venerdì 25 luglio 2014

Improntare il giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nell’avvenire.

Avete riconosciuto il titolo? Ma certo, è una velina del Minculpop. La trovate qui insieme a tante altre. Ci ho pensato immediatamente quando un amico imprenditore (mi perdonino i marxisti dell'Illinois) mi ha fatto notare questo interessante articolo di Repubblica, inviandomelo con questo commento sconsolato:


Il titolo dell’articolo di Repubblica è FENOMENALE: “l’ESTATE FA SORRIDERE IL SUD. BILANCIO POSITIVO PER LA GDO”
Ora: mi identificate l’unico segno positivo di tutta la tabella sotto?
Solo settimana 28, solo area 4, in uno scenario complessivo drammatico. Ma il bilancio è POSITIVO. SORRIDERE!


C'è ovviamente una spiegazione, ed è ben nota a tutti. Questa:


Quello a sinistra forse non lo conoscete: è Mussolini. Ma quello a destra lo conoscete tutti: è Eugenio Scalfari, all'epoca fascista e felice, una cosa un po' alla Carmen Consoli, per capirci.

Chi non ha fatto errori di gioventù? Scalfari è stato fascista e felice. Mitterand è stato vichysta, and proud of it. Io son stato dodici anni con una zurighese. Chi non ha qualcosa da rimproverarsi?

Ma gli errori di gioventù bisogna superarli, metabolizzarli, e prendere da essi quello che hanno di buono: gli insegnamenti che possono darci. Così ha fatto Scalfari, che dal suo errore di gioventù ha tratto l'insegnamento più importante, quello del metodo, il metodo che il tizio lì a sinistra aveva condensato in queste sagge massime:

1.Rinnovare il tipo di giornale
Il giornale deve essere organo di propaganda dell’italianità e del Regime.
Valorizzare le nuove opere italiane.
Riprodurre in quadro le idee salienti espresse dal Duce nei discorsi più recenti.
Movimentare tutte le pagine e specialmente la prima, con grandi titoli.
Si raccomanda soprattutto un’ardente passione d’italianità e di fascismo, che deve illuminare il giornale in ogni suo numero.
2. Controllo dal punto di vista nazionale e fascista
Controllare le notizie e gli articoli dal punto di vista nazionale e fascista ponendosi, cioè, il quesito se le pubblicazioni sono utili o dannose per l’Italia e il Regime.
4. Ottimismo e fiducia
Improntare il giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nell’avvenire.
Eliminare le notizie allarmistiche, pessimistiche, catastrofiche e deprimenti.


Ah, sì, ovviamente bisogna mettersi al passo coi tempi: al posto di "italianità" avrete la cautela di sostituire "europeismo". E, certo, bisognerà anche assicurarsi che la memoria di tanta saggezza non si sperda. Ma anche a questo ha provveduto il saggio Eugenio: tramandando a Marco Frojo l'eccellenza del metodo.

Dormi tranquillo, Marco. Ieri sera solo un imprenditore pensava a te. Questa sera ti stanno pensando alcune migliaia di italiani (pardon: di europei). Se ti fischiano le orecchie non è un acufene: sono maledizioni. Qualcuno è stanco di questa perenne, smaccata sovversione della realtà. Guarda, Marco Frojo, per farti capire che non ce l'ho con te e che so come va il mondo, e che non ti voglio male, ricorderò ai miei lettori una cosa ovvia: i titoli non li stabilisce mai il giornalista.

Se volete quindi prendervela con qualcuno, prendetevela con Nonno Zucconi. Il direttore responsabile di questa esimia porcata è lui. Se poi accettate un mio consiglio, non prendetevela voi col simpatico nonnetto. Lasciate che sia qualcun altro a occuparsene, qualcuno che ha più dimestichezza con questi casi. Non può durare. Se si arriva alle veline, vuol dire che hanno paura. Sapranno loro perché.



(ah, dimenticavo: cosa ho imparato io dalla zurighese? Ma, ad esempio dove si compra l'unico vacherin degno di questo nome - da Sciboz alla Grand Rue di Fribourg - e poi che non si deve mai bere acqua quando si mangia la fondue. L'unica volta che l'ho fatto sono andato lungo in terra. Dal che si evince che abbiamo qualcosa - poco, ma pur sempre qualcosa - da imparare anche dalle zurighesi...)

27 commenti:

  1. Zurighese...pensa che la mia prima moglie era ascolana (ottime olive, però...)

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    1. tze tze...pensa tu, io da ascolano ho preso moglie abruzzese (tanto per le olive ci penso io) :)

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  2. Prof. e' un fiume in piena! Fatico a starle dietro (tra link e parole da googlare!).....prove tecniche per il nuovo libro? ;-)

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  3. Professore si sa che lei è latin lover...
    Io me la sarei tenuta la zurighese.....almeno là l'euro non c'è.

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    1. Era stufo delle schegge. Meglio povero, ma con l'attrezzo che non sembra un puntaspilli

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  4. Io ho la tentazione di segnare le pagine web e i video di quelli che chiamo "antipatriottic""i nel mentre delle loro dichiarazioni (senza euro darebbe il disastro, l italia è il paese della corruzione,eccc) cosi da farne una bella raccolta di dvd con cui sputtanarli una volta che finisce questa dittatura

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  5. Scalfari è una versione parallela di Eco (o il secondo del primo): grande cultura nozionistica ed esemplare capacità di mettere in moto le sinapsi, ma poi un vero “spiritus vitae” riesce difficile a reperirsi. Lo giustificherebbero dicendo che a quel tempo erano tutti fascisti (???), magari continuando poi a prendersela con soggetti come Filippani Ronconi che in gioventù fu membro delle Waffen-SS, ma almeno lasciò studi interessanti come orientalista. Potrebbe essere proficuo dare un’occhiata a quel che Marcello Veneziani dichiarò in merito a un libro dell’Eugenio (http://www.ilgiornale.it/news/impossibile-non-stroncare-libro-eugenio-scalfari.html) e chiedersi: se si è davvero approfonditi Eraclito e Parmenide quale motivo resta per leggere anche il parere del narciso Scalfari? La sua scultorea boria e presunzione stanno alla conoscenza come il gridare d’abbassar la voce.
    A quelle, se non si trova la maestra via, è ben preferibile il carattere di merda genuino di un oscuro professore di provincia.

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    1. Beh, oggi è il 25 luglio.
      Come stasera settantuno anni fa è successo qualcosa.
      All'8 settembre mancano sempre 45 giorni, come allora.
      Non so se questa sera ci sia una riunione di governo, ma anche se ci fosse sono certo che tra gli ectoplasmi dai quali questo qui è circondato uno/una che abbia le palle di Dino Grandi non c'è.
      E poi stavolta la Führeressa non è nemmeno formalmente un'alleata.
      Quanto agli Alleati non sono certo dalla nostra parte, come allora.
      Buon fine settimana a tutti, piddini esclusi.

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  6. Quando, parecchi anni fa, sono arrivato nel paese dove vivo, mi sono reso conto che i comunisti locali erano quelli che la DC aveva scartato.
    E poi: se la lasci tu la dimentichi, se ti pianta lei rimane un grande amore.

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  7. A Renzi non importa, ma credo che invece si dovrebbe preoccupare (e molto).
    http://www.iltempo.it/politica/2014/07/25/l-italia-si-e-fermata-ma-a-renzi-non-importa-1.1274607
    C’e’ infatti un indicatore infallibile per valutare il tenore di vita di una popolazione (passato, presente e futuro): l’incidenza sul reddito delle spese alimentari.
    http://wsm.wsu.edu/researcher/WSMaug11_billions.pdf
    Piu’ sei benestante e meno spendi in percentuale del tuo reddito per alimentarti.
    Il vero ‘morto di fame’ e’ infatti colui che deve impiegare tutte le risorse disponibili per sopravvivere (cioe’ per soddisfare il bisogno primario del cibo).
    Apparentemente la spesa alimentare degli Italiani (da quando abbiamo aderito all’infame conio) risulta stabile (15%).
    Ma i consumi alimentari assoluti sono diminuiti in assoluto di circa il 5-7%!
    http://www.adocnazionale.it/2013/03/economia-adoc-spesa-alimentare-assorbe-il-15-del-reddito-il-6-in-piu-rispetto-alla-germania-rispetto-al-2001-aumenti-del-17/
    Come eravamo prima di Maastricht?
    Lo riassume la tabella a pag. 126 di:
    http://www.mps.it/NR/rdonlyres/EE27A9C4-9EFB-42C4-B372-1DB38B31E401/34333/o5_bardazzi.pdf
    In sintesi;
    - nell’Italia della civilta’ agricola post-unitaria la spesa alimentare assorbiva la quasi totalita’ del reddito (basta assistere ai classici del teatro partenopeo dei primi del ‘900 oppure vedere film come ‘Miseria e Nobilta’’ per capire il concetto di ‘fame atavica’);
    - nel 1985 la spesa alimentare assorbiva circa il 20% del reddito;
    - nel 1996 assorbiva un po’ di meno, cioe’ circa il 17% (dal 1985 al 1996 siamo infatti cresciuti un poco).
    - dal 1996 fino al ‘neuro in mano’ siamo cresciuti ancora un poco (la percentuale dei consumi alimentari e’ scesa infatti sotto il 15%).
    Ma dal 2000 si sta inesorabilmente risalendo: dire infatti che i consumi alimentari sono diminuiti del 7%, mentre l’incidenza della spesa alimentare risulta stabile al 15%, significa solo dire diversamente che i redditi sono gia’ diminuiti di almeno il 7% e che su questa strada dal 15% di incidenza passeremo via via a valori superiori (tipo 20% del 1985 ed oltre).
    Il nostro ‘puppident’ del consiglio parla ai miei occhi come un totale imbecille!
    Se non fa pubblica ammenda dovremmo tutti concludere che forse lo e’ veramente (homo piddinus).
    Per quello che riguarda la velocita’ di arretramento, se rimaniamo prossimi all’1% annuo (la contrazione della spesa assoluta finira’ quando tutti i consumi saranno scesi al livello ‘discount’ ed allora l’incidenza si manifestera’ appieno), tra 10 anni l’incidenza dei consumi alimentari sara’ salita agli attuali livelli Sud-Americani.
    Ed allora il bravo Eugenio titolera' con 'ottimismo, fiducia e sicurezza nell'avvenire': Italia, un Paese sulla via del sotto-sviluppo.

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    1. Nuovo slogan Lidl - non cambiare stile di vita cambia supermercato. http://www.mondovolantino.it/cataloghi/lidl/volantini/365


      P.s.

      Guardacaso il nuovo logo lidl ha un'enorme scudetto tricolore.... (Senza parole)

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  8. Che "coincidenza" questo post proprio in data 25 Luglio....

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    1. Ecco appunto... quindi posso fare una piccola apologia del fascismo?

      Fece bene quel gerarca a cacciare dai GUF il giovane Scalfari che:

      - non aveva raggiunto il suo posto di combattimento;
      - aveva scritto degli articoli privi di fondamento;
      - non li aveva neppure firmati.

      Noto però che il familismo amorale aveva già colpito anche il regime: graziato per meriti paterni!

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    2. Infatti, costui scrive un articolo non firmato utilizzando come fonte il baretto sotto casa e la morale che trae dalla vicenda è che hanno fatto bene a cacciarlo perché non era un fascista, mica che hanno bene perché non era un giornalista. Meno male che dopo il fascismo è subentrato un regime più in linea con l'etica professionale del Nostro, fosse mai che ci perdevano l'ennesimo paladino del giornalismo campato in aria.
      Comunque quel che mi colpisce ogni volta di questi "padri nobili" del giornalismo italiano, più ancora dell'ego ipertrofico, è la capacità quasi sovrumana di essere indulgenti verso se stessi.

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    3. Non si può escludere che l'opinione espressa dall'interessato, secondo cui era stato cacciato in quanto NON fascista, risalga al momento stesso dell'intervista e sia atto di paraculaggine per dire, DOPO, che lui, ALLORA, fascista non era. (Personalmente non vedrei come scandaloso e vergognoso esserlo stato e dare resoconto di come fosse arrivato lui ad esserlo: sarebbe, questa sì, un'interessante ricostruzione storico-ideologica valevole, ho ragione di credere, anche per molti altri, e istruttiva per quelli che non c'erano).
      Al momento, non ce l'ho particolarmente con costui, ma per vicende che hanno colpito qualcuno che mi sta molto a cuore - e solo in questa maniera indiretta sono diventate mie - ormai diffido diffido diffido, e purtroppo non abbastanza - come comprovato anche poche ore fa - di chiunque si presenti come regolare, formalmente ineccepibile, in linea con la legge, razionale, avveduto, corretto ecc ecc.
      Di chiunque "si presenti", se ho motivo di pensare che "si presenti" o se ne ho le prove.
      Poi, a occhio, l'ipotetico chiunque potrebbe non piacermi anche avesse le doti che vuole accreditarsi, ma qui si rientra nel soggettivo.
      Circa il personaggio in questione, invece, a prescindere dalle dichiarazioni sue proprie sul passato, mi par che parli abbastanza il suo presente.

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    4. Hai ragione, allora si viveva in un clima tale per cui persino gli esercizi di grammatica venivano svolti sulle frasi di propaganda del regime, se non si nasceva in una famiglia antifascista è ovvio che una presa di distanza critica non poteva che iniziare da un evento qualsiasi, e ben venga! Dio solo sa se non avremmo bisogno oggi di gente con un percorso del genere, di qualcuno che abbia ricavato “una sorta di vaccino contro una malattia epidemica”. Che sia “come gli animali che avvertono i terremoti quando stanno per arrivare”, che fiuti “il fascismo quando sta per formarsi…”
      Visto che sappiamo com’è finita vediamoli all’opera questi sensi di ragno che lo avvertono quando il fascismo sta per formarsi (tanto per fare un esempio).
      Ecco, sicuramente sbaglierò, ma per come la vedo io dall’esperienza costui non ha imparato né la deontologia professionale né ad essere un antifascista migliore, è soltanto talmente pieno di sé che pure episodi non proprio edificanti della sua giovinezza diventano un’occasione per lodarsi, imbrodarsi e incensarsi. Autoindulgenza, e non penso solo al Nostro, ma pure a quell’altro con la “moglie” indigena dodicenne, usata come uno scaldaletto e poi ceduta ad un altro ufficiale prima di rientrare in Italia, e per altri versi pure a quell’altra per cui "[...] in Iraq [...] le armi chimiche e biologiche non sono riusciti a trovarle, probabilmente perché erano state subito nascoste in Siria o in qualche banca svizzera".

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  9. Io ho una questione da porre e l'unico luogo nell'universo in cui posso porla è qui.

    Ma solo io ho paura?
    La rabbia che provo cresce, così come cresce la paura..le uniche cose che ho e di cui vado fiero sono i miei cari, le mie passioni e il mio lavoro.

    Ma allora
    Perchè la paura mi soffoca?
    Perchè la rabbia mi infiamma?
    Certo, perchè amo l'Italia e sento che insieme a lei vogliono portarmi via il futuro, e anche quello dei figli che ancora non ho.

    Voi non avete paura che questo incubo non finisca?
    R non fermerà il vento con le mani, ok, però cazzo è il TERZO governo non eletto consecutivo, e stanno mettendo mano alla Costituzione, e la gente è completamente anestetizzata dal metodo descritto in questo post..

    Voi la vedete la via d'uscita?
    Quando la smetteranno?
    Quando dannazione potremo tornare a vivere la nostra vita?

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    1. Io sto già vivendo la mia vita. Ho passato la vita a combattere. Ho cominciato con un nemico temibile: me stesso. In vecchiaia, mi scuserete, mi sono impigrito, e son passato a combattere lo scombiccherato manipolo squadrista degli Scalfari, degli Zucconi, delle Spinelli, questi fascisti in sedicesimo, vittime della Natura matrigna. Hanno già perso. Stai tranquillo.

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    2. Grazie infinite.

      Ci vediamo al Goofy3, non vedo l'ora di quella boccata d'ossigeno.

      E la cosa di cui sono felice è che al suo tavolo siederanno persone di un calibro diverso quest'anno.

      Evviva

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    3. Sono empaticamente legato alle tue parole,profondamente.Ho 54 anni e non abbiamo figli ma non per questo ho meno comprensione,dato che molti anni del mio lavoro l'ho dedicato proprio agli ultimi degli ultimi,bambini emarginati per ogni sorta di sfiga della natura.... che mi ha permesso di crescere molto dal lato umano (certe esperienze lasciano un segno indelebile).
      Potrei sciorinare una tale quantità di italiani che nel passato hanno contribuito a fare del nostro Paese uno dei luoghi migliori al mondo dove vivere.Di Vittorio,per fare un esempio,cominciò la sua avventura sindacale coinvolgendo i suoi compagni di sventura in una protesta comune:chiedere al loro aguzzino di -"mettere più olio d'oliva nella loro zuppa di acqua salata e pane"- La protesta ebbe successo perchè "tutti erano uniti in questa rivendicazione" (il seguito è Storia con la maiuscola).
      Come dice Bagnai,questo manipolo squadrista ha già perso.Non hanno nessuna possibilità di evitare il naufragio e il seme della conoscenza ha già unito quegli italiani che non gli perdoneranno niente.
      Ecco cosa scriveva Gramsci quando ancora frequentava il liceo: [...]..è chiaro che ogni vincitore vuol distruggere il vinto.Ma l'uomo,che per natura è ipocrita e finto,non dice già " io voglio conquistare per distruggere", ma "io voglio conquistare per incivilire".[...] La verità invece consiste in una brama insaziabile che tutti hanno di smungere i loro simili,di strappare loro quel po' che hanno potuto risparmiare con privazioni.
      A quel tempo Gramsci era un giovanissimo liceale.
      Non siamo forse a questo stadio della storia ?
      Il punto è come e quando cederanno.Non credo,anche se non è una possibilità da escludere al 100%,che vogliano vedere scorrere il sangue in tutta europa per l'ennesima volta.
      Ci sarà da ricostruire parecchio,lo sappiamo.
      Dove sono le persone per ricominciare? Salteranno fuori al momento opportuno (dovremo sopportare anche gli opportunisti) ,come nel dopoguerra ma ci saremo anche noi che al minculpop,o,come dice Caracciolo,all'€uro-ordoliberismo pop,non abbiamo ceduto.

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    4. "tutti erano uniti in questa rivendicazione", ma per unire tutti serve la fame, quella vera, ma soprattutto il non aver nulla da perdere. I nostri aguzzini sono abbastanza intelligenti da salvarci mutuo e macchina? Se dopo anni di regolari versamenti ad interessi pirateschi qualcuno dovesse avvicinarsi a casa mia, succederebbe un guaio, no?

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    5. Rug, anch'io ho paura e rabbia e, mi dispiace prof. Non sto tranquillo.

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  10. Repubblica fa i suoi compitini che, oltre al forzato ottimismo, comportano la colonizzazione culturale in attesa di altri passi più concreti. L'idea è che bisogna vergognarsi di essere italiani, quindi "perfezionarsi" smettendo di essere italiani e trasformandosi in qualcosa d'altro: tedeschi e inglesi, tanto per dire.
    Un articoletto di alpinismo (!) su Repubblica racconta un ulteriore dettaglio interessante su una nota vicenda (per chi segue certi argomenti).
    Il nocciolo della storia, che Bonatti e Mahdi furono lasciati nelle peste, non cambia di un filo - l'articolo promette grandi rivelazioni ma poi lo ammette - però guardate com'è cucinato.
    Si arriva presto al fatto, fondamentale per la storia, che le bombole tedesche erano "affidabili" mentre quelle italiane ovviamente no (fu un errore tecnico, indubbiamente, ma c'è modo e modo di presentarlo) per concludere con l'affermazione che "Ci fossero stati gli inglesi, tutta quella confusione non sarebbe accaduta". (E perché non c'erano loro? Il K2 era sempre lì).
    Morale? Quella che ho detto all'inizio.

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  11. Godete anche voi (dal tempo 8':20"), godete anche voi, soprattutto chi allora non godette, come dovetti godere io il 28 giugno 2013; godete ci sono due grandi tifosi dell' euro!
    Pensavo di aver conoscere la Bilderberge(Grube)r nelle sue peggiori performances, ma che facesse questa porcata un giorno dopo,aver invitato una persona che almeno aveva avuto coraggio ad esporsi (anche dicendo cose discutibili tecnicamente come il Prof.ha dimostrato) (dal tempo 10':00"), la trovai una cosa molto scorretta. Ovviamente fu un rimedio ad una bomba scoppiatale nelle mani.
    Allora da uno come Scalfari cosa ci vogliamo aspettare, ovviamente Floris è peggio; è proprio il peggio! Debbo smettere sennò mi scoppia qualche vena.

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  12. Scalfari ha conteso per anni il Nobel per la demagogia a Celentano. Per anni il molleggiato ha spesso avuto quel non so che in più, ma da un po' di tempo in qua il nostro Eugenio è riuscito a spuntarla. Povero Adriano ultimamente non ha più quella continuità che lo contraddistingueva e che faceva di lui il più gran demagogo dell'era moderna.
    Ora il "nostro" direttore dovrà fare molta attenzione alla demagogia M5S che pare più al passo coi tempi, ma io voto ancora lui, un esempio anche per stile.

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  13. Attenzione che e' una strategia consolidata: far intravedere lacrime e sangue, per poi rastrellare "solo" le lacrime e pure essere ringraziati per lo scampato pericolo. Quindi niente prelievo forzato e solo 10 miserabili miliardini, sara' un sollievo.

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  14. E' passata solo una settimana: da "L'estate fa sorridere il Sud bilancio positivo per la Gdo" a "Estate, la crisi non va in ferie profondo rosso per la Gdo", fantastico!

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