(...diciamoci tutto: in sincerità e amicizia, e col massimo rispetto per la vita biologica altrui, desidero significarvi per l'ultima volta una cosa che ho spiegato molto chiaramente nel mio primo libro (ma anche nel mio primo articolo sul Manifesto, poi ripreso qui). L'euro è un confine, il confine fra la possibilità di una democrazia e la certezza del fascismo, inteso come regime classista e paternalista - astenersi storici e politologi dilettanti: nella mia politica more geometrico demonstrata uso le definizioni che mi pare e mi mantengo coerente ad esse. Ora, voglio chiarirvi una cosa: io sono cresciuto in tempi apparentemente meno sereni di quelli attuali. Per strada si urlava "uccidere un fascista non è un reato". E questa è una solenne scemenza. Ma è anche una solenne scemenza, chiedo scusa in anticipo, starlo ad ascoltare, un fascista. Voglio dire una cosa ben precisa, che poi è una delle tante cose nette e a fuoco che ho sentito dire a Sergio Cesaratto - questa la disse al #goofy3: oggi chi non ha ancora capito è inutile. A me non interessa perché chi è rimasto dall'altra parte del confine, dalla parte del "portare le decisioni importanti al riparo dal processo elettorale", dalla parte della Bce ai cui funzionari manca solo la licenza di uccidere - ma forse ce l'hanno, solo che noi non possiamo saperlo, perché l'accesso ai suoi atti è precluso alla magistratura, dalla parte della libertà sfrenata dei movimenti di capitale, dalla parte dello strumento principe della pax americana, insomma, dalla parte dell'euro, c'è rimasto. Sono fondamentalmente fatti suoi. Solo che lui ora è lì, io sono qui, in mezzo c'è un muro di propaganda che si sta trasformando in un muro di odio, io quello che potevo fare per farmi ascoltare l'ho fatto, non posso ogni volta riavvolgere il nastro da capo e ricominciare a spiegare il perché e il per come politico ed economico di questo regime fascista, e se chi sta dall'altra parte ha l'eguccio fragile e non gli va di studiare, sapete che c'è? Cazzi suoi. Io ho altro da fare, vi assicuro. Gioco in un altro campionato, e lo faccio con onestà intellettuale. Leggo i libri di cui devo parlare -
NESSUNO DI QUELLI CHE SON STATI CHIAMATI A PARLARE DEI MIEI LIBRI LO HA MAI FATTO
- controllo i dati che pubblico, cerco di scrivere in modo comprensibile, documento le mie asserzioni, e faccio il possibile per mettere in contatto le persone di buona volontà e dar loro strumenti per incidere nel dibattito.
Punto.
Questo è il lavoro di un intellettuale, del resto. Dopo di che, se devo perdere tempo con uno, prima voglio sapere da che parte del confine sta. Il mio principio è che collaboro con chiunque voglia ripristinare la democrazia. Il ripristino della democrazia passa per lo smantellamento dell'euro. Un altro euro - un euro "democratico" - non è possibile. Questo non vuol dire che eliminare l'euro significhi ripristinare automaticamente la democrazia. Significa però che chi non vede oggi quale vulnus per la democrazia sia l'euro - cioè, in buona sostanza, la banca centrale indipendente come potere costituzionalmente sovraordinato agli altri poteri dello Stato - non sarà nemmeno in grado domani di cooperare a un progetto di ricostruzione del paese su basi partecipate e democratiche. Tutti quelli che vi parlano di prezzo della benzina, o di technicalities apparentemente meno futili - e i derivati? E il debito under foreign law? E la rava? E la fava? - in realtà stanno perdendo pericolosamente di vista il punto.
Allora, io mi scuso con l'amico che riportava la senz'altro utile lezioncina di Losurdo su cosa sia il vero impegno politico. Se lui (Losurdo) lo sa, cosa sia l'impegno politico, fa bene a dirlo: a qualcosa servirà. Ma se io, prima di ascoltare una persona, voglio sapere da che parte del confine sta, ho le mie ragioni, che sono tante, e una delle prime è che le persone che appartengono alla galassia cui questo astro appartiene altro non hanno fatto che irridermi, insultarmi, diffamarmi, ostacolarmi, fraintendermi, distorcere il mio messaggio... e potrei continuare per pagine, perché non sono uno scrittore "de borgata", quindi una certa tecnica la ho - salvo poi fare un bel "cut and paste" del Tramonto dell'euro o de L'Italia può farcela, quando capita, e scoprire l'acqua calda per il beneficio di quei tre gatti che li seguono - sempre però con l'idea che noi, cioè io e voi, siamo degli appestati, dobbiamo essere guardati con sospetto, se non con riprovazione, perché abbiamo avuto una colpa che nessuno ci potrà mai perdonare: quella di aver capito dopo tantissimi altri, ma prima di loro, e di esserci espressi meglio di tutti. Questo non gli andrà mai giù. Ma naturalmente quello "non egemonico" e "divisivo" sono io, s'intende... Eppure se in questo paese un dibattito c'è, e tante scimmie cominciano a cadere dall'albero, credo che dipenda essenzialmente da quello che ho fatto, e soprattutto da come l'ho fatto: mettendo a nudo non il mio pisello o quel che ne rimane, ma il mio cuore, secondo una tradizione europea, e rendendovi intellettualmente ed emotivamente partecipi della mia disperazione e della mia solitudine. Questo non ci perdonano, lo capite? Lo vedete? Non ci perdonano di esserci incontrati e di esserci riconosciuti, e di averlo fatto in base a valori di umanità che trascendono le loro liturgie stantie, il loro linguaggio polveroso, quel linguaggio e quelle liturgie che sono state per loro il principale ostacolo a un percorso di comprensione che si svolgesse in tempi politicamente efficaci, per il fatto stesso di essere lo stendardo del loro unico valore politico: l'appartenenza.
Ormai senza grosse scosse non se ne uscirà. Il pareggio di bilancio in Costituzione è la fine della democrazia italiana, è la definitiva obliterazione dei principi economici della nostra carta costituzionale, e questo lo sapete meglio di me grazie a Quarantotto. Mentre questa cosa succedeva, il PD avallava il raccontino del "fate presto", e i fenomeni "de sinistra" che facevano? Discutevano se ero (eravamo) abbastanza marxista (marxisti), prendevano cappello se andavo da Tizio o da Caio, si sorvegliavano l'un l'altro nel terrore che una loro parola potesse uscire dal ristretto recinto della purezza etnica marZiana... E intanto noi ci logoravamo a spiegare le cose, e condividevamo la nostra frustrazione nel non riuscirci, o le piccole soddisfazioni nell'essere riusciti a seminare un po' di consapevolezza fra la gente, quella gente che intanto, nell'indifferenza dei marZiani puri e duri, moriva. Dovremo perdonarli, certo, ma non so se potremo farlo. Per quel che mi riguarda, e qui concludo, chi vuole avvicinarsi deve prima dire da che parte sta, e gli consiglio di scriverlo su una bandiera bianca - perché su quella rossa rischio di vederlo male. E anche se blocco a vista chi parla di Norimberghe, sia chiaro che qui qualcuno dovrà delle scuse, e gli interessi stanno già decorrendo, perché nel 2015 siamo già in mora da un pezzo. Questo vale anche e soprattutto per i colleghi che poi si sveglieranno, dopo avermi lasciato per x anni a fare da solo il lavoro sporco.
A questo proposito, però, permettetemi anche di aprire e chiudere un altro discorso. Ultimamente questo blog ha ripreso la consuetudine di ospitare terzi che scrivono sotto pseudonimo. Una volta c'era istwine, ce ne son stati altri - ad esempio kthrcds - c'à stato Agenor, che scrive sotto pseudonimo sullo Sbilifesto, per anni nel giornale degli utili idioti ha scritto sotto pseudonimo Galapagos, ecc. Mi spiegate cosa cazzo vi è preso nell'ultimo post? Perché non vi va bene che Charlie Brown si firmi così? Qual è il problema? Che ne sapete voi del perché non vuole firmarsi? Volete insegnare a me chi devo o non devo ospitare nel blog? Molti di voi si sono fatti andar bene un economista che appellava a manetta semplicemente perché la sua posizione in un gruppo bancario gli impediva di dire quello che tutti - lui compreso - sanno, per poi tornare nel dibattito intervenendo a spalare merda sul nostro lavoro, proponendo articoli con dati truccati. Quello era bravo, andava bene, era de sinistra, ci metteva la faccia. Ah, mi fa piacere! Sentite, qui non siamo in democrazia. No. È molto meglio. Siamo in autocrazia. Voi siete autocrati del vostro PC. Avete un cazzo di mouse in mano, no? Bene: qua sotto c'è il link a un articolo di Charlie Brown su a/simmetrie. È piaciuto a Brigitte Granville e a Peter Oppenheimer. Se non piace a voi me ne batto il belino a manetta. Cliccate altrove, ma non fatemi lezioncine di etica o di comunicazione o di filosofia dei fenomeni sociali o di sociologia dei fenomeni filosofici o del cazzo che avete studiato e che credete di sapere, perché a me non me ne frega niente e non sono disposto a perdere tempo. Se qui è rimasto un pugno di persone per bene è perché ho cordialmente invitato quelle per male ad andarsene, e hanno dovuto farlo. Le mie scelte su come gestisco il blog non sono materia di discussione: sono materia di voto. Se vi sta bene è così, se non vi sta bene andatevene, quando sarò rimasto solo deciderò se parlare al muro o chiudere il blog, ma finché il blog è aperto cosa, chi, come, e quando si pubblica lo deciderò io e non gradirò - per usare un eufemismo - commenti sull'ordine dei lavori. Saranno invece sempre graditi e bene accetti commenti sul merito, come quelli che hanno dato vita a una interessante - e animata - discussione in coda al post precedente.
E ora, se vi interessa, qua sotto c'è spiegato perché il QE è semplicemente un modo per prender tempo. Alcune di queste cose le abbiamo già discusse, altre no, ma i due articoli sotto pseudonimo, quello di Agenor e quello di Charlie Brown, forniscono un quadro esauriente della situazione).
Giochiamo a unire i puntini...
IL QE E' IL DETERSIVO ..
RispondiEliminaComunque Kansas City è nel Missouri.
RispondiEliminaQuindi, il Missouri farebbe, né più né meno, quello che fa la Germania, pur essendone scozzesi i gerenti.
Kansas City e' una grande area metropolitana esattamente sul confine di Stato fra Kansas e Missouri. Quindi esiste Kansas City, Kansas e Kansas City, Missouri. Kansas City Missouri e' la piu' grande.
EliminaFederal Reserve Bank of Kansas City
Elimina1 Memorial Drive
Kansas City MO, 64198
Sa che le dico? Che lei dovrebbe andare in Germania a parlare con Henkel e convincerlo ad aiutarla a fare campagna elettorale con lei in Italia (o mio dio un TEDESCO ANTIEURO, che da la colpa alla germania!!), poi in spagna e portogallo con le elite anti europee di quei paesi, dopo lo convince a prestarvi qualche milione (poi dopo che vincete le elezioni se li riprende) e andate da Tsipras e vi fate prestare qualche milione anche da lui (tanto ormai syriza è un partito affermato, i soldi da qualche parte ce li ha) in piu iniziate una campagna pubblica di raccolta fondi di finanziamento. Poi con questi milioni andate da una agenzia pubblicitaria e mandate per un mese gli spot del nuovo partito su rai 1. Perchè di europa si deve parlare. Un tedesco un greco un italiano e uno spagnolo per cambiare l'europa. Dopo un po finirete da vespa e li sarà la strada a scendere. L'unico problema è scancrenare le menti degli ottusi che non vorranno credervi, ma con l'astensione al 50% un bel po di voti li beccate. Anche perchè con la copertura mediatica piu persone parleranno di voi e si informeranno sul blog e in internet e capiranno. Per semplificargli la vita potete fare un bel video virale come quello di Ray Dalio "how the economic machine works, in 30 mintes" ma chiamato "how the euro has made you poor, in 30 minutes." e questo video si fa il giro dell'europa. Zio Bagnai, se non lo fa lei non lo farà nessuno in Italia, quello che il popolo da solo è riuscito a fare è il m5s. Il nulla. Si deve muovere l'elite illuminata. Avete 4 anni per arrivare alla commissione europea, 3 per il parlamento! Il vento in europa sta cambiando, il momento è ora o mai piu. Se non si da la spallata adesso che qualcosa trema si rischia che dopo sia troppo tardi a stati uniti di germania gia fatti.
RispondiEliminaOk ora puo bannare questo stunz che si permette di dare consigli idioti e visionari a casa d'altri. Ma tanto il blog posso continuare a leggerlo lo stesso.
Buonagiornata.
Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo approva risoluzione favorevole al TTIP: relatore il socialista tedesco Bernd Lange, è risultata decisiva la grande coalizione Juncker.
RispondiEliminaNella sessione plenaria del 9 giugno spetterà al Parlamento dare il nulla osta definitivo alle raccomandazioni approvate ieri, in vista delle trattative avanzate di fine anno tra Commissione Europea e negoziatori statunitensi. Il contenuto chiave dei testi negoziali è a tutt'oggi inaccessibile ai cittadini dell'Unione.
PS_Ah, chi ignora la lingua inglese non può fregiarsi del titolo onorifico di cittadino dell'Unione. Può tuttavia recarsi all'urna seguendo gli appositi segnali luminosi.
Ottimo articolo.
RispondiEliminaPrendo spunto per proporre al primo puddino che mi capita a tiro la domanda: "ma la svalutazione fa bene o fa male?" #DAR
Ah, segnalo un refuso nella frase: "L’unica maniera di fare soldi sarebbe quella di fare cassa vendendo i titoli di stato i cui prezzi sono saliti alle stelle a causa dell’aumento artificiale di domanda dovuto al QE (meno di un mese dopo l’intervista i mercati hanno sono sobbalzati rendendosi conto del rischio di una svendita a catena di titoli)." - vedi "hanno sono sobbalzati".
Proprio l'istituto di cui Ghizzoni è l'ad ha obbligato la mia azienda al ridimensionamento degli affidamenti, nonostante per altri sette istituti i requisiti di bilancio siano sufficienti non solo per il mantenimento, ma anche per l'ampliamento dei fidi esistenti.
RispondiEliminaBanche forti un un'economia debole, questo è il paradosso, ma d'altronde celochiedeleuropa.
...e se ce lo chiede avrà i suoi motivi! Chissà se anche tutte le banche tedesche sono obbligate a tanta prudenza...
EliminaChiedo scusa perchè sicuramente ho perso qualche pezzo (non essendo nemmeno su TW), ma rimango basito nel leggere che qualcuno si stizzisca perchè Charlie Brown, autore di un pezzo fenomenale (e che assieme al post di Quarantotto che hai linkato ed a questo, secondo me altrettanto utile anche se qui già trattato, articolo di Cesaratto danno un quadro di insieme lucido, preciso, semplice da capire, cioè una manna per i non addetti) adotti, così come Agenor che ho apprezzato su Sbili, uno pseudonimo. Scusate, ma i partigiani secondo voi che scassate le balle, perchè nella seconda guerra mondiale adottarono tutti degli pseudonimi?
RispondiEliminaGrazie Flavio. Personalmente ringrazio anche il mio istinto, che purtroppo ogni tanto ha fatto cilecca!
Elimina"Chi è senza peccato scagli la prima pietra!" disse qualcuno che tutti conosciamo. Gli errori fanno parte del nostro cammino, se non sbagliassimo, non impareremmo. Io (ma credo tutti lo pensino) la vedo così. Naturale però che quando si sbagli stia sulle balle prendermi il cazziatone, ma la vita è così!
EliminaUna cosa, che forse nel pezzo d Charlie non c'è: (o forse, molto più probabile l'ho perso io) il QE farlocco, essendo pro-quota, sta per vie traverse tentando di "alzare" i prezzi (quindi asset) nei soli paesi reticenti che potrebbero ma non vogliono (Nord) farlo. Una sorta di bolla gestita. In che mani siamo...
La puoi anche vedere così. Io mi terrei più sul prosaico. Quello che sta succedendo adesso non può essere trattato coi tatticismi e le appartenenze degli ultimi 60 anni. Tutto qui. Meglio capirlo prima.
RispondiEliminaParticolarmente significative le tue espressioni relative al fatto che non si può convincere chi non ha nessuna intenzione di affrontare con argomentazioni razionali le cause di ciò che gli accade intorno.
RispondiEliminaRenzi ha fatto la santa alleanza con i bottegai, come venivano una volta chiamati dalla sinistra italiana utilizzando i lemmi a dispregio i microimprenditori a partita iva o padroncini e con i pensionati, al contrario di Berlusconi che aveva fatto il patto con "la classe media", troppo eterogenea e diversificata per essere intercettata dall'attuale premier italiano (si pensi solo agli insegnanti massacrati dalla buona scuola o agli operai nuovi entranti "disciplinati" dal jobs act) che perde tempo a sopravvalutarsi e supervalutare la sua politica con slogan dal vago sapore esterofilo, inadatti ad un paese conservatore e colto come l'Italia (ce la faremo, l'Italia riparte, fatti e non pugnette).
Entrambe le categorie, piccola impresa e pensionati, hanno creduto due cose: primo, di mettersi al riparo da guai peggiori, secondo di ottenere un "vantaggio".
Quando scopriranno che la permanenza dell'euro nel loro portafogli è compatibile soltanto con l'aumento del carico fiscale e con il taglio dei loro redditi abbandoneranno il carro, dovranno però sperimentarlo in concreto come oggi avviene per la maggioranza dei cittadini e non per ipotesi.
Renzi è destinato ad una microcarriera in quanto non dotato di senso dello Stato e poco adatto a governare un paese importante e complesso come il nostro, essendo naturalmente portato con il suo piglio bullista e piccolo-autoritario a fare il venditore al dettaglio ai pubblici mercati.
Andreotti o Chirac non starnazzavano frasi preconfezionate da manuale di self help americano con un cono gelato in mano e non parlavano pubblicamente lingue altre che non conoscevano, nemmeno scrivevano parole di cui non comprendevano appieno il senso nella loro lingua: la distanza è geneticamente incolmabile.
Tu hai perfettamente ragione, non si può convincere chi oggi "scommette" al casinò euro-Renzi le sue fiches potendo ancora (per poco) sostenere l'ebbrezza del rischio, non sapendo colpevolmente che le carte sono truccate.
Vadano incontro al loro destino, che è purtroppo in parte comune al nostro.
Restiamo umani. Sono pensionata ma MAI dalla parte dell'euro. Sono sempre stata contraria all'euro fin dagli anni 90, prevedendo sia pure in modo intuitivo ciò che sarebbe successo. Forse perché lavoravo presso il Portafoglio Estero di una banca, ed ero a conoscenza dei meccanismi valutari.
EliminaSemplicemente ineccepibile
RispondiEliminaMa che bello l'articolo di Charlie Brown!
RispondiEliminaSostanza a parte, si legge anche bene. Ho trovato delizioso il passaggio da Aristotele a Budda, mi richiama certe figure di danza con avanti-indré fulminei che faceva Michael Jackson buonanima.
Gli pseudonimi mi vanno benissimo, cerco informazione che informi e sia attendibile; se la selezione è fatta dal Prof., tanto mi basta.
Non m'importa di chi sia Charlie Brown, non voglio martiri o eroi, non voglio gesti esemplari, VORREI CHE DEI PERSONAGGI PUBBLICI (politici, intellettuali, giornalisti, artisti...) CAPISSERO E PRESENTASSERO UN QUADRETTO REALE DELLA SITUAZIONE.
Qui i nomi conterebbero ed è per questo che non ci sono.
Scusa, per chiudere il discorso: tu cosa credi di star facendo per raggiungere questo obiettivo (che condivido)?
EliminaOltre che rompere le palle a chi conosco e contribuire ad a/simmetrie, non trovo altro. E sa il cielo se vorrei trovarlo, perché è pura autodifesa.
EliminaA mio modo di vedere, talvolta in questo blog ci si abbandona ad un fatalismo ingiustificato, sulla base del quale l’implosione dell’euro sarebbe inevitabile. Così non è, secondo me. L’euro può stare in piedi, al netto dell’uscita della Grecia e di qualcun altro. Ma un Paese come l’Italia è sufficientemente robusto per reggerne l’urto, s’intende che il costo sociale del mantenimento dell’euro è rappresentato dalle mostruosità che con grandissimo merito il prof. Bagnai ha illustrato: perdita di diritti, annullamento dello stato sociale, svilimento del lavoro e dei salari.
RispondiEliminaIl nostro Paese non è la Grecia e la sua uscita dall’euro difficilmente sarà un giorno un fatto inevitabile. Per noi, dunque, il QE non è la premessa di una crisi terminale dell’euro, ma uno strumento per radicarlo in profondità. Le banche lo useranno per accumulare riserve piuttosto che per finanziare l’economia reale? E chi se ne frega, pensa il banchiere centrale, un’altra stretta attorno al collo dell’economia italiana ne aumenterà il soffocamento, senza però abbatterla definitivamente. Il tutto peraltro contribuisce ad ammorbidire le resistenze alle riforme strutturali. A ben vedere, l’Italia rappresenta il soggetto ideale per essere annesso ad un sistema monetario germanocentrico. La Grecia, ma forse anche il Portogallo e la Spagna, probabilmente non sono in grado di reggere la cura preliminare a base di deflazione e svalutazione interna, l’Italia, invece, può farcela (mi scuso per l’inopportuna citazione del titolo del libro che, ovviamente, auspica a ben altri successi per il nostro Paese). Certo, aiuta anche quella cultura autorazzista di cui è permeato il nostro Paese che ci consente di affrontare il dramma con lo stesso atteggiamento con il quale il penitente indossa il cilicio, cosa che certamente non potrà mai accadere in Francia.
Il QE, inoltre, rappresenta un buon strumento per gestire l’eventuale uscita di qualche paese dall’euro, limitando la diffusione del contagio ad altri. Insomma, io credo che ci si stia preparando a liberare qualche anello debole della catena dal giogo della moneta unica e che il QE sia strumentale a gestire questa operazione in sicurezza, impedendo all’Italia di accodarsi.
Ha ragione Camillo. L’Italia è un paese chiave per la Germania. Vi fa shopping tutti i giorni (sostituzione del capitale/credito da Italiano a Tedesco), è industrialmente molto integrato con il sistema tedesco e ancora competitivo (nonostante l’euro) in altri. Non solo. L’Italia è un paese conservatore : mai fatta una rivoluzione … ed oggi lo è ancora più di un tempo, dato che stiamo gradualmente diventando un paese di vecchi (seppure … ancora … risparmiatori). I nostri giovani emigrano e li accolgono a braccia aperte a Berlino e là finanziano loro le piccole imprese. Ne parlava qualche mese Der Spiegel e definiva i nostri giovani “doni del cielo”. Ho provato un conato di vomito … nel leggere quell’articolo di … quel giornale progressista : non una riflessione sul perché questi giovani fossero diventati un dono cosi gradito. Non una … sulla nostra cultura educativa e, di conseguenza, imprenditoriale. Purtroppo non molleranno la presa cosi facilmente : i tedeschi hanno interiorizzato il sadismo insito nel concetto di efficienza sistematica. E dividono in sfere di influenza (e sottopotere) il reale che governano. In questa logica è più che possibile che la Grecia … possa andare … e magari anche la Spagna. Ma l’Italia no. E il renzismo e il PD si inseriscono in questa logica. Sono i Kapo di un cerchio che conta : perché protegge il giardino di casa teutonico. Gliene propongo una : Renzi era a spasso con Marchionne propagandando il Jobs Act e la ripresa che ora … certo, ora … ora … magari domani … ma arriva. Marchionne si deve essere sentito un po’ imbarazzato dalle lodi o, perlomeno, stupito dalla fede di questo ragazzone invecchiato. Nel mondo dell’automobile è da mesi riconosciuto come l’AD che vuole vendere ad ogni costo non automobili, ma patacche – fino a sfiorare il ridicolo. In ordine di tempo, l’ultima avventura imprenditoriale del nostro IMPRENDITORE è l’email inviata (come un pataccaro appunto) all’AD di General Motors per una seria ipotesi di fusione … seriamente rifiutata. Ma a Melfi, tuttavia, il piddino per definizione lo lodava – sebbene la sua azienda fosse Italiana come la Volkswagen. Marchionne non produrrà mai niente … Ma ecco: è questo il punto - Volkswagen invece produce e Da Silva produrrebbe volentieri Alfa Romeo e Ferrari … Stanno solo aspettando che i prezzi scendano ancora. Noi dobbiamo cercare di impedirlo. Come ? Non è facile. Io vivo all’estero da tanto tempo, non voto da anni e quando ho votato fino al 2006 ho sempre votato a sinistra, anche turandomi il naso. Il prossimo sabato io tornerò in Italia per votare contro il PD. Ecco – spero che la mia dichiarazione non imbarazzi il Prof. Bagnai. Ma in buona fede credo che a volte sia necessario confessare ciò che si fa … per non subire. Aiuta gli altri a pensare…Con cordialità .. Mario Dominici
EliminaProf, piccolo refuso
RispondiElimina"mercati hanno sono sobbalzati"
Per la serie "GLI OSPITI (DEL BLOG) SONO COME IL PESCE" dopo tre giorni puzzano
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