (esempio: magari capire con la propria testa che le posizioni politiche di un gruppo parlamentare, quale esso sia, le esprime il capogruppo, e che lui decide come si vota, aiuterebbe molti a non farsi bloccare su Twitter per eccesso di demenza ad ogni stormir di peone...).
Certo, me ne rendo conto, e vi sono vicino: so bene anch'io che le cose non sono così semplici, e che occorre lottare.
E quindi?
Molti di voi sembrano credere che la lotta più efficace, una volta capito che Conte non ne voleva mezza di difendere il Paese dalla riforma del MES, sarebbe stata buttarsi in terra in mezzo all'aula urlando frasi sconnesse, o magari darsi fuoco di fronte a Palazzo Chigi (col rischio di far ulteriormente corrucciare Greta). Molti di voi, si sa, voterebbero secondo coscienza, o magari andrebbero nel gruppo misto per preservare la propria purezza ideologica. Ah, che gran cosa la purezza! Peccato che da parlamentare del gruppo misto avere le uniche due cose che un parlamentare può avere: informazioni, e tempo di parola, è molto, ma molto più complesso che appartenendo a un gruppo numeroso.
Si può lottare in tanti modi. C'è chi lo capisce, e c'è chi non lo capisce. Noi continuiamo a lottare per gli uni e per gli altri, perché abbiamo ben chiaro il punto di fondo, che è questo: le politiche mercantilistiche tedesche, basate sull'atteggiamento parassitario di chi desidera finanziare la propria crescita con le esportazioni (cioè coi soldi altrui), fragilizzano il sistema in almeno due dimensioni. La prima è che rendono l'economia che pratica questa strada molto più fragile, comparativamente, di quelle meno sbilanciate sul settore delle esportazioni. Quanto più campi di esportazioni, tanto più, se l'economia mondiale rallenta, ti fai del male. E quindi, come disse il merlo al tordo, possiamo dire anche noi alla Germania: vedrai che botto, se non sei sordo... La seconda è che per campare a spese altrui la Germania non può non truccare le carte. In altre parole, come più e più volte abbiamo ricordato, l'unico modo che la Germania ha per continuare il suo giocherello è tenere l'euro molto basso, e questo non perché serva direttamente a lei, ma perché altrimenti crollerebbero paesi come il nostro, essenziali per le sue catene del valore. Ma un euro basso, oltre a propellere le esportazioni tedesche oltre il limite accettabile dagli Stati Uniti (causando quindi le ovvie ritorsioni in termini di dazi), richiede tassi di interesse zero o negativi nell'Eurozona. Richiede cioè che le autorità di politica monetaria non attraggano, con tassi di interesse più alti, flussi di capitale alla ricerca di attività denominate in euro, perché questo (cioè: il comprare euro per comprare titoli denominati in euro) farebbe salire il tasso di cambio dell'euro, schiantando innanzitutto noi, ma poi anche i tedeschi. Solo che, e anche questo qui lo sapete, i tassi negativi sono nefasti per il sistema bancario e pensionistico tedesco.
E allora?
E allora questo, per esempio. La simpatica delfina della Merkel, AKK, non ci ha dato nemmeno il tempo di memorizzare il suo nome particolarmente cacofonico, che è andata dove la sua sigla la mandava (battuta riservata ai germanofoni, s'intende). Sono le contraddizioni del capitalismo, bellezza! C'è da stare allegri? No. Ma non credo possiate negare che lo scenario prefigurato dal Manifesto di solidarietà europea, e ripreso dal programma elettorale della Lega, sembri ogni giorno meno utopistico (con buona pace degli editorialisti di quotidiani in serie difficoltà). Poi, per carità, noi siamo anche rassegnati all'eventualità (invero non remota) che pur di non dire "abbiamo sbagliato" una classe politica particolarmente ottusa e autoritaria ci porti tutti verso una catastrofe. Se è già successo, perché non potrebbe succedere di nuovo? Ma bisogna essere particolarmente piccini per non vedere la differenza fra il dibattito sul bail in e quello sulla riforma del MES, per limitarmi a quello che chi vuole può vedere da fuori. Per chi vuole vederlo, un progresso c'è stato: ad esempio, ora in Parlamento c'è un parlamentare che, per la prima volta, chiede trasparenza all'Eurogruppo. Certo, non è risolutivo: immagino che voi, se foste al posto mio...
Ma, appunto, resta la domanda: perché al posto mio ci sono io, e non voi? Chi vuole capire, ha capito, e chi non vuole, continui pure:
quant'è bella adolescenza,
che continua tuttavia:
chi vuol esser Mori sia,
ma conservi la decenza.
Il che non si può dire di alcuni di voi.
L'uomo può fare la differenza, ma l'intelligenza non è tutto. E, come disse in una nota trasmissione Claudio (oggi il Presidente Borghi): abbiamo bisogno di patrioti, non di vermi. Per quanto intelliggenti (sic) essi siano, e per quanto ci divertano su Twitter, aggiungo io.
Yours.
Il senatore prende le distanze dalla linea politica ufficiale della Lega. Giura lealtà al partito ma rivendica la propria indipendenza intellettuale. L'accenno al "gruppo misto" fa però pensare a una divaricazione politica in un prossimo futuro.
RispondiEliminaSei uno spettacolo! Hai una capacità di leggere al contrario le cose, che tu scambi per raffinata capacità di analisi, e che ti smaschera per quel che sei: un povero, petulante, ortottero.
Elimina🤣🤣🤣
Elimina#lebbasi, ossía Lettura e comprensione di un semplice testo in lingua italiana.
EliminaMi sa il primo quadrimestre gli dice male ;)
A serndì, dove me caschi... Ti ricordi cos'ha fatto il prof dopo le ultime elezioni in Gran Bretagna? Al senato, dico al senato, ha messo in discussione la nostra appartenenza all'ue. Te lo ricordi o vuoi il link? Ti ricordi come eravamo messi due anni fa? Tutti a rosicare
EliminaMichè... La linea politica della Lega è ormai per la completa integrazione con l'UE e con la finanza globale. Giorgetti dixit. Il senatore non fa mai niente per caso e se ha pubblicato il mio commento - cosa più che rara - ha pensato che poteva usarlo per chiarire il suo pensiero, come al solito alquanto nebuloso. Ribadisco che ora Bagnai e Borghi sono come i trozkisti nel labour inglese, irrilevanti.
EliminaSerendì... tu che sei tanto furbo, cerca di capire perché ti pubblico questo. A scanso di equivoci, ne riporto il contenuto qui: "Michè... La linea politica della Lega è ormai per la completa integrazione con l'UE e con la finanza globale. Giorgetti dixit. Il senatore non fa mai niente per caso e se ha pubblicato il mio commento - cosa più che rara - ha pensato che poteva usarlo per chiarire il suo pensiero, come al solito alquanto nebuloso. Ribadisco che ora Bagnai e Borghi sono come i trozkisti nel labour inglese, irrilevanti." Così potrai cancellare senza danni!
EliminaPauraaaah...
Elimina🐴"tutta questa protezione peggiora solo le cose" Rocky III
EliminaE ammettiamolo pure. Ma sì!, facciamo questa ipotesi che tanto la lusinga e in cui spera voluttuosamente.
EliminaFinalmente la Lega s'è convertita al suo credo, ha capitolato, e gli odiati economisti, che tanto le devono dispiacere, verranno emarginati, o si emargineranno da soli. Una Lega che dovrebbe essere particolarmente ignara della brutta fine fatta dall'ex M5S, ma oramai l'abbiamo concesso e siamo in ballo.
Tutto questo cosa cambierebbe?
Avrebbe la capacità di cambiare i concetti? Di trasformarli? Di addomesticarli?
Torna in mente la vicenda di Felice Ippolito. Un giornalista gli rinfacciò di aver cambiato troppe casacche: partito liberale, partito radicale, partito comunista, partito repubblicano, e gli chiese se finalmente si fosse deciso. E Felice Ippolito gli rispose: “Io non ho mai cambiato le mie idee. Sono stati i partiti a cambiare le loro.”
Quel povero sciocco di Serendippo che parlava di Bagnai e Borghi irrilevanti chissà che cosa penserà adesso. Credo gli convenga stare zitto...
EliminaCredo ci sia una accelerazione verso il basso.
RispondiEliminaCi attendono mesi difficili.
Fuori tema , ma non troppissimo.
Ho sempre apprezzato il Claudio.
Ma devo dire che in una sua intervista a r.p.l. molto recente mi sono trovato in forte disaccordo sulla questione aste marginali.
Ho trovato fuori luogo far intendere che i tassi di interesse che chiede il mercato sul primario comprenda tutti noi risparmiatori investitori.
Alle aste intervengono solo gli specialisti, e sono i soliti noti.
Magari non servirà cambiare il sistema ma almeno trovare il modo di calmierare i tassi di interesse tramite intervento banca pubblica tipo cdp si potrebbe fare direi.
Stile tedeschia.
Stranamente è stato molto fumoso.
Le questioni che lei solleva ritengo manchino di alcuni passaggi, in particolare, per quanto concerne CDP, i passaggi vertono su modifica dello statuto ed estromissione delle fondazioni, anzitutto. Ciò comporta ovviamente un non indifferente aggravio in regime di vincolo esterno ed equilibrio di bilanci, e diverse altre cosette che non sto qui ad elencare in quanto materia perfettamente conosciuta dai presidenti Bagnai e Borghi.
EliminaIl vero punto che mi preme sottolineare è che, a mio avviso, non sia compito (né sostegno) della nostra comunità di elettori quello di improvvisarsi suggeritori.
Nel mio caso, nutrendo io una totale fiducia nelle persone (di cui sopra) cui rimetto il mio mandato di cittadino, reputo sterile (per non dire improduttivo, gergo che lascio volentieri ai Chicago boys) il ricorso alla lezzzioncina (cit) che sa tanto (come suole dire il presidente Bagnai) di quegli alunni bravi che fanno solo domande di cui conoscono (forse) le risposte.
Compito della comunità degli elettori, credo, sia quello di studiare quanto generosamente il presidente ci propone (aggggratis), divulgare e magari cercare di spiegare e convincere chi ancora non ha capito.
Mi scusi, non mi sembra che ho suggerito alcunché.
EliminaHo espresso una opinione su una intervista che ritengo sia stata troppo fumosa soprattutto sulla domanda delle aste marginali.
Preciso che conosco i problemi che lei ha parzialmente esposto.
Non vedo dove sia fare la lezzzioncina nel riportare quello che altri paesi applicano o esporre tesi di persone ben più qualificate di me?
Che lo stato chiede soldi al mercato mentre noi italiani abbiamo i soldi parcheggiati nei c.c. è un fatto non una opinione.
C'è da augurarsi che il signor Guglielmo punti all'ironia quando precisa con misterica sapienza quali siano i compiti cui è bene che si attenga la "comunità degli elettori".
EliminaUrkomunismo?
Concordo. Purtroppo la storia si ripete. Attenderemo che tutto crolli. Conte & co a quel punto si daranno alla macchia. Spero di sbagliarmi.
RispondiEliminaCaro Prof. Patrioti bella parola ma non in uso in Italia.. La scelta di collegare la propria economia a quella tedesca che e' in recessione ha delle responsabilita' precise in capo ad una certa parte industriale soleventiquattriana, bocconiana e cggiamestrina. Sarebbe sbagliato dire che tutti gli industriali siano uguali infatti quelli che hanno una vera e propria ideologia di non crescere e fare i subfornitori della Germania. Questi ultimi sono molto lontanti dalla grande visione di Alessandro Rossi da Schio. Un grande industriale e patriota la cui storia e' raccontata in una stupenda mostra a Schio in largo Fusinelle ed intitolata Rossi 2000. La sua figura e' interessante fu patriota, infatti l'Austria lo controllava e gli ritiro' anche il passaporto. Aveva una visione paternalista visito' l'Inghilterra e le condizioni degli operai non lo entusiasmarono fece costruire nella sua citta' Schio un quartiere operaio e tutta la sua opera e il suo pensiero sono spiegati molto bene nel libro "Schio e Alessandro Rossi
RispondiEliminaImprenditorialità, politica, cultura e paesaggi sociali del secondo Ottocento
A cura di: Fontana Giovanni L.". Alessandro Rossi era un industriale ma era anche un patriota. Come Rossi anche Cosulich il fondatore dell'odierna Fincantieri aveva una visione sposto' per le vicissitudine del confine l'impresa da Pola prima a Trieste e poi definitivamente a Monfalcone dove la sua storia, quella della citta' e quella del cantiere sono rappresentate al Mu.Ca. il museo della cantieristica navale allestito all'interno della ex mensa operai nel quartiere di Panzano. La mostra e il museo sono stupendi e ci parlano del nostro patrimonii storico e culturale. Ma torniamo a Cosulich, egli contribui alla crescita della cittadina con una visione simile a quella di Alfredo Rossi. Ma siccome la storia insegna va fatto un parallellismo tra quello che successe a Monfalcone e il mettersi nelle mani degli altri economicamente come avviene ora. Tutto e' riportato nel libro "Noi siamo la classe operaia. I duemila di Monfalcone" di Andrea Berrini.
Nei primi mesi del 1947 duemila operai dei cantieri aeronautici e navali di Monfalcone bista decidono di andare a lavorare bella vicina Fiume alcuni mossi da necessita' altri come scritto nel libro hanno già preso la loro decisione: vanno a costruire il socialismo. Quando Tito rompe con Stalin purtroppo la vicenda di queste persone finira' in parte tragicamente. Questo succede quando ci si mette economicamente nelle mani degli altri economicamente. Ha ragione Claudio c'e' bisogno di patrioti ....
Grazie.
RispondiEliminaSe possibile, sarei interessato ad approfondire la prospettiva della "segmentazione controllata dell'eurozona", così come prefigurata nel Manifesto di solidarietà europea. Le dimissioni di AKK, il crollo della CDU nei sondaggi in Turingia e la crescita della Linke sono segnali politici importanti che potrebbero annunciare la prossima caduta della coalizione CDU-SPD a livello nazionale. Ma il conferimento della Croce al Merito in Germania a Mario Draghi ci ricorda quanto sia radicato il convincimento di difendere l'eurozona negli attuali assetti nei gruppi dirigenti tedeschi.
RispondiEliminaSarebbe bellissimo se la Germania decidesse di accettare la segmentazione controllata dell'eurozona, ma dopo la Brexit credo che soltanto un ribaltamento totale degli attuali assetti di potere politico in Germania potrebbe condurre a questo esito.
Mi interessa molto anche la situazione francese, il conflitto sociale che si è fatto durissimo, e la difficoltà di Macron di imporre l'agenda euroliberista. Tra due anni, nella primavera del 2022, ci saranno le elezioni presidenziali in Francia. La vedo difficile per il pupillo dei Rothschild.
Ma la domanda per noi, per l'Italia è la solita: ci arriveremo vivi al 2022-2023?
Lei Professore e Borghi siete l'unica speranza in un mare in profonda tempesta, con una nave guidata da un incosciente che presto la manderà a scontrarsi con gli scogli ...
RispondiEliminascusi prof/pres. ma dalla prima parte dell'art sembrerebbe che il Conte primo sia stato un fenomeno che ha fatto superare alla carretta italica, già democraticamente guidata, l'omologa germanica ancor prima di sedersi alla guida (3 trimestre!). Per di più lo sprint si sarebbe manifestato con un meccanico del Presidente, sottratto alla compagnia del ragionier Fantocci, e un fuochista di giallo vestito. Trasecolo! (tra secoli) Allora per i miracoli siamo già attrezzati! Fuori dalle battute, sarebbe interessante sapere quali, secondo lei, sarebbero state le leve mosse le quali avrebbero permesso il cambio di passo che descrive.
RispondiEliminaCon stima
Ne ho parlato in aula: lo sblocco degli avanzi dei comuni, e i fondi destinati alle province, che hanno dato un buon impulso. Anche il provvedimento sull'estensione del regime dei minimi ha avuto effetti positivi. Queste sono le prime cose che mi vengono in mente e sono tutte cose tolte dall'ultima legge di bilancio.
EliminaGrazie per la risposta e, visto che ne ha parlato in aula, mi scusi anche per averle fatto perdere tempo. Come dice lei, c'è una ragione se lei sta dov'è e noi pure: io, per accoppiare il pranzo con la cena, devo correre tutto il giorno per Roma e della sua attuale attività so quello che riesco ad intercettare da radio GrParlamento, a proposito mi fate una rabbia quando vi rivolgete a chi "vi ascolta da casa", perchè quando finalmente a casa ci torno, lei capirà, mi va anche di fare altre cose.
EliminaAd ogni modo, se mai ce ne fosse bisogno, vorrei sottolineare che, senza noi moltitudine di qua, non ci sareste voi ristretta "élite" di la e che la baracca, se proprio vogliamo tagliare i concetti con l'accetta, è più di quelli che stanno nella moltitudine che di quelli che stanno nell'olimpo (se ricordo bene, qualcuno, nel Settecento, anche - guarda un po' - in contrapposizione al mercantilismo, quanto ho appena detto l'aveva addirittura scritto) i quali ultimi dovrebbero amministrarla per noi e non per altri padroni
Rinnovo la stima
M. D'Onofrio
Tu non hai proprio idea di dove sei capitato.
Eliminami permetto di ribattere [in terribile ritardo] che penso di saperlo dove mi trovo. Forse non so esprimere al meglio i miei pensieri, infatti avrei voluto,ad esempio, farti capire che le scuse per averti fatto perdere tempo erano autentiche e non nascondono il minimo sarcasmo: di tempo ne ho pochissimo e chi me lo fa perdere non mi sta molto simpatico quindi capisco chi ne ha anche meno di me.
EliminaAvrei voluto trasmetterti che quel "voi" è un insieme in cui certamente rientri ma la freccetta non punta direttamente sulla tua figura: della classe politica sei entrato a far parte, c'è poco da fare, ma questo non vuol dire che non ti stagli sullo sfondo e di questo sfondo, devi ammetterlo, un atteggiamento padronale, elitario, alla "non disturbare il manovratore", spocchioso non si può negare, se non per la maggioranza almeno per una nutrita minoranza. D'altronde non è proprio questo che ti affanni a trasmettere ai tuoi lettori da una decina d'anni: la classe politica non è al servizio della moltitudine che l'ha eletta e pertanto la baracca è amministrata per conto terzi?
Per quanto riguarda questo luogo, poichè ti seguo dall'inizio, ti sono riconoscente per avermi fatto capire ciò che i corsi universitari mi avevano messo sotto il naso e che avevo studiato evidentemente solo per prendere i voti più alti; le cassette degli attrezzi erano al completo, devo riconoscerlo, ma non ne avevo afferrato gli aspetti più interessanti [diciamo che la responsabilità è "solo" mia]: per nascondere qualcosa a qualcuno, devi mettergliela sotto il naso, c'è poco da fare.
Non ti prendo altro tempo e ti saluto
Michele D'Onofrio
PS visti i tempi che corrono, penso che, purtroppo per le mie non già abbondanti finanze, avrò molto più tempo per seguire i tuoi lavori, anche se, francamente non so se servirà a pagare l'affitto
Come non funzionò la mancetta di Renzi parimenti non funzionerà la mancetta di giuseppi e non funziona tantomeno, come al solito la minaccia di colpire l'evasione o l'uso del contante (ridicolo) che non fa altro che incidere sull'andamento di certi consumi (che a mio avviso è ormai di sopravvivenza visto che tutte le categorie professionali, le pmi etc non ce la fanno più).
RispondiEliminaBell'articolo semplice, tecnico e perfetto come era da un po' che non vedevo qui. Ciao e grazie "si sempRe o' mieglio" anche se c'hai un caratteraccio ma non si può essere perfetti!
Pare che comunque il partito dei prefissi ancora non demorde
RispondiEliminaIl professore stesso dice di avere un brutto carattere, qui anch'io ho notato a volte la sua ira funesta o, più prosaicamente, i suoi "sciupun de futa" (Govi). Però, sempre, in tv dimostra un aplomb davvero invidiabile: incalzato da osservazioni fatte quasi sempre da cialtroni maleducati, risponde con eleganza e competenza spesso condite dall'umorismo. Non me lo spiego, è sicuramente una persona signorile, certo più di me che, in situazioni analoghe, colpirei a sediate i gentili interlocutori. Conclusione: non ha un brutto carattere, sfatiamo il mito.
RispondiEliminanon sai cosa pensa... è terribile, tutti noi non sappiamo cosa pensiamo. cos' è pensare? sentire il cuore battere è pensiero forte.
Eliminanon influenziamo la sua azione, cioè sì, ma troppo poco.
La logica sottesa sarebbe questa, per me (d. Lorenzo,il vice del vicevescovo d. marco di Santa Caterina del #pilastro stamane mi ha detto di dirvi questo, qui). Spero.
EliminaIn quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c' è nulla fuori dell' uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro.
Ma sono le cose che escono dall' uomo a renderlo impuro". Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: "Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell' uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel VENTRE e va nella fogna?". Così' rendeva puri tutti gli alimenti. E diceva: "Ciò che esce dall' uomo è quello che rende impuro l' uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, FURTI, OMICIDI, adultèri, avidità, malvagità, INGANNO, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall' interno e rendono impuro l' uomo".
Secondo Marco
(L' indifferenza Gesù... ah già Saint-Preux)
"L' AZIONE più difficile per Gesù è sostituire i nostri sentimenti con i suoi. (ma nella Teoria dei sentimenti morali 1759 prima edizione, 1790 sesta edizione #AdamSmith dice tipo la stessa cosa). Sentimenti di invidia, di odio, di disprezzo, di antipatie radicate nellì intimo dell' essere umano, invadono la nostra vita e ci condizionano nel cammino di Dio dalla testa ai piedi. Per compiere questa sostituzione è necessario lavorare a livello interiore, e andare incontro a lui nella preghiera. La preghiera fa abbassare la virulenza degli effetti del peccato in noi, fino al trionfo pieno della vittoria di Gesù sul peccato e ci rende figli stupendi del Signore. (anche Serendippo, per quanto mi riguarda... per via di quel suo apparato concettuale, è vero!).
Il lavoro interiore ci fa accumulare vittorie su vittorie fino ad essere del tutto di Gesù. Occorrono però fatti concreti e non parole!" (don Oreste Benzi, da "Pane quotidiano")
Cara Aurora se non avesse un brutto carattere accompagnato da una grande capacità divulgativa, enorme cultura e lucidità di pensiero, non sarebbe così amato e soprattutto non sarebbe passato indenne attraverso il suo lavoro scientifico e la sua attività politica. Ho settanta anni e varie esperienze umane e di lavoro in grandi aziende e debbo dire che è una delle persone migliori che io abbia incontrato.
EliminaSoprattutto non ha ancora finito di stupirci, vedrete!
dalle nostre parti si direbbe che sei un frìgnolo eccezionale (per gli altri) Io aggiungo: continua così, anzi di più! Grazie!
RispondiEliminaÈ brutto da scrivere perché brucia ma ho la sensazione che i vermi in Italia siano in maggioranza...
RispondiElimina"Si può lottare in tanti modi. C'è chi lo capisce e c'è chi non lo capisce."
RispondiEliminaIo me ne rendo conto ed approvo le scelte fatte.
Gli zerovirgolisti semplicemente sperano che elevando ad un esponente sufficientemente grande il loro numero si raggiunga la maggioranza (perché a volte succede).
Purtroppo in Italia vale la 'legge' delle calcolatrici, zero elevato alla zero uguale uno.
Uno vale uno...
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Zero_to_the_power_of_zero
Per ragioni che non sto qui a spiegare, mi sono girato tutti o quasi i negozi del centro della mia ex-città italiana, ed ho avuto modo di parlare con i titolari. Sono tutti in difficoltà economica, anche sull'affitto e sulle bollette ! Badate bene, stiamo parlando di una delle città a maggiore affluenza turistica italiana, europea e mondiale. Questo è un dato importantissimo, perché se sono in difficoltà economica gli esercenti in centro di una delle città italiane a maggiore afflusso turistico, non oso immaginare gli altri nel resto d'Italia.
RispondiEliminaA quanto pare, ormai avere una partita Iva è considerato un "gesto eroico". Il carico fiscale è a livelli insostenibili e soprattutto vi è in giro un clima di sfiducia che prelude al default.
A molti di voi non sarà sfuggito che negli ultimi tre anni, il numero di P.Iva nel paese si è ridotto di oltre 3 milioni di unità https://www.federcontribuenti.it/in-3-anni-sono-morte-3-mln-di-partite-iva-il-25-degli-autonomi-vive-sotto-la-soglia-della-poverta/ Un dato devastante che non lascia adito a dubbi su cosa accadrà al paese, nei prossimi due tre anni se il trend dovesse rimanere invariato, come tutti i parametri micro e macro-economici lasciano intendere.
Aggiungo, in chiusura un altro tassello sulla mia personalissima esperienza:" Mi sono laureato con il massimo dei voti, ho proseguito il cammino post-laurea con un Master in Management grazie da una borsa di studio gentilmente offerta da una prestigiosa istituzione nazionale, parlo e scrivo in cinque lingue, ho esperienze lavorative all'estero in posizioni apicali dirigenziali " eppure...
Negli anni passati sarei voluto rientrare in Italia per ragioni familiari gravissime (mio padre, poi morto, era gravemente ammalato). Allora ho provato ad inviare il mio Curriculum a decine, centinaia di aziende. Nessuna mi ha risposto e quelle che mi hanno risposto lo hanno fatto per sottolineare il loro momento di difficoltà. Essendo tenace e non volendo aprire p.iva, ho provato a propormi perfino come commesso in alcuni supermercati, nell'attesa di qualcosa di meglio. Ebbene non ci crederete ma non mi hanno preso neppure nei supermercati del centro e sapete perché ? Perché hanno "dovuto" assumere circa il 50% d'immigrati, per direttive superiori (dicono). Le ho provate di tutte: alle poste, alle ferrovie, aziende pubbliche, private. Curriculum a centinaia, vicini al migliaio. Sembra proprio che in Italia ci siano solo i "lavoretti" per gli immigrati.
Nel frattempo mio padre è deceduto ed io ho deciso di rimanere all'estero. Allora mi sono chiesto:" Quale futuro può avere un paese che spinge all'estero i suoi cittadini più preparati ed accoglie e da lavoro (suppongo per ordini di scuderia dall'alto di matrice, suppongo masso/politica....)ad immigrati a bassa valenza culturale ?".
Senatore Bagnai, lei mi sta simpatico, ha la mia stima (così come Claudio Borghi) ma in Italia, dal punto di vista della mia umile esperienza, il problema tedesco ha un ruolo meramente marginale, direi tangenziale. Il vero problema, la vera retta secante il cuore del problema della nostra economia è interno e riguarda impalcature di potere più o meno occulte e che rispondono, presumibilmente, ad interessi esteri e che nulla hanno a che vedere con gli interessi nazionali. La perdita totale di meritocrazia nel paese è d'altra parte, sintomo evidente di questo tipo di "patologia". Senza la risoluzione di questo "vulnus interno", senza il richiamo in patria delle menti più brillanti e la cacciata dei "traditori della Patria", insediati a tutti i livelli, dubito cambierà qualcosa in meglio.
Come giustamente sottolineato in calce al suo post:" In Italia servirebbero Patrioti !". Per adesso, sono stati bravissimi a mandarne all'estero a milioni (incluso il sottoscritto) ed a sostituirli con manovalanza allogena totalmente avulsa al concetto di amore e legame alla madre patria Italia, ammesso che sia lecito ancora chiamarla tale.
Gentilissimo, per tradizione risalente chi arriva qui paga pegno. Lei lo paga con la sua interessante teoria secondo cui in base alla sua esperienza il problema non sarebbe la Germania (Stiglitz scansete!) ma il fatto che gli apparati italiani rispondano a interessi esteri (suppongo, delle Isole Fiji). Massima solidarietà per la sua condizione, ma allo stato è difficile resistere all’impressione che lei si sopravvaluti più di quanto sottovaluti la complessità dell’analisi qui svolta.
EliminaLe darò anch'io la mia opinione in base a questa sua "interessante" risposta.
EliminaLei è un bravo economista, tuttavia da questa sua risposta si evince la sua natura umana ( certamente non bella), la sua visuale ristretta, provincialotta e "maligna", tipica dei peggiori radical-chic fiorentini (alla Renzi per intendersi).
Se avesse viaggiato di più, magari lavorato all'estero ed avesse più umiltà, mai avrebbe risposto così ad uno dei tanti milioni ( e sottolineo milioni) di italiani all'estero.
Ad ogni modo, ritiro immediatamente la stima. Non la conoscevo da un punto di vista umano (anche perchè la TV e Byoblu nel mio caso, mostra solo l'economista, apparentemente, dotto e non l'economista Uomo).
Fosse per me la sbatterei fuori dal Parlamento seduta stante, solo per questa sua risposta così tanto irrispettosa nei confronti di uno dei tanti italiani costretti ad emigrare per mancanza di lavoro in Patria.
Le faccio tanti auguri per il suo futuro di politico. Ne avrà certamente bisogno, anche perchè il mio voto con il piffero lo rivede e mi auguro lo stesso facciano tutti quelli che ci leggeranno. ( Ammesso e non concesso che lei abbia il coraggio di pubblicarmi).
Ma figurati! E perché mai dovrei aver paura di pubblicare il commento di un presuntuoso suscettibile che viene qui a farmi lezioni di economia ignorando sia l’economia che le nostre (sottolineo: nostre, perché questa è un’opera collettiva) analisi? Il mio successo (che evidentemente ti infastidisce) deriva dal non aver voluto mai lusingare il mio lettore. Prefiggendo una “e” nulla cambia. Peraltro, tutti quelli che dicono (da ormai quasi due anni) che non ci voteranno più in effetti non ci hanno mai votato (Twitter rigurgita di esempi simili), per cui con queste dichiarazioni melodrammatiche, sinceramente…
EliminaLimneo, dopo aver letto il tuo commento pieno di "errori" (cose già dette e ridette su questi schermi) ho pensato "Ora Alberto lo asfalta".
EliminaDopo aver letto la risposta piuttosto composta di Alberto ho pensato "Alberto ha dormito bene; si è accorto che il signore è appena arrivato, e si trattenuto. E ha fatto bene, con quel che Limneo ha dovuto passare una asfaltatura non l'avrebbe capita."
Poi veramente sorpreso ho letto la sua piccata replica ad Alberto, e sono rimasto di stucco per la reazione abnorme!
Vedi, Limneo, umanamente tutti abbiamo difetti, proprio tutti. Scrivo questo commento perché sono rimasto colpito dalla tua storia personale. Mi ha davvero intristito. È una storia di profonda ingiustizia.
Su questo blog sono riportate altre decine di storie simili alla tua, e ogni volta che mi ricapita di leggerle mi vengono gli occhi lucidi.
Datti una seconda possibilità. Lascia perdere YouTube e leggiti i post a partire dal 2011, commenti compresi.
Buona fortuna per tutto.
P.s. due precisazioni.
1) Scrivere «Se avesse viaggiato di più, magari lavorato all'estero ed avesse più umiltà, mai avrebbe risposto così ad uno dei tanti milioni ( e sottolineo milioni) di italiani all'estero.» ha fatto rotolare dal ridere più di un lettore (sia per le premesse, sia per la conclusione).
2) sulla meritocrazia ti suggerisco la lettura dei link ai post in questo thread (devi risalirlo).
Ma sai, Stefano, secondo me questa è roba mandata dai 5 stelle. Io non credo che esista più in natura roba simile, oppure siamo veramente stati del tutto inutili!
EliminaNota: sei sicuro che sia una storia di profonda ingiustizia? Io, da economista, devo pensare che il mercato raggiunga un equilibrio anche grazie al fallimento di chi non ci arriva. Dopo di che, da politico, devo garantire a tutti un’esistenza libera e dignitosa. Paradossalmente, procedendo dal mondo asettico e pertanto brutale della scienza verso quello permeato di ideali e umanità della politica, anziché ammorbidirmi mi sono indurito. Secondo te perché?
EliminaCaro Bannai, il suo attuale fallimento come politico (e non come divulgatore periodo 2011-2018) riequilibrerà il Senato grazie alla sua probabilissima mancata rielezione – ovviamente per aver fatto promesse mendaci a causa della sua ignoranza istituzionale.
EliminaMirare meglio prima di sputare nel piatto 2011-2018.
Cioè: tu, petulante adepto di qualche partito dello zerovirgola, vieni qui a mostrarci che cosa!? Che il massimo della vostra capacità politica è schiumare livore come una vizza amante tradita? Ma dai! Ma così è facile! Siete il niente politico, e il niente resterete. Se sarò rieletto non lo deciderà il niente: lo deciderà chi deciderà di ricandidarmi, se riterrà di farlo, e poi gli elettori, se apprezzeranno quello che abbiamo fatto per far emergere il tema del MES (che è solo all’inizio), per proteggere il credito territoriale, per promuovere il Meridione con misure fiscali, ecc. La cesura che tu stabilisci artificialmente non c’è. Il Bagnai politico sa (e difende in sedi cui tu non accederai mai) ciò che tu sai grazie al Bagnai divulgatore. Solo, non è un Varoufakis. Magari a te dispiace. Ma magari qui c’è anche qualcuno col cervello. Stammi bene e torna a trovarci…
EliminaNo ragazzi, possibile che siamo rimasti al 2011 anzi direi al 1992? Io non ho più alcuna comprensione per chi non capisce oggi ciò che andava capito almeno dopo il 2011; credo che molti abbiano avuto problemi del tipo descritto da prima del '92 e dopo il 2008 e forse nessuno come ne ho avuti io, ma a questo punto le cose sono due o non ci arriva oppure sta ciurlando nel manico. E debbo aggiungere che intorno a me, parentela stretta ed ex amicizie la questione o si è capita a proprie spese, o si è scelto per opportunismo economico (buone pensioni,eredità discrete,professioni ancora privilegiate e roba del genere) di difendere l'euro. Alcuni, soprattutto giovani di belle speranze (ancora) quantomeno sono assaliti dal dubbio che ciò che vedono accadere intorno a loro e non solo da un punto di vista economico, abbia delle ragioni che siano strettamente legate all'eurozona ed ai suoi meccanismi assurdi.
EliminaA settembre 2013 a Roma, come molti ricorderanno, ci fu un meeting dove Giuseppe Guarino espose in maniera esemplare la truffa dell'euro
Ragazzi, sarò tordo, ma sono 28 anni che lavoro e ancora non ho capito cosa si intende per "meritocrazia". Giuro!
EliminaAll'atto pratico intendo.
Perché poi quando vai nei dettagli ognuno ne da la sua versione e ognuno è convinto di dare e di fare più dell'altro.
Sembra quasi come quelle parole o frasi fatte tipo "europa dei popoli"..
aspra diatriba
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=g-5cWNtokB0
Appunto. Immagina me seduto dietro la scrivania, e davanti un tuttosubitista che simpaticamente finge di aver capito che cosa sia la politica…
EliminaSì, però "Stiglitz" è esterofilia.
EliminaIn proposito si poteva citare Marcello De Cecco, ad esempio, che anche non era poi così lontano da Pescara. Augusto Granziani, in effetti, era un poco più in là. Ma anche non troppo, in fondo. Però, insomma, pure Sapelli non scherza; e Savona dove lo mettiamo?
Questo solo per dire che il sig. Serendippo, o chi per lui, se ne può stare in pace, a riposare sui suoi, certissimamente autorevoli, riferimenti; tutti d'oltreoceano magari, ma anche lì, non su tutti tutti, a quanto pare.
Forte il botta e risposta tra il senatore e Serendippo... sembra quasi leggere Orwell e E.A. Blair...
RispondiEliminaFosse così... avrei un'idea più chiara sui tratti della personalità del prof. che, comunque, descrive nel post solo DATI DI FATTO e non opinioni. Siamo al capolinea... ora è chiaro a tutti. Al capolinea del processo di rinnovamento della lega che ha "sfruttato" la corrente di pensiero Borghi/Bagnai, al capolinea delle speranze accese dal contratto di governo del Conte I, al capolinea di un percorso di integrazione in Europa fallito sotto il peso delle proprie incoerenze
Welcome to the new millennium
Spero di no sennò è grave ...
EliminaCaro Bagnai, scrivo qui solo perché non sapevo in che altro modo potevo farle avere il mio apprezzamento per quello che Lei e altri rappresentanti del vostro partito state facendo. Per inciso sono uno di quelli che, per quel che questo vale, vi vota. Leggere ciò che ci comunica, quando ha il tempo per farlo, è miele sulle ferite aperte di un cittadino di questo disgraziato stato. Spero, nell'interesse di tutte le persone oneste che abitano la Penisola, che riusciate ad avere il successo politico che meritate e che lentamente riusciate a tirarci fuori dal letame nel quale ci troviamo immersi oltre la bocca. Ho 72 anni, e ne ho viste di tutti i colori politicamente parlando e non solo, ma quando La leggo mi torna la speranza. Grazie del Suo impegno e di quello di tutti i politici italiani onesti. (Ho scritto nella certezza che Lei non pubblicherà questa mia).
RispondiEliminaGentilissimo: per le comunicazioni riservate c’è il mio indirizzo email da senatore, che è pubblico.
EliminaL'unita' d'Italia si fece con le truppe regolari piemontesi e con un rivoluzionario (Garibaldi) teleguidato dal Piemonte, e forse anche da altri. Accadde solo quando le condizioni politiche furono mature in Europa ed avemmo bisogno di un Cavour per approfittarne.
RispondiEliminaTuttavia, senza i Carbonari, Mazzini, i tanti patrioti che cercarono di iniziare una rivoluzione ma vennero schiacciati, i morti della Repubblica Romana, quelli delle cinque giornate, di Brescia, di Venezia, non sarebbe stato possibile creare quel clima favorevole all'unita' che a suo modo spinse la politica ad agire.
All'epoca occorsero dei morti, dei martiri civili. Oggi, di morti, non ne abbiamo ancora avuti.
So dei suicidi, ma non abbiamo avuto persone incarcerate o uccise perche' invocavano l'Italexit.
Sono sicuro che il professore voglia evitare che cio' accada ed il suo atteggiamento e' sicuramente comprensibile e condivisibile. Io pero' comincio a pensare che, senza morti, senza smascherare il vero volto dell'avversario,le condizioni politiche non arriveranno o arriveranno talmente tardi da non salvare nulla.
Ed allora, tutte quelle voci che il professore considera, giustamente dal suo punto di vista, dannose per il dibattito, una funzione potrebbero averla: quella di diventare dei martiri moderni.
Terribile e triste, nevvero?
Roberto Seven
"..ma non abbiamo avuto persone incarcerate o uccise perche' invocavano l'Italexit."
EliminaVeramente qualcuno ci stanno provando a metterlo in carcere. Anche per molto molto meno dell'italexit. :-)
Io penso che se l'Italexit non avverrà in tempi ragionevoli, cosa che io temo, allora i morti ci saranno, e da ambo le parti s'intende...non perché io lo voglia o lo desideri, ma perché questo è il cammino della Storia.
EliminaGentile Senatore, voglio esprimere il mio completo apprezzamento per la Sua attività politica e ringraziarla per come ci tiene informati sulla stessa ( è la prima volta che lo riscontro e ho superato gli 80 anni di età). Avanti con questa tenacia, è una speranza per i nostri giovani.
RispondiElimina"che è attività di sintesi e di coinvolgimento, non di analisi e di distanziamento"
RispondiEliminaComplimenti, scritte così bene m'andrebbero a garbo anche le stronzate.
In ogni caso: verificheremo
Rem tene, verba sequentur. Tu che credi di potermi giudicare sai anche dirmi la data degli scrutini? Sai, io sono un tipo un po’ ansioso…
Elimina12/05/2021
EliminaSai accontentarti di poco. A me basterebbe anche meno: che rispondessi al telefono quando chiamo!
RispondiEliminaIn fondo il "duropurismo" non è che un'altra faccia del piddinismo: si parte dal credersi migliori, più bravi, più honesti degli altri e si finisce con la scissione in vari partitini/correnti duropuriste destinate all'oblio e all'inconcludenza. Non a caso il proliferare di zerovirgolismi è storicamente caratteristica della sinistra e, tra non molto, anche del M5S.
RispondiEliminaI grandi partiti sono quelli che, pur in una ovvia comunanza di visione generale, accettano al loro interno posizioni e sensibilità diverse, per cui: non è necessario che nella Lega siano TUTTI accanitamente con la bava alla bocca contro l'euro, ma è sufficiente che ci sia gente con un minimo di buon senso che sappia cosa sia la politica, quindi non dei piddini bacati di mente, e mi pare che questa condizione sussista.
Per il resto, l'importante è arrivare al governo; quando ci si scontrerà inevitabilmente con la dura realtà anche quelli più "timidi" ne prendereranno atto.
Solo una aggiunta (perché pare che ogni tanto sfugga): nel frattempo anche la minoranza ha un potere, e deve esercitarlo. È all’opposizione che ci si prepara a governare.
Elimina@Limneo: capisco che ci si possa sentire feriti quando, parlando di vicende personali, anche dolorose, la risposta che riceviamo sia diversa da quella che aspettiamo.
RispondiEliminaQuesto però non significa che tale risposta vada ignorata.
In quelle che Lei ha ricevuto, sia dal Senatore, sia da altri lettori, ci sono argomenti e spunti di riflessione non indifferenti.
Da come scrive, credo che Lei sia ancora giovane (almeno rispetto a chi ha già passato da un po' i cinquanta). Mi permetta di "regalarLe" un pronostico: prima o poi (più prima che poi), le lobby che veramente contano in Italia avranno bisogno di una organizzazione (non usa-e-getta come le Sardine) che intercetti i milioni di voti degli elettori delusi dal M5S.
Ormai anche i sassi conoscono il nome di Greta Thunberg: il pronostico è che si punterà su un partito "ecologista", che potrebbe dare una verniciata di "decrescita felice" alle esigenze di moderazione salariale delle suddette lobby. Se Lei crede che Germania e UE non abbiano responsabilità nella crisi italiana, perché non sfrutta il Suo Master e la conoscenza delle lingue, per entrare a far parte di questa organizzazione (appena se ne intuirà la nascita) e provare ad agire concretamente in base alla Sua analisi? Il mio punto di vista è un altro, ma rispetto chi cerca di proporre, in modo sinceso, delle soluzioni ai problemi che stanno affossando il nostro Paese.
Buona fortuna
Non e' che i professori di economia prestati alla politica abbiano una storicita' positiva di averle azzeccate:
RispondiEliminaBeniamino Andreatta:
https://www.youtube.com/watch?v=JL_HTATY8o4
Romano Prodi:
https://www.youtube.com/watch?v=5hbfbCUuuOc
Mario Monti:
https://goofynomics.blogspot.com/2016/06/monti-fact-checking.html
Pertanto coloro che stanno sul disperato e si incazzano, per me sono ampiamente giustificati.
La sequenza deve essere interrotta , anche perche' se il numero degli incazzati supera la massa critica non e' che poi si fanno distinguo.
E' vero che Necker mori' di morte naturale ma non insegno' mai in vita sua .
patriots
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/giorgetti-e-stato-interrogato/
E aggiungerei, da leggere insieme al Blondet sull'interrogatorio a Giorgetti, e sempre tenendo presenti le tante cose che ci succede di non capire... questo comunicato stampa...
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