Fermi tutti! Nella discussione al post precedente, che immagino sarà breve, perché da discutere non c'è nulla (i dati sono dati) e sorprese non ce ne sono (Della Vedova è Della Vedova), è però emerso un elemento che a me sembra meritevole di essere affrontato in termini tecnici, posto che fra voi ci sia qualcuno in grado di farlo (io no). Questo:
Sapete che io vado a simpatie (a proposito, tu, sì, proprio tu che mi stai leggendo ora: sai che non mi sei mai stato simpatico?), e che il Gila mi è simpatico, però trovo la sua proposta geniale. Pensateci: (ci) siamo condannati a un sistema elettorale che ci obbliga a non votare mai "per" (a meno che non siate piddini), ma sempre "contro". Il punto è che per votare "contro" (ad esempio, alle prossime elezioni, per eliminare quella metastasi della nostra democrazia che è il PD), si è quasi sempre costretti a votare "per" qualcosa che non convince. Alla fine, la proposta di Gila almeno un vantaggio ce l'ha: si potrebbe votare contro senza doversi turare il naso! Il nome scelto da #DAP, poi, è semplicemente geniale!
Ora, prima del fantasmagorico voto elettronico una proposta simile era di difficile implementazione. Ma con il voto elettronico problemi tecnici non credo ce ne siano: ognuno avrebbe una unità, e potrebbe spenderla o a favore di un partito, o contro un altro partito. Ci sarebbe un effetto di disciplina doppio, perché il voto negativo penalizzerebbe direttamente il partito contro cui si vota, e indirettamente gli altri partiti, cui non si darebbe il voto. Si eviterebbe così che questi tengano condotte opportuniste: giocare contro il PD, oggi, è come rubare le caramelle ai bambini. Al prossimo giro magari riusciranno a difendere un 20%, o magari di più, ma il loro destino è segnato, come quello dei loro colleghi: proprio perché questo è evidente, chi formula programmi alternativi non deve fare un grande sforzo, e infatti non lo sta facendo.
Comunque, lo studio dei sistemi elettorali è una materia seria, e magari qualcuno avrà già analizzato e scartato qualcosa di simile. Io, per me, posso dire che se potessi contare sull'handicappellum, rinuncerei a rivolgere ogni giorno una preghiera al Signore affinché ci conservi Scalfari: non avrei bisogno di sapere da quest'ultimo chi votare per far indirettamente più male al partito di Repubblica (il PD), perché questo male potrei farglielo direttamente...
Non sono un esperto, quindi sbaglierò sicuramente.
RispondiEliminaPerò, a me, questo sistema elettorale è sempre stato simpatico:
https://en.wikipedia.org/wiki/Single_transferable_vote
Buona vita
Guglielmo
Se posso, aggiungo un minimo di bibliografia sul "voto negativo" (in inglese, formato pdf):
Eliminahttp://www.ourcommons.ca/Content/Committee/421/ERRE/Brief/BR8524815/br-external/NegativeVoteAssociation-e.pdf
Esistono proposte simili che prevedono che l'elettore debba creare una lista in ordine di preferenza o una lista di preferenze relative. In questo modo si potrebbe ottenere l'effetto di un voto negativo semplicemente mettendo al fondo il partito politico X (metodo Schulze e Condorcet e simili varianti).
RispondiEliminaFermi tutti! Ci ha già pensato lui...
RispondiEliminaProf. Bagnai
RispondiEliminaLe sue tesi sono sempre "controverse e controvertibili"
Sottile dixit
... qualcuno il suo pensiero sul voto elettronico l'ha già detto. E io sono d'accordo con lui. L'idea però è geniale, e potrebbe essere implementata anche con la vecchia scheda (e la matita).
RispondiEliminaUna cosa è sicura: ci sarebbe il 100% di partecipazione: già immagino flotte di persone che non hanno mai votato trovare finalmente il modo per esprimere il proprio parere.
RispondiEliminaAspetto anch'io qualcuno competente che possa approfondire. L'idea non mi sembra malvagia, in quanto permette di sicuro una maggiore espressività della volontà collettiva. I partiti "soft", un po' anonimi e poco sbilanciati avrebbero di sicuro un vantaggio, in quanto sarebbero meno presi di mira.
Immagino che un sistema del genere dia una misura più limpida della simpatia/antipatia di un partito in senso assoluto, ma visto che alla fine si tratta comunque di una scelta tra diversi partiti, un voto a punteggio credo sia comunque più espressivo (magari con misure anche negative da -5 a +5).
Io per ora resto convinto che il miglior sistema sia il proporzionale puro, e che la discussione sul miglior sistema di votazione debba essere spostata dalla legge elettorale alle votazioni interne alle istituzioni.
Ammazza che colpo ho fatto,sono proprio contento.
RispondiEliminaNon sono un matematico ma credo fermamente che le probabilità di vedere un proprio intervento diventi un post nel blog sia alquanto remota.Anzi sono doppiamente contento perché le probabilita nel mio caso sono molto più remote del normale,visto quanto sto sulle p©ll€ al Dott.Bagnai(certo che per farlo sapere,diciamo,così...a "mezzo stampa" gli devo stare sullo stomaco davvero di brutto,manco Peter Yanez insomma!).Ri-Anzi, sono tre volte contento,perché a differenza del Prof. io un tantino alla sua persona ci terrei ed il fatto che un mio commento non abbia contribuito alla frittura delle,sue, orbite oculari(quanto meno inutilmente) mi fa enorme piacere.
Questa sera vado a dormire felice e dimentico,seppur temporaneamente,i miei problemi.
Wikipedia (in Inglese) ha un articolo su “disapproval voting”.
RispondiEliminaResearch Gate ha questo: https://www.researchgate.net/post/Has_anyone_ever_tried_Negative_Votes (sorry per non aver messo link ma sono in condizioni disagevoli)
- pare che in generale sia stato analizzato poco e sperimentato anche meno.
La discussione dimostra che non siamo i primi a porci il problema e evidenzia anche qualche criticità, ma in effetti di lavori scientifici ce ne sono pochi.
EliminaToninelli del M5S aveva fatto una proposta simile, non sulla distribuzione dei seggi ma sulla distribuzione delle preferenze. In pratica sarebbe stato possibile cancellare dalla scheda un candidato sgradito, penalizzando lo stesso di una preferenza e di una frazione di voto la lista di cui tale candidato fa parte).
EliminaChiedo scusa, ho dimenticato il link, quindi il mio commento di sopra che potrebbe suscitare qualche legittimo dubbio doveva essere del seguente tenore:
RispondiEliminaFermi tutti! Ci ha già pensato lui
Siate pazienti, l'età è quella che è...
Il voto negativo sarebbe anticostituzionale, violerebbe il principio di rappresentanza. Ostacolerebbe l'ingresso in parlamento di rappresentanti positivamente indicati, annullerebbe la partecipazione e la scelta di votanti positivi in egual misura ai voti negativi. Un pasticcio, diventeremmo una demonihilia. Chiedete pure a quarantotto.
RispondiEliminaAnche se penso che il vero problema stia più a monte (vedi sotto), per una volta mi tocca essere d'accordo con te.
EliminaQuoto.
EliminaCi sono cose che se fossero costituzionali, non andrebbero discusse.
EliminaNon sono un costituzionalista ma...
Eliminaperò il parlamentare rappresenta il popolo, e non i suoi elettori...
Nel 2008 ,al momento della consegna delle schede e della matita , le restituii facendo verbalizzare che non c'era alcuna lista che godeva del mio consenso.Ne avevo sentito parlare al telegiornale della SETTE. Purtroppo così non si ottiene il risultato di punire direttamente il pd ,ma dato che anche TUTTI GLI ALTRI competitori meritano la mia disapprovazione ;finchè non ci sarà l' hadicappellum(mi piace tantissimo!)o mi faranno sapere che hanno fatto"ER PARTITO" mi regolerò ,per il voto,come nove anni fa
RispondiEliminaNzomma 'na cosa alla Brubaker
Elimina@gilberto gismondi
EliminaIl pd ti ringrazia sentitamente!
Assurdo pensare che in tutte le scelte della vita, e della politica in particolare, non esista il "meno peggio"!
Sono contrario al voto elettronico per il semplice motivo che
RispondiEliminarenderebbe molto più facili eventuali brogli elettorali e praticamente impossibili i controlli "a posteriori".
Si concentrerebbe poi nelle mani di pochi, peraltro corruttibili,un potere enorme,immenso.
Fra un male minore ed uno maggiore,meglio tenersi il primo.
E poi le leggi elettorali si possono anche fare in modo meno
indecoroso delle ultime tre.
Ma attenzione,massima attenzione ad eliminare la carta e
smaterializzare le votazioni!
Contro il voto elettronico, da una "lezione" in tempi non sospetti.
EliminaKen Thompson (uno dei padri di UNIX), ACM Turing Award (il "Nobel" dell'informatica) Lecture , 1984
"Moral
The moral is obvious. You can't trust code that you did not totally create yourself. (Especially code from companies that employ people like me.) No amount of source-level verification or scrutiny will protect you from using untrusted code. In demonstrating the possibility of this kind of attack, I picked on the C compiler. I could have picked on any program-handling program such as an assembler, a loader, or even hardware microcode. As the level of program gets lower, these bugs will be harder and harder to detect. A well installed microcode bug will be almost impossible to detect."
Il voto elettronico sarà il prossimo passo nell'eliminazione della democrazia.
Secondo me, lei, per eccessivo amore non corrisposto, inquadra troppo il problema come "tradimento della sinistra" per cui punendo il PD, rinascerà un pensiero di sinistra/democrazia autentica.
RispondiEliminaIo la vedo come vittoria totale, assoluta e schiacciante del capitale che non si è comprato solo tutti i partiti e i media, ma ha "ipnotizzato", anche - ma non solo - tramite i partiti e i media, la maggior parte della popolazione mondiale.
Un pensiero di democrazia autentica potrebbe nascere nonostante l'esistenza del PD, anzi, il suo evidente tradimento (qui come altrove) dovrebbe favorirne la nascita.
Non accade perché il capitale ha plasmato la mente di (quasi) tutti gli elettori.
Là dove non è riuscito direttamente, ha previsto e costruito, false alternative (5S, Trump, Brexit, Macron e anche la LePen) facili, intercambiabili, pronte al consumo.
Un partito non può nascere e vivere senza un'idea condivisa da un numero consistente di elettori.
L'idea secondo me c'è, ma è condivisa da un numero irrisorio di persone. E non per mancanza di mezzi e capacità di trasmissione/divulgazione, ma per mancanza di elettori pronti a recepirla (prova ne sia che lei è inviso soprattutto a quelli che credono di essere di sinistra, dal popolino ai massimi responsabili di partito).
Siamo nelle mani del capitale ma anche dell'informatica. Infatti stanno comprando tutti i ministeri dell'istruzione del pianeta terra.
EliminaCome per l'uscita dall'euro, anche cancellare il PD è condizione necessaria ma non sufficiente.
EliminaIl sostituto è già pronto e qui il prof. lo ha inquadrato subito.
Ciò non toglie il fatto che almeno un segnale, per quanto non risolutivo, è necessario darlo anche per punire l'atteggiamento dannoso e il tradimento della sinistra tutta.
E dico atteggiamento dannoso e tradimento per evitare un linguaggio che vi assicuro mi tenta.
A proposito di voto negativo Ezio più sopra ipotizza una partecipazione totale al voto favorita dalla rabbia che sostituirebbe il disincanto padre dell'astensione.
Può essere, ma se non è sufficiente il guano deve ci hanno trascinato per partecipare con rabbia non credo ci riuscirà il voto negativo.
Senza contare poi il fatto che sarebbe necessario il voto elettronico: chiedere a gran voce il voto negativo, pericoloso per chi è ora al comando, avrebbe come conseguenza (positiva) l'abbandono della malsana idea digggitale.
Vorrei chiarire che non voglio spiegare a lei, che mi ha insegnato quel poco che so e che ha fondato una associazione che si chiama "Asimmetrie" quale è il problema.
EliminaTuttavia trovo che ne i suoi sfoghi contro il PD, diventa sentimentale (che è anche una bella cosa).
Si consoli, non è l'unico ad essere stato tradito: PMI, artigiani, commercianti, liberi professionisti sono tutti stati traditi dalle associazioni e dai politici che dovrebbero rappresentare i loro interessi. Lo so che lo sa e che non si sente sollevato.
Torniamo al PD: sono stati gli elettori di sinistra a tradire per primi il partito o viceversa?
Probabilmente è stato un tradimento simultaneo che ha creato un circolo vizioso in cui entrambe le parti si sono influenzate negativamente, sebbene a rimetterci siano stati solo gli elettori.
Quello che voglio dire è che i tradimenti di tutti verso tutti, secondo me, sono gli effetti (e non la causa) del "pensiero unico" che ha pervaso tutti noi.
Siamo stati tutti simultaneamente vittime passive e promotori attivi - ciascuno secondo i suoi mezzi e le sue possibilità - del trionfo del pensiero unico.
Un partito di sinistra fedele ai suoi ideali probabilmente si sarebbe estinto per mancanza di voti.
Come qui è stato più volte detto, il capitalismo ha saputo mostrare la sua faccia migliore, ha saputo illuderci di essere tutti piccolissimi capitalisti, consumatori e benestanti, o comunque di avere tutti la possibilità di diventarlo, fino a quando è esistito un antagonista.
Poi è tornato alla sua libera natura predatoria, lasciando milioni di persone completamente spaesate, senza più riferimenti.
Il comunismo è fallito, Keynes lo conoscono in 4 gatti, non esiste altro. Solo un conformismo totale, anche nell'opposizione.
In queste condizioni il voto, pro o contro che sia, è un'illusione.
E noi siamo in questa condizione.
TINA non è solo la più odiosa e antidemocratica delle frasi: sono riusciti veramente a realizzare non solo la mancanza di alternativa, ma anche la capacità di immaginare un'alternativa senza la quale il voto, positivo o negativo, è mutilato di qualsiasi significato e potere.
So che Goofynomics è nato come tentativo di diventare un riferimento politico/economico/culturale alternativo, solo quando questa alternativa sarà interiorizzata e condivisa da una maggioranza non potrà più esistere un partito come il PD.
@Vishnu
Ma l'informatica è in mano al capitale.
@ Sergio
Come cancellare Hollande è stata condizione necessaria per trovarsi Macron? ma anche fosse stata la LePen...
@Silvia
EliminaIn questa fase, la cosa più importante e doverosa da fare è quella di arrecare politicamente il maggior danno possibile al pd ed agli altri partiti e gruppi di sinistra fanaticamente euristi ortodossi, sfrenatamente neoliberisti,ostili al concetto di nazione e favorevoli - di fatto- all'accoglienza/invasione illimitata...
Se non si è in grado di farlo,scordiamoci democrazia,libertà,dignità nazionale,sviluppo e
benessere economico per i prossimi decenni.
E rassegniamoci ad essere colonizzati,asserviti, depredati, derisi e ridotti ancora di più in miseria.
Poi,se ci aggrada, blateriamo pure di"pensiero di sinistra/democrazia autentica."
Nel frattempo i nostri cari arcidemocratici amici dell'EU continueranno a spolparci senza tregua!
@Silvia la sconfitta di Hollande è stata non sufficiente, ma è stata e resta necessaria.
EliminaCome è probabile che qui non sia sufficiente cancellare il PD (che si è già cancellato da solo).
Ma se non succede poi diventa difficile sostenere una qualsiasi forma di protesta.
Più gli si fa male, più si può pretendere di essere ascoltati (poi che lo facciano è altra questione).
Silvia (ti capisco), passeremo per la cruna di un ago. Non esiste alternativa, ora.
Elimina@Lorenzo @Sergio
EliminaSe la fine dell'euro è la condizione necessaria ma non sufficiente per liberarci dal vincolo esterno, la sconfitta del PD, secondo me, non è sufficiente tout court.
La condizione necessaria (e sufficiente) è capire che finché ci saranno euro, trattati EU, banca centrale "indipendente", egemonia tedesca, ecc. non possiamo aspirare a essere DEMOCRATICAMENTE ARTEFICI DELLE NOSTRE SCELTE POLITICHE ED ECONOMICHE (giuste o sbagliate, de destra de centro o de sinistra... non necessariamente quelle che piacciono a IO), qualunque partito sia eletto.
Solo quando questa consapevolezza sarà maturata e sufficientemente diffusa (condizione), la sconfitta del PD (conseguenza) potrà essere autentica e definitiva sconfitta del vincoloesternismo noncisonoalternativista che impedisce qualunque dibattito politico per definizione. Senza questa condizione, esso risorgerà tale e quale sotto un altro acronimo.
Posso capire che, per chi aveva riposto fiducia in quel partito, è una rivincita morale, una soddisfazione passionale. Anche a me che non l'ho mai votato fa piacere, ma con la motivazione è sbagliata (non mi riferisco ovviamente a voi) è solo un dagli all'untore. La pestilenza continuerà.
@Erik
Ci fosse l'ago saremmo già a buon punto.
Scherzavo... è un'ottima metafora: il passaggio attraverso la cruna sono lo studio e l'impegno civico di ognuno di noi. Ovvero devono passare attraverso Goofy.
Vedo che qualcuno vuole spiegarmi a cosa serve il voto elettronico. Il prossimo passo sarà spiegarmi a cosa serve l'euro.
RispondiEliminaE infine a suonare il clavicembalo. Non saro' io, perche' non sono un musicista.
EliminaQualcosa di simile ho trovato qui. In generale, se i possibili risultati sono più di due (sì/no), il voto potrebbe in alcuni casi essere falsato da tatticismi (vedi teoria di Arrow o il più specifico Th. Gibbard–Satterthwaite).
RispondiEliminaPer il voto elettronico, mi sono fatto l'idea che nè l'amministrazione pubblica è pronta per proporlo, nè l'elettorato è pronto per accettarlo.
Ma sono contento che al recente referendum consultivo sia stato sperimentato, almeno si inizia a discutere della cosa.
Ho un'amica Estone, sveglia e di buona cultura, che mi aveva raccontato che poteva votare da casa. Non c'è stato modo di farle capire che un voto fuori dal seggio è pericoloso (indipendentemente dal fatto che sia digitale o analogico), ma immagino che quando fuori è -20 e la densità abitativa è bassa forse hai altre priorità. Se sono riusciti a fare questo, riusciranno anche ad imporre il voto elettronico qui.
La mia scommessa è che, se gestito dalla collettività e non da una multinazionale e con seggi indipendenti tra loro (come è ora per gli stessi motivi di sicurezza), un voto elettronico può essere reso democraticamente sicuro almeno come quello cartaceo, ma le problematiche da affrontare sono di natura tecnica.
Se il nemico ci assedia con le spade di ferro, la collettività deve attrezzarsi per padroneggiare la nuova tecnologia e sostituire gli scudi di bronzo.
Vorrei proprio sapere perché una cosa del genere dovrebbe essere incostituzionale. Anche se solo il fatto che non sia mai stata implementata mi fa venire qualche sospetto.
RispondiEliminaPurtroppo mi pare di ricordare che qualche anno fa la legge elettorale studiata dagli ortotteri prevedeva proprio il voto negativo. Vado a cercare e se trovo torno.
RispondiEliminaEh già. Non trovo neppure io testimonianza diretta ma ricordo chiaramente (la solita recita piagnucolosa di Toninelli durante uno streaming qualsiasi mi pare) le preferenze negative sui candidati, anticostituzionali purtroppo. Poi immaginiamo lo strumento a disposizione di certa gente..
EliminaE infatti eccola qui http://www.beppegrillo.it/2014/05/la_legge_eletto_2.html
RispondiEliminaDivertente l'handicappellum, o anche handicappium che suona più CavNero. Si potrebbero contare solo i positivi nel solito modo in un proporzionale puro, onde escludere i partiti che paraculeggiano ambigui. E far entrare i negativi come premio inverso di maggioranza ...(?)
RispondiEliminaOT.
EliminaStimolante Sergio.
Occorrerebbe decidere una soglia,o meglio più soglie, per fare scattare il premio inverso. Esiste sempre il problema dei voti negativi che superano i positivi, rimarranno dei seggi non assegnati? ma già la tua proposta è un' ottima base di discussione.
Non fucilatemi, ma a spanne mi pare che con collegi uninominali sarebbe più semplice. Ma a me mancano anche le bbasi della matematica (e dire che ne feci tanta) quindi...
La proposta fatta da alcuni qui, sul voto alternativo, sarebbe da approfondire, per trovare un accordo con i fautori del maggioritario.
Anche la proposta delle preferenze negative lo sarebbe se finalmente ritornassimo a ciò che saggiamente pensarono gli eletti del primo dopoguerra.
Abbiamo così tante brillanti menti, ma perché siamo così tanto immaturi che abbiamo sempre l' impulso indomabile a misurarcelo, nonostante in questo blog si è molto lavorato sulla radice del male, sull' accettazione dei nostri limiti, sulla capacità di collocarsi, di gestire dolore e paura.
Catalogna, Veneto e Lombardia, elezioni politiche imminenti e boom! Di persona sarei disposto anche ad esprimere un mio pensiero più articolato sull' argomento. Qui m' interessa dire solo una cosa, le bbasi: "portiamo rispetto a chi ci ha insegnato a balbettare" (semicit.), e non per il rispetto in sé, ma per opportunità politica. Ci stiamo giocando la nostra vita e quella di coloro più giovani di noi che affogano più nella merda di noi. Faccio l' appellista: ridimensioniamoci e sosteniamo chi lo merita. Sostenere significa anche non rompere il cazzo inopportunamente. Amen.
Vorrei far notare che il voto elettronico non deve essere necessariamente meno sicuro di quello cartaceo come i media continuano ad insinuare e che ci sono molte e notevoli pubblicazioni di rispettabili professori universitari che smentiscono -con spiegazioni scientifiche- tali pregiudizi infondati (parlare di ciò che si conosce sarebbe meglio che parlare di ciò che mistificano i giornaloni).
RispondiEliminaLa votazione in Lombardia è tecnicamente una pagliacciata perché non ha neanche lontanamente provato ad implementare gli algoritmi che la ricerca accademica ha sfornato ormai da almeno una decina di anni:
al contrario del voto cartaceo (che si può tranquillamente brogliare sostituendo le schede) un vero voto elettronico NON permette brogli poiché in sostanza l'elettore ha in mano una sorta di ricevuta elettronica che gli permette di verificare che il suo voto -anonimo- è stato conteggiato (rimane il problema della vendita del voto ma esiste comunque anche nel voto cartaceo).
La contrarietà dei politici con i loro media a tecnologie (e al voto palese) dipende proprio dall'impossibilità di rubare.
p.s.
https://it.wikipedia.org/wiki/Blind_signature
Chi usa il python potrebbe dare un'occhiata a una mia minimale implementazione di firma cieca
http://oldnews.altervista.org/politica.html#title-43472975
La crittografia esiste da millenni e Maroni coi suoi tablet non è parte della soluzione.
Il problema che per controllare che non si sostituiscano le schede cartacee basta un carabiniere o un poliziotto qualunque.
EliminaCol voto elettronico chi controlla? Se garantisci l'anonimato vedo difficile il ricontrollo.
Ottima l'idea dello scontrino, così possiamo fare il porta a porta per verificare se gli esiti corrispondono al vero. E se poi qualcuno si rifiuta di mostrarcelo per motivi di segretezza del voto noi gli diciamo: ma che ti frega tanto ormai loro lo sanno già!
EliminaPerdona la franchezza, ma hai scritto cose superficiali e apparenti.
EliminaPotrei dilungarmi, ma ti linko qualcuno che ci ha riflettuto più tempo di te e che argomenta in modo molto più convincente di te in senso opposto:
http://ilpedante.org/post/la-dittatura-in-un-click-dematerializzazione-e-distruzione-della-democrazia
@orazio e chi controlla il poliziotto in Sicilia? E quello non mangia, non beve non dorme mai? hai idea di come funzioni un seggio e come avviene uno spoglio (in cui il carabiniere nulla c'azzecca)? E se si presenta un mafioso il poliziotto Tengofamiglia che cosa dovrebbe fare, sacrificare il corpo alla causa per una medaglia alla memoria?
Elimina@nicola lo "scontrino" serve a dire che il tuo voto è acquisito (verifica personale) ma NON a dimostrare cosa hai votato (altrimenti chi emette lo scontrino cioè lo stato sa automaticamente che cosa hai votato...)
@zio il pedante non parla di algoritmi ma giustamente porta l'attenzione su strumenti politici che NON implementano mai un vero voto elettronico ma pagliacciate facilmente brogliabili il cui algoritmo di riferimento sono le nostre elezioni all'estero (compravendita/furto di schede senza alcuna punibilità poiché reati commessi all'estero).
Nel voto elettronico -vero- gli strumenti elettronici e informatici (ben materiali e stampabili su carta) sono in mano all'elettore e sono pure open source e con codice sorgente assai breve:
il politico propone invece mezzi complessi e completamente sotto il suo controllo per aumentare i brogli da cui trae indubbio vantaggio (brogli felicemente digeriti da tutti e per i quali nessuno vuole mai impiccare nessuno... il sentimento di perdono per chi sta imponendo la dittatura sovrasta sempre ogni volontà di democrazia e giustizia).
Se esiste in finanza (e parlo di operazioni bancarie al dettaglio), non vedo come non possa essere applicato al sistema amministrativo/politico.
RispondiEliminaUna pratica elettorale simile allo Spread Betting dove il sottostante é il partito politico.
Non è un caso che gli inventori della democrazia avessero tra l'altro elaborato l'ostracismo, a suo modo una tipologia di voto negativo.
RispondiEliminaIl voto negativo è un numero al quale si può cambiare segno. Bisogna vedere quale legge elettorale verrebbe approvata per interpretare il voto espresso, poiché l’interpretazione del voto è più importante del voto stesso. Nel caso limite in cui tutti i cittadini esprimessero un voto negativo ed i seggi parlamentari spettanti al singolo partito fossero determinati in proporzione alla somma algebrica fra il totale dei voti espressi ed i voti ricevuti dal singolo partito, si avrebbe un sistema proporzionale. Nel dibattito politico, “io ho preso più voti di te” verrebbe sostituito da “tu fai più schifo di me”.
RispondiEliminaDa sempre propongo l'ostracismo elettronico sul sito www.questomelocacci.it
RispondiEliminaVoto elettronico e voto negativo sono due argomenti distinti. Il voto negativo si potrebbe realizzare anche su carta
RispondiEliminaNon al voto negativo, ma alla preferenza negativa (con importanti effetti: fai pulizia nel partito che ti piace; se vuoi penalizzare qualcuno di un partito che odi, spingi quel partito verso la vittoria) aveva già pensato qualcuno tempo fa.
RispondiElimina[url]http://www.movimento5stelle.it/listeciviche/forum/2014/03/preferenza-perfetta-positiva-e-negativa.html[/url]
Non lasciatevi fuorviare dal sito che ospita la proposta: il proponente fu un frequentatore del blog grillino ai suoi albori e assunse presto il ruolo di dissidente per la tendenza al pensiero unico che presto si palesò. Inoltre aveva messo a punto tale idea già dagli anni Ottanta e nel "Messaggero di Roma" edizione Marche del 5 maggio 1985 un articolo e alcune foto immortalano il comizio urbinate nel quale espose la sua idea a un unico ascoltatore
Una volta lessi un brano, mi pare di Luigi Giacco, in cui veniva fatto un distinguo tra disabilità e handicap: mentre il primo termine starebbe ad indicare la mancanza di un'abilità, il secondo manifesterebbe l'impossibilità di compiere alcune azioni, per lo più a causa delle barriere architettoniche presenti (es. un disabile sulla sedia a rotelle diviene handicappato nel momento in cui incontra una scalinata).
RispondiEliminaIn questo senso credo si possa dire, senza voler essere offensivi, che i piddini sono handicappati, in quanto non possono capire, a causa della bolla costruita intorno a loro dalla narrazione stile On. Della Vedova, ma potrebbero farlo in assenza di questa "barriera" (come un persona con disabilità motoria potrebbe salire ad un livello superiore se le scale non fossero l'unico mezzo disponibile).
Per questo motivo sono contrario al nome proposto il quale, essendo così evocativo, potrebbe portare voti alla causa degli elettori handicappati (nel senso sopra descritto).
Il voto contro tutti c'è in Russia (vabbè non è voto contro uno, ma pure qualcosa in mateira di democrazia la russia ce l'insegna....)
RispondiEliminaQuesto l'ho copiato da internet (potevo mettere il link, vabbè...)
Elezioni, l'opzione “contro tutti” potrebbe tornare sulle schede di voto
ott 16, 2013
Fino al 2006 i cittadini russi potevano esprimersi nelle consultazioni legislative senza scegliere nessuno dei candidati: una proposta depositata in parlamento prova a combattere l’astensione reintroducendo quella voce
Un disegno di legge depositato in parlamento ha proposto il ritorno dell’opzione di voto “nessuna delle candidature precedenti” sulle schede elettorali per le consultazioni legislative
Per la serie #facciamocome.
RispondiEliminaPer avere un dignitoso succedaneo dell'handicappellum sarebbe sufficiente adottare il sistema elettorale australiano, il cui funzionamento vado tosto a copiar da wikipedia:
"costituisce una via di mezzo tra il sistema uninominale maggioritario di collegio a turno unico e quello a doppio turno [...].
I singoli elettori sono chiamati a votare per tutti i candidati concorrenti (pena altrimenti un annullamento della loro scheda elettorale), scrivendo [...] il numero di preferenza accanto a ciascun candidato.
[...] Il territorio nazionale è diviso in [...] collegi, uno per ogni seggio della Camera dei Rappresentanti da assegnare. Ogni collegio elegge un solo candidato e, di conseguenza, ogni lista può presentare un solo candidato per collegio.
In ogni collegio l'elettore deve esprimere le preferenze per tutti i candidati con il metodo sopra specificato (altrimenti il voto viene annullato).
Viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti.
Se dopo il primo scrutinio (ossia dopo il computo delle prime preferenze) nessun candidato ha superato il cinquanta per cento dei consensi, si procede allora alla eliminazione del candidato posizionatosi ultimo (ossia il candidato con il minor numero di prime preferenze) con conseguente distribuzione ai restanti candidati delle seconde preferenze di quella porzione di elettori che avevano optato per esso come prima scelta. Nel caso in cui neanche la distribuzione addizionale ai restanti candidati di queste seconde preferenze sia ora sufficiente a decretare la presenza di un candidato con la maggioranza assoluta, si distribuiscono allora anche le terze preferenze (sempre e solo relative a quella parte di elettorato che aveva posto come prima preferenza il candidato piazzatosi ultimo e dunque escluso) per poi passare - in caso ancora di maggioranza assoluta non raggiunta da nessuno dei candidati rimasti in lizza - alle quarte preferenze sempre date dalle suddette persone, fino anche ad arrivare alla distribuzione delle loro quinte preferenze, delle loro seste e via dicendo. Nel caso non si giungesse a un candidato in possesso di una maggioranza assoluta neanche terminato di assegnare tutti gli ordini di preferenza dati dalla porzione di elettori sopra indicata (preferenze che chiaramente saranno state tante quanto erano i concorrenti, pena come visto sopra un annullamento della scheda) si procede allora ad una ulteriore eliminazione di quello che inizialmente era il penultimo candidato, con conseguente distribuzione delle sue seconde preferenze e in caso delle sue terze, della sue quarte e via dicendo, sempre secondo il meccanismo sopra descritto. Questo loop termina quando un candidato giunge ad essere in possesso della maggioranza assoluta.
Con questo sistema, può succedere che la coalizione che prende più [prime preferenze] in assoluto non elegga la maggioranza in Parlamento.
Tale sistema favorisce la vittoria non tanto del partito preferito, quanto di quello meno osteggiato."
Suppongo che i partiti in Australia siano pochini, ma volendo applicare questo sistema alla pletora di partitoni e partitini che abbiamo qui (per inciso: com'è che con l'avvento del maggioritario e l'assunzione della governabilità come stella polare ci ritroviamo con un numero di partiti superiore a quello che avevamo con il proporzionale?) basterebbe limitare le preferenze a 5-6, da attribuire ai candidati in ordine di predilezione personale (o di minor ribrezzo procurato).
RispondiEliminaIn linea teorica, questo sistema permetterebbe di impedire la vittoria anche di un eventuale candidato che raccogliesse il 49% di prime preferenze, se i sostenitori di tutti gli altri candidati lo indicassero sempre come ultima preferenza.
A me sto sistema non dispiace, anche se rimango un sostenitore del proporzionale puro. Tutto sommato il "cangurellum" permette sia di votare pro che contro, cosa non da poco, che fa passare sottotraccia le inevitabili sperequazioni dell'uninominale.
Il divertente poi, a ben vedere, è che sto "cangurum" è talmente arzigogolato da rendere del tutto impronosticabile il vincente, e paradossalmente quasi prevedibile il trombato.
Per esempio, se si adottasse un sistema simile alle regionali in Sicilia, chi vincerebbe tra una settimana? Mistero misterioso! Chi lo piglierebbe in vaso indebito? Di sicuro il PD! Vedi che oh, mica male sto "cangurellum", anzi una figata proprio, nevvero?
Vogliamo il "cangurellum"! Famo er partito!