(...io ho solo un dubbio: ma i costituzionalisti lo avranno capito o no che con il "divorzio" fra Tesoro e Bankitalia lo Stato si è adornato di un quarto potere strutturalmente privo - in quanto "indipendente" - di checks and balances? Non voglio nemmeno entrare nella fondatezza economica di questa evoluzione. Mi basterebbe capire se l'hanno percepita. Io credo di no. Credo cioè che ragionino di uno Stato che non esiste più. Però qui l'esperto sapete chi è...)
Sbaglio o dai titoli di molti interventi si prende la crisi economica come un dato di fatto, come fosse una sciagura imprevedibile, senza invece interrogarsi sulle cause? E ci si concentra sugli effetti (su salute, ridistribuzione ecc.). Pero' poi penso che, prof., se l'hanno invitata c'e' una speranza. Buon lavoro.
RispondiEliminaDalle mie parti !!! Non ne sapevo nulla ...ma ..ma....ma Lei viene , forse io sono fuori, ..roba da matti :(
RispondiEliminaIn bocca a lupo prof.
miska tosti
Quattro minuti, ci metto quattro minuti a rientrare da casa di un amico. Quattro fottuti minuti ma sono bastati per sentire su Radio1 un certo Orsini della LUISS che ci spiegava che bè sì, è vero che la classe politica è spesso deludente, ma anche noi dovremmo capire che oggi la politica non può più tanto influire sulla realtà, non può più modificarla come ha fatto fino a tutto il novecento, perciò faremmo bene a ridimensionare le nostre aspettative.
RispondiEliminaQuindi, alla fin dei conti, che ci frega se i costituzionalisti hanno capito che la democrazia è morta? Tanto non ci servirebbe comunque a un cazzo.
Però, a onor del vero, immediatamente dopo hanno detto anche una cosa giusta: che era l'una.
Quattro cazzo di minuti...
Quanto dice questo Orsini e' vero, non c'e' piu' sovranita' nazionale stando nell'euro. Ci conviene? Ognuno tragga le sue conclusioni...
EliminaAzz ti hanno messo nella fascia oraria 15.00/18.00, dopo pranzo, quando il demone della cecagna si impadronisce di te!
RispondiEliminaNessuna cecagna, platea di prof. universitari Costituzionalisti e Amministrativisti molto attenta. Gli interventi dei vari relatori sono tutti stati all'interno dello scenario dato: c'è l'Europa, le sue istituzioni, i suoi trattati, e soprattutto i suoi vincoli economici e la questione è come lavorare di cacciavite e cesello per integrare sempre più le Istituzioni Europee e quelle nazionali, con particolare riferimento ai diritti sociali e quelli di libertà (individuali). Poi interviene il primo discussant, il costituzionalista Azzariti ed il cambio di passo è evidente: sulla platea, già attenta come si conviene ad addetti ai lavori, cala un silenzio assolutamente palpabile. Viene infatti alzato il primo velo su come la Costituzione italiana sia stata stravolta dalla ideologia neo-liberista tramite la modifica dell'art. 81. Interviene poi il secondo discussant, il prof. Bagnai, che messa questa diapositiva http://goofynomics.blogspot.it/2013/11/produttivita-salari-crisi-logaritmi.html spiega cosa sia successo a partire dagli anni '70 prima in USA (e Cile) e successivamente in Europa dopo la caduta del muro di Berlino. Tutte cose ben note a chi segue questo blog ed ha letto (e studiato) i suoi libri. Eppure dai visi attenti e dal silenzio che regnava in sala, si percepiva che si stava disvelando una verità nuova e sconvolgente per la platea degli addetti ai lavori che per anni l'hanno avuta sotto gli occhi senza accorgersene (?!). In modo icastico, il prof. Bagnai l'ha infine ben descritta rileggendo un passo dell'intervista di Andreatta al Sole24ore del 1991 http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=891110&chId=30, laddove parla della "separatezza fra i poteri esecutivo, legislativo e monetario". Potete immaginare come sono rimasti Costituzionalisti ed Amministrativisti quando è stato loro ricordato che nel 1981, scavalcando Parlamento e Governo, un uomo da solo ha introdotto un quarto potere separato, autonomo e di pari rango rispetto ai tre previsti dalla Costituzione, quello monetario, che oggi peraltro primeggia sugli altri 3?
RispondiEliminaLeggere che il nostro guru era ospite della "mia" univesità mi ha reso felice ma ha anche provocato un gran "rosicamento" vivendo e lavorando orma in Emilia e non potendo pertanto partecipare. Sarà per caso reso disponibile una registrazione video del convegno?
RispondiEliminaIo non sono un costituzionalista ma….
RispondiElimina… mastico di diritto e orecchio da qualche anno le discussioni delle tesi di laurea in diritto costituzionale. Condivido con voi un’impressione e butto lì le premesse per un ragionamento più “tennico”.
A livello di impressione. Le tesi di laurea in diritto costituzionale che ho orecchiato in questi ultimi anni si sono incentrate essenzialmente sul problema di “abberluscone” e dei suoi conflitti di interessi. Ora va più di moda il tema dei diritti omosex / gender. Mai, dico mai, ho sentito discutere una tesi sul problema della collocazione costituzionale dei poteri delle banche centrali. Forse non dispongo di un campione significativo, però …
A livello “tennico” la domanda del prof. mi ha incuriosito. I ricordi di gioventù mi hanno portato agli scritti di Fabio Merusi, che a rigore è amministrativista, non propriamente costituzionalista, ma aveva affrontato il tema della collocazione costituzionale della Banca d’Italia, ed accademico di riferimento sui temi del diritto pubblico dell’economia. Da una ricerca bibliografica necessariamente sommaria trovo un suo libro relativamente recente (2013) “Il sogno di Diocleziano – Il diritto nelle crisi economiche”.
Non ho ancora letto approfonditamente. Mi occupo di cose meno importanti che però purtroppo sono il mio lavoro. Da una prima scorsa ricavo le seguenti impressioni:
1. Sembra cominci a dire che il problema non è l’euro, ma l’unificazione della base monetaria in assenza di una unificazione dei centri di spesa. Cito testualmente: “che accade se la spesa pubblica è a composizione plurima e conosce debiti pubblici diversificati per quantità e centri di imputazione?”. E qui mi sembra che torniamo al “più Europa”.
2. Aggiunge poi: “né, d’altro canto, la revoca dell’euro eliminerebbe i problemi che non sono dell’euro”. Quali? Boh. Forse a suo avviso il problema centrale è quello del superamento del modello della banca universale (capitolo V). In ogni caso non vedo una riga sul problema costituzionale del potere della BCE.
3. Il problema della collocazione costituzionale della BCE non lo vedo nemmeno dai titoli dei lavori citati sempre da Merusi, che al più fanno riferimento alla collocazione costituzionale della Banca d’Italia nel periodo pre euro (ad esempio Merusi, La posizione costituzionale della banca centrale in Italia, in Riv. Trimestrale di diritto pubblico, 1981; Ortino, Banca centrale e costituzione, Pisa, 1979). Cercherò di guardare anche questi lavori, fra l’altro per verificare se considerano il problema del divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia. Comunque sin da ora mi chiedo: possibile che nessuno abbia ripreso il tema nel quadro post BCE?