lunedì 20 aprile 2015

Datemi una mano....

Queste sono le domande della prossima intervista:

  1. Per quali ragioni l'entrata nell'Euro avrebbe favorito la svendita delle aziende italiane all'estero?
  2. In che maniera la moneta unica avrebbe distrutto la redditività delle aziende italiane?
  3. Sarebbe stato meglio non entrare nell'Euro?
  4. Possiamo delineare le vie percorribili per frenare questa 'svendita' delle aziende italiane?
  5. Qual è il ruolo dei decisori politici?
  6. Cosa comporterebbe l'uscita dall'Euro?
Naturalmente, risposte brevi.

Voi cosa rispondereste?

Me la date una mano?

66 commenti:

  1. 1. e 2. Lo trova nell'IPF e nel TDE

    3. Hai voja!

    4. USCIRE SUBITO DALL'EURO, la via per l'Italia. Il GRA come unica via percorribile (di notte, a piedi) dai venduti/dalle vendute che hanno tradito il loro Paese

    5. Fino ad oggi spompinare (cit.) i loro referenti UE / USA. Da domani si spera ridurre se non eliminare questa attività ludica e pensare anche al porco interesse nazionale italiano

    6. Guarirei dall'orchite.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Iscariota, vedo che hai apprezzato il mio tecnicismo. È lievemente da caserma, in effetti: lo usavamo lì. Bei tempi...

      Elimina
    2. Bei tempi si, della gioventù si rimpiange sempre la salute, la vigoria fisica… ma il vero rimpianto è per una vita senza un sacco di cazzo di pensieri che ti si mangiano vivo...

      Elimina
    3. Comunque, bando alle tristezze, le volevo suggerire di NON minacciare Silvio Pallico con la deportazione in Siberia in caso di scarso impegno nello studio. Anche la Siberia non è più quella di una volta…

      http://rt.com/in-motion/251193-bikini-skiing-world-record/

      Elimina
  2. ahah ci provo davvero! 1) basso export; 2) prezzi alti; 3) si; 4) banca centrale e investimenti; 5) vedi 4; 6) ammettere che Salvini ne ha azzaccata una, nella vita (questa é durissima).
    Repetita iuvant, ma mica a chi le fa :)

    RispondiElimina
  3. Provo. Ovviamente liberissimo di dirmi che non c'ho capito na cippa.

    1) A regola in media solo il 30% del fatturato italiano è venduto all estero ergo far inabissare il reddito nazionale tramite consolidamento fiscale (per recuperare competitività e rientrare dal passivo niip) peggiora i flussi di cassa presenti e futuri delle aziende incidendo sugli investimenti e rendendo la vendita appetibile per il compratore (minor prezzo) e per il venditore (esco da una situazione folle)

    2) Compressione fatturato nazionale vedi sopra e tasso di cambio inadeguato vs dollaro e vs ex-marco (visto che germania=1 partner commerciale).

    3) Grazie al cazzo. Per una folata di tassi di interesse si è distrutto il 25% della produzione industriale, svalutato il patrim immobiliare e quanto detto sopra.

    4) Se tornano competitive, e la variazione dei flussi di cassa ritorna positiva in pochi vendono. Lasciate lavorare er libbero mercato brutto e cattivo.

    5) Riguardo all'euro? Come è o come dovrebbe essere?

    6) Dipende come viene fatta e al netto di qualche problema sul debito in legislazione estera pubblico (pochissimo) e privato (che comunque è meno problematico di quello che viene propagandato avendo le aziende in media, oltre ai debiti in valuta e legislazione estera, anche parte dei propri attivi e flussi in tali valute/legislazioni proporzionali al fatturato.

    RispondiElimina
  4. 1. A causa delle stesse ragioni che hanno impedito la svendita in regime di monete sovrane diverse: il cambio. O l'assenza di esso.

    2. La "moneta" è il prezzo di un bene in un determinato paese. Entrare nell'euro è come far entrare un cliente in un negozio e far decidere a lui il listino prezzi della merce esposta. Ovviamente andrebbe tutto a prezzo di saldo.

    3. Si certo.

    4. Si ce ne sono alcune: a) Uscire dall'Euro b) Ritornare alla lira c) tornare al Fiorino d) sciogliere l'eurozona

    5. Quello dei traditori, finora.

    6. Il soddisfacimento della condizione necessaria ma non sufficiente per riuscire a far ripartire il nostro beneamato paese.

    RispondiElimina
  5. In ordine di facilità
    3. Sì, si stava meglio quando si stava meglio. ma forse l'intervistatore è troppo giovane per ricordare...
    4. La via più percorribile è anche la più semplice: non svenderle. Tanto più che gli incassi ventilabili sono ridicoli in proporzione al debito pubblico.
    5. Domanda capziosa (anche "capzioso" se non so mica bene cosa vuol dire...) sarebbe più opportuno domandarsi qual è il legittimo ruolo dei decisori NON politici in una democrazia.
    6. Vedi grafico del PIL dell'Argentina sganciata dal dollaro. Prima in peseta, poi in dollari, dato che, per adesso, il dollaro è la valuta mondiale.
    2. Se il cambio di un paese è sopravvalutato si vende meno all'estero e si importa di più, si manda in crisi la bilancia dei pagamenti e occorre farsi prestare denaro dall'estero, su cui poi si pagano gli interessi aumentando le tasse e tagliando la spesa ed innescando un ciclo a feed-back positivo (auto-aggravante in italiano) recessione/austerità (vd. ciclo dell'amico Franckie)
    1. Guardiamo il caso Telecom.
    Si vende l'azienda a un privato che la paga 40 M€, mettendo 40M€ a debito nel bilancio della stessa Telecom. Sarebbe, per la proprietà commutativa, come se il Governo avesse trasferito 40 M€ di debito dal bilancio del Tesoro al bilancio della Telecom e poi l'avesse regalata. A parte che regalare un bene pubblico ai propri amici è un crimine manifesto, si è voluto ammazzare l'azienda per consentire ad altri di entrare nel mercato (Crew barchetta Britannia?). Altrimenti Telecom avrebbe avuto una posizione talmente dominante che gli operatori esteri (Vodafone, Wind, etc...) avrebbero dovuto investire cifre troppo grandi per entrare nel mercato italiano. Cosa c'entra l'Euro? Uhmm. direi poco. Sì c'è stato il pretesto dei conti pubblici, ma era un pretesto, appunto, tant'è che i conti ad oggi sono peggiori che mai.

    Naturalmente professore, se si risponde da solo il risultato sarà assai migliore, ma comunque io non sono mai parco di (non) buoni suggerimenti.

    RispondiElimina
  6. Alla 3:

    Non perdiamo tempo e facciamo o piuttosto qualche seduta spiritica.

    RispondiElimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  8. la mia umile risposta alla nr3 = sarebbe stato meglio che l'euro non fosse entrato in noi…

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Soprattutto considerando la strada che ha preso...

      Elimina
    2. senti, ma un’eventuale risposta così https://youtu.be/i35tE1ZKmCo alla nr4 è troppo fasssista? :D

      Elimina
  9. Ma il voto che ci dà poi fa media?
    Ps la prima domanda mi pare formulata in maniera un po' imprecisa, o sbaglio?

    RispondiElimina
  10. Ci provo:

    1.: perchè il valore di un'azienda può essere valutatao attualizzando il flusso di redditi previsti (o, per alcuni, il cash flow che nel lungo periodo dovrebbe corrispondere). Gli squilibri di CA docuti all'introduzione della moneta unica hanno reso necessario "distruggere la domanda interna" e con essa le prospettive di reddito delle imprese che operano sul mercato interno, quindi il loro valore è notevolmehte diminuito e sono diventate preda facile di acquisizioni estere, specialmente da parte di imprese di quei paesi (per es. Germania) che si sono trovate nella situazione esattamente opposta;
    2.: vedi punto 1.;
    3.: la risposta è sì. A parte la mia opinione, che non conta niente, cfr. Goofynomics: cronaca di un fallimento annunciato;
    4.: occorrerebbe rilanciare la domanda interna ma, nella fase attuale, ciò provocherebbe, dopo una prima fase di espansione, il ripetersi degli squilibri di CA che sono all'origine dell'austerità. Pertanto, il primo passo nella fase attuale, è l'abbandono della moneta unica, cui dovrebbero seguire politiche di sostegno alla domanda e politiche industriali volte alla competitività, alla sostituzione delle importazioni ed al rafforzamento della struttura produttiva nazionale;
    5.: il ruolo dei decisori politici dovrebbe essere quello di individuare e porre in essere le politiche idonee a perseguire gli obiettivi che tendono al benessere complessivo ed alla piena occupazione, in un quadro di cooperazione con gli altri paesi (ovviamente con i paesi che vogliono cooperare);
    6.: comporterebbe una serie di conseguenze: tra quelle negative, il rischio di una maggiore inflazione (meno grave però di quella di cui parlano i fautori della permanenza nell'euro) e quello di dover far fronte ad una crisi finanziaria dovuta alla necessità di dover rifinanziare un debito estero (soprattutto privato) che, solo in parte, però, non ricadrebbe nell'ambito di apllicazione della "lex monetae" e pertanto non potrebbe esere restituito nella nuova valuta. Gli aspetti positivi sono abbastanza noti: una moneta allineata ai nostri fondamentali economici renderebbe le nostre merci più competitive, ci libererebbe dal "vincolo esterno" e consentirebbe una crescita guidata dai salari, in una siruazione di equilibrio di CA. Ma, soprattutto, l'uscita dall'euro comporterebbe il ripristino di una piena democrazia, fortemente limitata, nella situazione attuale, a vantaggione delle élite tecnocratiche sovranazionali.

    Spero di non aver detto (troppe) lievi imprecisioni.

    Massimo

    RispondiElimina
  11. 1) perché abbiamo adottato una moneta per noi sopravvalutata (l'euro è uno strumento monetario opportuno per tenere basso il marco tedesco).
    2) È stato abolito uno strumento valutario essenziale per far fronte alla concorrenza tedesca (noi eravamo i veri concorrenti dei tedeschi in Europa). Oggi possiamo contare solo sulla svalutazione del lavoro, cioè l'abbassamento dei salari. Il colpo geniale, con l'euro, è stato dei Tedeschi: non devono più rivalutare il marco, perchè i suoi prodotti sono molto richiesti.
    3) Sì per quanto detto prima e per altre ragioni essenziali. Perdendo la sovranità monetaria, con le caratteristiche dei Trattati europei e quindi della BCE, siamo praticamente un paese del terzo mondo alla mercè di altri. L'adozione dell'euro è soprattutto l'adozione di un metodo di governo, che potremmo sbrigativamente definire antidemocratico e antipopolare.
    5) Il ruolo dei politici attuali è essenzialmente quello di esecutori delle direttive cosiddette europee e non solo (sullo sfondo ci sono sempre gli interessi americani, che oggi, a differenza di ieri, sono solo in conflitto con i nostri). Proprio perché privati di tutti gli strumenti economici essenziali (monetari, valutari e fiscali), che sono in altre mani, i nostri governi possono essere sinteticamente definiti come governi fantoccio.
    6) L'uscita dall'€ comporterebbe una svalutazione della nuova moneta di circa il 25/30% rispetto alla moneta della Germania. Questa svalutazione non si riverserebbe direttamente sull'inflazione, cone molti commentatori economici sostengono in maniera volutamente terroristica, per spaventare la popolazione. Certo, non mancherebbero le difficoltà, soprattutto nelle fasi iniziali, non mancherebbero problemi bancari, ma, tornando padroni del nostro destino monetario, valutario e fiscale, potremmo ridiscutere liberamente come organizzare il lavoro e lo stato sociale, senza imposizioni esterne, che mirano alla deindustrializzazione del nostro paese e alla sua trasformazione in un serbatoio di manodopera a basso prezzo. Andrebbero naturalmente tutelate le fasce più deboli della popolazione, e andrebbero ripristinati meccanismi di salvaguardia dei salari. Certo, la maggioranza della popolazione non potrebbe andare a fare la spesa a Berlino, ma questo sarebbe un bene, perché rilancerebbe la domanda interna. E mi lasci anche dire che Berlino è certamente una bella città ma Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Lecce lo sono un pochino di più ( e mi scuso con tutte le centinaia di bellissime città che non ho nominate).Da ultimo, ma non per ultimo, così potremmo sfuggire a un modello di società, in cui i due terzi della popolazione stanno malino, male, pessimamente, e un terzo della popolazione benino, bene, ottimamente. Ma per fare questo ci vorrebbe una classe politica diversa dall'attuale, che smettesse di fare gli interessi altrui e riscoprisse amore per questo paese

    RispondiElimina
  12. 1)Moneta troppo forte non fa funzionare e rendere imprese come dovrebbero.
    2)Come sopra
    3)Fai te
    4)Farle funzionare.Nessuno sano di mente/in buona fede si libera di qualcosa che funziona e che rende.
    5)Fare i decisori politici,quindi evitare di impelagarsi in accordi e istituzioni che li esautorano.
    6)Niente che non stia già accadendo o non sia già accaduto (a noi o ad altri).

    RispondiElimina
  13. Professo'
    Darle una mano volentieri, ma come potrei rispondere meglio di lei?
    La possiamo solo buttare sul goliardico, ma non posso fare meglio di Marco S. E' una partita persa, come quella dell'euro contro la realtà dei fatti.
    Attendo la deflagrazione con una qualche apprensione sperando che il bagno di sangue sia solo economico...

    RispondiElimina
  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  15. 1. Perché con l'euro le aziende italiane hanno perso competitività, quindi la redditività e conseguentemente sono scesi i valori stessi delle aziende in quanto i proprietari, non riuscendo ad andare avanti, sono stati costretti a svenderle
    2. Già risposto
    3. Sì avremmo mantenuto la possibilità di tarare la nostra moneta sulla reale forza della nostra economia.
    4. Recuperare una domanda interna, mediante iniziali investimenti pubblici per dare lavoro ed opportunità alle aziende. Siccome questo nell'euro zona non si può fare (noi, perché Francia e Spagna sfiorano il deficit tranquillamente) tragga lei le conseguenze...
    5. Se l'Europa è questa è perché c'è stata una precisa volontà politica, la stessa che impedisce ora di cambiarla e farla funzionare. Si sapeva che l'euro non avrebbe funzionato, ma si è voluto farlo politicamente.
    6. Un uscita dell'Italia porterebbe probabilmente al crollo dell'euro, un uscita concordata porterebbe ad un processo di riallineamento delle valute nazionali, secondo le forze relative delle rispettive economie, con recupero della nostra competitività di prezzo verso i Paesi del Nord Europa. Nel caso si uscisse e l'euro rimanesse in vita si avrebbe un iniziale brusco riallineamento dei cambi neolira/euro neolira/dollaro e una spinta all'export intra-europeo con un aumento non traumatico dell'inflazione. Naturalmente oltre ad uscire bisognerebbe recuperare quelle politiche fiscali e monetarie che permetterebbero di gestire meglio l'economia.e delle quali ho trattato nei miei libri.
    Quello che è sicuro è che non ci sarebbero le catastrofi che alcuni prevedono e che si prevedevano anche nel 1992...
    Mi prende come ghost writer per le TV e giornali locali? :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Luigi, questo post era ovviamente scherzoso, un divertissement, per stare in compagnia, ma io comincio anche ad aver bisogno che mi diate una mano sul serio.

      Qui nessuno si muove, o se lo fa lo fa in modo sbagliato e dannoso per noi.

      Salvini sta cavalcando il problema dell'immigrazione a modo suo (cioè, mi spiace, sbagliato), ottenendo finora l'unico risultato di mettere me e quindi tutti noi in enorme difficoltà nel difendere la sovranità del nostro paese, marginalizzando un dibattito al quale tanto avevo fatto per dare dignità scientifica.

      Dall'altra parte, la "sinistra" PD accetta che chiunque dica la qualunque, lasciano che un Biasco (o chi per lui) defechi le sue insulse oscenità, senza prendere esplicitamente le distanze da scenari di fantasia, e permettendo così a colleghi opportunisti e privi di scrupoli di continuare a diffondere o quanto meno ad amplificare messaggi distonici, che impediscono di creare un consenso attorno al programma di IPF, un programma che è pro-lavoro e pro-impresa, semplicemente perché chi finge di difendere il lavoro, cioè il sindacato, non capisce i termini del problema, e quand'anche avesse voglia di comprenderlo, ciò gli sarebbe impedito da chi sistematicamente distorce la realtà.

      Comincio ad essere sinceramente stanco. Ho rovinato la mia salute, la mia carriera e la vita della mia famiglia, e non mi si ascolta nemmeno quando dico la più ovvia delle cose ovvie: dite a Biasco (e a chi per lui) di smettere di dire stronzate (in privato), e prendete (in pubblico, civilmente, pacatamente) distanza da chi traccia scenari di tregenda basati solo sulla sua caghetta di perdere la pensione. Questo lo dico, nota bene, nell'interesse di quelli a cui mi rivolgo. Ma loro hanno una percezione diversa dei propri interessi: "Pas d'ennemis à gauche".

      Se leggete il mio libro e non lo capite, non chiamatemi per farmi i complimenti, perché io poi mi incazzo!

      Stando così le cose, credo che presto, in questo vuoto totale di rappresentanza politica attuale e potenziale, ci troveremo tutti di fronte a un bivio, e una delle due strade (rinunciare) non voglio prenderla. Ai soci come te chiederò una disponibilità a sostenermi nella mia attività di comunicazione, girandovi (questa volta sul serio) interviste e coinvolgendovi nella redazione di testi.

      Vi ricordo a questo proposito che questo blog, o il blog di a/simmetrie, vi sono aperti, nel momento in cui abbiate, come spesso avete, cose interessanti da dire. Io ormai non ne ho più. Ho detto tutto quello che c'era da dire nel primo post di questo blog. Mi sembra di aver fornito, all'epoca, un quadro abbastanza attendibile. Adesso sono un po' usurato...

      Elimina
    2. Ovviamente era un divertissement di fine giornata (di schifo come ultimamente accade), ma questa volta seriamente: prof. sono realmente a disposizione per darle una mano per quel che posso. Come socio a parte il minimo contributo economico e il 5 ‰ (ottimo!) mi sento un po' inutile e se posso alleviarla da qualche rottura di scatole basta dirlo.
      Buona serata.

      Elimina
    3. La seguo da poco Prof, lo sa, e non immagina quanto sia doloroso per me leggere queste sue parole. D'altronde, come darle torto? I politici, Salvini compreso (purtroppo) fanno a gara per sfruttare e strumentalizzare l'argomento del momento finché il fatto non è più di moda (Gaber docet) giusto per guadagnare qualche punto (o qualche follower) in più rispetto agli avversari. Quello che doveva dire lo ha detto molto chiaramente a tutti (tenendo ben presente la prima legge della termodidattica). Lungi da me essere patetico, ma non ha idea di quanta speranza, voglia di informarsi, informare e conoscere abbia dato a me e, mi pare, tanta altra gente. Chiunque abbia un anelito di libertà non può restare insensibile ai suoi sforzi. Da parte mia farò il possibile per divulgare le sue idee finchè avrò fiato, fregandomene di tutti gli "ormaisti" e nonostante l'annebbiamento collettivo e la disinformazione abbiano fatto davvero un "ottimo" lavoro, purtroppo. Per ritrovare la motivazione la invito a rivedersi il finale di Braveheart a ciclo continuo. Tornando a Salvini, gli dica da parte mia che senza il suo libro e l'appoggio di Borghi e Rinaldi, col piffero che la Lega tornava a "volare". Tenga duro, siamo tutti con Lei e...se passa da Como faccia un fischio!

      Elimina
    4. capisco bene la sua stanchezza e le rinnovo i complimenti per l' enorme lavoro di informazione e di critica nonchè l'ammirazione per il libro che non mi stanco di studiare e proporre come dono agli amici e non ; mi piacerebbe invero chiederle come tratterebbe il problema dell'immigrazione, ma non oso viste le sue condizioni ; forse cavalcarlo non è il massimo ma sembra comunque più coraggioso di chi lo scarica o lo evita

      Elimina
    5. Grazie, Luigi, è stata una buona serata. Verrai all'assemblea?

      Elimina
    6. Cercherò di fare di tutto per esserci.

      Elimina
    7. @sage Hai ragione. Posso dirti come lo affronterebbero i piddini. Visto che idealizzano gli Stati Uniti d'Europa, per coerenza lo affronterebbero come negli USA. O no?

      Elimina
    8. Non come negli U.S.A, qui siamo avanti, abbiamo le coop.
      Si stan già frizionando le mani.

      Elimina
    9. Poi, con calma, un giorno, mi spiegherete cosa trovate di sbagliato e di marginalizzante nelle proposte di Salvini su come gestire l’immigrazione, ad oggi totalmente incontrollata con i risultati chiaramente sotto gli occhi di tutti; eventualmente aggiungendo una linea alternativa.

      Personalmente lo trovo un discorso per nulla alieno ai contenuti stessi di questo blog, anzi assolutamente contiguo e per certi versi consequenziale, tanto da spingermi a voler chiarire meglio le vs posizioni. Sono certo sarà per me uno spunto di riflessione di cui sento la necessità, evidentemente perché percepisco un mio limite.

      Elimina
    10. Historia magistra vitae - la storia è maestra di vita, diceva l’Arpinate, ma gli uomini sono sordi ai suoi insegnamenti.
      Come ogni anno in questo periodo, dove vivo accade che il tempo clemente regali un cielo terso, sgombro di nubi plumbee; e quando il giorno s’appressa alla fine e l’astro diurno volge a mezzo le cime dei monti ancora innevate, talora prendo il battello a Ouchy che mi porta all’altra sponda, a Evian in Francia: così mi pare un viaggio della memoria, e ricordo gli anni passati, come se m’apprestassi a compiere l’ultima traversata, sperando che allora per me non sia Caronte il nocchiero della veliero fatale. Passeggiando stancamente per il lungolago, alla fine mi fermo a rimirare il tramonto che colora di spenti toni il paesaggio, mentre tengo nella mano un libro “strano” che ho portato con me (I would feel naked without), e ogni volta non posso fare a meno di fare le medesime osservazioni – sarà l’età che incombe, dirais-je: rimango stupito che una così ridente cittadina fosse stata luogo della più indicibile ignavia umana, così gravida di conseguenze a livello storico.
      As is known, dal 6 al 15 luglio del 1938 a Évian-les-Bains si tenne una conferenza internazionale (nota bene) voluta dall’allora presidente degli USA Franklin D. Roosevelt perché ci si mettesse d’accordo con i delegati ivi convenuti per risolvere in qualche modo l’aumento del numero di rifugiati ebrei provenienti dalla Germania dopo le leggi di Norimberga del 1935. Nessuno dei paesi (o quasi, con la felice eccezione della Repubblica Dominicana) volle aumentare il limite di accoglienza degli apolidi, i quali vennero lasciati al loro destino: naturalmente, questo rifiuto venne contornato da dichiarazioni di simpatia e comprensione per i raminghi. Sappiamo tutti come andò a finire.
      Oggi la situazione è più grave: vi sono movimenti di genti umane che sembrano di portata epocale; respingerli è materialmente impossibile, la spinta della disperazione essendo travolgente; ma accettarli TUTTI da parte dell’Italia è altrettanto impossibile. La “fortezza Europa”, ieri di chi voi sapete, oggi del cancelliere di turno, non può credere che sia un problema solo dei paesi limitrofi: è un capitale umano con cui tutti dobbiamo fare i conti, pena diventare uno scontro di civiltà, che invero già c’è. Salvini con la Lega, che è ormai un mero partito di destra che cavalca il malessere forte e profondo degli italiani non sa la soluzione giusta, a mio avviso: ma chi, nel panorama politico nostrano ed europeo, sa e soprattutto vuole dare una soluzione adeguata? Il Pd? But come on…! Quelli son tipi che non risolvono neanche le loro piccole beghe di palazzo. Quel che vedo io è una generalizzata politica di piccolo cabotaggio: e allora? Si fermerà così la marea umana? Non credo. Siamo a un turning point storico; bisognerebbe che alle leve del comando ci fossero uomini avveduti, che pensassero al common good: insomma, ci vorrebbe la saggezza dei veri uomini politici – una razza forse estinta –, laddove, as usual, una piccola oligarchia pensa al proprio benessere a discapito della maggioranza. Le conseguenze di tale atteggiamento sono ben prevedibili. Non sono un politico e non so trovare delle soluzioni, anzi le mie possono sembrare considerazioni di un signore un po’ blasé: ma ritorno a casa con questo struggimento interiore e con un senso di profonda inutilità del mio essere, mentre la brezza lacustre della sera mi schiaffeggia sul ponte del bateau, come per dirmi “Réveille-toi, toi qui dors”.
      Siamo sull’orlo di un burrone, con un’irrefrenabile tendenza a caderci.

      Elimina
    11. io non capsico come si fa a liquidare la lega come un mero partito di ds...faccio notare che salvini è stato quel politico che è andato lui da un esperto di economia tra l'altro fuori dal coro a farsi spiegare come stanno le cose e ne ha compreso subito la grande capacità anche umana e carismatica ; è stato quel politico di destra ( ma chevvordì?che ci ha li sorda ? che vo le nozze non gay? che voi sfruttà l'operaio ? ma di chestamo apparlà) che compare in tv con in mano il libro del bagnai e ne consiglia pubblicamente la lettura ; è quel politico che in toscana vorrebbe lo stesso bagnai nel proprio gruppo ; per cortesia usciamo dagli schemi dx sn che in questo momento sono più vuoti e inutili che mai; guardiamo agli uomini ai programmi e allora giudichiamo se la lega ha idee sbagliate e spieghiamo il perchè e offriamo delle alternative ; io domando perchè la politica della lega verso l'immigrazione non va bene ? cosa cè di sbagliato nel suggerire un intervento diretto in loco a smantellare i barconi a creare centri per rifugiati fuori dai nostri confini ? abbiamo dei militari professionisti , chi ha paura di sparare a chi gli spara addosso può starsene a casa a letto stia tranquillo ; che c'è di sbagliato nel dire che l'immigrato che entra deve avere la possibilità di lavorare e di mantenersi in modo dignitoso sennò non entra e che prima di lui cè da sistemare l'italiano ? non abbiamo compreso che tutto questo flusso umano fà il gioco dei grandi capitali etc? tutti i paesi ( spagna australia stati uniti austria svizzera per non parlare di quelli in via di sviluppo ) utilizzano maniere assai spicce presso i loro confini , secondo voi noi dobbiamo assistere tutti gratis ? e quando poi noi torniamo a casa dal lavoro e dopo aver pagato le tasse passando le nostre serate a compilare gli f 24 dobbiamo dividere il nostro giaciglio ed il bagno con gli immigrati a pasto e alloggio gratis ? io dico che il mondo non funziona così e mi unisco a salvini finchè non troverò chi sia in grado di spiegarmi dove come e perchè sto sbagliando

      Elimina
    12. @sage

      Ti capisco. Una delle conseguenze che l'eurocrisi e la comprensione delle sue cause ha avuto sulla mia persona è che mi ha costretto a ragionare sulla base dei dati, rivedendo alcune delle posizioni che avevo precedentemente ritenuto valide.

      Sono convinto che, allo stesso modo, anche per il tema dell'immigrazione e del legame che questa possiede con il regime eurista è necessaria per tutti noi una profonda riflessione, avendo il coraggio di ridiscutere dalle fondamenta alcune convinzioni che istintivamente, come esseri umani, possediamo.

      Anche perché chi tira le fila del discorso sa benissimo come sfruttare questi convincimenti a priori ed usarli come stimolo emozionale verso scopi utili a loro (di solito ortogonali ai ns interessi).

      Ripeto, lo ritengo un tema molto importante sul quale avrei piacere di confrontarmi e di leggere le vs idee su questo blog, specie per le conseguenze e le perverse sinergie che crea con la moneta unica e la perdita progressiva di democrazia.


      Elimina
  16. Cominciamo a togliere il condizionale dalle prime due domande e poi ne riparliamo.

    RispondiElimina
  17. 1) per aziende che lavorano per il mercato interno (2/3 del Pil) , riducendo la domanda e quindi vendite e redditività.
    per aziende che lavorano sia per il mercato interno che per l’estero, riducendo la domanda interna e quindi vendite interne e redditività interna.
    2) Attraverso la riduzione della domanda e quindi delle vendite.
    3) Sì, visti gli attuali risultati.
    4) Le aziende si svendono perché incalzate dai creditori (anche quelli bancari che hanno già in mente il potenziale compratore) che vogliono riscuotere; le banche a sua volta sono incalzate da Basilea 2/3; Basilea considera più rischiosi i prestiti alle aziende che i Btp, quindi, non c’è incentivo a prestare ad aziende. Quindi prima cosa abbandonare Basilea (che gli americani non hanno);
    5) Vagabondi traditori (non si sa quale dei 2 termini è causa e quale effetto);
    6) Riparte la redditività da domanda interna.

    RispondiElimina
  18. 1) Cosa intende per entrata? L'euro è eterno ed immutabile esiste da sempre e per sempre esisterà. Se lei parla di entrata sottointende che esiste anche un fuori.. la prego di fare piu' attenzione ai vocaboli che sceglie.
    2) La redditività delle aziende italiane è stata distrutta dalle scarse capacità e dalla avidità delle sue maestranze. In linea di massima gli italiani sono avidi e pelandroni.
    3) vedi risposta nr 1
    4) Certamente ... fra poco pochissimo da comprare saranno rimaste solo delle gigantesche "sole" e la svendita cesserà
    5) Starà scherzando spero
    6) Come ben spiegato nell'ultimo Cd del grande cantante italiano." Biasco Biasco io non ci casco" i nostri aerei decollerebbero verso la Germania per non fare piu' ritorno e la benzina andrebbe a 3000 Lire

    RispondiElimina
  19. Ma qual e' il pubblico? Generalista? Casalinghe&piddinume?

    Alla 5 risponderei che il ruolo dei politici grazie al vincolo esterno non e' di decisori ma di esecutori. I mandanti sono altrove.

    RispondiElimina
  20. 1 e 2) cambio fisso: lega le mani allo Stato impedendogli di rilanciare la domanda interna e di frenare l'indebitamento privato verso l'estero; importazioni convenienti; esportazioni sconvenienti; distruzione fatturato; distruzione salari; indebitamento privato; crollo quotazioni imprese e loro svendita;

    4 e 6) cambio flessibile: concede allo Stato la possibilità di rilanciare la domanda interna e di frenare l'indebitamento privato verso l'estero; importazioni sconvenienti; esportazioni convenienti; aumento fatturato; aumento salari; risparmio privato; aumento quotazioni imprese e maggiore difficoltà per acquistarle;

    3) si;

    5) dire la verità sull'euro, altrimenti continuare a mentire e tradire il Paese.

    Sono gradite dal prof. Bagnai risposte sintetiche, così da poter dire “Bagnai la fa facile”.

    RispondiElimina
  21. 1d-Per quali ragioni l'entrata nell'Euro avrebbe favorito la svendita delle aziende italiane all'estero?
    1r-I differenziali della dinamica dei prezzi (salari, tasse, energia..) in regime di cambi fissi ha eroso via via la redditività.


    2d-In che maniera la moneta unica avrebbe distrutto la redditività delle aziende italiane?
    2r-Vedi sopra.

    3a-Sarebbe stato meglio non entrare nell'Euro?
    ovvio (nel mondo ideale non esisterebbe l'euro ma visto che non siamo il mondo ideale evidentemente ci dovevamo entrare, siamo stati costretti)

    4a-Possiamo delineare le vie percorribili per frenare questa 'svendita' delle aziende italiane?
    4r-Uscire dall'euro, creare una banca di investimenti e "razzolare" noi stessi le aziende oltre a crearne di nuove (nei settori dove servono, per tappare falle, creare indotto)

    5d-Qual è il ruolo dei decisori politici?
    5r-A parte le svendite di asset pubblici, sono dei semplici amebi

    6d-Cosa comporterebbe l'uscita dall'Euro?
    6r-la morte di chi riuscirebbe nell'impresa, il terrore assoluto.
    la mafia non è nata dal nulla, checché ne possano pensare qua al nord.
    non è insomma un fatto "culturale"

    RispondiElimina
  22. 1. Non hanno più potuto competere sul prezzo e, diversamente dalle imprese tedesche, non sono state indirettamente sussidiate dallo Stato che in Germania - alla faccia delle normative UE - ha garantito un recupero di produttività via deflazione salariale sive riforma Hartz.

    2. Nel collettore commerciale che dalla Germania defluisce in Italia è mancata la "strozzatura" generata dal prezzo della valuta ed è stato ridotto l'attrito indotto dal tasso di interesse : le merci tedesche hanno alluvionato il mercato italiano insieme agli stessi capitali che ne hanno finanziato l'acquisto.Ci siamo indebitati con l'estero perchè gran parte della domanda interna è stata deflessa dalla sua normale "traiettoria".

    3. I paesi senza l'euro hanno reagito meglio alla crisi perchè le loro banche centrali dispongono del controllo di gran parte delle leve macroeconomiche.

    4. L'Italia può farcela (lo so, copyright depositato) ad arrestare la distruzione di potenziale produttivo nazionale se cominciamo a riflettere più laicamente e serenamente sull'inutilità delle gabbie che ci siamo autoimposti.
    Pragmatismo umanitario versus vincolismo antidemocratico.

    5. I decisori politici che vogliono disaccoppiare la politica economica da qualsiasi forma di legittimazione democratica meriterebbero di provare sulla loro pelle la "durezza del vivere"....... una contestazione implacabile basata sul fact checking.

    7. L'uscita dall'euro non è una passeggiata, ma nemmeno l'apocalisse. Se anche fosse un'uscita ordinata le criticità non mancherebbero, tra queste un'inflazione certamente superiore a quella sperimentata nell'ultimo lustro ma con le carriole non andremmo a fare la spesa.......dopo anni le carriole potremmo vederle nuovamente all'opera, ad esempio in interventi di riqualificazione urbana e del territorio.

    RispondiElimina
  23. 1. Per quali ragioni l'entrata nell'Euro avrebbe favorito la svendita delle aziende italiane all'estero?
    Risposta: perché con l’euro le aziende italiane hanno subito la distruzione della redditività. Cosicché, perdendo di valore, sono diventate obiettivi appetibili, e a basso costo, per gli acquirenti esteri.

    2. In che maniera la moneta unica avrebbe distrutto la redditività delle aziende italiane?
    Risposta: Le esportazioni sono state costantemente mortificate, dalla scarsa competitività dei prezzi di vendita, rispetto alla Germania. Inoltre la moneta unica ha permesso alla Germania di imporre l’abbassamento dei salari agli altri Paesi.

    3. Sarebbe stato meglio non entrare nell'Euro?
    Risposta: sì, sarebbe stato meglio mantenere la nostra moneta nazionale.
    4. Possiamo delineare le vie percorribili per frenare questa 'svendita' delle aziende italiane?
    Risposta: sì. Ma un elemento imprescindibile è il ritorno alla valuta nazionale.

    5. Qual è il ruolo dei decisori politici?
    Risposta: al momento il loro ruolo sembra quello di assecondare le decisioni della troika. Invece dovrebbero salvaguardare prima di tutto l’occupazione ed il lavoro italiano, sul quale si fonda la nostra Repubblica.

    6. Cosa comporterebbe l'uscita dall'Euro?
    Risposta: comporterebbe una svalutazione della nostra valuta nazionale rispetto all’euro. Con il rilancio delle esportazioni, dei consumi nazionali e, di conseguenza, anche dell’occupazione.

    RispondiElimina
  24. rispondo solo alle domande 4, 5 e 6:
    4. Per frenare la svendita delle aziende si dovrebbe creare la consapevolezza e la cultura degli investimenti a lungo termine e dare fuoco a tutte le copie di Repubblica prima che arrivino alle edicole.
    5. I decisori politici dovrebbero ambire a diventare Statisti e mirare ad una politica progettuale. L'esatto contrario dell'acquisizione di consensi via "tweet", ma forse è utopia...
    6. Ripristino sovranità monetaria (via nazionalizzazione banche e divisione tra istituti di credito e finanziarie) e recupero flessibilità.

    RispondiElimina
  25. Per quali ragioni l'entrata nell'Euro avrebbe favorito la svendita delle aziende italiane all'estero?
    Non dovendo fare i conti all'estero ci ha fatto dimenticare le tabelline e quindi gli investitori esteri riescono a fregarci.

    In che maniera la moneta unica avrebbe distrutto la redditività delle aziende italiane?
    Perchè quando andiamo in Francia e non dobbiamo fare il cambio ci ha reso un po' pigri e la nostra efficienza ne ha risentito.

    Sarebbe stato meglio non entrare nell'Euro?
    E continuare a fare i conti quando andiamo all'estero?

    Possiamo delineare le vie percorribili per frenare questa 'svendita' delle aziende italiane?
    Brain training obbligatorio per ricordare le tabelline in modo da non essere fregati.

    Qual è il ruolo dei decisori politici?
    Sparare supercazzole in TV

    Cosa comporterebbe l'uscita dall'Euro?
    Un senso di imbarazzo per l'attuale governo.

    RispondiElimina
  26. Continua l'opera di censura da parte degli onesti del FQ che non pigliano finanziamenti pubblici all'editoria di commenti vs UE e Euro in questo caso ho scritto la mia su un articolo della Sen Puppato(PD) eccovi il testo degno della censura by PUD€!
    Senta un pò , anima bella de sinistra che pensa di lavarsi la coscienza con un articolo privo di ogni barlume di realtà e che continua stucchevolmente con questa retorica da manifesto di Ventotene condito con un mix in salsa cattolico solidale , solo per non voler prendere atto del fatto che a parte l'aspetto squisitamente economico questa UE di tutto il resto sembra fregarsene ogni giorno di più.
    Sono 7 anni che voi sognatori con i funerali degli altri continuate con il più europa e invocando una solidarietà europea che nei fatti è solo propaganda di facciata nel mentre :
    - i salari dei lavoratori si stanno svalutando inesorabilmente , perché voi illuminati de sinistra
    , piuttosto che prendere atto della non modificabilità di questo assetto squilibrato , avete deciso di sacrificarli sull'altare del bene supremo Euro
    - le politiche mercantilistiche tedesche le seguite come fossero vangelo causando impoverimento generalizzato nei paesi del sud Europa che è solo questione di tempo , finiranno per de industrializzarsi come ( il sud Italia o la ex DDR anche se a voi non piace criticare i crucchi)
    - non riuscite a comprendere che in questa specie di URSS dei dilettanti non c'è spazio per l'integrazione dei :
    - mercati del lavoro
    - delle politiche economiche ( tranne quelle di gradimento berlinese )
    - di quelle fiscali
    - e di quelle che a voi pare stiano più a cuore ovvero quelle solidali tra paesi completamente diversi
    Quindi considerato che non c'è nessuna possibilità di cambiamento voi continuate con il Europa , facendo aumentare i consensi alle destre euroscettiche visto che le sinistre si ostinano a voler riformare un qualcosa che non lo sarà mai ergo , buona scomparsa politica !

    RispondiElimina
  27. 1. La ragione principale è che non siamo il paese core facente parte di un'unione monetaria, così come lo sono la Germania e altri paesi divenuti creditori

    2. Differenze inflazionistiche tra paesi deboli e forti

    3. Si, ma da politico semi-ignorante ci avrei comunque provato (sia mai qualche nobel sbagliava proprio quella)

    4. Possiamo almeno provarci

    5. Ascoltare tutte le linee di pensiero dei maggiori economisti mondiali, tirando le somme e ottenendo un risultato quanto più vicino agli interessi di tutti i cittadini

    6. L'inizio della ripresa economica

    RispondiElimina
  28. Un po' in ritardo, ci provo:

    La risposta alla 1 è la 2.

    La risposta alla 2: da un lato una progressiva erosione della competitività dei prodotti interni, dall'altro una limitata capacità di reagire a shock esterni.

    La 3 è una domanda retorica, immagino, dato l'interlocutore.

    La 4 è insidiosa. Se ci si pone il problema si rischia di voler controllare i flussi di capitale alle frontiere. E siamo già fuori dalla UE.

    La 5 è mal posta. Il decisore politico è un ruolo, chi lo interpreta è la domanda.

    La 6 è interessante, visto che il prof ci ha scritto due libri, non tento un improbabile riassunto.

    RispondiElimina
  29. E' plausibile ipotizzare che uscire adesso dall'euro, dopo che si è svalutato di circa del 30% nell'ultimo anno, comporterebbe solamente una rivalutazione dell'euro e non anche una svalutazione sulle altre valute, dollaro, yuan, sterlina?

    RispondiElimina
  30. 1)Svendita, ma che dice? Non esageriamo, trattasi di aziende stanche e depresse che ad un certo punto hanno deciso di cambiare residenza. L'euro ha semplicemente agevolato questa scelta. E non dimentichi che è immorale cambiare il listino prezzi al ribasso. Se ti chiami Italia.
    2)Sta scherzando? La vera domanda è: in che maniera le aziende italiane hanno reso non sostenibile l'eurozona?
    3)E perdere 7 magnifici anni di recessione?
    4)E perché dovremmo frenarla? Io sono quello che se le compra.
    5)Decisori !? Ah ah ah ah ah
    6)Una cosa terribile: renderebbe responsabili tanti e tanti sinistrati

    RispondiElimina
  31. l'ignoranza
    e' un po' semplicistico , ma se non sai non capisci e se non capisci sbagli a capire ecc.ecc. inutile ripetere le stesse cose , ma alla fine siamo sempre li attorno ad un punto cruciale , scusate se insisto , ma è ovvio che se tu mandi a governarti un imbecille corrotto con lo scopo di poterlo manovrare a tuo piacimento ed è la somma che fa il totale , una volta che tutti gli imbecilli raggiungono posti chiave , nutriranno altri imbecilli ignoranti in una specie di catena di s.Antonio . Ora o si levano dai xxxxxxxx o le cose continueranno così fino al punto di rottura violento , come è sempre successo . La cosa più devastante è l'uniformità di pensiero anche subdolamente pilotata , per conto mio e spero di essere in errore , tutto quello che si fa , che fa il Prof. dando lacrime e sangue , porterà a poco o a nulla e sempre per la storiella di mio nonno (storiella del 1915 ben stagionata )
    due signori vanno a vendere al mercato , uno vendeva cunissiun ( misto tra conoscenza e intelletto ) e l'laltro fortuna , arriva mezzogiorno e si guardano per andare a pranzo , ma mentre il sacco della fortuna era vuoto , quello della cunissiun era appena aperto . Morale tutti si accorgevano della mancanza della fortuna ,ma nessuno si accorgeva della propria carenza di cunissiun e non la comprava e sono passati 100 anni .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "... ma è ovvio che se tu mandi a governarti un imbecille corrotto con lo scopo di poterlo manovrare a tuo piacimento..."

      Punto interessante. Se pur vagamente complottista. Resta il fatto che ci sono parecchi idraulici, cioè italiani, che non si sentono per nulla rappresentati dai governi degli ultimi anni (personalmente circa trenta ma trattasi di caso particolare).
      Chi si sente rappresentato dai governi paga anche volentieri le tasse (taxation with representation). Gli altri sono legittimamente al mugugno (idraulici et al.), tanto più che una serie di governi stabili eletti in modo illegittimo (vedi sentenza consulta) ha prodotto ricchezza decrescente (aka povertà e anche miseria).
      In tali condizioni pagare tasse oltre che una burla (no representation) diventa sempre più improbabile.

      Elimina
  32. 1) per le ragioni che descrive BAGNAI
    2) nella maniera che descrive BAGNAI
    3)...BAGNAI
    4)...IPF di BAGNAI
    5)...qui BAGNAI ed altri
    6)....http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/06/uscita-dalleuro-quelli-che-la-benzina-andrebbe-a-3000-lire/1317342/

    I sei comandamenti di BAGNAI!!

    .....Grazie Prof!!!

    RispondiElimina
  33. nota a margine:
    l'intervista in crowdsourcing è da sballo!!!!

    RispondiElimina
  34. Le fornisco alcune risposte sull'euro data da un ex Ministro dell'economia e delle Finanze Vincenzo Visco ad un convegno di G e L.
    Siamo entrati nell'euro perché il debito pubblico era insostenibile (ma la sostenibilità è legata al debito assoluto o al rapporto rispetto al PIL ? il PIL ante euro era superiore a quello attuale o no ?), alta inflazione, tassi interesse del 10%, criminalità organizzata (invece ora ??). Per contenere il nostro debito pubblico dovevamo ristrutturare il debito attraverso una patrimoniale ma nessuno la voleva (invece oggi l'incremento dell'IMU, accise sulla benzina cosa sono ?? l'incremento di 17 miliardi di euro di IRPEF e addizionali locali cosa sono ??), quindi siamo entrati nell'euro perché la convergenza ci avrebbe aiutato a ridurre i tassi. Così abbiamo ottenuto un avanzo primario ma il cattivo Berlusconi si è mangiato tutto con la spesa pubblica corrente, mentre i bravi tedeschi hanno sfruttato l'euro per accrescere la sua competitività (si è dimenticato anche per fottere noi..). Uscire dall'euro oggi è follia a causa della inflazione che produrrebbe (e qui ricascano), perchè tanto l'industria dà pochi occupati e le PMI non sfrutterebbero il vantaggio competitivo (cioè prima dell'euro lo facevano ora invece le imprese si sono rinco...te secondo Visco). Ma poi arriva al pezzo forte.. se convertiamo in Euro una quota del debito pubblico dovrebbe comunque essere pagato in valuta (forse sta parlando delle perdite potenziali di 32 mld di euro con le banche d'affari sui derivati di copertura di cui Maria Cannata ha riferito al Parlamento per clausole capestro siglate da precedenti ex ministri delle finanze), il default sarebbe inevitabile e le banche fallirebbero. La soluzione per Visco è attendere che la Germania capisca che la situazione non è sostenibile e cambi la sua linea politica

    RispondiElimina
  35. Per quali ragioni l'entrata nell'Euro avrebbe favorito la svendita delle aziende italiane all'estero?
    Per il noto motivo che si tende a vendere male se ci si trova in condizioni di necessità (vera o presunta)! Quindi, simmetricamente, si comprerà bene se si riuscirà a porre il venditore in condizioni di necessità (vera o presunta). Ci sono riusciti benissimo con lo strumento dell’aggancio di cambio fisso imposto a paesi economicamente troppo differenti tra loro.

    In che maniera la moneta unica avrebbe distrutto la redditività delle aziende italiane?
    Alzando artificiosamente i listini dei prodotti italiani ed impedendone il riallineamento al valore di mercato.

    Sarebbe stato meglio non entrare nell'Euro?
    Grazie, Graziella e Grazie al cazzo! Naturalmente lo dico oggi. Sette anni fa «là giaceva il cane Argo, pieno di zecche. E allora, come sentì (ἐνόησεν) vicino Odisseo, mosse la coda». Eh… Dell’Odisseo non te l’aveva ancora dato nessuno, dì la verità! Neanche a me del cane pieno di zecche se è per quello!

    Possiamo delineare le vie percorribili per frenare questa 'svendita' delle aziende italiane?
    Suppongo la domanda si riferisca alla τέχνη della questione, quindi consiglierei la lettura di qualche buon manuale di Economia: si lo so che sono pallosi, ma ne esistono anche delle versioni divulgative molto molto comprensibili tipo “Il Tramonto dell’Euro” di tal Bagnai. Sempre dello stesso autore raccomando anche “L’Italia può farcela”

    Qual è il ruolo dei decisori politici?
    Verso il Basso: cominciare a piantarla di dire balle che a dir balle, oltre a dimostrare di essere degli uomini di merda, si fa pure peccato e si va all’inferno!
    Verso l’alto: convincere chi di dovere ad applicare i suggerimenti tecnici di cui al punto 4 perché è meglio per tutti, anche per loro, per la loro anima ed anche per quella de li mortacci loro.

    Cosa comporterebbe l'uscita dall'Euro?
    La riappropriazione dei diritti civili conseguente alla riappropriazione dei diritti sociali. Insomma ritorno alla democrazia!

    RispondiElimina
  36. Prof. mi permette una domanda?
    Ma è stato invitato in veste di "opinionista" o di docente universitario...?


    Si scherza!!!
    Lei è e resterà per sempre il nostro GURU preferito!

    RispondiElimina
  37. 1) ma quale svendita secondo un autorevole studio del FMI la riduzione del valore della aziende risponderebbe ad una ragionevole eliminazione dei più deboli con miglioramenti di competitività calcolabili con moltiplicatori taroccati a piacere
    2) secondo la teoria della riduzione dei ricavi espansivi di Tabellini & C non risulta
    3) era meglio entrare prima della seconda guerra mondiale con un anschluss al terzo reich, così eravamo abituati
    4) se le comprano i Cinesi così finalmente abbiamo realizzato il sogno comunista
    5) domanda troppo al di la della umana comprensione
    6) disastro con il prezzo della benzina che rincarerebbe del 8000% con le pompe di benzina modificate per accettare solo sterline o lingotti d'oro

    RispondiElimina
  38. 1.2. L'entrata nell'Euro ha consentito al maggior competitor italiano nella manifattura (Germania) di svalutare e praticare politiche di prezzo vincenti nei confronti dei prodotti italiani anche grazie alla compressione dei salari. L'Italia ha vissuto una sopravvalutazione del suo cambio reale anche nei mercati extra euro-zona euro e ciò ha penalizzato le esportazioni. Le politiche fiscali pro-cicliche dei governi italiani succedutisi dopo la crisi finanziaria del 2008 suggerite dalla troika hanno distrutto la domanda interna. Esiti:per le imprese italiane perdite di fatturato e/o quote di mercato, calo della produttività/redditività, possibile solo una strategia difensiva o di cessione. 3. Si, avremmo conservato la sovranità valutaria e sulle politiche fiscali. Se per non entrare nell'Euro intendiamo l'intero percorso, allora con il non divorzio tra Tesoro e banca d'Italia avremmo conservato in toto la politica monetaria. 4. le soluzioni dipendono dal contesto. Ovvero se dentro l'euro o fuori da esso. sono certo che per svendita non intendiamo solo l'eventuale deprezzamento degli assets ma soprattutto la perdita del controllo italiano e nell'interesse nazionale investimenti in Italia, distribuzione della ricchezza, diffusione di know-how nelle nostre supply-chains ancoraggio al nostro paese degli assets produttivi e di ricerca. Il governo dovrebbe creare una merchant bank tipo Mediobanca con capitale proprio assumendone il controllo e affidandone la gestione a managers di provata esperienza nel settore, reclutati sul mercato. E' una soluzione che adottano le venture-capitals. la struttura di incentivazione legata ai risultati. Si può prevedere che il controllo rimanga sempre allo Stato.Nell'attuale configurazione giuridica europea potrebbe essere considerata come aiuto di stato anche se il Mef già possiede quote di maggioranza di altre imprese. Di nuovo, dipenderà da noi e dalla nostra volontà di perseguire l'interesse nazionale. 5.6 Sta in grande parte a loro che ruolo avere. devono con gli economisti non mainstream (per poco). Poi si pone il tema del cosa fare. L'equilibrio di Nash a questo punto ci suggerisce che la scelta del prigioniero è quella del danno minore (per loro ovviamente). Ovvero attendere che, come Lei ha suggerito riguardo a Tsipras, siano le condizioni insopportabili di permanenza nella zona euro e il panico nei mercati a rendere praticabile una narrazione inversa, magari "accidentale".Temo e penso che andrà così. Oppure, nel novero dei casi possibili, potrebbero decidere di gestire (di fretta, un pò prima del collapse) il cambiamento di rotta. Priorità n. 1, non negoziabile. Salvarsi. Allora dovrebbero articolare una narrazione che indichi cause non da essi più controllabili, es. ...non ci sono proprio le condizioni politiche per la completa l’integrazione europea. Poi il lavoro dannato. Convincere gli Usa (governo, istituzioni finanziarie ecc.) che la scelta dell'uscita è anche a loro beneficio. Trattare con Francia e Germania un coordinamento affrontando le tematiche principali, sospesi inclusi in specialmodo i crediti/debiti tra privati, trattare inoltre la gestione dell'elaborazione del lutto. Anche qui, articolare una narrazione che non lasci spazio a odio e rivendcazioni. Dovremo convivere anche dopo. Nel perimetro della trattativa andrebbero inserite azioni di finanziamento per beni non disponibili nei paesi più in difficoltà e in scarsità di valuta es. medicine, parti di ricambio essenziali/strategiche. l'uscita dall'euro comporterebbe l'esatto contrario di quanto descritto nella risposta 1 e 2. Ma l'uscita dall'euro dell'Italia significa ovviamente la fine dell'euro. Se lo ritenesse utile sarei lieto di collaborare,anche in inglese.

    RispondiElimina
  39. Caro Alberto,
    Sono assente da quasi 20 giorni dal blog per grave problema di mia moglie, sto facendo assistenza per 18 ore/giorno; tra ospedali, malati, ovvero laddove c' è il maggior bisogno e sofferenza, tra personale medico e paramedico, si percepisce, anzi si coglie in maniera acuta l' effetto dell' euro, è molto chiaro, e quegli operatori ne sono consapevoli, proprio in questo ambiente l' insostenibilità della corsa al massacro provocata dalla moneta unica.
    Per le domande, direi di guardare semplicemente al caso peggiore dell' eurozona, ovvero alla Grecia; direi che le risposte stanno tutte lì, dove quelle domande assumono una evidente valenza e quindi una pesante chiarezza fattuale. Poi sai, come diceva un tale, "ci si può anche suicidare" ed è quello che sta facendo la Grecia in primis ed altri a seguire, noi inclusi.

    RispondiElimina
  40. Buonasera.
    Da novellino del blog, mi proverei a lasciare una valutazione sul quinto quesito. Nonostante l'orrenda e ridondante locuzione "decisori politici".
    Il ruolo dei "decisori politici" è sempre meno legato alle scelte sulle politiche (policies) e sempre più subordinato a scelte finalizzate alla lotta politica (politics), che ha come naturale punto di riferimento il mero consenso elettorale; questo viene orientato alterando la percezione del cittadino riguardo al collegamento causale tra decisioni prese ed effetti sulla realtà. Ma la puntuale descrizione della realtà fattuale e la ricostruzione dei nessi causali tra realtà e decisioni politiche è un compito che non spetta ai politici, bensì all'informazione, che dovrebbe fungere come da olio per gli ingranaggi della democrazia. Per far questo dovrebbe svincolarsi da dipendenze di carattere economico e politico, abbandonare il fastidioso concetto di equidistanza a favore di strumenti più onerosi da usare, quali la logica e l'attenzione ai fatti (o ai dati). Così facendo darebbe al cittadino i necessari strumenti per valutare correttamente, sulla base dei propri interessi, l'azione politica dei "decisori" nel momento del voto. Nel medio periodo la selezione naturale nella classe politica su queste basi renderebbe certamente i "decisori" più responsabili e preparati.
    Cordialmente.

    RispondiElimina
  41. 1) Perché l’euro, tra le altre cose, favorisce le importazioni -> le importazioni riducono le vendite delle aziende italiane -> le aziende vanno in crisi -> l’imprenditore italiano decide di disfarsi dell’azienda prima che finisca male oppure cede alle pressioni dei compratori
    2) Perché l’euro, tra le altre cose, favorisce le importazioni -> le importazioni riducono le vendite delle aziende italiane -> le aziende vanno in crisi
    3) Assolutamente SI. Come fanno 18 economie diverse con interessi diversi a stare sotto lo stesso tetto? NON SI PUÓ!
    4) Bisogna far riprendere la competitività aumentando le vendite -> aumentando i redditi dei lavoratori e riducendo le importazioni -> uscire dall’euro e far intervenire pesantemente lo Stato nell’economia aumentando la spesa pubblica
    5) È un ruolo molto importante, loro dovrebbero fare gli interessi nazionali, lo hanno giurato quando sono stati eletti, ma non sembra siano in grado o forse hanno altri interessi
    6) Uscire dall’euro è come uscire da una gabbia, potrebbero esserci dei problemi a breve termine finché non si arriverà ad un punto di equilibrio, ma nel medio – lungo periodo torneremo quelli che eravamo prima dell’euro

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.