L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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venerdì 27 marzo 2015
Sostiene Fassina...
(vabbè, sò cose che noi sappiamo, e sappiamo anche il perché e il per come...)
Dopo il famoso faccia a faccia con il Prof.Bagnai nella pur lontana e sporadica puntata da Santoro, Fassina oltre ad uscirne con le ossa rotte, nonostante avesse ricevuto un trattamento comunque rispettoso, ha avviato un percorso lento ma inarrestabile verso il completo sdoganamento della versione PUDE costretto a recitare nel recente passato. Probabilmente Fassina rimane l'esempio politico (ma anche economico) più eclatante dell'incessante lavorio di Bagnai. Certo che ottenere questo capolavoro anche con Landini, abilissimo ed aggressivo oratore, consentirebbe di avere sul vassoio d'argento lo sfidante di sinistra perfetto da opporre a Renzi.
Ok, Fassina dice oggi cose che qui in molti hanno imparato da tempo. Ok, Fassina si candida alla guida del Paese per il dopo euro. E questa seconda, non la prima, mi sta anche bene. C’è però del tragico in tutto questo. Questa intervista, assai condivisibile nelle posizioni di Fassina, mi ha tuttavia fatto scaturire un senso di disagio. Quello che infatti mi ha sconvolto è stato il liquidare come un errore l’atteggiamento che la sinistra ha tenuto rispetto all’euro. Fassina dice che la sinistra non ha tenuto conto degli allarmi tipo quelli lanciati dal prof. Spaventa (min. 10:10’’) già negli anni 90 del secolo scorso. Ha dichiarato cioè che non potevano non sapere e nonostante questo hanno volutamente deciso di far correre i rischi della moneta unica ai popoli europei. Non sento indignazione nelle parole del nostro. L’errore, come lo chiama lui, ha provocato la perdita di vite umane e la svendita dell’Italia allo straniero. Capisco così che questo atteggiamento di clemenza nei confronti dei suoi pari, al pari del passo in cui tira in ballo il Papa, (min 25:30’’) servirà all’on. Fassina per garantirsi un sostegno politico quando arriverà il suo momento per prendere il posto di Renzi. Capisco anche che oggi l’on. Fassina si fa latore di un messaggio direttamente rivolto a noi, in quanto elettori, che è pronto da tempo. Questo messaggio mi risuona più o meno così “l’euro è tanto una brutta cosa, ci siamo sbagliati e proviamo a dispiacercene per voi che ne avete subito le conseguenze. Si, potevamo opporci all’euro, perché sapevamo, noi, fina dall’inizio cosa avrebbe comportato, già 15-20 anni fa…io stesso potevo impuntarmi di più (min 40:35) anche recentemente, ad esempio sul pareggio di bilancio messo in costituzione sotto il governo Monti. Abbiamo sperato fino all’ultimo che le cose non andassero come invece sapevamo sarebbero andate e come poi alla fine sono effettivamente andate. Noi speravamo, abbiamo scommesso. Nel caso avessimo vinto la scommessa avremmo vinto tutti, anche voi. Nel caso l’avessimo persa avreste perso solo voi, ed infatti la sinistra degli intellettuali e dei politici e dei sindacati e dei proci con le mogli degli altri ciancia di crisi, ma non la vive. Scusateci, abbiamo commesso un errore. Però ora siate sereni, presto ci sarà una sinistra con un nuovo paradigma politico che dopo Renzi vi tirerà fuori da questo casino. Tanto la fine dell’euro era già prevista e noi siamo quelli pronti per il dopo. Anche voi dovrete fare però la vostra parte, ancora una volta la parte più ingrata, perché un intervento solo dall’alto non è possibile (min 36:10) “
Se la fonte di questo cambiamento di paradigma radicale è il papa (costantemente citato da Fassina) nella migliore delle ipotesi si risolverà in omelie e giubilei straordinari. Vi spetterà la parte più ingrata ma siate beati, perché degli ultimi è il regno dei cieli.
Sai, per farsi capire dai suoi gli conviene citare il Papa, perché se citasse me, poi qualcuno andrebbe a leggere cosa dicevo quando lui commetteva quelli che adesso chiama errori politici, e crollerebbe il cardine della visione del mondo di queste persone, quella del "primato della politica" (il "quos vult perdere dementat" dei politici "de sinistra", Tsipras compreso), perché dventerebbe evidente a tutti quello che è stato evidente a chi mi ha letto fin dal 2011, ovvero che in tempi di crisi economica è estremamente semplice, per un economista, purché integro, dar lezioni di politica a un politico.
Siccome queste persone lo sanno chi gli ha aperto gli occhi, credo che converrebbe loro dirlo.
Ma anche questa è la valutazione di un economista... ;)
Il tutto si riassume, secondo me, in un problema comune a tutto il mondo occidentale, non solo dell'Italia: le questioni tecniche andrebbero affrontate lontano dalle ideologie. Purtroppo la maggior parte delle volte non è così, e i risultati si vedono
Siamo d'accordo: "Sostiene Bagnai" è tabù in casa PD, ma Krugman, Stiglitz, Keynes o almeno Constâncio sarebbero referenti migliori. Invece pare che Fassina non si allontani troppo dal primato della politica e dell'ideologia sulla ragione economica e che voglia prevenire le accuse di "eresia" cercando protezione sotto la sottana del papa (che in materia non è mai andato oltre il solito demagogismo). Mi sembra l'alter ego di Prodi.
Non capisco niente di strategie politiche ma desidererei trasparenza e scienza economica. Specie dopo tanti anni di bugie, quando decidi di dire la verità, vai fino in fondo. Ma Fassina vuole andare fino in fondo? Vuole dire la verità per risolvere i problemi o per fare carriera? Comunque sembra sempre troppo incerto e insicuro, non ha il carisma rassicurante e convincente del leader.
Con la teoria ci siamo. Ora si deve passare alla creazione di un ampio consenso attorno a queste posizioni. Questo richiede doti comunicative, coraggio ed intraprendenza. Si deve spiegare alla gente cosa significa svalutazione interna e come si traduce nella loro vita quotidiana. A coloro che sono ormai lontani anni luce dalla politica bisogna far capire che il loro stage non retribuito è determinato da certe scelte di politica economica ben precise, che non è colpa del collega più anziano "troppo tutelato", che la proposta di far lavorare gli studenti nella pausa estiva è di fatto tesa ad ottenere manodopera a basso costo e non ha nulla a che fare con la formazione. Non sto parlando di qualunquismo o qualcosismo alla grillina ma di saper parlare ai cittadini in modo da creare una base più ampia possibile, contrastando la disinformazione dei media main stream con tecniche comunicative efficaci quanto le loro.
Il cambiamento di paradigma dell' economista PD, seppure tardivo, è senza dubbio di grande importanza. Grazie al lavoro del professor Bagnai (questo lo possiamo dire noi, che queste cose le sappiamo dal 2011, per merito suo). Tuttavia, qualche errore secondo me ancora lo commette, per esempio quando afferma che il ritorno alla sovranità monetaria non avrebbe un ruolo protettivo contro gli shock finanziari, "come accadde nel 1992". Scusate, ma se non sbaglio e come ci ha insegnato il Prof, nel 1992 eravamo nell' area dello SME, di fatto all' interno di un sistema monetario europeo e con rigidità monetaria dal 1987. Tant' è vero che nella crisi del 1992 dovemmo uscire dalla SME, svalutare la lira e riprenderci la nostra flessibilità monetaria. Fino al 1997, purtroppo, anno sciagurato della decisione dell' ingresso nella moneta unica.
Segnalo l articolo su il fattoquotidiano cartaceo pagina 14. Stefano Fassina: Se Varoufakis perde l’euro andra’ superato. Non sembra uno scherzo! qui riportato: http://www.stefanofassina.it/lavoroeliberta/2015/04/01/se-varoufakis-perde-leuro-andra-superato/
Dalle interviste (questa) di Fassina e dal suo intervento all'Acquario Romano mi sembra che dopo la sua famosa intervista alla Stampa, che al di là di tutte le possibili cautele e scetticismi del caso aveva comunque suscitato almeno delle speranze (si sa, la speranza è bene che in alcuni casi sia l'ultima a morire…), non vi siano state né iniziative politiche all'interno del suo partito degne di nota, né prese di posizione a livello mediatico chiare, forti e di rilievo. Almeno questa è la mia percezione dell'attività pubblica della persona in questione (se poi dietro le quinte stia preparando la III guerra mondiale … questo non lo posso sapere!). Ovviamente non posso sapere se ciò dipenda da una precisa tattica politica (voluta), da una mancanza di leadership della persona nel sostenere efficacemente le proprie azioni, o semplicemente perché non ha assolutamente intenzione di spingere l'acceleratore su un argomento scottante per il suo partito ma forse ancora per lui (nonostante la conversione per la via di Damasco), o altro …
Inoltre dopo aver letto alcuni suoi commenti come questi:
Bagnai 28 marzo 2015 22:40 Ecco. Ma se invece in Italia uno come Flassbeck (ma meglio) c'è, la domanda diventa: perché chi pensa di aver capito più della Wagenknecht non trae le debite conclusioni? Sapete che c'è? A me questa storia ha già rotto le palle. Fra qualche giorno vi dico cosa ne penso e poi passiamo avanti.
Bagnai 29 marzo 2015 00:15 Anch'io. Comincio a essere stufo di politici che sbagliano apposta, di giornalisti che si coprono le spalle, di economisti che dimenticano quello che insegnano in classe. Comincio proprio a esserne stufo.
Bagnai 29 marzo 2015 12:06 Chiarisco il concetto: vogliamo crearla una cazzo di consapevolezza, o no? Se no, allora vogliamo la violenza, e basta dirlo. Se sì, allora ci sono due strumenti piuttosto potenti per crearla (TDE e IPF), e quindi perché non usarli? Perdonatemi, ma tertium (cioè Fassina) non datur.
e sapendo che Lei è in contatto personale con la persona (e quindi avendone un feedback diretto), mi viene da dedurre che la suddetta famosa "conversione sulla via di Damasco" (mi scusi l'analogia biblica … ma questa mi viene giusto immediata) non abbia avuto per l'On. Fassina lo stesso fuoco sacro e la stessa forza interiore di quella di San Paolo!
Mi piacerebbe sapere da Lei cosa né pensa a riguardo, in sostanza se dobbiamo considerarla una scommessa definitivamente persa (facente parte del gioco), o meno.
P.S.: ho notato con una certa malizia (sicuramente ingiustificata) che durante l'audizione di Draghi alla Commisione Finanze/Bilancio/Politiche UE del 26/03/2015 Fassina, pur presente, non figurava tra i parlamentari che hanno fatto le domande (non posso conoscerne il motivo), mentre alle domande di Giulio Marcon (SEL) lo stesso Fassina (visibile nel video) si voltava verso il Marcon annuendo e condividendo come se le domande fossero quasi state concordate tra i due (è una mia sensazione … non so per altri…). Nella prima domanda, di fatto il Marcon chiedeva cosa può fare Europa e BCE per gli squilibri territoriali permanenti della bilancia commerciale di alcuni paesi (vedi surplus Germania al 7,5%) (minuto 1:00:48 del video) e "bellamente" Draghi rispondeva (minuto 1:43:00) riconoscendo, ovviamente, il dato di fatto del MIP, ma che il "problemino" non è certo della BCE in quanto il QE di per sé non riduce gli squilibri, esso fornisce solo un sostegno generalizzato all'economia dell'eurozona e chi ne sa approfittare di più va avanti meglio, chi fa più riforme… cresce di più, e forse in tal caso, parlando d'Italia, riesce a ridurre gli squilibri… Dell'ovvia serie Merkel-Aligned !
Dopo il famoso faccia a faccia con il Prof.Bagnai nella pur lontana e sporadica puntata da Santoro, Fassina oltre ad uscirne con le ossa rotte, nonostante avesse ricevuto un trattamento comunque rispettoso, ha avviato un percorso lento ma inarrestabile verso il completo sdoganamento della versione PUDE costretto a recitare nel recente passato.
RispondiEliminaProbabilmente Fassina rimane l'esempio politico (ma anche economico) più eclatante dell'incessante lavorio di Bagnai.
Certo che ottenere questo capolavoro anche con Landini, abilissimo ed aggressivo oratore, consentirebbe di avere sul vassoio d'argento lo sfidante di sinistra perfetto da opporre a Renzi.
Ok, Fassina dice oggi cose che qui in molti hanno imparato da tempo. Ok, Fassina si candida alla guida del Paese per il dopo euro. E questa seconda, non la prima, mi sta anche bene. C’è però del tragico in tutto questo. Questa intervista, assai condivisibile nelle posizioni di Fassina, mi ha tuttavia fatto scaturire un senso di disagio. Quello che infatti mi ha sconvolto è stato il liquidare come un errore l’atteggiamento che la sinistra ha tenuto rispetto all’euro. Fassina dice che la sinistra non ha tenuto conto degli allarmi tipo quelli lanciati dal prof. Spaventa (min. 10:10’’) già negli anni 90 del secolo scorso. Ha dichiarato cioè che non potevano non sapere e nonostante questo hanno volutamente deciso di far correre i rischi della moneta unica ai popoli europei. Non sento indignazione nelle parole del nostro. L’errore, come lo chiama lui, ha provocato la perdita di vite umane e la svendita dell’Italia allo straniero. Capisco così che questo atteggiamento di clemenza nei confronti dei suoi pari, al pari del passo in cui tira in ballo il Papa, (min 25:30’’) servirà all’on. Fassina per garantirsi un sostegno politico quando arriverà il suo momento per prendere il posto di Renzi. Capisco anche che oggi l’on. Fassina si fa latore di un messaggio direttamente rivolto a noi, in quanto elettori, che è pronto da tempo. Questo messaggio mi risuona più o meno così “l’euro è tanto una brutta cosa, ci siamo sbagliati e proviamo a dispiacercene per voi che ne avete subito le conseguenze. Si, potevamo opporci all’euro, perché sapevamo, noi, fina dall’inizio cosa avrebbe comportato, già 15-20 anni fa…io stesso potevo impuntarmi di più (min 40:35) anche recentemente, ad esempio sul pareggio di bilancio messo in costituzione sotto il governo Monti. Abbiamo sperato fino all’ultimo che le cose non andassero come invece sapevamo sarebbero andate e come poi alla fine sono effettivamente andate. Noi speravamo, abbiamo scommesso. Nel caso avessimo vinto la scommessa avremmo vinto tutti, anche voi. Nel caso l’avessimo persa avreste perso solo voi, ed infatti la sinistra degli intellettuali e dei politici e dei sindacati e dei proci con le mogli degli altri ciancia di crisi, ma non la vive. Scusateci, abbiamo commesso un errore. Però ora siate sereni, presto ci sarà una sinistra con un nuovo paradigma politico che dopo Renzi vi tirerà fuori da questo casino. Tanto la fine dell’euro era già prevista e noi siamo quelli pronti per il dopo. Anche voi dovrete fare però la vostra parte, ancora una volta la parte più ingrata, perché un intervento solo dall’alto non è possibile (min 36:10) “
RispondiEliminaSe la fonte di questo cambiamento di paradigma radicale è il papa (costantemente citato da Fassina) nella migliore delle ipotesi si risolverà in omelie e giubilei straordinari.
EliminaVi spetterà la parte più ingrata ma siate beati, perché degli ultimi è il regno dei cieli.
Sai, per farsi capire dai suoi gli conviene citare il Papa, perché se citasse me, poi qualcuno andrebbe a leggere cosa dicevo quando lui commetteva quelli che adesso chiama errori politici, e crollerebbe il cardine della visione del mondo di queste persone, quella del "primato della politica" (il "quos vult perdere dementat" dei politici "de sinistra", Tsipras compreso), perché dventerebbe evidente a tutti quello che è stato evidente a chi mi ha letto fin dal 2011, ovvero che in tempi di crisi economica è estremamente semplice, per un economista, purché integro, dar lezioni di politica a un politico.
EliminaSiccome queste persone lo sanno chi gli ha aperto gli occhi, credo che converrebbe loro dirlo.
Ma anche questa è la valutazione di un economista... ;)
Il tutto si riassume, secondo me, in un problema comune a tutto il mondo occidentale, non solo dell'Italia: le questioni tecniche andrebbero affrontate lontano dalle ideologie. Purtroppo la maggior parte delle volte non è così, e i risultati si vedono
EliminaSiamo d'accordo: "Sostiene Bagnai" è tabù in casa PD, ma Krugman, Stiglitz, Keynes o almeno Constâncio sarebbero referenti migliori.
EliminaInvece pare che Fassina non si allontani troppo dal primato della politica e dell'ideologia sulla ragione economica e che voglia prevenire le accuse di "eresia" cercando protezione sotto la sottana del papa (che in materia non è mai andato oltre il solito demagogismo).
Mi sembra l'alter ego di Prodi.
Non capisco niente di strategie politiche ma desidererei trasparenza e scienza economica. Specie dopo tanti anni di bugie, quando decidi di dire la verità, vai fino in fondo. Ma Fassina vuole andare fino in fondo? Vuole dire la verità per risolvere i problemi o per fare carriera?
Comunque sembra sempre troppo incerto e insicuro, non ha il carisma rassicurante e convincente del leader.
Con la teoria ci siamo. Ora si deve passare alla creazione di un ampio consenso attorno a queste posizioni. Questo richiede doti comunicative, coraggio ed intraprendenza. Si deve spiegare alla gente cosa significa svalutazione interna e come si traduce nella loro vita quotidiana. A coloro che sono ormai lontani anni luce dalla politica bisogna far capire che il loro stage non retribuito è determinato da certe scelte di politica economica ben precise, che non è colpa del collega più anziano "troppo tutelato", che la proposta di far lavorare gli studenti nella pausa estiva è di fatto tesa ad ottenere manodopera a basso costo e non ha nulla a che fare con la formazione. Non sto parlando di qualunquismo o qualcosismo alla grillina ma di saper parlare ai cittadini in modo da creare una base più ampia possibile, contrastando la disinformazione dei media main stream con tecniche comunicative efficaci quanto le loro.
RispondiEliminaIl cambiamento di paradigma dell' economista PD, seppure tardivo, è senza dubbio di grande importanza. Grazie al lavoro del professor Bagnai (questo lo possiamo dire noi, che queste cose le sappiamo dal 2011, per merito suo). Tuttavia, qualche errore secondo me ancora lo commette, per esempio quando afferma che il ritorno alla sovranità monetaria non avrebbe un ruolo protettivo contro gli shock finanziari, "come accadde nel 1992". Scusate, ma se non sbaglio e come ci ha insegnato il Prof, nel 1992 eravamo nell' area dello SME, di fatto all' interno di un sistema monetario europeo e con rigidità monetaria dal 1987. Tant' è vero che nella crisi del 1992 dovemmo uscire dalla SME, svalutare la lira e riprenderci la nostra flessibilità monetaria. Fino al 1997, purtroppo, anno sciagurato della decisione dell' ingresso nella moneta unica.
RispondiEliminaSegnalo l articolo su il fattoquotidiano cartaceo pagina 14. Stefano Fassina: Se Varoufakis perde l’euro andra’ superato. Non sembra uno scherzo!
RispondiEliminaqui riportato:
http://www.stefanofassina.it/lavoroeliberta/2015/04/01/se-varoufakis-perde-leuro-andra-superato/
Dalle interviste (questa) di Fassina e dal suo intervento all'Acquario Romano mi sembra che dopo la sua famosa intervista alla Stampa, che al di là di tutte le possibili cautele e scetticismi del caso aveva comunque suscitato almeno delle speranze (si sa, la speranza è bene che in alcuni casi sia l'ultima a morire…), non vi siano state né iniziative politiche all'interno del suo partito degne di nota, né prese di posizione a livello mediatico chiare, forti e di rilievo. Almeno questa è la mia percezione dell'attività pubblica della persona in questione (se poi dietro le quinte stia preparando la III guerra mondiale … questo non lo posso sapere!).
RispondiEliminaOvviamente non posso sapere se ciò dipenda da una precisa tattica politica (voluta), da una mancanza di leadership della persona nel sostenere efficacemente le proprie azioni, o semplicemente perché non ha assolutamente intenzione di spingere l'acceleratore su un argomento scottante per il suo partito ma forse ancora per lui (nonostante la conversione per la via di Damasco), o altro …
Inoltre dopo aver letto alcuni suoi commenti come questi:
Bagnai 28 marzo 2015 22:40
Ecco. Ma se invece in Italia uno come Flassbeck (ma meglio) c'è, la domanda diventa: perché chi pensa di aver capito più della Wagenknecht non trae le debite conclusioni? Sapete che c'è? A me questa storia ha già rotto le palle. Fra qualche giorno vi dico cosa ne penso e poi passiamo avanti.
Bagnai 29 marzo 2015 00:15
Anch'io. Comincio a essere stufo di politici che sbagliano apposta, di giornalisti che si coprono le spalle, di economisti che dimenticano quello che insegnano in classe. Comincio proprio a esserne stufo.
Bagnai 29 marzo 2015 12:06
Chiarisco il concetto: vogliamo crearla una cazzo di consapevolezza, o no? Se no, allora vogliamo la violenza, e basta dirlo. Se sì, allora ci sono due strumenti piuttosto potenti per crearla (TDE e IPF), e quindi perché non usarli?
Perdonatemi, ma tertium (cioè Fassina) non datur.
e sapendo che Lei è in contatto personale con la persona (e quindi avendone un feedback diretto), mi viene da dedurre che la suddetta famosa "conversione sulla via di Damasco" (mi scusi l'analogia biblica … ma questa mi viene giusto immediata) non abbia avuto per l'On. Fassina lo stesso fuoco sacro e la stessa forza interiore di quella di San Paolo!
Mi piacerebbe sapere da Lei cosa né pensa a riguardo, in sostanza se dobbiamo considerarla una scommessa definitivamente persa (facente parte del gioco), o meno.
P.S.: ho notato con una certa malizia (sicuramente ingiustificata) che durante l'audizione di Draghi alla Commisione Finanze/Bilancio/Politiche UE del 26/03/2015 Fassina, pur presente, non figurava tra i parlamentari che hanno fatto le domande (non posso conoscerne il motivo), mentre alle domande di Giulio Marcon (SEL) lo stesso Fassina (visibile nel video) si voltava verso il Marcon annuendo e condividendo come se le domande fossero quasi state concordate tra i due (è una mia sensazione … non so per altri…).
Nella prima domanda, di fatto il Marcon chiedeva cosa può fare Europa e BCE per gli squilibri territoriali permanenti della bilancia commerciale di alcuni paesi (vedi surplus Germania al 7,5%) (minuto 1:00:48 del video) e "bellamente" Draghi rispondeva (minuto 1:43:00) riconoscendo, ovviamente, il dato di fatto del MIP, ma che il "problemino" non è certo della BCE in quanto il QE di per sé non riduce gli squilibri, esso fornisce solo un sostegno generalizzato all'economia dell'eurozona e chi ne sa approfittare di più va avanti meglio, chi fa più riforme… cresce di più, e forse in tal caso, parlando d'Italia, riesce a ridurre gli squilibri… Dell'ovvia serie Merkel-Aligned !