L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Molto chiare e ben fatte. Direi quasi autoesplicative. Immagino non sia un caso che il titolo dell' ultima slide sia "what's next" e presenti il caso della francia con la linea rossa che sta stabilmente sopra lo zero...
Il pdf con le slide è "semplicemente" fantastico. Posso condividerlo? Se riesco lo stampo e lo attacco dal cliente con cui collaboro in questo momento: una banca che sarà costretta a fondersi con un altro istututo. E' il mercato, baby. Come uccidere una valle in cui tutto ruota intorno al lavoro di queste due banche. Se poi si pensa che è stata depredata di molto altro (Banca d'Italia è andata via, chiuse Prefettura e Questura... ecc) Vogliono creare deserto in questo splendido angolo di paradiso in cui scorre placido l'Adda tra le Alpi. Ma poi, dov'è che non abbiano creato deserto arido? Persino nell'animo delle persone, ormai.
Unicissima e pignolissima (ed ignorabilissima) osservazione: volendole usare come materiale da divulgazione generale, la slide 4 potrebbe beneficiare di una legenda sulle varie lettere.
Ottimo che sia in Inglese, che posso usare anche qui (NZ). Chiude il cerchio dei saldi Target, dove si puo' vedere che fra relativamente pochi anni sara' la Bundesbank direttamente...e nemmeno piu' il suo pupazzo BCE a controllare la gran maggioranza della massa monetaria dell'euro. Che a quel punto non puo' che fallire.....inevitabile Watson ! (lasciamo perdere cosa costera'e NON in termini monetari ma umani e sociali...preferisco non pensarci).
Salve a tutti e salve soprattutto al padrone di casa.
Off-topic.
Mi chiamo Daniele e seguo il blog fin dagli albori. Esco allo scoperto per portare all’attenzione di tutti una situazione ripugnante alle quale ho assistito quest’oggi. L’Università presso la quale studio (l’Université Libre de Bruxelles) organizza di tanto in tanto delle Tribune dove “eminenti” lougocomunisti espongono il proprio punto di vista sul mondo. Oggi l’ospite era Philippe Maystadt, ex ministro delle finanze belga. Argomento: l’euro. Come suppongo sia per voi facile immaginare, il simpatico prezzolato euro-convinto ha spiattellato, una dopo l’altra, una serie di castronerie economiche da far rabbrividire perfino chi economista non è, quindi… Il debutto è stato: «avevamo un mercato unico, DOVEVAMO procedere con la moneta unica» fino a «crisi del debito sovrano» passando per «più riforme strutturali pe’ tutti». Finito il delirio, ho chiesto gentilmente il microfono: «Non le pare che privandosi dello strumento del cambio, gli Stati abbiano lasciato alla deflazione salariale il compito di ripristinare la competitività, causando malcontento presso i cittadini?». Risposta: «lo so, ma…».
Professor Bagnai, La ringrazio. E ringrazio tutti voi, che sapientemente informati animate l’unico serio dibattito in merito al processo d’integrazione europea.
Un saluto da Bruxelles, la tana del lupo (spero presto espugnata).
Saldi Settoriali? Ma non era la nostra un'Unione economica e monetaria (UEM) dell'Unione europea? Bisogna avvertirli quelli di Brusselles che si son sbagliati. Così potranno modificare il Trattato. Magari potranno chiamarlo il Bistrattato di di Maastricht. In tutti i sensi.
Molto chiare e ben fatte. Direi quasi autoesplicative. Immagino non sia un caso che il titolo dell' ultima slide sia "what's next" e presenti il caso della francia con la linea rossa che sta stabilmente sopra lo zero...
RispondiEliminaIl pdf con le slide è "semplicemente" fantastico.
RispondiEliminaPosso condividerlo? Se riesco lo stampo e lo attacco dal cliente con cui collaboro in questo momento: una banca che sarà costretta a fondersi con un altro istututo. E' il mercato, baby.
Come uccidere una valle in cui tutto ruota intorno al lavoro di queste due banche. Se poi si pensa che è stata depredata di molto altro (Banca d'Italia è andata via, chiuse Prefettura e Questura... ecc) Vogliono creare deserto in questo splendido angolo di paradiso in cui scorre placido l'Adda tra le Alpi.
Ma poi, dov'è che non abbiano creato deserto arido? Persino nell'animo delle persone, ormai.
Ubi solitudinem faciunt, magis Europa appellant
EliminaIntanto in Austrasia ... "
RispondiEliminaPour « éviter les camps “à la Calais” », Bruxelles rétablit des contrôles à sa frontière avec la France"
Le Monde 23/02/16
Unicissima e pignolissima (ed ignorabilissima) osservazione: volendole usare come materiale da divulgazione generale, la slide 4 potrebbe beneficiare di una legenda sulle varie lettere.
RispondiEliminaNiente Italia fra gli esempi?
Ottimo che sia in Inglese, che posso usare anche qui (NZ). Chiude il cerchio dei saldi Target, dove si puo' vedere che fra relativamente pochi anni sara' la Bundesbank direttamente...e nemmeno piu' il suo pupazzo BCE a controllare la gran maggioranza della massa monetaria dell'euro. Che a quel punto non puo' che fallire.....inevitabile Watson ! (lasciamo perdere cosa costera'e NON in termini monetari ma umani e sociali...preferisco non pensarci).
RispondiEliminaSalve a tutti e salve soprattutto al padrone di casa.
RispondiEliminaOff-topic.
Mi chiamo Daniele e seguo il blog fin dagli albori. Esco allo scoperto per portare all’attenzione di tutti una situazione ripugnante alle quale ho assistito quest’oggi. L’Università presso la quale studio (l’Université Libre de Bruxelles) organizza di tanto in tanto delle Tribune dove “eminenti” lougocomunisti espongono il proprio punto di vista sul mondo. Oggi l’ospite era Philippe Maystadt, ex ministro delle finanze belga. Argomento: l’euro.
Come suppongo sia per voi facile immaginare, il simpatico prezzolato euro-convinto ha spiattellato, una dopo l’altra, una serie di castronerie economiche da far rabbrividire perfino chi economista non è, quindi… Il debutto è stato: «avevamo un mercato unico, DOVEVAMO procedere con la moneta unica» fino a «crisi del debito sovrano» passando per «più riforme strutturali pe’ tutti». Finito il delirio, ho chiesto gentilmente il microfono: «Non le pare che privandosi dello strumento del cambio, gli Stati abbiano lasciato alla deflazione salariale il compito di ripristinare la competitività, causando malcontento presso i cittadini?». Risposta: «lo so, ma…».
Professor Bagnai, La ringrazio. E ringrazio tutti voi, che sapientemente informati animate l’unico serio dibattito in merito al processo d’integrazione europea.
Un saluto da Bruxelles, la tana del lupo (spero presto espugnata).
Daniele
Saldi Settoriali? Ma non era la nostra un'Unione economica e monetaria (UEM) dell'Unione europea?
RispondiEliminaBisogna avvertirli quelli di Brusselles che si son sbagliati.
Così potranno modificare il Trattato.
Magari potranno chiamarlo il Bistrattato di di Maastricht.
In tutti i sensi.
Un caro saluto