L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
La notizia di oggi e' la vendita del Milan ai cinesi. Di per se' la notizia non ha nulla di interessante per me, non sono mai stato interessato di calcio, dispiace che un'azienda italiana finisca in mani straniere come tante altre (l'euro ci protegge ancora una volta). No, il mio pensiero e' immediatamente andato a questo post: http://goofynomics.blogspot.com/2014/05/la-vittoria-di-pirro-del-populismo.html "5) Berlusconi ha preso una sonora scoppola. Mi dispiace per l'uomo, che ultimamente ne ha prese tante, ma so che se l'aspettava. Ora la palla sta a lui: se vuole lasciare che il 100% dell'informazione veicoli messaggi funzionali a interessi esteri, capiremo la sua stanchezza e ce lo dimenticheremo (scomparirà). Se vuole prendere esempio dalla umile Lega, allora quello che tanto deve succedere, succederà prima." Decisamente si e' capito cosa ha deciso. QED.
Ma vieni.. Il tempo. Solo il tempo è Signore. Un gran Signore. Almeno leggere i libri del prof. Almeno quello. O almeno un pochino di modestia. Che non guasta mai. Che di immodestia qui è giustificabile solo quella del padrone di casa, e c'è n'è d'avanzo. O altrimenti leggere le sue risposte ai commenti. Chi ha qualcosa da dire apre un blog e lo dice. Mi capita di sperare di vivere tutto il tempo necessario per prendermi tutte le soddisfazioni che ancora merito di avere. Confido di farcela. Il tempo. Credo il mio primo commento. La prima domanda, tanto stupida quanto irrinunciabile. Quando? Argomento poi chiuso appena posto, anch'esso travolto dalla riforma Fornero. Fine pena mai.
Che poi tornando in argomento non è forse vero che: - distrutta la domanda aggregata tramite la deflazione retributiva la flessibilità la disoccupazione la desertificazione industriale dei paesi del mediterraneo anzitutto - l'unico modo per vendere i beni prodotti è mantenere artificiosamente basso il cambio dell'euro, che infatti è sceso nei confronti del dollaro e mi pare che scenda nei confronti di ogni valuta? E non è sufficiente questo a spiegare il perché delle acquisizioni da fuori di aziende dentro l'area euro? Dice sì ma io ho detto Londra e niùiorch. Eh ho capito, sono 20 anni che fanno il Pil in doppia cifra e stanno pieni zeppi di soldi. O no? E infine non è proprio qui sopra che abbiamo scoperto l'acqua calda, cioè che la Cina esisteva anche qualche migliaio di anni fa?
Mi scuso. Perché questo commento non avrei dovuto scriverlo. Ma per prima cosa, ho sempre trovato fosse uno spreco poter...tirare in porta e passare la palla indietro, buttiamola sulla metafora calcistica visto che da quello partivamo; e d'altro canto ne ho presa di umidità sulla riva di questo fiume da quegli inopinati commenti sul funzionamento delle banche che 'sta palla dovevo per forza calciarla; da ultimo sono veramente convinto che non si possa dire la caxxo di qualunque a prescindere. Ma che persona è quella che non dico ha una opinione su tutto, cioè su qualunque diavolo di cosa, ma perlomeno quella che ha certezze su tutto? Quella che non ha mai dubbi? D'accordo il ruolo sociale, il livello retributivo, l'esperienza all'estero, ma qui sembra di essere fermi e di essere tornati a quattro anni fa, al micuggino che lavora alla biemmevvù m'ha detto! Con simpatia e come spunto di riflessione e non di non autorizzata censura.
Aquilano... gia'. Aggiungerei inoltre alcune cose: 1) Gli Stati Uniti sono strutturalmente in deficit da Bretton Woods (1944 Lorenzo!), per il famoso dilemma di Triffin (cosa che ho letto qui, di nuovo), quindi non si spiegherebbe perche' solo ora le aziende italiane finiscano in mani straniere in modo cosi' massiccio seguendo questa spiegazione 2) Questo spiega solo meta' dell'equazione, ovvero: va bene gli stranieri sono ricchi, ma le aziende (come per qualsiasi cosa al mondo) per essere vendute devono essere messe in vendita. Cioe' qualcuno deve voler vendere. Gli imprenditori vendono perche' le loro aziende sono diventate non profittevoli. Nel caso di Berlusconi, lui potrebbe inoltre avere delle informazioni che non sono pubbliche sulla "solidita'" del sistema bancario italiano. Mi piacerebbe tanto sapere dove Berlusconi mettera' i proventi dell vendita. 3) Il benaltrismo ha scassato un pochettino i cosidetti.
Una prima scorsa al panorama calcistico mi dice che nei cinque anni fuori dallo SME e precedenti agli accordi valutari del '97 propedeutici all'€, le società ITALIANE di serie A si aggiudicarono 9 dei 20 trofei UEFA in palio attirando il meglio del calcio mondiale in serie A. Un caso?
Temo che Tiziano abbia confuso deficit commerciali (esplosi dal 1973) con deficit governativi (esplosi con le politiche di Roosevelt). In merito all'Italia, é indubbio che l'euro abbia concorso alla deindustrializzazione della Penisola.
Semplicemente volevo indurre a riflettere su come mai se la Cina esporta cosí tanto dai primi anni '90 il renminbi non si sia stravalutato in ossequio alle leggi del cambio libero. In Europa la Germania usufrusisce del vantaggio del cambio bloccato e dei mini-jobs per tenere bassa una inflazione che altrimenti galopperebbe.La Germania é l'esempio conclamato del fallimento delle politiche dell'Europa. Un paese esportatore netto in un contesto europeo deflattivo. Pazzesco.
In Cina il meccanismo é diverso ma non ha impedito ai cinesi di fare campagna acquisti hard assets dappertutto sul pianeta e di diventare il primo paese al mondo per investimenti ...improduttivi.
Sempre per Tiziano, senza polemica: la ricchezza é relativa. Se sei pieno di debiti non sei ricco. I cinesi sono pieni di titoli di stato americani, con annesso rischio svalutazione. Ti ricordi Blade Runner, dell'83? gli americani immaginavano un 2016 coi giapponesi che avevano nipponizzato Los Angeles. All'epoca i giapponesi compravano asset statunitensi a rotta di collo, sparivano intere industrie americane di componentistica elettronica. Ora i film immaginano un futuro invaso dai cinesi. Non sará cosí. Esploderá anche la bolla cinese.
In merito alla vendita del Milan: se uno dá una scorsa al bilancio, scopre una societá mal gestita, con perdite pluriennali. Per confronto, la Juve é in attivo e fa utili. Non sono un esperto di bilanci di societá di calcio, per me pagare milioni un tizio in mutande é follia, ma cosí va il mondo. Se non vinci, non hai sponsor, e fai perdite.
Io ho solo un dubbio che riguarda quasi in esclusiva le società di calcio. Si legge spesso che la maggior parte di esse è sempre in perdita quindi chi le compra, i cinesi, lo fa perché pensa di renderle competitive e redditizie o per abbassare l'imponibile tassabile?
1) Ovvio che stavo parlando del deficit della bilancia dei pagamenti. https://en.wikipedia.org/wiki/Triffin_dilemma "In order to maintain the Bretton Woods system, the U.S. had to run a balance of payments current account deficit to provide liquidity for the conversion of gold into U.S. dollars." 2) Il Prof. ha dedicato un post alla valuta della Cina. Lo abbiamo letto? Lo abbiamo capito? La guerra delle valute la sta facendo l'euro (non la Cinaaaaaa) http://goofynomics.blogspot.com/2015/08/oggi-ce-la-cina-ventanni-di-cambio.html
OT parzialmente biografico. Oggi, gaudium magnum, la mia mamma ha finalmente capito la questione dell'euro (o meglio ha capito quello che io penso di averne capito), salari e tradimenti inclusi. Mai disperare.
Come l' ha fatta, non mi interessa, è il risultato che conta, ed è un buon risultato, propedeutico per la fase successiva! Poi bisogna fare bene la grigliata e questa è un altra storia, questione di pratica! Quando arriverà il momento ci sarà qualcuno che farà ciò che va fatto, ed al meglio, ne sono sicuro!
Io parlavo di deficit commerciale e tu hai risposto con deficit governativo. Eri tu quello fuori tema.
A parte questo, grazie per l'articolo del prof sulla valuta cinese. L'ho appena letto. Il prof omette di dire, nella frase "Per impedire questo rafforzamento, la PBOC vendeva yuan acquistando dollari." che la Cina gli yuan li crea dal nulla. O pensate che gli yuan vengano dai risparmiatori cinesi che emigrano dalle campagne per trasferirsi nel ricco e industrializzato Est cinese?
E' un discorso lungo e complesso che non mi va di affrontare qua. Ho aperto un blog per queste cose, poi ogni tanto commento in vari altri siti, come Goofynomics.
E ritornando all'euro: é un progetto fallimentare, ció non significa che la Cina e gli USA non stiano in guerra valutaria da anni. Agli industriali, ai banchieri e ai venditori retail USA ha fatto comodo per anni comprare dai cinesi, ora sono in campagna elettorale e si ricordano che hanno delocalizzato e perso lavori ben pagati nella manifattura, rimpiazzati da camerieri. Come in Italia, con la differenza che noi abbiamo anche (sottolineo anche) il fardello dell'euro e un mercato del lavoro che premia largamente il pubblico a sfavore del privato.
Ah li crea dal nulla? Caspita io pensavo la Cina seguisse il Rice-standard, cioe' potesse emettere uno yuan per ogni sacco di riso di 50 Kg, depositato nella ex citta' imperiale di Pechino, nei tunnel sotterranei ovviamente (meglio non far sapere alla gente). Ci vedremo sicuramente sul tuo blog. Forse.
Un lavoro non ha solo il reddito come elemento caratteristico: ha anche il rischio associato al fallimento/licenziamento, al rischio di rivendibilitá del profilo sul mercato, al tempo che devi dedicare al lavoro per ottenere quel reddito, alle responsabilitá associate e alla facilitá di accesso al credito per le garanzie che puoi fornire. I sindacalisti mediamente capiscono meno di zero di queste cose, per mia esperienza di quando lavoravo in Italia, prima nel privato, come interinale, poi contractor, poi staff e poi nel parastatale come staff.
Quindi, immagina due manager, uno pubblico e l'altro privato. E parliamo di manager. Il primo prende premi e avanzamenti di carriera spesso facendo nulla, dietro la scrivania (pensa alle forze armate), il secondo ha degli assessment periodici e rischia il licenziamento.
Il dipendente pubblico va in cassa integrazione? no. Ci va il privato. Il dipendente pubblico accetta il taglio dello stipendio come contributo di solidarietá? no, lo fa il privato.
Il lavoratore dipendente privato fa meno assenze sul lavoro, é piú controllato e meno tutelato. Ha piú difficoltá ad ottenere part time per i bambini. Figuriamoci assenze prolungate per la maternitá. Inoltre, ha piú difficoltá ad accedere a credito bancario a tassi di interesse decenti. Se stai nel pubblico, il mutuo non te lo nega nessuno. E questo fa la differenza fra rimanere in affitto e avere una prima casa.
Devo continuare? credo che sono cose che siano sotto gli occhi di tutti.
E in una fase deflattiva, chi ha il posto fisso garantito (lo statale) ci guadagna largamente rispetto al privato, sempre in un'ottica di accesso a credito agevolato e come potere di acquisto.
Secondo te chi emigra con un lavoro alle spalle dall'Italia sono ex dipendenti pubblici o ex dipendenti privati? I secondi, perché lavorano tipicamente nell'industria e nei servizi di compagnie private e hanno profili che possono rivendersi all'estero. E siccome sono stati colpiti piu'degli altri dalla crisi, si spostano.
Ma vedi che confondi i piani? In tutto il mondo il lavoro pubblico e' piu' stabile del privato. Nel pubblico gli straordinari, le promozioni veloci e i premi aziendali te li sogni. Nel privato esistono. O meglio esistevano, ai bei tempi in cui l'economia funzionava con le logiche del mercato dei cambi. Poi abbiamo scelto di entrare in questo nuovo mondo fatto di deflazioni che si susseguono senza sosta. Chiaro che il lavoro pubblico sembri a molti un miraggio. Ma non e' che l'italia premia il pubblico, e' l'euro che bastona il privato. Mi pare che si confondano le cause con gli effetti, e che sussista una idea del pubblico molto stereotipata. I lavoratori pubblici hanno subito decurtazioni, blocchi e precarieta' in quantita' significative. Il vero problema e' che moltissimi non han capito il perche'.
Io non mi esprimo. Sono di parte.
RispondiEliminaLa notizia di oggi e' la vendita del Milan ai cinesi. Di per se' la notizia non ha nulla di interessante per me, non sono mai stato interessato di calcio, dispiace che un'azienda italiana finisca in mani straniere come tante altre (l'euro ci protegge ancora una volta). No, il mio pensiero e' immediatamente andato a questo post:
RispondiEliminahttp://goofynomics.blogspot.com/2014/05/la-vittoria-di-pirro-del-populismo.html
"5) Berlusconi ha preso una sonora scoppola. Mi dispiace per l'uomo, che ultimamente ne ha prese tante, ma so che se l'aspettava. Ora la palla sta a lui: se vuole lasciare che il 100% dell'informazione veicoli messaggi funzionali a interessi esteri, capiremo la sua stanchezza e ce lo dimenticheremo (scomparirà). Se vuole prendere esempio dalla umile Lega, allora quello che tanto deve succedere, succederà prima."
Decisamente si e' capito cosa ha deciso. QED.
Caro Tiziano,
Eliminaio mi domanderei come hanno fatto i cinesi a fare tanti soldi in venti anni.
Nota: si sono comprati anche mezza Londra che ha la sterlina e Manhattan a New York che ha il dollaro.
Il problema é un po'diverso e piú ad ampio spettro.
Dai, Lorenzo! Tu la risposta la sai... E diccela!
EliminaI deficit commerciali statunitensi. Sono gli USA che tirano la carretta nel mondo.
EliminaMa vieni..
EliminaIl tempo. Solo il tempo è Signore. Un gran Signore. Almeno leggere i libri del prof. Almeno quello. O almeno un pochino di modestia. Che non guasta mai. Che di immodestia qui è giustificabile solo quella del padrone di casa, e c'è n'è d'avanzo. O altrimenti leggere le sue risposte ai commenti. Chi ha qualcosa da dire apre un blog e lo dice.
Mi capita di sperare di vivere tutto il tempo necessario per prendermi tutte le soddisfazioni che ancora merito di avere. Confido di farcela. Il tempo. Credo il mio primo commento. La prima domanda, tanto stupida quanto irrinunciabile. Quando? Argomento poi chiuso appena posto, anch'esso travolto dalla riforma Fornero. Fine pena mai.
Che poi tornando in argomento non è forse vero che:
- distrutta la domanda aggregata tramite la deflazione retributiva la flessibilità la disoccupazione la desertificazione industriale dei paesi del mediterraneo anzitutto
- l'unico modo per vendere i beni prodotti è mantenere artificiosamente basso il cambio dell'euro, che infatti è sceso nei confronti del dollaro e mi pare che scenda nei confronti di ogni valuta?
E non è sufficiente questo a spiegare il perché delle acquisizioni da fuori di aziende dentro l'area euro? Dice sì ma io ho detto Londra e niùiorch. Eh ho capito, sono 20 anni che fanno il Pil in doppia cifra e stanno pieni zeppi di soldi. O no?
E infine non è proprio qui sopra che abbiamo scoperto l'acqua calda, cioè che la Cina esisteva anche qualche migliaio di anni fa?
Mi scuso. Perché questo commento non avrei dovuto scriverlo.
Ma per prima cosa, ho sempre trovato fosse uno spreco poter...tirare in porta e passare la palla indietro, buttiamola sulla metafora calcistica visto che da quello partivamo; e d'altro canto ne ho presa di umidità sulla riva di questo fiume da quegli inopinati commenti sul funzionamento delle banche che 'sta palla dovevo per forza calciarla; da ultimo sono veramente convinto che non si possa dire la caxxo di qualunque a prescindere. Ma che persona è quella che non dico ha una opinione su tutto, cioè su qualunque diavolo di cosa, ma perlomeno quella che ha certezze su tutto? Quella che non ha mai dubbi? D'accordo il ruolo sociale, il livello retributivo, l'esperienza all'estero, ma qui sembra di essere fermi e di essere tornati a quattro anni fa, al micuggino che lavora alla biemmevvù m'ha detto!
Con simpatia e come spunto di riflessione e non di non autorizzata censura.
Aquilano... gia'.
EliminaAggiungerei inoltre alcune cose:
1) Gli Stati Uniti sono strutturalmente in deficit da Bretton Woods (1944 Lorenzo!), per il famoso dilemma di Triffin (cosa che ho letto qui, di nuovo), quindi non si spiegherebbe perche' solo ora le aziende italiane finiscano in mani straniere in modo cosi' massiccio seguendo questa spiegazione
2) Questo spiega solo meta' dell'equazione, ovvero: va bene gli stranieri sono ricchi, ma le aziende (come per qualsiasi cosa al mondo) per essere vendute devono essere messe in vendita. Cioe' qualcuno deve voler vendere. Gli imprenditori vendono perche' le loro aziende sono diventate non profittevoli. Nel caso di Berlusconi, lui potrebbe inoltre avere delle informazioni che non sono pubbliche sulla "solidita'" del sistema bancario italiano. Mi piacerebbe tanto sapere dove Berlusconi mettera' i proventi dell vendita.
3) Il benaltrismo ha scassato un pochettino i cosidetti.
Una prima scorsa al panorama calcistico mi dice che nei cinque anni fuori dallo SME e precedenti agli accordi valutari del '97 propedeutici all'€, le società ITALIANE di serie A si aggiudicarono 9 dei 20 trofei UEFA in palio attirando il meglio del calcio mondiale in serie A. Un caso?
EliminaTemo che Tiziano abbia confuso deficit commerciali (esplosi dal 1973) con deficit governativi (esplosi con le politiche di Roosevelt).
EliminaIn merito all'Italia, é indubbio che l'euro abbia concorso alla deindustrializzazione della Penisola.
Semplicemente volevo indurre a riflettere su come mai se la Cina esporta cosí tanto dai primi anni '90 il renminbi non si sia stravalutato in ossequio alle leggi del cambio libero. In Europa la Germania usufrusisce del vantaggio del cambio bloccato e dei mini-jobs per tenere bassa una inflazione che altrimenti galopperebbe.La Germania é l'esempio conclamato del fallimento delle politiche dell'Europa. Un paese esportatore netto in un contesto europeo deflattivo. Pazzesco.
In Cina il meccanismo é diverso ma non ha impedito ai cinesi di fare campagna acquisti hard assets dappertutto sul pianeta e di diventare il primo paese al mondo per investimenti ...improduttivi.
Sempre per Tiziano, senza polemica: la ricchezza é relativa. Se sei pieno di debiti non sei ricco. I cinesi sono pieni di titoli di stato americani, con annesso rischio svalutazione. Ti ricordi Blade Runner, dell'83? gli americani immaginavano un 2016 coi giapponesi che avevano nipponizzato Los Angeles. All'epoca i giapponesi compravano asset statunitensi a rotta di collo, sparivano intere industrie americane di componentistica elettronica. Ora i film immaginano un futuro invaso dai cinesi. Non sará cosí. Esploderá anche la bolla cinese.
In merito alla vendita del Milan: se uno dá una scorsa al bilancio, scopre una societá mal gestita, con perdite pluriennali. Per confronto, la Juve é in attivo e fa utili. Non sono un esperto di bilanci di societá di calcio, per me pagare milioni un tizio in mutande é follia, ma cosí va il mondo. Se non vinci, non hai sponsor, e fai perdite.
Io ho solo un dubbio che riguarda quasi in esclusiva le società di calcio.
EliminaSi legge spesso che la maggior parte di esse è sempre in perdita quindi chi le compra, i cinesi, lo fa perché pensa di renderle competitive e redditizie o per abbassare l'imponibile tassabile?
1)
EliminaOvvio che stavo parlando del deficit della bilancia dei pagamenti.
https://en.wikipedia.org/wiki/Triffin_dilemma
"In order to maintain the Bretton Woods system, the U.S. had to run a balance of payments current account deficit to provide liquidity for the conversion of gold into U.S. dollars."
2)
Il Prof. ha dedicato un post alla valuta della Cina. Lo abbiamo letto? Lo abbiamo capito? La guerra delle valute la sta facendo l'euro (non la Cinaaaaaa)
http://goofynomics.blogspot.com/2015/08/oggi-ce-la-cina-ventanni-di-cambio.html
OT parzialmente biografico. Oggi, gaudium magnum, la mia mamma ha finalmente capito la questione dell'euro (o meglio ha capito quello che io penso di averne capito), salari e tradimenti inclusi. Mai disperare.
RispondiEliminaÈ una bella brace per una bella fiorentina...
RispondiEliminaComplimenti a er Palla .... gran bella brace, ha un futuro!!!!!
RispondiEliminaNon ci sono più i commentatori di una volta su questo blog...
RispondiEliminaSi stava meglio quando si stava peggio, signora mia...
EliminaCome l' ha fatta, non mi interessa, è il risultato che conta, ed è un buon risultato, propedeutico per la fase successiva! Poi bisogna fare bene la grigliata e questa è un altra storia, questione di pratica!
RispondiEliminaQuando arriverà il momento ci sarà qualcuno che farà ciò che va fatto, ed al meglio, ne sono sicuro!
@ Tiziano.
RispondiEliminaIo parlavo di deficit commerciale e tu hai risposto con deficit governativo. Eri tu quello fuori tema.
A parte questo, grazie per l'articolo del prof sulla valuta cinese. L'ho appena letto. Il prof omette di dire, nella frase "Per impedire questo rafforzamento, la PBOC vendeva yuan acquistando dollari." che la Cina gli yuan li crea dal nulla.
O pensate che gli yuan vengano dai risparmiatori cinesi che emigrano dalle campagne per trasferirsi nel ricco e industrializzato Est cinese?
E' un discorso lungo e complesso che non mi va di affrontare qua. Ho aperto un blog per queste cose, poi ogni tanto commento in vari altri siti, come Goofynomics.
E ritornando all'euro: é un progetto fallimentare, ció non significa che la Cina e gli USA non stiano in guerra valutaria da anni. Agli industriali, ai banchieri e ai venditori retail USA ha fatto comodo per anni comprare dai cinesi, ora sono in campagna elettorale e si ricordano che hanno delocalizzato e perso lavori ben pagati nella manifattura, rimpiazzati da camerieri. Come in Italia, con la differenza che noi abbiamo anche (sottolineo anche) il fardello dell'euro e un mercato del lavoro che premia largamente il pubblico a sfavore del privato.
Ah li crea dal nulla? Caspita io pensavo la Cina seguisse il Rice-standard, cioe' potesse emettere uno yuan per ogni sacco di riso di 50 Kg, depositato nella ex citta' imperiale di Pechino, nei tunnel sotterranei ovviamente (meglio non far sapere alla gente). Ci vedremo sicuramente sul tuo blog. Forse.
Elimina"un mercato del lavoro che premia largamente il pubblico a sfavore del privato”.
EliminaSai che non me ne sono accorto? Prendevo molto di più nel privato. Forse non ho capito, puoi circostanziare?
Non ho capito: oggi parliamo di er palla o de 'a palla (il pallone da foot-ball)?
RispondiElimina@ Stefano
RispondiEliminaUn lavoro non ha solo il reddito come elemento caratteristico: ha anche il rischio associato al fallimento/licenziamento, al rischio di rivendibilitá del profilo sul mercato, al tempo che devi dedicare al lavoro per ottenere quel reddito, alle responsabilitá associate e alla facilitá di accesso al credito per le garanzie che puoi fornire. I sindacalisti mediamente capiscono meno di zero di queste cose, per mia esperienza di quando lavoravo in Italia, prima nel privato, come interinale, poi contractor, poi staff e poi nel parastatale come staff.
Quindi, immagina due manager, uno pubblico e l'altro privato. E parliamo di manager. Il primo prende premi e avanzamenti di carriera spesso facendo nulla, dietro la scrivania (pensa alle forze armate), il secondo ha degli assessment periodici e rischia il licenziamento.
Il dipendente pubblico va in cassa integrazione? no. Ci va il privato.
Il dipendente pubblico accetta il taglio dello stipendio come contributo di solidarietá? no, lo fa il privato.
Il lavoratore dipendente privato fa meno assenze sul lavoro, é piú controllato e meno tutelato. Ha piú difficoltá ad ottenere part time per i bambini. Figuriamoci assenze prolungate per la maternitá. Inoltre, ha piú difficoltá ad accedere a credito bancario a tassi di interesse decenti. Se stai nel pubblico, il mutuo non te lo nega nessuno. E questo fa la differenza fra rimanere in affitto e avere una prima casa.
Devo continuare? credo che sono cose che siano sotto gli occhi di tutti.
E in una fase deflattiva, chi ha il posto fisso garantito (lo statale) ci guadagna largamente rispetto al privato, sempre in un'ottica di accesso a credito agevolato e come potere di acquisto.
Secondo te chi emigra con un lavoro alle spalle dall'Italia sono ex dipendenti pubblici o ex dipendenti privati? I secondi, perché lavorano tipicamente nell'industria e nei servizi di compagnie private e hanno profili che possono rivendersi all'estero. E siccome sono stati colpiti piu'degli altri dalla crisi, si spostano.
Ho circostanziato a sufficienza?
Ma vedi che confondi i piani? In tutto il mondo il lavoro pubblico e' piu' stabile del privato. Nel pubblico gli straordinari, le promozioni veloci e i premi aziendali te li sogni. Nel privato esistono. O meglio esistevano, ai bei tempi in cui l'economia funzionava con le logiche del mercato dei cambi. Poi abbiamo scelto di entrare in questo nuovo mondo fatto di deflazioni che si susseguono senza sosta. Chiaro che il lavoro pubblico sembri a molti un miraggio. Ma non e' che l'italia premia il pubblico, e' l'euro che bastona il privato. Mi pare che si confondano le cause con gli effetti, e che sussista una idea del pubblico molto stereotipata. I lavoratori pubblici hanno subito decurtazioni, blocchi e precarieta' in quantita' significative. Il vero problema e' che moltissimi non han capito il perche'.
RispondiElimina