L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Secondo me anche su Bucarest ci sono un po' di luoghi comuni. Ho visto di molto peggio in giro per il mondo! Quello che vedete è una parte di quello che potreste trovare qui.
Multe amintiri..! era il 1995. Grazie. Bucureşti era forse un po' diversa da quella di adesso: io poi stavo a Calea Rahovei - un quartiere non proprio raccomandabile - ma in generale i romeni erano gentilissimi e mi accolsero a braccia aperte: e io li ringraziai come so fare. Visto Parcul Herăstrău? me lo ricordo assai bello (sospiro).
Ma che dici a me? Io non valgo niente. Ti dedico un pezzo della più famosa poesia del poeta nazionale romeno Mihai Eminescu intitolata "Luceafărul" (Espero): ti si addice, per tutto quello che stai facendo.
[...] O, dulce-al noptii mele Domn, De ce nu vii tu? Vina!
Cobori în jos, luceafar blând, Alunecând pe-o raza, Patrunde-n casa si în gând Si viata-mi lumineaza!
[...] O soave signore delle mie notti, perché non vieni? Suvvia!
Quaggiù, gentile Lucifero, a cavallo d'un raggio precipitati, penetra nella mia casa e nel mio pensiero e illumina la mia vita!
Bravo Martinet. La versione corretta in Italiano, degli abitanti della Romania, è Romeni. Non so perché il main stream, da 15 anni, continua a chiamarli rumeni..... forse che loro in Italiano il paese lo chiamano rumania? Mah.....
Mah, ormai gli editori me lo correggono quando scrivo saggi con quella scriptio con la o, che ormai è sentito come un insopportabile arcaismo. Sempre per fare l'espertone - che fa rima con "****ne" per il prof - interessante notare nell'iscrizione che l'ultima parola, namely "εὑρήσει", è resa con un'epentesi di una "β" dopo la ypsilon, segno che il dittongo "eu" era già divenuto "ev" come in greco bizantino.
Anch'io. Comincio a essere stufo di politici che sbagliano apposta, di giornalisti che si coprono le spalle, di economisti che dimenticano quello che insegnano in classe. Comincio proprio a esserne stufo.
Per chi avesse voglia di sentire un punto di vista interessante su Europa ed UE, consiglio questo video https://www.youtube.com/watch?v=ywrjTZrEgF4. Si tratta di una conferenza tenuta in Polonia dal Prof. George Friedman, presidente di Stratfor, società che si occupa di geopolitica. La tesi di Friedman è che non ha senso parlare di europa, se non in senso geografico: i popoli europei sono diversi tra loro per lingua, storia, religione e soprattutto hanno interessi divergenti. Per noi non è certo una novità però a me è piaciuto il modo in cui ha argomentato la sua posizione.
Fantastico l'imprenditore italiano, piddino fino al collo, che, verso la fine del video, faceva notare che, a suo avviso, esiste in realtà una nazione europea perchè la figlia ha conseguito tre master in tre paesi diversi, parla non so quante lingue e viaggia molto....
Mi è piaciuto anche il modo in cui il Prof. Friedman ha steso la chi faceva notare che se ci sono riusciti gli americani a costruire una nazione, allora ci possono riuscire anche gli europei. Risposta del Prof. "ma se avete già gli stati che funzionano, perchè volete qualcosa di diverso??? Se fosse complicato solo quanto lo è stato per gli americani, sarebbe un bagno di sangue. In realtà per gli europei sarebbe molto più difficile perchè dovreste dimenticarvi di 2000 anni di storia !!"
Scusate l'off topic e il probabile turpiloquio, ma per quale cazzo di motivo dovremmo auspicare che chi ci infanga e ridicolizza ormai da anni possa ora sfruttare la propria posizione per far rientrare il dissenso nell'ambito della stucchevolezza del politicamente corretto? Non ho vissuto in prima persona alcuna stagione politica degna di rilievo, ma osservando la generazione dei miei genitori ho sempre associato l'appartenenza politica "de sinistra" alla mancata elaborazione del lutto conseguente al fallimento delle rivendicazioni antiborghesi post-68esche: perché mai, ditemi, non dovrei voler assistere allo smantellamento di un sistema di potere che ha corrotto in modo tanto subdolo le sue teste pensanti, e perché mai dovrei voler ritenere inaccettabile che del compimento di questa operazione si faccia carico ciò che dalle élites intellettuali di tutta Europa viene etichettata "estrema destra", con un disprezzo ideologico che da solo dovrebbe bastare a far cambiare idea al più nostalgico dei veteromarxisti..
Il tempo passa, e gli spazi per una soluzione democratica si assottigliano,a quanto mi è dato di vedere. A chi in questo blog denigra l'odierna lega nord vorrei ricordare che il dibattito interno al pd si è aperto in via puramente difensiva, e quasi vigliacca (ah.. fascista!), vale a dire per appropriarsi dall'alto della propria riconosciuta eticità di temi che non sarebbero mai stati affrontati apertamente se non ci fosse stato il pericolo di vedersi erodere consenso elettorale da quei movimenti subdolamente etichettati fino al giorno prima come populisti.
Per quanto mi riguarda, se avessi residenza in Toscana voterei Borghi, come ho fatto qui a Roma, e mi auguro che il prof. Bagnai possa con il suo spessore umano contribuire a quello che sarebbe ricordato come un capolavoro politico: la vittoria, per una volta, della ragione sul conformismo.
Tranne il tuo nome, che sembra il codice fiscale di un polacco, per il resto hai ragione. Anche a me continua ad innervosire la spocchia finta moralistica che usano nel pd, anche di chi adesso sta passando a posizioni critiche su l'unione monetaria. Capisco solo Fassina che non può criticare apertamente il suo partito, però intanto il Paese continua ad andare a rotoli.
Era un errore politico due anni fa credere che la Germania si sarebbe impietosita di chi si metteva a pecora. È un errore politico oggi fare la voce grossa dentro al PD per poi mettersi a pecora. Il vero segnale di discontinuità a sinistra oggi sarebbe #bastacazzate, cioè radere al suolo:
1) quelli che se svalutiamo le cavallette; 2) quelli che se svalutiamo la quota salari; 3) ecc. (lo sapete benissimo)
Si attiverebbe un circolo virtuoso: i cazzari smetterebbero di dire cazzate, e le persone per bene capirebbero di avere un backing politico nel caso non improbabile di crollo del sistema (quindi comincerebbero a esporsi, fatti salvi i casi di persone coinvolte nel sistema bancario come Becchetti, che deve ovviamente mostrare afflato europeista per senso di responsabilità - e non lo giudico per questo, so che guai passerebbe in caso contrario).
Ovviamente questo, mi sembra ormai chiaro, non vogliono farlo, e quindi fra due anni verranno a dirci che è stato un errore non farlo due anni prima (perché nel frattempo questa, che è l'unica cosa giusta, la stanno facendo altri).
Chiaro?
Devo dirti che sì, io sono in condizione di capire le difficoltà di chi è nella posizione di Fassina, però siccome poi ci parlo, e certe cose le dico da mesi (e se fossero state fatte mesi fa avrebbero già portato frutto, in modo relativamente indolore), comincio anche a essermi lievemente infastidito.
Chiarisco il concetto: vogliamo crearla una cazzo di consapevolezza, o no? Se no, allora vogliamo la violenza, e basta dirlo. Se sì, allora ci sono due strumenti piuttosto potenti per crearla (TDE e IPF), e quindi perché non usarli?
Fassina, D' attore ed altri che hanno maturato la consapevolezza dovrebbero cercare di favorire la costruzione di una rete diffusa sul territorio.I segnali dalle periferie e dalle varie regioni cominciano ad arrivare, ignorarli condannerà le loro posizioni ad un ruolo minoritario all' interno di una minoranza.
Bravo Alessandro Ale, hai proprio centrato il punto: è un codice fiscale con cognome polacco...
Per il resto, è chiaro che questo comprare tempo e intanto mettersi in posa per le fotografie di gruppo del dopo (ce lo dice lui stesso, Fassina, gongolante nell'ultima intervista: IO aspetto gli eventi...) sta attirando su di loro un odio di proporzioni francamente inedite. Senza contare che in prima fila, in quella foto, comparirà la sagoma da sciùra del signore delle carriole, padre-pastore dei dissidenti.
Comincio a chiedermi a questo punto quale sia il discrimine tra una partita vinta e una partita persa...
C'è un problema solo: che "l'estrema destra", cioè Lega + FdI in Italia, ma soprattutto FN in Francia, hanno e avranno grosse difficoltà a "vincere", cioè ad andare al governo in seguito a regolari elezioni. Il sistema elettorale maggioritario e la conventio ad excludendum di tutti gli altri, cioè dei favorevoli a UE+euro, nel 2017 possono bastare a far perdere le presidenziali a Marine Le Pen, che guida il primo partito di Francia; figuriamoci cosa possono fare di Lega e FdI, che sono lontanissimi dall'essere formazioni politiche in lizza per il governo dell'Italia. Nè la destra francese, nè la destra italiana sono in grado di prendere il governo con mezzi extraelettorali, posto che ciò fosse desiderabile e desiderato: gli unici in grado di prendere governi con mezzi extraelettorali sono i governi ombra attualmente in carica, vedi Monti etc. (a meno che non si muovano le FFAA francesi, per le italiane escluderei). Per aprire uno spiraglio di possibilità concreta, sia in Italia sia in Francia, è necessario che si sgretolino le conventiones ad excludendum; e qui sarebbe preziosa l'opera dei dissidenti interni: in Francia, interni all'UMP (ipotesi possibile), in Italia interni al PD (ipotesi impossibile, perchè sulla pregiudiziale antieuro farà sempre aggio la pregiudiziale antifascista). Questo è lo stato delle cose, purtroppo.
In realtà, questo è un commento al post precedente, che si può inserire, tuttavia, in questa discussione. Parliamo del solito dato epidemiologico che parla dei suicidi. Questo articolo ha, come seconda firma, quella Michael Marmot, baronetto per meriti nella ricerca epidemiologica (h-index 105) Il titolo è: "Excess suicides and attempted suicides in Italy attributable to the great recession" (J Epidemiol Community Health doi:10.1136/jech-2012-201607) http://www.scienzainrete.it/files/excess_suicides_in_italy_due_to_the_great_recession_jech.pdf
Pur con le cautele del caso, gli autori hanno ritenuto che il dato fosse statisticamente significativo e concludono: "These preliminary !ndings provide a cautionary note that recession and radical austerity may come with a high human cost."
Orbene, mi sono un po' stancato che il primo pirla che passa, e che ha -al massimo- qualche articolo su giornali del livello del "Radiocorriere TV", parli tanto di #pirreviù (anche per i blog) e butti in caciara (assieme ai suoi compagni di merende sdegnati da misericordia e giustizia) dati che non può comprendere .Per di più con la finta e vigliacca signorilità di chi lancia il sasso per vedere cosa succede e poi si nasconde quando vede che gli viene risposto per le rime.
Comunque, se si vuole male, può continuare così...
Il sistema disinformativo è ampiamente radicato e sperimentato nel tempo. Alcuni mesi fa avevo fatto una ricerca sul caso dei suicidi in Telecom France e, con mia grande meraviglia, non ho trovato un solo libro completo e aggiornato sulla questione. Forse avrò cercato male, ma ho l'impressione di no. Ad esempio, le Monde praticamente non ha affrontato la questione, relegandola a mero fatto di cronaca (a parte l'incidente di uno statistico che ha affermato che il fenomeno è stato inventato.) Il discorso sui meccanismi dell'informazione sarebbe lungo da fare. Sinteticamente, quando c'erano i partiti che coagulavano gruppi di interesse non c'era bisogno di informazione. Il cittadino comune poteva farne a meno perché c'era comunque chi lavorava per proteggerlo. Oggi non è più così.
La violenza non è l'obiettivo dichiarato ma è l'esito naturale delle tensioni che si sono accumulate negli ultimi anni. Non esiste volontà di cooperare perchè i governi europei sono nazionalisti come lo sono sempre stati e quindi mettono al centro della loro agenda politica la difesa degli interessi nazionali, ossia degli interessi delle classi sociali dominanti. L'unione europea si romperà, è solo questione di tempo, e la rottura sarà a mio avviso traumatica perchè nessun politico accetterà di assumere la responsabilità di guidare un processo di smantellamento condiviso dell'unione monetaria. Persino in Grecia, in cui l'uscita dall'unione monetaria sarebbe quasi imposta da considerazioni di carattere umanitario, quasi un dovere morale per salvare milioni di persone da un futuro di povertà, non si è trovato, almeno finora, nessuno disposto a mettersi alla guida di un movimento di rinnovamento democratico del paese. E' chiaro che la storia non è fatta dalla razionalità umana normalmente intesa ed accade sempre che gli esiti più probabili dei processi storici siano quelli più irrazionali o apparentemente tali. Ciò che vorremmo, ciò che sarebbe logico, ciò che sarebbe auspicabile che avvenisse, purtroppo non avverrà, a mio modesto avviso. Ritegno anche che quando l'euro si distruggerà e ogni stato ritornerà ad occuparsi, come è giusto che sia, dei fatti suoi, neanche quello sarà il momento di una ritrovata stabilità perchè la rottura dell'euro porterà con se la caduta della principale potenza economica europea. Gl iitaliani sicuramente sono quelli che maggiormente guadagneranno dalla ritovata sovranità monetaria e quindi personalmente ritengo che prima riconquistiamo la nostra democrazia, meglio è. Se allargo un po' l'orizzonte della mia visione, non posso fare a meno di notare che una Germania debole, con milioni di persone che, pur lavorando, sopravvivono e con una disoccupazione elevata a causa del crollo delle esporatazioni, rappresenta una minaccia per tutti, perchè in passato è andata così.
Sono andati avanti per anni spacciando medaglie con una sola faccia, senza rovescio: surplus commerciali crescenti senza che altri andassero in deficit, credito illimitato e senza rischi, bolle destinate a espandersi per sempre. Le tensioni, allora, non dovrebbero neppure verificarsi o essere eventi accidentali e temporanei. Negare le conseguenze necessarie è diventato la nuova razionalità.
Beh, a sinistra c'è anche Giacché! Il problema nel PD è che tutti sembrano affetti da una qualche forma acquisita di dislessia, superato il problema della lettura ci si trova ad affrontare l' afasia di Wernicke, con pazienza anche questa guarisce, ma alla fine a molti manca il coraggio. Quello che chiedo a Fassina o altri è di dare loro il coraggio che io nella mia insipienza non riesco a dare! Non bastano dotte enunciazioni e forbite interviste, un leader deve essere in grado di costruire un serio consenso parlando con coraggio, onestà intellettuale e passione (anche visceralmente quando necessario) direttamente a contatto con la sua gente. Per quanto mi riguarda Lei sarebbe il Leader Ideale per il " popolo" della sinistra, per quelli che sono coscienti e per quelli che non si rendono conto di appartenervi, ma mi rendo conto di chiederle troppo.
questa è storia bulgara dall'864 (conversione di boris i) in poi, nulla del passato turco e nessun retaggio del tengrismo altaico?? evidente l'influsso di bisanzio, tanto nell'iconografia, quanto nella religione. sprazzi di impressionismo e modernismo ottocenteschi e di cubismo avanguardistico. da appassionato di storia antica un po' deluso :))
Intervista a Enrico Morando, dice l'espertone del PDUE: "Nel governo c'è chi teme che tagliando la spesa si deprima la crescita. «Qualunque riduzione di spesa ha un effetto depressivo. Ma esistono esempi di successo: in Svezia, Canada, Australia. Si possono introdurre ad esempio obiettivi di medio termine: tagli veri da spalmare in sei, dieci anni»." Ah, beh, allora stiamo a posto, questo ha letto ed ascoltato MIchele Boldrin, un suo cavallo di battaglia, la Svezia! Se ci sono riusciti loro...
Beh, lui è vice ministro dell' economia e non è un segreto che l' equipe di Renzi segua le ricette di A&G e non quelle di Stiglitz e Krugmann che derisero giustamente il duo monnezza e d' altronde si può fare diversamente in UEM? Ma quello del taglio della spesa in Svezia, che ha creato le condizioni per la loro crescita, è un particolare e peculiare aspetto del pensiero di Boldrin.
a) Svezia, Canada, Australia non sono nella situazione del italia. b) Se fossero nella situazione italiana, farebbero tutto il contrario che fa ora l'italia, altro che pareggio di bilancio, riduzione del debito è surplus primari è cazzate varie.
Si entra nel 4° anno di crisi, ê si continua ad applicare le tattiche fallimentari di monti ê letta. Semra che cadorna sia risuscitato, anche lui applicchò sempre le stesse tattiche fallimentari, al contrario dei generali tedesci, austriaci, francesi è inglesi che cambiarono continuamente tatticha. Per fortuna poi arrivò Diaz il napoletano.
Chissà perchè il patron di Aldi (morto 2014) era l'uomo più riccho della germania, un semplice panettiere tra l'altro.
Chissà perchè il patron di Ikea è l'uomo più riccho della svezia.
Chissà perchè poltrona frau, impresa altamente specializzata l'anno scorso ha ceduto il 58% ad un impresa americana ed Ikea continua ad espandere.
La moglie del patron di Aldi disse: "il proletariato povero è la nostra ricchezza". Il proletariato povero non compra prodotti di qualità, perchè non se li puo permettere.
Una recessione, depressione prolungata è puro veleno per imprese specializzate è l'italia è piena di imprese di quel tipo.
Un mix di "immagini" davvero splendide (non sono soltanto immagini, altrimenti basterebbe “immaginarle”) e la consapevolezza che quanto le ha ispirate sia ciò da cui prendono vita le civiltà degne di questo nome, non il contrario (come si vuol far credere): è l'intuizione infatti a creare la manifestazione, non viceversa. Mi chiedo in quali altri blog di economia, politica o discipline similari, si pubblichino anche siffatti ed elevati spunti e perché non lo si faccia; e poiché già so la risposta, gioisco e me la rido qui. Dovesse finir davvero male, anche immagini come queste, e ciò che dietro ad esse v'è sotteso, equivarranno al grido liberatorio e indomito della Guardia a Waterloo.
Ero proprio a Budapest una decina di giorni fa, di ritorno dopo un anno circa. Ancora oggi non si puo' fare a meno di notare, sulle mura del forte asburgico in cima alla collina della cittadella, i segni dei feroci combattimenti tra l'armata rossa e le Waffen-SS, come pure sono ancora visibilissimi sui muri della citta' bassa i segni delle pallottole della rivoluzione del 1956.
Per chi fosse interessato segnalo una tradizione di recente istituzione per commemorare la fine della II GM: il nastrino di S. Giorgio.
Io ho gia' pronto il mio nastrino nel portafogli (me lo ha gentilmente donato una pattinatrice russa domenica dopo che avevamo scambiato due chiacchierde in pista).
Sempre più Europa http://www.hwupgrade.it/news/web/la-commissione-europea-vuole-il-mercato-unico-digitale_56647.html
il mercato unico digitale permetterà di accrescere gli squilibri dell'euro? La direzione sembra sempre quella. L'importante è che ci sia sempre uno più bravo degli altri, che sia produttore o venditore, non poniamo freni, quando il più bravo vincerà, gli altri perderanno, è la competizione che vuole la sopravvivenza di pochi, la legge della jungla.
Grazie, Europa! Questa...
RispondiEliminaSecondo me anche su Bucarest ci sono un po' di luoghi comuni. Ho visto di molto peggio in giro per il mondo! Quello che vedete è una parte di quello che potreste trovare qui.
Elimina...e poi c'è dell'altro!
EliminaMulte amintiri..! era il 1995. Grazie. Bucureşti era forse un po' diversa da quella di adesso: io poi stavo a Calea Rahovei - un quartiere non proprio raccomandabile - ma in generale i romeni erano gentilissimi e mi accolsero a braccia aperte: e io li ringraziai come so fare. Visto Parcul Herăstrău? me lo ricordo assai bello (sospiro).
EliminaMa tu devi leggerci il libricino. Io arrivo solo a Ego eimì... poi serve l'espertone, che in questo caso fa rima con te!
EliminaMa che dici a me? Io non valgo niente. Ti dedico un pezzo della più famosa poesia del poeta nazionale romeno Mihai Eminescu intitolata "Luceafărul" (Espero): ti si addice, per tutto quello che stai facendo.
Elimina[...]
O, dulce-al noptii mele Domn,
De ce nu vii tu? Vina!
Cobori în jos, luceafar blând,
Alunecând pe-o raza,
Patrunde-n casa si în gând
Si viata-mi lumineaza!
[...]
O soave signore delle mie notti,
perché non vieni? Suvvia!
Quaggiù, gentile Lucifero,
a cavallo d'un raggio precipitati,
penetra nella mia casa e nel mio pensiero
e illumina la mia vita!
Vabbè, faccio l'espertone - a gentile richiesta: è il vangelo di Giovanni, specificamente 10:9:
Eliminaἐγώ εἰμι ἡ θύρα: δι' ἐμοῦ ἐάν τις εἰσέλθῃ σωθήσεται καὶ εἰσελεύσεται καὶ ἐξελεύσεται καὶ νομὴν εὑρήσει.
Lo sai tradurre, lo so.
Bravo Martinet. La versione corretta in Italiano, degli abitanti della Romania, è Romeni.
EliminaNon so perché il main stream, da 15 anni, continua a chiamarli rumeni..... forse che loro in Italiano il paese lo chiamano rumania? Mah.....
Mah, ormai gli editori me lo correggono quando scrivo saggi con quella scriptio con la o, che ormai è sentito come un insopportabile arcaismo. Sempre per fare l'espertone - che fa rima con "****ne" per il prof - interessante notare nell'iscrizione che l'ultima parola, namely "εὑρήσει", è resa con un'epentesi di una "β" dopo la ypsilon, segno che il dittongo "eu" era già divenuto "ev" come in greco bizantino.
EliminaMartinet scusami ma non ci ho capito nulla, non sono espertone io.....
EliminaPerò riesco a distinguere una O da una U.
:-)
La guerra del ru- e del ro-
EliminaTi ringraziamo infinitamente di aver condiviso questo con noi!
RispondiEliminaSei prorio un grande professore, di tutto , non di economia.
Con la banda larga che c'è qui è stato un attimo.
EliminaOh, c
Eliminahe bravo!..,
Quanta bellezza! Grazie, ne avevo bisogno.
RispondiEliminaAnch'io. Comincio a essere stufo di politici che sbagliano apposta, di giornalisti che si coprono le spalle, di economisti che dimenticano quello che insegnano in classe. Comincio proprio a esserne stufo.
EliminaPer fare una Grande Europa ci vuole una europa grande
RispondiEliminaPer chi avesse voglia di sentire un punto di vista interessante su Europa ed UE, consiglio questo video https://www.youtube.com/watch?v=ywrjTZrEgF4.
RispondiEliminaSi tratta di una conferenza tenuta in Polonia dal Prof. George Friedman, presidente di Stratfor, società che si occupa di geopolitica.
La tesi di Friedman è che non ha senso parlare di europa, se non in senso geografico: i popoli europei sono diversi tra loro per lingua, storia, religione e soprattutto hanno interessi divergenti. Per noi non è certo una novità però a me è piaciuto il modo in cui ha argomentato la sua posizione.
Fantastico l'imprenditore italiano, piddino fino al collo, che, verso la fine del video, faceva notare che, a suo avviso, esiste in realtà una nazione europea perchè la figlia ha conseguito tre master in tre paesi diversi, parla non so quante lingue e viaggia molto....
Mi è piaciuto anche il modo in cui il Prof. Friedman ha steso la chi faceva notare che se ci sono riusciti gli americani a costruire una nazione, allora ci possono riuscire anche gli europei. Risposta del Prof. "ma se avete già gli stati che funzionano, perchè volete qualcosa di diverso??? Se fosse complicato solo quanto lo è stato per gli americani, sarebbe un bagno di sangue. In realtà per gli europei sarebbe molto più difficile perchè dovreste dimenticarvi di 2000 anni di storia !!"
Scusate l'off topic e il probabile turpiloquio, ma per quale cazzo di motivo dovremmo auspicare che chi ci infanga e ridicolizza ormai da anni possa ora sfruttare la propria posizione per far rientrare il dissenso nell'ambito della stucchevolezza del politicamente corretto? Non ho vissuto in prima persona alcuna stagione politica degna di rilievo, ma osservando la generazione dei miei genitori ho sempre associato l'appartenenza politica "de sinistra" alla mancata elaborazione del lutto conseguente al fallimento delle rivendicazioni antiborghesi post-68esche: perché mai, ditemi, non dovrei voler assistere allo smantellamento di un sistema di potere che ha corrotto in modo tanto subdolo le sue teste pensanti, e perché mai dovrei voler ritenere inaccettabile che del compimento di questa operazione si faccia carico ciò che dalle élites intellettuali di tutta Europa viene etichettata "estrema destra", con un disprezzo ideologico che da solo dovrebbe bastare a far cambiare idea al più nostalgico dei veteromarxisti..
RispondiEliminaIl tempo passa, e gli spazi per una soluzione democratica si assottigliano,a quanto mi è dato di vedere. A chi in questo blog denigra l'odierna lega nord vorrei ricordare che il dibattito interno al pd si è aperto in via puramente difensiva, e quasi vigliacca (ah.. fascista!), vale a dire per appropriarsi dall'alto della propria riconosciuta eticità di temi che non sarebbero mai stati affrontati apertamente se non ci fosse stato il pericolo di vedersi erodere consenso elettorale da quei movimenti subdolamente etichettati fino al giorno prima come populisti.
Per quanto mi riguarda, se avessi residenza in Toscana voterei Borghi, come ho fatto qui a Roma, e mi auguro che il prof. Bagnai possa con il suo spessore umano contribuire a quello che sarebbe ricordato come un capolavoro politico: la vittoria, per una volta, della ragione sul conformismo.
Tranne il tuo nome, che sembra il codice fiscale di un polacco, per il resto hai ragione.
EliminaAnche a me continua ad innervosire la spocchia finta moralistica che usano nel pd, anche di chi adesso sta passando a posizioni critiche su l'unione monetaria.
Capisco solo Fassina che non può criticare apertamente il suo partito, però intanto il Paese continua ad andare a rotoli.
Era un errore politico due anni fa credere che la Germania si sarebbe impietosita di chi si metteva a pecora. È un errore politico oggi fare la voce grossa dentro al PD per poi mettersi a pecora. Il vero segnale di discontinuità a sinistra oggi sarebbe #bastacazzate, cioè radere al suolo:
Elimina1) quelli che se svalutiamo le cavallette;
2) quelli che se svalutiamo la quota salari;
3) ecc. (lo sapete benissimo)
Si attiverebbe un circolo virtuoso: i cazzari smetterebbero di dire cazzate, e le persone per bene capirebbero di avere un backing politico nel caso non improbabile di crollo del sistema (quindi comincerebbero a esporsi, fatti salvi i casi di persone coinvolte nel sistema bancario come Becchetti, che deve ovviamente mostrare afflato europeista per senso di responsabilità - e non lo giudico per questo, so che guai passerebbe in caso contrario).
Ovviamente questo, mi sembra ormai chiaro, non vogliono farlo, e quindi fra due anni verranno a dirci che è stato un errore non farlo due anni prima (perché nel frattempo questa, che è l'unica cosa giusta, la stanno facendo altri).
Chiaro?
Devo dirti che sì, io sono in condizione di capire le difficoltà di chi è nella posizione di Fassina, però siccome poi ci parlo, e certe cose le dico da mesi (e se fossero state fatte mesi fa avrebbero già portato frutto, in modo relativamente indolore), comincio anche a essermi lievemente infastidito.
Chiarisco il concetto: vogliamo crearla una cazzo di consapevolezza, o no? Se no, allora vogliamo la violenza, e basta dirlo. Se sì, allora ci sono due strumenti piuttosto potenti per crearla (TDE e IPF), e quindi perché non usarli?
EliminaPerdonatemi, ma tertium (cioè Fassina) non datur.
Fassina, D' attore ed altri che hanno maturato la consapevolezza dovrebbero cercare di favorire la costruzione di una rete diffusa sul territorio.I segnali dalle periferie e dalle varie regioni cominciano ad arrivare, ignorarli condannerà le loro posizioni ad un ruolo minoritario all' interno di una minoranza.
EliminaBravo Alessandro Ale, hai proprio centrato il punto: è un codice fiscale con cognome polacco...
EliminaPer il resto, è chiaro che questo comprare tempo e intanto mettersi in posa per le fotografie di gruppo del dopo (ce lo dice lui stesso, Fassina, gongolante nell'ultima intervista: IO aspetto gli eventi...) sta attirando su di loro un odio di proporzioni francamente inedite. Senza contare che in prima fila, in quella foto, comparirà la sagoma da sciùra del signore delle carriole, padre-pastore dei dissidenti.
Comincio a chiedermi a questo punto quale sia il discrimine tra una partita vinta e una partita persa...
C'è un problema solo: che "l'estrema destra", cioè Lega + FdI in Italia, ma soprattutto FN in Francia, hanno e avranno grosse difficoltà a "vincere", cioè ad andare al governo in seguito a regolari elezioni. Il sistema elettorale maggioritario e la conventio ad excludendum di tutti gli altri, cioè dei favorevoli a UE+euro, nel 2017 possono bastare a far perdere le presidenziali a Marine Le Pen, che guida il primo partito di Francia; figuriamoci cosa possono fare di Lega e FdI, che sono lontanissimi dall'essere formazioni politiche in lizza per il governo dell'Italia. Nè la destra francese, nè la destra italiana sono in grado di prendere il governo con mezzi extraelettorali, posto che ciò fosse desiderabile e desiderato: gli unici in grado di prendere governi con mezzi extraelettorali sono i governi ombra attualmente in carica, vedi Monti etc. (a meno che non si muovano le FFAA francesi, per le italiane escluderei). Per aprire uno spiraglio di possibilità concreta, sia in Italia sia in Francia, è necessario che si sgretolino le conventiones ad excludendum; e qui sarebbe preziosa l'opera dei dissidenti interni: in Francia, interni all'UMP (ipotesi possibile), in Italia interni al PD (ipotesi impossibile, perchè sulla pregiudiziale antieuro farà sempre aggio la pregiudiziale antifascista). Questo è lo stato delle cose, purtroppo.
Elimina@Jcplnkwz
EliminaA Fassina, e non solo, toccherà ricordare che a sedersi sulla riva del fiume si corre il rischio di fare la fine di Hu Li Feng
In realtà, questo è un commento al post precedente, che si può inserire, tuttavia, in questa discussione.
EliminaParliamo del solito dato epidemiologico che parla dei suicidi.
Questo articolo ha, come seconda firma, quella Michael Marmot, baronetto per meriti nella ricerca epidemiologica (h-index 105)
Il titolo è: "Excess suicides and attempted suicides in Italy attributable to the great recession"
(J Epidemiol Community Health doi:10.1136/jech-2012-201607)
http://www.scienzainrete.it/files/excess_suicides_in_italy_due_to_the_great_recession_jech.pdf
Pur con le cautele del caso, gli autori hanno ritenuto che il dato fosse statisticamente significativo e concludono:
"These preliminary !ndings provide a cautionary note that recession and radical austerity may come with a high human cost."
Orbene, mi sono un po' stancato che il primo pirla che passa, e che ha -al massimo- qualche articolo su giornali del livello del "Radiocorriere TV", parli tanto di #pirreviù (anche per i blog) e butti in caciara (assieme ai suoi compagni di merende sdegnati da misericordia e giustizia) dati che non può comprendere .Per di più con la finta e vigliacca signorilità di chi lancia il sasso per vedere cosa succede e poi si nasconde quando vede che gli viene risposto per le rime.
Comunque, se si vuole male, può continuare così...
Il sistema disinformativo è ampiamente radicato e sperimentato nel tempo.
EliminaAlcuni mesi fa avevo fatto una ricerca sul caso dei suicidi in Telecom France e, con mia grande meraviglia, non ho trovato un solo libro completo e aggiornato sulla questione.
Forse avrò cercato male, ma ho l'impressione di no.
Ad esempio, le Monde praticamente non ha affrontato la questione, relegandola a mero fatto di cronaca (a parte l'incidente di uno statistico che ha affermato che il fenomeno è stato inventato.)
Il discorso sui meccanismi dell'informazione sarebbe lungo da fare.
Sinteticamente, quando c'erano i partiti che coagulavano gruppi di interesse non c'era bisogno di informazione. Il cittadino comune poteva farne a meno perché c'era comunque chi lavorava per proteggerlo.
Oggi non è più così.
Quoto integralmente Jcplnkwz.
EliminaLa violenza non è l'obiettivo dichiarato ma è l'esito naturale delle tensioni che si sono accumulate negli ultimi anni. Non esiste volontà di cooperare perchè i governi europei sono nazionalisti come lo sono sempre stati e quindi mettono al centro della loro agenda politica la difesa degli interessi nazionali, ossia degli interessi delle classi sociali dominanti. L'unione europea si romperà, è solo questione di tempo, e la rottura sarà a mio avviso traumatica perchè nessun politico accetterà di assumere la responsabilità di guidare un processo di smantellamento condiviso dell'unione monetaria. Persino in Grecia, in cui l'uscita dall'unione monetaria sarebbe quasi imposta da considerazioni di carattere umanitario, quasi un dovere morale per salvare milioni di persone da un futuro di povertà, non si è trovato, almeno finora, nessuno disposto a mettersi alla guida di un movimento di rinnovamento democratico del paese. E' chiaro che la storia non è fatta dalla razionalità umana normalmente intesa ed accade sempre che gli esiti più probabili dei processi storici siano quelli più irrazionali o apparentemente tali. Ciò che vorremmo, ciò che sarebbe logico, ciò che sarebbe auspicabile che avvenisse, purtroppo non avverrà, a mio modesto avviso. Ritegno anche che quando l'euro si distruggerà e ogni stato ritornerà ad occuparsi, come è giusto che sia, dei fatti suoi, neanche quello sarà il momento di una ritrovata stabilità perchè la rottura dell'euro porterà con se la caduta della principale potenza economica europea. Gl iitaliani sicuramente sono quelli che maggiormente guadagneranno dalla ritovata sovranità monetaria e quindi personalmente ritengo che prima riconquistiamo la nostra democrazia, meglio è. Se allargo un po' l'orizzonte della mia visione, non posso fare a meno di notare che una Germania debole, con milioni di persone che, pur lavorando, sopravvivono e con una disoccupazione elevata a causa del crollo delle esporatazioni, rappresenta una minaccia per tutti, perchè in passato è andata così.
RispondiEliminaSono andati avanti per anni spacciando medaglie con una sola faccia, senza rovescio: surplus commerciali crescenti senza che altri andassero in deficit, credito illimitato e senza rischi, bolle destinate a espandersi per sempre. Le tensioni, allora, non dovrebbero neppure verificarsi o essere eventi accidentali e temporanei.
EliminaNegare le conseguenze necessarie è diventato la nuova razionalità.
Beh, a sinistra c'è anche Giacché!
RispondiEliminaIl problema nel PD è che tutti sembrano affetti da una qualche forma acquisita di dislessia, superato il problema della lettura ci si trova ad affrontare l' afasia di Wernicke, con pazienza anche questa guarisce, ma alla fine a molti manca il coraggio.
Quello che chiedo a Fassina o altri è di dare loro il coraggio che io nella mia insipienza non riesco a dare!
Non bastano dotte enunciazioni e forbite interviste, un leader deve essere in grado di costruire un serio consenso parlando con coraggio, onestà intellettuale e passione (anche visceralmente quando necessario) direttamente a contatto con la sua gente. Per quanto mi riguarda Lei sarebbe il Leader Ideale per il " popolo" della sinistra, per quelli che sono coscienti e per quelli che non si rendono conto di appartenervi, ma mi rendo conto di chiederle troppo.
Foto.
RispondiEliminaGrazie di tanta bellezza e di tanta generosità.
questa è storia bulgara dall'864 (conversione di boris i) in poi, nulla del passato turco e nessun retaggio del tengrismo altaico?? evidente l'influsso di bisanzio, tanto nell'iconografia, quanto nella religione. sprazzi di impressionismo e modernismo ottocenteschi e di cubismo avanguardistico. da appassionato di storia antica un po' deluso :))
RispondiEliminaIntervista a Enrico Morando, dice l'espertone del PDUE: "Nel governo c'è chi teme che tagliando la spesa si deprima la crescita. «Qualunque riduzione di spesa ha un effetto depressivo. Ma esistono esempi di successo: in Svezia, Canada, Australia. Si possono introdurre ad esempio obiettivi di medio termine: tagli veri da spalmare in sei, dieci anni»."
RispondiEliminaAh, beh, allora stiamo a posto, questo ha letto ed ascoltato MIchele Boldrin, un suo cavallo di battaglia, la Svezia! Se ci sono riusciti loro...
Potrebbero rispolverare la teoria dei moltiplicatori negatvi della ditta alesina&giavazzi. Piu' tagli e piu' cresci. O no?
EliminaBeh, lui è vice ministro dell' economia e non è un segreto che l' equipe di Renzi segua le ricette di A&G e non quelle di Stiglitz e Krugmann che derisero giustamente il duo monnezza e d' altronde si può fare diversamente in UEM? Ma quello del taglio della spesa in Svezia, che ha creato le condizioni per la loro crescita, è un particolare e peculiare aspetto del pensiero di Boldrin.
Eliminaa) Svezia, Canada, Australia non sono nella situazione del italia.
Eliminab) Se fossero nella situazione italiana, farebbero tutto il contrario che fa ora l'italia, altro che pareggio di bilancio, riduzione del debito è surplus primari è cazzate varie.
Si entra nel 4° anno di crisi, ê si continua ad applicare le tattiche fallimentari di monti ê letta. Semra che cadorna sia risuscitato, anche lui applicchò sempre le stesse tattiche fallimentari, al contrario dei generali tedesci, austriaci, francesi è inglesi che cambiarono continuamente tatticha. Per fortuna poi arrivò Diaz il napoletano.
...siamo alla frutta, le ridicole tecniche per stimolare i consumi dal lato dell'offerta.
RispondiEliminaPugliese: Garantire qualità per far crescere i consumi
piccolo storify
Chissà perchè il patron di Aldi (morto 2014) era l'uomo più riccho della germania, un semplice panettiere tra l'altro.
EliminaChissà perchè il patron di Ikea è l'uomo più riccho della svezia.
Chissà perchè poltrona frau, impresa altamente specializzata l'anno scorso ha ceduto il 58% ad un impresa americana ed Ikea continua ad espandere.
La moglie del patron di Aldi disse: "il proletariato povero è la nostra ricchezza". Il proletariato povero non compra prodotti di qualità, perchè non se li puo permettere.
Una recessione, depressione prolungata è puro veleno per imprese specializzate è l'italia è piena di imprese di quel tipo.
Un mix di "immagini" davvero splendide (non sono soltanto immagini, altrimenti basterebbe “immaginarle”) e la consapevolezza che quanto le ha ispirate sia ciò da cui prendono vita le civiltà degne di questo nome, non il contrario (come si vuol far credere): è l'intuizione infatti a creare la manifestazione, non viceversa. Mi chiedo in quali altri blog di economia, politica o discipline similari, si pubblichino anche siffatti ed elevati spunti e perché non lo si faccia; e poiché già so la risposta, gioisco e me la rido qui. Dovesse finir davvero male, anche immagini come queste, e ciò che dietro ad esse v'è sotteso, equivarranno al grido liberatorio e indomito della Guardia a Waterloo.
RispondiEliminaLiberazione dell'Europa: Assedio di Budapest
RispondiEliminahttp://www.strategic-culture.org/news/2015/03/30/liberation-europe-siege-budapest.html
Ero proprio a Budapest una decina di giorni fa, di ritorno dopo un anno circa.
EliminaAncora oggi non si puo' fare a meno di notare, sulle mura del forte asburgico in cima alla collina della cittadella, i segni dei feroci combattimenti tra l'armata rossa e le Waffen-SS, come pure sono ancora visibilissimi sui muri della citta' bassa i segni delle pallottole della rivoluzione del 1956.
Per chi fosse interessato segnalo una tradizione di recente istituzione per commemorare la fine della II GM: il nastrino di S. Giorgio.
http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2014_04_24/Nastrino-di-San-Giorgio-compie-10-anni-5590/
Io ho gia' pronto il mio nastrino nel portafogli (me lo ha gentilmente donato una pattinatrice russa domenica dopo che avevamo scambiato due chiacchierde in pista).
Sempre più Europa
RispondiEliminahttp://www.hwupgrade.it/news/web/la-commissione-europea-vuole-il-mercato-unico-digitale_56647.html
il mercato unico digitale permetterà di accrescere gli squilibri dell'euro? La direzione sembra sempre quella. L'importante è che ci sia sempre uno più bravo degli altri, che sia produttore o venditore, non poniamo freni, quando il più bravo vincerà, gli altri perderanno, è la competizione che vuole la sopravvivenza di pochi, la legge della jungla.
Quando ci suonerà "El Cumbanchero"? Facce Tarzan!
RispondiEliminaDai secoli bui (…) dell'Europa:
RispondiEliminahttp://www.popsci.com/ancient-medical-remedy-works-against-modern-resistant-bacteria