...scusate, il post precedente lo ho scritto a notte fonda, e quindi mi sono dimenticato di sottolineare una perla che potrete usare con i porci. Questa:
(fonte).
E ora, visto che il righello per unire i puntini, nonostante quello che crediate, ancora non mi pare lo sappiate usare bene, mi permetto (se posso) di aggiungere qualche succinta considerazione metodologica.
Il successo di questo progetto di divulgazione, che tanto fa "sformare" (come espressivamente si dice a Roma) il Sole 24 Ore tutto, più una varia congerie di nani e ballerine sui quali non mi soffermo, è dovuto a pochi ma essenziali elementi, fra i quali:
1) il fatto che il mio percorso di ricerca mi rende scientificamente competente;
2) il fatto che amo il mio paese;
3) il fatto che ho una cultura classica, anzi, se permettete: il fatto che sono colto (perché la cultura quella è, è una sola, è l'humanitas, e quindi o ce l'hai o non ce l'hai, e chi aggiunge qualificativi o specificazioni al sostantivo "cultura" è invariantemente un cialtrone: provare per credere).
Naturalmente questo pone una barriera insormontabile fra me e i giornalisti (insormontabile per loro, va da sé). Con le dovute eccezioni (Palombi, Meletti,...) si tratta di persone incompetenti in materia economica, che non amano altro che non sia il proprio gramo particulare, e non particolarmente versati nello scrivere. Il loro destino, se vengono sul mio terreno (divulgazione di alto profilo e comunicazione sui social) è soccombere, e infatti stanno soccombendo. Alla fine è un problema di contenuti: contenuto della scatola cranica, contenuto del sacco scrotale. Io non salirei mai sul ring di Tyson. Se viene aperto un blog come quello dei polly, bisogna pensare che chi lo apre o non è molto scaltro (e ci può stare, bisogna essere indulgenti), o viene inviato al massacro da chi lo ha assunto (e questo mi stupirebbe, ma sarebbe un buon segnale, perché vorrebbe dire che la nicchia di mercato nella quale ho scelto di affermarmi - una "non scelta", in realtà, perché era l'unica nicchia disponibile! - è meno ininfluente di quanto crediamo, al punto da spingere a scelte disperate e perdenti gli avversari: e vi assicuro che la sinergia fra social e televisione esiste e influenza entro certi limiti le scelte di programmazione, e vi ribadisco che quando vado in televisione io tutti i social media manager delle trasmissioni sono stupiti dalla quantità di supporto che mi date. Quindi continuate...).
Poi c'è un altro elemento, che secondo me è quello cruciale. Io ho scelto fin dall'inizio, e l'ho anche esplicitato, come ricorderete, qui, di combattere quello che si proponeva e veniva percepito come mainstream usando l'armamentario teorico del mainstream. Questo ha suscitato fin dall'inizio una serie di stolte polemiche con personaggi "puri e duri" di varia estrazione e livello intellettuale. Dal brillante economista post-keynesiano che mi rimproverava di usare l'IS/LM, al marxista-leninista che mi imputava di credere nel mercato (dopo 800 pagine sui fallimenti del mercato), al simpatico infiltrato di provincia che mi rampognava l'uso del "moltiplicatore monetario" nelle mie dispense del 1997.
Ora, il fatto è che quella di combattere il mainstream con le armi del mainstream è stata una scelta tattica ben precisa, ed è una scelta vincente, anche se farla richiede una certa intelligenza (e quindi non lo si può chiedere a tutti). Semplicemente, il discorso è: "Sei liberale? Bene, anch'io (del resto, Keynes lo era). Ma allora perché tu vuoi un sistema nel quale viene impedito ai prezzi di dare un segnale che guidi correttamente la libera azione degli individui?"
(...a chi si fosse messo in ascolto in questo momento ricordo che il tasso di cambio è il prezzo di una valuta, che condiziona in mille modi le scelte finanziarie e di investimento: ci sono due libri, qui a destra...)
Il discorso a questo punto si chiude, e l'interlocutore viene immediatamente traslato dallo spazio del dibattito scientifico, che ha occupato abusivamente, a quello che gli appartiene: lo spazio della malafede e dell'ideologia (chi era ieri su Twitter ha visto le contorsioni di Becchetti, che ho bloccato perché mi provocava sincera pena vedere un ordinario, più qualificato scientificamente di me, ignorare o fingere di ignorare la letteratura scientifica rilevante sul tema - inclusi i miei testi - mentre voi gli sbattevate in faccia Dornbusch, Eichengreen, ecc. Vedere una persona che per me dovrebbe essere un modello, e che sulla carta merita stima, presa a colpi di paper arrotolato sul musetto come un cucciolo riottoso era uno spettacolo che ho preferito risparmiarmi perché mi umiliava in quanto economista).
Voi direte: ma se questo è il segreto del tuo successo, fai male a rivelarlo, ti copieranno!
Bè, il mio successo ha ovviamente anche un altro segreto, un pochino più difficile da copiare:
IOTM
Quindi, come dire: feel free... (e fermo attendo).
Perché ve ne parlo oggi? Ma è evidente! Scusate, nel post precedente un troll liberista, imputandomi in modo sleale e disinformato teorie astruse e diffamando la mia università, blaterava del fallimento di un certo paese, che nel frattempo si sta comprando pezzi non banali di Milano. Torna allora utile far notare al troll, e a tutta la stolta genia di quei traditori del nostro paese che ci rimproverano di non aver fatto riforme, che il paese il cui fallimento (se tale è) essi imputano alla svalutazione (ragionando in modo un po' impressionistico) è stato addirittura un top reformer secondo le stesse veline che loro usano per denigrare il nostro paese.
Quindi il discorso diventa: "Sei libberista? Vuoi le riforme? Anch'io! Ma perché il paese che ne ha fatte di più nella sua area oggi è in crisi?".
Noi sul perché un'idea ce l'abbiamo, perché abbiamo due neuroni: quello dell'offerta, e quello della domanda. Certo che se la tua economia subisce uno shock positivo di offerta (aumento del prezzo del tuo prodotto a domanda inelastica, vedi post precedente), poi riformare diventa più semplice, anche perché hai le risorse per farlo. Permettere ai contribuenti di compilare online un F24 (non so come si chiami in azero) non è cosa che si faccia svegliandosi alle quattro di mattina e zappando un campo: devi avere, come Stato, risorse per creare un adeguato sistema informativo. E in un paese che vive di royalties petrolifere mi sembra chiaro che le risorse arrivano quando sale il prezzo del petrolio.
Quindi, ai poveri fessi che ci rimproveravano le cosiddette "bivariate", cioè l'incapacità di distinguere correlazione da causazione, vorrei chiedere: secondo voi, il PIL azero nel 2008 è cresciuto perché erano state fatte le riforme, o le riforme sono state fatte nel 2008 perché dal 2005 lo Stato azero aveva cominciato a raccogliere risorse per farle (grazie al mutato quadro internazionale), cioè perché il PIL era cresciuto?
Non ci sono riforme a costo zero. Chi vuole i tagli alla spesa e le riforme semplicemente non sa di cosa parla, cioè lo sa benissimo: vuole tagliare oltre alla spesa pubblica anche quella privata (cioè gli stipendi), senza capire che alla fine se circolano meno soldi ne arriveranno meno anche a lui. Le banche, che finora hanno taglieggiato gli imprenditori, condizionando l'erogazione del credito a ben precise scelte di investimento finanziario da parte degli stessi, e minacciando velatamente ritorsioni verso chi fra loro avesse manifestato dubbi verso l'euro (perché anche questo mi viene riferito, e suona abbastanza plausibile: avete presente come si sono ricapitalizzate, no?), ora cominciano a capirlo.
Anche in questo caso, il quadro sta per subire un mutamento esogeno (del quale il dibattito per me penoso che sopra vi ho riferito è uno dei tanti frutti, il meno importante).
Vi lascio: stavo pensando a Claudio, e mi ha telefonato lui (vedi la telepatia), quindi ora ho un po' da fare...
(...ah, e naturalmente il vero segreto è un altro: io vi ho dimostrato, fin dall'inizio, mettendomi a vostra disposizione, di volervi aiutare, e che voi per me contavate qualcosa, come concittadini e come persone. E questo a Annichiarico, Platero(ti), Fubini, Iacoboni, e altri solerti e professionali esecutori della "linea editoriale" - quella che talora impone di adattare i fatti alle opinioni - non possiamo proprio chiederlo. Nel loro contratto - non quello col giornale: quello con l'esistenza - non c'è scritto: "dovrai essere umano, o almeno evitare di mostrare un diuturno, sussiegoso e acrimonioso disprezzo per il tuo paese, la sua classe imprenditoriale, i suoi cittadini". Quindi loro hanno perso, cosa che peraltro, come al solito, vi avevo detto in tempi non sospetti...)
Non esistono riforme a costo zero! Mi ricorda un s.m.s sentito in aula. Un ragionamento fra la tela e il pane, che può essere definito come la riduzione della quantità di pane necessaria per compensare l'incremento di una quantità infinitesimale di tela. (Acocella: Elementi di Economia Politica)
RispondiEliminaTutto chiaro.
RispondiEliminaIl "contratto con l'esistenza" è quello a cui mi sento sempre più chiamata.
ma il destinatario di questo escursus azero è anche l'autore
RispondiEliminadi questo?
Aaaah... che dolore.
EliminaMa soprattutto, nell'articolo che citi, caro stix77, Skåcciåvillåni sembra come volerci far sentire in colpa perché, parlando della deflazione salariale tedesca, non si parla del crollo dei salari italiani, questi inferiori.
E pensare che un tempo il patrono di questi figuri scrisse "La ricchezza delle NAZIONI".
Off topic. Professore scusi se non c'entra con l'argomento, ma secondo me questo tizio merita una risposta adeguata, le sta dando del cialtrone
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/10/lavoro-la-fandonia-della-deflazione-salariale-tedesca/2360760/
Tuco non ha scavato abbastanza....
EliminaVado a fare i popcorn ed aspetto risposta (forse) del Prof.
Lei ha mai visto un leone o un pescecane a una manifestazione pro-vegani? Scacciavillani non è uno studioso di economia, è un operatore del settore. E nel settore si situa da una parte ben precisa, non esattamente quella che l'attuale situazione sta mandando sotto i ponti.
EliminaAh, se glielo fate notare passa direttamente alla modalità "insulto", non si capacita proprio di come lo si possa riconoscere nonostante il perfetto travestimento da pecora, in inglese e con i colori del Fatto. Ha anche un discreto seguito di Troll, piuttosto battaglieri per giunta; sarà un'altra di quelle fortuite coincidenze che ogni tanto si manifestano in questo strano paese.
Leggerlo è comunque molto interessante: i luminari di un tempo insegnavano che non si doveva mai saltare un numero della "Pravda" per avere sempre il polso della situazione.
grazie per il quadretto. Non mi interessano cmq le questioni di fazione, mi interessano i dati e le argomentazioni.
EliminaScacciavillani non ne ha.
EliminaMa oltretutto, anche ipotizzando che le argomentazioni dello Scaccia esistano e siano valide, riflettiamo un secondo: c'è un problema evidente, qualunque sia la "marca" dei dati, che è l'andamento del saldo del settore estero tedesco. È successa una cosa abnorme da qualunque punto di vista; come il Monte Bianco, che lo si guardi da Torino o da Cogne, si vede che sovrasta ogni cosa. Qualunque sia il modo con cui questo surplus è stato conseguito, grazia divina o tecnologia, investimenti o schiavitù, EFFETTIVAMENTE ci hanno imposto di distruggere la nostra economia per riequilibrare i nostri conti invece di cooperare come fogno comanda riducendo il loro surplus. Questo è un fatto che, poiché abnorme, si vede anche in parte dalle statistiche dell'aspirante sultano-ariano SScacciavillani.
EliminaPrototipalmente disgustoso. Il fatto che sia in cerca di visibilità può solo essere un'aggravante. Se al suono delle Trombe non sarà già affogato nella sua stessa bile, costui non avrà meritato un'unghia di clemenza.
Elimina"Eh ma se sfruttassimo i fondi europei ", poi alla fine chi se ne frega se abbiamo gli stipendi piú bassi d'Europa. Il problema è che se semo magnati tutti i fondi europei giusto?
RispondiEliminaNo. Secondo i libbberisti non ne abbiamo mangiati abbastanza, di fondi europei (cioè nostri).
EliminaA letter from Azerbaijan...O(tus)(sco)PS!
RispondiEliminaRepetita.
(Alessandra/Cassandra da Firenze. La musica con Cathy Berberian e Bruno Canino)
https://www.youtube.com/watch?v=Zz86E9kH-lY
RispondiEliminaun po' di memoria
baci la funambola
Uno che mette sullo stesso piano l'economia Az(z)era con quella di un Paese come l'Italia merita solo la piu' suprema forma di disprezzo: l'indifferenza. Tanto saranno i fatti e la Storia a condannarli.
RispondiEliminaDetto questo, ci fosse un direttore di giornale o uno pseudo intellettuale che sbraiti: ehhhhh lei la fa facile Mr. Tuco Killboors!
P.S. Se gli Arabi pagano uno stipendio a costui non resta che compatirli, veramente
Continuando le cose ad andare maluccio (eufemismo... ) gli sceicchi prima o poi, qualche tirata di sciacquone la faranno, poiché ho la sensazione che il nostro pur avendo lavorato alacremente all'IMF, non si muove molto bene in ambito macroeconomico. Sbaglierò, ma da alcuni suoi articoli letti, costui ha sprezzo del ridicolo è continua a celiare con la sua sorte.
EliminaMa il mercato è cosa buona e giusta e farà al solito il suo dovere.
Professore,
RispondiEliminamerda come è difficile dire certe cose. Siamo un famiglia (addirittura allargata), una piccola impresa che ci sostiene appena, non è chissà che cosa. Una piccola azienda che con i prodotti della terra avevamo tenuto botta alla crisi. Ma ora, siamo al redde rationem. Il "patriarca" è ammalato quindi le stalle le abbiamo dovute mollare, la nonna, automaticamente, ha preferito assisterlo. Noi siamo giovani, ma purtroppo le braccia sono dieci, sarebbero 16 con i bimbi, ma non voglio arrivare a questo punto. Lottiamo con coltello tra i denti...ma...
la voglia di farla finita inizia a serpeggiare. Per caso son capitato qui e continui così. Io sono uno tra i tanti Italiani, magari ci troviamo su barricate opposte in tempi normali. Ma normali questi tempi non sono.
Credo che con gente come il prof. Bagnai la barricata è e sarà sempre la stessa. Chi e' dalla parte della gente, del popolo non può essere mio nemico.... ho un vanto: quello di essere populista.
EliminaPer anni ci siamo ritrovati su barricate opposte in quelli che pensavamo fossero tempi normali, mentre coloro che ci tenevano su quegli opposti fronti andavano ingrassando. Forse è questo il tempo normale, in cui possiamo riconoscerci e raccoglierci non più intorno a delle ideologie, ma a dei valori supremi, quali la sopravvivenza e l'indipendenza. Sia individuali che collettive. Continuate a resistere.
EliminaDottore scusi, ma ho letto solo ora un articolo sul Fatto di oggi di un certo Scacciavillani che mena fendenti agli " ignoranti " che parlano della svalutazione salariale tedesca di un certo Hartz. Io si che sono ignorante, ed è per questo che chiedo a Lei un parere su detto articolo.
RispondiEliminaGrazie
Se è una provocazione, cade male. Sono a pranzo con colleghi del poraccio che si fanno crasse risate pensando a questo articolo di un economista membro del consiglio degli esperti del governo tedesco. Lasci perdere. Se non è in grado di riconoscere un dilettante quando lo vede, questo non è il suo posto.
EliminaEugenio, legga "Il Tramonto dell'Euro" c'è tutto qui sotto un estratto sulle cd. riforme Hartz
EliminaFra 1999 e 2008 le riforme Hartz hanno determinato un’esplosione delle forme di lavoro “atipico” di circa il 30 per cento, a fronte di una flessione di circa il 3 per cento dei contratti a tempo indeterminato.
Nello stesso periodo, gli “atipici” sono passati dal 20 al 39 per cento degli occupati (sì: in percentuale sono raddoppiati), e la dinamica più rilevante è stata proprio quella dei minijob, aumentati di circa il 50 per cento, fino a riguardare, nel 2008, due milioni e mezzo di tedeschi, e raddoppiando quasi dallo scoppio della crisi al 2011, quando i minijob hanno raggiunto quasi 5 milioni (Meillassoux, 2011)
Chi disprezza compra...
EliminaSono un dilettante come dice Bagnai, ma spero di trovarlo alle "primarie" di qualcosa di sinistra per poterlo votare for president, visto che lì il mio voto varrebbe 1 come quello di chiunque altro. Quanto a Lei Maurizio, La ringrazio di avermi dato qualche spiegazione rapida, e leggerò sicuramente i libri di Bagnai per essere molto meno ignorante in materia, pur rimanendo solo un dilettante ma almeno informato ! Saluti
EliminaUn consiglio, credo condiviso da molti: oltre ai libri di Bagnai suggerisco anche Anschluss di Vladimiro Giacche'. A seguire ci sono 5 anni di blog per recuperare.
EliminaCertamente Orazio, aggiungerei Marcello Foa "Gli stregoni della notizia. Da Kennedy..." = manipolazione.
Eliminax Eugenio, nessuno nasce imparato, ignoranza = mancanza info, certo bisogna studiare e ragionare, sempre, l'alternativa?
Ma Furio Zanasi è ancora attivo? Studiavamo canto dalla stessa maestra! Il tempo è passato, eh: Andrea aveva tutti i capelli bruni quando mi portava nella sua seicento... Grazie per avermi fatto ritrovare questo pezzo del mio passato.
RispondiEliminaPosso solo dirle grazie per tutto ciò che sono riuscito a capire leggendola e ascoltandola. Grazie di cuore.
RispondiEliminaE va bene sono solo un adulatore ma non credo di farle un torto.
personalmente sono sempre andato contro a tutti i mainstream di qualsivoglia schiatta. Notizie ripetute sempre in modo quasi ossessivo mi fanno sempre sorgere la domanda:"perché?". Se poi si sa leggere tra le righe spesso la risposta viene da sola. O il dubbio, che invita a cercare di capirne di più senza fermarsi alla superficie e spesso e volentieri la soluzione viene fuori chiara e limpida come acqua dalla fonte. Mai fermarsi alla soluzione ovvia, scavare, scavare e approfondire....
RispondiEliminaIl grafico di Scacciavillani dei salari tedesci.
RispondiEliminaQuello che non capiscono i spaghetti liberisti, nelle statische salariali tedesce (destatis) vengono calcolati solo i salari a CONTRATTO FISSO, la cosidetta "Stammbelegschaft". Mancano completamente i precari, cioè i Werksarbeiter è i Leiharbeiter.
Esempio BMW.
L'operaio BMW a contratto fisso:
lavora 35 ora a settimana con salario decisamente più alto di un precario.
Gli viene pagato ferie, giorni feriali, 13° è un Bonus a fine anno.
L'operaio precario BMW:
Ore lavorative per settimana 40
Salario 8 €/h a volte anche di meno
Niente ferie è giorni feriali pagati, niente Bonus.
13° non saprei.
Nella BMW in Germania lavorano ca. 15.000 precari che non sono pochi.
Queste divisioni prima delle riforme Hartz IV in Germania non esistevano, c'erano solo i posti a contratto fisso.
Un operaio di FCA a Melfi quadagna decisamente di più di un precario tedesco alla BMW. In più con ferie è giorni feriali pagati.
Questo non vale solo per BMW ma praticamente per tutta l'industria tedesca. La percentuale di percari nel industria tedesca fa ca. il 20% con cime fino al 30%. Tendenza in salita.
Mo da Porsche è Audi(VW)il Bonus di 6/7000€ se lo possono scordare.
non mi pare che sia cosi. Da dove hai tratto questa info?
EliminaDal report metodologico sembra che siano inclusi tutti i lavoratori.
http://www.oecd.org/els/emp/AVERAGE_WAGES.pdf
" average wage estimates derived from OECD National Accounts, covering all sectors of the economy and all types of dependent employment."
"s, NA wage series offer the advantage of being more encompassing in many dimensions.
NA wages cover all dependent employees.
NA wages include both full-time and part-time workers at a full-time equivalent rate, and include
part-year workers with a weight corresponding to the proportion of the year that they were counted
as employees.
NA wages refer to dependent employees of all ages.
NA wages include earnings from all wage and salary jobs.
NA wages have broad coverage, including in principle undeclared earnings (as part of what is
called in national accounting the "non-observed" economy), and usually including components
such as apprentices' wages and the wages and salaries paid to owners of incorporated businesses. "
Da questo sito qui
EliminaUno dei pochi economisti seri ancora in circolazione in Germania, secondo mè. Analizza regolarmente i dati salariali tedesci (tra l'altro). Disse che nelle statistiche salariali TEDESCE (Destatis ecc.) non quelle del OCSE, non vengono calcolati i salari precari (Leiharbeiter, Werksarbeiter, Minijobber, 1€ Jobber).
Forse da leggere anche questo articolo qui
ma il grafico dei salari medi di Scacciavillani fa riferimento ai dati OCSE, non a quelle tedesche.
EliminaE con questo ci hai fatto capire che o non ci arrivi, o sei un troll. In entrambi i casi qui per te non c'è posto (perdonami, c'è gente che ha studiato, se vuoi fallo anche tu, ma non farci perdere tempo), e in entrambi i casi ti meriti il tapino...
Eliminala differenza tra lei e chi come lei e pochi altri che difendete questo paese e la nostra democrazia e costoro che per codardia e guadagno contribuiscono alla crescente miseria di questo paese e quella tra uomini e maiali credo sia inutile aspettarsi redenzione da queste persone.
RispondiEliminail fatto che sono costretti a correre ai ripari grazie alla sua opera di divulgazione è un'assai lieta notizia anche se spero che il nostro sostegno basti a tutelarla.
Professore credo che il Suo carattere aggressivo nei confronti degli avversari sia uno dei motivi del suo successo.Se fosse stata timida non sarebbe arrivato fin qui e poi non ci sarebbe quella originalità divulgativa che ci ha coinvolti.
RispondiEliminaUn altro post da incorniciare.
RispondiEliminaIl miglior passaggio:
"Il successo di questo progetto di divulgazione, che tanto fa "sformare" (come espressivamente si dice a Roma) il Sole 24 Ore tutto, più una varia congerie di nani e ballerine sui quali non mi soffermo, è dovuto a pochi ma essenziali elementi, fra i quali:
1) il fatto che il mio percorso di ricerca mi rende scientificamente competente;
2) il fatto che amo il mio paese;
3) il fatto che ho una cultura classica, anzi, se permettete: il fatto che sono colto."
Questi sono i tre punti di forza che valgono un sostegno ad a/simmetrie.
EliminaUn uomo che ama, e lo dimostra quotidianamente, il suo paese, il nostro paese; coraggio: sosteniamo a/simmetrie.
Non ce ne pentiremo.
Il 2016 insegnerà agli italiani cosa significa vedersi ridurre drasticamente i servizi del SSN e vedranno che fine faranno i loro risparmi (in attesa del TTIP).
RispondiEliminaGrazie Prof. dal profondo del cuore e continui perchè le persone umili ed ignoranti come me ( e siamo in tanti anche se molti non lo sanno vd. Scacciavillani) hanno bisogno della sua "cultura" da spargere ai quattro venti in grande quantità.
Dalla lettura on line dell'articolo di Scaccia ho appreso di essere un'allucinata o di far parte di una platea di allucinati, il senso non cambia.
RispondiEliminaPeccato che meno di un'ora fa una collega mi abbia messaggiato che una tabella (non di economia) che ci serve per lavoro e che ho solo contribuito a migliorare le sembra "perfetta".
Poiché non legge Bagnai (uno dei pochi difetti che le trovo), sarà allucinata di suo.
Mah.
Tra qualche mesetto non gli resterà che accusare il clan dei pescaresi sul fatto che la Terra sia piatta (sì, per le formiche è vero!).
RispondiEliminaFiero di essere un ‘allucinato'! Magari ce ne fossero di allucinati anche in Oman, dove le allucinazioni servirebbero eccome, se non altro per sottoporre preventivamente le tesi che di là prOmanano al principio di falsificazione.
RispondiEliminaLa temono, Professore. Perché competente e perché riesce a trasmettere la conoscenza grazie all'uso della parola. Per Diodoro Siculo, "la parola, logicamente ordinata e retoricamente organizzata, è l'elemento che distingue […], ma, soprattutto, è l'elemento che consente al singolo di prevalere sui molti" (Canfora L. La natura del potere. Laterza, 2009; 7: 65).
Il problema è che Lei sa parlare e questo alle oligarchie dà evidentemente fastidio. Conoscenza e parola Le hanno permesso di coagulare un uditorio variegato, trasversale, appassionato, che ha compreso il livello di manipolazione della realtà effettuato dalle oligarchie.
Perché "se l'obiettivo è il potere, non basta capire la realtà, occorre manipolarla" (Canfora L, cit., 7: 78) e "la nuova via al potere che è stata sperimentata negli ultimi decenni in Italia" si è rivelata agli occhi di quelle oligarchie "perfetta": "un forte potentato mediatico [..] dà la linea a quasi tutto il resto del sistema [..], plasma la mente e le aspirazioni del popolo profondo; [..] ottiene il consenso del 'suo' popolo profondo e consolida il proprio potere, in un circolo virtuoso imbattibile" (Canfora L., cit.; 7: 78-79). Il modello è stato così replicato. Tant'è vero che può ben dirsi che "il potere assoluto della Banca Europea nella vita degli abitanti dei ventisette paesi della Comunità Europea non è diverso, nella sostanza" dal potere egemonico caro a Gramsci, ma ha avuto "il vantaggio di essere stato molto efficacemente 'mediato'" (Canfora L, cit., 9: 84) grazie a narrazioni apologetiche.
Dal momento che il cittadino elettore è stato ridotto a "consumatore passivo della politica" (Salvadori ML. Democrazie senza democrazia. Laterza, 2009; 11: 58) e che "i partiti hanno visto indebolirsi sempre più le proprie strutture[..], la discussione politica si è trasferita essenzialmente nei mass media e soprattutto nelle sedi televisive; ecco dunque che al cittadino non è rimasto altro ruolo, nel 'mercato della politica', se non di assistere passivamente al dibattito [..] e di 'comprare o non comprare' al momento del voto l'offerta che gli viene proposta dai partiti, mentre i rappresentanti, una volta eletti in parlamento, non sono in grado di esercitare un potere efficace nei confronti delle oligarchie che guidano l'economia globalizzata, avendo queste largamente espropriato Stati, governi e parlamenti di loro essenziali poteri, in primo luogo sulle decisioni economiche" (Salvadori ML, cit., 59).
E’ evidente che, in questo scenario, una persona dotata di competenza e di capacità comunicativa costituisce una fonte di preoccupazione: e così, da un lato, Le scatenano contro gli ascari con le loro uscite irritanti e, dall’altro, - perché devono pur far vedere di essere liberali, loro, gli oligarchi - Le concedono spazio. Intanto però il fronte degli 'allucinati' aumenta di numero e le perplessità sul progetto ‘Euro’ serpeggiano tra strati sempre più ampi della popolazione con argomenti che, pur se percepiti in maniera non ottimale (mancano le bbasiii), fanno comunque presa (ragion per cui ne va banalizzata la portata, anche ricorrendo a formule sbrigativamente denigratorie).
La battaglia si farà aspra, Professore. Che la Forza sia con Lei!
Polen verbittet sich Belehrungen aus Deutschland
RispondiEliminaRenzi capito come si fà ?
A proposito del III punto del successo del suo proposito di divulgazione, Profe, vorrei ricordare, da "allucinato" - e a costo d'incrementare smisuratamente il suo già smisurato IV punto -, che Octavio Paz ha detto una volta che la vittoria di Marcos (el Sub) è stata la vittoria del linguaggio.
RispondiEliminaMa quindi davvero siamo tutti allucinati? Volete dirmi... volete dirmi che il prof NON è giallo a pallini verdi? No, raga, ditemelo, nun me fate spaventa'...
RispondiEliminaCon l'"allucinati" si può dir d'aver visto tutto, anzi, d'aver visto cose che gli umani non possono immaginare, tipo mazzi in fiamme al largo delle coste dell'Oman...
RispondiEliminaIl problema in Italia è che ci sono troppe banche: http://video.repubblica.it/economia-e-finanza/banche-gallo-rbs-non-mettete-tutte-le-uova-nello-stesso-paniere/224522/223783?ref=HREC1-8. Come ci ha già anticipato il Prof, devono diminuire, e magari perchè no, essere terreno di conquista europeo.
RispondiEliminaIo non riesco più nemmeno ad incazzarmi con cialtroni come Scaccia, Fubi, Platy, cosa vuoi inca, con il raffreddore o altre malattie di stagione? No, si aspetta che si estinguano da sole!
RispondiEliminaPossibile che non si trovi un articolo che mostri il numero di minijob usati nell'industria? Le mie ricerche non hanno sortito effetto.
RispondiEliminaStudio della Bertelsmann Stiftung
Eliminahttps://www.bertelsmann-stiftung.de/fileadmin/files/BSt/Presse/imported/downloads/xcms_bst_dms_36551_36555_2.pdf
Tabella 6 (dati del 30/06/2011)
a pagina 29
Seconda riga:
"Verarbeitendes Gewerbe"(=Industria)
631.157 "Minijobber"
contro 6.396.433 "Sozialversicherungsplichtig Beschäftigten"
Se si considera che i Minijobber erano in tutto 7.386.881, nell'industria non ne vengono impiegati tutto sommato moltissimi.
Invece nel commercio (Einzelhandel, Handel, Großhandel), nell'edilizia (Baugewerbe) , nell'hotelleria e gastronomia (Gastgewerbe),
Infermieri, personale ospedaliero , di ospizi e simili (Gesundheits- und Sozialwesen Gesundheitswesen
Heime und Sozialwesen) sono davvero una marea.
Sento puzza di dilettante. Dunque, vediamo un po', quindi? Quale conclusione traete da questo dato (tutta roba che è nei libri)? Vediamo se capite come si forma il profitto industriale...
EliminaVisto che i miei mi prendono per pazzo se dico di ritirare i loro soldi dalla banca, vi chiedo quale sará lo scenario futuro plausibile che porterá alla perdita dei loro risparmi. Vorrei spiegarglielo in parole semplici in modo che anche loro possano capire ma sembra un'impresa ardua..
RispondiEliminaLa mancanza di diversificazione aumenta il rischio di un portafoglio. Quindi peggiora esponenzialmente la probabilità di perdite qualora crollasse il prezzo del sottostante acquistato (oil). L'esempio della rigidità del prezzo dei petroliferi amplifica l'effetto.
RispondiEliminaLa stessa dinamica si prevede in senso opposto quando il prezzo subisce un rialzo (Markovitz e rischio di concentrazione).
In paesi poco industrializzati, con carente propensione all'esportazione di beni finiti (vedi Russia e canada) l'Fx è sceso in modo sistematico.
Eccezioni: saudi, l'oman del nostro scaccia-pensieri e gli emirati perché hanno la valuta agganciata al USD.
Ciò nonostante, la posizione di arabia saud è in deficit (current account). Quella degli emiri è invece in pos forse per via della capacità di spalmare il rischio attraverso il settore finanziario e immobiliare, mentre in oman è in diminuzione con trend sulla stessa linea.
Stessa magnifica sorte per la Norvegia di Quisling con double-dip del current account.