Hypothèses, con Calenda, Revues.org, OpenEdition Books, è una piattaforma informatica inserita nel portale francese Open Edition, un progetto il cui scopo è quello di promuovere la pubblicazione e la discussione di risultati scientifici nell'ambito delle scienze umane e sociali secondo i criteri dell'open access. Tanto per placare subito i lettori fallaciati, chiarisco che qui Soros non c'entra molto: anch'io ho pubblicato in open access, tant'è vero che se cliccate qui potete leggere uno dei miei ultimi articoli. Quindi placate i vostri riflessi pavloviani: la open society è un'altra cosa, e andiamo avanti.
Il portale si articola su quattro assi: pubblicazione di riviste on line (Revues.org), pubblicazione di ebook (OpenEdition), una bacheca di eventi scientifici (Calenda), e un aggregatore di blog, appunto, Hypothèses. Quest'ultimo comprende 2408 blog, fra cui anche LEO (L'Edition électronique ouverte), blog di Open Edition che informa sugli sviluppi del progetto. Il 28 settembre questo blog annunciava che il Comitato scientifico di Hypothèses e quello di Open Edition sospendevano il blog di Sapir, aperto cinque anni or sono, a causa della pubblicazione di post privi di attinenza con il contesto scientifico e accademico del blog. I contenuti pubblicati non verranno rimossi, ma a Jacques verrà impedito di pubblicare nuovi post sulla piattaforma.
Voi sapete benissimo come la penso: quando a me accadde una cosa sostanzialmente simile, ne presi atto e reagii con successo. Ma il mio temperamento è portato agli estremi: se subisco un torto, non penso a ottenere giustizia, ma più semplicemente a schiacciare chi me lo ha fatto. Jacques, invece, ha una mentalità più strategica. Pubblicare su Hypothèses, in effetti, ha un suo valore. Il fatto che l'aggregatore raccolga 2408 blog significa che scrivendoci ci si rivolge a un pubblico potenziale di diverse migliaia di persone qualificate (insomma, non vorrei dirvelo: non a dei buzzurri come voi...). Questo spiega, fra l'altro, perché, nonostante Russeurope faccia circa un terzo degli accessi di Goofynomics, Jacques sia (meritatamente) molto più influente in rete di chi vi scrive (un pezzo di questa storia è anche la vostra scelta di farmi scrivere in italiano perché, detto con affetto, siete dei poverini...).
Ieri Jacques ha scritto ai membri del Manifesto di Solidarietà Europea per chiarire la situazione:
Carissimi,
Hypothese.org e Open
Edition hanno sospeso l’accesso al mio blog RussEurope. Non posso scrivere più
sul mio blog. In una breve lettera pubblicata sul mio blog il direttore di Open
Edition, Marin Dacos, spiega che questa misura è stata presa perché i miei ultimi
post non sono più “accademici”. In effetti fin dagli esordi del blog ho
pubblicato articoli di diverso tipo, che vanno da lunghi articoli scientifici,
a pezzi brevi. Questo pezzo del
22 settembre 2012 dà un buon esempio del contenuto “politico” di alcuni
miei post.
L’accusa di
utilizzare il blog come spazio puramente politico è falsa e tende a occultare
il fatto che è impossibile scrivere di economia o scienze politiche senza
essere coinvolti in polemiche politiche. Ho sempre rispettato lo statuto di
Open Edition e in particolare il suo capitolo 10 che definisce i diritti e gli
obblighi degli autori.
Il fatto che
Dacos sia, dai primi di luglio, consulente di un direttore del Ministo dell’Istruzione
Superiore e della Ricerca del governo francese potrebbe spiegare perché mi sia
stata applicata una simile sanzione. Come minimo, c’è un conflitto di interessi
fra la posizione di Dacos come direttore di Open edition e la sua nuova
funzione di consulente ministeriale.
Naturalmente è
del tutto verosimile che il successo del mio blog, che è passato da 26000 a
oltre 200000 connessioni al mese
spieghi perché quello che veniva ritenuto
tollerabile nel 2012 non lo sia più nel 2017 sotto il governo Macron.
Questa
sospensione è un atto arbitrario di censura politicamente motivata.
Ho già ricevuto
il sostegno di diversi professori francesi, fra cui Giavarini, Lecour, Taguiev,
Rials, e altri. Chiedo solennemente a Dacos e al suo superiore gerarchico
presso il Ministero, Alain Beretz, di garantirmi nuovamente pieno accesso a
RussEurope.
Potete inviare le
vostre proteste a Dacos (marin.dacos@openedition.fr) e Beretz
(alain.beretz@recherche.gouv.fr).
Cordialmente.
Jacques Sapir
Vorrei aggiungere qualche considerazione.
Una si salda al post in cui vi ho riportato l'invettiva di Cesaratto contro la sinistra.
Alla fine anche lui non ce l'ha fatta più. Il mio punto di non ritorno è arrivato un po' prima, e sapete tutti quando: quando all'inizio di quest'anno la sostanziale acquiescenza di Fassina alla decisione di Forenza di escludermi dal Plan B (avrebbe dovuto fare una sana politica della sedia vuota: ma l'ha fatta ugualmente, sedendocisi), preceduta dal diniego suo e di D'Attorre di prestare attenzione al tema delle fake news, e seguita dal convinto sostegno verbale dato da Fassina alle iniziative censorie della terza carica dello Stato (a mio parere potenzialmente eversive, perché tale ritengo l'affidare la definizione di "verità" in ambito politico a enti "tecnici" e ad attori privati per lo più rei di aver scientemente falsificato dati storici - come questo blog ha dimostrato in diverse occasioni - e a esperti dal curriculum quanto meno meritevole di approfondimento...), mi convinsero che queste persone, che erano state alleati piuttosto inefficienti, si stavano trasformando in nemici assolutamente spietati ed efficientissimi dell'unico bene al quale tengo: la mia libertà di parola (e ci tengo perché è la mia libertà che vi ha portato qui). Elogiando le iniziative irresponsabili di chi, in spregio al dettato costituzionale, ha deciso di arrogarsi una funzione di indirizzo politico che spetta al governo, facendo strame della posizione di terzietà che dovrebbe essere assunta e mantenuta da chi dirige il dibattito parlamentare, il gatto e la volpe, l'unico lembo di sinistra col quale mi fosse sembrato possibile costruire qualcosa, si ponevano senza mediazione e senza redenzione oltre la sottile linea rossa.
Per alcuni mesi mi sono chiesto se avessi esagerato.
Quando ho incontrato Fassina a un convegno promosso da Baldassarri mi è venuto abbastanza spontaneo non salutarlo, ritenendo che lui non lo meritasse e sapendo che non avevo nulla da dirgli, né da farmi dire. Eppure, come sapete, io sono un buono: preferisco essere cortese, mantenere le forme, essere amico di tutti. Mi restava il dubbio di essere stato troppo integralista sul tema della libertà di espressione.
Quanto accade a Jacques mi dimostra che purtroppo avevo ragione. Fermo restando che i miei clic (metaforici o reali) sono tutti irreversibili, e tanto più quanto sono più ingiusti (perché servono a insegnarvi che la vita è ingiusta), e dato quindi per assodato che in ogni caso non sarei tornato sulla decisione presa, resta il fatto che nel contesto attuale di spiaggiamento della sinistra, descritto da questi dati:
e spiegato in questo mio articolo:
dove mi ero permesso di chiarire col solito anticipo che la sinistra si stava suicidando a causa della sua adesione al paradigma neoliberista (il fenomeno che Cesaratto chiama: "sinistra monetarista"), questi sviluppi, insomma, ci fanno capire che le socialdemocrazie utili idiote del capitale, che hanno garantito la tenuta sociale di un sistema in cui gli shock si scaricano sui redditi della maggioranza, hanno un'unica possibilità di resistere allo sgretolamento: ricorrere alla violenza della censura.
L'ho detto mille volte, e lo ripeto: quando, per il fatto di aver inibito gli aggiustamenti di cambio, crei un sistema in cui l'unica valvola di sfogo è la compressione dei salari... l'esito inevitabile è la compressione dei diritti politici!
Quindi, no, non credo di aver sbagliato nell'interrompere i rapporti con i complici della censora: ancora una volta i fatto dimostrano che il fronte è dove l'ho individuato, e il nemico è quello che avevo nel collimatore. Il caso di Jacques non è il primo, non sarà l'ultimo, ma è particolarmente significativo.
Ci sono poi alcune considerazioni che riguardano il signor Dacos, che non conosco, ma al quale credo che sarebbe il caso che faceste pervenire una breve nota invitandolo a riconsiderare la sua decisione.
Dacos, in effetti, è quello che in francese si direbbe un pauvre sire: da questa storia lui, con i suoi pennacchi CNRS-ministeriali, esce piuttosto male per almeno tre motivi.
Il primo è adombrato nella lettera di Jacques, ma vale la pena di esplicitarlo: partire dall'assunto che il dibattito nelle scienze sociali debba, o anche soltanto possa, spogliarsi della sua dimensione politica, significa sposare toto corde l'agenda liberista, la cui essenza, come avete potuto apprezzare seguendo questo blog, e come era del resto chiaro anche a Keynes, consiste nel tentativo di trasformare le scienze sociali in scienze naturali, per i noti motivi (ostentare prestigio intellettuale, imporre una narrazione moralistica, perseguire bellezza formale, deresponsabilizzare gli intellettuali, ecc.: tutte cose che trovate qui nel terzo paragrafo). Il povero Dacos si trova quindi in una situazione analoga a quella della terza carica dello Stato: lui dovrebbe garantire il dibattito su una piattaforma aperta (lei in un parlamento), e entrambi lo fanno, o meglio pretendono di farlo, partendo da una forte petizione di principio in favore dei principi neoliberali (sui quali ormai perfino gli economisti cosiddetti mainstream cominciano ad avere qualche dubbio). Sono cose che riconciliano con la morte della sinistra.
Il secondo motivo è anch'esso delineato da Jacques: non è certo la prima volta che l'analisi socioeconomica porta Jacques a criticare un presidente in carica. Hollande ha preso la sua vagonata di sberle, ma nessuno ha mai pensato, per quattro anni, di sospendere il blog di Jacques perché era "partigiano" (nel senso di "di parte" - avversa al presidente). Il fatto che poco dopo la nomina a consulente governativo del direttore della piattaforma parta il provvedimento censorio oggettivamente porta a credere che Dacos stia eseguendo ordini. Magari non sarà così: forse, a dirgli di sospendere Jacques, è stato l'arcangelo Gabriele, o la sua coscienza. Ma il fatto è che in ogni caso sembra così, e bisognerebbe ricordarsi che la moglie di Cesare, così come la terza carica dello Stato, o chi si fa vanto e fregio di promuovere una discussione "aperta", non deve solo essere onesto: deve anche, e soprattutto, sembrarlo.
Del terzo motivo Jacques non parla, per carità di patria, ma possiamo farlo noi. Come dicono a Livorno, Macron ce n'ha per du'... I fondamentali macroeconomici lo condannavano, come abbiamo visto, e la sconfitta della Merkel (più esattamente: la progressione dei liberali) gli danno il colpo di grazia. Il poverino sarà costretto a fare politiche impopolari sul fronte interno, senza nemmeno poter placare gli elettori con qualche scampolo di grandeur acquistato sulla bancarella dell'altra Europa. Quando il governo del fesso megalomane cadrà rovinosamente, il povero Dacos rimpiangerà di aver puntato una somma così elevata di reputazione sul cavallo che tutti noi, qui, grazie al ragionamento scientifico, sappiamo essere quello sbagliato. I fondamentali macroeconomici non perdonano nessuno speculatore: Dacos non sarà certo il primo (né l'ultimo) a prendere una bella lessata, a tempo debito. Si renderà allora conto di avere il vuoto intorno: perché per i perdenti, come lui sarà e ha dimostrato di essere col suo gesto, non c'è solidarietà. Per i combattenti, come Jacques, invece c'è: e sta a voi dimostrarla, come già hanno fatto molti ai quali ho comunicato per le vie brevi. Semplicemente, chiedete che Jacques possa continuare a pubblicare.
A mio parere, Dacos non restituirà i diritti di accesso a Jacques. Farlo sarebbe per lui una terribile sconfitta. Preferirà attendere che gli crolli in testa la Bastiglia (e, del resto, anche al governatore della Bastiglia aprire le porte non portò bene). Ma non sarà inutile far vedere a questa gente che siamo tanti: bisogna che abbiano paura. La mossa intrapresa contro Jacques è già un segno di paura, nella sua irrazionalità. Più paura avranno, più errori commetteranno. E per terrorizzarli non c'è bisogno di molto: basta, con molta cortesia, far notare che noi esistiamo, e non siamo d'accordo. Il resto, poi, lo faranno gli elettori francesi. Nel frattempo, Jacques si sarà aperto un suo blog, e avrà schiacciato la concorrenza, come facemmo noi. Ma aiutarlo a difendere il punto è doveroso, e spero di essere riuscito a spiegarvi perché. Quindi, coraggio: una email ai nostri due nuovi amici, e poi giriamo pagina...
Fatto, un minuto, e pure in francese. c'è qualcosa che possa valere più del rompere i cogl... a certa gente? No.
RispondiEliminaFatto.
RispondiEliminaSolidarietà al prof Sapir.
RispondiEliminaBurp
Buzzurramente suo
MarcoS
fatto, in francese. sperando che google translate funzioni a dovere.
RispondiEliminaAnd Rohan will answer!
RispondiEliminaFatto!...però siccome appartengo alla categoria dei poracci(lo ammetto),mi sono dovuto arrangiare con un vecchio dizionario Italiano/Francese di mio fratello e googlando.Risultato questo:
RispondiEliminaNon à la censure di Sapir.
Oui à la liberté d'expression.
Che dite va bene? Se sì lo invio pure al secondo indirizzo,altrimenti,come potrete intuire,accetto suggerimenti.
Magari non in perfettissimo francese, ho appena inviato una mail agli indirizzi di cui sopra, con formale cordialità e decisa fermezza, affinché l'amico Jacques possa ricevere il nostro sostegno. Dai, dai, dai
RispondiEliminaCaro Professore,
RispondiEliminaHo appena fatto il mio dovere scrivendo una mail di protesta ai gestori del blog, in un francese, spero, accettabile (non ho problemi a leggerlo, buona parte della letteratura per il secondo contributo scientifico che sto preparando è in francese, ma scriverlo è un altro paio di maniche). La ringrazio di avermi segnalato questo tragico evento. Non seguo molto Sapir per mancanza di tempo, ma lo reputo un gigante tra gli economisti non-manistream (che, in un mondo normale, sarebbero perfettamente mainstream ...). Condivido la sua analisi in toto: il fatto che il sistema ricorra a questi mezzucci (nell'era di internet l'idea di controllare le informazioni fa "ridere i polli") è indice di estrema debolezza e schizofrenia. Stanotte andrò a letto paradossalmente più triste da un lato, ma più contento da un altro. Saluti da Varsavia
ho significato la mia indignazione
RispondiEliminaHo appena inviato due mail ai due indirizzi. Spero di averci azzeccato con il francese (google). Toussaint
RispondiEliminaHonte, donne à Jacques Sapir un accès complet à RussEurope.
ATTENZIONE: la rabbia è comprensibile, ma Sapir si raccomanda di restare educati e cortesi perché è molto importante. I Francesi si levano la pelle ma sempre con educazione perfetta e senza alzare la voce, toni che qui sono normali nella polemica li' suonano aggressivi e maleducati. Inoltre siamo stranieri che si rivolgono a un governo di un altro paese che ha storicamente (il paese) una sua fierezza.
EliminaSul post di Sapir ospitato dal blog Les crises ci sono alcuni testi di lettere inviate dai lettori, l'ideale sarebbe pero' tentare di rimaneggiarli personalmente o comunque modificarli per non dare l'impressione di invii automatici con copia&incolla.
Ne trascrivo un paio.
Questo è in stile perfetto (attenzione al copia incolla perché nell'ultimo paragrafo parla di "notre pays" e "notre culture" che non possono essere riferiti all'Italia):
Messieurs,
Nous avons découvert il y a quelques jours que Openedition.org n’abritait plus désormais le blog de Monsieur Jacques Sapir, RussEurope.
Nous ne pouvons que croire à une erreur qui sera vite corrigée.
En effet depuis des années, la lecture attentive et studieuse des articles mis en ligne par Jacques Sapir contribue d’une façon remarquable à la compréhension du monde contemporain, en particulier de la Russie et biens sûr de la France.
Que l’on soit ou non d’accord avec le contenu de ces articles et il est pour le moins évident de les aborder avec un esprit critique, ils contribuent à la reconnaissance à l’étranger de la vitalité et de la qualité de la recherche en France, d’autant plus qu’ils sont souvent traduits dans de nombreuses autres langues.
Il est certain que votre portail, OpenEdition, a tout à gagner à réintégrer Jacques Sapir parmi ses blogs.
Je suis convaincu qu’il en sera ainsi car notre pays, sa recherche et ses centres de réflexion dont vous faites partie, ont toujours (presque toujours) accueilli les chercheurs à l’esprit critique avec le plus grand intérêt et dans son plus grand intérêt. C’est précisément une des caractéristiques de notre culture, ce n’est pas à vous que nous l’apprendrons.
Respectueusement et en vous remerciant pour votre attention,
questi sono più brevi e meno formali:
Messieurs,
A ma grande surprise, j’ai découvert qu’ “Openedition.org” n’autorisait plus M. J. Sapir à publier sur son blog “http://russeurope.hypotheses.org/” !
Depuis des années, le blog de M. J. Sapir contribue d’une façon remarquable à la compréhension du monde contemporain et permet de prendre connaissance, grâce à un éclairage différent, en autres de la Russie.
Un des fleurons caractéristiques de la culture française est la liberté d’expression et dans ce cas je suis au regret de constater que celle-ci est bafouée et j’en suis très attristé.
C’est la raison motivant ma demande de ce jour de bien vouloir modifier votre position et d’autoriser à nouveau M. J. Sapir à publier sur son blog.
En vous remerciant par avance de l’attention porté à ce courriel, je vous prie de recevoir, Monsieurs, mes meilleures salutations.
Messieurs,
Je tiens à protester contre l’exclusion de la plate forme du blog de Jacques Sapir. Je consultais régulièrement les chroniques de cet économiste qui souvent faisait montre d’un esprit original. Je n’étais pas nécessairement toujours en accord avec le contenu de ses textes mais il faisait partie des avis émis que j’estimais utiles pour se faire une opinion sur un sujet politico économique.
Si vous ne revenez pas sur cette regrettable mais réparable décision, je cesserai de consulter la plate forme open édition comme pratiquant la censure.
Bien cordialement
Ce ne sono altri ma un filo troppo polemici. Lasciamoli ai Francesi ;-).
Se q1di buon cuore e ottima conoscenza della lingua d'oltralpe volesse postare un dettato da poter copincollare per i diversamente europei, sarebbe cosa gradita
RispondiEliminaIo ho scritto:
EliminaPrego sbloccare l accesso a RussEurope anche se, a quanto pare, vi fa una gran paura.
In italiano lo capiscono lo stesso.
Penso possa andare bene anche l'inglese.
EliminaFatto.
RispondiElimina"J'entends exprimer ma forte contrarieté à la suspension des droits en écriture de M. Jacques Sapir sur le carnet Hypothèses Russeurope opérée par le Conseil scientifique d'OpenEdition et le Conseil scientifique d'Hypothèses".
Fatto. Non conoscendo abbastanza il francese, ho scritto nell'oggetto: "Jacques Sapir & Russeurope" e poi adattato l'incipit della I Catilinaria:
RispondiEliminaQuo usque tandem abutere, Dacos, patientia nostra?
Quam diu etiam furor iste tuus nos eludet?
Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?
E similmente per l'altro nostro nuovo amico. Spero di contribuire a farli vergognare.
Della serie "Non c'è più religio (economica)":
RispondiEliminaE questi d'OpenEdition c'hanno pure la sede in rue John Maynard Keynes!
Gli ossimori della Storia.
EliminaCalco lontano da ©Bagnai.
Fatto un paio di giorni da, appena saputo il fatto.
RispondiEliminaIn effetti hanno paura, si vede.
Far sentire il dissenso è importante: non cederanno lo stesso ma giusto far sapere loro che noi ci siamo e sappiamo cosa stanno tentando di fare con queste patetiche scuse.
Scusate: un paio di giorni fa ho inviato 2 tweet riportati QUI e QUI.
EliminaPotrebbe essere un altro possibile modo per recapitare il nostro dissenso.
Ho provveduto ora anche tramite email, ahimè usando google translate.
È sicuramente inutile dirlo, ma anche Jacques Sapir ha espresso la richiesta di carineria e coccolosità nell'esprimere la protesta.
Detto senza carineria e coccolosità: non abbiamo bisogno di essere screditati da quattro imbecilli che dovrebbero pensare (e probabilmente anche scopare) di più. Le vostre frustrazioni sfogatele su Youporn, non in questa battaglia politica. Spero di essere stato chiaro, e sottolineo che non avrò un picogrammo di misericordia con chi eccede: bloccherò lui e i primi dieci che troverò nella sua timeline. A me non interessa il numero: di follower ne ho fin troppi, molti finti, e di quelli veri mi interessa solo chi mi informa, non chi fa casino.
EliminaSono stato abbastanza coccoloso? Vedete esempi sparsi nella discussione per capire cosa non fare.
Chiaro e coccolosissimo.
EliminaCon le buone maniere si ottiene se non tutto almeno risposta.
Nella mail inviata ho inserito la richiesta di notifica che mi è tornata da alain.beretz@recherche.gouv.fr
Se dovesse arrivare anche una risposta vera e propria ve la riporterò.
Nessun riscontro da Dacos, nemmeno una segnalazione di mancata consegna come è capitato a qualcuno qui sotto.
Vi espongo il testo che ho inviato:
Per cortesia.
Chiedo la riapertura del blog di Jacques Sapir in nome della libertà di opinione.
È impossibile parlare di economia senza toccare temi politici.
Non consentire a @russeurope di esprimere le sue analisi è inaccettabile in una società civile e democratica.
Pensateci, è un danno alla vostra immagine.
Vi esorto a ripensarci.
Cordialmente saluto.
Sergio Panzeri - Italia
S'il vous plaît.
Je demande la réouverture du blog de Jacques Sapir au nom de la liberté d'opinion.
Il est impossible de parler d'économie sans toucher les problèmes politiques.
Ne permet pas à @ russeurope d'exprimer que son analyse est inacceptable dans une société civile et démocratique.
Pensez en arrière, c'est un dommage pour votre image.
Je vous exhorte à réfléchir.
Merci beaucoup.
Sergio Panzeri - Italie.
Google ha funzionato decentemente?
Inviata, seppure in inglese.
RispondiEliminabordellatore bestemiatore fallaciato leghista cazzaro e dopo la fiano anche mussoliniano , ma checci vuoi fare , so' na creatura e ho uno stupido debole per la libertà di espressione e di critica e non solo di sapir e delle belle teste e per il dialogo perchè tutto è politica e la politica non esiste ... quindi inviate le mails e che mi scusino il francese
RispondiEliminaFatto. E in Italiano. Se sono meno buzzurri di noi, sapranno capirlo. Se lo sono quanto noi, useranno occhialini traduttore.
RispondiEliminaHo inviato in inglese la seguente frase:
RispondiEliminaPerderete comunque. La storia della Francia lo dimostra.
Ed il link di "Chimes of Freedom" di Crosby & Mv Guinn a Monterey.
"marin.dacos@openedition.fr"
EliminaAlle 2:19 mi è tornato il messaggio di mancata consegna a questo indirizzo di posta.
idem
EliminaAnche a me. Il messaggio completo dal mio server di posta è stato questo:
EliminaSorry, we were unable to deliver your message to the following address.
marin.dacos@openedition.fr
Unable to deliver message after multiple retries, giving up.
idem
EliminaOlé,proprio ora è arrivato anche a me.Dopo 36 ore.Strano!
EliminaGmail mi informa che cercherà di reinviarlo per altre 47 ore(così c'è scritto,non domandarmi perché),dopodiché bye bye.
Ora lo spedisco al secondo indirizzo mail.Vediamo.
anche a me..... :
EliminaUnable to deliver message after multiple retries, giving up.
idem
Eliminaidem
EliminaPossiamo usare questo? contact@openedition.org In alternativa sul suo sito ho trovato questo:
Eliminamarin.dacos@ehess.fr
Come si scrive fascista in francese?
RispondiEliminaJe suis choqué que vous ayez bloqué l'acces complet à Jacques Sapir de Russeurope.
RispondiEliminaJe vous invite à lui réétablir l'usage du carnet au nom du droit de la libre expression.
Salutations.
Marco Bozzi.
Avrei preparato questo testo da inviare ma il mio francese è in disuso da 30 anni, se qualche anima pia volesse correggere almeno gli errori più gravi... Se fa tutto schifo non abbiate pietà.
RispondiEliminaRingrazio in anticipo e mi scuso se sto andando contro qualche regola del Blog.
Oggetto:
Solidarité chez Jacques Sapir
Chers Messieurs, les nouvelles de votre décision miserable pour empêcher la publication de nouveaux contenus sur le carnet RussEurope.Hypotheses.org ecrit par le professeur Jacques Sapir il est entrain de faire le tour par tout le Monde et démontre à quel point est tombée la liberté d'expression académique en économie et science politique. Vouilez honorer à la tradition Français de liberté d’expression et démontrez que vous n'êtes pas les serviteurs du politicien du moment et de l’idéologie unique en abolissant immédiatement la suspension.
Salutations.
Moreno C.
fatto!
RispondiEliminaMail inviate. Sarà una battaglia dura, ma alla fine la vinceremo.
RispondiElimina#jesuisSapir
RispondiEliminaSperiamo l'inglese vada bene
RispondiEliminaMail inviate.
RispondiElimina"Sono cose che riconciliano con la morte della sinistra."
RispondiEliminaVero, vero! Condivido e spedisco subito. Sono atti che riconciliano con il proprio sentire. Grazie professore
Buongiorno Professore.
RispondiEliminahttps://www.opensocietyfoundations.org/explainers/what-open-access
Sei completamente fuori strada, e sei anche molto petulante. Mi hai seccato. Vattene da un'altra parte, cortesemente. Non ho nessuna voglia di farmi screditare da personaggetti par tuo, indipendentemente dal fatto che siano in buona (?) o in cattiva fede. Chiaro?
EliminaTo: 'marin.dacos@openedition.fr'
RispondiEliminaSubject: Suspension de la publication des articles de Jacques Sapir
Bonjour M. Dacos,
dans un cadre actuel de média qui donne une version unique des faits, la voix et les articles de Jacques Sapir sont un important exemple de pluralité d’information, une information de qualité, scientifique, ponctuelle.
Je vous en rie de retourner sur votre décision et de redonner voix à Jacques Sapir sur votre plateforme Open Edition. Je m’excuse pour mon mauvais Français, et je vous souhaite une agréable week-end.
Grazie al supporto di un amico, ché io sono troppo macho per il francese.
Alla psicopolizia dirò che ho solo eseguito gli ordini
Immagino debba correggersi in "Je vous en prie". Per il resto la faccio mia, che il francese l'ho parlato per due anni senza mai imparare a scriverlo (bene), purtroppo. Grazie.
EliminaMail Inviate.
RispondiEliminaFatto.
RispondiElimina(Alessandra/Cassandra da Firenze)
Secondo Pierre Hillard, Dottore in scienze politiche e professore di relazioni internazionali, "la regionalizzazione, presentata come un mezzo per ravvicinare i cittadini ai luoghi dove si decide, non sarebbe altro che un artifizio per prevenire l’emergenza di una Europa-potenza, in applicazione della «dottrina Wolfowitz» (Defense Policy Guidance for the Fiscal Years 1994-1999 , US Department of Defense, 18 febbraio 1992)". Per il professore Hillard “dopo aver pilotato la creazione dell’Unione per stabilizzare l’Europa occidentale e sottrarla all’influenza sovietica, gli Stati Uniti incoraggiano oggi a un tempo la sua espansione geografica e la sua diluizione politica”. Lo scopo sarebbe quello di portare l’Europa verso l’incubo di una generale balcanizzazione, facendone un’area di libero scambio sotto la diretta giurisdizione delle lobby transnazionali.
RispondiEliminaInfatti, prima è arrivata la divisione della Jugoslavia, poi le rivoluzioni colorate finanziate da Soros per allargare l’Europa agli stati dell’ex Patto di Varsavia e ora si prospetta una parcellizzazione delle nazioni europee le cui popolazioni perderanno definitivamente la sovranità per essere rinchiuse, se siamo fortunati, in una democrazia solamente formale perdendo in questo modo ogni possibilità di rivendicare la ricostituzione della sovranità dello stato e dell’interesse nazionale. Quindi, l’ultima evoluzione del processo scaturito dalla unione monetaria, la “regionalizzazione” è solo l’esito voluto e inevitabile che ci ha portato dal divieto dell’aggiustamento del cambio alla compressione dei salari e poi a quella dei diritti politici.
In uno degli ultimi discorsi il presidente Clinton espresse chiaramente la visione che gli stati Uniti hanno del futuro dell’Europa:
«l’unità dell’Europa sta per dar vita a qualcosa di veramente nuovo sotto il sole: istituzioni comuni più vaste dello Stato-nazione parallelamente alla delegazione dell’autorità democratica ai gradini inferiori. La Scozia e il Galles hanno i loro propri parlamenti. L’Irlanda del Nord, dalla quale proviene la mia famiglia, ha trovato il suo nuovo governo. L’Europa è piena di vita e risuona di nuovo dei nomi di antiche regioni delle quali si torna a parlare - la Catalogna, il Piemonte, la Lombardia, la Slesia, la Transilvania, ecc. - non in nome di un separatismo qualsiasi, ma in uno slancio di sana fierezza e di rispetto della tradizione. La sovranità nazionale è arricchita di voci regionali piene di vita che fanno dell’Europa un luogo che garantisce meglio l’esistenza della diversità»
http://www.voltairenet.org/article164471.html
Consiglio la lettura degli articoli, che trattano della secessione catalana, di Federico Dezzani, il quale con grande perspicacia dà un quadro coerente di questi eventi.
http://federicodezzani.altervista.org/lo-stato-nazionale-e-superato-perche-bruxelles-sostiene-la-secessione-della-catalogna/
http://federicodezzani.altervista.org/referendum-lombardo-veneto-sullautonomia-i-poteri-del-1992-1993-tornano-allattacco/
L' interessante ricostruzione che Dezzani svolge sulle origini della Lega Nord di Bossi pone una riflessione sull' opportunità di costituire oggi un partito "sovranista" con l' obiettivo di portare qualche deputato in parlamento tra 10 - 15 anni.
EliminaL' invito di Claudio Borghi "Le porte della Lega sono spalancate" per coloro intendessero impiegare le forze residue in attività di divulgazione politica in un partito già solido, legittimando ulteriormente la sua "attuale" guida, mi pare un oculato e saggio suggerimento.
Ogni fase politica della Repubblica italiana è stata scandita da un partito “di protesta”, funzionale agli interessi dell’establishment atlantico: si comincia con L’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini per terminare col Movimento 5 Stelle di Gianroberto Casaleggio, passando per il Partito Radicale di Marco Pannella e la Lega Nord di Umberto Bossi. Fino alla recente svolta nazionalista, filorussa ed anti-euro, il Carroccio è infatti stato uno dei tanti prodotti di Washington e Londra, schierato su posizioni “thatcheriane” ed europeiste. Nei primi anni ‘90 la Lega Nord avrebbe dovuto essere lo strumento per attuare un ambizioso disegno geopolitico: la frantumazione dello Stato unitario e la nascita di una confederazione di tre “macroregioni”, così da cancellare l’Italia come attore del Mar Mediterraneo. Il ruolo della Lega Nord durante Tangentopoli e la figura, determinante, di Gianfranco Miglio.
EliminaNon si muove foglia che Washington non voglia: anche in Padania…
Mi chiedo come lei possa dar credito ad uno sprovveduto (mi sto contenendo) come il Dezzani. Le sue tesi sono come sempre campate per aria. L’UE si dissolverà (o farà un passo indietro, verso il vecchio MEC) trascinando con sé il concetto di macroregione che non è mai andato al di la della mera esercitazione teorica, con qualche taglio di nastro e qualche convegno, utili più che altro per farsi pubblicità e qualche viaggio a spese del contribuente. Ricorda De Gaulle? “Non si fa la frittata con le uova sode!”. Stanno tornando gli stati-nazione, il superstato europeo è largamente fallito ed insieme ad esso il mondo del “post ’45” guidato dal dollaro e dagli Stati Uniti. Il punto di svolta sarà forse l’introduzione del petro-yuan, può leggere qualcosa qui: http://geab.eu/it/crisi-sistemica-occidentale-2017-2019-il-re-dollaro-contro-la-grande-tentazione-del-petro-yuan/
EliminaAnzi, è proprio quest’organizzazione (Geab – Europe 2020) che più di tante altre teorizzò a suo tempo il concetto di macro-regione. Ma già da anni non ne parla nemmeno più. Mero esercizio teorico, come dicevo sopra. I tedeschi non hanno riunificato la Germania per dividerla di nuovo. I francesi, poi …
Ma in questo senso mi sembra stia andando in generale anche l’elettorato europeo, nonostante i media premano in direzione opposta. Aspettiamo la svalutazione del dollaro, poi vedremo cosa resterà delle macroregioni, dell’UE e del suo coniglio bagnato (il Dezzani).
Toussaint
L'unico dato di fatto è che il vero catalizzatore di tutte le tensioni all'interno delle nazioni è stato il vincolo esterno imposto dall'UE con i diktat sulle politiche fiscali, possibile solo grazie all'unione monetaria. Le pressioni che non si sfogano all'esterno, grazie ai governi collaborazionisti, si scaricano all'interno. Siamo in una pentola a pressione, con la valvola di sicurezza bloccata.
Elimina@Unknown Quale commento ha letto scusi? Ha compreso in quale dibattito sono intervenuto e di cosa stiamo parlando? Non si sforzi a rispondere, è evidente che legittimamente lei ignora quanto discusso da questa comunità, quindi se le interessa l' argomento (che peraltro non ha colto), prima d' intervenire, sarebbe il caso di capire dove si trova.
EliminaLa saluto (chi? la faccia non la mettiamo?), lasci stare, non credo sia d' interesse.
@Salvatore Penzone A Pierre Hillard, da quanto ci racconti (non ho approfondito), sfugge che il progetto di "balcanizzazione" europeo, che prevede lo sbriciolamento e il prosciugarsi dei poteri statali (inquadrati oggi in ordinamenti democratici), funzionali al progetto imperialista tedesco, coincide col Piueuropa.
EliminaIl problema degli USA non è certo "l' emergenza di una Europa-potenza", quanto questo:
Erik Babini
EliminaLei è un maleducato. La mia firma c'è, è "Toussaint", in onore dell'eroe della liberazione haitiana dai francesi. No, quello stupidino non lo leggo da tempo, da quando, ad esempio, sosteneva che nell'attentato di Nizza il camioncino non era guidato da una persona (quella poi catturata), ma "teleguidato" a distanza, ponendo come referenza, badi bene, la sua impressione. La mia risposta si è concentrata su un solo punto, che ho colto dal riassunto proposto ad inizio pagina. Oltre, proprio non riesco ad andare. Per il resto, frequento questo sito dalla sua fondazione e, anzi, ho contribuito all'informazione alternativa in campo economico per anni ed anni, proponendo centinaia di traduzioni, pubblicate in diversi siti. Comunque la saluto ed insisterei, lasci stare quello sprovveduto. Non lo citi nemmeno. E' indegno di questo sito.
Toussaint, le sue opinioni su Dezzani, che stimo, nonostante non la pensi come lui su alcune questioni, come dimostra il mio commento,riferito anche ad una polemica su twitter che il Dezzani ha avuto con Claudio Borghi, sono (forse) legittime: definirlo "stupidino" e "indegno" sinceramente fa sorridere (forse questo non è il luogo più adatto per misuraselo).
EliminaLe confermo comunque la mia convinzione che lei abbia, in questo caso almeno, difficoltà o ad interpretare i testi scritti e/o collocarli nell' ambito della discussione qui affrontata.
Mi scuso con Alberto per il tempo rubatogli per rispondere.
Mail inviate. Intanto aspetto un nuovo 14 luglio 1789 francese e più trepidamente un nuovo 22 marzo 1848 nella nostra Patria.
RispondiEliminal'arcangelo Gabriele non fa certe cose -
RispondiEliminaFatto.
RispondiEliminaSono andato a vedere i commenti sulla situazione in Catalogna espressi dai frequentatori del sito del Fatto Quotidiano. Come mi aspettavo, la maggior parte non se la prende con Rajoy, considerato una totale nullità, ma con Bruxelles. La gente comincia a capire.
RispondiEliminaEnvoiyé
RispondiEliminaSe dezzani ha ragione siamo comunque fottuti.
RispondiEliminaIl pd è quello che abbiamo capito, i 5stelle un soggetto per sedare e congelare sempre pro euro e la lega peggio perche pro euro e contro gli italiani del centro sud.
Bene bene ma non benissimo.
Senza "may", c'è un moderatore, dato che eventuali errori di indirizzo mail sono gestiti in automatico, e la notifica ti arriva secondi dopo, non dopo un giorno.
RispondiEliminaSent: lunedì 2 ottobre 2017 09:32
To:
Subject: Non recapitabile: Suspension de la publication des articles de Jacques Sapir
Delivery has failed to these recipients or groups:
marin.dacos@openedition.fr
Your message wasn't delivered due to a permission or security issue. It may have been rejected by a moderator, the address may only accept e-mail from certain senders, or another restriction may be preventing delivery.
The following organization rejected your message: fb.mail.gandi.net.
Forse l' indirizzo mail di Marin Dacos riportato da Sapir non è corretto.
RispondiEliminaQui ho trovato questi due.
Non disturbare il guidatore. La risposta del server remoto è:
RispondiElimina454 4.7.1 : Relay access denied
Buongiorno professore.
RispondiEliminaVorrei chiederle se le sembra eccessivo riportare la poesia di Bertolt Brecht:
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare".
Pensavo di aggiungerla ad una delle manifestazioni di solidarietà gentilmente riportate da altri, che ringrazio, in questa discussione.
Fatto, educato ma fermo.
RispondiEliminaFatto. Inviate mail. In italiano, come si conviene ad un diversamente europeo. Ma credo che due luminari come Beretz e Dacos non avranno difficoltà a capire il senso.
RispondiEliminaAnche il Kozzalo Nero ha fatto il suo dovere.
RispondiEliminaEra davvero il minimo.
Un saluto al Prof. e come sempre un grazie
https://techcrunch.com/2017/10/02/germanys-social-media-hate-speech-law-is-now-in-effect/
RispondiElimina... The name of the law translates to ‘Enforcement on Social Networks’. It’s also referred to as NetzDG, an abbreviation of its full German name. Fines of up to €50 million can be applied under the law if social media platforms fail to comply, ...
Fatto.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione.
RispondiEliminaDopo un bel po' di correzioni, dizionari etc, inviata ora la mail con chiusura in stile francese, per la serie: ti immagino fetente ma... vedi un po' tu.
Chères Messieurs,
Comme citoyen européen, je suis extrêmement préoccupé pour la multiplication des actes de censure contre les opinions hétérodoxes qui dénoncent les intérêts des oligarchies technocratiques et financières qui sont en train de détruire notre démocratie.
Je crois que votre décision de fermer la publication d'articles de M. Sapir va à l'aide de ce déplorable tendance dans nos pays d'un Occident que n'est plus libre comme avant.
Si vous n'avez été bien conscient de cette effet secondaire, merci de considérer un change d'attitude et la réouverture du blog.
Si, per contre, votre décision a été prise avec pleine compréhension de le dommage à notre commune liberté, je vous laisse à le poids ajouté sur vos consciences.
Merci pour votre attention.
Bien à vous
Dacos ha pensato bene (povera stella: anche la politica non è un pranzo di gala) di chiudere la casella di posta:
RispondiEliminaThis is the mail system at host emout02.email.it.
I'm sorry to have to inform you that your message could not be delivered to one or more recipients. It's attached below. For further assistance, please send mail to postmaster.
If you do so, please include this problem report. You can
delete your own text from the attached returned message.
The mail system
: host fb.mail.gandi.net[217.70.184.162] said: 454
4.7.1 : Relay access denied (in reply to RCPT TO command)
Alain Beretz probabilmente la casella non può chiuderla. :)
Fatto, in francese (googlato) e italiano.
Cheers!
M