Mi ero ripromesso di non parlare di banche, avendolo fatto quando si sarebbe potuto evitare la catastrofe. Era il 30 giugno del 2013, quasi esattamente quattro anni fa, quando spiegavo a una lettrice, forse ancora fra noi, come avevo capito che la normativa sul bail in sarebbe senz'altro stata applicata in Italia: mi bastava, per capirlo, osservare la particolare strategia di comunicazione seguita dalla cosiddetta Europa, una strategia del tutto conforme a quello che avevo definito il metodo Juncker. Chi è qui da sufficiente tempo sa di cosa si tratta, chi non è qui da sufficiente tempo invece di farmi la solita lezioncina per dire a me e a voi cose che sappiamo, usi pure l'indice per cliccare sui link (l'ipertestualità il sale di Internet), perché poi alla fine mi secco anch'io, che sono tanto paziente.
Comunque, il QED arrivò il 12 dicembre dello stesso anno e venne commentato dal Sole 24 Ore il 13 dicembre dello stesso anno: accordo storico, diceva Saccomanni.
Saccomanni... chi era costui? Mi dicono che fosse quello della luce in fondo al tunnel, il ministro dell'Economia nel sessantaduesimo governo della Repubblica Italiana, quello di Enrico "stai sereno" Letta, del Partito Democratico.
E cosa diceva Enrico "stai sereno" dell'accordo sulla cosiddetta "Unione Bancaria"? Credo che tutti ricordino questo scambio di battute:
Ora è facile per tutti capire chi avesse ragione. Allora lo era per pochi, e quei pochi, guarda caso, sono finiti tutti nel comitato scientifico di a/simmetrie (cosa per la quale li ringrazio).
Veniamo al punto. Poco fa uno di voi mi ha scritto un DM al quale ho risposto così:
(...se potete non mandatemi DM, ma questo è un altro discorso. Nel mio tweet citato dall'amico commentavo un tweet in cui Aureliano Ferri diceva che invece di "unione" occorrerebbe separazione bancaria: parole sante, ma anche questo è un altro discorso...)
Allora: sui giornali di oggi state leggendo la prima pagina de Il tramonto dell'euro,
come ha fatto notare poco fa su Twitter uno di voi. Vi parlo con l'autorevolezza che mi conferisce il poter documentare di aver visto venire esattamente questa crisi, e di aver tentato in tutti i modi di aprire un percorso di soluzione politica ad essa. Quel libro era
stato scritto, come ricorderete, pensando di risvegliare a
sinistra una coscienza sopita in anni di collusione con la prassi e la
logica del capitalismo finanziario. La risposta è stata quella che
sapete e che i fatti documentano. Non mi aspettavo certo che il PD di Enrico "stai sereno", e nemmeno quello di Fassina "chi?" (o di D'Attorre "dove?") diventasse
sensibile agli interessi del paese (essendo messo lì a difendere quelli
dei creditori esteri). Non mi aspettavo che questo succedesse nemmeno quando si fosse arrivati, come si è
arrivati, a una catastrofe che rischia di travolgere tutto e tutti.
Mi
sarei però aspettato che, se non gli scemi di Rifondazione, almeno altri politici
progressisti, nonostante avessero lordato la loro coscienza con
affermazioni infondate e grottesche (tipo: "Monti ha salvato l'Italia
perché nel 2011 non c'erano i soldi per pagare gli stipendi..."), colti
da una tardiva ma fattuale resipiscenza, si dessero da fare per
diffondere il messaggio che, a loro dire, aveva aperto loro gli
occhi. Non è stato così: di vergogna in vergogna, di fallimento in
fallimento, di frantumazione in frantumazione, hanno reso la sinistra
cosiddetta critica credibile un filo meno dell'Albertine di Proust,
condannandola a una fine analoga: brutta.
Ora il PD di Napolitano (che ha messo al governo Letta), di Letta (che ha voluto l'Unione Bancaria), di Saccomanni (che non si è opposto sapendo benissimo a cosa si andava incontro) si presenta (con quale faccia?) alle elezioni amministrative in un certo numero di comuni. I dettagli non li so e non mi interessano. L'unica cosa che mi interessa farvi capire è che se desiderate mantenere un barlume di fiducia nel funzionamento della democrazia, domani dovete schiantare il PD, cioè l'artefice della più colossale e protratta distruzione del benessere dei cittadini italiani di tutta la storia dell'Italia unita. Il PD, che si è piegato ai diktat della Bce (come vi ho dettagliatamente spiegato qui), il PD, che per favorire i propri mandanti italiani (i soliti noti della grande finanza e della grande industria) si è fatto schermo della subalternità all'Europa, ripetendo il solito mantra secondo cui "le regole sono sbagliate ma dobbiamo rispettarle perché così diventiamo credibili". Sì, insomma, l'ala di destra di quelli che ho chiamato le SS, le sinistre subalterne.
Ma come "le regole sono sbagliate, ma le rispettiamo"!? Ma che discorso è da parte di governanti, di persone che hanno il dovere morale e politico di assicurare la prosperità di una nazione? Mica stiamo giocando a burraco! Adottare regole sbagliate, per un paese, significa indebolire il proprio tessuto produttivo e sociale, e diventare quindi ancora meno autorevoli, ancor più sprovvisti di potere negoziale. E questo durante quella che ormai si qualifica apertamente come un'aggressione economica senza precedenti, nella quale i nostri governanti, ai quali è stato negato di salvare con pochi soldi (peraltro non pubblici) le quattro banche nel 2015 (sarebbero bastati meno di quattro miliardi), si troveranno a dover gestire una situazione almeno dieci volte più onerosa.
Non vi ricorda qualcosa? A me ricorda quello che è stato fatto con la Grecia: tirare avanti, lasciando che la situazione si incancrenisse, evitando di risolvere un problema piccolo, e facendolo ingigantire, per condannare un paese gestito da una classe politica subalterna e collusa con gli interessi finanziari esteri a una schiavitù perenne.
Questa è la strada sulla quale il PD ci ha avviato.
E a fronte di questo pensate di regolarvi a simpatie?
Non è un problema di simpatie, cari amici: è semplicemente una questione di vita e di morte, come ora capiranno a loro spese i veneti fuuuuuurbi, ai quali con tanta amarezza mi rivolsi qui (e spero che qualcuno si sia messo in salvo).
Voglio essere molto chiaro. Qui, purtroppo, non si tratta di scegliere chi preferiamo. Il maggioritario, o le sue caricature, ci impediscono di farlo: l'unico voto che ci rimane è quello contro, e dobbiamo usarlo bene, pur sapendo che votando "contro" si possono risolvere problemi tattici, ma non raggiungere obiettivi strategici. D'altra parte, questo abbiamo. Mentre come paese potremmo, e anzi dovremmo, disobbedire a regole dalla dubbia legittimità, disattese da chi ci fa lezioncine, e certamente contrastanti con spirito e lettera della nostra Costituzione, come cittadini non possiamo e non dobbiamo sovvertire le regole che disciplinano l'esercizio dei nostri diritti politici.
Il dato è molto semplice: in questo momento governa il PD, ed è in questo momento che devono essere prese delle scelte molto dolorose, dal potenziale distruttivo elevato per il nostro paese. Peraltro, questa situazione durerà ancora per un bel po', verosimilmente tramite una bella alleanza coi nostri amici ortotteri. Avete un'unica (flebile) speranza tattica di costringere il PD a non tradire completamente i nostri interessi, a difendere in Europa il diritto garantito dall'art. 47 della Costituzione, ed è fargli capire che per il partito di Letta, del boia delle nostre banche (e dei loro risparmiatori) non c'è storia in questo paese.
Di cosa e di chi hanno paura è fin troppo chiaro.
A me, e credo anche a voi, è bastato constatare che di queste elezioni amministrative i loro media non hanno parlato. Le temevano, e i primi risultati ci fanno capire perché: perché sapevano che rischiavano di perderle. Devono perderle, e perderle male. L'occasione è preziosa: a febbraio arrivano le politiche (quando sarà possibile ringraziare questi traditori come meritano). Se li mandiamo a stendere a giugno, nel secondo semestre dell'anno eviteranno di aggredirci, nella speranza di non venire sbriciolati nel 2018. Schiantando il PD alle amministrative non comprate la certezza di un mondo migliore: semplicemente, mettete un argine alla tracotanza di chi si sente superiore a questo paese, in tale veste in diritto di spogliarlo per soddisfare gli appetiti altrui.
Sono anche un pochino stanco di ascoltare, da sinistra, la solita solfa: "Sai, devo dirti che quello lì mi ha convinto, che effettivamente l'euro... che in fondo l'immigrazione... io lo voterei, ma poi, cosa dico a mia moglie!?..." Gentile amico, quando a tua moglie metti le corna - perché gliele metti, lo so - come ti regoli? Non glielo dici. Bene: sappi che fa così anche lei (non chiedermi come faccio a saperlo): regolati così anche ora che si tratta non di assicurarsi un piacere effimero (per quanto intenso), ma di evitare che il tuo futuro e quello dei nostri figli venga compromesso per sempre.
Sono grandemente aduggiato quando, sempre da sinistra, mi si propone la solfa del "eh, ma quelli non sono preparati...". Oh, la bella superiorità culturale "de sinistra", il primo dei miei miti che pochi mesi di militanza nel dibattito hanno mandato in frantumi! Lo avete visto il tweet sopra? Chi era quello culturalmente preparato? Il piddino Letta, o quello che poi sarebbe diventato il leghista Borghi? Siamo sicuri che a sinistra ci sia, o ci voglia essere, o ci possa essere, tutta questa preparazione? Siamo sicuri che chi nega l'esistenza di un problema, e quindi si rifiuta di studiarlo, sia più preparato a gestirlo di chi per lavoro doveva speculare sui problemi altrui (e ci faceva bei soldini)?
Sono anche molto stanchino di ascoltare, sempre da sinistra, l'altra solfa "eh, ma certe parole sono inaccettabili...". Allora, cari compagni: io per tre cazzo di anni, contrito e compunto, sono andato ad audiendum verbum da "ecce homo" (come lo chiama un mio fidato collaboratore), da quello che "i sordi pe pagà gli stipenni nun ce staveno più", e mi son dovuto sorbettare l'infinito rotolo delle giustificazioni più assurde e fantasiose del perché non fosse possibile dire, a sinistra, una parola chiara sul tema: perché se dici così, se ne va quello, se dici cosà, si storce quell'altro, e via dicendo... Ogni partito, ognuno, ha al suo interno una certa percentuale, più o meno ampia, più o meno rumorosa, di persone che non hanno capito, e spesso non hanno capito per gli stessi motivi per i quali molti di voi non avevano capito. Meno complottismo e più umiltà. E in ogni partito qualcuno dice cose "inaccettabili" per qualcun altro allo scopo di tener buona questa maggioranza (o minoranza) silenziosa (o rumorosa). Il punto, per me, è molto semplice: se da una parte mi si è potuto chiedere di compatire e accettare le sparate di Bersani, che "crede che le liberalizzazioni siano di sinistra", sulla base del fatto che "è tanto onesto" (leggi: porta voti), e che "i processi politici sono lunghi", e che "i nostri non sono ancora pronti", ecc. allora non vedo perché dall'altra parte dovrei trovare inaccettabili sparate ugualmente incompatibili coi miei valori. Insomma: ogni partito ha i suoi mali di pancia, la sua necessità di traghettare vecchi catorci verso i nuovi assetti politici senza perdere troppi bacini di consenso. E, attenzione, la situazione non è completamente simmetrica, perché Bersani le "lenzuolate" (come le chiama lui) le ha fatte sul serio. Dall'altra parte, invece, se andate a vedere, certe frasi sono pura invenzione dei media (che sanno perché e per chi inventano le loro fake news).
Dopo di che, ci sono anche sparate delle quali sinceramente non si sentirebbe la mancanza. Quando chi consiglia di farle rinsavirà, i risultati si vedranno, anche perché la situazione oggi è esattamente quella dipinta da Federico Nero: "La sinistra accusa la destra di fare la destra perché non può accusare se stessa di non fare la sinistra". Non mi sembra molto intelligente, da parte di una certa destra, dare a una certa sinistra l'unico argomento che questa usa. Non dandoglielo, la si eliminerebbe dal dibattito.
Io posso testimoniare di aver lottato per anni affinché la sinistra evadesse dalla gabbia concettuale che si era costruita. Sto continuando. Continuo, in particolare, a credere che il nostro paese possa emanciparsi compiutamente dal progetto imperialistico tedesco solo se al potere andasse una forza politica progressista, veramente decisa ad attuare il primo articolo della Costituzione (stiamo quindi escludendo quei quattro pagliacci voltagabbana che attualmente cercano di occupare questa nicchia di mercato).
Ma questo non è il tema di oggi.
Il tema di oggi è mandare sotto il PD nei ballottaggi, in qualunque luogo, con qualunque mezzo, a qualunque costo: PD DELENDVS EST.
Fargli molto, ma molto male, è l'unico modo che abbiamo per evitare che loro continuino a farne a noi. I partiti della sinistra "de sinistra", essendo un simpatico vivaio di poracci, credo che ai ballottaggi non ci siano andati, e comunque non nelle realtà importanti. Lasciamoli convergere a zero, e cerchiamo di risolvere i nostri problemi con gli strumenti che abbiamo a disposizione, un passo dopo l'altro.
Mi affligge dovervi dire cose così semplici. Da una parte, mi sembra di insultare la vostra intelligenza. Dall'altra, mi costringe a confrontarmi con i miei dubbi. Ne ho tanti, e non posso discuterli tutti con voi. Ma di una cosa sono sicuro: una forte sconfitta del PD (e una affermazione del partito che sull'euro ha informato e parlato chiaro) avrebbe un valore progressivo, nell'attuale situazioni in cui i Poveri Deficienti pensano che la vittoria di Macron abbia risolto tutti i problemi (in particolare, quelli francesi, che Hollande ha lasciato come erano...).
Mandate sotto il PD, o rassegnatevi.
Voi: perché io non mi rassegno.
A domani.
Prof. le amministrative non sono elezioni di boicottaggio; quelle al massimo sono le nazionali..prendo la mia città dove c'è il ballottaggio. Orbene, c'è uno del pd e un vero e proprio delinquente che si è circondato di criminali peggiori di lui. Sono affranto, mi turo il naso e purtroppo voto il candidato pd.
RispondiEliminaCaso estremo, paese anonimo, utente anonimo.
EliminaMah...
Grazie. È un vero piacere constatare che ognuno pensa a sé e del resto del paese se ne fotte. Il PD è al governo nazionale, il tuo delinquente non potrà mai fare a livello nazionale tanti danni come invece sta facendo il PD. Dici "ma a livello locale il PD non è così male". Infatti. Delinquente locale versus delinquenti nazionali. Scegli.
EliminaQuello del PD ha sulla coscienza, per il solo fatto di essere "linfa vitale" del PD, il tessuto sociale e produttivo dell'Italia, compresi i suicidati morti perché non trovavano lavoro, si vergognavano del fallimento dell'azienda di famiglia ecc ecc
EliminaFai finta che "quello del PD" abbia una svastica al braccio. Lui magari non lavorava nei campi di concentramento, ma ha una svastica al braccio...
Se ancora riesci a votarlo, allora da ateo prego che esista un dio e ti fulmini la scheda elettorale...
I veri criminali della Storia sono uomini banali che obbediscono ai loro capi per quieto vivere e che banalmente tradiscono e vendono il loro Paese, non per un pugno di euri, solo per gretta ignoranza dovuta a banale ristrettezza mentale. Il male assoluto.
EliminaGli altri sono criminali di circostanza, se delinquono è per un tornaconto personale ben delimitato nel tempo e nello spazio, prima o poi vengono smascherati ed il gioco finisce, mentre i primi non necessariamente delinquono o devono delinquere e pertanto continuano banalmente ed impunemente ad operare il male assoluto.
E se si vota i primi non serve turarsi il naso: il puzzo di merda è talmente acre che entra direttamente nello stomaco dalle orecchie.
E' molto difficile che chi vive la propria quotidianita' cercando il piu' possibile di evitare stress e alla continua ricerca di sfoghi, integri la propria riduttiva visione del mondo,coincidente con la propria pelle, con delle ragioni piu' complesse che richiedono un minimo di studio. Il binomio partito di maggioranza 'sicurezza' e' molto forte, meglio non rischiare quello che si ha, anche se le cose stanno nella realta al contrario. Dovreste cercare altri binomi profondamente radicati non nella realta' ma nelle coscienze degli italiani. Mussolini usò l'idea di messia salvatore, fece leva sull'orgoglio dell'italiano attraverso l'accusa di vigliaccheria, il fascista non era un codardo, fece leva sulla paura ma quello lo fanno in tanti, insomma se pensate di parlare alla gente con il ragionamento siete un po' dissociati voi, la realta' non passa dal ragionamento. Daltronde neppure le scelte economica passano dall'economia no? Conta molto di piu la Geopolitica, la spada sul denaro, vi pare razionale questo mondo? Per veicolare messaggi bisogna usare strutture profonde dell'inconscio collettivo. Scusate eventuali errori scrivo da un piccolissimo tastierino
EliminaVorrei dire agli Unknown: ma vi costa tanto mettere un nome, anche fittizio?
EliminaCaro Mauro: la "ggeopolitica" è l'ultimo rifugio degli espertologi. Le spade, amico caro, non crescono sugli alberi, ma si comprano e costano bei soldi. Questo è il motivo per il quale puoi vedere oggi su Limes ottime analisi... che però erano già adombrate cinque anni or sono ne Il tramonto dell'euro! Tu forse sei legato ai ricordi scolastici, pensi, che so, che la guerra di Troia fosse una storia di fica e che le Crociate avessero a che vedere su quale fosse il "vero" Dio? In tal caso, buona fortuna. Agli "irrazionali", oggi, pensa la televisione. Tutti i "fuuuuurbi" che hanno fatto progetti comunicativi mirati "ar popolo" si sono schiantati. Tu da quanti nanosecondi stai seguendo questo dibattito? Se vuoi, ti faccio una breve cronistoria...
Eliminaho sempre commentato dal pc, ieri ho provato dal telefonino e non so perché sia uscito "anonimo".
Eliminacomunque eccomi qua, sono Mario D'Amelio, di Torre Annunziata (NA).
Giusto per dire, ci metto personalmente le palle tutti i giorni in una città difficile e di camorra, figuratevi se mi spavento di mettere il nome in un commento su un blog.
Si Unknown lo conosco il il tuo candidato : Cetto La Qualunque . Ho indovinato vero ?
EliminaGentile Unknown,
Eliminadopo esser rimasta sinceramente atupita del suo primo commento (27 c.m. ore 00:08, che proprio sembra convinto e serio, non sono riuscita a sentirmi molto sollevata dal suo secondo (sempre 27 c.m. ore 1:40), perché, anche il secondo sembrando serio e convinto - nel caso mi fa piacere per lei, umanamente e politicamente e sempre che i due aspetti siano distinguibili e distinti sempre -. allora e solo allora ho pensato all'ironia che potrebbe aver animato il primo, che certo lo.ha animato, visto il secondo.
Ma...mi permetto di osservare che l'ironia "fatta" bene la si distingue al primo colpo, senza aggiunte "di.contrasto" grazie al tono.dello scritto e al lessico, cioè ad alcune componenti dello stile, che non devono generare dubbio o spiazzamento alcuno in nessuno.
Vero è che qui, essendo impossibili mimica, gestualità e voce, il tutto risulta meno agevole o, se si vuole, più difficile, difficoltà neutralizzabile, per esempio, con tono tagliente o leggero e lessico paradossale, vale a dire, con qualche connotato d'esagerazione atto ad esprimere, nel caso, l'esatto opposto del post.
Le chiedo peraltro di non prendere per una lezione (lezzzioncina, secondo l'ormai invalso lessico del blog, copyrigh@Bagnai) quella che è stata per me riflessione a "voce" alta, cui spesso ricorro quando desidero chiarirmi qualcosa.
E i suoi commenti, specie il primo, mi sono stati ottima occasione per riflettere.
Gentile Unknown,
Eliminadopo esser rimasta sinceramente stupita dal suo primo commento (27 c.m. ore 00:08, che proprio sembra convinto e serio, non sono riuscita a sentirmi molto sollevata dal suo secondo (sempre 27 c.m. ore 1:40), perché, anche il secondo sembrando serio e convinto - nel caso mi fa piacere per lei, umanamente e politicamente e sempre che i due aspetti siano distinguibili e distinti sempre -. allora e solo allora ho pensato all'ironia che potrebbe aver animato il primo, che certo lo ha animato, visto il secondo.
Ma...mi permetto di osservare che l'ironia "fatta" bene la si distingue al primo colpo, senza aggiunte "di.contrasto" grazie al tono.dello scritto e al lessico, cioè ad alcune componenti dello stile, che non devono generare dubbio o spiazzamento alcuno in nessuno.
Vero è che qui, essendo impossibili mimica, gestualità e voce, il tutto risulta meno agevole o, se si vuole, più difficile, difficoltà neutralizzabile, per esempio, con tono tagliente o leggero e lessico paradossale, vale a dire, con qualche connotato d'esagerazione atto ad esprimere, nel caso, l'esatto opposto del post.
Le chiedo peraltro di non prendere per una lezione (lezzzioncina, secondo l'ormai invalso lessico del blog, copyrigh@Bagnai) quella che è stata per me riflessione a "voce" alta, cui spesso ricorro quando desidero chiarirmi qualcosa.
E i suoi commenti, specie il primo, mi sono stati ottima occasione per riflettere.
Mi scuso per gli eventuali refusi, originati dalla scrittura da smart, causa "tasti" troppo piccoli per i miei polpastrelli, specie quelli contigui e quelli vicini al punto.
Così anche per l'eventuale prosecuzione in cui vorrei spiegare il motivo della mielosa "correttezza" in ossequio alla quale ho inseriti alcuni
suggerimenti e un aggettivo che inserirò, estemporanea coniazione davvero poi da me considerata degna (???!!!) di Crusca e con suffisso normale alla lingua nostra. In effetti le coniazioni totali possono essere poche, sempre che siano.
Riscrivero', cercando di ricordare, perché per maldestrezza mia, una delle tante, tale parte di commento l'ho poco fa cancellata.
Ora faccio "la merenda" contemplata dalla mia dieta, poi vado a votare.
@Unknown e tutti.
EliminaPer sopravvenuta maldestrezza, questa non abituale - ma, si sa, il tempo passa anche per i giovani
virgulti come...ehm ehm me - mi accorgo e mi scuso di aver inviati due commenti quasi del tutto coincidenti.
Inoltre mi scuso in particolare con lei per non aver scritta la promessa "spiega" - che non sarà interessante per nessuno ma per me sì dovuto al fatto che i tempi del tardo pomeriggio e della serata si sono imprevedibilmente allungati e ora proprio non posso, perché le affermazioni scherzose e anche quelle semi richiedono attenzione e cura in quanto serie.
Pertanto rimando ad altro momento, spero a domani.
Buona serata e, in particolare ad @Unknown, grazie dell'attenzione concorde o meno.
Salve signor Unknown,
Eliminavolevo solo fare notare che le logiche "de paese" di orticello e di invidia vicinale non si possono nemmeno mettere in pratica se a livello nazionale non ci si libera dal giogo.
Ma questo non lo riuscite a capire, ossessionati come siete dai vostri interessi particolari.
Quando non avrete più nulla vi sveglierete e vorrete essere aiutati con le energie degli altri.
Uhm vediamo, dove ho già visto questo comportamento?
PS I pentastelluti dovrebbero essere curati come quelli di SEL, credo che se avessero l'umità di ascoltare Bagnai mettendo da parte gli istinti pavloviani del liberismo, molti capirebbero.
Il problema è Di Maio, bisogna trovare il modo di inserirci dentro un cervello, oppure sostituire l'involucro.
Dover leggere ancora questi "richiami" fa male tanto quanto penso abbia fatto male scriverli.
RispondiEliminaMa poi, ma quello, ma questo, ma non si può, ma cosa diranno, ma quello ha detto, ma quello ha fatto...
Ma (scusate) andate affanculo.
Mah, io è da anni che voglio la possibilità di voto negativo: pd -1. Bye
EliminaStrepitoso
RispondiEliminaNessuna rassegnazione. Questo post è l'ultimo puntello d'una decisione che meditavo di prendere. Domani (cioè, più propriamente, oggi) mi recherò alle urne per "delere" il piddì. Nella mia città il piddì da decenni vince al primo turno con maggioranze bulgare (peggio che nella Piddinia d'antan), ma stavolta si prevede che "nun c'ha fa'" nemmeno al secondo. Be', nel caso peggiore (vista la "qualità" degli attori in campo), il mio voto contribuirà a sostituire il vecchio comitato d'affari con uno "nuovo". Anche se quello trasversale, di comitato, ha sempre operato con discrezione e oculatezza.
RispondiEliminaSe può confortarti, sappi che Serendippo farebbe il contrario.
EliminaCiao Prof.
EliminaNon mi rassegno. E ringrazio Dio tutti i giorni di non essere solo.
RispondiEliminaUn post perfetto. Anche se, per chi segue il dibattito, effettivamente un po' superfluo. Ho solo un'obiezione sul titolo: essendo il PD un partito chiaramente senza palle, a sua volta costituito da eunuchi, non lo considererei maschile ma neutro: PD DELENDVM EST.
RispondiEliminaSarebbe anche stata la mia prima scelta, ma quando la feci un bischero mi corresse, e io adoro e preservo i bischeri: senza di loro, come potrei sentirmi intelligente!?
EliminaIstintivamente la mia scelta, essendo un partito una cosa anche se non neutra ma in altra accezione; e soprattutto perché in latino non ci sono singole persone designate col genere neutro, non mi pare, neppure "servus - serva" che venivano considerati cose di proprietà e non avevano diritti mentre avevano solo doveri altrimenti non sarebbero stati considerati cose, fermo restando che secondo la legge erano punibili assai - chi tra i lettori non ricorda i più volte ricordati dal Prof. schiavi crocifissi sulla via Appia? - e, dunque imputabili e, direi per mia illazione, classi(sti)camente colpevoli?
EliminaCetriolo all'ennesima potenza, per il quale però ci vuole un attimo proprio come quello normale.
Ma, per tornare al genere grammaticale, si.può tener presente che un partito essendo pur sempre un insieme di persone - nel caso specifico, persone è parola forte (semicit.da Travaglio ogniqualvolta intende dire che una certa parola appena impiegata è esagerazionezione) ecco che il maschile singolare.latino.ci.può stare, sempre.secondo tale grammatica e secondo esempi analoghi come senatus ed exercitus, senza dimenticare il femminile per altri insiemi come civitas a indicare appunto un insieme di cittadini.
P.S. Nello scrivere mi è venuto in mente un neutro per un essere umano, scortillum per indicare la prostituta, forse perché considerata cosa, come ora.
Può darsi esistano altri neutri per esseri viventi che nel caso, vi.chiefo di segnalare, mentre è noto che non TUTTE le cose sono neutre, come dimostrano i nomi delle piante e parecchi altri come capillus l, calamus e il bifronte, madchile o feminile a seconda del significato, dies.
Senza contare moltissimi nomi geofrafici non neutri - e non duco tutti.perché certo tutti non li conosco.
PP.SS.
Se qualcuno (!) è pervenuto alla conclusione che sono una pompa specialmente quando m'impanco di grammatica, significa solo che è nuovo da queste parti e che da parecchi mesi scrivo pochissimo.
I lettori di lungo periodo, quelli rimasti, ne hanno invece perfetta contezza, ma soprattutto chi scrive il blog,
Ovviamente essere una pompa per me è un onore. E, passatemi la battutaccia, non faccio figli maschi piccoli, e neppure femmine.
Oh oh. Ehm...
Oggi è domenica e DEVONO fare un decreto. Combinazione perfetta per dare una bella spazzolata ai c/c. Fortuna che i miei sono sempre in rosso...
RispondiEliminaGrazie, mi duole ammettere che ero un po' sfiduciato.
RispondiEliminaA causa principalmente dei famoerpartitisti e dei loro infimi distinguo, peraltro.
Proverò a non pensarci più e ad essere nuovamente costruttivo (cioè distruttivo con loro, sono pessimi!)
Cordiali saluti
Paolo
Sul tema sono sempre stato molto esplicito. Peraltro, i partiti a costo zero sono come le riforme a costo zero: strutturali al sistema (e mi pare che 48 se ne sia occupato egregiamente).
EliminaIl dubbio e la perplessità devono essere vinte con «Chi è il tuo nemico?».
RispondiEliminaChi segue il blog sarà sicuramente propenso a questi tipi di ragionamento, quindi istruiamo il prossimo, per quanto possa servire.
Comunque il week end promette bene, ieri tal Bernardeschi, numero 10 della Fiorentina, infilava gli aquilotti Alamanni. Sarà anche panem et circenses, ma semo Italiani. Ci aggrada anche questo.
Prof. non ripeto cosa farei di tutta questa gentaglia e paccottaglia di SX (io sono ancora comunista) perchè se lo facessi lei mi bloccherebbe come ha già fatto già 2 volte su TW ma concordo sul "PD delendus est" e questo io lo ripeto sempre all'infinito..............dal 2011 in poi.
RispondiEliminaVi dovete calmare, non dovete accostare escrementi alle mie narici. Regole semplici e espresse con semplicità. Già così la mia TL è ingestibile. Twitter non è una chat.
Elimina"D'Attorre dove?" mi ha fatto ribaltare. Come un fesso ho seguito con grande interesse la preparazione al congresso di SI durata quasi un anno. Mi sono accorto che D'Attorre se n'era già andato solo a congresso finito.
RispondiEliminaCondivido l'impostazione del post proprio perché si tratta di elezioni locali. A meno che uno dei candidati non sia un delinquente patentato, soprattutto nei comuni di media grandezza, non credo comporti grandi differenze chi ci amministra. In questo contesto mi pare più utile indebolire la narrazione tossica che ci ha regalato 6 anni di svalutazione salariale piuttosto che avere il miglior tappabuche stradali del circondario. Per le nazionali del 2018, il recente voto della Lega per la reintroduzione dei voucher (la leggerezza con la quale Borghi ha liquidato la faccenda mi ha molto deluso per non dire altro), pone invece Salvini & co. a fianco al PD tra i nemici da abbattere ad ogni costo senza distinzioni. Ridare le giuste condizioni per la crescita economica del paese per poi ritrovarmi coi voucher non ha alcun senso. Tanto vale rimanere così.
Forse, come a certe specie in via di estinzione, anche a certi esemplari occorrerebbe mettere un radiocollare. Ogni tanto me li perdo anch'io, ma dopo l'appoggio alla Boldrini sulle fake news la voglia di ritrovarli è scesa a zero. Peraltro, tu centri il punto: il miglior tappabuche comunque non ha risorse per tapparle, a causa delle politiche nazionali. Quindi, il segnale che va dato è politico, e difficilmente troverete a livello locale criminali maggiori di quelli che hanno portato alla morte tante imprese e tante persone.
EliminaAttenzione che i voucher sono un effetto, non la causa. Quando c'era lavoro&crescita nonche' crescita&lavoro, a nessuno interessava licenziare, anzi.
EliminaNon fosse altro che per questa porcata dello ius soli, il voto è contro.
RispondiEliminaIniziai a lavorare nel '68, ero giovanissimo. Mi ricordo che i vecchi dicevano che in tutti i partiti si erano riciclati tanti fascisti. Ebbene, oggi è l'occasione buona per annientare il fascismo del PD e continuare ad oltranza se vogliamo salvaguardare la nostra Costituzione.
RispondiEliminaGrazie per non essersi rassegnato e per l'intento di non rassegnarsi.
RispondiEliminaCe ne sarebbero state le occasioni...
Che delusione D'Attorre; seguendo il suo "percorso", culminato con la famosa lettera di scuse, onestamente pensavo avessimo trovato finalmente un politico (di sinistra) onesto intellettualmente, su cui poter fare affidamento. Mi pare sia tornato all'ovile con i vari Bersani & Co., dove figuriamoci se si parla di euro; peccato, evidentemente garantirsi il posto in parlamento alle prossime nazionali è più importante che impegnarsi per salvare il proprio paese (ma della cecità di una simile strategia se ne renderanno conto presto). Quello che mi ha fatto più impressione è stato l'aver lasciato Sinistra Italiana qualche giorno (se non lo stesso) dopo un appassionato discorso alla costituente del partito; evidentemente a prevalere sono sempre altre logiche. Ce ne faremo una ragione.
RispondiEliminaAggiungo: ovviamente prevalgono altre logiche, e chi le applica è convinto di farlo "pro bono", con l'idea che l'importante sia portare a casa il risultato, acquisire posizioni di minore subalternità o maggiore egemonia vendendo l'anima, o pezzi di corpo, al diavolo neoliberista per avere una minima voce nel sinedrio, e portare avanti un discorso alternativo. L'unico risultato di questa tattica però è far perdere credibilità al concetto stesso di "sinistra". Quando sai (perché lo sai) che Bersani è il male della banalità, cosa gli vai dietro a fare? Non lo capisco. Manca il coraggio, credo, o forse prevale un'idea sbagliata di politica.
Elimina"Cosi' entriamo nella stanza dei bottoni"! Fessi o corrotti, altre alternative non ne vedo.
EliminaChe i miei conterranei Veneti siano fuuuuurbi è Induscutibile.
RispondiEliminaImmaginiamoci pero' di uscire grazie a questa crisi bancaria.
Certamente nel breve periodo perdiamo tutti un fracasso di soldi ma con l'inventiva e lo spirito imprenditoriale che contraddistingue i Veneti, torniamo ad essere la locomotiva d'Italia e tra qualche anno recupereremo con gli interessi al punto da festeggiare con casse di prosecco, Zonin ovviamente!
Sai benissimo che ho la massima stima per il genio della stirpe veneta. Non per caso si diventa i fornitori dei motori della JSB (Johann Sebastian Bach, una fuoriserie del XVIII secolo). Il punto è un altro, e ha a che fare in particolare con la mentalità dei tuoi colleghi.
EliminaCiao, sono un senzatetto disoccupato 45 enne che vive sotto un ponte, voto PD perchè sono stufo di restare solo e vorrei incontrare sempre più persone nella mia situazione per stringere amicizia.
RispondiEliminaAppunto...
EliminaCaro Zakka,
EliminaChe gli altri elettori del PD ti facciano compagnia sotto il ponte è proprio il mio auspicio... ;-)
Spero che vi troviate bene insieme...
Questo troll è davvero il peggio che sia mai arrivato qui; da molti punti di vista, è un infame, è stupido e nemmeno usa bene il sarcasmo.
EliminaVergognati, mi fai ribrezzo!
Dici?
EliminaNon ho voluto fare alcun intervento su questi due post, avevi detto tutto ed avrei solo rovinato il tuo equilibrio. Ma questo "signore" mi ha fatto davvero quell' effetto, anche per i risvolti che ha su coloro che stanno morendo a causa del PD.
EliminaAlberto49, trovo l' intervento di Matteo Zakka pertinente. Ho riso veramente tanto. Bravo.
Elimina(Ma non apriamo un dibattito, Alberto ha di meglio da fare). Con affetto.
Vabbè, anche il sarcasmo di Zakka ha i suoi estimatori e di Erik mi fido. La colpa è mia allora, che non mi diverto più su questo argomento. In tal caso chiedo scusa e mi cospargo il capo di cenere.
EliminaVIA COL VENTO
RispondiEliminaRhett : Rossella ho votato LEGA
Rossella : Stronzo
Rhett : Cara francamente me ne infischio !
Un post di una grande onestà intellettuale che le fa onore. Votare Lega è una sofferenza anche per me, sebbene abbia un background politico-culturale ben diverso dal suo, eppure comprendo e condivido le ragioni della sua argomentazione. Mi spaventa solo il fatto che se la ventilata alleanza della Lega con Forza Italia dovesse divenire realtà, questa si ripercuota negativamente sulla lotta per uscire dalla trappola dell'euro; certe recenti esternazioni di Salvini relative alla necessità di dare all'Europa un'ultima chance prima di intraprendere la via dell'uscita mi hanno fatto rabbrividire. Eppure non c'è dubbio che un eventuale governo Salvini-Berlusconi, anche solo moderatamente critico verso l'attuale assetto europeo, sarebbe una bella spina nel fianco per l'establishment di Bruxelles.
RispondiEliminaPoi ci sono le situazioni paradossali:
RispondiEliminaal mio paese in Calabria si è votato due settimane fa (io non ho votato perché residente a Bologna) e la lista dove c' era anche il PD era composta perlopiù da militanti per il comitato per il NO al referendum del quattro Dicembre. La lista "antiPDna" era composta da alcuni renziani di ferro nonché dal promotore del comitato del SI.
Per la cronaca hanno vinto gli "antiPDni". Terzo è arrivato lo tsipirota del paese, molto apprezzato durante la campagna dagli " antiPDni"...
questo era il quadro. Oggi si vota a Catanzaro spero il PD perda, ma non posso contribuire in quanto residente a Bologna.
Un effetto di questo tipo di sistemi è quello di annichilire la vera politica ridicendosi a votare i meno peggio ma alla fine essendo selezionati sono quasi tutti uguali (pessimi)
RispondiElimina"La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi".
RispondiEliminaEvidentemente, a sinistra lo hanno dimenticato, se votano in base alla personale simpatia/antipatia per Tizio o per Caio.
Il problema è che nel fronte opposto non lo hanno mai dimenticato, e infatti negli ultimi anni si sono portati avanti col lavoro...
Pare che la dichiarazione di voto stia conseguendo l'auspicato riscontro nelle urne. Vorrei ricordare che il responsabile enti locali del pd è tal Matteo Ricci che ricordo per un beffardo, quanto insulso, risolino. Credo sarà una buona notte quella che vi lascio.
RispondiEliminaPensa quanto tempo ha passato davanti allo specchio per esercitarsi e diventare il perfetto PDino!
EliminaE venne il giorno dei risultati elettorali post ballottaggi
RispondiEliminaNon è difficile prevedere che il B. prenderà in futuro il posto di Alfano, anche se spaccherà il proprio partito ( o delegherà un nuovo Alfano al suo interno)...
RispondiEliminaBuongiorno,
RispondiEliminasono un iscritto al PRC e avrei votato la Le Pen e qui voterò M5S o potrei valutare di votare Lega (alle politiche, ieri non si votava a Roma). Quando spiego la mia posizione sulla necessità di un'uscita immediata dall'euro all'inizio molti "di sinistra" sono sbalorditi, però dopo un po’ alcuni capiscono.
Gabriele
In tempi di guerra, si devono fare scelte di guerra. E questi sono tempi di guerra. Una guerra non canonica, con armi non canoniche, ma con vittime vere, devastazioni vere. In questo momento il nostro voto, il nostro consenso è un'arma e deve essere usata strategicamente, non semplicemente per esprimere delle preferenze verso un partito o delle simpatie personali verso il personaggio di turno. E quale è la strategia da usare?Ad esempio, togliere ogni consenso al sistema che ci ha fatto la guerra. Non si può continuare a dar credito a chi a chi ha partecipato, è stato connivente o ha guadagnato dalla guerra condotta contro i popoli. Non si può più continuare a dare il nostro consenso ai gruppi politici che hanno consentito la devastazione dello stato di diritto a beneficio del profitto di pochi privati, trasformando le nazioni in allevamenti intensivi di bestiame da lavoro. Il consenso va spostato verso chi mostra di avere una dimensione politica volta ad accreditarsi e verso il popolo e i suoi diritti, non verso il mercato e i sui profitti. Che questi partiti ci piacciano o ci piacciano meno, a questo punto a poca importanza, il partito perfetto, da votare per farci tirare fuori dai guai, oggi non esiste. Ma esistono realtà politiche perfettibili, per cui, l'obbiettivo strategico non è quello di sostenere il partito del cuore, ma quello votare un modello politico, una linea etica, un background su cui poter ricostruire la democrazia dalle sue macerie.
RispondiEliminaMissione compiuta (per ora)
RispondiEliminaResta immortale questa famosa scena de "I Vitelloni" di Fellini. Per evitare il sacrosanto paliatone, a chi aveva sfottuto chi lavorava, non venne in mente altro che dire d'essere socialista. E l'operaio a lui: "Socialista! Tu non sei neanche un uomo". Il PD è racchiuso in questi 54 secondi.
RispondiEliminahttps://youtu.be/jD45TQIfcoo
Uno degli ostacoli piú grossi per decidere di votare Lega Nord era, almeno per me, che conosco poco la storia di questo partito, la figura del suo leader Salvini. Spesso si finisce per notare con rabbia come validissime argomentazioni esposte con infinita eleganza dialettica da Lei o da Claudio Borghi (ci torneró su questo spero presto) escano dalla bocca di Salvini in maniera confusa, banalizzata, grezza, da sembrare supercazzole populiste. Spesso ci si chiede (e si commenta sotto i video) “perché non ci mandate Borghi a spiegare 'ste cose?”
RispondiEliminaUna risposta per me convincente la da Riccardo Vessa nel suo bel libretto “Balle in Maschera”, raccolta di articoli intorno ai fatti politici tra il 2012 e il 2014.
Vessa analizza in un paio di articoli gli scandali che colpírono la Lega e portarono Bossi alle dimissioni, sostituito da Maroni. La sua tesi é che la crisi di partito che ne seguí fosse dovuta alla perdita del suo brand vincente, che solo la Lega poteva “vantare”: la genuina immagine “tonitruante del capopopolo in canottiera” di Bossi. Averlo sostituito allora con Maroni fú quindi un passo falso: “Bobo parla un linguaggio che troppo spesso non assomiglia a quello del suo partito, finendo per generare una crisi di identità percepita in seno al suo elettorato. Maroni "sembra" moderato, "sembra" di sinistra”.
Da questo deduco che, per non essere rimossa dalla memoria collettiva o per non essere in qualche modo confusa con altri partiti, la Lega (previa analisi di mercato) ha cosí messo in vetrina Salvini, cercando logicamente di riprodurre il brand Bossi.
Infine Vessa scrive una cosa che, se forse giusta nel 2013, ora diventa molto piú discutibile:
“La presentabilità, la sensatezza, il buon senso popolare e il buon governo locale [...] sono segni già occupati, nella fattispecie dal Partito Democratico, e per quante simpatie possano incontrare nell'elettorato xenofobo di sinistra (assai rilevante al nord) difficilmente potranno cambiare casacca, per così dire, ovvero difficilmente la Lega potrà apparire altro se non un PD numero 2, qualora dovesse davvero cercare di identificarsi in questa direzione. Per questo la comunicazione di Maroni o di Tosi rischia di essere esiziale per la Lega Nord mentre quella di Borghezio vincente: la Lega è ciò che è sin dagli albori, e se dimentica su cosa ha basato i suoi successi smarrisce se stessa.”
Ora la Lega, che ha iniziato ad occuparsi di temi di sinistra, che collabora con intellettuali di spessore, potrebbe concludere la trasformazione procurandosi un leader “presentabile”. Ma se il suo reparto marketing non lo ritiene ancora opportuno, io mi fido. Preferisco pensare che stiano valutando la possibilitá con strumenti analitici che io non ho.
Saluti dalla cittá del ciccione piú amato della Germania.
Come va Alberto?
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