L'affaire Sdogatì prende contorni inquietanti. Come mi ha segnalato uno di voi, il Sole 24 Ore ha messo una toppa peggiore del buco scrivendo il 28 che il 26 aveva corretto un errore fatto da Sdogati il 24:
Devo dire che questo gesto mi ha un po' umiliato, ma non voglio parlarvi ora di questo. Magari domani vi spiegherò perché (sicuramente chi è del mestiere mi capisce). Comunque, incuriosito dalla figura di questo studioso che si fa bacchettare così da un giornale che in fondo lo aveva chiamato per fare esattamente quello che lui ha fatto (e che in altri tempi gli sarebbe andato liscio), ho fatto un giro sulla sua tweet line, trovando delle autentiche perle come questa:
Quant'è piccolo il mondo! E quanto è strano! Un ordinario di P01 che passa il tempo a chiacchierare con due persone prive di comprovata esperienza di ricerca la cui vita sembra tesa all'unico scopo di diffamare chi vi scrive (i "seguaci neri", li chiama Nat). Bè, certo, se uno frequenta certa gente, poi è normale che succedano certi incidenti.
Incuriosito da tanta iattanza, ho allora fatto un giro su Scopus. Il risultato è stato questo:
Un h-index di 3 con 78 citazioni e quattro pubblicazioni Scopus. Se non vi ricordate come si consulta il grafico, potete rileggervi questo post.
Come sto messo io lo sapete:
Un h-index di 6 (il doppio) con 18 pubblicazoni e 75 citazioni. Quindi, alla domanda: "Chi sono questi professoroni?" la risposta fattuale dovrebbe essere: uno che con undici anni di carriera meno di te ha un h-index doppio del tuo e una cosa tipo il triplo di pubblicazioni in classe A dell'ANVUR.
Sono bravo?
No.
Leonardo è bravo:
105 pubblicazioni, 1099 citazioni, e un h-index... a doppia cifra! Ecco: questo è uno più bravo di me. E infatti, nonostante io sia con lui insopportabilmente stronzo (perché tale sono, lo ammetto: credo di averlo anche bloccato su Twitter), non gli passa nemmeno per la testa di assumere atteggiamenti immotivatamente iattanti nei riguardi di colleghi, e di farlo per di più in compagnia di noti personaggi in cerca di editore.
Eh, non c'è che dire: per essere brutta, è proprio una gran brutta storia. Lo dicono i dati, che, per una volta, non sono quelli à la carte del Sole 24 Ore, ma quelli di Scopus. E se vi ricordate, o verificate nel post citato sopra, quali siano oggi i requisiti per diventare professore associato, dovrete giungere alla conclusione amara che ci sono in giro persone che si permettono di fare ironia sul nostro lavoro, ma che se presentassero domanda oggi non passerebbero nemmeno le mediane per associato (il che, peraltro, mi garantisce che non me lo troverei in commissione se facessi domanda su P01...).
Strano, ma fattualmente vero...
(...ah, a proposito: io le mediane le passo, ma naturalmente questa è una condizione necessaria ma non sufficiente. Come l'uscita dall'euro...)
(...umiltà vo cercando, ch'è si rara, come sa chi per lei dato rifiuta...)
Cos' é che nun je devi da fa ar Cavaijere Nero?
RispondiEliminaNun je devi?
Nun je devi?
AHO!? Nun je devi??!
...eppure è semplice...
EliminaScrivo con ritardo a causa di una brutta influenza. Vorrei ugualmente sottoporre all'attenzione di tutti alcune osservazioni. E' senz'altro vero che l'autorità di chi parla o scrive è rilevante, anzi essenziale. E l'autorità scientifica si consolida secondo alcuni parametri generalmente riconosciuti come tali. Quello che mi preme sottolineare però è un altro aspetto della questione: la dissociazione definititiva, sollecitata dalla visione illuministica, della scienza dall'etica. Tale dissociazione è perniciosa e ne vediamo ora i suoi effetti letali. Un tempo la ricerca non poteva prescindere dalla filosofia e dallo scopo che si prefiggeva. In altre parole la scienza aveva come scopo ultimo, non disgiunto dalla necessità tutta unama di conoscere (fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza), il benessere dell'umanità. Se ora ci adattiamo all'esistenza di una scienza priva di ogni riferimento etico o peggio asservita al potere economico e politico di certo abbiamo un capovolgimento della scienza stessa: non per servire l'umanità ma per nuocerle. Chi non si avvede che la medicina viola costantemente il principio sacro del giuramento "primo non nuocere"? E se la scienza "più umana", quella che deve alleviare la sofferenza, viola se stessa consapevolmente, danneggiando il paziente, abbiamo ancora motivo per dubitare della gravità del momento storico in cui ci troviamo? Offro due esempi.
EliminaPrimo. La dott. Fabiola Gianotti dal 2015 è Direttore del Cern una carica tra le più prestigiose al mondo per un fisico. Appena nominata,intervistata a Otto e mezzo ha risposto a domanda specifica di avere fede (meglio la risposta è stata assoluta "sì io credo") e che ciò non è assolutamente incompatibile con il suo ruolo di scienziata, lasciando di stucco l'intervistatrice https://www.youtube.com/watch?v=_yYO77zjGIU Perché mai uno scienziato credente debba essere guardato con stupore?
Secondo. Alessandro Barbero, docente di storia mediovale presso l'Università Piemonte Orientale, Vercelli, autorevole medievalista, famoso e accreditato, ha scritto un testo "La vera storia della congiura di Fenestrelle" e si è profuso nel cercare di confutare tesi storiche sulle atrocità di tale campo di prigionia, vero e proprio lager. Perché mai uno storico che ha come scopo la ricostruzione attraverso i documenti e i fatti, le statistiche e gli atti, della verità storica debba negare che un numero, non ancora precisato ma altissimo, di militari e ufficiali dell'esercito borbonico si rifiutò di tradire il giuramento al loro Re e per questo subì vessazioni, umiliazioni, vita di stenti e di freddo, malattie e infine la morte? Che la risposta sia ancora una volta "economica"? La bibliografia in storia del Regno delle Due Sicilie è ormai vastissima al punto tale che interessa storici dell'economia non solo in Italia.
Per esempio la prof. Stephanie Collett ha studiato i "bond" del periodo dell'unità d'Italia per scoprire che "lo spread" neoborbonico era più basso di quello piemontese" http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-06-30/eurobond-fecero-unita-italia-190357.shtml?uuid=AbDwao0F; il Prof. Stefano Fenoaltea, docente di Economia Applicata all’Università di Tor Vergata e Carlo Ciccarelli, Dottore di Ricerca in Teoria economica ed Istituzioni nella stessa Università hanno condotto uno studio sulla situazione economica del Regno delle Due Sicilie mettendo a nudo le falsità che lo vedeva arretrato e infelice prima dell'unità d'Italia. Lo studio è stato pubblicato solo in inglese (ma chissà perché?) in Quaderni di Storia Economica di Bankitalia, n. 4, luglio 2010 in un articolo dal titolo Through the Magnifying Glass: Provincial Aspects of industrial Growth in Post-Unification Italy, pag.22, e tende a dimostrare che l'arretratezza del Sud non era tale nel 1871. Occorre ricordare che a tale data la ricchezza economica e il sistema industriale meridionale era già in fase di smantellamento da dieci anni (Pietrarsa e Mongiana per esempio) da parte del Regno Piemontese (che dal punto di vista legale era uno stato straniero invasore e ursurpatore).
EliminaP.S. vorrei sottolineare che il movimento di revisionismo storico non porta con sé volontà secessionistica ma unicamente di orgoglio per la propria storia, le proprie radici e il proprio popolo, riconoscendo nell'attuale unità italiana un valore da non cancellare. Quindi ben lontani dai movimenti del Nord che oggi possiamo leggere anche sotto un'altra ipotetica ma illuminante luce (http://federicodezzani.altervista.org/laltra-meta-di-tangentopoli-umberto-bossi-gianfranco-miglio-ed-i-progetti-secessionistici/)
Grande Professore!!!
RispondiEliminaIl nome Sdogati mi diceva qualcosa e infatti su Scenarieconomici.it di Rinaldi scrissi di questo "Sdoganati", come lo chiamo io...
Tempo fa ho scritto sul suo sito (che ha il nome simile a quello di Rinaldi) e l'avrei anche ridotto in tanti atomi (ed io non sono un economista ma uno che crede che per fare poltiica si debba avere una buona base)...il punto è che tale genio mi censurò perché se avesse pubblicato tutte le frottole che raccontava sarebbero state smontate.
Un saluto
Io negli anni 90 continuavo l' attività della mia famiglia e mi ricordo bene che non c'era l' inflazione a due cifre per il semplice motivo che facevo il commerciante e i prezzi erano il mio pane quotidiano.Piuttosto vedevo decollare la pressione fiscale ,grazie ,come ho saputo poiagli effetti del divorzio banca d' Italia tesoro abbinati allo sme eal più Europa :l' irpef denunciata con il modello 740 del ' 92, per le sue astrusità definito "lunare" dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, la pagai con un prestito che mi dissanguò e mi cominciò a rendere la vita sempre più cupa.
RispondiEliminaSempre mordace, con una punta d'amarezza-rassegnazione.
RispondiEliminaProf., pensa che con anni più di te e molto minore esperienza "del mondo", devo per ciò stesso imparare a fare il muro di gomma che non sono, ma la necessità insegna - se si ha voglia di imparare perché si deve.
Da parte mia, la forza della debolezza e della fragilità, l'attaccamento al mestiere e ai miei pensieri e, per aiuto tacito ma tangibile, una certa solidarietà di cui sto godendo anche perché mai un pettegolezzo ho fatto e mai una lamentela, tranne quando non ho retto più.
Per il piccolo mondo in cui viaggio, è sufficiente.
Il tuo post ha catalizzato uno sfogo.
Ecco confermato che quando si pensa ad altri, nel caso, a te, si pensa soprattutto a se stessi, cioè a me :-)
Lo Sdogati potrebbe risollevare le sorti del Circo di Svezia, cui a Palermo hanno sequestrato tutti gli animali, ponendosi una scimmietta sulla spalla con noccioline alla mano.
RispondiEliminaPoi sull'umiltà diciamo che non è la caratteristica dei fiorentini :-) nè del passato nè del presente.
Vedo che qualche diversamente italiano (e a noi piacciono le diversità) continua a confondere umiltà e modestia (e rispettivi antonimi). Io sono superbo perché e quando posso permettermelo, non sono mai modesto, e sono umile ogni volta che verifico un dato, cioè sempre. Chi dice IMHO è un coglione presuntuoso, ecc. Le parole ci sono: usiamole. Sul prof. Sdogati non mi pronuncio. Avendolo sentito su Radio Popolare sapevo che era offuscato da pregiudizi ideologici. Qui mi sono limitato a osservare che irride persone che in termini assolutamente oggettivi, bibliometrici, valgono più di lui. Poi lui avrà altre virtù ben nascoste (l'h-index non si può nascondere) e sarà un'ottima persona. Questo è un discorso che attiene alla sua sfera privata, che io rispetto. Capisco quindi il tuo commento ma non lo approvo.
EliminaChe vuole fare vengo dalla cultura Teatina, quella di San Gaetano, cui umiltà e modestia lo esaltarono a santo della Provvidenza. Ma d'altronde avendo sangue fiorentino (la mia famiglia emigrò da Firenze a Palermo alla fine del 17° secolo) apprezzo la sua ironia e modo di fare ma soprattutto i suoi studi che ci mette a disposizione. Ho una domanda che mi frulla per la testa oramai da mesi quindi colgo l'occasione. Secondo lei l'unità monetaria italiana rappresenta un successo o un'insuccesso, viste le ancora attuali differenze tra nord e sud Italia. Faccio questa domanda perchè di Lei mi fido di loro no http://www.repubblica.it/economia/2011/03/21/news/monete_unit-13890742/
EliminaMarcello
Marcello, trovi qui la risposta
Eliminahttp://www.iltempo.it/politica/2014/07/26/news/sono-i-danni-della-moneta-forte-in-un-paese-debole-949215/
Quindi ci sono die scenari post euro:
Elimina1. l'asimmetria interna sarà aumentata così tanto che dovremo ripristinare e triplicare la cassa del mezzogiorno
2. la desertificazione EU ci avrà livellato così in basso che saremo un'area valutaria più ottimale :)
Considerazione collegata: una forza politica che non si esaurisca nel solo sovranismo immagino che dovrebbe porsi come problema quello della rinascita di cui al mio precedente commento.
EliminaCioè, se la sovranità è una precondizione per poter parlare di politica , che ci mettiamo poi nella politica?
Dite che ancora siamo lontani da porsi questa domanda? Dobbiamo aspettare che vengano di nuovo a dircelo dall'esterno?
Da un lato scrivono imprecisioni colossali, dall'altro fanno le pulci al grafico della Le Pen: https://www.nextquotidiano.it/marine-lepen-euro/
RispondiEliminaSì insomma, il grafico non è proprio sbagliato...non che il crollo non ci sia stato ma un pochino meno di quanto dice lei...e poi non subito dopo l'introduzione dell'euro ma qualche anno dopo...FAKE NEWS! FAKE NEWS!
in questo momento secondo me sarebbe meglio seguire il grafico del CAC di lungo periodo.
EliminaSu, un po' di comprensione, al Volkischer Beobachter salmonato sono talmente abituati a chi gonfia le cifre ...
RispondiEliminaA senso logico.
RispondiEliminaNè gli investitori, nè tanto meno le banche centrali estere possono ignorare il fatto che, tra 10-15 anni l'Euro forse ci sarà o forse no, o forse ci sarà, ma invece di essere garantito da vari stati tra cui quello francese, sarà garantito da vari stati tra cui magari, Montenegro e Ucraina.
Nel frattempo,i paesi usciti, se va bene non faranno bancarotta, ma restituiranno i propri debiti in moneta svalutata.
Se poi l'Euro finisse, come significativamente probabile, ben difficilmente i tedeschi rimborserebbero il debito (buoni del tesoro, obbligazioni) in nuovi marchi (valuta più forte),al massimo ricorrerebbero a una sorta di Ecu virtuale. Questo per non svenarsi, io la vedo così.
L'ombra del futuro rende perciò l'Euro una moneta di cui un investitore oculato, già oggi cerca in sordina di sbarazzarsi.
Da cui, credo che già oggi:
1) La morte dell'Euro sia annunciata e definitiva. E sarà brusca.
2) Questa eutanasia, nel senso proprio del termine (cioè: Buona morte), deve procedere in perfetto silenzio, essere concordata a porte chiuse. Come al solito, rigirando le perdite sui piccoli risparmiatori.
Per cui, senza che se ne sappia nulla, credo proprio che la sorte dell'Euro sia segnata e se ne sta già discutendo ora, a porte molto chiuse.
Sarebbe interessante, ma non ne ho le competenze, individuare qualche parametro economico significativo, per cogliere gli indizi della dissoluzione dell'infausta unione monetaria, che sicuramente ci verranno dai grandi investitori, i quali in genere cercano di passare la bomba prima che scoppi (sennò, che grandi investitori sarebbero?)
Upton Sinclair, Prof.
RispondiEliminaLo cita in un suo libro.
Al Nostro manca la modestia - ma non uno stipendio, a dire il vero.
Un balconcino forse sì. Un palco, un microfono, boh...
Non ho letto tutti i commenti quindi non so se qualcuno ha già posto tale riflessione: "Dopo aver corretto alcuni dati dell'articolo, ha ancora senso la condanna dell'Italia di Sdogati?"
RispondiEliminaSo che anche con l'inflazione a doppia cifra non avremmo dovuto abbandonare la lira, ma semplicemente cercavo di capire la presenza in rete di tale articolo, ora che è stato disinnescato del suo potere ingannatore.
Dalle toppe peggiori del buco alla reazione scomposta, con reiterati insulti personali, gratuitamente dispensati da un altro accademico (mi riferisco a quanto andato in onda stamattina in TV)
RispondiEliminaInsomma c'è inflazione di nervosismo, direi a doppia cifra.
L'auspicio è che sia determinato dalla consapevolezza di essere la retroguardia di un esercito in disordinata ritirata. Ho la sensazione che il punto di rottura si stia avvicinando e non deve essere piacevole restare col cerino in mano.
piccolo refuso
RispondiElimina"...18 pubblicazoni e 75 citazioni."
Al
Buonasera, apprezzo questo blog da molto tempo quando parla di economia e prova ad informare i propri lettori....mi spiace dire che post come gli ultimi due sono completamente inutili.... farsi due passi e pensare ad altro, per esempio, sarebbe un'alternativa migliore e molto piú salutare per chi scrive (me compreso)
RispondiEliminaSe apprezzi il blog quando parla di economia vuol dire che non capisci questo blog. Alla mia salute ci penso io, non è educato che ci pensi tu e suona anzi come una minaccia che potremmo anche girare alla polizia postale, considerando che questo post e il precedente toccano interessi forti, e che è piuttosto strano che chi desidera essere informato non sia grato verso chi mette in evidenza tentativi di disinformazione, e anzi suggerisca a chi li smaschera di pensare alla salute.
Eliminahttp://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2017-03-30/nella-brexit-conta-piu-l-orgoglio-nazionale-che-crisi-ue-073030.shtml?uuid=AEVX6hv
RispondiEliminaVorrei ricordare alla signora giornalista che la svalutazione della sterlina contro euro dalla Brexit ad oggi è del +12,81 %, con un massimo raggiunto di +18,16 %
Marcello
Caro Marcello,
EliminaSenzo voler difendere i giornalisti del Sola24Ore, l'articolo si riferisce al cambio sterlina dollaro e sopratutto e' il Sig. Sarca a tirare in ballo il "crollo", non la giornalista.
Mi pare una riflessione onesta:
RispondiEliminahttp://www.ragionidiscambio.it/posts/2017/03/dolo-colpa-responsabilita-dell-intellettuale.html
Grazie per la segnalazione.
EliminaMi domando (le domando professore) se sento solo io crescere l'esigenza di una prospettiva politica inedita. Una sinistra nazionalista, orgogliosamente italiana, popolare, progressista ma ancorata ai valori tradizionali. Diffidente verso gli aiutini economici e culturali delle istituzioni sovranazionali. Una via italiana socialdemocratica allo sviluppo umano ed economico del nostro popolo. La sento solo io? Perché su questo blog ogni tanto mi è sembrato di avvertirne il sottile profumo.
RispondiEliminaDa piccolo mi è capitato spesso di guardare quei film catastrofisti, soprattutto quelli americani dove c'è sempre un tale, uno scienziato, che ha capito tutto, mentre un evento climatico eccezionale sta per distruggere una metropoli o un terremoto di proporzioni inimmaginabili sta per spaccare in due la terra. Ovviamente c'è un vasto gruppo di esperti che invece non hanno capito una fava e magari ridicolizzano le ipotesi del tizio di cui sopra, fino a quando l'evento accade davvero e debbono ricredersi, magari mentre vengono inghiottiti dal ventre terrestreo spazzati via dal super uragano.
RispondiEliminaOra che son grandicello questo genere di film non li guardo volentieri, li trovo troppo irrealistici.
Però gli eventi degli utlimi anni di questa nostra povera patria, mi hanno portato a pensare che in fondo, il film catastrofista, non è poi tanto lontano dalla realtà.
Gli attacchi di crescente aggressivita' verbale a cui sono sottoposti non solo i politici 'populisti' ma sopratutto gli economisti come Lei e il Prof.Borghi,mi fanno pensare che questo accanimento insieme alla (distratta?) diffusione di dati e statistiche inesatte(?),sono in perfetta simmetria con quanto accade al variegato mondo degli oppositori occidentali (vedi ultimo esempio del WSJ che usando un condizionale preannuncia dazi mai promulgati da Mr.Trump e diventa una non-notizia mondiale).Ormai tra dati falsi,editti mai promulgati,hacker russi onnipresenti,sondaggi manipolati,minacce e ricatti tra chi sta' dentro la UE (Grecia) e chi ne è uscito (GB)paure terroristiche crescenti,l'offensiva a 360° del sistema dominante sta prendendo contorni davvero inquietanti.E gli 'esperti' come Voi che riportano dati reali,studi,riflessioni con oggettivita' scientifica che contraddicono la 'narrazione dominante' passano per dei sovversivi.Non sottovalutate gli avversari,queste denigrazioni 'ad hoc'non sono casuali.Grazie per la Sua opera.
RispondiElimina@Maria Rita
RispondiEliminaDiciamo che dopo che abbiamo letto del ciclo di Frenkel il primo pensiero di molti di noi è stato quello di andare a capire cosa successe al Sud.
E infatti, agganciandoci anche al lavoro di Vladimiro Giacché abbiamo scoperto che il cambio che doveva essere di 4:1 è stato fatto 1:1 (lo cita un ex ministro parlando dei deficit commerciale del sud rispetto al nord).
Per me il discorso si è chiuso (spoliazione a parte) quando qualcuno giggionando prendeva in giro questa tesi spiegando che in realtà il PIL del Sud è crollato dopo il 1890.
toh, dopo la nascita della BdI e quindi dopo gli scandali bancari e immagino che accumulandosi debito "estero" in qualche modo bisognava fare!
E dopo che si è tolta pure questa leva chissà perché il PIL è crollato.
Ok, tolta questa prima fase (personalissima, del blog), ho avuto la fortuna di venire ad abitare qui, al Nord (ho pure incontrato il prof., veramente un gran bel sabato sera).
Qui ho capito una cosa che mi pare fondamentale e toglie dubbi sul "razzismo" (che per me è ignoranza-stupidaggine) ovvero che esistano popoli laboriosi e altri no.
Cosa?
che se sei a contatto con una certa realtà puoi sviluppare meglio le tue ambizioni e capacità!
Se al sud cresci solo con l'idea di bottega, il tuo mondo è una bottega.
E l'effetto bottega sta prendendo pure piede qua (e detto tra di noi non è una bella cosa).
Quando hai le chiavi del tuo destino, un popolo si rimbocca le maniche mentre invece se lo sopprimi ci si adagia alla mediocrità perché non hai né prospettive né vedute di realtà differenti.