Rapidamente: vi ringrazio per l'ampia e circostanziata discussione. Non entro negli infiniti dettagli (dalla stolta supponenza di Cirino Trattatino - uno di quelli che ci hanno venduto - alla "timidezza" di Fassina ecc.).
Faccio solo osservare una cosa che a me sembra sia sfuggita un po' a tutti (ma, se riascoltate il dibattito, non è sfuggita ai politici corrotti e collusi con interessi esteri, che infatti ci hanno accuratamente girato intorno).
Come ho spiegato in modo succinto nella recensione al testo, il problema dell'argomento del prof. Guarino a mio avviso è evidente. Mentre si straccia le vesti per come il Patto di stabilità del 1997 avrebbe stravolto il "keynesiano" Trattato di Maastricht, Guarino passa totalmente sotto silenzio il modo in cui quest'ultimo stravolge la nostra Costituzione. La pagliuzza della presunta (e infondata) alterazione del Trattato impedisce, a quanto pare, di vedere la trave dell'effettivo e progressivo attacco alla nostra Costituzione.
Sappiamo che ad altri giuristi (penso a Giachetti) questa dinamica era invece ben chiara, e che la denunciarono a suo tempo. Il vulnus più evidente è quello di recepire a norma di rango costituzionale l'indipendenza della banca centrale dall'esecutivo, per di più in un contesto nel quale questa è di fatto legibus soluta e strutturalmente sovraordinata a qualsiasi possibile meccanismo di checks and balances (inesistente o comunque inefficace a livello europeo: lo ha detto chiaramente Cofferati quando ha affermato che al Parlamento Europeo si lavora in perfetta letizia perché di fatto non c'è opposizione). Ma di offese alla lettera e allo spirito della nostra Costituzione ce ne sono molte altre, e come sapete l'analisi più perspicua di questo infelice processo storico la offre il blog di Quarantotto.
Concordo col supponente Cirino Trattatino: essere economisti non basta, certo. Purtroppo, però, è indispensabile per capire certi dettagli. È la banale aritmetica del debito pubblico (che Cirino Trattatino conosce bene, avendo contribuito al suo raddoppiamento in un decennio) a chiarirci che la presunta illegittimità del Patto del 1997 non ha particolare fondamento. Con una crescita nominale asfittica come quella che il progetto di deflazione salariale necessariamente portava con sé era del tutto ovvio aspettarsi un giro di vite sul deficit, laddove si fosse voluto rispettare il parametro del 60% nel rapporto debito/Pil.
Lo abbiamo spiegato in dettaglio qui.
Attenzione: rifutiamo anche la supponenza di quelli che "il primato della politica" (incluso, duole dirlo - ma l'ho detto anche nella recensione - l'autore del testo). Il punto che sto sollevando è politico, anche se, paradossalmente, chi non è economista non può rendersene conto! In termini di dottrina economica è ovvio che più austerità conduce a più debito: era ovvio prima di Monti, ed è palese dopo Monti. Se però aderiamo alla logica politica del Trattato e alla sua lettera giuridica è chiaro che quando la crescita è asfittica per abbassare il rapporto debito/Pil devi ridurre il deficit. Altre leve economiche il Trattato per scelta politica non te le offre.
Insomma: è proprio alla luce della logica di Maastricht che il Patto di stabilità non stravolge Maastricht, ma anzi lo completa, e se non sei un economista e non sei umile purtroppo non te ne puoi rendere conto (o puoi fingere di non rendertene conto).
Detto in altre parole, Maastricht non è keynesiano: è monetarista anni '80, cioè pinochettiano. E infatti i risultati si vedono: giorno dopo giorno prosegue l'attacco alla nostra Costituzione. Capisco che per politici della caratura di un Cirino Trattatino sia difficile rendersene conto, ma il problema rimane: se adotti un regime economico nel quale gli shock si scaricano sul reddito della maggioranza (salari e stipendi), per renderlo sostenibile politicamente prima devi mentire (fatto), e poi devi comprimere la democrazia (lavori in corso). Forse allo storico Brunetta è sfuggito, ma nella storia dell'umanità questa cosa è successa migliaia di volte, ed è sempre finita male. Chi si trovava al comando nel momento sbagliato spesso e volentieri è stato accorciato, come accadde al buon Luigi XVI.
Una prospettiva terribile per tutti, e terribilissima per qualcuno...
Il Signore abbia pietà di noi.
Ma d'altra parte come si può stravolgere qualcosa che era così esplicito e soprattutto programmatico e coerentemente attuato fin dall'inizio?
RispondiEliminaGrazie per la guida alla lettura. Chissà se la poppante che ha speso la mattinata a darmi del leghista su Twitter ha mai avuto modo di leggerti...
EliminaMa grazie a te per aver capito e spiegato (ancora) un punto giuridico così importante (che, come dici, si può comprendere solo partendo...da razionali economici: felice esplicitazione di tutto quello che muove il tentativo che ci accomuna).
EliminaUn punto tanto importante da essere il centro di ogni questione politica attinente alla salvezza di questo Paese.
E' singolare poi come ai francesi, per dire, il punto sia chiarissimo; e questo sebbene non abbiano una Costituzione avanzata comparabile alla nostra (il che, tra l'altro, inficia tante belle emigrazioni di espertoni in cerca di #facciamocome transalpino). A loro (francesi) basta metterla in termini di "sovranità"; senza neanche aggiungerci "democratica" o "costituzionale".
Peccato che poi i post-mitterandiani dilaghino col jacquattalismo, ormai partito unico trasversal€.
Quanto alla tipa in questione, non credo che leggermi smuoverebbe alcuna sua convinzione: twitter è, come giustamente hai detto, una "fogna" e leggere qualcosa che non sia rigidamente conformato al mainstream viene considerato un esercizio "piscicologicamente" autodestabilizzante.
Ultimamente ho approfondito le dinamiche della Sindrome di Munchausen per procura. Una spiegazione folgorante...
Prof. Bagnai, con tutta la massima stima per il lavoro svolto dal prof.Guarino, qui mi sembra di notare lo stesso approccio di Brunetta alla lettura sulla storia dell'Euro, da Maastricht in poi: "L'euro funziona o non funziona? L'euro dei padri era molto più efficiente di questo euro, figlio del patto di stabilità".
RispondiEliminaL'euro del padre (buono) contro l'euro del figlio (di...): sembra una lotta generazionale tra padre e figlio della serie "..ai miei tempi, l'Euro era una cosa diversa, bella, importante che aiutava a progredire, ad allargare le porte della percezione; voi ragazzi invece avete questo Euro, brutto cattivo che vi ha rovinato il cervello..." Gli hanno raccontato che il produttore e il pusher è sempre lo stesso?
basta battute dull'altezza di brunetta
RispondiEliminaPerdonami: non ci sono né le une né l'altra.
EliminaSe posso permettermi, questa risposta è geniale.
Elimina@Alberto Bagnai
EliminaProf., ma cosa scrive! Tra la parola “Brunetta” e la parola “accorciato” ci sono appena 185 caratteri!
Tenendo le due parole così vicine, nessuno coglierà il riferimento alla decapitazione di Luigi XVI ma tutti le daranno del razzista.
P.S. Si può discutere della statura politica dello statista Brunetta?
No, è fattuale. È dal mio intervento a "La ghigliottina della Bastiglia" che uso la metafora dell'accorciamento. L'on. Brunetta era del tutto al di fuori dal mio orizzonte mentale.
EliminaE anche di quello oculare, presumo.
Elimina"Il Signore abbia pietà di noi."
RispondiEliminaSbaglio o c'e' un riferimento implicito al numero sette (pieta') ed allo stadio della discussione a cui siamo giunti nel blog?
La pieta' e' infatti l'ultimo dei dei sette doni del Signore (6+1).
Gli altri sei doni sono invece IMHO quelli che si e' tentato (siamo tutti poveri umani) di esercitare nel blog dal 2011.
Questi doni vengono enumerati nel Libro del profeta Isaia al capitolo 11 dove parlando del Messia che verrà il profeta dice che sarà ricoperto dello Spirito del Signore che è spirito di Sapienza ecc., ecc..
Nell’originale ebraico pare che erano nominati solo sei doni, mancava la pietà; quando invece è stata preparata la versione greca, chiamata dei 70 (circa un secolo prima di Cristo), essi introdussero (oltre all'ambientamento dei maggiori fatti biblici in Egitto, invece che in Arabia) anche la pietà, perché nella lingua greca il termine timore di Dio non rendeva la pienezza di significati del corrispondente termine ebraico.
I sette doni ci sono dati quindi perché nello Spirito Santo noi Cristiani portiamo frutti, noi che ora siamo innestati nella vite vera.
I Sette doni dello Spirito Santo sono nell'ordine:
1) Sapienza
2) Intelletto
3) Consiglio
4) Fortezza
5) Scienza
6) Timore di Dio
7) Pietà
Che faccio Prof., mi prenoto per qualche serie di sedute psichiatriche oppure me ne vado in ferie per un po'?
Oggi sono stato convocato per un colloquio riservato.
Il mio ex-capo (ed ex- azionista) mi ha comunicato che dal 17/06 si completera' l'IDE del 2012, con l'acquisizione della quota residua non ancora in possesso del nuovo padrone.
Mi ha poi congedato con un caloroso "Luca, ora datti da fare!".
Purtroppo non credo si riferisse ad eventuali 'sorti magnifiche e progressive'.
Sin dall'inizio si avverte il gesuitismo che vizia alla base l'opera di Polimeno. Che propone la tesi di comodo del tradimento di Maastricht e del golpe (sic!) contro un trattato che viene descritto come alto conseguimento della civitas euroea. Il tentativo è, sulla scorta di Tycho Brahe, il quale per non dire che la terra si muoveva, fece muovere il sole attorno alla terra e i restanti pianeti attorno ad esso, di proporre un modello di lettura 'alternativo' ma comodo al punto giusto per tentare di salvare il salvabile delle sempre più scredita istituzioni europee. Quantomeno salvando la storia della fondazione, sulla quale c'è la necessità di costruire un mito positivo. A partire dal successo della linea della 'flessibilità ' dei parametri italiani sul rigore dei paesi nordici. E poi nel libro è tutto un florilegio vagamente agiografico sulle parole dei padri nobili, ovvero Carli, Monti (!), Prodi, Mitterand, Khol, Guarino, dietro cui si cela la timida voce dell'autore. Per non parlare della lettura dei fatti che portano al trattato, tutt'altro che storica (non si capisce se maastricht è un successo di mitterand o di khol nel secondo capitolo). Insomma si parla nicodemiticamente di 'golpe', ma attenzione di un golpe contro il nobile progetto dei contabili di maastricht! Siamo di fronte a una tesi reazionaria da respingere integralmente.
RispondiEliminaParticolarmente debole l'argomento secondo cui siccome Maastricht ha avuto un iter travagliato, con approvazioni risicate, allora dobbiamo impegnarci a difenderlo "perché averlo ci è costato"! Ma siamo pazzi? I cittadini si son difesi dove hanno potuto, e QUINDI dovrebbero impegnarsi per salvare quello che NON volevano?
EliminaMa depotenziare la corte costituzionale può esser fatto con una legge ordinaria ? Stando alla costituzione la corte deve solo stabilire la costituzionalità di una legge e le sue disposizioni non possono essere impugnate. Non c'è riferimento alla sostenibilità finanziaria. E giustamente dico io perchè se una legge è incostituzionale non deve esistere, che c'entra la finanza ?
RispondiEliminaCon la scusa della sostenibilità finanziaria si potrebbe di fatto fare qualsiasi legge trovando ogni volta l'opportuno inghippo contabile.
La proposta di legge del PD non è compatibile con la costituzione, quindi dovrebbero anche modificare i relativi articoli.
L'art. 81 (pareggio di bilancio) è appunto il cavallo di Troia (o troia, se preferiamo...)
EliminaGrazie.
EliminaIlluminante!
Minacciare ... Secondo me .... Ma Io sono caratterialmente programmato,a questo , e' una buona strategia ..
RispondiEliminaIersera a un Neo cinquantenne attualmente a capo del Private di MontePaschi E&Rom ho prefigurato la lista dei mazziati in caso di un uscita da Euro NON pacifica perche ' indotta da eventi non guidati dalla "Buona politica" , lista in cui Lui era entratomdi diritto non solo per la professione che svolge , ma anche per la seguente frase : " Devi smetterla di romperci le palle con questa faccenda dell'Euro , non sei neanche originale visto che e' argomento mainstream dei salotti del sole24 e dei maggiori quotidiani , poi che senso ha parlarne ? fai qualcosa ? Se no taci ! " Lui Pero' naturalmente senza figli , entra di diritto nella mia personale lista di quelli di Cui ci ricorderemo ... Ma forse la strategia della comunicazione sortisce qualche effetto , visto che che inaspettatamente ha voluto pagare il conto nonostante poi Io stato piuttosto pesante negli apprezzamenti sul Mainstream
Adesso basta!Non toccatemi Linda,brutti atei eretici miscredenti!Non capite il travaglio interiore di una ragazza che dalla sinistra extraparlamentare,folgorata sulla via di Damasco,si converte e approda a quella cattolica?
RispondiEliminaSe non credete a me,credete a Frankone:THERE'S NOTHING LIKE A CATHOLIC GIRL!
https://m.youtube.com/watch?v=KOVJpIa_SyY
se la democrazia funziona la ricchezza scorre dai pochi verso i molti. Se vuoi attivare il flusso contrario occorre inceppare i meccanismi democratici, cominciando proprio dall'aritmetica della rappresentanza. Abbiamo incominciato molti anni fa in nome della governabilità (che altro non significa che dare il potere a chi non l'ha democraticamente ricevuto, non almeno in quella misura) e continuiamo con i sinistrorsi catturati dalla cupola anarco-fascista. Io aspetto sempre l'esecutivo BBB
RispondiEliminaAh, Giovanni Battista Lulli...
RispondiElimina(Alessandra/Cassandra da Firenze. Jean-Baptiste Lully.)
http://www.marx21.it/documenti/giacche_TrattatiEuropei&DemocraziaCostituzionale.pdf In questo articolo di qualche mese fa che presumo i lettori di questo blog conoscessero già, Giacchè tratta la questione,e come tutte le sue cose vale perderci 5 minuti.
RispondiEliminasi, nulla di nuovo per chi si trova in questo blog, ma la lucidità di Vladi e la chiarezza espositiva valgono sempre il tempo che gli si dedica.
EliminaStavo pensando ad una cosa...
RispondiEliminaPerché il regno unito non è entrato nell'euro?
Poi subito ho trovato una risposta...
Se fosse entrato nell'euro avrebbe reso l'euro sicuramente una moneta più forte di quella che ora quindi la Germania avrebbe perso tutti i vantaggi che ha avuto entrando nell'euro.
E allo stesso tempo questo spiegherebbe il perché la Germania lascia entrare paesi dell'est Europa che sono molto deboli!
che ne penzzzzate?
Magari i politici inglesi le basi di economia le conoscono meglio dei nostri e/o almeno cercano di fare gli interessi del loro paese.
EliminaEra la domanda piu' banale che andava fatta allora. "Ma se e' cosi' conveniente per tutti, perche' gli inglesi, che dei loro interessi usano interessarsi, non se ne interessano?"
EliminaE comunque, in UK, la rivoluzzzione neolibbberale l'aveva già fatta la Thatcher (con annessa deindustrializzazione). Non c'era più bisogno del
Eliminavincolo esterno
...e non è un diretto competitore della Germagna nei settori nei quali l'Itaglia invece lo è...
EliminaAlso I would say that being the UK very close to the USA, and being that the latter has had and still has interest in the all Euro thing, I wouldn't be surprised if that would be one of the many reasons why the UK didn't want enter the Euro-zone.
I don't know but this UK thing now that I think about it can help us unfold various back stages that would lead us (and not only us) to a better overview of what this Euro is really there for...
I think the Prof has mentioned something like this in one of the previous posts.
To say that the UK didn't make it in the Euro just because they wanted to keep their currency, seems a little reductive to me...
Mah! Forse dico una stupidaggine ma mi pare che dai tempi di Luigi XIV passando per i vari Bonaparte e poi a seguire nei confronti di kaiser con e senza baffetti, il Regno Unito abbia sempre agito in modo da impedire ad una nazione egemone di asasservire l'intero continente. La diffidenza per l'UE a dominio tedesco penso derivi anche da questa regola aurea che gli inglesi si sono dati da secoli.
Elimina@ Walter Wal
EliminaGià già, a l'è propi parei.
E credo ci sia anche un motivo più banale: rinuncerebbero gli inglesi alla faccia del loro monarca stampigliata sulle loro monete?
EliminaSe ci pensate anche il vaticano, che usa la stessa moneta che usa l'Italia, a ogni nuovo pontefice emette una piccola serie con il suo ritratto.
Compagni ho bisogno del vostro aiuto.
RispondiEliminaA gennaio ero in piazza ad Atene e cantavo a squarciagola "Bella ciao" nella indimenticabile versione dei Modena city ramblers.
Poi deve essere successo qualcosa, una sbottigliata in testa, non so... sono svenuto e mi sono risvegliato adesso.
Una altra europa è possibile con tispras,tapsa,tapas...insomma lui,... dico bene?
Certo che un'altra europa è possimile! Potrebbe esserci una dittatura conclamata, invece di quella strisciante che c'è ora, oppure una bella guerra atomica con la Russia (e la Ciiina). Anche se siamo caduti molto in basso, si può sempre scavare
EliminaFossi Putin chiederei di entrare in UE, rivendicando la fratellanza europea (mi avete convinto, perché fronteggiarci, abbiamo radici comuni, vorrei sognare con voi, ecc)... così, per scherzo, solo per veder sbiancare l'abbronzato che la comanda senza poterla annettere. L'Europa che non ti aspetti ;-).
EliminaE una volta scavata la buca, in fondo ci trovi una botola.
EliminaAperta la botola ci trovi un piddino che dice: "vieni quaggiù! In tv dicono che quaggiù un altra Europa è possibile!".
Certo che è possibile! Basta imparare tutti una lingua con la quale comunicare e creare la circolazione delle idee prodroma del consenso democratico, istituire un parlamento democraticamente eletto che sia l'unico legittimato a statuire norme astratte e generali cmq denominate, dare i pieni poteri amministrativi (su rapporto fiduciario col parlamento in costante verifica) ad un esecutivo democratico, fare una banca centrale non legibus soluta ma prestratrice obbligatoria di ultima istanza, stabilire i valori "assiologici" sui quali fondare il quadro costituzionale e quindi normativo (che in sistema democratico non possono che essere la tutela della dignità dell'individuo con i diritti, anche di prestazione, che ne integrano il concetto). A questo punto però sarebbe assurdo ed egoistico fermarsi all' attuale Europa: potrebbero essere integrate anche nazioni asiatiche, africane ed financo sudamericane.
RispondiEliminaL'Australia non la vuoi?
Elimina« La libertà consiste nell'obbedire alle leggi che ci si è dati e la servitù nell'essere costretti a sottomettersi ad una volontà estranea. »
RispondiElimina(Maximilien de Robespierre)
In effetti basta sostituire "volonta estranea" con "vincolo esterno" e il gioco è fatto, pero' al Piddino di turno non glielo possiamo spiegare, non capirebbe:
"...Quellisocambiatiitempi."
Da vecchio comunista deluso ed amareggiato io sto preparando la pseudo lista dei ghigliottinandi. Non vedo via d'uscita a questa situazione tragica in cui questi crimninali, che ci hanno governato e quelli che ci governano, ci hanno destinato.
RispondiEliminala moderna ghigliottina è l'ignominia in vita, perchè con i posteri non li salverà nessuno
RispondiEliminaA Harvard so’ un po’ lenti. Forse sarà l’età e le brutte compagnie.
RispondiEliminaAmartya Sen: The economic consequences of austerity
Prof, guardi che quei punti di cui dice che nessuno ha messo l'accento, molto probabilmente sono stati compresi meglio da "noi" sevi della gleba, dato che abbiamo, almeno io, l'abitudine a lottare quotidianamente per far rispettare quei pochi diritti che sono rimasti.
RispondiEliminaE quindi diamo per scontato che siano lo zoccolo duro dal quale iniziare un percorso (sperando non vada al cesso).
Mentre per "voi" che avete una quotidianità più prossima ai diritti di fatto, risulta più marcato l'attacco a loro indirizzato.
Non so come mai, ma quando venni a conoscenza, circa cinque/sei anni fa, che la banca centrale non rispondeva al volere/potere della nazione iniziai a capire che qualcosa non andava, e senza essermi mai essermi interessato attivamente di economia.
Certo, mica bisogna essere dei geni per capirlo, ma allora come mai, fuori da questo blog, in pochi ne parlano (parlo sempre di "noi")?
No. Che il Signore abbia pieta' di Lorsignori. Perche' non so voi...ma quando verra' il momento, io non ne avro' nessuna.
RispondiEliminaMa cos'è questa cavolo di "pietà" di cui parlate in tanti?
EliminaUna cosa di cui nessuno vuole aver bisogno. Così, conforme alla regola d'oro, la nega agli altri.
EliminaCredo che la sola cosa che si possa osservare è che se poni un dubbio al prof Guarino, non ostante l'età è ancora in grado di mettersi in discussione. Gli altri, quegli altri, punterebbero il dito verso di noi al grido di populista leghista fascista ecc ecc ecc
RispondiEliminaLunga vita al neurologo prestato alla scienza economica.....alias cirino trattatino :)
RispondiEliminaSire, glielo giuro sulla mia testa: appena Polimeno ha asserito che Maastricht è keynesiana, mi sono presa l'appunto per commentare la stronzata.
RispondiEliminaMa poi è stata la prima cosa che ha detto lei e, siccome lei le cose le dice mooolto meglio di me, non ho ripreso il punto: padri nobili e UE buona, Patto di stabilità e Germania catt... no volevo dire italiana (che poi devono spiegarmi perché, se i tedeschi hanno fatto come noi, l'Italia paga e loro guadagnano. Comunque anche questa perifrasi autorazzista mi ero segnata, ma mi ha preceduto: "ho fatto il tedesco").
Dove vogliano andare a parare, grazie a lei, qui è ben noto: più (altra) Europa.
Stia tranquillo che non ci caschiamo.
Prof., ho visto che nel titolo della rece si fa riferimento alla "Resistenza mutilata". Credo sia un refuso (vabbe' che sono luogocomunismi, ma la Resistenza è "tradita", mentre "mutilata" è la Vittoria...).
RispondiEliminaGentile Silvia, le critiche sono sempre utili e costruttive. Tuttavia, prima di formularle, perdipiu' con toni coloriti e mettendo in gioco la propria testa, occorre leggere i testi con attenzione. Il sottoscritto non haai definito Maastricht Trattato keneysiano. Ho riferito invece che così' lo riteneva Ciampi, come testimoniato dal suo ex portavoce Peluffo nella biografia a lui dedicata e pubblicata da Rizzoli. Mi consenta, e' un po' diverso.
RispondiEliminaGentile dottor Polimeno,
Eliminanella convinzione che la volgarità stia nei fatti e non nel lessico utilizzato per descriverli, mi scuso per la frettolosa attribuzione: effettivamente ha specificato che era Ciampi a ritenere Maastricht un Trattato keneysiano.
Ora, indipendentemente dall'autore, questa affermazione è sbagliata, anzi sembrerebbe faziosa, soprattutto se a sostenerla è stato un economista, banchiere e politico, nonché governatore della Banca d'Italia e presidente della repubblica.
Non ho letto il suo libro, quindi mi riferisco soltanto al dibattito: la sua argomentazione e il suo modo di argomentare sembravano appoggiarsi proprio su questo presupposto per dimostrare che l'EU è nata buona ma è diventata cattiva (mi scusi la semplificazione) per colpa della Germania.
Invece se ho ben capito lei qui si sta dissociando da questo pensiero.
Di conseguenza è d'accordo nel ritenere l'intera costruzione europea (quindi Maastricht compreso) è stata realizzata nel segno del neoliberismo con l’obiettivo di avere un mercato unico dei beni, dei capitali, delle persone, in linea con la tendenza neoliberista globale: stato minimo e privatizzazione, autonomia del mercato e delle banche centrali e con l'obiettivo della stabilità (lotta all'inflazione) anziché del benessere e dell'occupazione?
Riguardo invece la perifrasi autorazzista, mi pare che non fosse una citazione.
Infine quella di una sinistra troppo logorata all'interno e debole per opporsi a Monti sembra un tentativo fragilissimo di giustificazione.
In realtà la sinistra non fa politiche di sinistra da decenni (la sua unica politica, nonché collante, era il livore contro Mr. Male Assoluto); dell'averci portato nell'euro se ne fa il principale vanto e orgoglio, ha acclamato Monti e, dopo averlo sostenuto, una volta al governo ha perseguito la stessa linea economico-politica.
La divisione interna sono schermaglie tra vassalli, le questioni democratiche sono al di là del loro interesse (esclusi FORSE Fassina e D'Attorre):
Confermo il FORSE, visto il loro persistente diniego di citare i lavori che hanno sollevato questo dibattito. La settimana prossima gli chiedo che vogliono fare.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminail problema non sono le dichiarazioni (sì, certo.. anche!) ma i contenuti (e ok, sarò banale).
RispondiEliminaPurtroppo, frequentando il blog ho ricapito una cosa: le regole fissano i comportamenti e spiegano le intenzioni (non tanto dei babbei ma di chi le ha ragionate per decenni).
i dubbi (seppure i miei siano a posteriori ma la letteratura ci dice che a priori erano delle certezze):
1) come può un regime di cambi FISSISSIMO favorire la prosperità nel lungo periodo al primo shock?
2) come si può sperare che un'entità amorfa, burocratizzata (per fare rima con militarizzata visto che non siamo in questo caso ma suona benissimo) essere vicina ai vari popoli che sono stati spogliati delle loro democrazie?
insomma, su questo punto, come si può avere democrazia quando il reale potere si allontana dalle varie comunità e le decisioni (ammettendo fossero ponderate e non germanizzate) accontentare tutti?
capisco la media del mezzo pollo ma insomma!
sono insomma punti la cui risposta non può far propendere in positivo le decisioni prese.
E visto che i dubbi della classe politica c'erano e:
a) a posteriori si sono annullate solo in coloro che hanno accettato questo scempio
b) una classe politica cmq è stata spazzata via in pochi mesi in maniera barbara.
come si può credere nel "keynesismo" (ovvero di un liberismo sociale) di questo progetto?
Ora, ci si sbaglia specie quando non si conoscono le cose.
Vero.
Ma ormai il progetto è chiaro
Gentile Silvia, apprezzo la sua correttezza intellettuale. E cerco di rispondere in poche righe ai suoi interrogativi.
RispondiEliminaPrimo: nel libro non si indica Maastricht come il trattato perfetto. Si afferma, e a ragione veduta, che era meno deleterio del Patto di Stabilità, perchè più flessibile, perchè prevedeva lo stop alla verifica dei paramettri in caso di crisi, perchè consentiva l'accesso al credito anche agli Stati in deficit per investimenti sicuri. Secondo: il punto centrale del libro è un altro. Vi si evidenzia che Maastricht prevedeva condizioni (buone o cattive non conta) diverse dal Patto di Stablità. E, in conseguenza di cio', siccome le regole europee stabiliscono che un Trattato europeo può essere cambiato (in meglio o in peggio non conta) solo da un altro Trattato europeo, il patto di Stabilità e il Fiscal Compact (che sono rispettivamente solo dei regolamenti e dei trattati internazionali, ovvero norme di rango inferiore) sono ILLEGITTIMI. E dunque possono essere messi in discussione davanti alla Corte di giustizia europea! Non lo dico io, che da semplice giornalista ho scritto un libro di ricistruzione storica degli eventi e d'inchiesta su un fatto di grande rilevanza e che pochi italiani conoscono. Lo dice il prof. Giuseppe Guarino, che ha insegnato diritto a Napolitano e a Draghi, che ha avuto come assistente universitario Cossiga, che è stato 2 volte ministro, per 20 anni sindaco della Banca d'Italia, titolare di uno studio legale di diritto europeo a Bruxelles. Certo questo curriculum non basta essere certi che abbia ragione. Ma lei converra' che si tratta di un eccellentissimo punto di partenza...
Gentile dottor Polimeno,
Eliminaapprezzo moltissimo il tempo che mi ha dedicato; contraccambierò leggendo il suo libro (con spirito molto critico).
Ho visto entrambe le sue risposte, grazie.
Innanzitutto non metto in discussione le competenze e il curriculum del prof. Guarino così come non ho mai messo in discussione quelli, ad esempio, di Draghi, che sta svolgendo in modo eccellente un lavoro che non è però finalizzato al bene collettivo degli europei.
Senza arrivare a paragoni così estremi, da un lato sarei tentata di dire che il grimaldello migliore è quello che riesce a far saltare questo mostro denominato Unione e l'euro. Poco importa se è quello giuridico di Guarino o di Barra Caracciolo, se è quello economico di Bagnai o quello politico della Le Pen.
Ma, secondo me c'è un MA.
All'inizio del suo discorso ha sottolineato come in Italia non ci sia stato alcun dibattito pubblico e ha concluso mettendo in guardia di come sia in gioco la democrazia. Ha toccato i due punti fondamentali.
Infatti, perché la democrazia non sia una parola vuota, è indispensabile un'informazione corretta.
Ecco che allora diventa fondamentale chiarire se Maastricht era keynesiana o meno; spiegare come ha funzionato l'euro e perché l'Italia ne è uscita distrutta e chi favorisce la deregolamentazione dei mercati e la libera circolazione di capitali e da chi si vogliono tenere indipendenti le banche e se la disoccupazione nel 77 era più bassa o più alta, e se è stata l'inflazione o la deflazione a portare al potere Hitler e cosa ha causato la crisi del 29, ecc. ecc. ecc.
Sembrano argomenti disconnessi o poco attuali, ma non lo sono: è sempre la stessa storia.
Se i cittadini non hanno l'opportunità di saperla, se nessuno spiega le cause e le conseguenze vere, non avranno mai alcuna libertà di scelta democratica.
Ogni decisione cadrà sempre dall'alto, legittimata solo formalmente da una croce su pezzo di carta (o anche da un referendum come in Irlanda sul Fiscal Compact nel 2012).
Che sia una decisione illuminata o reazionaria è secondario, non sarà mai presa democraticamente e lascerà i cittadini totalmente impreparati sulle scelte future con il rischio di ricadere negli stessi errori e in una situazione analoga o peggiore in scala nazionale o europea.
In questo sta a mio parere la differenza: informazione a tutto tondo ed estremo sforzo divulgativo sono la forza di Bagnai e il punto debole e sospetto del grimaldello di Guarino.
Per quello che può valere, vorrei dire che su quel "ma", che Lei Silvia ha sviluppato in una sintesi indiscutibile ed estremamente apprezzabile, mi schiero con tutto me stesso dalla sua parte: la democrazia costituisce un metodo non un rituale da seggio e per quanto di questo, finora, gli uomini non abbiano dato grande prova di consapevolezza ciò nondimeno non vuol certo dire che non possa valere la pena di tendere verso quel modello di coscienza. La storia insegna ( o dovrebbe farlo) che differenti arroganze non conducono minimamente a buoni risultati. Momento fondamentale di quel metodo è la correttezza dell'informazione, nella sua ampiezza e nella sua funzione divulgativa le quali significano conoscenza e dignità. Per questo Goofynomics è realmente democratico e realmente politico: per il metodo. E per questo non occorrono certo una segreteria ed un caucus. Invece assistiamo ad asimmetrie conoscitive e forti chiusure le quali significano solo ignoranza e miseria e che hanno l'odore acre dei morti che si portano appresso.
EliminaCaro Nicola,
Eliminahai sintetizzato ancora meglio: è una questione di metodo.
E approfitto della tua riflessione per aggiungerne un'altra, un po' più Mariantoniettesca: anche la "democrazia dal basso" è arrogante e non mi riferisco solo ai grillini.
La democrazia non può nascere che dall'alto, se chi è in alto assolve il dovere di tenerci correttamente informati e istruiti.
Altrimenti usa questa arroganza per manovrarci (in pratica va così).
Hitler e Mussolini sono stati eletti.
Monti non è stato eletto, ma la sua serietà e sobrietà (naturalmente anglosassoni) riscuotevano il 60% dei consensi e al parlamento europeo raccoglieva applausi a cui intellettuali e giornalisti si sono prestati a fare da cassa di risonanza.
"Se Monti continuerà a far bene, il cittadino recandosi alle urne dirà: ma come faccio a tornare a prima? [...] Monti come persona ma anche per quello che rappresenta, una politica di... io non penso che sia un governo tecnico, per me è un governo politico"
(min. 0:23:40).
Era il febbraio 2012 ed era relativamente facile riconoscere le menzogne talmente erano grossolane; poi hanno cominciato a stridere così forte con i fatti che si è dovuto stemperarle con un po' di verità.
Oggi la differenza si è fatta più sottile, ma è rimasta evidente la questione del metodo (per chi ha avuto non l'arroganza, ma l'umiltà e la volontà di studiare e anche di incassare le bacchettate).
Che dire. Non si può che essere d'accordo. La Democrazia intesa come la intendiamo noi, come metodo, diventa dunque un'aspirazione verso cui la maggior parte delle coscienze deve e aggiungo dovrà necessariamente tendere. Quest'aspirazione raggiunge oggi un carattere d'urgenza davvero non più procrastinabile mentre invece assistiamo al realizzarsi costante e pervasivo del suo contrario. Ha ragione da vendere il dott. Bagnai: il Signore abbia pietà di noi.
EliminaOT ma non tanto: sul sito del m5s senato ho replicato ad un post di un tizio (che deve aver avuto a che fare con le travi) chiedeva alla politica 5stelle di non essere così "antieuropesista", nel fantascientifico botta e risposta:
RispondiEliminaIO: "piega con tue parole (o di altri) in che modo la moneta unica sta favorendo l'unione... e la prosperità del continente".
TIZIO: "quando vado in vacanza sulle alpi posso scegliere tra austria e svizzera , scelgo sempre l'austria perche' non devo cambiare il denaro. ogni volta che devo comprare su internet se posso pago direttamente in euro e col cavolo che faccio il cambio in dollari su carta si . ogni volta che leggo un prezzo in euro automaticamente so se posso permettermelo o meno. quando vado a copenaghen le cassiere del supermercato guardano con invidia i miei euro. se passo in svizzera si prendono i miei euro e mi danno come resto i franchi svizzeri , ma non fanno mai il contrario. a londra non ci vado perche' guidano a sinistra e dovrei cambiare in sterline. a parigi non ho avuto alcun problema a pagare con i miei euro. a praga si sino presi i miei euro e col cavolo che mi hanno cambiato le loro corone in euro. a monaco si sono presi i miei euro senza fiatare e mi hanno detto danke. a barcellona si sono presi i miei euro e mi hanno detto hola, se non hai il sedere incollato nella tua palude queste cose forse riesci a capirle.l'euro, la moneta unica e' come uber. e' inutile che fare il tassinaro mafioso. l'unione tra popoli fa la forza . i miei avi avevano i sesterzi che valevano anche a damasco. tu vuoi darmi una lira che non vale neanche a bolzano. sai dove puoi mettertela. sono buono ma non scemo".
Per me questo è un top!