Mi sposto di poco (diciamo di un migliaio di chilometri) dall'Argentina per andare in Brasile. Carlos Eduardo Suprinyak, editor di Nova Economia, mi segnala questo numero speciale dove trovate una serie di interessanti articoli sul tema "austerità e crescita" (incluso uno di un nostro amico: Gennaro).
Io purtroppo sono talmente impicciato come autore e referee che di tempo per fare il lettore me ne resta poco (salvo per le cose che sono costretto a leggere al fine di capire se i gentili colleghi che hanno scritto i paper sottoposti alla mia analisi hanno ecceduto la quota sindacale di lievi imprecisioni).
Voi, che siete beati, approfittatene...
(...a presto, e ricordatevi: sarà un anno molto noioso, nel quale mi sentirete dire un'unica cosa...)
Repetita iuvant...
RispondiEliminaFaccio un po’ di collazione.
RispondiElimina“Poi, certo, una quando si avvicina il termine (il parto di una madre, ndFS) può sempre andare a stare in albergo a Sulmona. E del resto chi te lo fa fare di vivere in montagna?
Ecco, a me di tutta l'ipocrisia pelosa, di tutta la patente manipolazione nella quale siamo immersi, una cosa dà soprattutto fastidio. L'assoluta certezza che quando nelle famose sedi "europee" vengono prese da burocrati non eletti le decisioni intese a "moralizzare" le nostre economie, certi dettagli strutturali non vengano nemmeno presi in considerazione. L'Europa, loro, non sanno proprio com'è fatta. E non mi riferisco alla sua storia e alla sua cultura. Mi riferisco proprio alla sua conformazione fisica, alla sua geografia.” Er cavajerenero, qui.
“Il nostro governo gli aveva proposto come soluzione momentanea di trasferirsi negli alberghi; quelli che non hanno accettato pur non avendo attività economiche da proteggere, con la scusa di non voler abbandonare il loro territorio, e adesso si lamentano perché sono chiusi al gelo nelle tende, si devono anche un po’ attaccare.” L’autore è il cliente medio del Bar Sport.
E con costui, con quest’ultimo, giusto, giustissimo, io sono proprio d’accordo! E infatti quei cinquantadue poveri stronzi che sono morti nell’”accidentale” bombardamento di un campo profughi in Nigeria, mentre il NOSTRO governo gli propone di attraversare il deserto per farsi schiavizzare in Italia e loro non tutti accettano, beh, con tutto il rispetto per la vita umana, ma restando lì un po’ se la sono cercata.
E soprattutto tutti questi disoccupati che ancora non emigrano in Germania e limitrofi nonostante i caldi inviti di qualche agenzia indipendente europea, se fanno la fame ahiloro un po’ se lo meritano.
“…it is observed that the regimes based on a highly appreciated national cur- rency have negative effects on the labor market”. Nova Economia; Beccaria, Maurizio, Macroeconomic regime and labour market: the Argentina experience of the past two decades qui.
Insomma, lo vuoi capire che se il potere ti offre moneta unica e libertà di circolazione e tu non accetti di emigrare, poi ne paghi le conseguenze e i cocci sono tuoi e di chi non si adegua? Ma… come? Cosa dici? La libertà di circolazione…? Certo! Mica la libertà di scegliere dove fermarsi! Giammai fermarsi in un posto in cui per qualche ragione ci si tiene a starci! La libertà di circolazione è ovviamente la libertà di essere SEMPRE in circolazione! Come hai fatto a non capirlo?
È proprio questo l’illuminato argomentare che mi sospinge ad indossare appieno, e volontariamente, il classico stereotipo del “terrone” che non fa una sega… (nato, cresciuto e vissuto a Milano, da padre parmense e madre vogherese).
EliminaUomo fortunato! La Panella da pochi centimetri; oggi poi, stava al meglio.
RispondiEliminaProfessore mi sembra che l'articolo sulla Grecia dice più o meno quello che ha sempre detto lei, o non ho capito niente? Forse si comincia ad estendere un po' di consapevolezza...
RispondiElimina«[...] mi sembra che [...] dicA [...]»
EliminaCerto non nuovo (e probabilmente qualcuno di voi lo avrà già visto), ma resta comunque un interessante OT:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=lNeX2hDppm8
Il video è sicuramente interessantissimo. Voglio però fare un appunto.
EliminaOggi ho avuto modo di leggere (nei sottotitoli, non so il Tedesco) sia il discorso da te sottoposto che quello del 1998.
https://www.youtube.com/watch?v=MNx_G5jIgZ4&t=8s
A me sembra che nel discorso del 1998 la sua paura, non dichiarata, sia la presenza dell'Italia come concorrente temibile all'interno dell'eurozona. Mentre nel discorso del 2015 ha paura della disgregazione dell'eurozona perchè chi ne soffrirebbe di più in assoluto sarebbe la sua Germania.
Insospettito dai video ho fatto un giro e ho letto che Gysi "rappresenta l’ala di Die Linke che non è disposta a mettere in questione l’integrità dell’Unione europea e la moneta unica".
https://left.it/2016/12/19/il-tedesco-gregor-gysi-e-il-nuovo-presidente-della-sinistra-europea/
Insomma: bei discorsi di certo, coraggioso, patriota, ma non aspettiamoci nulla da lui.
E' solo una mia opinione, giudica da te.
Ma sta parlando ai tedeschi, è logico che dica che non vuole la disgregazione e non se ne voglia prender la colpa, soprattutto ora che questa disgregazione è prossima. Secondo me sa benissimo che il giochetto non può continuare e sembra l'interlocutore tedesco perfetto per uscita coordinata.
EliminaTradito dal completamento automatico dello Smartphone!
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo. Infatti non ho inserito il video per cercare un movimento politico cui fare riferimento nella battaglia contro l'abominio dell'euro. Per carità! Era solo per evidenziare come le questioni sollevate dall'adozione della moneta unica siano ben note - anzi, direi limpide - pure ai nostri "interlocutori" tedeschi.
RispondiEliminaChiedo una cortesia: se risulto esageratamente cinico non c'è che da bannarmi e stavolta potrei accettarlo di buon grado, ma devo dire che i principi ispiratori di Schauble mi ricordano - vagamente, s'intende - gli ideali di predominio di un noto ex-ministro della propaganda, per certi aspetti pure fisicamente molto affine...
RispondiEliminaA me principi ispiratori e personaggio ricordano addirittura l’Impero (nonché l’Imperatore) che progettò più volte la stazione stellare della Morte Nera... In ciò non trovo alcun cinismo, se non quello che attiene a un disilluso e solido realismo, o ai tratti della scuola filosofica di Diogene e Antistene.
EliminaOggi, scorrendo i post di alcuni amici su FB, scorgo una cosa assolutamente vergognosa.
RispondiEliminaOra, che un giorno chi è nato all'estero e scelga di svolgere attività volontaria presso la CRI, a me fa piacere,
ma davvero si può essere così sciacalli, da mandare queste persone allo sbaraglio, in situazioni delicate ed in condizioni estreme, mettendo a rischio la loro stessa incolumità, quella degli altri soccorritori e di chi deve essere soccorso, pur di sostenere la validità di politiche migratorie alquanto discutibili?
Il tutto mentre la legge del bilancino ha smantellato e/o paralizzato corpi specializzati, fermato mezzi o resi inutilizzabili? Bah.
OT
RispondiEliminaDraghi accenna le condizioni per una eventuale uscita:
http://www.zerohedge.com/news/2017-01-21/stunning-admission-draghi-says-country-can-leave-eurozone-must-settle-its-bill-first
Risposta di Draghi a due parlamentari:
http://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/other/170120letter_valli_zanni_1.en.pdf
Ma il saldo negativo dell'Italia nel Target 2 è un debito vero oppure no?
Elimina"If a country were to leave the Eurosystem..." qui Mr. Draghi dice l'indicibile, o almeno ciò che fino a qualche tempo fa era indicibile.
EliminaI saldi Target2 registrano i flussi, fanno uno fotografia istantanea dei movimenti del sistema Italia verso il resto dell'UEM/Mondo. Guardando il Bollettino Economico Banca d'Italia gennaio 2017, figura 27, pagina 31, si ha la fotografia attuale dei flussi, ed il documento dice:
Elimina"La posizione debitoria della Banca d’Italia su TARGET2 è rimasta sostanzialmente stabile nell’ultimo trimestre del 2016, attestandosi a 357 miliardi di euro alla fine di dicembre. Considerando i dati della bilancia dei pagamenti (per la quale sono disponibili informazioni fino a novembre), il progressivo ampliamento del saldo tra gennaio e novembre rappresenta soprattutto la contropartita del processo di diversificazione del portafoglio degli investitori italiani verso attività estere e del calo della raccolta bancaria sui mercati internazionali (fig. 27), avvenuto in parallelo alla creazione di liquidità attraverso i programmi dell’Eurosistema".
Importante secondo me è il passo: "...rappresenta soprattutto la contropartita del processo di diversificazione del portafoglio degli investitori italiani verso attività estere e del calo della raccolta bancaria sui mercati internazionali (fig. 27), avvenuto in parallelo alla creazione di liquidità attraverso i programmi dell’Eurosistema". La minore raccolta bancaria è un debito? Per me no. Il deflusso di soldi per acquisto asset esteri è un debito? No, è acquistare un asset che si spera abbia una remunerazione o che in caso di rottura mantenga o aumenti valore. Secondo me quindi non è forse il caso di mischiare, come ha fatto certa stampa, T2 con quanto ha detto Draghi o dire che "Draghi ha detto che dobbiamo pagare 358miliardi" perchè ciò sarebbe inesatto. Spero che in caso il prof. aiuti anche me a capire.
Buongiorno Professore,
RispondiEliminastamattina Giannino su Radio24 non ha avuto il coraggio di fare il Suo nome (parlava di un certo professore di Pescara...), per fare riferimento a chi guida "quelli che vogliono il protezionismo, i dazi, i muri, i confini, la lira, lo stato, ecc...".
Le implorava pietà perchè gli faceva paura una nuova Norimberga per lui e per i suoi scodinzolanti accoliti.
Questione di tempo...
Per il suo lavoro La ringrazieranno i posteri.
Le porgo i miei saluti e la mia più sincera stima.
P.S.: la trasmissione si chiama "24 mattino" e dovrebbe essere disponibile in podcast tra qualche ora sul sito di Radio24.
Rettifico: il nome della trasmissione è "24 mattino - Attenti a noi due" e la parte alla quale mi riferivo comincia al ventitreesimo minuto.
EliminaNei suoi puntuali interventi, che sottoscrivo in pieno, non mi sembra adeguatamente sottolineato la funzione destabilizzante dello spread, che in uno studio di Milano Finanza del 2013 registrava un esborso per interessi di 350 miliardi in più sul debito italiano rispetto al tedesco, di analogo importo. Si può restare nell'€, a patto che ci sia una moneta un tasso uguale per tutti, e subito un trasferimento agli stati danneggiati da parte di quelli che ne hanno goduto.
RispondiEliminaCarissimo, lei è un po' disattento, ma la colpa è mia: ho scritto troppo. Come vede, però, sto correndo ai ripari: scrivo di meno!
EliminaDraghi si sta ponendo già nell'ottica del negoziato. E come ogni buon negoziatore, la deve sparare grossa.
RispondiEliminaIl senso del burden sarebbe: voi uscireste dalla UEM in modo unilaterale quindi illegale, dal momento che ogni uscita non concordata dai Trattati (o una loro parte) è un illecito internazionale.
Noi allora avremmo nei vostri confronti un diritto di credito per i danni che la vostra uscita ci provocherebbe.
Vi offriamo perció una soluzione pacifica: noi rinunciamo al nostro diritto di credito, se voi pagate prima il debito.
Poi vi lasciamo andare.
Allora. Se io esco esco perchè voglio, non perchè me lo permettono, sennò tanto vale stare dentro. E il risarcimento del danno, se c'è, e se intendo pagartelo (siamo nell'ambito del diritto internazionale dei rapporti di forza), te lo pago dopo che ho commesso l'illecito. Se te lo pago prima, c'è un vantaggio per te (hai subito la liquidità) e nessun vantaggio per me.
Il recesso unilaterale è sempre possibile, nei trattati internazionali. Diventa illegale solo nel diritto costituzionale (secessione), ma poi si sa, rinuncia ed effettività sanano la trasgressione.
L'effettività è la fonte del diritto e no viceversa: prima si esce, poi gli azzeccagarbugli troveranno le forme per aggiustare l'inguacchio.
Del resto Draghi non ha specificato in quale moneta i pagamenti Target 2 dovrebbero essere soddisfatti. Certo che se la liquidità Target 2 è quella fornita dalla BCE, una volta usciti, anche volendo, l'Italia non potrebbe usarla, perchè non ce l'ha più. Tutti i conti infatti, anche quelli della Banca D'Ítalia andrebbero soggetti a ridenominazione.
Ragione in più per andarcene prima e presto, con tanti saluti al creditore. È il mercato bellezza...
A proposito di diritto di recesso dai trattati.
EliminaFra breve il Congresso USA sara' chiamato a decidere sulla proposta di uscita unilaterale dall'ONU.
Sul piano giuridico non sono così convinto che quel che dice Draghi sia sostenibile.
EliminaPotrei sbagliarmi, ovviamente, ma mi pare che la situazione sia questa: Il sistema Target 2 prevede, di fatto, che sia onere del paese creditore "collateralizzare" il proprio credito, usandolo per comprare titoli di stato dei paesi debitori a garanzia del proprio credito.
Se la Germania avesse comprato, coi suoi saldi, titoli di Stato italiani, il saldo Target2 sarebbe tornato in pareggio, ma la Germania avrebbe continuato ad avere un credito verso l'Italia, garantito dai titoli di Stato italiani.
Questo meccanismo era essenziale per l'equilibrio del sistema monetario, e infatti ha funzionato fino al 2011.
Da quel momento, la Germania ha smesso di comprare titoli dei paesi periferici, perchè non voleva continuare a finanziarli. Ma facendo così ha anche rinunciato alla garanzia sul proprio credito.
La Bundesbank ha violato, di fatto, il patto (implicito o esplicito) che le imponeva di usare i propri saldi attivi per munirsi di titoli del paese debitore. Di fatto, i suoi crediti non hanno garanzia per una sua precisa scelta, una scelta che costituisce anche una aperta violazione degli accordi.
La conseguenza della scelta tedesca è duplice: il credito della Germania non solo non ha garanzia, ma non ha neppure un debitore vero e proprio: il credito non è verso l'Italia, ma verso la BCE. La BCE, a sua volta, è creditrice dell'Italia.
La Germania non ha nessun titolo per chiedere il pagamento direttamente all'Italia, e non ce l'ha per una sua precisa scelta.
Nel momento in cui uscissimo dall'Euro, il regolamento dei conti tra Bankitalia e BCE non sarebbe solo quello di un debitore che esce, ma un debitore che è anche azionista, la cui quota dovrà essere liquidata. Non so a quanto possa ammontare il valore del 12% di BCE.
Ora, può essere che tutto quello che ho scritto sia una colossale idiozia, nel qual caso sarò grato a chi vorrà chiarire dove sbaglio
"“I crediti Target della Bundesbank rappresentano ormai quasi la metà (49%) delle attività nette sull’estero tedesche. Al contrario, i debiti Target dei paesi sud-europei, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna (GIPS) alla fine di ottobre avevano raggiunto 811 miliardi di Euro. Per i paesi GIPS queste transazioni sono un affare: possono scambiare titoli con una scadenza, un rendimento da pagare e in mano a investitori privati potenzialmente problematici con un debito puramente contabile, senza interessi, senza scadenza e nei confronti della loro banca centrale – istituzioni che secondo il Trattato di Maastricht avrebbero dovuto avere una responsabilità limitata e senza alcun obbligo di intervenire con pagamenti aggiuntivi.
EliminaSe il sistema dovesse saltare e questi paesi dovessero uscire dall’Euro, le banche centrali nazionali sarebbero fallite, in quanto i loro saldi Target sono denominati in Euro e i loro crediti nei confronti dei rispettivi stati e delle banche nazionali sarebbero convertiti nella nuova moneta svalutata.
I crediti Target si dissolverebbero nell’aria, la Bundesbank e la banca centrale olandese potrebbero solo sperare che le altre banche centrali rimanenti intendano partecipare alle perdite." da H.W. Sinn.
Caro Prof. sul FQ di oggi c’è la replica di Quadrio Curzio alla vostra richiesta di rettifica della sua errata affermazione circa l’inflazione in Italia agli inizi degli anni ‘90: direi un’ammissione “a denti stretti” (poche righe nella rubrica delle lettere al giornale) condita dall’accenno al deficit che, quello sì signora mia, era a “a due cifre”. Per fortuna che, grazie al vincolo esterno, ci hanno riportato sulla retta via!
RispondiEliminaE così anche Zingy esce allo scoperto, questa volta in modo non criptico. Ecco alcune frasi tratte dal suo ultimo post del suo blog (trascrizione di una intervista al Mattino di napoli del 19/1):
RispondiEliminaDomanda - Vuol dire che bisogna prendere decisioni drastiche in tempi anche brevi?
Risposta - «Voglio dire che non ci sono molte alternative: o bisogna cambiare radicalmente alcune delle istituzioni che sostengono la moneta comune o dobbiamo trovare un percorso di separazione consensuale»
Domanda - Sembra di capire che per lei l’Ue ha i giorni contati…
Risposta - «Come capita per i matrimoni che non funzionano, bisogna ammettere la verità: o si cerca di salvarlo o si arriva al divorzio consensuale, non c’è nulla di peggio di una coppia infelice...."
Eh si! il Prof ha ragione da vendere: il riposizionamento è in pieno svolgimento....
CAPISCO CHE SI SIA UN PO' RIPOSIZIONATO, MA RESTA SEMPRE IL SOLITO PARACULO, IL NOSTRO ZINGHY. E QUANDO LO FREGHI!
EliminaD- Ma la rigidità dei tedeschi non è il problema numero uno per la tenuta dell’Ue?
R- «Non credo. Guardi che il problema del deficit e del debito italiani è un problema serio. Non possiamo continuare a indebitarci perché prima o poi il mercato si renderà conto che non possiamo pagare interessi così elevati e le regole europee ce lo ricordano puntualmente. Io direi invece che il problema maggiore riguarda altre mancate scelte. La colpa della Germania non è di imporci questo limite ma di non volere un’Unione bancaria completa e una forma di redistribuzione fiscale come un sussidio per la disoccupazione. Noi, di sicuro, dobbiamo ammettere che abbiamo sottovalutato la gravità della crisi bancaria degli ultimi 14-15 mesi. Se sia stata colpa solo nostra o anche della Germania, francamente lo lascio decidere agli altri. La verità che siamo di fronte ad un risultato assai negativo del quale forse non ci rendiamo ancora conto pienamente».
Ciao a tutti devo dire che Alberto ci ha fatto un gran regalo:
RispondiEliminaCome nella pubblicità della mastercard assistere a tutto questo(poter sentire oramai solo il rumore delle unghie sugli specchi di chi cerca di usare nuovi argomenti come pallottole sputate)non ha prezzo.
Letto il libro di Cesaratto si capisce bene che i Targhet2
sono regolazioni interne già avvenute (pagare due volte anche no) e soprattutto Draghi che minaccia come ci ha insegnato il Guru dimostra che hanno paura.
Piuttosto se proprio vogliono fare i precisi la BCE essendo istituzione privata di proprietà dalle BC Nazionali al massimo quando questo scempio sarà finito ognuno avrà diritto/dovere a incassare/pagare gli eventuali utili/perdite di esercizio per la quota parte che per l'Italia è circa 12,5 e spicci.
A proposito di spicci, come dice Borghi vediamo quando Draghi salda questi 750 miliardi di euro di spicci alla Germania.
Comunque pistacchi per tutti (i popcorn li abbiamo finiti).
Lo strepito è il segnale che, di fronte all'atto unilaterale di rottura, nè la BCE nè la UE, nè chi rimane col cerino in mano possono fare nulla.
RispondiEliminaRicordo il te l'avevo detto di Alberto che in una remota intervista di qualche anno fa diceva, la nuda e banale verità che, nelle relazioni internazionali, la differenza la fanno le testate nucleari che si possiedono.
La norma sul previo pagamento dei debiti prima dell'uscita non sta scritta in nessun trattato, nè è desumibile dalle obbligazioni di diritto generale o derivato che legano l'Italia all'Unione Europea.
Le importazioni di capitali erano il prezzo che il sistema pagava per poter stare in piedi, dato il deficit strutturale di bilancia dei pagamenti. Ora che ce ne andiamo (e con noi tutti), non ci sarà più bisogno: io anzi dico che dovrebbero ringraziarci!
Draghi comunque fa il suo lavoro, sarebbe ora che i nostri negoziatori al Ministero degli Esteri, facessero il loro. Per pagarvi li pagheremo, ma in che valuta lo decidiamo noi. Quando vi è un fallimento il creditore si accolla una parte dei rischi no? Bene, anche noi ci stiamo salvando dall'interno.
E dopo di noi toccherà al Creditore tanto ma tanto produttivo.
Da una RSU CIGL aziendale, ricevo:
RispondiElimina"Inoltre, vi informo che l'azienda ha deciso il trasferimento di 56
colleghi dello staff da torino/milano a roma.
Si tratta di lavoratori che fanno attività remotizzate e remotizzabili,
non a caso comprese tra quelle soggette allo smart working: è quindi
evidente che il fine ultimo NON è relativo alla qualità delle
lavorazioni, ma solo "politico", cioè di mandare un messaggio ai
lavoratori per intimorirli rispetto alla battaglia che stiamo facendo
sul rinnovo del contratto e sulla vertenza aziendale.
Non è un caso che altre aziende abbiano deciso trasferimenti coatti e
che sia LaNostraAzienda che AziendeDelSettoreConfindustria stiano portando avanti proposte di modifica della
normativa relativa ai trasferimenti, sia per renderli più facili, sia
per renderli meno costosi.
A mio parere, questi trasferimenti sono uno dei problemi politici più
rilevanti che dobbiamo respingere al mittente..."
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: hanno capito che il problema è politico. Altri 10 anni e capiranno che è un effetto collaterale su scala nazionale di Schengen (come se ci fosse bisogno di spiegarlo, dopo decenni di migrazioni sud-nord per motivi economici).
Poi, con altrettanta calma l'accoppierranno a Mastricht.
Per l'euro ci vorrà un'altra po' di pazienza.
Ma ci arriveranno, eh, perché sono intelligenti, mica come noi...