(come si dice a Roma, "ao', er Grexit sarà 'na Camboggia!". Nel senso che sarà pentatonico? No, perché pare che abbiano sette note pure loro. Sarà, ma vi giuro che non si sente!)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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domenica 4 gennaio 2015
Rai PUDE: er Grexit e 'a Camboggia...
Dopo un bel servizio sulla musica cambogiana, GR PUDE intervista Giorgio Di Giorgio, in qualità di esperto, sul possibile Grexit (ci sarà un podcast). Premesso che Giorgio è un amico e ha detto parole equilibrate (quindi il problema non è certo lui), a me, non so perché, questo modus operandi ha fatto venire in mente questo video:
(come si dice a Roma, "ao', er Grexit sarà 'na Camboggia!". Nel senso che sarà pentatonico? No, perché pare che abbiano sette note pure loro. Sarà, ma vi giuro che non si sente!)
(come si dice a Roma, "ao', er Grexit sarà 'na Camboggia!". Nel senso che sarà pentatonico? No, perché pare che abbiano sette note pure loro. Sarà, ma vi giuro che non si sente!)
Alcune cose mi hanno colpito di questa intervista:
RispondiElimina- l'ambiente elegante e culturalmente patinato, ovviamente;
- l'italiano non si fida dell'altro italiano;
- L'Italia che si allea con un altro debitore, il primo sono gli Usa. Come nelle 2 guerre mondiali precedenti ?
- l'alternativa è la guerra: perché ora non siamo forse già in guerra, a tutti gli effetti ?
- Viva V.I.V.A.L.D.I. ci penso e provo a svilupparlo.
Bravo Prof. avanti tutta :-)
(senza polemica) Insomma, chiamarci "alleati" é un po' un eufemismo...
EliminaRelata refero.
EliminaRiporto quanto ho sentito dire nell'intervista dal prof.
Che sorte beffarda, un acronimo c'era già: VIVALDI!
RispondiEliminaUn vivaio acustico delle lingue e dei dialetti d'Italia su un sito tedesco!
EliminaE' un segno dei tempi?
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RispondiEliminaNon ho capito il ruolo della pentatonica nel post...
RispondiEliminaMa non importa...io amo le pentatoniche...soprattutto con aggiunta di una nota blu
http://it.wikipedia.org/wiki/Blue_note
PS Ho letto il suo libro...interessante anche per uno che segue assiduamente il suo blog (avevo un po' timore di trovarmi di fronte solo una replica dei suoi post). Mi è rimasto un po' sullo stomaco il fatto che in europa secondo lei la gente ha paura di spendere e le banche di prestare. Personalmente non è che ho paura di spendere...è che mi manca la grana...
Ho ritrovato le stesse frasi in un suo articolo del fatto.
Ma il nuovo spot rai sulla musica che accomuna tutta l'europa l'avete visto?Non ho parole...
RispondiEliminaQuesto é il mio servizio preferito! (Non so se faccio testo, visto che per me la matematica é un sottoprodotto della musica.)
RispondiEliminaSecondo me di italiani ve ne sono di due tipi: il primo è il tipo che conosciamo tutti; il secondo è il tipo come Giuseppe Garibaldi che dice quello che fa e fa quello che dice, ed anche per questo Garibaldi fu apprezzato in tutto il mondo..
RispondiEliminaDal 1969 ad oggi, ovvero da quando ho iniziato la mia vita lavorativa a 16 anni, incontro sempre meno italiani alla Giuseppe Garibaldi in Italia forse perchè tanti sono già all'estero.
Ok, sto finendo il libro, sono alle previsioni. A dir la verità sono i capitoli che ritengo meno interessanti per un motivo che per me è molto semplice: Se Israele è riuscita a fare quello che ha fatto ne risulta che, con tutte le dovute differenze e mettendo da parte valutazioni ideologiche e quant'altro, Noi possiamo riappropriarci dei destini della nostra nazione senza tante balle . Naturalmente riappropriandoci della nostra identità comune
RispondiEliminaNei periodi di crisi una cosa è certa; si è smarrita la strada, serve ripartire da una posizione della quale si ha certezza che funzioni.
L'Italia dal 55 al 80 pare abbia funzionato e fatte le dovute rettifiche evolutive non dovrebbe creare problemi insormontabili.
Avrei solo due domande. La prima riguarda un aspetto che non ho mai sentito prendere in esame da nessuno: Cosa succederebbe a tutta la ricchezza accumulata dall'UE? (anche nel caso fosse stata investita, come pare abbia fatto, in terreni o quant'altro in Africa o altrove).
La seconda riguarda il sistema capitalismo; se fare surplus non paga, che stimolo avrei a investire senza sfruttare il capitale umano?
p.s. Anche se le previsioni a me non servono darò lo stesso il mio contributo ad a/s, servirebbe una associazione antropologica che educhi gli Italiani a rispettare se stessi :-).
p.p.s. per un attimo mi ero illuso di essere citato in un suo libro, poi pensandoci mi son ricordato che non aveva fatto giurin giurello :-).
Le mie origini Hooligan:
RispondiEliminaun cliente mi dice:"Ho visto Bagnai su Mizar l' altra sera. Certo che è un uomo di gran classe". Ricordavo il servizio precedente e dopo la visione di questo vorrei dedicarti le parole con le quali Thomas Sydenham (il più famoso medico dell' epoca, soprannominato "l' Ippocrate inglese") definì John Locke:
"un uomo che, per l' acutezza del suo ingegno, la fermezza dei suoi giudizi [...], l' eccellenza dei suoi modi [...] non ha, tra gli uomini nel nostro tempo, che pochi simili e nessuno migliore di lui".
Negli anni '80 del XVII secolo Locke, insieme a Lord Ashley Cooper conte di Shaftesbury rifugiatosi in Olanda, contribuisce a tessere le condizioni per la cacciata di Re Giacomo II, stabilizzando la monarchia inglese su fondamenta liberali con la promulgazione del Bill of Rights nel 1689 del nuovo sovrano Guglielmo d' Orange appena insediato.
Dopo 3 secoli, il ruolo dei parlamenti (sebbene eletti a suffragio universale), è stato nuovamente svuotato ed un clavicembalista e flautista barocco (di mestiere economista) si ostina, per amor della pace e della democrazia, a creare le condizioni per ristabilirne le prerogative, così come delineate dalle costituzioni del secondo dopoguerra.
Da anni in agosto e ultimamente anche in dicembre vado giù in Serbia con cacciatori italiani, loro a cacciare e divertirsi, io per organizzare la caccia. Con alcuni si è creato un rapporto di amicizia. Uno di loro è un industriale, e a giudicare dal fatturato della sua azienda e dalla rette commerciale, direi, abbastanza importante. Un uomo che si è fatto da sé (nessuna somiglianza con Bounderby), aveva iniziato a delocalizzare tra i primi spostando la produzione da un paese all'altro tra cui la Polonia, l'Ungheria, l'Iraq e l'ex Yu.
RispondiEliminaDopo la caccia si parlava un po' di tutto e inevitabilmente della situazione attuale italiana.
In agosto il mio amico lodava tanto la Germania e i tedeschi e criticava il proprio Paese che mi sono messo a difendere l'Italia e gli italiani. Era una situazione abbastanza comica. Io lo chiamavo Hans e lui rideva.
Da agosto a dicembre siamo passati dal: “Si, hai ragione tu, ma...” al: “In Italia si chiacchiera molto, ma non si uscirà dall'euro. Sarebbe un disasttttrrrrro! Italia con la liretta, cosa vuoi che faccia?”
Grazie all'ottimo rosso ed un bianco eccezionale le sfumature del grigio nella mia visione del mondo globalizzato sbiadivano.
Non avevo più voglia di controbattere, e poi mi sono ricordato di un brano dell'opera immortale:
“Nei rapporti con la principessina, con Wilarski, con il dottore, con tutte le persone che gli capitava di incontrare, c'era ora in Pierre una nuova caratteristica che gli assicurava la simpatia generale: era il riconoscimento che ogni persona potesse pensare, sentire e vedere le cose a modo suo, il riconoscimento che è impossibile con le parole far cambiare opinione a un uomo. Questa legittima peculiarità di ogni persona, che un tempo disturbava e irritava Pierre, costituiva ora la base della simpatia e dell'interesse che gli uomini suscitavano in lui. La diversità, talvolta l'assoluto contrasto delle opinioni degli uomini con la loro vita e tra di loro divertivano Pierre e lo facevano sorridere in modo mite e ironico.”
Ma chi è quel NaZZZionalista vestito da James Bond che ti somiglia?
RispondiEliminaBella intervista Albè! Me l'ero persa.
Molto bello il servizio, non lo avevo mai visto. Mi piacerebbe assistere ad un vostro concerto, a Bologna non venite mai ?
RispondiEliminaPerchè l'autorazzismo? Io credo che l'autorazzismo sia il sottoprodotto della mancanza di sentimento nazionale, e il sentimento nazionale in Italia è carente sia perchè il nostro è uno stato giovane che unifica un territorio che è rimasto diviso dalla caduta dell'Impero romano al 1860 e che quindi non ha ancora sviluppato un sentimento nazionale forte, ma anche, e secondo me soprattutto, per il modo con cui l'unificazione territoriale è stata fatta cioè una colonizzazione di una parte d'Italia contro un'altra parte e soprattutto dei ricchi contro i poveri.
RispondiEliminaSoprattutto nei paesi del Sud lo stato unitario è stato vissuto come un nemico il cui ruolo era quello di sottrarre risorse e ricchezze ai molti a vantaggio di pochi.
Il conflitto Nord Sud in definitiva è stato uno dei problemi più importanti di questo paese, e non è un caso che l'attuale segretario della Lega, uno dei pochi politici italiani che hanno imparato qualcosa da questa crisi, abbia capito il problema dell'euro quando si è accorto che stava diventando il terrone dei tedeschi.
Se questa crisi continua a distruggere il tessuto produttivo di questo paese potremmo avere la magra consolazione di trovare come punto di unificazione proprio quello di essere divenuti tutti terroni.
Veramente
RispondiEliminaInutile
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